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Giorno: 18 Gennaio 2020

Il sistema classista crea scuole classiste

Nei verbali dell’ultimo meeting dell’Istituto Centrale Europeo tenutosi il 16 gennaio scorso e presieduto da Christine Lagarde c’è scritto che non ci saranno cambiamenti di politica monetaria di rilievo. Il target del 2% d’inflazione sarà ancora per un po’ all’attenzione della Bce perché appare ancora lontano dall’essere raggiunto, ma anche perché si comincia a ragionare soffusamente di un suo superamento.

Ovviamente sono accenni perché l’inflazione è uno dei nemici storici della Germania e di conseguenza appare difficile entrare in contraddizione con l’economia più importante dell’eurozona. Ma, tra le righe, la Lagarde non esclude una rivisitazione delle regole di ingaggio contro quello che, insieme al debito pubblico, è diventato il peggior mostro dagli anni ‘80.

Un interessante paper della Bis, la Banca dei Regolamenti Internazionali, il nr.339 del dicembre 2012, parla della possibilità delle banche centrali di monetizzare il debito e di rendere immuni gli stati dal default. Cioè a scadenza dei titoli di stato, e in caso di difficoltà, la banca centrale può intervenire per rinnovarli grazie alla sua capacità di creare denaro.

Per fare un esempio pratico, il bilancio dello Stato italiano prevede una spesa annuale di circa 900 miliardi di cui 500 escono per coprire le esigenze proprie di uno stato (welfare, stipendi, pensioni, ecc.) e 400 per rinnovare i titoli in scadenza che poi alimentano altro debito grazie agli interessi e agli interessi sugli interessi. La Banca centrale Europea potrebbe permettere a Bankitalia di rinnovare questi titoli, senza le tante storie a cui ci hanno abituato, vendendone una parte ai cittadini e tenendosene una parte per se (monetizzandoli).

Una mossa del genere, ovvero il ricorso parziale al mercato o addirittura nessun ricorso al mercato, è pienamente legittima, possibile e in alcuni casi sarebbe persino auspicabile. Il problemone, per dirla alla Cottarelli ma non nascosto nemmeno dalla Bis, potrebbe essere l’inflazione, il mostro contro cui combatte la nostra Bce. Cioè se si crea moneta invece di utilizzare quella che già è in circolo, si rischia di causare un aumento generalizzato dei prezzi.

Lo statuto della Banca Centrale dei Paesi europei prevede lotta dura all’inflazione ma messo a confronto con il paper della Banca dei Regolamenti Internazionali (che in fondo è la Banca Centrale delle banche centrali) dovrebbe far comprendere che siamo di fronte a scelte e non a necessità assolute e perenni nel tempo. Quindi tale statuto potrebbe tranquillamente essere cambiato in caso di adozione di differenti teorie economiche o di eventi congiunturali che richiedano specifiche politiche economiche. In termini pratici e popolari, cosa fa la Bce e quali conseguenze poi sopportano i cittadini è una scelta politica che implicitamente favorisce una classe sociale rispetto ad altre. E’ una scelta anche la lotta all’inflazione ma viene fatta passare per necessità.

Quello che ho scritto in tema di “classi sociali” non farà sobbalzare dalla sedia nessuno, ma lo ha fatto quando una scuola di Roma ha diviso gli studenti ai fini statistici a seconda del censo a cui appartengono. Questo vuol dire che è accettabile il fatto che l’intero sistema tuteli i ricchi e svantaggi i poveri ma ci arrabbiamo quando ne vediamo qualche conseguenza. Tra l’altro ci fa rabbia la divisione per censo ai fini statistici anche se magari rappresenta solo la realtà, di cui non ci occupiamo e che ci interessa un po’ di meno evidentemente.

Il comportamento della Bce decide quale classe sociale avvantaggiare e in ultima analisi anche se ognuno di noi dovrà curarsi presso un ospedale pubblico che funziona a perfezione, in uno che funziona malissimo, in una struttura convenzionata oppure in una completamente privata e a nostre spese. Comportamenti e logiche conseguenze che attengono a scelte di censo a cui hanno partecipato le istituzioni delegate a più alti e oscuri livelli. Dove eravamo quando questo accadeva?

La politica monetaria sta modellando la società mentre il popolo si accontenta di occuparsi di episodi, di fatti laterali che non intaccano il sistema per cui non cambiano la direzione che sta prendendo il quotidiano. Noi ci troveremo ben presto in una società basata completamente sul censo, da una parte chi guadagna 800 euro al mese, senza assistenza pubblica o scuole decenti, e dall’altra chi guadagna tanto da non essere più visibile. In mezzo tante persone che galleggiano e che non faranno la differenza perché impegnati con Sanremo o con le manifestazioni di piazza delle sardine o dei pinguini. Indignarsi per le ovvie conseguenze della nostra incapacità di analisi della società non serve proprio a niente se non a permettere il galleggiamento di cui dicevo sopra.

La lotta all’inflazione ha semplicemente costruito un muro tra chi difende i grandi patrimoni e chi si vede costretto a convivere con alta disoccupazione, bassi salari e pochi servizi. La politica monetaria lasciata in mano ai mercati e alla finanza sta costruendo, o forse ha già costruito, un nuovo ordine mondiale. In sintesi la politica decide che la Bce tuteli finanza, mercati e concorrenza, istituisce il Mes perché faccia a pagamento quelle cose che la Bce potrebbe fare gratis, finge di occuparsi dei problemi del popolo ma diminuisce la capacità di intervento dello Stato con la privatizzazione persino della politica monetaria mentre i cittadini, giustamente confusi, si schierano dalla parte di Accelor-Mittal e di Atlantia che tengono bassa l’inflazione.

A questo punto informarsi se a Sanremo ci sarà o meno la Gregoracci o la Jebreal mi sembra la cosa migliore da farsi

Il giorno della memoria alla Casa della Cultura

Da: Ufficio Stampa della Biblioteca Comunale di Tresigallo

Martedi 28 gennaio alle ore 18 in occasione del Giorno della Memoria si terrà alla Casa della Cultura la conferenza “Trasmettere il Ricordo: Il museo dell’ebraismo italiano e della Shoah come strumento di memoria”
interviene Simonetta della Seta direttore del MEIS, introduce Anna Quarzi presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea.

Simonetta della Seta, Direttore del MEIS-Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah, è studiosa di storia del Popolo Ebraico, di Israele e del Medio Oriente e giornalista professionista. Ha lavorato per anni come corrispondente dal medio oriente per Il Giornale, Panorama, le reti Mediaset e la radio dellaSvizzera italiana (RSI). Della Seta è autrice di decine di articoli scientifici pubblicati in italiano,inglese ed ebraico. Tra i suoi libri: Israeliani e palestinesi, il costo della non pace (Giuntina-Nardini),Il Guardiano del Santo Sepolcro (Mondadori); La natura dello Stato ebraico (Bruno Mondadori). Nel 2001 ha fondato con Lucia Annunziata l’agenzia di stampa ApBiscom (poi Apcom), di cui è stata caporedattore centrale e poi vicedirettore.Nel 2004 è stata nominata dal Ministero degli Affari Esteri Direttore di chiara fama dell’Istituto Italiano di Cultura in Israele, dove è rimasta fino al 2009. Dal 2009 al 2015 ha avuto l’incarico di Consigliere dell’Ambasciatore d’Italia in Israele. Dal 2012 al 2014 ha diretto la Fondazione Italia Israele per la Cultura e le Arti, di cui è ancora consigliere nel CdA. Dal 2015 faparte del Comitato di coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah presso la Presidenzadel Consiglio. Della Seta ha insegnato Storia dello Stato di Israele e Storia del Sionismo al Collegio Rabbinico di Roma e presso l’università israeliana Interdisciplinary Center di Herzlyiah. Nel 2007 èstata insignita dal Presidente Giorgio Napolitano con l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia.

Bergamini: « Restituire con questo progetto dignità e prospettiva ai tanti over 40 eslusi dal mercato del lavoro»

Da: Ufficio Stampa del Comune di Bondeno

E’ stato come un primo giorno di scuola: i saluti, la conoscenza reciproca con i tanti cittadini arrivati per capire come funzionerà il progetto dell’economia dei “lavoretti”, poi tutti pronti per cominciare il cammino che, nel caso della cooperativa Ape System (che significa “Agire per evolvere”) vuol dire: generare lavoro. Prima dell’inaugurazione di ieri mattina, nella nuova sede della cooperativa di comunità, situata in viale Pironi 73, c’è stato spazio anche per ricostruire le tappe e le finalità del progetto. «Nel dibattito quotidiano si parla spesso di disoccupazione giovanile, ma quasi mai di quella in età matura. Il progetto che abbiamo voluto inaugurare arriva dopo 12 mesi dall’inizio di un percorso, tra mille ostacoli della burocrazia, ma ha permesso di riqualificare l’ex stazione delle corriere con un progetto che vuole ridare dignità e speranza ai cittadini over 40 che si trovano loro malgrado inoccupati», spiega il sindaco Fabio Bergamini, accompagnato dal vice Simone Saletti e dall’assessore alle politiche sociali, Francesca Piacentini. Ci sono anche il segretario del Pd locale, Tommaso Corradi, ed il consigliere Dem, Mauro Verri. Alessandro Ciucci, assieme a Nicoletta Malagò ed a Giulia Migliardi sono gli iniziatori della cooperativa. «Alessandro, Nicoletta e Giulia – dice l’assessore Piacentini – sono persone straordinarie. Abbiamo voluto che qui ci fosse, accanto alla sede della cooperativa, anche un punto di accoglienza per fare sentire accettati e ascoltati i disoccupati del territorio. Ai quali viene offerta una opportunità di riscatto. Per persone come queste – conclude – l’Amministrazione sarà sempre presente». «Abbiamo investito qui i nostri pochi soldi – dice Alessandro Ciucci ai presenti – perché ci crediamo. La disoccupazione in età matura è qualcosa di devastante. Ci siamo avvicinati all’associazione Lavoro Over 40 – dice – tramite la quale si è potuto prendere visione di un problema di cui non si parla abbastanza». Il progetto della cooperativa Ape System ha da subito ricevuto l’appoggio di Confcooperative: «la nostra soddisfazione è grande, perché vediamo creata in provincia la prima cooperativa di comunità», assicura il presidente di Confcooperative, Roberto Crosara. Gli fa eco il direttore dell’associazione di categoria, Ruggero Villani, asserendo che si tratta di un progetto che «restituisce un senso al lavoro». Il presidente della Camera di Commercio, Paolo Govoni, riferisce di sentire come «proprio un progetto che si è visto partire sin dagli inizi, che è l’esempio concreto di una coesione istituzionale». Giuseppe Zaffarano (associazione Lavoro Over 40) non nega che quella che si è avviata in viale Pironi costituisca «la sintesi di quanto stiamo facendo da 16 anni. La disoccupazione in età matura – assicura – è percentualmente è superiore a quella giovanile. Vedo nei comuni enti molto più attenti al problema, rispetto alle istituzioni superiori, ma a differenza di queste ultime i comuni non hanno gli strumenti adeguati per potersene occupare». In altre realtà, si è tentato un percorso simile a quello di Bondeno, ma «qui si sono create le condizioni di sensibilità e collaborazione per poter realizzare qualcosa di importante».

Autori a Corte 21 gennaio

Da: organizzatori

Ultimo appuntamento con AUTORI A CORTE speciale Natale, la rassegna che a cavallo delle festività ha portato fra Ferrara e alcuni centri della sua provincia una quindicina di autori far i più importanti del panorama nazionale e locale. La chiusura sarà il 21 gennaio alle ore 17.00 nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea di Via Scienze 17, lo scrittore e giornalista Gian Pietro Testa presenterà in anteprima assoluta il suo ultimo libro, “Se Gesù non fosse mai nato” (Edizioni La Carmelina). Modererà Marco Zavagli (direttore estense.com).
Il breve romanzo di Testa prende spunto da un fatto di cronaca a cui lo scrittore ha partecipato per una riflessione sulla vita e sulla morte, destino ultimo di ognuno di noi.
Gian Pietro Testa, giornalista ha lavorato in diversi quotidiani nazionali, tra cui Il Giorno, l’Unità, Paese Sera. Terminata l’attività di cronista, ha insegnato alla scuola di giornalismo di Bologna e al Carid dell’Università di Ferrara. Dal 1985 al 1992 è stato capo ufficio stampa del Comune di Ferrara e direttore del mensile “Ferrara”.

La rassegna con il Patrocinio della Provincia di Ferrara gode del sostegno di Estense. Com, Sara Assicurazioni, Carlton Ospitalità, Press Up, Ditta Aldo Ferri e del main sponsor Edizioni La Carmelina e inoltre gode della collaborazione di Città del Ragazzo Ferrara, B.I.I Onlus, Beauty Club Ferrara, Fioreria Isabella e Ristorante Le Due Comari.
A partire da questa edizione, “Autori a Corte” sostiene e promuove in tutte le sue serate il progettodi Cuamm-Medici con l’Africa-sezione di Ferrara.

Bonaccini: “La Lega getta la maschera: vogliono privatizzare la sanità”

Da: ufficio stampa Bonaccini

“Il segretario della Lega Emilia ci spiega il loro progetto per la sanità in Regione: privatizzazione del 50% dei servizi. Dice inoltre che il loro programma è stato scritto con i presidenti di Lombardia e Veneto”.

Con queste parole Stefano Bonaccini commenta sulla sua pagina Facebook l’intervista del segretario della Lega Emilia, Gianluca Vinci, andata in onda su Telereggio.

“Apprezzo la sincerità e ribadisco la differenza radicale con la nostra idea di servizio sanitario regionale: per noi deve essere e rimanere a larga maggioranza pubblico, universalistico e assicurare a tutti le migliori cure, senza distinzione tra ricco e povero. E visto che la nostra sanità risulta anche la più efficace e la più efficiente del Paese, non c’è nemmeno una ragione economica per sposare altri modelli. Ho grande rispetto per Lombardia e Veneto, ma preferisco l’Emilia-Romagna e il futuro di questa Regione vogliamo scriverlo noi emiliano-romagnoli”.

VOTARE CONTRO LA DESTRA, VOTARE PER IL NOSTRO FUTURO
Appello al voto del Battito della Città

Appello al voto del Battito della Città per le elezioni del 26 gennaio

Le elezioni del 26 gennaio in Emilia Romagna costituiscono un appuntamento decisivo per la nostra regione e anche per tutto il Paese. Le elezioni non sono tutto, perché il futuro lo costruiamo ogni giorno con l’impegno quotidiano e volontario di ognuno: per la democrazia, l’ambiente e i beni comuni, la cultura diffusa, la difesa dei diritti, la rivendicazione di nuovi servizi, la lotta per il lavoro dignitoso, la solidarietà verso i migranti, le fasce deboli e meno protette. La mobilitazione importante prodotta dalla Sardine ci dice anche questo.

Le elezioni non sono tutto ma la scadenza elettorale regionale può segnare, oggi, un punto di svolta fondamentale per costruire o meno il futuro di noi tutte e tutti. Si avverte forte la necessità di contrastare una politica che si basa soltanto su slogan logori e sul gridare “basta” ma senza proporre alternative credibili.Oggi più che mai bisogna andare a votare e, soprattutto, bisogna votare contro una destra reazionaria, razzista, autoritaria, che non ha idee, che non conosce il territorio e che balbetta proposte già realizzate dall’amministrazione uscente.

Occorre andare a votare per sconfiggere una destra, nemica di tutti i principi iscritti nella nostra Costituzione, che è presente sulla scheda elettorale con il nome di Lucia Borgonzoni, ma che in realtà è rappresentata da Matteo Salvini.C’è bisogno di una partecipazione straordinaria per votare chi si colloca a sinistra e nell’area progressista, con l’intenzione di far prevalere lo schieramento che può governare la nostra Regione in alternativa alla destra.

C’è bisogno di andare a votare anche se i programmi dei candidati non colgono appieno il nostro desiderio e le nostre proposte di cambiamento, anche se conserviamo dubbi e critiche su diverse scelte compiute dal centrosinistra in questi anni di governo regionale, anche se – e siamo impegnati a farlo a partire da Ferrara – riteniamo vadano messe in campo politiche più incisive e forti di quanto fatto finora per garantire l’universalismo dei diritti, a partire dalla scuola e dallo Stato sociale per accogliere ed includere tutte le diversità, combattere le diverse forme di povertà e precarietà, promuovere una piena e buona occupazione, difendere l’ambiente e i beni comuni, ripubblicizzando il servizio idrico e quello della gestione dei rifiuti, sviluppare la cultura diffusa, estendere la democrazia e la partecipazione.

L’Emilia Romagna ha rappresentato una realtà importante per far avanzare la democrazia, i diritti sociali e civili in tutto il Paese. La nostra regione può tornare a svolgere questo ruolo di fronte alle nuove sfide che il tempo presente ci consegna, dalla lotta al cambiamento climatico al contrasto alle disuguaglianze, all’affermazione della pace contro i venti di guerra che tornano a soffiare nel mondo. Per farlo, dovremo continuare a lavorare insieme anche dopo l’appuntamento elettorale, per ricreare quella cultura di impegno e responsabilità necessaria ad una politica che sia davvero partecipata quindi degna di questo nome.

Ma intanto, non voltiamoci dall’altra parte, non fingiamo che siano tutti uguali, non rimaniamo indifferenti illudendoci che non cambierà niente: andiamo tutti a votare, scommettendo su un futuro migliore e mettiamo nell’urna il nostro voto contro la destra.

 

Turismo. Oltre 2,8 milioni di euro per migliorare la fruibilità dei Cammini Via Francigena e Via di San Francesco

Da: Ufficio Stampa di Regione Emilia Romagna

All’Emilia-Romagna assegnati fondi statali per la realizzazione di 37 interventi nei territori di Piacenza, Parma, Rimini e Forlì-Cesena

Bologna – Sistemazione dei sentieri e dei pontili, messa in sicurezza dei percorsi, nuovi parcheggi, segnaletica punti informativi. Sono i nuovi progetti per la Via Francigena e la Via di San Francesco finanziati con 2,8 milioni di euro assegnati all’Emilia-Romagna dal Ministero per i beni culturali.

Gli interventi sono finalizzati a migliorare la percorribilità dei cammini della Via Francigena, nel territorio di Piacenza e Parma dal Fiume Po fino al crinale di confine con la Toscana (1,65 milioni di euro) e del cammino di San Francesco, nel riminese, lungo la Val Marecchia (1,2 milioni di euro) per valorizzare e promuovere l’offerta turistica dell’Emilia-Romagna.

Più in dettaglio per la Via Francigena sono 17 gli interventi nei 12 Comuni interessati: sei nel piacentino a Calendasco, Piacenza, Pontenure, Cadeo, Fiorenzuola, Alseno, sei nel parmense a Fidenza, Medesano, Noceto, Fornovo di Taro, Terenzo, Berceto, mentre venti cantieri partiranno in nove Comuni del Cammino di San Francesco in Romagna a Rimini, Sant’Arcangelo di Romagna, Verucchio, San Leo, Poggio Torriana, Maiolo, Novafeltria, Sant’Agata Feltria, Verghereto.

Per entrambi i cammini le opere riguarderanno la messa in sicurezza di tratti di percorsi che presentano criticità per la fruibilità e la protezione delle persone (sistemazione idrogeologica di tratti soggetti a frane, ripristino della rete di sentieristica, sistemazione guadi e pontili, messa in sicurezza dei pedoni nei tratti lungo le strade percorse da auto), la realizzazione di infrastrutture per consentire migliore accesso ai percorsi o a punti di intesse artistico (parcheggi di interscambio in prossimità dei centri abitati, aree di sosta attrezzate, piste ciclabili di collegamento) e la sistemazione diffusa di segnaletica e punti informativi.

In particolare, per il cammino di San Francesco, due sono gli interventi strategici: la realizzazione della nuova “passerella” pedonale, un “nuovo ponte tibetano” che consentirà il collegamento in sicurezza tra le due sponde del Torrente Marecchia in località Pietracuta-Saiano – attualmente percorribile con guado nei soli mesi estivi – e interventi particolari e delicati per la conservazione del secolare Cipresso di San Francesco nel Monastero di Villa Verucchio.

Bergamini e Guidesi: «un voto per cambiare la storia»

Da: Ufficio Stampa Fabio Bergmini Lega

«A chi pensa che il voto del 26 gennaio non abbia valore nazionale, rispondiamo che saranno elezioni che cambieranno la storia del Paese». L’obiettivo della Lega sembra a portata di mano. Il cambio politico della Regione, dopo decenni di governo ininterrotto della sinistra, pare dietro l’angolo. Ne è convinto il popolo leghista e quello dei tanti simpatizzanti che, venerdì sera, si sono dati appuntamento allo “Spirito” di Vigarano, per un incontro conviviale al quale hanno preso parte il candidato alle regionali, Fabio Bergamini, i deputati Guido Guidesi ed Emanuele Cestari, ed il vicesindaco di Ferrara, Nicola Lodi. «Siamo pronti ad assumerci la responsabilità di guidare questa regione, che è viva e vitale nonostante un sistema di potere che ne limita da sempre le potenzialità. Perché è un territorio di gente laboriosa, che la sinistra non conosce: girano 4mila chilometri in campagna elettorale, ma le loro proposte sono prive di sostanza», ha detto ai presenti Fabio Bergamini. «Il nostro è un territorio caratterizzato da campi coltivati e canali di irrigazione, ed i custodi di queste terre sono gli agricoltori, flagellati però da adempimenti, burocrazia e nutrie. Nei primi trenta giorni di amministrazione – assicura Bergamini – cambieremo gli stupidi regolamenti che impediscono di agire con il buon senso nel settore primario della nostra economia». Rincara la dose il deputato Emanuele Cestari, che parla dei riflessi nazionali del voto: «a Roma vediamo il nulla cosmico di un governo senza visione e senza prospettiva, che si è messo insieme solo per evitare l’arrivo di Salvini». «Andremo in Regione nonostante quello che scrive qualche giornalista – scalda i cuori della sala “Naomo” Lodi – e, vincendo l’Emilia-Romagna, si farà la storia dell’Italia». Le conclusioni politiche della serata spettano a Guido Guidesi, celebre negli scorsi anni per la sua proposta di legge che intendeva inasprire le sanzioni per i bracconieri ittici, che devastano la fauna dei fiumi. «La sfida per l’Emilia-Romagna – ha detto Guidesi – è simile a quella che ha portato al cambiamento Ferrara. Il Pd ha tradito gli ideali dei cittadini, perché tra l’insicurezza dei territori da loro amministrati e il business dell’immigrazione clandestina, scelgono il secondo. Ma la gente è molto più razionale di quello che si pensi. Dicono che non sarà una battaglia nazionale, ma mentre voi avrete una nuova amministrazione regionale, con Fabio Bergamini che andrà a rappresentarvi – ha assicurato l’onorevole Guidesi – penso che il voto farà cadere un altro muro di Berlino. Vincendo qui – ha concluso – restituiremo un po’ di democrazia al nostro Paese».

Junior: ritornano i pomeriggi a teatro tra Comacchio e Ostellato

Da: Organizzatori

Dopo il successo della rassegna I Colori del Natale, il nuovo anno vedrà il ritorno degli appuntamenti a teatro per ragazzi e famiglie con l’ottava edizione di Junior! Pomeriggi a teatro, la programmazione a base di spettacoli di burattini, marionette ed arte varia, che percorrerà fino a primavera il territorio dei Comuni Comacchio ed Ostellato.
Una rassegna organizzata grazie al sostegno delle due amministrazioni comunali ed al contributo della Regione Emilia Romagna, nell’ambito del progetto Burattini alla Riscossa- per un teatro popolare del Delta del Po.

Il primo appuntamento è in programma domenica 19/1 a San Giuseppe di Comacchio: a partire dalle ore 16 il Teatro Lunatico presenterà Leo Magic Show. Uno spettacolo di magia comica ricco di trucchi emozionanti e battute fulminanti, fuori dagli schemi convenzionali e con un taglio inconsueto. Luca Rosetti, protagonista dello show, dà prova in scena di tutte le sue doti di poliedrico fantasista, stupendo ad ogni replica il pubblico con il suo talento ed il suo amplissimo repertorio di magia, illusionismo ed arti di strada.
Lo spettacolo si sdipana secondo un ritmo dinamico e coinvolgente, con un un mix di comicità e stupore che lascerà a bocca aperta gli spettatori di tutte le età.

L’appuntamento è presso il Teatrino Parrocchiale (in piazza Rimambranza, di fianco alla chiesa); l’ingresso è gratuito, e lo spettacolo è adatto a tutti gli spettatori a partire dai 3 anni di età.

La rassegna proseguirà poi domenica 26/1 a Dogato (presso il Salone della Scuola dell’Infanzia), dove la compagnia marchigiana Lagrù Ragazzi presenterà lo spettacolo di burattini Supereroi da commedia. Il programma completo è disponibile sui siti www.comacchioateatro.it e www.sipariostellato.it. Infoline 349 0807587.

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Ascom Confcommercio ha incontrato Sipro

Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

Percorsi da condividere per la promozione della città e del territori al centro dell’incontro tra l’amministratore delegato dell’Agenzia per lo Sviluppo Sipro Ferrara, Stefano di Brindisi ed il presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara, Giulio Felloni.

“E ‘ stato un appuntamento – afferma di Brindisi – per ascoltare e capire. Lo scopo è definire con concretezza quali possono essere le necessità del territorio ed in questo senso Ascom rappresenta un elemento di conoscenza diretta delle esigenze territoriali. Vogliamo essere un interlocutore affidabile e riconosciuto”.

Dal canto suo Felloni ha ribadito: “Mi auguro davvero che l’Agenzia Sipro possa diventare un concreto motore di sviluppo territoriale provinciale. Ascom può in questo senso essere di supporto e promozione alle aziende già esistenti, così come alle start up giovanili sia alle imprese femminili”.

Tra le proposte scaturite e da condividere per il p rossimo futuro la ricerca di partners affidabili che possano investire in progettualità sul Terziario (commercio, servizi e turismo) nel comparto delle piccole e medie imprese oltre alla creazione di uno specifico gruppo di lavoro di giovani imprenditori per la realizzazione innovativa di iniziative di sviluppo sui diversi ambiti (agricoltura, commercio ed industria…)

Mariangela Pira di SKY TG24 Business sarà ospite all’Einaudi.

Da: Ufficio Stampa Istituto Einaudi

Legare le istituzioni scolastiche al mondo del lavoro non è mai facile né scontato, tuttavia questa volta l’esperimento progettato da un docente dell’IIS Einaudi a Ferrara, è diventato una realtà. Mariangela Pira, nota mezzobusto della redazione di SKY Business, sarà ospite della scuola il prossimo sabato 8 febbraio alle ore 10 e terrà una lezione/studio per gli allievi delle classi quinte degli indirizzi Comunicazione e Grafica e dell’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing dell’IIS Bachelet-Monti.
“ …la presenza della giornalista si colloca all’interno della programmazione di Organizzazione dei Processi Produttivi, non solo per una speciale lezione dedicata al mondo del business nazionale ed internazionale, con tutte le implicazioni socio-economiche, ma soprattutto per una testimonianza tangibile di come funziona il work-team, prerogativa di eccellenza di un giornalismo di alto profilo come quello rappresentato da Mariangela…Grazie alla nostra dirigente prof.ssa Fornasiero, abbiamo potuto organizzare il tutto con una certa dinamica e tempistiche molto ridotte, visti i tempi sempre molto stretti per questi giornalisti sempre molto richiesti…”, racconta il prof. Quaiotti, titolare del corso e organizzatore dell’incontro.
Mariangela Pira ha un trascorso di eccellenze nel suo curriculum ed è in costante formazione personale, integrando continuamente le sue conoscenze che abbina in modo sapiente sia agli interventi nelle edizioni SkyTG Business, oltre che nelle sue strisce quotidiane “#3fattori”, che si possono vedere sul social LinkedIn.
Per gli allievi delle quinte, certamente un momento molto intenso di opportunità e confronto con la realtà professionale di alto livello, sia nel settore giornalistico-televisivo che nell’ambito economico nazionale ed internazionale con respiro socio-politico, del quale, oggi più che mai i nostri giovani hanno grande necessità.

Con Civolani, Turchi e Sateriale è stato presentato in biblioteca il libro sulla figura di Carmen Capatti. In sala anche la protagonista

Da: Ufficio Stampa Comune di Codigoro

Apertura extra della biblioteca Giorgio Bassani, per un evento culturale d’eccezione. E’ stato presentato nel pomeriggio di oggi, venerdì 17 gennaio 2020, il libro “Carmen Capatti, una vita per gli altri”, in presenza degli autori Daniele Civolani e Marco Turchi e di Gaetano Sateriale, ex sindaco di Ferrara, autore della prefazione. La vera protagonista del pomeriggio letterario al Palazzo del Vescovo è stata, naturalmente, Carmen Capatti, una donna di grande spessore umano e socio-culturale, che ha contribuito, in modo determinante, a ridisegnare il volto della sanità pubblica ferrarese nel secondo dopoguerra.

“Sono una donna sindaco, una delle poche, purtroppo, non solo nella geografia del territorio provinciale, ma anche nel panorama nazionale – è stato il saluto di apertura del Sindaco sabina Alice Zanardi – ed è per me un onore e un piacere condividere con tutti voi questo evento culturale, incentrato sulla figura di una donna, che ha attraversato un secolo profondamente segnato da due conflitti mondiali, riuscendo nell’intento di ridisegnare il volto della provincia di Ferrara nel secondo dopoguerra, riscattandolo da numerose problematiche che lo affliggevano. Carmen Capatti, donna di questo territorio deltizio (nata a Massa Fiscaglia, ma che ha poi vissuto a Marozzo per molti anni), attraverso un impegno instancabile, forgiato dall’esperienza e dalla forza di chi cresce a contatto con la dura vita contadina del mondo bracciantile del dopo-guerra, si è occupata con tenacia e passione di quelle che erano vere e proprie piaghe per il nostro territorio, emergenze lasciate in eredità dal secondo conflitto mondiale. Mi riferisco alla povertà, ma anche a miseria e disoccupazione ed abbandono delle scuole dell’obbligo.”

In una società devastata dalla guerra e ancora profondamente maschilista, Carmen Capatti si è via via guadagnata la fiducia, il rispetto, l’ascolto delle istituzioni, per assicurare alle donne condizioni concrete di attuazione delle pari opportunità con il genere maschile. Nel libro scritto a quattro mani da Civolani e Turchi emerge con forza il ritratto di una donna che, unendo esperienza e militanza, estrazione e pragmatismo contadino agli ideali, ha saputo precorrere i tempi, attraverso un impegno civico, politico e sociale instancabile. Il concetto di umanizzazione del sistema sanitario partendo dalla ginecologia e dalla pediatria, sino alla chiusura dei brefotrofi e dei manicomi, era qualcosa di impensabile ai tempi in cui la Capatti, che è stata anche assessore provinciale, operava, eppure grazie a lei questa nuova visione, questo nuovo approccio verso pazienti affetti da patologie mentali è oggi un traguardo di civiltà ormai consolidato. Se sono arrivate poi la riforma del sistema ospedaliero e la Legge Basaglia, che 42 anni fa sancì la chiusura definitiva dei manicomi, lo si deve anche e soprattutto all’opera saggia e coraggiosa di Carmen Capatti, una paladina dei diritti dei più deboli (donne, bambini, malati), una donna battagliera, il cui impegno civico resta d’esempio per tutti.

Gli autori hanno dialogato con la stessa Carmen Capatti e con il pubblico in sala. Il dibattito è stato coordinato dal dirigente del Settore I, Alessandro Cartelli.
Con una protagonista di primissimo piano del panorama culturale ferrarese del Novecento si apre la nuova stagione di eventi letterari nella biblioteca comunale “Giorgio Bassani” di Codigoro.

Alan Fabbri su Stefano Solaroli

Da: Alan Fabbri

“Apprezziamo la volontà espressa da Stefano Solaroli di fare chiarezza e approviamo il suo gesto compiuto in nome della trasparenza. Non c’è mai stato in palio nessun posto di lavoro, l’amministrazione è completamente estranea all’accaduto e ci auguriamo che il suo passo indietro metta la parola fine alle polemiche strumentali nate su questa spiacevole vicenda. Si tratta evidentemente di un caso montato ad arte su un dialogo privato e utilizzato all’interno di un servizio tv costruito in maniera faziosa, proprio quando la campagna elettorale che potrebbe cambiare le sorti della Regione e dell’intero Paese è alle ultime battute. Noi continuiamo a lavorare con serietà ed impegno per il bene della città dei cittadini perché è questo che ci chiedono i ferraresi”.