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Mese: Febbraio 2020

Cronaca di una visita alla Biblioteca Popolare Giardino

Classe Seconda della scuola Doro di Ferrara

Nel profilo Facebook della biblioteca [qui la pagina fb con gli orari di apertura e l’aggiormento di tutte le iniziative].si legge: “ La Biblioteca Popolare è nata per volontà di un gruppo di cittadini che hanno deciso di impegnarsi per portare nel quartiere Giardino di Ferrara un servizio che contribuisca a migliorare la qualità dei rapporti tra i cittadini residenti in questa zona della città. Il multilinguismo, tipico della composizione di questo quartiere, viene praticato attraverso la lettura come valore da coltivare e arricchimento per tutta la città.”

I bambini e le bambine di classe seconda della scuola primaria Doro sono andati alla scoperta di questo nuovo spazio cittadino. Incontrando Arianna Chendi, una delle promotrici del progetto, hanno compreso cosa significa essere volontari e cittadini attivi, ma soprattutto hanno ascoltato la storia di  Babayaga e preso in prestito bellissimi libri a loro dedicati.

   

     

 

Il presidente Bonaccini firma il decreto di nomina degli assessori. Giunta subito al lavoro: nel pomeriggio la prima seduta

Da: Regione Emilia Romagna.

La riunione al termine della seduta di insediamento della Assemblea legislativa che ha avviato formalmente la nuova legislatura. La squadra e le deleghe

E’ già al lavoro la nuova Giunta regionale. Con la firma del decreto di nomina da parte del presidente Stefano Bonaccini, i dieci assessori e il Sottosegretario alla Presidenza sono già pienamente operativi. La nuova squadra di governo, riunita subito oggi pomeriggio per la prima volta, dopo che in mattinata si era insediata l’Assemblea legislativa – passaggio che avviato formalmente la nuova legislatura – è composta da Davide Baruffi (sottosegretario alla Presidenza della Giunta), Elena Ethel Schlein (detta Elly), vicepresidente, Paolo Calvano, Vincenzo Colla, Raffaele Donini, Mauro Felicori, Barbara Lori, Alessio Mammi, Irene Priolo, Paola Salomoni.

Le deleghe

Elly Schlein, assessore a “Contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica: Patto per il clima, Welfare, Politiche abitative, Politiche giovanili, Cooperazione internazionale allo sviluppo, Relazioni Internazionali, Rapporti con l’UE”.
Paolo Calvano, assessore a “Bilancio, Personale, Patrimonio, Riordino Istituzionale”.
Vincenzo Colla, assessore a “Sviluppo economico e green economy, Lavoro e Formazione”.
Andrea Corsini, assessore a “Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Turismo e Commercio”.
Raffaele Donini, assessore a “Politiche per la salute”.
Mauro Felicori, assessore a “Cultura e Paesaggio”.
Barbara Lori, assessore a “Montagna, Aree interne, Programmazione territoriale, Pari opportunità”.
Alessio Mammi, assessore a “Agricoltura e Agroalimentare, Caccia e Pesca”.
Irene Priolo, assessore a “Ambiente, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile”.
Paola Salomoni, assessore a “Scuola, Università, Ricerca, Agenda Digitale”.

Il presidente Bonaccini ha tenuto per sé le deleghe relative ai rapporti tra Regione e Stato e alla richiesta di Autonomia differenziata, alla Programmazione dei fondi europei, alle politiche per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma, alla Promozione della cultura della legalità e alle Politiche di promozione delle attività sportive.

Proroga Mostra Monica Iaccheri “Le Vite”

Da: Comune di Argenta.

Inaugurata lo scorso 22 febbraio al Centro Culturale Mercato (Piazza Guglielmo Marconi, 1 – Argenta FE), con notevole presenza di pubblico, “Le Vite”, la mostra-evento della pittrice ritrattista Monica Iaccheri, sarà prolungata fino al 22 marzo 2020.
L’emergenza legata al Coronavirus ha determinato un netto calo di presenze nei luoghi di interesse culturale, quindi, tenuto conto dell’interesse che la comunità ha manifestato riguardo alla mostra, l’Amministrazione comunale ha deciso di prorogarla di due settimane.
Anche il termine per partecipare al progetto di scrittura creativa “Guarda e racconta”, si allunga fino al 22 marzo. Il progetto – che ha coinvolto le scuole del territorio – consiste nello scrivere un racconto ispirato a uno dei ritratti esposti e depositarlo nell’apposito contenitore ubicato al Centro Mercato, dove è esposto anche il regolamento completo (info: monicaiaccheri.moka@gmail.com). L’elaborato migliore sarà premiato con un ritratto personalizzato realizzato dall’artista. La cerimonia di premiazione del progetto è stata posticipata a sabato 4 aprile alle ore 18 e si terrà alla Cineteca del Centro.
Salvo diverse disposizioni, domenica 8 marzo alle ore 18 si terrà, tra i quadri di Monica, il reading di poesie “I colori delle donne” curato dall’argentana Valeria Rossi, sullo sfondo musicale del sax di Dario Lusa.
La mostra è visitabile:
martedì e mercoledì: ore 9.00/13.00; giovedì, venerdì e sabato: ore 9.00/13.00 – 15.30/18.30; domenica: 15.30/18.30.
Info: 0532.330258

Coldiretti: i mercati di campagna amica sono aperti

Da: Coldiretti di Ferrara.

Nessuna chiusura per il mercato coperto di Via Montebello e per l’Agrimercato di Grisù. Aperti regolarmente anche gli agriturismi ed i punti vendita aziendali. No alle speculazioni sul made in Italy: #italiafabene.

Come già nel corso della settimana i rifornimenti di frutta e verdura sono garantiti dagli agricoltori in tutte le aree del Paese con i mercati generali all’ingrosso che sono aperti e funzionano regolarmente, da Milano a Padova fino a Roma. Lo rende noto Coldiretti in riferimento alla corsa agli acquisti che si sta verificando in supermercati e negozi in conseguenza dell’epidemia COVID-19. Anche a Ferrara sono aperti e funzionanti i Mercati di Campagna Amica, sia l’Agrimercato di Grisù (aperto il mercoledì mattina presso l’ex caserma dei vigili del fuoco con ingresso da via Ortigara), sia il Mercato Coperto di Via Montebello, 43, che anche sabato 29 febbraio darà l’opportunità di acquistare prodotti alimentari freschi e trasformati direttamente dalle imprese agricole del territorio: frutta e verdura di stagione, vino, miele, confetture, pasta, riso, uova, carne e salumi, Aglio di Voghiera DOP, formaggi, pane…

Sarà anche possibile ottenere la “Carta Amico del Mercato”, alla quale sono collegate iniziative promozionali, con omaggi a km zero.

Nell’area del mercato è anche possibile fermarsi a gustare i prodotti in vendita, per uno spuntino campagnolo ricco di sapore. Il mercato è aperto dalle 8.30 alle 13.30, il sabato, il martedì ed il giovedì.

Per informazioni è attiva la pagina Facebook di Campagna Amica Ferrara.

Oltre ai mercati degli agricoltori sono aperti e pronti ad accogliere clienti e turisti anche gli agriturismi, dove poter soggiornare o gustare i piatti tipici e che insieme a tutti i soci di Coldiretti aderiscono alla campagna social #italiafabene, nel corso della quale evidenziare le qualità dei nostri prodotti e dei nostri territori, contro le campagne di discriminazione e di speculazione messe in atto da altri paesi concorrenti, senza nessun fondamento se non quello di avvantaggiarsi sui mercati internazionali a scapito del made in Italy, che continua ad essere sicuro e salubre come sempre.

Un problema legato all’emergenza coronavirus è anche la fuga dei braccianti stranieri, in particolari dell’Europa dell’Est (Romania, Polonia, Bulgaria), che sono soggetti a quarantena se provenienti dalle regioni del nord Italia e che a fronte di misure restrittive stanno disdettando in buon numero gli impegni di lavoro nei confronti di imprese agricole, soprattutto lombarde e venete, ma anche dell’Emilia-Romagna.

Un quadro che, secondo Coldiretti, impone un intervento a livello nazionale e comunitario per evitare che vengano poste ingiustificate barriere alla circolazione dei lavoratori e delle merci con decisioni estemporanee delle autorità di Paesi comunitari e non, che generano grande insicurezza ma anche danni economici ed occupazionali, sottolineando che l’emergenza coronavirus sta purtroppo impattando in modo sostanziale sulle attività delle imprese di tutti i settori, dal turismo, al commercio, dall’artigianato, ai servizi, all’agricoltura.

Riaprono i 5 uffici Postali a Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d’Adda, San Fiorano in provincia di Lodi e Vo’ Euganeo in provincia di Padova

Da: Poste Italiani.

Da lunedì 2 marzo saranno regolarmente in pagamento le pensioni del mese

Roma, 28 febbraio 2020 – Poste Italiane comunica che a partire da lunedì 2 le pensioni del mese di marzo saranno messe in pagamento anche nei 5 Uffici Postali a Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione D’Adda, San Fiorano in provincia di Lodi e Vo’ Euganeo in provincia di Padova, che riaprono al pubblico.
Poste Italiane ricorda che nella medesima zona interessata dalle misure straordinarie in riferimento alla diffusione del COVID19 sono in funzione anche gli ATM Postamat degli Uffici Postali di Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d’Adda e Somaglia.
Nella stessa zona è possibile prelevare agli sportelli ATM delle banche senza commissioni.

L’Azienda informa inoltre che in tutto il territorio nazionale i titolari di un Conto BancoPosta, di un Libretto di Risparmio o di una Postepay Evolution, possono richiedere gratuitamente l’accredito della pensione.
Infine i possessori di carta Postamat, di Carta Libretto e di Postepay Evolution, che hanno già scelto l’accredito della pensione, possono prelevare i contanti negli oltre 7000 Postamat

Presentazione dei risultati dello studio sull’approvvigionamento di Molluschi Bivalvi a goro

Da: Istituto Delta Ecologica Applicata.

Azione 4C “Reti e Governance” Obiettivo 4 Piano di Azione FLAG Costa dell’Emilia-Romagna P.O. FEAMP 2014 – 2020 – Promuovere reti di relazioni tra il mondo della ricerca, gli operatori del settore e il pubblico.

Il progetto “Consolidare l’approvvigionamento di novellame di molluschi bivalvi da destinare all’allevamento”, finanziato nell’ambito dei fondi Feamp che gestisce il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna guidato da DELTA 2000 è ormai alle sue battute finali.
Il progetto è stato finanziato per superare uno dei limiti principali per lo sviluppo dell’acquacoltura che è la disponibilità, in termini quantitativi e qualitativi, di novellame da avviare all’allevamento.
Con la realizzazione del progetto è stato costituito un gruppo di lavoro, composto da tecnici di Istituto Delta Ecologia Applicata srl e da produttori, che confrontandosi hanno fornito indicazioni in merito alle migliori soluzioni da adottare in relazione alle differenti specie. Il prodotto del lavoro è lo “Studio fattibilità sulla realizzazione di uno schiuditoio polivalente per bivalvi”, di cui si allega una breve sintesi. Tutte le attività sono state realizzate a stretto contatto con il GAL Delta 2000.
Le attività hanno previsto anche l’organizzazione di 9 incontri partecipativi, svolti nelle diverse marinerie della costa emiliano-romagnola da Goro a Cattolica per condividere i dati elaborati e raccogliere le informazioni necessarie e definire i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce sull’approvvigionamento di novellame.

Istituto Delta Ecologia Applicata, che attraverso il proprio team ha realizzato l’intero progetto sia per la parte tecnica sia per il percorso informativo e partecipativo, è una società nata come spin off dell’Università di Ferrara e da vent’anni opera nella gestione delle risorse naturali e nella divulgazione tecnico-scientifica, con specializzazione nella definizione e gestione delle aree nursery per la vongola verace in ambito regionale; grazie anche ad un laboratorio attrezzato: Centro Ricerche Molluschi a Goro.

E le nutrie stanno a guardare

Sulla Provinciale che costeggia il canale rallento la corsa del mio diesel che inquina la pianura, una famiglia di nutrie attraversa lentamente la carreggiata, una di loro mi osserva e a me sembra di intuire il suo pensiero: ” Ah! Ecco uno di quei bipedi stupidi che vanno in giro con la mascherina”. Poi ripenso che la nutria non può avere dei pensieri così articolati, che la nutria non capisce una mazza di virus e mascherine, anzi non distingue le parole virus e mascherine, di più, non distingue nessuna parola, al massimo decifra dei suoni emessi dai componenti della famiglia.

E mentre continuo a dissertare da idiota su esseri umani e nutrie, con le mie poche nozioni di etologia, comincio a pensare che i suoni emessi dalle nutrie servono nel caso di pericolo e sono molto funzionali. Le nutrie con i loro squittii proteggono la loro specie e fondamentalmente, a mio avviso, non scazzano mai; al pericolo rispondono con un comportamento che sicuramente le mette in guardia…tranne i casi in cui si fanno maciullare e investire da bolidi condotti da idioti con mascherine…ma questa è un’altra storia… non divagare con i pensieri… stai scrivendo!!!

Tornando a noi e alle nutrie; trovo così allarmante che le nutrie sfuggano dai pericoli con dei segnali prestabiliti. mentre noi, umani intelligenti, rischiamo di farci ulteriormente male quando un altro individuo ci allarma. Stamane, chiacchierando, mi è sopraggiunto il pensiero atroce che in fondo le nutrie siano più intelligenti degli umani, ovvero, credo che in caso di allarme qualsiasi specie animale tranne l’uomo potrebbe cavarsela. Questo perché gli umani, a differenza delle altre specie, hanno inventato (oltre al mio diesel inquinante) una cosa che ci accompagna dalla notte dei tempi, cioè il MALE. Il male che è in ognuno di noi amplifica le paura e viceversa, anzi (ma il mio pensiero non vale nulla).paura e male vanno di pari passo. In questi giorni ognuno di noi potrà valutare attorno a sé il male che lo circonda: fermatevi e osservate attentamente il vostro prossimo, i discorsi, le smanie, le parole, le frasi. Vi accorgerete della vera natura di chi vi circonda. Il Coronavirus è un dilettante messo a nostro confronto. Carissimi umani, temete il vostro prossimo che fa incetta di mascherine ed evitate d’investire le nutrie.

Il comune studia le modalità per scontare alle famiglie le rette delle scuole per l’infanzia e per l’asilo

Da: Comune di Bondeno.

La priorità è concedere un “ristoro” alle famiglie, che sono state costrette a tenere a casa i propri figli dalle scuole d’infanzia e dall’asilo del territorio, concedendo una riduzione delle rette per il periodo in cui non è stato possibile utilizzare i servizi scolastici. «Quello che è stato approvato nella riunione di giunta di giovedì mattina è un mero atto di indirizzo, nel merito della tariffazione dei servizi educativi e scolastici che sono rimasti chiusi a seguito dell’emergenza “Coronavirus”, ma stiamo lavorando per arrivare all’effettivo sgravio per le famiglie», afferma l’assessore alla scuola, Francesca Aria Poltronieri. In che modo si potrà operare? Le rette delle scuole per l’infanzia di Bondeno e Lezzine sono formate da un 40% riferito ad una parte fissa della retta, ed una quota variabile, che verrà a mancare a seguito della mancata frequentazione per i giorni necessari a fronteggiare l’emergenza epidemiologica. «Stiamo lavorando per intervenire su quel 40% di quota fissa – dice Poltronieri – mentre diversa è la situazione per l’asilo d’infanzia “Margherita”, che ha un gestore privato, ma in questo caso sarà il Comune a finanziare in fattura il 40% di quota fissa che grava sugli utenti». Bondeno presenta però due scuole paritarie: a Scortichino, dove la scuola materna si trova all’interno del plesso che ospita le scuole primarie, e la scuola parrocchiale di via Borgo Paioli. «Non possiamo intervenire come Ente sulle rette delle scuole parificate – precisa l’assessore – possiamo però dare indicazioni agli istituti paritari, rispetto a come utilizzare le risorse che il Comune (come la Regione) eroga, nell’ambito del programma per l’integrazione del sistema scolastico territoriale, proponendo alle scuole paritarie di utilizzarli per calmierare le tariffe degli utenti, per queste settimane di chiusura».

Al via l’undicesima legislatura della Regione Emilia-Romagna. Marcella Zappaterra sarà il nuovo capogruppo PD

Da: Partito Democratico dell’Emilia Romagna.

“Darò il massimo per gli emiliano-romagnoli. Per una Regione vicina a cittadini e territori”

Si è svolta oggi la prima seduta dell’XI Legislatura dell’Assemblea Legislativa regionale. All’ordine del giorno i primi ma significativi adempimenti: l’elezione della Presidenza e dell’Ufficio di Presidenza. È stata una seduta di insediamento senza pubblico, per ottemperare all’Ordinanza di Regione e Ministero della Salute in merito al coronavirus.

“L’XI Legislatura della nostra Regione, che nel 2020 celebra i 50 anni dalla sua istituzione, parte con la forza e la determinazione delle donne. – dice Marcella Zappaterra, indicata come capogruppo PD – La maggior parte dei consiglieri eletti nelle fila della maggioranza, per la precisione 16 su 29, è formata da donne. Gli elettori per primi, quindi, hanno dimostrato la volontà di valorizzare le donne che si impegnano in politica con competenze, risorse e capacità in rappresentanza delle proprie comunità. Auguro buon lavoro alla Presidente Emma Petitti e ai consiglieri che con lei comporranno l’ufficio di Presidenza e mi sento di dire che la legislatura parte con i migliori auspici anche grazie all’ampia condivisione sulla sua composizione. Grazie ai colleghi consiglieri del Partito Democratico, che mi hanno scelta come loro capogruppo. Ci attende un grande lavoro e porterò avanti il mio ruolo con impegno, spirito di squadra ma soprattutto con la volontà di dare il massimo per i cittadini emiliano-romagnoli. L’obiettivo è far sì che la Regione sia il più possibile vicina ai cittadini e ai territori”.

Coldiretti: evitata la burocrazia alle imprese per il carburante agricolo

Da: Coldiretti Ferrara.

Grazie alla richiesta di chiarimenti di Coldiretti l’Agenzia delle Dogane ha confermato esclusione dai nuovi adempimenti per le aziende agricole.

I depositi e i distributori di carburante agricolo denaturato a fini non commerciali non sono soggetti all’obbligo di denuncia all’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna a seguito di un interessamento della stessa associazione presso l’Agenzia delle Dogane e Monopoli – Direzione Interregionale per l’Emilia Romagna e le Marche. “Grazie alla nostra richiesta di chiarimenti” comunica Coldiretti regionale “abbiamo avuto la conferma che le imprese agricole non sono tenute a una serie di adempimenti come la richiesta di licenza fiscale e la compilazione del registro di carico e scarico del carburante denaturato, che avrebbero ulteriormente gravato su un comparto che già soffre il peso di tanta burocrazia”.

“Gli adempimenti burocratici” fa sapere Coldiretti Emilia Romagna “costano ancora agli imprenditori oltre 100 giornate lavorative all’anno”.

La Direzione Interregionale per l’Emilia Romagna e le Marche dell’Agenzia delle Dogane ha inoltrato la comunicazione di questa esclusione a tutti i suoi undici uffici provinciali.

Ascom Confcommercio Ferrara lancia il decalogo dal titolo “Ferrara non si ferma”

Da: Ascom Ferrara.

Dieci punti per riaffermare la voglia di vivere la città, per sostenere le attività di vicinato: dal fare acquisti in centro a prendersi un caffè od un gelato, all’andare in edicola per comprarsi il quotidiano. Dieci modi per dire con chiarezza ed in modo semplice, a noi stessi come cittadini e consumatori, di tornare alle buone abitudini in un centro abitato, come quello di Ferrara, aperto e funzionante: tutto si supera lavorando insieme. Il vademecum suona come un appello alle istituzioni, per dare attenzione al mondo del Terziario che rischia i contraccolpi più duri dall’effetto della diffusione del Coronavirus e delle sue contromisure.
“Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: c’è voglia di normalità – ribadisce Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio e Federazione Moda Italia -. Accanto a me i rappresentanti del settori del Terziario – commercio, turismo, servizi – che vogliono lanciare un messaggio positivo. Siamo qui insieme e lavoriamo per la nostra città allo scopo di ritornare alla normalità quanto prima. Questo decalogo rappresenta un modo per ricordare una serie di comportamenti normali quanto concreti per sostenere le aziende e guardare con fiducia e coraggio al futuro”.
“Dobbiamo fare sistema tutti insieme – riprende il ragionamento Zeno Govoni presidente di Federalberghi -. Gli albergatori sono i primi a subire l’onda delle difficoltà. Dobbiamo puntare alla riapertura quanto prima di musei e teatri con date certe. E definire da subito una nuova strategia di comunicazione”. Dal ricettivo si passa alla ristorazione, dove interviene Matteo Musacci, presidente provinciale di Fipe: “Il momento è complesso ma una cosa è ben chiara: sarà la socialità, il puntare sulle relazioni ed i suoi riti sociali (il ristorante, l’aperitivo, il caffè al bar) a salvarci, a far riprendere la vita nella sua normalità a Ferrara, come in tutte le nostre città”. Il momento difficile tocca direttamente anche il pubblico spettacolo: “E’ incomprensibile la chiusura dei cinema – ricorda Simona Salustro imprenditrice del settore e presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio – Stiamo lavorando per arrivare quanto prima alla riapertura delle sale, dei teatri, e dei musei: sono tutti luoghi di attrazione, di fondamentale socialità. Luoghi che rendono la città appetibile ed ospitale”.
“Il nostro è un appello per supportare le microimprese. Confcommercio lo sta portando con forza a tutti i tavoli istituzionali, dal livello nazionale a quello locale – conclude il direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara Davide Urban -. Dobbiamo lavorare sul sistema bancario e previdenziale per garantire il superamento di questi giorni e ritornare al più presto alla normalità, assicurando il lavoro e l’occupazione delle nostre imprese”.

Decalogo_FerraraNonSiFerma

Data annullata di Ezralow Dance del 23 Marzo

Da: Teatro Comunale di Ferrara.

Come è noto, a seguito dell’ordinanza in materia di Covid-19 (Coronavirus) emessa dalla Regione Lombardia, firmata dal Presidente Attilio Fontana con il Ministro della Salute Roberto Speranza e valida per tutto il territorio lombardo così come il Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, sono sospese tutte le manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi o di ogni forma di riunione in luogo pubblico anche di carattere culturale, per contenere la diffusione del virus.

Per via dell’emergenza e della grave situazione in corso è stato annullato il tour di Open di Daniel Ezralow, compreso quindi anche lo spettacolo previsto presso il Teatro Comunale di Ferrara il giorno lunedì 23 marzo 2020.

Da martedì 3 marzo entro il giorno mercoledì 25 marzo p.v. saranno rimborsati i biglietti rivolgendosi presso il punto vendita, o il circuito di vendita, in cui è stato effettuato l’acquisto.

Per informazioni: 0532 202675 – biglietteria.teatro@comune.fe.it
Caos Organizzazione Spettacoli 0521-706214 – media@caosparma.org

Più Europa lancia il Comitato per il NO

Da: Mario Zamorani.

Più Europa è l’unico partito che ha il coraggio di dire no al taglio indiscriminato dei parlamentari, il coraggio di intestarsi una nobile battaglia in difesa della politica e delle istituzioni repubblicane, il senso di responsabilità di essere ancora una volta l’unico partito che ha sempre il coraggio di dire la verità anche quando questo è, forse, impopolare.
Per questo a Ferrara costituiamo il Comitato per il NO: si chiamerà Comitato per il No al populismo costituzionale.
Siamo contrari perché ogni “poltrona” è garanzia di rappresentanza democratica – e ci perdonerete se noi a questo teniamo più che ad ogni altra cosa -, siamo contrari perché ogni “poltrona” rappresenta prima di tutto gli interessi diffusi dei cittadini di un dato territorio e ne garantisce la libertà di scelta. Paradossalmente si vogliono tagliare le “poltrone” per colpire la fantomatica casta ma di fatto non si fa altro che rendere chi ci dovrà rappresentare sempre più casta, concentrando il potere decisionale in mano a pochi, a danno della pluralità della rappresentanza democratica che di per sé tutela l’esercizio della democrazia stessa. Non a caso questa proposta viene dal M5S che solo pochi mesi fa inneggiava ai gilè gialli.
Siamo tutti d’accordo sulla necessità di una riforma complessiva del sistema, che tra le altre cose provveda ad eliminare privilegi e disfunzioni. Ma tagliare “i privilegiati” non equivale a tagliare i privilegi, tagliare poltrone non renderà più funzionale la rappresentanza parlamentare. Non è sicuramente questo il modo di avviare una riforma seria, questa è pura e semplice propaganda, non migliora bensì peggiora un sistema che va rivisto in modo organico.
In un sistema a bicameralismo paritario, con due camere che fanno esattamente la stessa cosa (anzitutto, votare la fiducia al governo) avremo un Senato di sole 200 persone che potrà decretare la vita o la morte di ogni governo e di ogni provvedimento. Non c’è Paese al mondo con una camera dotata del potere di concedere la fiducia a un governo e contemporaneamente così poco rappresentativa (cioè con così pochi membri rispetto agli abitanti, un membro ogni 300mila abitanti circa). Paragoni con gli Stati Uniti non servono: lì vige il presidenzialismo (oltre che il federalismo degli Stati) e il governo non deve la sua sopravvivenza a un senatore o due.
Si intende stravolgere l’assetto istituzionale e parlamentare del Paese in nome di del risparmio, ma ricordiamo che, come ha sostenuto Cottarelli, il risparmio per ogni italiano sarebbe di “un caffè all’anno”.

Michele Mangolini incontra il Presidente della Camera di Commercio di Ferrara.

Da: Confcooperative Ferrara.

Continua il tour istituzionale del neo presidente di Confcooperative Ferrara.
Autonomia della Camera e candidatura IGP carota del Delta del Po ferrarese, fra i temi affrontati con Paolo Govoni.

Prosegue il tour istituzionale del neo Presidente di Confcooperative Ferrara, Michele Mangolini. Ieri pomeriggio in agenda l’incontro con Paolo Govoni, Presidente della Camera di Commercio di Ferrara, presenti anche il Segretario generale Mauro Giannattasio della Camera e il direttore Ruggero Villani di Confcooperative, per consolidare ulteriormente la collaborazione con un partner importante – quale è la Camera ferrarese – che condivide con la cooperazione valori e sfide comuni sulla complessità dell’attuale quadro economico. Una Camera che Confcooperative vuole autonoma e dia continuità all’ottimo lavoro che sta svolgendo.
Dalle problematiche forti create dal Coronavirus sul sistema imprenditoriale – sociale, agricolo, turistico e culturale – che sta creando un forte rallentamento con un danno anche di immagine territoriale e nazionale e merita risposte immediate, al bando multidisciplinare in uscita, nato dalla collaborazione tra CamComFe e i Comuni della provincia con la partecipazione delle Organizzazioni imprenditoriali e di tutela dei lavoratori, bando importante per continuità e consolidamento e che intende supportare la crescita economica e lo sviluppo competitivo sostenibile del territorio.
Poi la candidatura della Carota tipica del Delta ferrare alla certificazione IGP: “In Italia si produce un importante quantità di carote che si consumano a livello mondiale, la maggior parte delle quali prodotte nel Delta padano, per questo motivo candidiamo e chiediamo la partnership della Camera di Commercio di Ferrara” queste le parole del Presidente Mangolini, al Presidente Govoni che ha accolto con favore il progetto.
Musei, teatri, bellezze architettoniche e culturali non sono i soli a veicolare un territorio e renderlo famoso nel mondo. Anche la gastronomia e le peculiarità di quello che possiamo chiamare “turismo gastronomico” è una liaison preziosa tra cultura e territorio. Si viaggia infatti per scoprire un luogo attraverso i suoi sapori, quello che ora si chiama “turismo esperienziale” che mira a scoprirne l’autenticità contribuendo alla sostenibilità di un luogo, sia ambientale che socio-economico. Il food, infatti, può avere effetti positivi sulla protezione del patrimonio agroalimentare e culturale locale e sulla generazione di ritorni economici positivi sulla collettività in particolare nella nostra provincia che ha la maggior parte di prodotti certificati.
Inizia quindi un processo condiviso che sfocerà in un tavolo operativo tra Camera di Commercio e Confcooperative per la certificazione della Carota IGP, un marchio che viene attribuito a prodotti agricoli, alimenti o vini che garantisce la loro provenienza locale.

Con ulteriori appostamenti identificati e sanzionati altri incivili, per abbandono di rifiuti

Da: Comune di Codigoro.

Tolleranza zero nei confronti degli incivili che deturpano l’ambiente, abbandonando rifiuti in aree verdi o a bordo delle strade. Proseguono incessantemente l’impegno e gli sforzi congiunti dell’Amministrazione Comunale, delle Forze di polizia operanti sul territorio e dei volontari di Lida, per debellare un fenomeno deprecabile, che sfocia nel degrado, con ricadute negative anche sui costi di gestione della raccolta differenziata dei rifiuti, costi che gravano sulla collettività.

Gli appostamenti finalizzati a scovare quelli che sono stati definiti, senza mezzi termini, sporcaccioni, continuano a produrre buoni frutti, perchè dopo i quindici provvedimenti sanzionatori scattati tra novembre e dicembre 2019, in questi giorni sono stati identificati altri tre trasgressori. Si tratta di tre cittadini di Codigoro, sanzionati ciascuno con una multa da 200 euro, in applicazione del regolamento regionale di Atesir.

“Non si abbassa la guardia – assicura il Sindaco Sabina Alice Zanardi – e grazie al progetto di contrasto all’abbandono dei rifiuti attuato con il supporto di Polizia Locale, Polizia Provinciale, Carabinieri, Polizia Stradale e volontari di Lida, sono stati colti in flagranza altri soggetti, che si sono resi responsabili di atti deprecabili, ai danni del nostro territorio. Durante la conferenza stampa in cui due settimane fa abbiamo annunciato i primi risultati del progetto, è stata dichiarata guerra agli incivili e oggi con fermezza si ribadisce questo impegno preso. Qesto è l’unico pianeta che abbiamo a disposizione ed è fondamentale imparare a preservarlo e a difenderlo. Ciascuno di noi deve fare la propria parte e dare l’esempio. Siamo abituati – prosegue il Sindaco – a proteggere i nostri figli come in una campana di vetro ed è lo stesso atteggiamento che bisogna, oggi più che mai, assumere per salvaguardare il pianeta Terra dall’inquinamento. Rinnovo alla cittadinanza l’appello a non aver timore di segnalare alle forze dell’Ordine eventuali casi di abbandono di rifiuti, ai quali hanno assistito. Segnalate ciò che vedete -conclude il Sindaco -, perchè non siete voi a creare un problema, ma semmai sarete protagonisti di un gesto di civiltà e di partecipazione responsabile alla gestione di un patrimonio di valore inestimabile, quale è il nostro ambiente.”

RETE METALLICA? NO GRAZIE!
A bilancio 400mila euro per ingabbiare Ferrara

Si può scherzare con una bruttissima notizia? Ma sì, a volte è terapeutico, almeno riesci a evitare l’incazzatura. Ecco allora un gioco per i fedeli lettori di Ferraraitalia. Non proprio un gioco, un problemino da risolvere, come nella scuola di una volta.
Niente vasca da bagno senza tappo e col rubinetto aperto che butta acqua. E’ un problema differente. Fate conto di essere il Sindaco di Ferrara (o il Vicesindaco, che a Ferrara conta di più). State facendo il bilancio di previsione. E… miracolo!, vi avanzano in cassa la bellezza di 400mila euro. Vi affacciate sullo Scalone e constatate con soddisfazione i brillanti risultati del vostro primo semestre di governo: ‘la situazione è eccellente’, i cittadini son felici, se la passano e se la spassano. E allora, come impiegare quel tesoretto? A quale tema o necessità potete destinare quella somma?

Mentre ci pensate, vi informo (ma l’avrete letto anche voi) che la settimana scorsa il Sindaco di Ferrara, quello vero, ha anticipato al Carlino  la decisione di mettere a bilancio 400.000 euro per reti metalliche. Per acquistarle e metterle in opera. Il Carlino non è solo un giornale tremendo (o è quello che noi ferraresi ci meritiamo?), ma è colpevolmente superficiale. Riportava la notizia in un trafiletto, senza commento, limitandosi a suggerire che un bel po’ di quella rete metallica verrà probabilmente destinata alla grande area verde attorno al Grattacielo. Beh, non ci voleva un genio per avanzare questa ipotesi, Naomo lo va promettendo da mesi.

Infatti ieri – sempre sul Carlino ma questa volta in un articolo a tutta pagina e titolo su 5 colonne – Il Vicesindaco Nicola Naomo Lodi rilancia il suo progetto e promette: “Chiuderemo i parchi entro la fine dell’anno”. Ok, abbiamo capito, il concetto è chiarissimo. Ma i contorni della faccenda rimangono un po’ vaghi. Ad esempio: quanti metri di verde pubblico verranno chiusi a chiave, quali e quante piazze verranno ingabbiate? Per capirlo occorre rispondere alla domanda delle domande. E cioè: quanta rete metallica si può comprare con 400mila euro?

Qui non siamo al Carlino, qui a Ferraraitalia (poveri ma belli) ci piace far le cose sul serio. Così, ho preso foglio, penna e calcolatrice e mi son messo a far dei conti..
Prima però serviva una ricerca in rete: quanto costa al metro la rete metallica?  Mi si è aperto un mondo! Io, bel ignorante, credevo che di reti metalliche ne esistessero di due o tre tipi. Nossignore, le ditte specializzate forniscono ai clienti un catalogo sterminato. Così, trovo le reti zincate, le reti a maglia sciolta, le reti plastificate, le reti su misura, le reti ‘vivagnate sotto e sopra? (cioè?), le reti elettrosaldate. Perfino le ‘reti pastorali’. Queste mi verrebbe subito da scartarle, poi ripenso al nostro Sottomura invaso dalle greggi. Tutto sommato, possono tornare utili.

La faccio breve, Dopo aver confrontato varie ditte e varie offerte, ho concluso che una rete metallica di buona qualità (propenderei per la rete elettrosaldata), altezza 180 centimetri da terra e completa di paletti metallici, viene a costare dai 10 ai 20 euro al metro lineare. Faccio una media: diciamo 15 euro al metro.
La ‘risoluzione’ del problema è ormai a portata di mano. Basta una semplice divisione: 400.000 (la cifra messa a bilancio) fratto 15 (il costo unitario al metro lineare). Il risultato fa 26.666,66. Cioè a dire che, con quella cifra, Alan e Naomo possono recintare (chiudere dentro e/o chiudere fuori) più di 26.000 metri di parchi, giardini pubblici, piazze e aree verdi.
Siamo al cospetto di un’opera ciclopica, un progetto colossale, un’impresa napoleonica. Pensate che le nostre Mura misurano in tutto sei chilometri (6.000 metri) e che con quel popò di rete metallica si può fare il giro delle Mura quattro volte e passa.

Si può fare di più? Si può pretendere di più da questa volonterosa amministrazione a guida leghista?
Forse sì. Si può andare oltre. Spingersi più avanti. Uscire dalla storia ed entrare nella leggenda. Da esperto, quale ormai mi fregio di essere, mi permetto di dare un consiglio, a titolo gratuito, ai nostri amministratori. Sul mercato (www.trovaprezzi.it) c’è un articolo molto più economico. Più pratico. Più adatto allo scopo. Un rotolo di 100 metri di Filo Spinato Zincato (ottimo prodotto) costa meno di 18 euro. Insomma, con la stessa somma (sempre quei 400mila euro) Naomo Lodi potrebbe sbizzarrirsi, recintare Ferrara per più di 2 milioni di metri. Allora sì che potremo aspirare al titolo di città più sicura d’Europa, una città blindata, il più grande campo di concentramento del terzo millennio..

 

L’assessore Venturi: “L’andamento sul piano dei sintomi clinici è confortante e non abbiamo ragione di ritenere che ci sia un focolaio autoctono in regione”

Da: Regione Emilia Romagna.

Domani la nuova Giunta deciderà sul rinnovo o meno dell’ordinanza, a partire da nidi e scuole, che non hanno bisogno di alcuna sanificazione. Inviati alle Aziende sanitarie i presidi di protezione personale, nelle prossime ore distribuiti anche ai medici di famiglia. 1.899 chiamate al numero verde regionale.

Restano 97, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus: 63 a Piacenza, 18 a Modena, 10 a Parma e 6 a Rimini. L’aggiornamento del pomeriggio non presenta infatti variazioni rispetto a stamattina. Cambia invece il quadro clinico: oltre la metà dei pazienti, 54, sta svolgendo il periodo di isolamento a casa, molti dei quali senza sintomi, e la maggior parte di quelli ricoverati non è grave. I pazienti in terapia intensiva sono 6.

Resta confermato come, al momento, non vi siaun focolaio autonomo in Emilia-Romagna. Sarà la nuova Giunta, che si insedierà domani, a prendere le decisioni anche per quanto riguarda la riapertura delle scuole, e a breve saranno distribuiti ai medici di base ipresidi di protezione individuale.

A fare il punto sulla situazione Coronavirus in Emilia-Romagna è stato, nel consueto appuntamento con i giornalisti oggi pomeriggio in Regione, l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che ha innanzitutto spiegato il motivo dell’incremento dei casi positivi registrati in mattinata rispetto a ieri sera, quando erano 47.

“Un aumento che in gran parte ci aspettavamo- ha detto Venturi- perché nei giorni scorsi abbiamo spinto molto il piede sull’acceleratore dei tamponi, oltre mille refertati ed eseguiti su persone asintomatiche principalmente a contatto con casi positivi, prima che le indicazioni nazionali stabilissero la necessità di fare il test tampone solo in caso di sintomi manifesti”.

“Il fatto che per oltre la metà dei pazienti l’ambiente di cura sia quello domestico- ha spiegato l’assessore- è da un lato tranquillizzante, dall’altro stiamo procedendo con l’armonizzazione dell’effettuazione dei test alle indicazioni nazionali, per le quali vanno effettuati sulle persone sintomatiche. Pertanto, il contatto asintomatico continuerà ad essere isolato in quarantena per 14 giorni, e gli sarà effettuato il tampone solo in caso di comparsa di sintomi. Mi aspetto dunque che nei prossimi giorni il ritmo dei casi positivi possa diminuire. Nella situazione data, abbiamo diversi elementi da valutare positivamente, a partire dal fatto che nella maggioranza dei casi si guarisca semplicemente stando a casa e assumendo degli antipiretici”.

Alle nuove indicazioni sui tamponi, Venturi ha ricordato che continua ad affiancarsi, sempre sul piano diagnostico, la linea ‘aggressiva’ messa in campo dalla Regione fino ad ora: tutti i pazienti con polmonite in ospedale vengono sottoposti a tac del torace e tampone. E a questo proposito, tra tutte le indagini effettuate, soltanto in un caso – quello di Cattolica (Rm) è stata riscontrata la positività.

I nuovi casi
Rispetto a ieri pomeriggio, i 50 nuovi casi riguardano prevalentemente Piacenza, dove sono 35; 2 Parma (dove l’origine del contagio rimane Codogno, dove si era recato un pullman di ballerini) e 3 Rimini (questi ultimi tutti correlati al primo paziente di Rimini). Infine, 10 nuovi casi sono a Modena, sette dei quali riconducibili alla persona che si era recata nel Basso Lodigiano e prima contagiata nel territorio provinciale; gli altri tre riguardano un uomo che ha ricevuto la visita del figlio arrivato dalla Lombardia e due persone sulle quali sono in corso approfondimenti epidemiologici. Per quanto riguarda i 6 casi complessivi di Rimini, sono tutti contatti del proprietario del ristorante, dipendenti o avventori; è ancora in corso l’indagine, non solo epidemiologica, per verificare se i clienti che nell’ultimo mese avevano pernottato nella struttura limitrofa fossero provenienti dal Basso Lodigiano.

Presidi di protezione distribuiti a breve, anche ai medici di base
L’assessore ha ricordato che si sono già svolti alcuni degli incontri previsti in assessorato con i medici per fronteggiare insieme le criticità, a partire dalla mancanza dei presidi di protezione. Rispetto a martedì, quando si è svolta la riunione con i medici ed è stato rivolto anche dal presidente Stefano Bonaccini un appello a livello nazionale per reperire il materiale necessario a tutela degli operatori, la situazione è migliorata: sono già stati ripartiti tra le Aziende sanitarie i quantitativi (sulla base della popolazione e dei casi presenti); nelle prossime ore avverrà la distribuzione e anche i medici di famiglia disporranno dei presidi di protezione individuale.

Tra gli incontri già svolti, anche quello, stamani, con le Organizzazioni sindacali del comparto e Confederali, giudicato proficuo e conclusosicon un verbale di incontro su varie tematiche relative al personale, tra cui le assenze dal lavoro.

Riammissione a scuola: nessun bisogno di sanificare gli istituti
Sarà la nuova Giunta, operativa da domani, ad assumere le prossime decisioni – a partire dalla riapertura o meno di scuole e servizi educativi per l’infanzia -anche attraverso la valutazione condivisa con la comunità scientifica, le autorità nazionali, le altre Regioni e i Comuni.

“Sono il primo ad auspicare un ritorno verso una maggiore normalità- ha affermato Venturi-, anche per dare un segnale ai cittadini, alle famiglie e ai ragazzi che sono a casa da scuola. Ma si ragionerà sulla base delle valutazioni fatte in modo approfondito con esperti e tecnici”.

Una cosa, intanto, l’assessore ha voluto chiarire: non c’è alcun bisogno di sanificare le scuole, perché in Emilia-Romagna non c’è un solo caso positivo proveniente da asilo nido, materne o scuole di ogni ordine e grado.

Immissione a scuola dei bambini: nessun certificato medico necessario, ad eccezione di malattia superiore ai 5 giorni (lo prevede il decreto del Governo)

Come già chiarito ieri, non è necessario alcun certificato medico per il rientro a scuola (di ogni ordine e grado) degli studenti. È necessario, invece, se l’assenza da scuola è dovuta a una malattia di durata superiore a cinque giorni: in questo caso, a stabilirlo è il decreto del presidente del Consiglio dei ministri (23 febbraio 2020, n.6), fino al 15 marzo la riammissione a scuola dovrà avvenire, appunto, dietro presentazione del certificato medico, in deroga alle disposizioni vigenti in Emilia-Romagna dove la certificazione di riammissione scolastica è stata abolita da anni.

Per evitare afflussi eccessivi negli ambulatori dei medici di base e dei pediatri di libera scelta, il consiglio è di non presentarsi direttamente ma di contattare preventivamente il medico. E, per i pazienti con la febbre o con sintomi respiratori, rimane valida la raccomandazione di non recarsi negli studi dei medici senza averli contattati prima per telefono.

Naturalmente, anche in questo periodo e come sempre, i medici rilasceranno ai propri assistiti certificazioni sul loro stato di salute che attestino i dati anamnestici raccolti e i rilievi clinici constatati o oggettivamente documentati. Quindi i lavoratori che vogliono fruire del congedo per l’assistenza ai figli minori potranno ottenere gratuitamente dal medico, generalmente il pediatra di base, il certificato che attesti unicamente lo stato effettivo di malattia del figlio. Non possono essere chiesti certificati di malattia o di riammissione scolastica se non per i casi in cui lo stato di malattia sia effettivamente intervenuto.

Laboratori per i tamponi e numero verde regionale: 1.899 chiamate

Ai laboratori per l’analisi dei tamponi di Bologna (Crrem del Sant’Orsola) e Parma (laboratorio dell’Università),per i quali è stata rafforzata l’operatività con l’acquisto di ulteriori tecnologie, si aggiunge da oggi il laboratorio Unico del Centro Servizi dell’Ausl Romagna,con sede a Pievesestina di Cesena.

Si ricorda anche il numero verde regionale, 800.033.033 (oltre a quelli attivati direttamente dalle Aziende sanitarie e al numero nazionale 1500) per ricevere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti.

Al numero verde regionale 800.033.033 oggi sono arrivate 1.899 chiamate, con una percentuale di risposta del 75,9 %./EC

Gestione per i parchi e la biodiversità; delta del po

Da: Comune di Comacchio.

Carissimi,

come preannunciato il mio mandato a servizio dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità -Delta del Po volge al termine, e con queste poche righe, sono a rassegnare, con effetto immediato, le mie dimissioni da Presidente del Parco.

Un percorso iniziato il 15 settembre 2017 con un mandato di scopo e transitorio che avrebbe dovuto concludersi dopo 6/12 mesi con la creazione del Parco Interregionale del Delta del Po.

Un ruolo che ho svolto gratuitamente provando, con enormi sforzi, a conciliarlo con quello di Sindaco di Comacchio. Un incarico assunto con responsabilità, entusiasmo e credendo fortemente nella mission di poter contribuire fattivamente non soltanto alla creazione del Parco Unico, ma anche a una “rivoluzione” che tanti di noi sognavano da decenni e che avrebbe permesso quel “cambio di passo” tanto auspicato per il territorio del Delta del Po.

Di due cose mi sento sinceramente di andare fiero: in questi anni, ogni volta che ho deciso di fare o di non fare qualcosa, l´ho fatto avendo sempre nel cuore e nella mente il bene comune e tentando sempre di utilizzare un approccio responsabile e non integralista, spingendo affinché le necessità legate alla tutela ambientale non tralasciassero mai la necessità di fruizione e le esigenze delle persone che vivono questi luoghi.

Evito di tracciare stucchevoli bilanci dell´attività svolta in questi due anni e mezzo e non rivendico alcun merito per ciò che è stato fatto; anzi, spesso mi volto indietro e penso a tutto ciò che avrei voluto avere più tempo da dedicare, fare in più e meglio, ma che, per mille motivi, spesso non dipendenti dalla mia volontà, non è stato possibile realizzare. Potrei parlarvi del progetto Porte del Parco, del documento conclusivo relativo alla revisione dei piani di stazione, delle derivazione della Valli di Comacchio attese da 30 anni e finalmente autorizzate, della Carta Europea del Turismo Sostenibile, della convenzione sottoscritta nel 2018 attesa da tempo tra Parco e Comune di Ravenna per la gestione di Valle della Canne e di Punte Alberete, della semplificazione amministrativa ecc. , ma sono tutte cose che conoscete già, perché le abbiamo costruite insieme.

Mi concentro però su alcuni temi salienti per il futuro e ancora oggi per me strategici.

La gestione del bilancio, seppur ordinata e senza situazioni debitorie, è stata difficoltosa per via dei limitati trasferimenti regionali che hanno inciso in particolare modo sulla spesa corrente: infatti, pur essendo il Parco una sorta di ente di secondo livello, non ha entrate proprie e vive solo di trasferimenti regionali e dei soci (comuni e province). Il Parco ha bisogno per il futuro di maggiore programmazione nei flussi finanziari, e perché no, di entrate proprie.

Per far fronte alla carenza di risorse, abbiamo sempre cercato di reperire risorse alternative, partecipando a bandi regionali o europei, al fine di portare contributi da destinare ai nostri Comuni e al territorio. Si pensi alla proficua collaborazione con il Gruppo Azione Locale (G.A.L.) che ha aperto sia ai Comuni che all’ambiente rurale molteplici possibilità di finanziamento.

Altro problema affrontato in questi anni, ma non risolto, è la diffusione dei predatori, delle specie aliene “invasive” e di quelle specie animali che hanno avuto una proliferazione straordinaria in questi anni (daino, cormorano, nutria, ibis sacro ecc). Bene le tutele, ma i Parchi non possono accettare il ruolo di “imputati” per la sua crescita numerica, né tanto meno essere considerati responsabili per incidenti e sinistri, sempre più diffusi in pieno centro abitato e sulle arterie principali.

Positivi i monitoraggi della specie e la sperimentazione di tecniche che possano dare un aiuto, ma ora, a mio avviso, c’è anche bisogno di intervenire e si dovrà predisporne dei Piani di Gestione più “concreti” e risolutivi.

E poi il tema più importante su cui ritorno: il Parco Unico.

Ho espresso al tempo soddisfazione per l’opportunità che nella legge di stabilità 2018 veniva data al Parco del Delta del Po grazie all’importante lavoro svolto dai parlamentari e dai Ministri Dario Franceschini e Gianluca Galletti.

E parto proprio del Parco Unico, su cui insieme a tutti voi abbiamo creduto intensamente, anche grazie al supporto della Consigliera Regionale Marcella Zappaterra, con la quale in tempo record, dal giorno dopo dell’approvazione abbiamo lavorato per costruire un’intesa tra le due Regioni – Emilia-Romagna e Veneto – e il Ministero dell’Ambiente coinvolgendo i territori, i sindaci, le comunità, le associazioni ambientaliste, gli imprenditori e tutti i portatori di interesse per cogliere la straordinaria opportunità di un parco unico con un’unica amministrazione, condividendola con chi nel Parco ci vive e senza calare decisioni dall’alto.

Noi emiliano-romagnoli siamo arrivati, con fatica, a una proposta depositata agli atti e anche a una sintesi, seppur con visioni diverse rispetto all’Interregionalità per taluni e alla necessità di un Parco Nazionale per altri. Tutti eravamo d’accordo però che il Parco Interregionale, dopo decenni di attesa, fosse comunque un grosso passo in avanti.

Posizione sostenuta fortemente anche dalla Regione Emilia-Romagna, dal suo Presidente Bonaccini, ma bocciata negli stessi giorni sonoramente dalla Regione Veneto che con una risoluzione in consiglio regionale si esprimeva con un sonoro e secco “No” ad ogni collaborazione o percorso di unificazione.

E a questo “No” sono seguite anche grosse difficoltà relazionali per far funzionare l’unico strumento di collaborazione tra i due Parchi ovvero la Riserva Mab-Unesco. Un riconoscimento sul quale abbiamo negli anni lavorato duramente e che per tutti noi non rappresentava un altro brand da mettere sulla carta intestata, ma l’inizio di un percorso di coesione e unificazione del Grande Delta.

Invano abbiamo sollecitato i colleghi del Veneto, atteso la nomina di un nuovo Presidente, parlato con i Sindaci veneti, con il risultato finale che il Parco Veneto, legale rappresentante del Mab, ha sospeso di fatto ogni tavolo da oltre un anno e mezzo.

E allora questa la considera una grossa sconfitta della Politica, quella con la P maiuscola, perché la creazione di un Parco Unico è l’unico mezzo per la crescita socio-economica di tutto il Delta del Po.

Oggi però da consigliere regionale ho ancora di più la responsabilità e l’ambizione di sollecitare il mio Presidente e il futuro Assessore competente per riprendere quel tavolo.

C’è bisogno di ridefinire il ruolo futuro del Parco e personalmente non ho ancora rinunciato allo sviluppo del Parco Unico definito nell’emendamento “Franceschini”, nell’immediato però, il mio impegno come consigliere regionale, sarà quello di sollecitare la revisione della Legge regionale sulle macroaree. Legge perfettibile per le altre realtà, ma dalla quale il Delta del Po va escluso per le sue specificità e peculiarità. Per il Delta serve una attenzione ad hoc.

Conto di farlo nel percorso per la definizione di un Patto per il Delta del Po o di una legge speciale sulla quale, anche Bonaccini, nell’ambito del nuovo Patto per il Lavoro, si è impegnato in campagna elettorale.

Questa importante e ricca esperienza mi ha dato una visione più aperta e lungimirante del nostro territorio, mi ha obbligato ad uscire da una logica di gestione locale, assumendo la consapevolezza che solo una comunità coesa e un territorio unito, possono far consacrare definitivamente il Parco del Delta del Po.

Ringrazio il Comitato Esecutivo che mi ha supportato in questi anni e ringrazio tutti i colleghi Sindaci, impegnati sempre in prima persona per il bene delle proprie comunità e con cui in questi anni ho sempre dialogato con reciproco spirito cooperativo. Tutte le decisioni sono state assunte all’unanimità, anche quelle più complesse e in emergenza, e questo non era scontato.

Desidero poi segnalare la disponibilità di tutto il Personale e l’impegno dell’instancabile Direttore dr.ssa Maria Pia Pagliarusco: a loro va il mio ringraziamento sincero, anche per i dipendenti non dirigenti dell’Ente è stato necessario un notevole impegno anche per affrontare la riforma regionale dei “Parchi” e, tolti pochi casi isolati, ho avuto modo di apprezzarne ulteriormente la professionalità e la dedizione, sia del personale interno che di quello esterno.

Infine un pensiero di gratitudine va a tutti i volontari che a diverso titolo hanno partecipato alle attività di vigilanza ecologica, di sensibilizzazione e di educazione ambientale.

Rileggendo il testo mi rendo conto che il “breve bilancio”, pur non essendo esaustivo di tutte le attività svolte, è diventato piuttosto lungo. Non mi resta che ringraziarvi per l’opportunità che mi avete dato e auguro un buon lavoro a voi e al futuro Presidente che dovrà essere, a mio avviso, in servizio a tempo pieno e giustamente retribuito per la responsabilità e il ruolo ricoperto.

Treno ± Bici e arrivano i carabinieri

Da: FIAB Ferrara.

È accaduto qualche giorno fa alla stazione ferroviaria di Codigoro. Tre ciclisti, al termine di un’escursione nel Delta e muniti di biglietto anche per la bici, salgono sul treno 90360 di Tper delle ore 16.35 in partenza per Ferrara. Come recita l’orario disponibile sulla pagina web di TPer quel treno prevede il trasporto biciclette e carrozzine per disabili.

Il capotreno chiede ai tre ciclisti di scendere in quanto “il treno non è abilitato al trasporto bici”, a nulla vale – da parte dei ciclisti – ribadire che da orario dell’azienda il treno può trasportare biciclette; il capotreno ribadisce che in quelle condizioni non può partire e chiama i carabinieri. La pattuglia arriva in pochi minuti e può solo constatare la correttezza dei documenti di viaggio dei tre passeggeri in bici, invitandoli però a scendere per evitare l’interruzione di pubblico servizio.

Questa la situazione surreale in cui si sono trovati tre soci FIAB Ferrara di ritorno da un giro di ricognizione per una escursione in programma nel prossimo mese di aprile, escursione che si rende problematica proprio per la probabilità che anche quel giorno il “materiale rotabile” sia inadeguato al trasporto biciclette.

Come FIAB Ferrara abbiamo una richiesta da sottoporre alla direzione di Tper, di Trenitalia-Tper, all’assessore regionale ai trasporti e ai sindaci dei Comuni attraversati dalla tratta ferroviaria: trovare al più presto una soluzione a questo problema che penalizza un intero territorio, sia dal punto di vista turistico che da quello della mobilità locale, non ultima i ragazzi che studiano a Ferrara e che potrebbero avvalersi di treno + bici per snellire i loro movimenti casa-scuola.

Ricordiamo che il problema esiste da sempre e la risposta non può essere chiamare la forza pubblica e fornire informazioni non corrette sul sito internet.

Il ragionamento che facciamo è semplice, l’azienda dichiara che determinati treni offrono il trasporto bici, se sistematicamente non è così, si configura una violazione del contratto di servizio e come FIAB troviamo oltremodo scorretto esporre i capotreno a simili situazioni, costretti a far fronte a scelte insostenibili.

Oggi, a seconda di quale modello di vagoni il viaggiatore trova (nessuna specifica di questo sull’orario o chiedendo al call center), sarà in grado di fare “Treno più o meno (±) Bici”.

Parafrasando Lucio Dalla: “…ma l’Europa è lontana, dall’altra parte della Luna…”

Da crisi sanitaria a crisi economica per l’intero comparto

Da: Confagricoltura Ferrara.

L’emergenza coronavirus colpisce le aziende agrituristiche regionali che registrano disdette a raffica fino ad aprile. Anche Confagricoltura Ferrara conferma l’andamento disastroso “Se questa situazione si protrarrà, temiamo per la tenuta degli operatori del settore. A Ferrara, terra di fiumi, pianura e mare, il soggiorno in agriturismo permette di coniugare preziose attrattive storico naturalistiche con le tante tipicità enogastronomiche. La nostra terra è nota per i suoi prodotti di qualità, frutta, ortaggi, vini delle sabbie e seminativi di cereali e anche se oggi siamo tutti colpiti, direttamente o indirettamente dal grave problema del virus, non intendiamo dimenticare gli sforzi sovrumani di persone caparbie, volenterose e instancabili che nel segno della tradizione hanno fatto dell’agriturismo il lavoro della vita e l’eccellenza del nostro territorio. Purtroppo la grave situazione in atto sta mettendo in ginocchio gli agriturismi, sia quelli con solo pernottamento che quelli con ristorazione. Dall’Alto, al medio e al basso ferrarese, si leva un’unica voce: “siamo sotto shock! Tutto si è fermato, ma i costi rimangono”. Parzialmente soddisfatto e unica voce fuori dal coro è Stefano Gallerani, dell’agriturismo “Corte Galvana” nel territorio centese. “Sui portali online le disdette sono state totali, tutte le prenotazioni cancellate, ma incredibilmente la mia struttura è al completo. Stessa cosa era successa anche dopo il terremoto. La spiegazione è una, siamo a ridosso del bolognese, dove, a causa del virus, in questi giorni hanno chiuso molte strutture ricettive, così chi aveva impegni di lavoro, si è rivolto alle nostre zone. Altro discorso riguarda il turista, che invece ha disdetto ogni prenotazione. Il Carnevale di Cento è saltato, i Musei sono chiusi, la paura è latente; nessuno oggi programma una vacanza”. Dall’alto ferrarese ci spostiamo nel centro della città di Ferrara dove, unico nel suo genere, si trova l’agriturismo “Principessa Pio”. “Una vera tragedia le tante disdette”; queste le parole del proprietario Federico Magnani, che aggiunge “Sono saltate convention aziendali e conferenze, e anche per quanto riguarda la ristorazione, in due giorni sono state annullate le prenotazioni per cene aziendali e altri gruppi organizzati. In aggiunta la chiusura di Musei, delle grandi fiere bolognesi come il Cosmoprof, al pari delle grandi Mostre, che ogni anno portano nella nostra città numerosi turisti, hanno di fatto azzerato le presenze; ma le spese fisse da sostenere sono sempre le stesse anzi, tragicamente sono aumentate per le provviste fatte per far fronte a impegni poi cancellati. Fino a fine marzo il nulla, ma il 16 dovremo comunque sostenere il pagamento dei contributi del terzo trimestre 2019; senza incassi il carico contributivo diventa insostenibile”. A ridosso della città si trova l’accogliente agriturismo “Alla Casella” di Alessandra Greco, che conferma la cancellazione pressochè totale per tutto il mese di marzo. “Solo i clienti che abitualmente soggiornano per lavoro nella mia struttura, mi permettono di mantenere aperta l’attività”. L’agriturismo “La Strozza” di Francolino, luogo ideale per famiglie e dal ristorante molto apprezzato, è di Marcella Trivella, che si unisce al coro dei colleghi “cancellazioni fino a tutto marzo, saltati gli arrivi dalla Svizzera e dal vicino Veneto. Ad oggi sono stati annullati tutti i pranzi e le cene di famiglia, confido che al tempo di cresime e comunioni tutto sia tornato alla normalità”. A livello regionale interviene il Presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini – siamo preoccupati per gli effetti che questa emergenza si sta trascinando dietro, con inevitabili ricadute sull’immagine complessiva dell’agroalimentare made in Italy nel mondo, perché dall’Emilia Romagna, lo ricordiamo, parte oltre il 15% dell’intero export di food&beverage del Paese. Chiediamo con forza – prosegue il neo-presidente dell’organizzazione degli imprenditori agricoli – di istituire in tempi rapidi una ‘regia unica’ regionale, in coordinamento col Governo e con tutte le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali coinvolte nel Patto per il Lavoro, come richiesto dal governatore Bonaccini».

Visita dell’amministrazione alla Bignozzi New Technology srl di Bondeno

Da: Comune di Bondeno.

Che il tessuto imprenditoriale di Bondeno sia caratterizzato da realtà di assoluta eccellenza, è un fatto noto. Quando, però, la tradizione e la cultura d’impresa di famiglia vengono portate avanti dalle nuove generazioni, vuol dire che quel ricambio generazionale che in molti contesti sembra rappresentare una criticità, può essere messo superato dalla passione e dal desiderio di innovare. La Bnt Srl (erede diretta della “Fratelli Bignozzi”; ndr) è certamente da includere in questo novero di imprese all’avanguardia. L’esperienza imprenditoriale recente della Bignozzi New Technology Srl parte dalla volontà di tre fratelli, Enrico, Fabrizio ed Anna Maria, di rilevare dalle ceneri del fallimento le redini del vecchio gruppo, con un piglio giovane e rivolto all’innovazione. «Possiamo dire che i 7mila quadri dello stabilimento Bignozzi, che oggi ospitano la Bnt Srl, sono uno scrigno di cultura imprenditoriale. Nel senso – dicono il sindaco Fabio Bergamini e il vicesindaco Simone Saletti – che è come se i vecchi esemplari di motori e apparecchiature idromeccaniche fossero lì a vegliare i nuovi prodotti pronti per essere messi sul mercato. Questa continuità, rispetto al colosso che ha retto tra il 1955 e la fine degli anni Novanta, permette ad una équipe di giovani imprenditori e tecnici di continuare a produrre motori che sono unici e innovativi, con tecnologie che da Bondeno raggiungono anche l’estero». In quest’ultimo periodo la Bnt Srl è riuscita a fare ripartire a pieno regime la produzione, dopo la ricostruzione post-sisma del proprio capannone industriale, danneggiato dal terremoto del 2012. «Il desiderio di continuare ad investire ed a lavorare a Bondeno – concludono Bergamini e Saletti – costituiscono un esempio virtuoso di attaccamento e voglia di innovare. Anche per sostenere realtà produttive come questa, abbiamo pubblicato il bando per la stabilizzazione dei lavoratori precari, per il quale stanno arrivando da più parti numerose richieste da parte delle aziende di Bondeno».

Date sospese e recuperate della settimana in corso

Da: Teatro Nuovo di Ferrara.

Il Teatro Nuovo di Ferrara, comunica le nuove date, che erano state sospese sospese in ottemperanza all’Ordinanza del 23 febbraio 2020 emanata dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero della Salute al fine di contrastare la diffusione del corona virus.
GAG MAN – LILLO E GREG sospesa il 27 febbraio: NUOVA DATA 13 MAGGIO ORE 21.00
BIG ONE – VOICE AND SOUND OF PINK FLOYD sospesa il 28 febbraio: NUOVA DATA 8 MAGGIO ORE 21.00
TANGO FATAL sospesa il 29 febbraio: NUOVA DATA 7 APRILE ORE 21.00
Tutti i biglietti già acquistati per questo spettacolo restano validi, mantenendo gli stessi posti per la nuova data. La biglietteria del Teatro Nuovo in Piazza Trento e Trieste, 52 Ferrara è aperta dal martedì al sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19; un’ora prima l’inizio di ogni spettacolo. E’ possibile contattare la biglietteria del Teatro Nuovo per ulteriori informazioni: 0532.1862055 | biglietteria@teatronuovoferrara.com

Comunicazione da Polizia Locale di Comacchio

Da: Comune di Comacchio.

Prosegue l’attività di contrasto dell’abbandono dei rifiuti della Polizia Locale. Dall’inizio dell’anno, la polizia Ambientale, ha posizionato in varie zone del territorio comunale, le apparecchiature denominate fototrappole. I Controlli messi in atto, hanno permesso di accertare 19 violazioni per l’abbandono indiscriminato di rifiuti ed in particolare: 5 per abbandono al suolo di rifiuti, 12 per conferimento da parte di residente fuori Comune, privi di titolo per poter conferire i propri rifiuti nel Comune di Comacchio, 1 per errato conferimento e 1 per abbandono di rifiuti pericolosi (pneumatici).
Le sanzioni amministrative variano da un importo minimo di € 160,00 ad un massimo di € 300,00.
Tra i soggetti sanzionati anche una persona che è stata colta per due volte ad abbandonare il proprio rifiuto.

Coronavirus: Coldiretti, 100mila mucche e maiali in zona rossa

Da: Coldiretti Emilia Romagna.

Con l’emergenza coronavirus sono circa 500 le aziende agricole e le stalle confinate insieme a centomila mucche e maiali negli undici comuni della zona rossa fra Lombardia e Veneto a causa dei provvedimenti restrittivi adottati in aree a forte vocazione agricola tra allevamenti, seminativi, vigneti, agriturismi e cantine. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti che denuncia anche speculazioni sui prodotti, dal vino all’ortofrutta, che vengono dai territori più colpiti dai contagi con effetti sociali, economici ed occupazionali. Nell’area rossa – sottolinea la Coldiretti – è necessario garantire una adeguata assistenza nelle stalle, alle strutture e agli animali, ma anche assicurare la disponibilità della forza lavoro nei campi con le necessarie deroghe per la movimentazione delle persone, del bestiame, degli alimenti deperibili, della produzione casearia con l’uscita degli automezzi con il prodotto trasformato verso piattaforme logistiche, impianti di confezionamento, stabilimenti di stagionatura e/o attività commerciali. Le difficoltà – continua la Coldiretti – si estendono in realtà all’intera area della pianura padana dove nasce oltre 1/3 del Made in Italy agroalimentare, direttamente condizionato dall’emergenza coronavirus nell’attività produttiva e commerciale. A preoccupare – denuncia la Coldiretti – sono anche le speculazioni in atto sui prodotti agroalimentari Made in Italy in alcuni Paesi dove vengono chieste senza ragione certificazioni sanitarie su merci, dal vino alla frutta e la verdura soprattutto provenienti dalla Lombardia e dal Veneto, ma ci sono state anche assurde disdette per forniture provenienti dalla rossa. La Coldiretti chiede misure di sostegno alle attività più duramente colpite attraverso fondi per il crollo di presenze in agriturismo, sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, compensazioni previdenziali delle giornate di lavoro perse e – conclude la Coldiretti – attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori nonché interventi per colpire le pratiche commerciali sleali che frenano le esportazioni ed un piano promozionale sulla sicurezza q e qualità del made in Italy alimentare all’estero. “Serve un impegno delle autorità nazionali e comunitarie per fermare pratiche insensate che rischiano di far perdere quote di mercato importanti alle produzioni nazionali per colpa di una concorrenza sleale che mira a screditare i prodotti dall’Italia che sono sani i garantiti come prima” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di comportamenti ingiustificati che mettono a rischio la libera circolazione delle merci anche all’interno dell’Unione senza alcuna valida motivazione scientifica e vanno a colpire un settore strategico del made in Italy come l’agroalimentare che cresce all’estero ed esporta oltre 42 miliardi di euro”.

CIA Ferrara: evitare le speculazioni sui prodotti agricoli

Da: CIA Ferrara.

L’emergenza sanitaria che sta attraversando il nostro paese ha provocato una maggiore richiesta di prodotti agroalimentari e la necessità di approvvigionamento frequenti, che spesso sono difficoltosi da garantire. Secondo Cia – Agricoltori Italiani Ferrara si tratta di una situazione complessa, che può portare a speculazioni e ad aumenti ingiustificati dei prezzi di prodotti, frutta e verdura in primis.

“La corsa alla “scorta”, provocata spesso da un allarmismo ingiustificato – commenta il presidente Cia Ferrara, Stefano Calderoni – sta provocando un’impennata della domanda di prodotti agroalimentari. In questa situazione, delicata sotto molti punti di vista, la nostra associazione chiede e si aspetta responsabilità e comportamenti etici lungo le filiere, in particolare a livello di commercializzazione dei prodotti, per mantenere i prezzi nella norma. Gli agricoltori di Cia Ferrara sono contro ogni forma di speculazione, soprattutto quelle sulla salute e su situazioni emergenziali come quella che sta vivendo una parte della popolazione italiana.

Se da un lato il presidente Cia sottolinea le possibili speculazioni da parte di chi compra e distribuisce i prodotti, dall’altro ci sono difficoltà oggettive, soprattutto logistiche, per chi deve garantire l’approvvigionamento, come spiega Giuseppe Ciani, presidente della Cooperativa Agricola Braccianti “Giulio Bellini” di Filo di Argenta.

“In questi giorni il nostro molino sta lavorando a pieno regime, con doppi turni di confezionamento, per garantire che le nostre farine arrivino alla grande distribuzione – spiega Giuseppe Ciani-. Il problema è che inizia a mancare la materia prima, non per un gap di disponibilità, ma perché molte ditte che si occupano di trasporti si rifiutano di consegnare nelle Regioni dove ci sono focolai anche insignificanti di coronavirus o, più in generale, in Italia. E se scelgono di consegnare lo fanno aumentando le tariffe, quindi speculando sulla nostra attuale situazione sanitaria. Il problema logistico è anche in senso inverso: la grande distribuzione ci chiede forniture raddoppiate di farine, noi ci impegniamo a produrle, ma ci sono difficoltà a portarle a destinazione per la scarsità dei mezzi di trasporto. Peraltro noi abbiamo contratti definiti per i nostri prodotti, che non possono essere vendute a prezzi “gonfiati”. Attualmente – conclude Ciani – la situazione rimane sotto controllo, ma la preoccupazione è che ci siano ulteriori restrizioni, un allargarsi della zona rossa in Lombardia e Veneto dove abbiamo clienti importanti e strategici. Noi vogliamo salvaguardare produzione e occupazione e speriamo che questa emergenza rientri senza provocare danni irreparabili al settore agroalimentare”.

29 Febbraio: è tempo di sbarco a Codigoro

Da: Ascom Ferrara.

“Una bella occasione per frequentare il nostro centro storico e fare shopping con grandi occasioni di qualità a prezzi assolutamente concorrenziali, anzi imbattibili”: Massimo Biolcatti presidente di Ascom Confcommercio della delegazione di Codigoro ricorda l’appuntamento clou dello Sbaracco per sabato 29 dalle ore 9 alle 20 nel centro storico.
“Un momento da non perdere – prosegue Biolcatti- e che assume una particolare importanza in questa fase certamente delicata. La nostra base associativa crede fermamente nello Sbaracco, non solo come come concreta opportunità di fare acquisti a prezzi assolutamente competitivi facendo così ottimi affari, ma anche come occasione di far rivivere il nostro centro storico, aperto e funzionante con tutte le attività del Terziario, per dare quel segnale di fiducia necessario all’intera comunità. Lo Sbaracco è peraltro da sempre un autentica tradizione particolarmente attesa dai consumatori. E tutto questo è un segnale della volontà di ritrovare una fiduciosa normalità”.

Nelle foto i commercianti vi attendono allo Sbaracco di Codigoro sabato prossimo (29/02)

Quando la Cultura entra in Rete: Orizzontale vs Verticale.
Molti pericoli e una grande opportunità

Oggi la cultura ha assunto dimensioni geometriche e coordinate spaziali. Si è fatta da verticale sempre più orizzontale e i suoi fili si intersecano come nella tela di un ragno. La tela è la Rete, quella digitale, che cattura i nostri occhi e le nostre menti, nutrendo i neuroni dei nostri cervelli di virtualità, di mondi frammentati, di rimandi e distrazioni, di salti da palo in frasca.
Per qualcuno internet ci rende stupidi, perché produce una profonda mutazione del modo di funzionare del nostro cervello: dalla assimilazione alla dispersione. La frammentarietà della rete predilige la semplificazione, la superficialità del messaggio, la disabitudine alla fatica della lettura profonda, il rifuggire dalla complessità.
L’era delle TIC ha prodotto la orizzontalizzazione della conoscenza: è sufficiente cercare in rete, non occorre né risalire alle fonti né scendere in profondità. Il movimento verticale della cultura con il quale noi vecchie generazioni siamo stati formati è soppiantato dalla orizzontalità di Wikipedia e Wikiquote, di Google libri, di Europeana, di Archive e tanti altri replicanti del patrimonio di saperi accumulato dall’umanità.
La metamorfosi democratica della cultura prodotta dalla sua digitalizzazione, insieme alle luci, rivela però anche le ombre.
Non è colpa della tela di ragno che ci attira e ci cattura, tutto dipende dal modo in cui ci avviciniamo ad essa per non esserne imbrigliati.
La rete si presenta come un banchetto attraente, l’abbondanza di cibo offerto al nutrimento del sapere ci induce un senso di sazietà che in realtà occulta la sua scarsa capacità di nutrirci realmente. Il rischio è quello di sapere tutto senza capire niente. Ci illudiamo che gli ingredienti equivalgano ad una pietanza, senza dover fare la fatica di amalgamarli e di cuocerli.
Questa è la sfida che oggi hanno di fronte a sé – e hanno il dovere di affrontare – le istituzioni formative. a partire dalla scuola e dalle università, ma non solo, tutte le istituzioni culturali in generale. Affiancare all’orizzontalità della rete la profondità verticale della conoscenza. Far crescere le nostre capacità di elaborare e utilizzare le enormi potenzialità della rete, che non vanno demonizzate, ma salutate come conquista e innovazione, per questo abbiamo bisogno di metodo, di menti curate al di fuori della rete, fornite degli anticorpi necessari.
I depositari della cultura verticale, del sapere organizzato, gli atenei  e le istituzioni culturali in genere, non possono restare chiusi nella loro superiore verticalità, nelle torri d’avorio dove si confeziona il sapere, hanno la responsabilità di mobilitare le conoscenze, di diffonderle come antidoto alla frammentarietà e superficialità della rete.
Spetta a loro un accorto lavoro di divulgazione che consenta ai cittadini di maturare opinioni ‘informate’ anziché ‘informatizzate’ per partecipare responsabilmente alle scelte ‘eticamente sensibili’, al dibattito su tutte le questioni da cui dipende il loro oggettivo benessere. Dall’altra parte, la rete si nutre di presunzione, di senso di superiorità, nell’illusione di aver conquistato una dimensione orizzontale della cultura, solo apparentemente democratica, perché gli strumenti di approccio e di uso non sono per tutti gli stessi. L’inganno di una cultura che nasce dal basso perché la rete piega in orizzontale la verticalità di ogni sapere.
L’uso della cultura, che una volta demarcava le gerarchie sociali e le divisioni di classe, è stato sconfitto dalla rete. Ma la verità non è stata piegata. La verità continua ad essere quella, e non può essere decisa a maggioranza attraverso i plebisciti a cui la rete ci sta abituando.
La cultura è la nostra appartenenza, è la nostra identità, è la condizione per essere comunità, per essere individui sociali partecipi di una intelligenza collettiva. Da questo non si prescinde. Il rischio è di ridurre la cultura al suo consumo, all’usa e getta, senza soste, senza riflessioni, senza apprendimenti. Una cultura non più percepita come bene comune, come patrimonio, ma esclusivamente come un servizio.
Fin dal 2006, l’Unione Europea ha inserito la competenza digitale tra le otto competenze di base dell’apprendimento, necessarie al pieno esercizio della cittadinanza. La rete ci serve, è una grande conquista, ma non è detto che sia democratica. Come tutte le cose dipende dall’uso che se ne fa. Occorre essere attrezzati prima di tutto contro la deriva di una cultura troppo orizzontalizzata.
Gli attrezzi ce li abbiamo, a partire dai libri, che devono tornare a passare di mano in mano, dalle biblioteche, luoghi di alfabetizzazione culturale e di ‘bibliodiversità’, fino alle scuole, che devono tornare ad essere i centri della ‘cultura organizzata’, della ‘cultura della complessità’, dove si apprendono i processi di discernimento.
In questi giorni è uscito, per i caratteri della Laterza, un saggio da cui ho attinto per scrivere questo articolo è, appunto, La cultura orizzontale di Giovanni Solimine e Giorgio Zanchini a cui rimando i miei lettori.

Comunicato del Collettivo LAPS

Da: Collettivo LAPS.

Condividendo in toto il comunicato della Curva Ovest, il Collettivo LAPS si schiera ancora una volta contro la indisturbata, ingiustificata e reiterata repressione che da alcuni anni si sta abbattendo sul Movimento Ultras, e nella fattispecie, sulla Curva Ovest, ancora una volta colpita da 11 ulteriori provvedimenti DASPO, per i NON-fatti antecedenti la partita S.P.A.L.-Parma lo scorso 5 ottobre 2019.

Sappiamo già da tempo che il Movimento Ultras è una sorta di laboratorio di repressione a cielo aperto, dove vengono sperimentate tutte le potenziali “tecniche” di limitazione della libertà personale.

La situazione è chiaramente sfuggita di mano.

E la cosa più preoccupante è che nessuno, NESSUNO, tra i media generalisti o “istituzionali”, o le variegate realtà non-ultras in giro per la penisola, si fa carico di comunicare o anche solo di educatamente e civilmente contestare la incostituzionalità di questo tipo di provvedimenti, basati sulla PRESUNTA INTENZIONE, senza nessun tipo di possibilità di difesa o di contraddittorio, solo e semplicemente in mano a una sola figura, che a sua totale e personale discrezione, emette provvedimenti talmente soggettivi da fare sembrare Re Luigi XIV un libertino abituato a delegare.

In un contesto dove il Potere Esecutivo sovrasta e annichilisce il Potere Giudiziario, vi è storicamente il rischio di una deriva discriminatoria e autoritaria, che mette seriamente a rischio la basilare libertà personale del cittadino, che sia Ultras o no, è ininfluente.

E questo è ciò che sta accadendo.

Ancora una volta ci ritroviamo a domandarci cosa succederà quando le maglie della repressione si stringeranno ulteriormente attorno ad altre realtà sociali.

Sta già succedendo, e non solo al Movimento Ultras. Il cosiddetto DASPO di piazza è lì, ed incombe.

E’ nostro dovere civile e morale non tacere, non abbassare la testa e non accettare in silenzio questa totale e reiterata ingiustizia fondata sul pregiudizio e sulla incostituzionalità.

Collettivo LAPS

Paolo Buttini

Enrico Testa

Silvia Pozzati

Filippo Landini

Daniele Vecchi

Federico Pazzi

Maria Lodi

Lorenzo Mazzoni

Michele Frabetti

Luigi Telloli

Cristiano Mazzoni

Enrico Astolfi

Marco Belli

Nicola Bini

Sergio Fortini