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Giorno: 13 Febbraio 2020

Sicurezza dei lavoratori e lavoro irregolare all’esame dell’Osservatorio provinciale sulla sicurezza e legalità, riunitosi oggi a Palazzo Giulio d’Este

Da: Prefettura di Ferrara.

La situazione sulle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e l’attività di prevenzione e contrasto al lavoro irregolare nella provincia di Ferrara, sono stati i temi di cui si è occupato stamane l’Osservatorio provinciale sulla sicurezza e legalità presieduto a Palazzo Giulio d’Este dal Prefetto Michele Campanaro.
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti degli Enti previdenziali e di vigilanza, delle parti sindacali e datoriali di categoria e del Comando provinciale della Guardia di Finanza.
I dati introduttivamente illustrati dal direttore provinciale dell’INAIL Davide Lumia, sull’andamento del fenomeno infortunistico nell’anno 2019, hanno evidenziato un quadro di luci e ombre sulle diverse tipologie statistiche monitorate dall’Istituto, sollecitando importanti spunti di riflessione.
A fronte di un lieve aumento del numero di denunce di infortunio rispetto all’anno precedente (5.043 per il 2019 rispetto alle 4.942 del 2018, pari al +2%), si è registrata, d’altra parte, una diminuzione del numero degli incidenti con esito mortale, passati dai 13 nel 2018 ai 5 del 2019, tutti verificatosi non sul luogo di lavoro, ma “in itinere”. In decisa crescita, invece, il numero di denunce di malattie professionali che, nell’anno appena trascorso, ha subito un rialzo di +18,47% rispetto all’anno precedente (da 249 nel 2018 a 295 nel 2019), con un trend in crescita molto più accentuato rispetto alla situazione su scala nazionale (+2,89%) e regionale (+3%).
“Questi dati – ha rimarcato il Prefetto – ci spronano a profondere ogni sforzo utile per contribuire a rendere più trasparente il mercato del lavoro, in particolare nei settori più vulnerabili sotto questo profilo e, cioè, quelli degli appalti privati, della logistica e dell’agricoltura, per implementare misure condivise di prevenzione sui temi del lavoro nero o irregolare e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Intendo, per questo, favorire una più stretta sinergia tra l’attività del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e quella di questo Osservatorio, in modo da aggredire con maggiore efficacia, sia sotto il profilo della prevenzione sia sotto quello del contrasto, il preoccupante diffondersi di forme di lavoro irregolare, spesso di subdola e complessa individuazione”.
Il Prefetto ha, pertanto, chiesto al direttore provinciale dell’INAIL di estendere in seno all’Osservatorio, in un’ottica di messa a sistema delle migliori strategie adottate, alcune delle esperienze progettuali che lo stesso Istituto ha avviato nell’ambito del protocollo di intesa “Salute, comfort e sicurezza” in materia di sicurezza sul lavoro, prevenzione e protezione della salute dei lavoratori, coinvolgendo Provincia, Comune di Ferrara, Azienda Sanitaria Locale, Università degli Studi, oltre allo stesso INAIL ed all’Ispettorato Territoriale del lavoro.
In relazione ai casi registrati di frodi fiscali, unanime consenso ha, infine, trovato l’indicazione del Prefetto Campanaro di organizzare con il locale Comando provinciale della Guardia di Finanza, specifiche attività formative e informative, indirizzate agli operatori dei diversi settori economici e produttivi del ferrarese, sulle tematiche del rispetto degli obblighi fiscali e tributari.

Sindaco Bartarelli: La sanità nel basso ferrarese e dintorni

Da: il Sindaco di Lagosanto, Cristian Bertarelli.

Mi sembra assurdo tutto ciò che sta accadendo: dopo il depauperamento a svantaggio degli ospedali della provincia di Ferrara, ovviamente a favore di Cona, c’è ancora chi si oppone al ripristino dei servizi della rete ospedaliera territoriale. Ricordiamoci che la situazione di oggi non è altro che una naturale conseguenza del cosiddetto “PIANO STRATEGICO DI RIORGANIZZAZIONE, QUALIFICAZIONE E SOSTENIBILITÀ DELLA SANITÀ FERRARESE per il 2013-2016” (Delibera N.180 del 05/08/2013 dell’Azienda USL), ovvero nient’altro che un depauperamento proposto dai Direttori Generali delle due Aziende Sanitarie e votato favorevolmente in Conferenza Socio-Sanitaria Territoriale dai sindaci che all’epoca presiedevano la CTSS (sindaci a maggioranza di centro sinistra e del Partito Democratico). Il Direttore Generale di Cona, dott. Carradori, recentemente riporta numeri ove un 37% degli accessi al Pronto Soccorso di Cona proviene dal distretto Sud-Est, che deve essere ben chiaro non è altresì che il basso ferrarese. Carradori però omette di dire che proprio questo distretto è stato il maggiormente colpito dai tagli lineari alla sanità pubblica: depauperamento degli ospedali pubblici del Delta e di Argenta, senza poi dimenticare la più che discutibile chiusura dell’ospedale San Camillo di Comacchio solo dopo pochi anni dalla spesa di 13 milioni di euro di investimenti pubblici. Tutto ciò è politicamente insensato, come le scorse dichiarazioni (sempre di Carradori), ovvero: gli ospedali della provincia si devono far carico del fardello di Cona. Ma se ci avessero pensato prima “alle loro strategie”, probabilmente avrebbero evitato di impoverire l’offerta sanitaria degli ospedali provinciali e, quindi, non saremo giunti a tutto questo pasticcio sanitario. E poi bisogna ricordare che la rete territoriale, ancora oggi ampiamente carente, non è un’alternativa agli ospedali, pensiamo agli utenti cronici: prima ripristiniamo gli ospedali provinciali e quindi la rete ospedaliera, poi ben venga tutto il resto a favore della collettività. L’unica nota positiva è che il sindaco di Codigoro si è ricreduta sulle proprie scelte e sostenga finalmente il giusto, auspico la stessa condotta per tutti gli altri Comuni guidati da amministrazioni di centro sinistra. La salute pubblica non può e non deve essere oggetto di tagli lineari per l’unico motivo che si è fatto il passo più lungo della gamba con investimenti ospedalieri (Cona), a mio avviso, che non avevano la priorità che ci è sempre stata paventata.

Polizia locale unione terre e fiumi: il sindaco Pagnoni incontra i sindacati autonomi. continua la chiusura totale al dialogo da parte degli altri due sindaci

Da: DICCAP e SULPL Ferrara.

Il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) e DICCAP (Dipartimento Autonomie Locali), intervengono nuovamente sulla situazione dell’ Unione Terre e Fiumi.
Oggi il Sindaco Pagnoni, di fatto smarcandosi dalle posizioni degli altri due sindaci, ha incontrato Falcitano, rappresentante dei sindacati autonomi, che da soli rappresentano circa un terzo del Corpo.
Il Sindaco di Copparo, che ha la delega alla Polizia Locale, ha recepito le istanze del Sindacato Autonomo, impegnandosi a discuterne in giunta con gli altri due Sindaci, che invece hanno dimostrato chiusura totale, preferendo incontrare i soli Sindacati Confederali.
SULPL e DICCAP ritengono che gli amministratori pubblici debbano recepire le istanze DI TUTTE le parti sociali, come solitamente viene fatto in ogni stato di diritto.
I Sindaci di Tresignana e Riva del Po invece hanno di fatto deciso di chiudere al dialogo con chi ha portato alla luce da diversi mesi le diverse problematiche del Comando già ampiamente segnalate, preferendo l’interlocuzione con i funzionari di CGIL-CISL-UIL.
Da sempre DICCAP e SULPL ritengono importante che ogni Sindacato possa esprimere democraticamente sui tavoli preposti il proprio pensiero in rappresentanza dei lavoratori, ma invece duole prendere atto che non per tutti è così, con particolare riferimento ai funzionari della FP-CGIL di Ferrara e dell’Unione Terre e Fiumi, Vitali e Greco, a cui Falcitano ha chiesto un confronto pubblico davanti ai lavoratori da almeno 18 mesi, richieste sempre cadute nel vuoto.
Con particolare riferimento alla Polizia Locale cè qualcuno che continua a raccontare favole ai lavoratori, dimenticandosi che per la Polizia Locale, esiste si il Contratto Nazionale, ma esistono anche due leggi (Nazionale e Regionale) che ben disciplinano Ruolo e Funzioni degli Agenti.
Molto spesso questi due aspetti non vengono presi in considerazione da parte di qualche funzionario confederali che dice di “Rappresentare TUTTI i lavoratori”.

Coldiretti Emilia Romagna, pronti a collaborare con la nuova giunta.

Da: Coldiretti Emilia Romagna.

Il migliori auguri di buon lavoro a tutto l’esecutivo guidato dal presidente Stefano Bonaccini e in particolare all’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi sono stati espressi dal presidente, Nicola Bertinelli e dal direttore, Marco Allaria Olivieri, di Coldiretti Emilia Romagna.

Il nuovo esecutivo – rileva Coldiretti regionale – si insedia in una fase particolarmente critica per l’agricoltura e l’agroalimentare: da un lato si tratta di fare i conti con le conseguenze dei cambiamenti climatici fra le cui conseguenze c’è un fenomeno come quello della cimice asiatica, vero flagello per le produzioni regionali. Dall’altra parte i mercati internazionali, agitati dai dazi e dalla Brexit, rischiano di diventare un terreno scivoloso per le eccellenze del nostro agroalimentare, punta di diamante del nostro export. A ciò si aggiunge come sempre l’esigenza di azioni volte a dare reddito alle imprese e liberarle dagli eccessi della burocrazia attraverso la semplificazione dei procedimenti. “Siamo pronti a offrire il nostro contributo di idee ed esperienze al nuovo assessore, al presidente Bonaccini e a tutto l’esecutivo – ha detto il presidente Bertinelli – e siamo pronti a collaborare a quella che è già stata individuata come prima sfida della nuova giunta, cioè la redazione del patto per il clima e per il lavoro. Consideriamo un segnale importante l’istituzione dell’assessorato alla montagna e alle aree interne così come è importante che il Presidente Bonaccini si rechi a Bruxelles la settimana prossima per discutere del flagello della cimice asiatica, tema riaspetto al quale ha già manifestato una notevole sensibilità partecipando la settimana scorsa alla nostra manifestazione di Verona”.

“Le sfide che attendono l’agricoltura – ha detto il direttore Allaria Olivieri – sono le sfide che attendono l’Italia, vista l’importanza strategica che ha sviluppato il settore dell’agroalimentare nell’economia nazionale. Molte di queste sfide passano proprio dall’Emilia Romagna che con le sue 44 denominazioni, fra dop e igp, è la regione con la maggior biodiversità agroalimentare d’Europa. Un patrimonio, questo, che va tutelato nell’interesse delle aziende, dei consumatori, ma anche di tutto l’assetto economico nazionale, se si considera che il dato più recente sulle esportazioni di agroalimentare emiliano romagnolo nel mondo parlano di un terzo trimestre del 2019 nel quale per la prima volta in assoluto l’export ha superato le importazioni e la nostra regione, con quasi 6 miliardi di prodotto esportato, ha fatto registrare il suo record assoluto”.

Meraviglie sonore da Chicago, Illinois a cura di Mario Pantaloni e Roberto Massetti. Ingresso libero

Da: Associazione Musicisti di Ferrara.

Anche quest’anno l’Associazione Musicisti di Ferrara propone una serie di 18 appuntamenti ad ingresso libero di guida all’ascolto; il sabato sulla musica moderna e la domenica sulla musica classica denominati rispettivamente Guida all’Ascolto e Classica d’Ascolto.

GUIDA ALL’ASCOLTO

Per il diciassettesimo anno consecutivo, allo scopo di promuovere la cultura e l’educazione musicale in tutte le sue forme moderne, l’Associazione Musicisti di Ferrara-Scuola di Musica Moderna, in collaborazione con il Comune di Ferrara-Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, Assessorato Politiche per i Giovani, organizza per l’ anno 2019-2020 una serie di appuntamenti nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna di Ferrara in via Darsena 57. Gli incontri sono ad ingresso libero e hanno come temi la guida all’ascolto dei generi musicali moderni più importanti. “L’esigenza di questi appuntamenti è cominciata quando, durante le lezioni di strumento, facendo alcuni riferimenti a stili e/o artisti importanti per la musica studiata, ci siamo accorti che molte cose non si potevano dare per scontate; in poche parole, anche se siamo in un’ epoca in cui gli ipod straripano di brani, spesso non si sa che cosa si ascolta e da dove proviene tutta questa musica; con queste lezioni, cerchiamo di stimolare l’interesse e l’approfondimento della musica ascoltata e suonata, oltre a creare un ritrovo di persone con lo stesso interesse, siano esse interne o esterne alla scuola”.

SABATO 15 FEBBRAIO ore 15,30

c/o Aula Magna Stefano Tassinari – AMF Scuola di Musica Moderna – Via Darsena 57 – Ferrara

Sesto appuntamento in cartellone per le Guide all’Ascolto – AMF
CHEES RECORDS: Meraviglie sonore da Chicago, Illinois
a cura di Mario Pantaloni e Roberto Massetti

La Chess Records fu la storica etichetta discografica nata nel 1950 a Chicago, Illinois, famosa per il suo sostegno, promozione e perché no, amore per la musica blues, rock and roll e rhythm and blues, e ha visto incidere alcuni tra i più grandi artisti del ventesimo secolo, come Bo Diddley, Little Walter, Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Etta James e Chuck Berry.
Nel 1952 i produttori lanciarono un’etichetta alternativa, la Checker Records, per la radio. Nel 1956 venne fondata sempre da loro un’altra etichetta (jazz), la Marterry.
La storia di Leonard Chess e della Chess Records è una storia che tutti dovremmo conoscere, perché espressione “alta” di cosa significasse promuovere e credere nella musica e soprattutto negli artisti che la creavano!
Non a caso nel 2008, ne è stato realizzato un bellissimo film dal titolo: Cadillac Records.
Musica, cultura e danza: anche questo appuntamento è abbinato con il corso “Down By The River Side” a cura di Alice Formignani & The Flying Boppers e Luca Rizzioli per Basso Profilo – Consorzio Wunderkammer.

INGRESSO LIBERO

Copparo: abbandonano rifiuti, paghiamo tutti

Da: Comune di Copparo.

L’abbandono di rifiuti su suolo pubblico è un illecito sanzionabile con multa dal Corpo di Polizia Municipale, ma soprattutto costa ai contribuenti. Nel 2019 Clara spa ha contato 2600 interventi eccezionali e non programmati di raccolta rifiuti su suolo pubblico per un totale di 22.100 €.
L’abbandono di un sacchetto o di un rifiuto ingombrante infatti coinvolge interamente il territorio e la comunità, non solo da un punto di vista ambientale di inquinamento e degrado ma anche da un punto di vista economico. Gli effetti dell’inciviltà di pochi diventano infatti onerosi per tutti, sia a causa del maggior carico di lavoro degli operatori ambientali, che per i costi di cui si deve sobbarcare la società che gestisce i rifiuti urbani e tutte le fasi del loro ciclo integrato. Si tratta, in sostanza, di soldi che andranno a gravare sulle tasse di smaltimento dei rifiuti dell’anno successivo e di conseguenza, sulle tasche dei cittadini. Spese che dovranno necessariamente essere coperte da tutti, anche da chi effettua correttamente la raccolta differenziata.
Ricordiamo che oltre ai servizi di raccolta previsti sul territorio comunale è possibile usufruire dei servizi di ritiro a domicilio su chiamata per i rifiuti ingombranti, per il verde in grandi quantità e per gli inerti da piccole demolizioni (tutti servizi gratuiti una volta all’anno), nonché del ritiro gratuito di piccole quantità di eternit domestico. Inoltre dallo scorso novembre è disponibile il nuovo centro Intercomunale di Raccolta in via del Lavoro, con accesso sempre gratuito. Il numero verde di CLARA, 800-881133, è a disposizione per tutti i dubbi e le richieste.

Peruffo: “Le farmacie facciano corretta informazione sul Coronavirus”

Da: Comune di Ferrara.

Bene il fatto che le Farmacie Comunali di Ferrara stiano favorendo gli utenti con la diffusione a prezzi scontati di prodotti per l’igiene delle mani. Considerando il ruolo di AFM credo comunque si possa andare oltre, così come le farmacie private stanno facendo attraverso l’ausilio del proprio organismo di categoria.
Penso ad esempio alla predisposizione e alla diffusione di specifico materiale informativo per fornire indicazioni chiare agli utenti per limitare la psicosi connessa al coronavirus.

Si dovrebbe far chiarezza, per esempio, sui sintomi e sulle modalità di trasmissione del virus che, di fatto, avviene tramite contatto con la saliva di persone affette dal virus e non con la semplice eventuale presenza di questi all’interno di un ambiente condiviso.
Il vaccino per il Coronavirus 2019-nCoV ancora non esiste ma si possono adottare alcune norme igienico-sanitarie, come quella del lavaggio accurato delle mani – già evideniato – utilizzare sempre un fazzoletto di carta e coprire naso e bocca con la mano dopo aver starnutito, così come sarebbe opportuno evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e bevande non imbottigliate.

Noi tutti dovremmo inoltre ricordare che il tenersi lontano indistintamente da persone di etnia asiatica, che magari nella loro vita non sono mai state in Cina, si traduce in inutili forme di discriminazione, specie all’interno delle scuole.

Quindi, maggiore comunicazione e informazione, specie da parte dei soggetti pubblici, potrebbe aiutare a vivere meglio questa ondata di preoccupazione.

Dal 13 al 16 Febbraio Art e Ciocc a Piazza Trento e Trieste

Da: Ascom Ferrara.

Ferrara sarà in questo week end la capitale della Dolcezza al….Cioccolato: il tutto in occasione di San Valentino.
ART & CIOCC ritorna nella nostra città in piazza Trento e Trieste con una ventina di stand con cioccolato di tutti i gusti e di tutte le forme. A tagliare il nastro dell’evento più goloso d’Italia, sono stati gli assessori Matteo Fornasini ed Angela Travagli affiancati dal direttore di Ascom Confcommercio Davide Urban ed ovviamente dal patron della manifestazione Roberto Donolato.

In piazza si potranno degustare le più golose specialità regionali assieme a piccoli e grandi oggetti e sculture di cioccolato: dal gluten free al bio, dal vegan al senza zucchero per finire al raffinato cioccolato crudo dalle riconosciute proprietà antiage. Art & Ciocc è ormai stabilmente un evento clou nella programmazione annuale degli appuntamenti che forniscono ulteriore appeal alla città di Ferrara, come dimostra il suo inserimento nell’ambito di “Ferrara Feel The Event”.

Tantissime le novità di quest’anno, prima fra tutte il debutto di DiscoCiocc un evento da ballare. Venerdì 14 e sabato 15 febbraio a partire dalle 19:00 Piazza Trento e Trieste ballerà al ritmo degli anni ‘70, ‘80 e ’90. Alla consolle il famoso Dj Luciano Gaggia che da una quarantina d’anni riempie le piazze del Bel Paese. Od ancora le Lezioni di Cioccolato: l’esperto maestro cioccolatiere di Perugia Fausto Ercolani offrirà all’interno del suo grande ChocoLab racconterà il mondo del cioccolato che da sempre affascina e ingolosisce grandi e piccoli. “Il mio amore per il cioccolato inizia negli anni ’80 a Perugia – spiega Ercolani – prima con i confetti e poi dedicandomi completamente alla cioccolato: un alimento vivo, che respira, che fa bene e regala a chi lo assaggia sensazioni davvero uniche. In particolare presenterò un cioccolato che realizzo utilizzando temperature di tostatura non convenzionali nella lavorazione delle fave di cacao. Il risultato è un prodotto unico di grandissima qualità ed ad altissima concentrazione di polifenoli dalle benefiche proprietà antiossidanti” . Sempre all’interno della tensostruttura si terranno ogni giorno due workshops con degustazione guidata di cioccolato artigianale della durata di un’ora (su prenotazione al costo di euro 8 – due i turni 11-12 e 15-16).

Ed ovviamente sempre in tema di Cioccolato ricordiamo il 14 febbraio il seminario sul suo valore nutrizionale: la conferenza, si svolgerà venerdì dalle ore 11 alle 12.30 negli spazi dell’ente camerale di Ferrara (Largo Castello 10) dal titolo “Il cioccolato fa bene! Le diverse tipologie ed origini, il profilo nutrizionale ed il consumo consapevole” e sarà tenuta da Davide Guarnaccia, biologo esperto in cacao e cioccolato. A seguire “Senza burro…che gusto c’è” ossia la storia del più antico burrificio d’Italia della famiglia Brazzale che dal 1700 lavora il latte con passione e innovazione. L’intervento sarà a cura dell’esperta Rita Marchesini.

In allegato il Taglio del nastro, Ercolani del Chocolab ed uno degli espositori presenti

SITO: www.iltourdeicioccolatieri.com FACEBOOK: https://www.facebook.com/arteciocc/

Nuovo appuntamento della rassegna cinematografica ‘La Luna al cinema’ con la proiezione gratuita di ‘The Martian’

Da: Università degli Studi di Ferrara.

Sabato 15 febbraio alle ore 15.30 nell’Aula 1A di Palazzo Turchi Bagno, (c.so Ercole I d’Este, 32), è in programma la proiezione di “Sopravvissuto” (“The Martian”, 2015) di Ridley Scott.

L’iniziativa, ad accesso gratuito, fa parte della rassegna cinematografica “La Luna al cinema”, curata dal Prof. Alberto Boschi del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, nell’ambito delle attività collaterali alla mostra “Spazio 2019. Scienza e immaginario a cinquant’anni dallo sbarco sulla Luna”, organizzata dal Laboratorio DOS – Design of Science di Unife.

Abbandonato su Marte dai compagni che lo credono morto, un astronauta della NASA deve cavarsela da solo sul pianeta ostile. Un “Robinson Crusoe del XXI secolo”, come lo definisce Matt Damon che interpreta il protagonista, il personaggio principale ricorre alle sue conoscenze botaniche e ingegneristiche per sopravvivere in un ambiente ostile e solitario.

Ispirato al romanzo “L’uomo di Marte” di Andy Weir, “The Martian” si è aggiudicato due Golden Globe e sette candidature agli Oscar entrando così nel panteon dei film legati alle esplorazioni spaziali, in grado di evocare in chi lo guarda un immaginario più che attuale.

Il prossimo e ultimo appuntamento della rassegna è sabato 22 febbraio con “Apollo 11” (2019) di Todd Douglas Miller.

Saluti da Giuliano Gibelli

Da: Giuliano Gibelli.

Venerdì 14 febbraio termino la mia esperienza lavorativa al Comune di Copparo, vado in pensione. In questi anni di lavoro in Comune mi è stata data la possibilità di realizzare uno dei primi Uffici Comunicazione pubblici, era il 1996 e la Comunicazione pubblica era una mosca bianca. Nel 2000 è poi uscita la legge 150 sugli uffici stampa, finalmente.

Ho avuto l’opportunità di lavorare con 5 sindaci (molto diversi tra loro) in un territorio che ha saputo dare grandi stimoli e di questo devo ringraziare i cittadini di Copparo, i colleghi di lavoro, gli assessori, i consiglieri e i sindaci.
L’elenco delle cose fatte in collaborazione con i colleghi del Comune è lungo. In questi anni ci siamo impegnati a fare una comunicazione più attenta ai cittadini e meno burocratica nella forma, senza posizioni di parte, portando sempre la voce dell’Istituzione e non dei partiti.

Terminato il lavoro attivo, avrò più tempo da dedicare al volontariato e al mio impegno in FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. C’è sicuramente bisogno di migliorare la ciclabilità a Ferrara e nel Territorio per la sicurezza e la salute dei cittadini e dei turisti.

Grazie per questi bellissimi anni. Ci si vede in giro, magari in bici.

15 Febbraio: Roberto Pazzi presenta “Un giorno senza sera”

da: Libraccio.

“Roberto Pazzi sceglie in Un giorno senza sera il meglio di cinquantatré anni di poesia. Nato nel 1946, è uno dei pochissimi della sua generazione ad aver praticato con qualità e credibilità equivalenti poesia e narrativa, erede in questo doppio registro di autori come Pasolini, Bevilacqua, Bassani, Delfini, D’Arrigo, Ottieri, Testori, Bufalino, Volponi, Morante e Maraini. La scrittura di Pazzi, fin dall’incontro adolescente con un mentore d’eccezione come Vittorio Sereni, è stata sempre predisposta ad abbattere ogni barriera fra mito e storia, reinvenzione d’autore e autenticità documentaria, una prospettiva che favorisce l’osmosi fra i due domini della poesia e del romanzo. Poche storie poetiche sono votate a un’oralità di specie drammaturgica, fra dialogo e monologo, come quella di Pazzi. Prima di tutto, però, Roberto Pazzi è un poeta originale, che non soggiace ai capricci dell’epoca ma che crede profondamente nel valore della poesia come mezzo primario di dialogo e di comunione.”

Roberto Pazzi, poeta, narratore e giornalista, è nato ad Ameglia (SP) nel 1946 ma vive a Ferrara. Ha scritto per il Corriere della Sera e The New York Times, oggi collabora a QN. Laureatosi in lettere classiche a Bologna, relatore Luciano Anceschi, con una tesi su Saba, ha insegnato nella scuola e nell’università a Ferrara e ad Urbino. Il suo esordio in poesia è avvenuto con una silloge di versi apparsa sulla rivista Arte e Poesia nel 1970, con una nota di Vittorio Sereni. La sua produzione letteraria, tradotta in ventisei lingue, comprende otto raccolte di poesie e ventuno romanzi. Tra i molti riconoscimenti ricevuti, ha ottenuto due volte il premio Selezione Campiello, è stato finalista al premio Strega e al Viareggio, ha vinto il superpremio Grinzane Cavour e il Flaiano e i premi Montale, Scanno, Comisso, Elsa Morante, Bergamo, Stresa, Lerici-Pea, Rhegium Julii, Zerilli-Marimò.
Le sue opere più recenti sono il romanzo Verso Sant’Elena (2019) e l’epistolario con Vittorio Sereni Come nasce un poeta (2018).

Servizio ambientale di Radio Club Copparo, volontari di Protezione Civile

Da: Comune di Copparo.

Partirà a breve un nuovo servizio ambientale a cura del Radio Club Copparo, che interesserà tutto il territorio comunale.
Il nuovo servizio, dicono i volontari di Protezione Civile del Radio Club, prevede due uscite mensili con automezzo fornito dal Coordinamento provinciale di Protezione Civile di Ferrara. Le uscite saranno dedicate principalmente al controllo sull’abbandono dei rifiuti sul territorio. Per informazioni 0532 861416

Dal 22 Febbraio al 8 Marzo mostra “Le Vite” di Monica Iaccheri

Da: Comune di Argenta.

Inaugurerà sabato 22 febbraio 2020 alle ore 18.00 al Centro Culturale Mercato (Piazza Guglielmo Marconi, 1 – Argenta FE), “Le Vite”, la Mostra-Evento della pittrice ritrattista Monica Iaccheri.
Monica è nata a Codigoro (FE) il 27 Febbraio 1968 e vive ad Argenta ormai da vent’anni.
Diplomata all’Istituto d’Arte di Ravenna, ha frequentato, poi, l’Accademia di Belle Arti a Bologna.
Da sempre dipinge. I suoi lavori, però, sono rimasti, per pudore, quasi sempre custoditi fra le mura di casa sua.
I suoi primi cinquant’anni hanno risvegliato in lei un inarrestabile desiderio di gridare al mondo, attraverso i suoi colori, la sua rinascita e, come un vulcano che sembrava assopito, è esplosa in mille nuove sfumature. Prendendo la decisione di rimettersi in gioco per ciò che desiderava davvero: dipingere!
In questa nuova fase, ha esposto i suoi quadri a Bologna, in una collettiva di sette ritrattiste, presso Stepping Stone per Art City White Night, un evento collaterale di ArteFiera 2018.
La critica d’arte Elenia Masini scrive di Monica: “La pennellata è densa e ricca di colore e fa confluire l’attenzione dell’osservatore sul punto focale di ogni dipinto: lo sguardo. Passeggiando tra i dipinti si viene rapiti da una storia non scritta, espressa dalla pennellata. E si ha la sensazione di essere ‘osservati’, come se i quadri volessero parlarci”.
Fino all’8 marzo, una moltitudine di appuntamenti terrà viva l’attenzione sulla mostra: un evento inaugurale che si preannuncia di forte impatto e mai visto ad argenta, tra musica d’arpa, letture e… sorprese; un progetto di scrittura creativa – che premierà le migliori opere – rivolto soprattutto alle scuole del territorio, ma aperto a tutti; un finissage dedicato alle donne, con le poesie dell’argentana Valeria Rossi.
A breve tutti i dettagli di ogni singolo evento.

Le classi del Montalcini per le vie del ghetto di Ferrara visitando i luoghi cardine della Comunitá ferrarese

Da: IIS Montalcini.

Chiudendo le iniziative che riguardano la Giornata della Memoria, è stata organizzata dall’Istituto Montalcini un’uscita didattica presso la città di Ferrara con visita al ghetto e ad luoghi simbolo della Ferrara ebraica con la studiosa Laura Secchieri Graziani, pregevole studiosa degli Insediamenti della comunità ebraica ferrarese e della struttura urbanistica abitativa del ghetto di Ferrara.

Gli alunni del Montalcini hanno scoperto che Il primo ghetto d’Europa è stato istituito a Venezia nel 1516 per volontà della Repubblica veneta, mentre quello di Ferrara è stato istituito successivamente dalle autorità ecclesiastiche cattoliche quale forma di controllo e segregazione degli ebrei nel 1624 e ha funzionato fino all’unità d’Italia (1860).

L’attuale quartiere dell’antico ghetto di Ferrara si trova a poca distanza dal Duomo e dal Castello e ha mantenuto in larga misura la sua struttura e i suoi caratteri originari.

Nella passeggiata per il ghetto gli alunni del Montalcini hanno ricordato Giogio Bassani, lo scrittore che ha fatto conoscere la Ferrara ebraica al mondo.

La visita dei ragazzi é iniziata da via Mazzini, di cui parla anche Bassani, situata in fondo alla Piazza Trento e Trieste e dove era uno dei cinque cancelli che chiudevano il ghetto, é proseguita per via Vignatagliata, dove si trovava il secondo cancello e da qui gli alunni si sono addentrati nel vero cuore del ghetto dove si svolgeva la vita quotidiana della comunità, via Contrari e via della Vittoria, Piazzetta Lampronti ecc. Queste vie conservano ancora quasi inalterato l’aspetto che avevano nei secoli scorsi e per questo vanno percorse in silenzio, cercando di coglierne l’atmosfera particolare, di percepire il senso della vita di una comunità che nel tempo ha vissuto qui momenti sereni, ma, più spesso momenti di persecuzione e di dolore.

La dott.ssa Graziani raccontato agli studenti dell’architettura del ghetto, di come nel tempo esso sia cambiato e chi l’ha abitato, trasportando gli alunni nella vita quotidiana di quegli uomini e di quelle donne di cui oggi possiamo ancora avere memoria.

In un tour emozionante, coinvolgente ed evocativo gli alunni della 2 A sss dell’IIS Montalcini di Argenta hanno reso onore alla memoria di tutti gli ebrei di Ferrara perché conoscere e non dimenticare è un dovere di tutti, soprattutto delle nuove generazioni, che proseguano nel futuro facendo tesoro delle esperienze sia positive sia negative del passato.

Un ringraziamento speciale va al Direttore dell Biblioteca Ariostea Angelo Andreotti per il prezioso aiuto e supporto fattivo e collaborativo e a Fausto Bertoncelli del Comune di Ferrara, che ci ha ‘guidati’ in modo strategico per le vie della cittá.

Uscire dalla Caverna

L’ultimo numero della rivista Una città – piaceva a Langer e piace a me – si apre con una citazione di Nicola Chiaromonte da “La situazione di massa e i valori nobili” apparsa su Tempo Presente di aprile 1956. Inizia così: “Ora, nella misura in cui l’esperienza che l’individuo ha della sua esistenza sociale è un’esperienza di non-verità e di atti non-liberi, egli non cerca la verità: vuole idee bell’e pronte, prontamente rassicuranti, così pure, egli chiede non la libertà, ma l’organizzazione di una forza capace di assicurare la soddisfazione dei suoi bisogni”.

Dunque negli anni ’50 l’esperienza era questa, con gravi conseguenze sui comportamenti sociali. Così la ricordo anche io. Ma descrive bene pure la situazione presente. Ora però, a nessuno verrebbe in mente di parlare di ‘valori nobiliì. La nostra “esperienza di non-verità e di atti non-liberi” si accresce quotidianamente, grazie anche al progresso tecnologico. Fa tutto l’algoritmo. Ci dice cosa ci piace, cosa dobbiamo acquistare, ci sostituisce nel lavoro e nella sua direzione, determina cultura e società. Ci conosce meglio di quanto ci conosciamo noi. Ci spia senza posa con lo smartphone, le App, la rete… Non si sfugge. I giovani a Hong Kong manifestano mascherati per sfuggire ai sistemi di riconoscimento facciale e, intanto, i loro telefonini dicono tutto di loro.

Tiziano Bonini, su Doppiozero.  segnala libri recenti sul tema:secondo Bernard Stiegler (La società automatica, Meltemi) la nostra vita “è completamente sovradeterminata dall’automazione, per esempio attraverso lo smartphone”. Noi esseri sociali sottomessi al capitalismo digitale siamo ormai ridotti a una condizione di automi sovradeterminati da meccanismi algoritmici che canalizzano i nostri comportamenti sociali. Per Shoshana Zuboff (Il capitalismo della Sorveglianza, LUISS): “un tempo il potere si identificava con la proprietà dei mezzi di produzione, oggi invece si identifica con la proprietà dei mezzi in grado di modificare i nostri comportamenti […] non è più sufficiente automatizzare l’informazione attorno a noi; l’obiettivo ora è automatizzare il nostro comportamento”. In inglese soltanto, è uscito Automated Media (Routledge) di Mark Andrejevic: se l’era industriale ha visto l’automazione del lavoro fisico, l’attuale era dell’informazione automatizza il lavoro cognitivo e comunicativo. Quando un algoritmo decide quale notizia, brano musicale o video proporci, siamo di fronte alla automazione della cultura.

Ho letto in passato del pensiero stesso: reificato, ridotto a cosa, a strumento, soggiogato al modo di produzione dominante: “l’animismo aveva vivificato le cose; l’industrialismo reifica le anime”. Così Horkheimer e Adorno in Dialettica dell’illuminismo del 1947. Letto avidamente con l’ausilio di un fratello maggiore, Eugenio Azzaroli, nei passi più impervi. L’illuminismo ha fallito nel suo intento liberatorio: “Nel mondo illuminato la mitologia è penetrata e trapassata nel profano. La realtà completamente epurata dai demoni e dai loro ultimi rampolli concettuali, assume, nella sua naturalezza tirata a lucido, il carattere numinoso che la preistoria assegnava ai demoni […] La valanga di informazioni minute e di divertimenti addomesticati scaltrisce e istupidisce nello stesso tempo”. Così lo sviluppo materiale genera gruppi di potere in luogo del ‘soggetto sociale’ (popolo, massa, coscienza sociale diffusa). Sono “la minaccia internazionale del fascismo”, il capovolgimento del progresso in regresso. Lo si vedeva già allora, oggi è del tutto evidente.

Che sia questa, con tutti gli aggiornamenti e le App presenti e future, la condizione umana in ogni tempo è più di un sospetto.

“ […] immagina degli uomini in un’abitazione sotterranea a forma di caverna la cui entrata, aperta alla luce, si estende per tutta la lunghezza della facciata; son lì da bambini, le gambe e il collo legati da catene in modo che non possano lasciare il posto in cui sono, né guardare in altra direzione che davanti, perché le catene impediscono loro di girare la testa; la luce di un fuoco acceso da lontano ad una certa altezza brilla alle loro spalle; tra il fuoco e i prigionieri corre una strada elevata lungo la quale c’è un piccolo muro, simile a quei teli che i burattinai drizzano tra loro e il pubblico e al di sopra dei quali fanno vedere i personaggi dello spettacolo.”.

“Vedo, disse.”.

“Immagina adesso che lungo questo piccolo muro degli uomini portino utensili di ogni tipo al di sopra dell’altezza del muro e statuette di uomini e di animali, in pietra, in legno, di tantissime forme; e naturalmente immagina che alcuni di questi uomini parlino tra loro ed altri stiano in silenzio.”.

“Il tuo è un racconto proprio strano e parli di strani prigionieri, disse.”.

“Eppure ci somigliano, risposi. Tu pensi infatti che in questa strana situazione abbiano visto di se stessi e dei loro vicini altro che le ombre proiettate dal fuoco sulla parete della caverna che hanno di fronte?”.

“E come potrebbe essere diversamente, se sono obbligati per tutta la loro vita a stare con la testa immobile?”.

È il noto dialogo tra Socrate e Glaucone.

Resta il problema di come liberarci, posto che lo si voglia, dalle catene che ci teniamo ben strette. Per avere un’indicazione, riprendo la citazione di Nicola Chiaromonte che apre Una città. “Della verità, come della libertà, egli non sente che la privazione, ma, anche questa, solo di fronte a se stesso: nella mancanza di ragione e di senso che allora scopre nella sua esistenza. Una situazione così viziosa non muta per virtù di idee pure, né di colpo, bensì unicamente ‘secondo l’ordine del tempo’, a forza di soffrire in comune la sorte comune, cercando di comprenderla”.

Non sarà facile. In quasi quattro quinti di secolo non sono riuscito a fare molto. Incoraggia in conclusione Chiaromonte: “Rimane il fatto che, dalla caverna, non si esce in massa, ma solo uno per uno”. Mi riuscisse, direi come fare e cosa vedo fuori.

[Anche su Azione nonviolenta, febbraio 2020 qui  ]