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Giorno: 18 Febbraio 2020

Stefano Bargi: “Punti nascita: Bonaccini faccia meno chiacchiere e tiri fuori le carte. Se ci sono…”.

Da: Lega Emilia Romagna.

Così il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi, che spiega: “In campagna elettorale il governatore Stefano Bonaccini ha promesso la luna, e sono bastati pochi giorni per smascherare la prima menzogna, quella più clamorosa e relativa alla riapertura dei Punti nascita di Pavullo, Castelnovo Monti e Borgotaro. Era il 13 gennaio scorso quando il governatore dichiarava: “Il ministro della Salute Roberto Speranza è stato di parola: riapriremo i Punti nascita”. Ebbene, a seguito di tale promessa, il 10 febbraio scorso ho presentato una richiesta di accesso agli atti nella quale chiedevo di visionare il “memorandum” che il governatore aveva dichiarato di aver condiviso col ministro della Salute, Roberto Speranza. Ebbene, oggi è arrivata la risposta della Regione, e scopriamo che, in realtà, al momento non esiste nulla di concreto, se non l’intesa per l’avvio di un iter per lo sviluppo “di principi e contenuti dettagliati in carico alla Direzione generale Cura della persona, salute e welfare, che opererà col coinvolgimento della Commissione Nascita regionale e verrà opportunamente condivisa con l’insedianda Giunta regionale”. In altre parole: aria fritta” attacca l’esponente leghista.

Bonaccini ha dichiarato che farà grandi investimenti, ovvero quelli che non ha saputo fare nei cinque anni precedenti. Lo aspettiamo al varco, così come sui punti nascita. Prima li ha chiusi, ora giura di volerli riaprire. Faremo opposizione dura ma responsabile, a partire da infrastrutture, tutela del territorio e attenzione alla montagna” conclude Bargi.

Dal 19 al 23 febbraio 2020 saranno tra i protagonisti di F.RE.E. la manifestazione dedicata ai viaggi e al tempo libero più importante della Germania meridionale.

Da: Consorzio Visit Ferrara.

Al via dal 19 al 23 febbraio 2020, a Monaco di Baviera, F.RE.E – Fair for Leisure e Travel, la più importante fiera della Germania meridionale dedicata ai viaggi e al tempo libero. Il Consorzio Visit Ferrara e Visit Comacchio, che uniscono il territorio dal mare alle città d’arte e alla natura del Parco del Delta del Po con proposte turistiche ed esperienze condivise, saranno tra i protagonisti della manifestazione, con uno stand (Padiglione A6, Stand 101) nell’ambito dello spazio espositivo di 95 mq dedicato all’Emilia Romagna, nell’area ENIT. Un’opportunità per farsi conoscere nel panorama turistico internazionale che abbraccia i settori dei viaggi e del turismo, lo sport e il tempo libero, l’outdoor e l’escursionismo, salute e benessere, nautica e sport acquatici, caravan e roulotte. F.RE.E. può essere considerata, a tutti gli effetti, una manifestazione di massa, che garantisce agli espositori notorietà e buona visibilità in tutta l’area meridionale della Germania. «Il mercato della Baviera è particolarmente importante per la nostra costa e per il nostro territorio ed è fondamentale essere presenti, sia all’interno della fiera, sia organizzando momenti d’incontro con la stampa», spiega il Presidente di Visit Ferrara Ted Tomasi.
Per presentare il territorio della destinazione turistica, infatti, Visit Comacchio organizza il 20 febbraio, alle 18.45, una serata negli spazi di Eataly di Monaco con 24 giornalisti specializzati delle principali testate bavaresi. Un incontro nato in collaborazione con i Comuni di Comacchio, Cervia e Ravenna e la partecipazione di Delta 2000 per dare alla stampa tedesca un’immagine univoca delle 3 realtà accomunate dal Parco del Delta del Po. Delta 2000 presenterà infatti l’attività di disseminazione del progetto CULTURECOVERY (Protezione e recupero del patrimonio culturale immateriale dell’ Europa centrale attraverso Ecomusei, come motore della crescita locale), che promuove gli ecomusei del Delta del Po. Per l’occasione la scuola Alberghiera “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi di Comacchio preparerà una cena di prodotti tipici per i giornalisti, a base di specialità provenienti dai tre comuni, come l’anguilla marinata di Comacchio, i cappelletti di Dante di Ravenna e il cardo dolce di Cervia.

Il Prefetto Campanaro riceve il Comandante del Comando Militare Esercito “Emilia-Romagna” Col. Fabrizio Ghiretti

Da: Prefettura di Ferrara.

Nella mattinata odierna, il Prefetto Michele Campanaro ha ricevuto in visita di cortesia il Col. Fabrizio Ghiretti Comandante del Comando Militare Esercito “Emilia-Romagna”.
L’incontro ha rappresentato l’occasione per una reciproca conoscenza e per soffermarsi sui principali temi concernenti la sicurezza pubblica in provincia.
Il Prefetto Campanaro ed il Col. Ghiretti hanno sottolineato gli ottimi risultati operativi ottenuti in questi anni grazie alla sinergica collaborazione tra le Autorità provinciali di Pubblica Sicurezza e il Comando regionale dell’Esercito Italiano. In particolare, è stata condivisa l’importanza dei servizi di vigilanza e controllo del territorio effettuati in questo capoluogo dai militari in concorso e congiuntamente alle Forze di polizia territoriali, iniziata nel 2017 nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”, così come strategico è stato riconosciuto il ruolo dell’Esercito nelle attività di protezione civile connesse ai ricorrenti fenomeni alluvionali che interessano questa provincia, come avvenuto nello scorso autunno per buona parte dei corsi d’acqua compresi nel bacino fluviale del fiume Reno.
“Ringrazio il Comandante Ghiretti per l’impegno profuso in questi anni dai suoi uomini, sempre pronti ad assicurare risposte adeguate nei più diversi teatri operativi, con spirito di sacrificio ed elevata professionalità” ha affermato il Prefetto Campanaro a conclusione dell’incontro.

Invalsi abbandonati: una scuola in fuga da se stessa

L’Invalsi, ma i comuni mortali non credo sappiano cosa si cela dietro il fatidico acronimo, sta per Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema. Nel caso specifico il sistema è quello scolastico del nostro Paese.

A leggere che nel decreto Mille proroghe è previsto che l’esito dei test Invalsi, che dovranno affrontare gli studenti dell’ultimo anno delle superiori per essere ammessi all’esame di stato, non fa curricolo, vale a dire sarà ininfluente per la valutazione finale e per il profilo delle competenze in uscita, dà l’impressione  che a cadere a pezzi oltre agli edifici scolastici sia anche il sistema formativo. Non è che la cosa sia nuova, già l’ex Ministro dell’istruzione in quota Lega aveva provveduto a togliere le prove Invalsi dal curricolo degli studenti di terza media. Ora anche la Ministra grillina si accoda, per dire quale lungimiranza guidi chi siede al governo delle nostre scuole.

Evidentemente, su ogni altra riflessione, fa buon gioco un facile populismo che porta ad assecondare quella parte del mondo scolastico da sempre ostile nei confronti delle prove Invalsi, con l’intento di accattivarsene le simpatie. Ora, l’idea che ha ispirato il provvedimento è che a contare sono i voti dei docenti e non l’esito ottenuto ai test dell’Invalsi in italiano, matematica e lingua inglese.

Qualunque persona dotata di buon senso è, a questo punto, tentata di chiedersi: a che fare ci teniamo un istituto di valutazione se su di esso prevale il giudizio degli insegnanti? È come se il medico ci diagnosticasse una malattia che però, a seguito delle analisi, risultasse essere tutt’altra cosa da quanto ipotizzato dal nostro dottore. Ma siccome sul responso delle analisi prevale la diagnosi del medico, degli esiti degli esami non si tiene conto. Sarebbe un modo veloce per far fuori buona parte della popolazione. Infatti, con questo metodo, il nostro sistema scuola si colloca nelle ultime posizioni delle classifiche Ocse, con preoccupanti divari tra nord e sud del Paese.

Il compito dell’Invalsi non è quello di dare voti, ma di fornire alle scuole e agli studenti indicazioni per individuare i punti di forza e i punti deboli. Funziona come le analisi cliniche che ci dicono cosa va e cosa non va nel nostro corpo. Ma senza queste analisi, nessun medico potrebbe intervenire a somministrare il farmaco e la cura corretti. Altrettanto vale per il sistema scolastico, sta poi alla competenza professionale degli insegnanti intervenire per migliorare la didattica e favorire la riuscita di ogni studente.

Il compito dei docenti non consiste nel distribuire voti, ma nell’innalzare i livelli di istruzione e di competenza degli studenti. E’ questo il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza. E non è possibile farlo senza l’opera preziosa di uno strumento fondamentale come un istituto nazionale di valutazione. Non è mica un delitto se qualcuno ci indica che possiamo fare meglio, sia professionalmente che come sistema; è invece una fonte preziosa di arricchimento individuale e collettivo.

Assistiamo invece a una scuola in fuga da se stessa, che teme ogni verifica, ogni valutazione, ogni esito di prove oggettive, denunciando così un profondo senso di insicurezza. L’ostilità alle prove Invalsi è segno di una professionalità debole, di una sfiducia nei confronti delle proprie competenze da parte della classe insegnante. Grave, perché se un docente non è fornito di autostima, come possono avere fiducia in lui gli studenti, le famiglie, la società. E forse anche con questo si spiega come siano andati deteriorandosi in alcuni casi i rapporti tra genitori e scuola.

Non è fuggendo da sé e dalle proprie responsabilità che si affrontano i tanti problemi del nostro sistema scolastico. La nostra scuola ha necessità di incontrare l’Invalsi e non di fuggire da esso. I nostri studenti devono essere garantiti, devono sapere cioè che il loro tempo e i loro sforzi compiuti negli studi sono serviti a qualcosa, che fanno curricolo e certificano le loro competenze. E’ quello che da anni ci chiede l’Europa.

La scuola ha bisogno di un giudice terzo che l’aiuti a migliorarsi, che consenta agli studenti di giungere al termine degli studi sicuri che le loro competenze valgono, che saranno riconosciute nella società e sul mercato del lavoro. E questo non lo può fare il voto di uno o di dieci insegnanti, ma solo un sistema di valutazione nazionale riconosciuto a livello europeo e mondiale.

Quello che noi abbiamo è l’Invalsi, che ha dimostrato di funzionare bene. Non è necessario copiare gli americani che affidano agli esiti dei test nazionali la sorte delle scuole e dei docenti. La nostra storia e la nostra cultura non sono queste. Dovremmo smetterla di continuare a nasconderci dietro i voti, dovremmo lasciare la valutazione, che è questione difficile e complessa, a chi la sa fare e la sa gestire, non per giudicare ma per aiutarci ad essere sempre migliori.

La Regione chiede un incontro urgente al Governo. Bonaccini: “A rischio un comparto che qui conta migliaia di imprese e lavoratori”

Da: Regione Emilia Romagna.

“No a decisioni prese dall’alto. Attraverso il ministero dello Sviluppo economico si apra subito un confronto con le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali, mettendo a valore quanto già si sta facendo in territori come Ferrara e Ravenna e un Piano energetico regionale come il nostro”

“La proroga dello stop all’attività estrattiva non porta con sé alcuna soluzione concreta e strutturale, aggravando le difficoltà e lasciando in una pericolosa incertezza l’intero comparto ravennate”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che sulla misura nazionale chiede un incontro urgente al Governo. “La green economy non si fa per decreto- spiega – e così non si dà alcuna risposta né sotto il profilo della tutela ambientale, viceversa sempre più urgente da affrontare, né per quanto riguarda gli aspetti economici e occupazionali, con l’effetto di fermare e danneggiare un settore strategico e avanzato, che andrebbe al contrario accompagnato nella transizione con politiche industriali. Settore che in Emilia-Romagna conta nel suo complesso mille imprese e 10mila lavoratori diretti”.

Un’assenza di risposte “che diventa beffa nel momento in cui a poche miglia di distanza, in mare aperto e sull’altra sponda dell’Adriatico, l’estrazione di metano prosegue come se nulla fosse, mentre aumenta la dipendenza energetica del nostro Paese dall’estero”. Viceversa, “si dovrebbe agire subito e bene, tenendo insieme ambiente e lavoro, avviando nel concreto una transizione energetica verso fonti rinnovabili, e una conseguente conversione degli impianti, investendo a livello nazionale e non bloccando un intero comparto, che nel polo ravennate vede un avamposto di professionalità ed esperienze di altissimo livello, anche sul piano della sicurezza e della tutela ambientale. Ho la sensazione che da parte del decisore politico si conosca anche poco quanto è stato fatto in questi anni nel nostro territorio”.

Come Regione, prosegue il presidente della Giunta, “siamo pronti a fare la nostra parte ma è necessario che il Governo, per iniziativa del ministero dello Sviluppo economico, apra subito un confronto con le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali, mettendo a valore quanto già si sta facendo in territori come Ferrara e Ravenna e un Piano energetico regionale come il nostro”.

“Non siamo certo rimasti fermi in questi anni e siamo pronti a fare tutto ciò che serve per coniugare ambientale e lavoro. Ma siamo stanchi di decisioni (o non decisioni) prese dall’alto sulla testa di istituzioni, imprese e lavoratori. Per questo- chiude Bonaccini- chiediamo con urgenza un incontro al Governo”.

Spettacoli del 22 e 23 Febbraio al Ferrara Off Teatro.

Da: Ferrara Off Teatro.

Sabato 22 febbraio, alle 21, si rinnova la collaborazione tra Ferrara Off, Progetto Lauter e Ferrara Sintonie, con “Variazioni Goldberg”, il celebre ciclo di variazioni di Johann Sebastian Bach che affascina da quasi tre secoli musicisti e ascoltatori. Eseguita a Ferrara Off nella trascrizione per trio d’archi (Nicola Bruzzo violino, Georgy Kovalev viola, Ella van Poucke violoncello) si enfatizza la liricità del brano andando però a magnificare la verticale polifonia bachiana rendendola visibile come gli ingranaggi di un orologio. L’atto della trascrizione descrive l’intento di adattare, di fare proprio ma sempre con il massimo rispetto e amore per l’opera originale e proprio a partire dal tema della trascrizione e dell’elaborazione creativa di un’opera, accanto alla musica verranno proposti agli spettatori alcuni “Esercizi di stile” di Raymond Queneau (traduzione Umberto Eco) selezionati da Monica Pavani e interpretati da Marco Sgarbi.
Domenica 23, alle 17.30, torna in scena “Tranne che il buio” una produzione Ferrara Off che vede Roberta Pazi protagonista di due monologhi di Dino Buzzati “Sola in casa” e “Spogliarello” dove due protagoniste femminili, in lotta con i propri fantasmi, del presente e del passato proiettano lo spettatore in un gioco teatrale fantasioso, ironico ed emozionante, dove il teatro si spoglia – come le due donne rappresentate – di qualsiasi convenzione.
Ingressi: Variazioni Goldberg intero 12 euro, ridotto soci 10 euro. Altre riduzioni soci Ferrara Off under 30 8 euro, soci Ferrara Off universitari o under 18 5 euro.
Tranne che il buio: di 12 euro nuovi soci (inclusa tessera associativa), 10 euro soci, riduzioni per Universitari, Under 30 e Under 18. Maggiori informazioni www.ferraraoff.it o chiamando il numero 333 6282360.

Imprese salvate dai lavoratori: presentazione del protocollo di intesa tra cooperative e sindacati di Ferrara

Da: Legacoop Estense.

“Il recupero d’impresa in forma cooperativa dopo una crisi aziendale o in caso di mancato ricambio generazionale conta in questi ultimi anni in tutto il Paese decine di casi, con centinaia di posti di lavoro mantenuti e punti produttivi rimasti attivi. Anche per la nostra provincia può rappresentare un’opzione importante, considerati i tanti casi di imprenditori che lamentano mancanza di prospettive dovute all’impossibilità di passare il testimone a figli o persone di fiducia”. Così il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini ha aperto la conferenza stampa di presentazione del Protocollo di Intesa tra cooperazione e sindacati per la promozione congiunta dei Workers Buyout (WBO), o imprese recuperate: uno strumento attraverso cui i lavoratori coinvolti nella perdita del posto di lavoro, che sia per crisi o per mancato ricambio generazionale, hanno la possibilità di proporsi come protagonisti del riavvio dell’attività o di parte di essa, affittando o rilevando il ramo d’azienda e costituendo una società cooperativa di lavoro per esercitare questa attività. Firmatari dell’intesa sono le tre centrali cooperative Legacoop Estense, Confcooperative, AGCI (riunite nell’Alleanza delle Cooperative Italiane) e i sindacati confederali CGIL CISL e UIL. “Nello strumento del WBO – precisa il presidente di Confcooperative Ferrara Michele Mangolini – riconosciamo un’importante forma di politica attiva del lavoro, che stimola l’autoimprenditorialità dei lavoratori dando loro un’opportunità di riscatto e dignità, coniugando il recupero dei posti di lavoro con la forma democratica dell’impresa cooperativa. Ringraziamo i sindacati dei lavoratori per essere al nostro fianco in questo percorso”. Questa forma di autoimprenditorialità mutualistica, viene sostenuta da risorse pubbliche (Legge Marcora) e dai fondi mutualistici delle centrali cooperative, che affiancano nella capitalizzazione delle cooperative le risorse investite dai soci lavoratori, tramite l’anticipo degli ammortizzatori sociali autorizzati e non ancora goduti. Si tratta inoltre di una proposta operativa già indicata all’interno del Patto del Lavoro di Ferrara.
“La proficua e tempestiva collaborazione fra le organizzazioni firmatarie è fondamentale per l’individuazione dei possibili casi di WBO, così come prioritario è il sostegno congiunto ai gruppi di lavoratori che rigenerano le proprie aziende costituendosi in cooperativa”, affermano i segretari provinciali di CGIL Cristiano Zagatti, di CISL Bruna Barberis e di UIL Massimo Zanirato. “Per queste ragioni, il nostro impegno a fianco delle centrali cooperative sarà volto a sensibilizzare le istituzioni, al fine di individuare e promuovere gli strumenti di sostegno economico e finanziario più adeguati, e a garantire un confronto continuativo con gli Enti coinvolti, a partire dall’INPS, per evitare che problematiche procedurali possano rallentare le fasi di avvio dei WBO. Le imprese recuperate dai lavoratori possono costituire uno stimolo a una nuova visione di auto-imprenditorialità per il nostro territorio”.
I Workers Buyout sono esperienze con ricadute positive su tutti i soggetti coinvolti, nonché sulle comunità locali e sulle Istituzioni. In primo luogo sui lavoratori che, costituendosi in cooperativa, tutelano la loro occupazione e mandano avanti la propria azienda. Per le comunità locali e le Istituzioni è un punto produttivo che resta aperto, diminuendo il carico di lavoro per i Centri per l’impiego e i servizi sociali, generando indotto economico e entrate fiscali. Per gli imprenditori senza successori è l’occasione per veder proseguire la propria azienda, trasferendo gli sforzi e i sacrifici di una vita ai lavoratori che li hanno condivisi. Per le procedure concorsuali eventualmente insediatesi costituisce un’entrata aggiuntiva, derivante dall’affitto o dalla vendita dei cespiti, in grado di ristorare i creditori. Per lo Stato è un risparmio di contributi figurativi sui periodi di ammortizzatori sociali e una ripresa di gettito fiscale.
Tra gli impegni assunti con la sottoscrizione del protocollo, rientrano la formazione dei funzionari, il monitoraggio delle situazioni di crisi in atto sul territorio, la promozione di gruppi di lavoro per analizzare la fattibilità dei progetti di creazione di nuovi WBO. Nei casi in cui il progetto sia valutato positivamente, le organizzazioni sindacali supporteranno i lavoratori nell’accesso alle misure di agevolazione previste dalla Legge Marcora e dai Decreti che disciplinano l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in via anticipata per l’avvio di un’attività d’impresa.
Antenne alzate, quindi, su tutte le situazioni critiche presenti sul nostro territorio: da quanto emerge dai dati forniti dall’Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Ferrara, nel 2019 sono state 2.025 le imprese che nella nostra provincia hanno cessato l’attività, e il mancato ricambio generazionale è tra le cause più frequenti di mortalità. Basti considerare che al 30 settembre 2019 erano 2.370 gli imprenditori individuali over 70 (circa il 12% del totale), 632 dei quali donne. Un fenomeno in costante crescita, che ha fatto registrare, rispetto al 2011, un +1%. Gli imprenditori ferraresi segnalano difficoltà ricorrenti, quali: scarsa disponibilità alla delega da parte dell’imprenditore uscente; complessità del processo di trasferimento delle competenze e delle reti di relazioni, che in genere richiede un lungo periodo di affiancamento; difficoltà di condivisione della visione strategica tra vecchie e nuove generazioni; assenza di pianificazione ed eccessiva burocrazia.

Dal 19 al 21 Febbraio, Via Turati rimarrà chiusa per lavori di collegamento tra condotte fognarie

Da: Comune di Bondeno.

Via Turati rimarrà chiusa alla circolazione stradale, da mercoledì 19 a venerdì 21 febbraio, a causa di urgenti lavori consistenti nel collegamento tra la condotta fognaria principale della zona e quella di un edificio in corso di ristrutturazione al numero civico 27 della strada in questione. Tutto questo provocherà qualche disagio alla circolazione stradale, almeno nelle ore diurne in cui si svolgerà il cantiere per la risistemazione dei sottoservizi, vale a dire dalle ore 8 alle 18. La Polizia municipale ha già pronte le misure necessarie, mentre come prevedono le normative vigenti verrà predisposta una segnaletica provvisoria, per indicare agli automobilisti le temporanee modifiche intervenute nella circolazione stradale. Saranno segnalati anche eventuali ingombri presenti sulla carreggiata, nonché il cantiere stesso.

“Un Condominio Particolare”
Il 21 febbraio lo spettacolo Balamòs Teatro APS alla Sala Estense

Da: Balamòs Teatro

Uno spettacolo teatrale dal progetto “Il teatro e il benessere” rivolto a persone con malattie neurodegenerative, familiari, caregivers, operatori socio assistenziali, medici, studenti universitari, promosso da: ASP-Centro Servizi alla Persona/Servizio Anziani, sindacati CGIL-SPI, CISL-FNP, UIL-Pensionati, Centro Teatro Universitario di Ferrara

diretto da Michalis Traitsis – Balamòs Teatro
collaborazione artistica: Patrizia Ninu
scene: Amir Sharifpour
luci: Stefano Bigoni
foto: Andrea Casari
video: Marco Valentini

con: Amedeo Bergamini, Laura Bertoni, Valeria Brina, Antonella Burini,
Roberta Capisani, Giancarla Cavallari, Maria Angela D’Aloya, Angela Di Bari, Fabrizio Felisati, Giulia Gamberoni, Maria Groza, Svetlana Grundan,
Sonia Lambertini, Morena Manservigi, Marisa Marchetti, Marilena Marzola,
Patrizia Mezzogori, Patrizia Ninu, Rosina Pititto, Giusy Platanìa, Emma Romanelli, Marco Sacchetto, Rosa Sandri, Chiara Scaglianti, Fiamma Schiavi, Giulia Tiozzo, Lorenzo Trevisani, Roberta Verri, Beppe Vita, Idalgo Zanotti

Venerdi 21 Febbraio 2020 – ore 21.00 – Sala Estense, Ferrara.
ingresso a offerta libera

Il condominio è un pretesto per parlare, non delle difficoltà e delle tensioni che pure esistono nelle coabitazioni, ma di persone che lo vivono e che, piano piano, dismettono quote di diffidenza, indifferenza, invadenza, per costruire fili di conoscenza, ironia, canzonature, balli, solidarietà, in cui ciascuno può trovare uno spazio vitale ed uscire dall’invisibilità quotidiana.
E’ la scelta ardua di uscire dall’anonimato e da una porta sprangata, di provare a creare una comunità reale e non virtuale, come molte ce ne sono e il cui bisogno ha forse e comunque a che fare con la ricerca di appartenenze.
Del resto, se un qualsivoglia condominio è un esempio di micro comunità, perchè non darsi la possibilità di relazioni, vicinanze emotive, intrecci di storie, che possono contribuire a migliorare la vita quotidiana di ciascuno? Come in ogni contesto, la fatica di costruire un gruppo a volte ci fa desistere ancor prima di cominciare, ma alla fine si perde l’opportunità di un’avventura, che non è mai lineare ma comunque stimolante.

Il progetto “Il teatro e il benessere”

Lo spettacolo teatrale “un condominio particolare” segna la conclusione della quinta edizione del percorso laboratoriale del progetto “Il teatro e il benessere”, rivolto a persone affette da malattie degenerative, loro familiari, care givers, operatori socio assistenziali e studenti universitari.
Anche quest’anno il laboratorio è diretto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro, conduttore del laboratorio teatrale del Centro Teatro Universitario. Creare un ulteriore legame tra processi di cura e processi creativi è uno degli intenti del percorso. La malattia e la sua cronicizzazione impongono un cambiamento radicale di vita, delle persone direttamente coinvolte e anche dei familiari, che almeno agli esordi è vissuto prevalentemente come un arresto totale di vita, uno scompaginamento in cui sembra difficile attivare risorse.
Un’esperienza teatrale, se integrata nell’insieme delle attività riabilitative, può considerarsi un efficace strumento all’interno di una riabilitazione multifunzionale.
Il percorso laboratoriale si propone come spazio-tempo separato dalla quotidianità, dove è possibile soprattutto presentarsi agli altri a prescindere dalla malattia, sperimentare insieme ai compagni e ai familiari, un cerchio di attenzione, di solidarietà, di incoraggiamenti reciproci, di costruzione di una impresa comune che crea un respiro collettivo, che mette in contatto con i propri limiti ma nel contempo con le proprie risorse, che mira a riattivare le parti “sane” per contrastare la mortificazione della malattia, che crea nuove modalità relazionali.
La metodologia proposta non prevede copioni preconfezionati ma prende spunto da suggestioni, immagini, reazioni dei partecipanti agli stimoli indotti attraverso musiche, canti, improvvisazioni, esercizi teatrali. La rappresentazione finale risulta dunque intrinseca ai temi emersi durante il percorso.
Nella prima edizione del progetto “Il teatro e il benessere” si è scelto di lavorare sulla memoria emotiva, sul passato inteso come patrimonio di ricordi tradotti in storie e narrazioni. Nella seconda edizione si è affrontata la sfida del futuro, come sogno da ritrovare, da svelare a se stessi prima che agli altri. Nella terza edizione si è esplorata, attraverso le storie di bizzarri e surreali personaggi, la possibilità di un Altrove dove è possibile costruirsi realtà altre che sostengono e alleggeriscono le proprie. Nella quarta edizione ci si è accostati al tema dell’amore. E cosa poteva esemplificare meglio l’amore, per una certa generazione, di una Epistola?
In quest’ultima edizione del progetto, quaranta persone hanno dato vita alla costruzione di un gruppo, il cui esito non era scontato, ma è stata la curiosità, la voglia di relazionarsi, di giocare ciascuno la sua partita a permettere un percorso creativo e umano.
Ed è dagli incontri di laboratorio, dagli esercizi, dalle improvvisazioni individuali e corali che è sortito il tema di questo anno, quello di un condominio che prova a invertire le rotte abituali e a costruire una comunità che sa riconoscersi, ascoltarsi, condividere le storie e le epoche di ciascuno.

Prosegue il cammino di Metropoli di Paesaggio con accordi e iniziative

Da: Provincia di Ferrara.

Una collaborazione tra Canoa club, Comune di Vigarano e oasi di Vigarano Pieve e lo sviluppo del secondo progetto-pilota che coinvolgerà anche il canale di Volano nel tratto tra la Darsena di Ferrara e la frazione di Baura, sono stati i temi al centro del sopralluogo compiuto dalla presidente della Provincia, Barbara Paron, e il segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po, Meuccio Berselli, nel punto di attracco lungo il Burana.
Nel primo caso, la valorizzazione del tratto fluviale avverrà mediante attività sportive, didattiche e culturali. Nel secondo, il progetto-pilota si articolerà durante tre week end nel mese di maggio prossimo.
“Ringrazio la presidente della Provincia – ha detto al termine della visita Meuccio Berselli – e il team di Metropoli di Paesaggio, per la sensibilità e per la visione progettuale con cui, concretamente, sta prendendo forma l’idea di collegare e mettere in rete territori e comunità, creando opportunità che si coniugano con la nuova visione del Distretto del Fiume Po”.
“Con questa visita – conclude Barbara Paron – Metropoli di Paesaggio compie altri passi di un disegno complessivo per una nuova fruizione e promozione del territorio”.

19 Febbraio: proiezione speciale al Cinema Boldrini “Alla Mia Piccola Sama (For Sama) di Waad Al-Khateab e Edward Watts

Da: Arci Ferrara APS.

Mercoledì 19 febbraio arriva al Cinema Boldini – in versione originale con sottotitoli in italiano – ALLA MIA PICCOLA SAMA (For Sama), il film documentario più potente mai uscito sulla guerra in Siria che prende la forma di una lettera d’amore di una madre per la figlia.

Waad ha 26 anni ed è siriana, ha una figlia piccola di nome Sama, nata dal matrimonio con Hemza, il suo amico d’infanzia che diventerà suo marito durante l’assedio e opera come medico sul campo ad Aleppo.

La paura di non veder crescere la piccola Sama porta Waad, con la telecamera costantemente in spalla, a raccontare senza censure i terribili crimini e le atrocità commesse dal regime di Assad sulla popolazione siriana.

Il film vuole essere un gesto d’amore per la figlia, ma anche una testimonianza diretta per noi, spettatori anestetizzati e incapaci di provare quello che la popolazione siriana deve affrontare quotidianamente: la lotta costante per la sopravvivenza e la possibilità di perdere le persone più care.

Ma c’è di più, perché il film non si configura solo come un potenziale testamento privato e collettivo, ma anche come il racconto urgente e umanissimo di una crescita personale, accelerata dagli eventi, che trasforma una ragazza in una donna e madre, e una giovane filmaker in una giornalista coraggiosa e rispettata, una voce dalla primissima linea, tutto senza pregiudicare l’intimità del suo obiettivo, inteso nel duplice significato di mezzo e fine.

Al centro di tutto c’è la piccolissima Sama, cuore pulsante della rivoluzione, termometro di sopravvivenza, miracolo incastonato nell’orrore della tragedia nella tragedia: il genocidio dei bambini siriani. Della loro sofferenza, ma anche della loro resistenza, Sama è il simbolo toccante e universale.

Il film ha ottenuto la nomination agli Oscar come miglior documentario ed è stato premiato al Festival di Cannes e ai BAFTA Awards come Miglior Documentario.

For Sama è patrocinato da Amnesty International – Italia.ed oltre ad essere un documentario di grande qualità, è connesso anche alla campagna umanitaria Action For Sama, che nasce dai registi Waad Al-Kateab e Edward Watts con l’intento di sensibilizzare il pubblico circa la situazione di sofferenza in cui sono costretti a vivere i cittadini siriani.

20 Febbrario: Stefano Ossicini presenta “L’ inganno di Mesmer e la commissione Franklin-Lavoisier”

Da: Libraccio.

Nel 1784 re Luigi XVI di Francia istituisce una commissione di inchiesta per indagare sulle teorie e sull’operato di Franz Mesmer, medico e scienziato tedesco, che a Parigi ha un successo eclatante: le sue sedute terapeutiche diventano un vero e proprio fenomeno di massa. Secondo Mesmer un fluido fisico, detto magnetismo animale, riempie l’universo. Le malattie nascono dalla mancanza di tale fluido nel corpo umano, ma con l’aiuto di diverse tecniche, come per esempio l’uso di sbarre, acqua e alberi “magnetizzati”, questo fluido può essere convogliato nei pazienti provocando “crisi” salutari. Fra i membri della commissione due scienziati, accademici di Francia: Antoine Lavoisier, fondatore della chimica moderna, e Benjamin Franklin, inventore del parafulmine, che metteranno in atto diversi sagaci esperimenti per studiare il fenomeno del mesmerismo. La commissione conclude che tutti gli effetti delle pratiche mesmeriche sono dovuti al potere dell’immaginazione, che il fluido magnetico semplicemente non esiste e, nel far questo, costruisce una metodologia d’indagine su questo tipo di fenomeni ancora oggi utile per non rivivere simili errori.

Stefano Ossicini è ordinario di Fisica sperimentale presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Ha pubblicato oltre duecento articoli di fisica e nanoscienze. È coautore dei libri Light Emitting Silicon for Microphotonics e What is What in the Nanoworld. Da tempo si occupa del rapporto fra scienza e società. È autore del libro L’universo è fatto di storie non solo di atomi (2012) e di diverse commedie su tematiche legate al mondo della ricerca, fra cui Non ho nulla da rimproverarmi (2013), sulla figura di Marie Curie, e L’aureola della gloria (2015).

20 Febbraio: terzo incontro di “Donne del giorno a Ferrara” con Maria Luisa Pacelli

Da: Centro Documentazione Donna.

Terzo incontro del ciclo “Donne del giorno a Ferrara”, questa volta con Maria Luisa Pacelli che per un decennio ha diretto Palazzo dei Diamanti, l’istituzione più prestigiosa della città per la quale Ferrara è conosciuta e apprezzata in tutta Italia e all’estero.
Maria Luisa Pacelli illustrerà il progetto culturale e gestionale che ha interessato l’attività delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e della Fondazione Ferrara Arte negli anni in cui è stata direttrice di questi musei e responsabile della programmazione espositiva di Palazzo dei Diamanti.
In particolare, Pacelli racconterà come nel problematico contesto creatosi dopo il terremoto del 2012, l’attività espositiva e le molteplici iniziative ad essa collegate abbiano costituito un’occasione importante per continuare a studiare, valorizzare e far conoscere le collezione museali e, più in generale, il patrimonio del territorio, con le rassegne su Boldini, Previati, Antonioni, la Metafisica ferrarese, l’Orlando furioso, ecc..
Alle mostre organizzate in Palazzo dei Diamanti, che hanno portato a Ferrara circa un milione di visitatori in nove anni, e a quelle presentate all’estero, si è aggiunta un’intensa attività di tutela delle collezioni, con pubblicazione di volumi, acquisizioni, campagne di restauro, catalogazione e digitalizzazione finalizzate al recupero di importanti nuclei museali. La relatrice farà una panoramica anche su queste attività.

Maria Luisa Pacelli, laureata in Storia dell’Arte presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dal dicembre 2010 al settembre 2019 è stata direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara e dal 2011 responsabile del programma espositivo promosso dalla Fondazione Ferrara Arte presso Palazzo dei Diamanti e in altre sedi. Attualmente è curatrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.