Skip to main content

Giorno: 21 Aprile 2020

COME VIVONO, COSA SOGNANO I GIOVANI?
Vorrei sentire le nuove voci, anche su questo giornale.

I fiumi di parole e di immagini che scorrono sui quotidiani, su media  e social, in questa sorta  di ‘cattività sociale‘ in cui ci ha confinato il Coronavirus, portano qualcuno di noi a preoccuparsi, non tanto per le conseguenze anche letali a cui questa pandemia ci può portare, quanto a pensare alla condizione di isolamento in cui siamo, dichiarandoci addirittura in regime di ‘libertà violata’. In  questa  condizione di isolamento ‘carcerario’ così come molti lo dipingono, forse qualcuno comincia ad accorgersi quanto manchino i rapporti interpersonali, pur riconoscendo al digitale un ruolo nuovo e alla comunicazione quello di essere veicolo importante per allentare quel senso di paura che ci ha costretto a fermarci. Una condizione mai provata e tanto meno mai pensata prima.

E’ altrettanto evidente che la paura porta costantemente alla ricerca di informazioni e di comunicazioni, le più disparate, sulla condizione attuale e qui non abbiamo che da aprire social, media e news, che ci sbattono in ogni istante della giornata quantità iperboliche di informazioni, spesso anche senza alcun filtro critico. Ma la razionalità imporrebbe che, anche in queste condizioni, non dovremmo farci prendere da questa insofferenza e paura. Come? Certo le ricette non sono facili, soprattutto quando dietro la paura c’è davvero un’emergenza economica. Stiamo assistendo a cosa produce la privazione dei beni di prima necessità, cioè i beni che ci consentono di sfamarci. Si tratta di elementi concreti, che consentono a molte persone di vivere, o quantomeno di sopravvivere, perché chi vive in condizioni indigenti per aver perso il lavoro, o chi si trova su una strada, davvero non fa elucubrazioni sulla tristezza della solitudine che tanti  ‘costretti a restare in casa’ oggi lamentano, ma è piuttosto alla disperata ricerca di continuare ad esistere. Abbiamo, infatti, una miriade di situazioni concrete che mettono soprattutto le classi più deboli e emarginate di fronte ad un ulteriore e più complesso problema di sopravvivenza.

La sensazione tuttavia è quella che qualcosa di inspiegabile abbia trasformato il mondo anche a nostra insaputa e che l’invasione della informazione, a prescindere dalla qualità dei messaggi, ci lasci comunque in condizioni di minor capacità di reagire rispetto al passato. Cercando di razionalizzare, credo che l’uso o abuso distrattivo della rete non sia poi tanto di aiuto alla complessità del momento.

Proprio in questi giorni mi è capitato di leggere  un articolo  comparso sulla rivista MicroMega del 29 marzo scorso e mi parso molto interessante quello che i due autori (Nicola Grandi e Alex Piovan) hanno scritto rispetto a ciò che sta accadendo alle persone con la diffusione del Coronavirus:
“[…] Nelle ultime settimane, il COVID-19 ha stravolto le nostre abitudini, ha drasticamente modificato le nostre priorità e anche la nostra percezione della realtà. Il mondo, visto dalla finestra di casa e dal monitor del PC, ha un aspetto diverso. Questa vicenda, si dice, segnerà una generazione in modo irreversibile, come è accaduto per i nostri nonni con la guerra (o le guerre, in qualche caso). C’è però un aspetto che distingue la situazione che viviamo attualmente dalle poche situazioni paragonabili verificatesi negli scorsi decenni: alla pandemia, oggi, si associa quella che viene definita un’infodemia, cioè la diffusione di una quantità di informazioni enorme, provenienti da fonti diverse e dal fondamento spesso non verificabile Esattamente come i virus, oggi le notizie si diffondono in modo rapidissimo e attraverso canali molteplici. Il ‘contagio informativo’ ha l’effetto di rendere assai più complessa la gestione dell’emergenza, in quanto pregiudica la possibilità di trasmettere istruzioni chiare e univoche e di ottenere, quindi, comportamenti omogenei da parte della popolazione […]”

Condivido appieno che l’aspetto invasivo della comunicazione via web di un fenomeno come la diffusione del Covid 19 possa anche essere pericoloso, soprattutto perché si diffonde in modo rapidissimo (forse ancor più del virus) e non concede tempo e modalità di verifica della veridicità dell’informazione di qualsiasi tipo. Questo virus ci ha posto dinnanzi a difficoltà mai prima incontrate e il bombardamento di notizie che non riusciamo quasi mai a controllare, rischiano talora  di deformare la realtà dei fatti provocando paure, sottovalutazioni e comportamenti contraddittori, anche sul piano della difesa della salute. In pratica, per la stragrande maggioranza di noi, subire la sudditanza di un isolamento forzato e di una non precisa informazione su ciò che ci capiterà durante e dopo questa condizione, è senza dubbio preoccupante.

Insomma stiamo forse cominciando a capire che il nostro futuro non lo possiamo dare per scontato, abituati come eravamo a fare, continuando a vivere in un unico tempo, quasi ormai senza storia né passata, né da costruire. Paradossalmente, in modo inaspettato e violento, ci stiamo accorgendo che un meccanismo del nostro modo di vivere si è inceppato. La realtà vicina è sempre più lontana e, di fatto, molti sentono una solitudine e un isolamento mai prima conosciuto, nonostante la ‘infodemia‘ stia invadendo l’etere e renda ancor più ansiogena la condizione di attesa di una fine di questo nuovo virulento fenomeno,come se proprio a noi non avesse mai potuto capitare un problema del genere!

Mi interesserebbe  più di ogni altra cosa, abituata come sono a pensare al valore della educazione permanente  e dell’apprendimento in qualsiasi momento della vita, basato anche e soprattutto sulla qualità delle relazioni fin dai primi anni di vita, cosa ne pensano di questa nuova condizione i nostri bambini, i nostri giovani, costretti loro malgrado a starsene in casa, agganciati perennemente alla comunicazione in rete. Credo che  sarebbe interessante avviare un colloquio, con chi lo volesse fare, per sentire quali pensieri, quale idea si sono fatti di questa inaspettata condizione di forzata reclusione in casa, quali sentimenti e riflessioni suscitano loro l’essere effettivamente distanti dagli amici, dallo sport, dai loro interessi quotidiani.

Soprattutto mi piacerebbe sentire le loro voci rispetto a come giudicano questo mondo di adulti, come e cosa si aspettano dal mondo che sarà per loro. C’è qualcuno che pensa al perché questo mondo che si sono ritrovati, si ferma per una ‘semplice’ diffusione di un virus? A chi e a cosa danno la colpa (se di colpa vogliamo parlare)  di tutto questo disastro che sta capitando? Pensano che la loro vita di relazione si sia improvvisamente fermata o ritengono che il web ne sia il degno sostituto? Come convivono in famiglia questo tipo di condizione, ne parlano direttamente con i genitori o familiari? Com’è il rapporto con gli insegnanti? Sentono la mancanza delle relazioni dirette, di guardarsi negli occhi, di parlare? Come se lo immaginano un loro futuro dopo questa ‘nuova  pestilenza’? Tutto tornerà come prima o sono portati a ragionare sul fatto che il comportamento umano potrebbe o dovrebbe anche cambiare? E come? Cosa sarebbe per loro importante fare? Utilizzano solo la comunicazione virtuale o la lettura li ha aiutati a capire e supportare l’isolamento?

Insomma mi piacerebbe  e credo che sarebbe importante per molti, sentire la voce dei giovani, dei ragazzi e delle ragazze, dei bambini e delle bambine. Sono convinta che le loro riflessioni potrebbero aiutarci ad uscire da questa situazione davvero strana e pericolosa. Perché non lanciare l’idea di ricevere le loro riflessioni su questo network per poi farne oggetto di vero e approfondito confronto? Chi ha figli, nipoti, amici, potrebbe veicolare quest’idea e ritengo che potrebbe essere un modo per rimettere in moto un pensiero critico, utile a riflettere su come stiamo vivendo, anche e soprattutto, per noi adulti.

.

 

Bondeno – Processionaria e zanzara

Da: Comune di Bondeno

L’aumento delle temperature dovrebbe avere avviato a soluzione il problema “processionaria”. Gli interventi rigorosamente naturali per contrastare le larve, che possono risultare nocive se ingerite da animali da affezione e bambini, si sono svolti nei primi mesi dell’anno.

Solo sui luoghi pubblici, in quanto sarebbe cura dei privati occuparsi delle proprie pertinenze. L’Ufficio Ambiente avvisa che – nonostante in alcune circostanze sia capitato che i cantonieri o la Polizia Municipale abbiano avvertito i privati della presenza di nidi di larve – chi dovesse avere il sospetto che possano esserne presenti nelle proprie piante, deve provvedere autonomamente. “Consigliamo spesso, a chi chiama in questi giorni, di realizzare da sé trappole da posizionare al tronco per intrappolare le larve durante la discesa. Si tratta di trappole rudimentali” – avvisa l’Ufficio ambiente – “da realizzare con materiale di recupero come bottiglie di plastica o collari post operatori per animali domestici, da fissare al tronco dell’albero e creare una conca che impedisce in questo modo la discesa alle larve”. La processionaria è una sorta di “farfalla” notturna, il cui nome si deve alla “processione” vera e propria che le larve (che si nutrono di aghi di pino) compiono tutte insieme, in fila indiana, sul terreno o lungo il tronco. I nidi, di colore biancastro, si trovano alle estremità dei rami e sono facilmente riconoscibili, per il colore e le dimensioni di circa 10-20 centimetri. La primavera è il periodo in cui le larve si spostano al suolo per interrarsi e trasformarsi in crisalide. Sono vietati contro questo insetto i pesticidi, per cui i rimedi sono quelli di tipo naturale, con trattamenti principalmente invernali e poco invasivi.

E’ attesa per i prossimi giorni la consueta ordinanza del Sindaco f.f. Simone Saletti per limitare la diffusione delle zanzare. Si inizierà con il trattamento delle caditoie con prodotti antilarvali, mentre rimane da stabilire se – con l’emergenza “Coronavirus” – si riuscirà ad effettuare la consueta distribuzione di kit antilarvali ai priva

Emergenza COVID-19. Crisi economica e infiltrazioni criminali

Da: Prefettura Ferrara

Il Prefetto Michele Campanaro ha presieduto stamane, a palazzo don Giulio d’Este, in videoconferenza, una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per tracciare, nel contesto delle misure di contrasto poste in essere per contenere il contagio da COVID 19, un quadro sull’attività di monitoraggio del disagio sociale ed economico e di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi e di ogni forma di illegalità.
Presenti alla riunione il Questore Cesare Capocasa, il Comandante provinciale dei Carabinieri Gabriele Stifanelli, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Cosimo D’Elia. il Presidente della Provincia Barbara Paron e, in rappresentanza del Comune di Ferrara, il Comandante della Polizia Locale Claudio Rimondi; come componenti aggiunti, hanno partecipato all’importante Consesso anche il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Andrea Garau, il Capo della Sezione Operativa Regionale della Direzione Investigativa Antimafia Aniello Mautone e il Presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni.
“Nel quadro evolutivo dell’emergenza sanitaria ed in prospettiva dell’auspicata ripresa del sistema economico – ha affermato introduttivamente il Prefetto – risulta di fondamentale importanza un coinvolgimento sinergico di tutti gli attori preposti al “sistema sicurezza”, indispensabile per assicurare il pieno presidio della legalità in chiave preventiva e per intercettare ogni possibile criticità nel tessuto sociale ed economico”.
Nel corso della riunione, è stata delineata una strategia complessiva volta ad intercettare, attraverso un’attenta attività di intelligence territoriale, la possibile diffusione di fenomeni illegali che, approfittando della situazione emergenziale, potrebbero trovare un fertile humus nel disagio sociale e nelle difficoltà economiche, segnali premonitori per l’insorgenza di fenomeni illeciti e criminali. E’ stata, in particolare, evidenziata la necessità di porre particolare attenzione alle dinamiche societarie delle filiere potenzialmente più esposte e, cioè, quelle agroalimentare, delle infrastrutture sanitarie, della gestione degli approvvigionamenti, specie di materiale medico, del comparto turistico alberghiero e della ristorazione, nonché dei settori della distribuzione al dettaglio della piccola e della media impresa.
In siffatto contesto, il Prefetto ha rimarcato l’importanza della collaborazione delle associazioni di categoria e del settore creditizio e finanziario, quali “recettori sensibili” di possibili situazioni di criticità, chiamati quindi a darne immediata comunicazione alle Autorità competenti.
E’ necessario effettuare un’attenta attività di analisi e approfondimento info-investigativa sul territorio, volta a cogliere tempestivamente ogni elemento sintomatico di possibili tentativi di infiltrazioni mafiose, rilevabili in particolare attraverso un’attenta valutazione degli indicatori di rischio connessi ai processi decisionali pubblici funzionali all’assegnazione di appalti, assicurando la massima circolarità informativa, che veda coinvolte tutte le Forze di Polizia e le altre istituzioni interessate, su tutte le Amministrazioni locali nella veste di stazioni appaltanti – ha sottolineato il Rappresentante del Governo – L’avvio della cd. “fase 2” dovrà avvenire assicurando la ripresa delle attività economiche in un contesto di massima sicurezza per imprenditori e lavoratori, anche rispetto al potenziale pericolo di permeabilità con il panorama criminale”.
In questa direzione, il Prefetto ha assicurato particolare impulso al lavoro del Gruppo Interforze Antimafia della Prefettura, incaricato dell’attività istruttoria preordinata a prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata in sede di richiesta di iscrizioni del sistema delle imprese alle White List.
Infine, in un’ottica di leale collaborazione interistituzionale, un preciso invito è stato rivolto dal Prefetto alle Amministrazioni locali, affinché provvedano ad attuare tempestivamente tutte le necessarie misure di sostegno in favore delle famiglie più esposte a condizioni di vulnerabilità sociale, intercettando, attraverso i propri servizi sociali, quali centri di ascolto deputati sul territorio, ogni condizione di disagio, con un’attenzione particolare a quello abitativo.

Coronavirus, l’aggiornamento: 225 nuovi casi positivi, aumento inferiore all’1% da ieri (23.092 in totale)

Da: Organizzatori

In Emilia-Romagna sono 23.092 i casi di positività al Coronavirus, 225 in più rispetto a ieri: un aumento inferiore all’1% rispetto a ieri, in valori percentuali fra i più bassi mai registrati. Le nuove guarigioni sono 435, l’incremento maggiore in un giorno che si è avuto dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I test effettuati hanno raggiunto quota 134.878, 5.348 in più rispetto a ieri Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Calano le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 9.019, 122 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 282: uno in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-99).
Le persone complessivamente guarite salgono a 6.701 (+435): 2.363 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 4.338 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, si registrano 68 nuovi decessi: 32 uomini e 36 donne.
Per quanto riguarda i decessi (arrivati complessivamente in Emilia-Romagna a 3.147), per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi riguardano 10 residenti nella provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 7 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 14 in quella di Bologna (2 nell’imolese), 6 in quella di Ferrara, 3 in provincia di Ravenna, 6 nella provincia di Forlì-Cesena (3 nel territorio forlivese), 4 nella provincia di Rimini; 2 decessi di fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.460 a Piacenza (67 in più rispetto a ieri), 2.909 a Parma (22 in più), 4.369 a Reggio Emilia (17 in più), 3.449 a Modena (38 in più), 3.507 a Bologna (41 in più), 358 le positività registrate a Imola (2 in più), 805a Ferrara (18 in più). In Romagna sono complessivamente 4.235 (20 in più), di cui 937 a Ravenna (3 in più), 829 a Forlì (8 in più), 617 a Cesena (3 in più), 1.852 a Rimini (6 in più).
La rete ospedaliera: 4.690 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19
Da Piacenza a Rimini, il lavoro della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, a oggi, a 4.690 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid 19: 4.181 ordinari (3 in meno di ieri, perché riconvertiti ad attività no Covid) e 509 di terapia intensiva (3 in meno di ieri). Nel dettaglio: 572 posti letto a Piacenza (di cui 34 per terapia intensiva), 989 Parma (58 quelli di terapia intensiva), 539 a Reggio Emilia (58 terapia intensiva), 502 a Modena (70 terapia intensiva), 1.073 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (152 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 322 Ferrara (38 terapia intensiva), 693 in Romagna, di cui 99 per terapia intensiva (nel dettaglio: 187 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 22 Riccione; 106 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 97 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

Attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale sanitario
Dal Dipartimento nazionale, sono pervenuti all’Agenzia 270.000 mascherine chirurgiche, 83.000 mascherine ffp2, 9.945 mascherine ffp3, 100.000 mascherine monovelo Montrasio, 2 ventilatori polmonari per terapia intensiva, 15.000 tamponi per campioni rinofaringei con altrettante provette.
Sul sito web del Dipartimento e del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei DPI e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti): https://bit.ly/2RWTOdR .

Volontariato
Lunedì 20 aprile sono stati 912 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato, si sono accumulate 28.161 giornate complessive.
Come di consueto le due attività più rilevanti sono il supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (comprensiva delle funzioni di segreteria e logistica presso i COC), attività che ieri ha coinvolto circa 600 volontari, di cui 150 sono scout Agesci, e il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze, nel trasporto dei campioni sanitari, nella consegna di farmaci (CRI e ANPAS), grazie al coinvolgimento di 252 volontari.
Proseguono le attività presso la mensa Caritas di Reggio Emilia e la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma (12 volontari). E’ ripresa l’attività presso il porto di Ravenna dove un turno di volontari è preposto alla misurazione della temperatura agli autotrasportatori in transito.
Ai numeri precedenti, vanno aggiunti i 31 volontari operativi dell’Associazione nazionale alpini (Ana) dell’Emilia-Romagna che stanno coprendo il turno 18-25 aprile presso il campo soccorritori allestito in prossimità dell’ospedale di Bergamo.
Aperta il 2 aprile dall’Ana all’interno dei padiglioni della Fiera, la struttura è sotto la responsabilità e la direzione dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Ana garantisce un supporto logistico e organizzativo (trasporti, sorveglianza varchi, cucina e mensa), con forze provenienti da varie sezioni regionali.
Due volontari Anpas dell’Emilia-Romagna sono impegnati all’aeroporto Marconi di Bologna nella sorveglianza dei passeggeri in arrivo.

Personale sanitario volontario da altre Regioni
Dall’inizio dell’emergenza, sono pervenuti in Emilia-Romagna tre contingenti di infermieri (totale 54) e quattro di medici (totale 56).Vitto e alloggio sono assicurati dalle Ausl territoriali.

Pre triage
Restano 33 i punti-triage attivi in E-R (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche): 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di BO (Sant’Orsola e Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di FE (Argenta e Cento); 1 in provincia di FC (Meldola); 1 in provincia di RA (Ravenna città); 1 in provincia di RN (Rimini città); 1 nella Repubblica di San Marino.

Donazioni
I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964
Causale – Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus. /PF

Ambiente. Al via un maxiprogetto per la qualità dell’aria

Da: Organizzatori

L’assessore Priolo: “Lavoriamo per la fase 3 (post Covid-19), con una strategia condivisa per i nuovi piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici”

L’Emilia-Romagna e il bacino padano, fino alla Slovenia, come un grande “laboratorio a cielo aperto” per conoscere e misurare nel dettaglio gli effetti che le misure di lockdown, previste per l’emergenza Covid-19, e la drastica riduzione del traffico hanno avuto sulla qualità dell’aria.

Per raccogliere e valutare i dati e comprendere anche le eventuali relazioni tra pandemia e inquinamento atmosferico, con un approccio epidemiologico complesso e non solo ambientale sulla popolazione esposta, Regione Emilia-Romagna e Arpae – Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia – hanno avviato un’ampia ricerca, nell’ambito del progetto europeo Prepair, che coinvolgerà l’area del bacino Nord-Adriatico.

“Lo studio servirà anche a mettere a punto, nella fase 3 (post Covid-19), una strategia condivisa per i nuovi piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici, che dovranno tenere conto di un contesto socioeconomico completamente mutato- sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo- ed è per questo che il progetto vedrà il coinvolgimento anche di diversi assessorati oltre a quello alla Sanità già nel gruppo di lavoro, a partire dalla vicepresidente Schlein nell’ambito del Patto per il clima, del collega Colla che segue il Patto per il lavoro e la Green economy, Mammi all’Agricoltura e Salomoni all’Università e Innovazione digitale”.

Oltre alla Regione, lo studio coinvolge gli altri 18 partner del progetto Prepair (Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, provincia di Trento e relative agenzie regionali per l’ambiente, le municipalità di Bologna, Milano, Torino, l’agenzia ambientale slovena Arso, Fondazione Lombardia per l’Ambiente Fla e la società consortile emiliano-romagnola Arter), la Rete italiana ambiente e salute Rias (sviluppata nell’ambito di un progetto finanziato dal Ministero della salute) e il gruppo di lavoro regionale ambiente e salute che unisce gli esperti di Arpae, dei Dipartimenti di Sanità pubblica e dei diversi Servizi regionali.

“Domani peraltro- ricorda Priolo- si celebra la 50esima edizione della Giornata mondiale della Terra, in una situazione eccezionale che ci costringe a fermarci e riflettere sul rapporto con l’ambiente in cui viviamo. Il tema scelto, l’azione per il clima, è strettamente attinente al lavoro che ci apprestiamo a fare. Superato il periodo di prima emergenza, la ripresa delle attività economiche e sociali dovrà necessariamente essere orientata verso una maggiore sostenibilità, con ancora più slancio verso una transizione ecologica che ci consenta di creare una società più equa, un territorio più sicuro e rispettare le necessità delle generazioni future”.

Lo studio

Le misure di contenimento dell’epidemia Covid-19 hanno portato ad una drastica limitazione del traffico (fino a -80%) e di molte attività produttive industriali; per questo offrono un’opportunità inedita di valutare sperimentalmente l’efficacia di queste misure sulla qualità dell’aria e di indagare, attraverso studi scientifici rigorosi, la possibile relazione tra pandemia e inquinamento atmosferico.

La Regione Emilia-Romagna ha, quindi, deciso di promuovere uno studio per estendere le conoscenze maturate nell’ambito del progetto europeo Prepair, incrociando i dati epidemiologici con quelli ambientali relativi alla concentrazione di inquinanti e alle variazioni delle emissioni in relazione ai consumi energetici, al traffico locale e autostradale e alle condizioni meteorologiche. Questi dati saranno utilizzati per valutare l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici nelle condizioni precedenti e durante il lockdown.

I risultati saranno valutati da un comitato scientifico, appositamente costituito, e resi disponibili per altre indagini a livello nazionale e internazionale. Un lavoro che nel suo iter prevederà anche il coinvolgimento prima di tutto delle Regioni del bacino padano, delle principali istituzioni di ricerca, del centro meteo e del mondo associativo ambientalista.

“Regione tiri fuori i numeri dei decessi nelle RSA”

Da: Ufficio Stampa Lega

“La Regioni renda noti i numeri dei decessi avvenuti nelle strutture socio assistenziali per anziani dell’Emilia-Romagna. Si tratta di una richiesta che abbiamo già avanzato nel corso delle due Commissioni regionali Sanità nelle quali abbiamo fatto notare le possibili discrepanze tra il numero dei decessi avvenuti nelle strutture socio assistenziali per anziani e quelli effettivamente imputabili al Covid 19. Le cronache, le denunce di parenti e organizzazioni sindacali fanno pensare a un quadro ben diverso da quello dipinto dai pochi numeri ufficiali che circolano relativamente all’Emilia-Romagna. Visto che di risposte non ne arrivano dagli assessorati competenti, depositeremo richiesta di accesso agli atti per conoscere il numero totale dei decessi, quanti di questi presentavano sintomi riconducibili al Covid e quanti effettivamente sono stati registrati come Covid”. Così il consigliere regionale della Lega, Daniele Marchetti, vicepresidente della Commissione regionale Sanità.

ANAS chiusura tratto superstrada Ferrara – Mare

Da: Comune di Comacchio

Si è svolto oggi (martedì 21 aprile), in videoconferenza, il Tavolo del Turismo. Vi hanno preso parte il vice sindaco Denis Fantinuoli, gli assessori al marketing turistico Riccardo Pattuelli e Robert Bellotti responsabile delle attività produttive, collegati all’incontro in video i rappresentanti delle associazioni Ascom, Confartigianato, Asb Balneari, referenti dei Consorzi dei Lidi , Confesercenti, Cesb e Confindustria.

La “ripartenza” dell’intero sistema economico nazionale e del settore turistico in particolare non offre certezze rispetto ai tempi ed ai modi in cui le imprese potranno riavviare la loro attività. Il grido di allarme delle imprese turistiche è forte e chiaro: le richieste delle associazioni convergono sulla necessità di dare alle aziende facilitazioni, snellimento nelle procedure, risorse. Hanno chiesto all’amministrazione comunale di compiere una ricognizione e rinunciare alle imposte che possono essere coperte con scelte di bilancio, fra queste le scadenze dei tributi, ad esempio, ove è possibile.

I provvedimenti governativi allo studio, poi declinati sul territorio dai Comuni, potrebbero permettere azioni di sostegno concreto alle aziende.

Oggi il tema principale per il sistema dell’impresa turistica è rendere sostenibile per le aziende la ripartenza di cui il Paese ha bisogno, ovviamente partendo dalla sicurezza dei lavoratori e dei fruitori.

Capitolo a parte quello della balneazione e dell’organizzazione dei servizi di spiaggia, su cui le misure di contenimento e distanziamento sociale incideranno profondamente. Associazioni di categoria e amministrazione comunale hanno pertanto deciso di attivare immediatamente un tavolo tecnico congiunto che, tenuto conto delle specificità dell’offerta balneare dei lidi di Comacchio, sia rapidamente in grado di elaborare proposte operative da sottoporre alla Regione in vista della predisposizione della fondamentale e strategica ordinanza balneare.

Le associazioni, nel corso dei lavori, hanno richiesto dunque la riduzione dei tributi. Ad oggi l’amministrazione lagunare ha già provveduto a differire le imposte comunali riguardanti l’imposta sulla pubblicità e l’occupazione del suolo pubblico. Ulteriori provvedimenti, decisamente più incisivi, dovranno necessariamente essere correlati alle decisioni del Governo: si attende infatti il nuovo decreto del Consiglio dei Ministri che potrebbe portare ad un ristorno delle risorse che gli enti locali non introiteranno dalle imposte.

Ma la ripartenza, hanno ribadito tutti gli interlocutori, non può non partire da una rinnovata azione di comunicazione mirata per promuovere il territorio in questa fase di passaggio.

Il Comune di Comacchio in questa situazione emergenziale, che colpisce tutti gli enti pubblici, ha chiesto al Governo, facendo squadra con alle altre 20 località balneari italiane, un fondo straordinario per l’azzeramento del saldo negativo del fondo di solidarietà, che per il comune lagunare intacca pesantemente la capacità di spesa dovendo a Roma circa 13 milioni di euro.

L’amministrazione e le associazioni si faranno portavoce delle istanze emerse dall’incontro odierno sui tavoli regionali che avranno poi il compito di concertare i protocolli operativi per la ripartenza.

Superstrada: ANAS chiuso tratto stradale

uscite Comacchio e S.S. Romea – corsia direzione Porto Garibaldi

Un’ordinanza dell’ANAS ha disposto la chiusura del tratto stradale del Raccordo autostradale Ferrara – Porto Garibaldi (cd. Superstrada): Uscita Comacchio / Uscita S.S. Romea nella sola corsia con direzione di marcia Porto Garibaldi.

Tale chiusura avvenuta lo scorso 17 aprile – per consentire la riparazione del piano viabile in corrispondenza dell’attraversamento sull’ex Canale Marozzo – si protrarrà indicativamente sino al 2° fine settimana di maggio.

Coronavirus: oggi non ci sarà la consueta diretta Facebook con Sergio Venturi per fare il punto della situazione

Da: Organizzatori

I dati saranno resi pubblici nel pomeriggio con una nota della Regione Emilia-Romagna. Domani riprende il consueto appuntamento con il commissario ad acta Venturi sulla pagina Facebook @RegioneEmiliaRomagna, con anche dati e grafici sull’andamento del contagio dall’inizio dell’emergenza sanitaria

Impegni concomitanti non rendono possibile oggi il consueto appuntamento con Sergio Venturi, commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, e la diretta Facebook per l’aggiornamento dei dati relativi alla situazione in Emilia-Romagna. Dati che saranno resi pubblici nel pomeriggio, alle 17.30, con un comunicato stampa, pubblicato anche sulla pagina Facebook della Regione.

L’appuntamento con il commissario ad acta Venturi è confermato per domani, a partire dalle ore 17.30, con anche i grafici sull’andamento del contagio dall’inizio dell’emergenza sanitaria, come sempre in diretta Facebook sulla pagina @RegioneEmiliaRomagna

1200 Domande Di Moratoria e 800 Richieste Di Liquidità Ricevute Dalle Imprese

Da: Ufficio Relazioni Esterne – Cassa di Risparmio di Cento

Sono già 1200 le richieste di moratoria ricevute dalla Cassa di Risparmio di Cento dall’inizio dell’emergenza sanitaria provocata dalla diffusione del virus Covid-19.

Le domande di sospensione, pervenute tramite PEC o attraverso la rete di filiali e gestori, fanno riferimento alle disposizioni previste dal Decreto Cura-Italia e sono state presentate sia da clienti privati che da imprese di ogni dimensione. Attualmente la Cassa ha già processato con esito positivo oltre 700 richieste.

Al momento sono state sospese rate fino al 30 settembre 2020 relative a 190 milioni di euro di debiti residui di finanziamenti sottoscritti da privati, PMI, lavoratori autonomi, ditte individuali ed imprese.

Inoltre, per quanto riguarda le richieste di liquidità fino a 25.000 euro che rientrano nel perimetro del Decreto Liquidità, sono già pervenute oltre 800 domande che il personale dedicato sta lavorando per erogare in tempi celeri.

Le richieste per gli anticipi relativi alla cassa integrazione sono al momento poche decine. La Cassa è pienamente operativa anche grazie all’esperienza maturata negli anticipi a suo tempo erogati a seguito del sisma 2012.

Sul sito della Cassa di Risparmio di Cento è presente una sezione dedicata a privati ed imprese in cui reperire tutte le informazioni utili alle richieste relative ai cosiddetti Decreti Cura-Italia e Liquidità.

Inoltre, è stata attivata una specifica procedura “a distanza” che consente agli interessati di presentare domanda con modalità virtuale e senza necessità di presentarsi in filiale.

La “ripartenza” post-emergenza sanitaria della Regione Emilia-Romagna sia indirizzata a promuovere la sostenibilità ambientale

Da: Europa Verde

Silvia Zamboni, consigliera regionale di Europa Verde: “Da più parti si sente dire che niente
sarà più come prima. Occorre cogliere l’opportunità della fase 2 per avviare la conversione
ecologica della regione, con investimenti green e a sostegno della sanità pubblica che
nell’emergenza ha dato prova della sua strategicità”
Con una risoluzione depositata oggi, il Gruppo Europa Verde dell’Assemblea
Legislativa dell’Emilia-Romagna chiede alla Giunta di mettere in campo strategie e risorse per la
pianificazione della “ripartenza” post-emergenza sanitaria che avviino la conversione ecologica
della regione per un rilancio economico e sociale all’insegna della sostenibilità ambientale, del
contrasto ai cambiamenti climatici, della green economy, dell’impiego delle fonti di energia
rinnovabili e della mobilità sostenibile. E ribadisce la strategicità della sanità pubblica, che dovrà
essere rafforzata in chiave di medicina del territorio.
“Dobbiamo incrementare l’apporto della medicina del territorio e delle cure a domicilio e
considerare parte integrante della tutela della salute le attività di prevenzione primaria – a
cominciare dal risanamento ambientale – e non solo quelle di cura e di diagnosi precoce” sottolinea
Silvia Zamboni. “Occorre fare tesoro delle esperienze di smart working e consolidare, con
provvedimenti di promozione della mobilità sostenibile, i risultati di riduzione dei tassi di
inquinamento atmosferico locale conseguiti in queste settimane con le misure di distanziamento
sociale e di limitazione degli spostamenti casa-lavoro-casa. Per raggiungere questi obiettivi, è
auspicabile che la Giunta, oltre ad avvalersi della task force di saggi annunciata nei giorni scorsi
dal Presidente Bonaccini, coinvolga soggetti rappresentativi del mondo ambientalista e della green
economy per condividere un percorso che porti a profondi cambiamenti ambientalmente virtuosi in
tutti gli ambiti della vita dei cittadini, del comparto produttivo e di quello dei servizi. La Regione
Emilia-Romagna non perda l’occasione dei finanziamenti del Green Deal europeo”.

Regione solleciti governo ad approvare un “piano Marshall” a sostegno del settore edile riformando codice degli appalti

Da: Ufficio Stampa Lega

Il comparto delle costruzioni, dopo la crisi dei mutui subprime del 2008, è di nuovo in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus. Sul tavolo c’è la proposta dell’Ance (Associazione nazionale costruttore edili), ridenominata “Piano Marshall”, che indica una serie di azioni raccomandate per il rilancio degli investimenti, lo snellimento dei tempi per le opere pubbliche e private, l’accelerazione dei programmi di spesa e nuove politiche per il fisco e il lavoro. Un’agenda che il gruppo consiliare regionale della Lega ha fatto propria e che sottopone con una risoluzione ad hoc all’attenzione della giunta regionale, primo firmatario il consigliere Simone Pelloni, affinchè l’esecutivo regionale si attivi nei confronti del Governo nazionale.

All’inizio del 2020, secondo i dati forniti dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei commercialisti, in Emilia Romagna il settore Edilizia contava su circa 400.000 addetti per un fatturato complessivo di oltre 65 miliardi di euro.

“Una delle misure più urgenti da attuare riguarda – sottolinea il consigliere regionale Lega, Simone Pelloni – è la riforma dell’attuale Codice degli Appalti: esso pone ad imprese ed amministrazioni locali una serie una serie di rigidità e pastoie burocratiche che allungano i tempi e appesantiscono le modalità di lavoro”.

La proposta strutturale per il rilancio del settore predisposta dall’Ance prevede di rendere subito disponibili i 3 miliardi di euro destinati alla progettazione degli enti pubblici, assegnandoli in tempi rapidissimi, con meccanismo a sportello e obbligo di utilizzo dei fondi in tempi contingentati; la creazione di un mega fondo unico nel quale trasferire le risorse destinate negli ultimi anni agli investimenti degli enti territoriali ma, ancora oggi, inutilizzate, per un totale di 39 miliardi di euro. Secondo Pelloni, “tali risorse finanzieranno un “Piano Italia”, un grande piano di investimenti territoriali, veloce nell’attuazione (con burocrazia zero: erogazione immediata, obbligo di rapido avvio dei lavori e procedure “a monte” della gara ultra semplificate) e orientato alla sostenibilità ambientale e sociale”.

Tra le misure emergenziali per gli appalti pubblici anche norme in deroga al Codice dei Contratti, e “a tempo”, ossia valide per i lavori in corso e/o da affidare dal 31 gennaio 2020 – data in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza- fino al 31 dicembre 2020, tra le quali uno scudo per le stazioni appaltanti, il ricorso alle piattaforme telematiche e modalità di gara semplificate.

Per ridare liquidità per le imprese il gruppo regionale della Lega rilancia “il pagamento di tutti i debiti arretrati della Pubblica Amministrazione, in particolare dei 6 miliardi di euro dovuti al settore delle costruzioni; la proroga dei termini di versamento fiscali e previdenziali e l’immediato utilizzo di ecobonus e sismabonus” scrivono nell’atto Simone Pelloni, Matteo Rancan, Daniele Marchetti, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Michele Facci, Emiliano Occhi, Stefano Bargi, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Fabio Bergamini, Maura Catellani, Matteo Montevecchi e Valentina Stragliati.

Cultura. Festival e rassegne cinematografiche, la Regione rilancia il grande schermo e mette a disposizione contributi per 590 mila euro

Da: Organizzatori

Approvato dalla Giunta regionale un bando che finanzia 44 progetti. Fra gli obiettivi la valorizzazione del cinema indipendente, le pellicole girate sul territorio e le opere restaurate

C’è il Dig Festival di Riccione che riceve la fetta più rilevante di contributi, circa 43 mila euro. Poi il Concorto Film Festival che si svolgerà Pontenure, nel piacentino (35 mila), un territorio provato dall’emergenza Coronavirus, e che vuole risollevarsi anche sul piano culturale. Stesse risorse per Sedicorto a Forlì. Accede al finanziamento pure la Cineteca comunale a Bologna con Visioni Italiane (10 mila) mentre il mito felliniano è protagonista Rimini con Amarcort (16 mila).

E’ stata approvata dalla Giunta regionale (https://cinema.emiliaromagnacreativa.it/wp-content/uploads/2020/04/DGR-366_2020-Graduatoria-festival-e-rassegne.pdf) la graduatoria dell’invito pubblico per l’organizzazione e la realizzazione di manifestazioni in ambito cinematografico e audiovisivo. La strategia adottata dalla Regione va nella direzione di rilanciare l’offerta culturale puntando su festival e rassegne cinematografiche, diversificando le proposte e puntando a incrementare il pubblico.

In sintesi, sono stati assegnati contributi a 44 progetti – di cui 24 festival e 20 rassegne – distribuiti su tutto il territorio regionale, per un totale di 590 mila euro. Fra gli obiettivi del Nucleo di valutazione, che ha vagliato le proposte, c’erano la promozione di opere restaurate, patrimonio cinematografico internazionale; il supporto al cinema indipendente e ai film girati sul territorio; la diffusione di opere restaurate, patrimonio cinematografico internazionale.

“Fa veramente impressione vedere la diffusione e la ricchezza della progettualità della nostra regione in campo cinematografico e quanto largo sia l’impegno della Regione per sostenerla, impegno confermato anche in questo 2020 così terribile per le finanze pubbliche” ha detto l’assessore alla Cultura e paesaggi Mauro Felicori. “La vitalità di questo humus è la condizione di ogni traguardo: la diffusione della cultura fra i cittadini, l’eccellenza produttiva, i benefici economici della crescita culturale, la pluralità delle espressioni artstiche.
Confido nell’intelligenza degli organizzatori delle manifestazioni che devono ora aggiornare i progetti in relazione all’epidemia vincendo la sfida della qualità e dei rapporti con il pubblico nelle difficili condizioni attuali, in particolare con l’utilizzo delle migliori tecnologie digitali. La Regione li aiuterà favorendo tale riprogrammazione con norme più flessibili.”

Il bando

I contributi sono stati assegnati con un bando annuale che mette a disposizione risorse per un massimo del 50% dei costi ammissibili. Quest’anno si sono candidati 48 progetti (6 in più rispetto al 2019) e il Nucleo di valutazione ha selezionato 44 progetti finanziabili per un contributo pari a 590.000 euro. Fra le azioni previste anche l’organizzazione di momenti di formazione del pubblico e momenti di confronto e approfondimento tra gli operatori del settore.

Cosa si intende per festival e per rassegna

I festival sono manifestazioni che promuovono le opere cinematografiche e audiovisive, attraverso un concorso, che soprattutto valorizza autori e opere originali, destinatarie di almeno un premio da parte di apposite giurie, con un programma di almeno 3 giornate consecutive e non meno di 10 proiezioni. Per rassegna invece si intende una manifestazione che promuove e programma opere, selezionate sulla base di una tematica o finalità specifica, anche in forma saltuaria e non consecutiva comprendente non meno di 10 proiezioni.

“Che teatro si può fare quando il teatro non c’è più”

Da: Ufficio Stampa

Il laboratorio “L’arte del teatro e dell’attore” promosso dall’Università di Ferrara e svolto presso il Centro Teatro Universitario, continua ed è diventato laboratorio di scrittura collettiva per il teatro dal titolo “Presenze nel presente – diari al tempo di virus covid19”. Gli allievi sono stimolati e guidati a stilare un diario del loro tempo presente, attraverso un continuo feedback quotidiano con il conduttore. I testi di questo diario, nella loro forma definitiva, vengono letti,  registrati, e associati a immagini create dagli stessi allievi e fissate in video autoprodotti. Tutto il materiale prodotto, alla fine del percorso, sarà montato in un unico video, testimonianza concreta della capacità di resilienza della comunità studentesca universitaria in questi giorni difficili.
Il laboratorio “Sguardi Diversi” promosso dal Comune di Ferrara, con gli allievi delle classi seconde della scuola media Tasso avrebbe dovuto presentare Giovedì 26 Marzo lo spettacolo “voci e suoni da un’avventura leggendaria” nell’ambito del progetto teatrale “Passi Sospesi” di Balamòs Teatro negli Istituti Penitenziari di Venezia e in occasione della Giornata Mondiale del Teatro (International Theatre Institute – Unesco e la Giornata Nazionale di Teatro in Carcere – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), in collaborazione con il Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere, il Teatro Stabile del Veneto e l’Università Ca’ Foscari, alla Casa di Reclusione Femminile di Giudecca insieme ad alcune donne detenute, seguito da un incontro con Jean Trounstine (premio Gramsci 2019 per il teatro in carcere), professoressa, scrittrice e operatrice teatrale negli Istituti Penitenziari degli Stati Uniti. L’iniziativa è stata rinviata a data da destinarsi ma nel frattempo si è attivato uno scambio epistolare tra gli allievi della scuola media e le donne detenute che avrebbero dovuto fare lo spettacolo insieme a loro, mediato da Michalis Traitsis, conduttore e responsabile dei due distinti laboratori, dal titolo “Sogni” dove i partecipanti elaborano scritti relativi al teatro in generale e allo spettacolo che avrebbero dovuto presentare.
Il laboratorio “Sguardi Diversi” promosso dal Comune di Ferrara con gli allievi delle classi prime della scuola media Tasso, che con lo spettacolo “voci e suoni da un’avventura leggendaria” avrebbe dovuto concludere nel mese di Maggio la Stagione di Teatro Ragazzi del Teatro Comunale di Ferrara per un totale di cinque repliche rivolte ad allievi di altre scuole ferraresi e ad un pubblico adulto. Il laboratorio è stato rinviato in autunno, ma nel frattempo si è attivato un percorso di sostenimento del progetto attraverso video incontri dei partecipanti dove si elabora la stesura drammaturgica dello spettacolo.
Il laboratorio “Fuori dai Margini” promosso dal Comune di Ferrara, con gli allievi delle classi quinte della scuola primaria “Alda Costa”, che avrebbe dovuto arrivare alla conclusione nel mese di Maggio con la presentazione dello spettacolo “Il Mago di Oz” al Centro Teatro Universitario di Ferrara. Anche questo laboratorio è stato rinviato in autunno, ma nel frattempo si sono attivati video incontri tra i partecipanti, gli insegnati e il conduttore del laboratorio teatrale che consiste alla lettura del romanzo “Il meraviglioso mago di Oz” e l’adattamento del testo per l’allestimento dello spettacolo che sarà presentato il prossimo autunno alla conclusione del laboratorio.
Lo spettacolo “(R)esistenze – storie della Resistenza nel ferrarese”, tratto dal libro di Nico Landi “Una storia di Storia”, diretto da Michalis Traitsis, con gli allievi del Centro Teatro Universitario di Ferrara, avrebbe dovuto essere presentato in quattro repliche e per il quindicesimo anno consecutivo alla scuole del ferrarese e al pubblico adulto in occasione del 75° anniversario della Resistenza e della Liberazione in collaborazione con l’ANPI di Ferrara.
Il teatro è tra quelle attività che più subiscono la difficile situazione che si è creata con l’emergenza sanitaria. Essere sospesi ma presenti, conservare una tessitura di relazioni costruite in questi mesi di lavoro, aiuta ad affrontare in modo creativo la solitudine, le incertezze, lo spaesamento che questa nuova realtà ha impresso a ciascuno di noi.
Vi daremo notizie sui risvolti di questi nuovi percorsi come anche sulla ripresa delle nostre attività non appena finirà il periodo dell’emergenza sanitaria.

Dalla parte di chi ha bisogno. Domani alle 18,30 Emilia Romagna Coraggiosa è on line

Da: Emilia Romagna Coraggiosa

Si parlerà di diritti e bisogni a Ferrara, dai dormitori ai buoni spesa nel webinar promosso da Emilia Romagna Coraggiosa di Ferrara

Continuano i webinar ogni mercoledì de la Politica a Casa Tua organizzati da Emilia Romagna Coraggiosa. Domani si parlerà nell’ormai consueto appuntamento on line di chi ha più bisogno e non può essere lasciato solo in questo momento critico. Lo si farà partendo da diritti e bisogni, concentradoci sulla realtà della nostra città.
Parteciperanno all’incontro Adam Atik, Presidente di Cittadini del Mondo, Raffaele Rinaldi, Direttore di Viale K e Avvocato di Strada e poi Massimo Cipolla, avvocato ASGI, Chiara Bianchi e Bianca Cassai dello sportello antidiscriminazione de l’Altro Diritto, per capire se e come i diritti di tutti siano rispettati. A seguire, per una riflessione istituzionale, è previsto un dialogo con Roberta Fusari e Ilaria Baraldi, consigliere comunali della nostra città. Coordina Martina Turola, Emilia Romagna Coraggiosa.

Come sempre la partecipazione è gratuita ed aperta a tutti, ma è obbligatoria l’iscrizione per poter interagire con gli ospiti. Per partecipare all’iniziativa da computer, tablet o smartphone è necessario compilare questo form:
https://register.gotowebinar.com/register/2537487425796555024

In spiaggia sicuri: la proposte dei Balneatori di CNA Ferrara

Da: CNA Ferrara

Almeno tre metri di distanza tra gli ombrelloni, che dovranno ospitare non più due lettini ciascuno. Rigoroso uso di guanti e mascherine per i bagnini addetti alla consegna dei lettini e di tutte le dotazioni da spiaggia. Il cliente si potrà appoggiare o stendere sui lettini solo dopo aver steso il telo personale. Prenotazione anticipata dei servizi, anche quelli giornalieri, per consentire al gestore dello stabilimento balneare di organizzare al meglio la sicurezza. I lettini prenotati per la stagione, il mese o la settimana, saranno nominali e verranno utilizzati esclusivamente dal titolare della prenotazione.

Sono alcune delle misure di sicurezza proposte da Cna Balneari di Ferrara per il confronto che si sta avviando con la Regione a partire dal tavolo di lavoro di mercoledì 22 aprile. L’obiettivo è definire un protocollo che garantisca la sicurezza dei clienti e degli operatori in spiaggia in occasione della prossima stagione estiva.

“Il nostro obiettivo è individuare regole certe e realistiche, che siano praticabili e condivise da tutti gli operatori, garantiscano la sicurezza dei clienti e li facciano sentire tutelati e al sicuro – spiega Nicola Ghedini, portavoce dei balneatori di CNA – Per ottenere il risultato servono protocolli chiari, dispositivi di protezione individuale, formazione del personale. Sono questi i punti cardine del nostro documento, nato da un confronto tra tutti gli operatori CNA: auspichiamo che vengano presi in considerazione, e che nel frattempo Governo e Regione mettano a punto un calendario di aperture estive da comunicare per tempo alla clientela”.

La proposte di Cna Balneari Ferrara contemplano anche la gestione di spazi bambini, piscine, e naturalmente bar e ristoranti. Gli accessi a questi spazi saranno contingentati, i locali periodicamente sanificati e prodotti per la disinfezione saranno a disposizione dei clienti. Nei bar si osserveranno distanze di almeno un metro, nei ristoranti invece la distanza tra i tavoli dovrà essere di almeno tre metri: questo ovviamente ridurrà la capienza degli spazi ristorante, a cui si potrà ovviare prevedendo dei turni su due o tre fasce orarie per il pranzo, tra le 12 e le 14.30 o pranzando direttamente sotto l’ombrellone.

“A fronte di queste proposte – spiega Linda Veronese, responsabile di Cna Turismo e Commercio – i Balneatori di CNA avanzano alcune richieste: riduzione del canone demaniale, visto l’accorciamento della stagione estiva; un adeguamento delle bollette e della Tari ai consumi reali, che sono stati pressoché nulli nel periodo di chiusura; la sospensione fino a settembre (e successiva rateizzazione fino a dicembre 2020) di tasse e contributi. E’ fondamentale inoltre che gli imprenditori balneari non siano ritenuti responsabili di eventuali comportamenti inadeguati dei clienti, una volta che li abbiano messi in condizione di rispettare le regole prescritte”​

Digitale. “Non è mai troppo tardi”

Da: Organizzatori

L’assessore Salomoni: “Un modo semplice e diretto per avvicinare i cittadini all’uso degli strumenti informatici, anche approfittando di questo periodo di isolamento a casa”. Le lezioni, di 15 minuti, saranno trasmesse il lunedì e mercoledì alle 11, e in replica alle 16, sul canale 118 digitale terrestre di Lepida TV, sul sito di Lepida Tv e sul canale YouTube di Lepida

Un nuovo programma tv per insegnare ad anziani ed ‘esclusi digitali’ ad usare pc e smartphone per navigare, comunicare con parenti e amici, fare acquisti online.

Pane e Internet, il progetto di alfabetizzazione digitale della Regione Emilia-Romagna, arriva su Lepida Tv: 10 videolezioni di 15 minuti l’una, in onda da domani, mercoledì 22 aprile, due volte la settimana – il lunedì e mercoledì alle ore 11, e in replica alle 16 – trasmesse dal canale 118 digitale terrestre di Lepida TV, sul sito di Lepida Tv (www.lepida.tv) e sul canale YouTube di Lepida.

Come una sorta di nuovo ‘Non è mai troppo tardi’, il celebre programma Rai degli anni Sessanta con Alberto Manzi che insegnava a leggere e scrivere, le videolezioni vogliono quindi porre le basi delle competenze digitali in chi ne è sprovvisto o fa un uso molto limitato di Internet, computer e smartphone.

“Un modo semplice e diretto per avvicinare i cittadini all’uso delle tecnologie informatiche, anche approfittando di questo periodo di isolamento a casa- sottolinea l’assessore all’Agenda digitale, Paola Salomoni-. La Regione, con il progetto Pane e Internet, è da anni impegnata a ridurre il digital divide, un tema che rimane, a maggior ragione in una fase di emergenza come quella che stiamo vivendo, di grande attualità. E anche per questo abbiamo messo in campo il progetto ‘Insieme Connessi’, per aiutare le persone a non perdere il filo della comunicazione e a condividere le conoscenze, seppur distanti fisicamente. Con questa ulteriore proposta entriamo direttamente nelle case dei cittadini, e lo facciamo – oltre che su Internet – con un mezzo universale come la tv affinchè si possa sfruttare senza difficoltà la possibilità di queste lezioni”.

La proposta, infatti, rientra nell’ambito del progetto – voluto e promosso dall’assessorato all’Agenda digitale – ‘Insieme Connessi’, che nasce con un obiettivo preciso: fornire saperi e competenze, tramite i canali digitali, proprio per contrastare l’isolamento forzato imposto dall’emergenza Coronavirus e permettere alle persone di continuare ad imparare e condividere le esperienze.

Contenuti e obiettivi del programma
Nelle 10 trasmissioni, due esperti di comunicazione digitale e competenze sui media – Federica Cavalieri e Roger Ottani – spiegheranno come creare un account di posta elettronica, configurare uno smartphone, navigare e ricercare informazioni su Internet, proteggere i dati sensibili, difendersi da malware e riconoscere le fake news.
La prima puntata di domani riguarda la navigazione e la ricerca di informazioni online, per le persone che non conoscono l’uso della rete e dei motori di ricerca. La successiva, lunedì 27 aprile, affronta il tema dell’e-commerce, con esempi di siti su cui fare acquisti e consigli per ricercare le recensioni e le opinioni dei clienti; si prosegue il mercoledì successivo, 29 aprile, con una carrellata di siti utili per i cittadini. Le lezioni a seguire sono dedicate alle logiche di funzionamento dei principali social media (Facebook, Instagram e Twitter) e alle attività per connettersi a Internet. Tra i temi trattari, lo Spid (il Sistema pubblico di identità digitale) e i servizi online della pubblica amministrazione, cosa è un account, come configurare uno smartphone nuovo con sistema Android, la sicurezza digitale, e come usare WhatsApp e le altre app di messaggistica.

Il palinsesto delle videolezioni è pubblicato sul sito di Pane e Internet www.paneeinternet.it e sulla pagina Facebook www.facebook.com/PaneEInternet

L’offerta di Pane e Internet per i cittadini si completa con una serie di seminari online di cultura digitale, utili per sapersi destreggiare con disinvoltura sulla Rete. Il programma prevede seminari online gratuiti su vari temi, come le fake news, l’uso consapevole della Rete da parte dei minori, gli acquisti via Internet. Sono in fase di programmazione anche nuovi corsi online di alfabetizzazione digitale, in sostituzione di quelli che tradizionalmente venivano realizzati in presenza nei Punti Pane e Internet della regione Emilia-Romagna. /EC

La fotografia guarda oltre – il nostro sostegno alla ricerca

Da: Ufficio stampa Riaperture

Più di 50 fotografi hanno aderito al progetto di Riaperture donando una propria fotografia, acquistabile dal 18 Aprile 2020 al 9 Maggio 2020 sul sito riaperture.com, al prezzo di 70 euro cadauna. Tanti i professionisti che hanno partecipato all’iniziativa: fotografi pluripremiati, fotografi professionisti riconosciuti in ambito nazionale ed internazionale e giovani talenti contemporanei.
Un tassello di memoria permanente come solo la fotografia può fare.

Il mondo della fotografia sta dimostrando di essere molto sensibile al momento storico emergenziale legato al COVID-19: Riaperture vuole guardare oltre, immaginando un futuro in cui tornare a vivere, con le proprie libertà, senza temere che tutto ciò possa ripresentarsi. Oggi diventa fondamentale dare un segnale di apertura verso il dopo. In attesa del poter vivere la quarta edizione del Riaperture PhotoFestival, già posticipata al 12/13/14 e 19/20/21 giugno 2020 [attendiamo indicazioni rispetto alla Fase2 dell’emergenza] ed eventualmente riprogrammabile in tra settembre e ottobre 2020, l’associazione Riaperture ha pensato fosse importante dare un segnale concreto di speranza rivolto al futuro, e futuro, in questo momento d’emergenza, significa ricerca affinché questa situazione non si presenti mai più.

Lo scopo dell’iniziativa benefica, quindi, è raccogliere fondi a sostegno dei docenti, ricercatori, dottorandi e tecnici quotidianamente coinvolti nelle attività di ricerca dell’Università di Ferrara nell’ambito delle Malattie dell’Apparato Respiratorio, un settore di fondamentale importanza e più che mai attuale nell’affrontare le nuove sfide poste dalla diffusione del Coronavirus. In particolare, l’ammontare raccolto sarà interamente donato (detratte le spese di stampa e spedizione) a favore dell’attività condotta in ambito pneumologico dall’equipe del Prof. Alberto Papi, Direttore della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università degli Studi di Ferrara per programmi di ricerca scientifica e per il rinnovo della strumentazione necessaria alla ricerca stessa.
“Per il progetto di ricerca prevediamo di seguire i pazienti, a partire dalla dimissione, per monitorare regolarmente la funzionalità dell’apparato respiratorio e vedere quali sono le conseguenze post-evento acuto – spiega il Prof. Papi -. Questi dati non sono attualmente noti, in particolare non si sa se ci sono delle sequele sulla funzione/capacità apparato respiratorio e se siano reversibili. L’informazione è importante per poter intervenire al fine di evitare il rischio di una debilitazione respiratoria prolungata o persistente. In particolare è di rilievo il progetto sui pazienti “fragili” respiratori con comorbidità (soprattutto cardiovascolari) che sono stati colpiti dalle forme più gravi dell’infezione COVID. Grazie a nome di tutta la Clinica Pneumologia per il supporto.”

Attraverso lo spazio online si potrà acquistare una stampa in formato 20×30 su carta “pura velvet 300gr” a 70€, che verrà spedita tramite Poste Italiane (o recuperate direttamente da Foto Pandini, Ferrara) appena le misure restrittive in atto lo consentiranno e comunque dopo la data del 12 maggio 2020.

Il progetto-contributo di Riaperture è in marcia grazie alla disponibilità di – in ordine alfabetico:

Alejandro Ventura, Aleksey Kondratyev, Alessandro Ruzzier, Andrea Angelini, Andrea Bighi, Antonio Cunico, Arianna Sanesi, Claudia Baldassarra, Claudia Corrent, Daniela Calanca, Daniele Cirelli, Danilo Garcia Di Meo, Eugenio Grosso, Fabio Sgroi, Fausto Podavini, Federica Sasso, Francesca Leonardi, Francesco Zizola, Gabriele Cecconi, Giacomo Brini, Giacomo Stefani, Giovanni Cocco, Giulia Scarpetta, Giuliana Del Gatto, Giulio Di Meo, Karymava Hulnaza, Laura De Marco, Lina Pallotta, Liza Ambrossio, Lorenzo Leone, Lorenzo Mini, Luana Rigolli, Luca Greco, Marco Marucci, Marco Sconocchia, Marco Trinchillo, Margherita Franzoni, Maria Chiara Bonora, Marika Puicher, Marta Viola, Matteo Santoni, Michele Lapini, Mirko Lamonaca, Paola Fiorini, Paola Rossi, Pier Luigi Fagioli, Pietro Viti, Riccardo Bononi, Roberto Boccaccino, Rocco Rorandelli, Serena Vittorini, Simone D’Angelo, Stefano Vigni, Stuart Paton, Valentina Mantovani Sarti, Vincenzo Tessarin, Yannick Fornaciari, Alejandro Ventura.

Notai di Ferrara donano 18mila euro all’Azienda USL

Da: Ufficio Stampa – Consiglio Notariale di Ferrara

Continuando sulla scia delle iniziative de ‘I Notai con la città’, i Notai ferraresi donano 18.000 euro all’Azienda USL di Ferrara per sostenere gli operatori impegnati nel fronteggiare l’emergenza COVID-19: questa la somma raccolta per iniziativa del Consiglio Notarile, cui hanno aderito non soltanto i 23 Notai del Distretto, ma anche 9 colleghi che, seppure in pensione, non hanno voluto esimersi dal contribuire.

Questo il commento di Giuseppe Giorgi, Presidente del Consiglio Notarile di Ferrara: “Oltre che Pubblici Ufficiali, noi Notai siamo cittadini, e per questo ci sentiamo fortemente chiamati in causa quando la nostra comunità soffre. Per questo abbiamo voluto contribuire a sostenere gli sforzi del personale sanitario, cui vanno i nostri ringraziamenti. Con l’auspicio che, grazie allo sforzo di tutti, ciascuno secondo le proprie possibilità e competenze, ci si possa lasciare alle spalle quanto prima questa difficile situazione. Anche nel momento della ripartenza, saremo a fianco delle persone, per garantire loro, con la terzietà a cui è improntato il nostro agire professionale, tutte le competenze di giuristi che possiamo mettere a disposizione”.

Sospensione idrica Lido delle Nazioni

Da: Ufficio Stampa

Cadf informa che, causa lavori di manutenzione alla rete idrica, domani MERCOLEDI’ 22 APRILE verrà sospesa l’erogazione di acqua potabile dalle ore 8.30 alle ore 16.00, salvo imprevisti, in tutto il Lido delle Nazioni.

Alla riapertura si potranno verificare manifestazioni d’acqua torbida che si esauriranno con una temporanea apertura dei rubinetti fino al ripristino della normale trasparenza.
In caso di pioggia l’intervento sarà effettuato il giorno seguente (23 aprile).

Il Guercino a Cento ora è anche virtuale

Da: Ufficio Stampa comune Cento

In questi momenti di grande difficoltà, l’amministrazione di Cento non dimentica la cultura e ha appena lanciato il progetto di visita virtuale della mostra di Guercino.

“Se vogliamo che Guercino venga considerato alla pari dei grandi artisti mondiali, non potevamo non catapultare la mostra “Emozione barocca. Il Guercino a Cento.” nella realtà virtuale”, commenta l’Assessore alla Cultura di Cento, Elena Melloni.

Il progetto, accolto con il favore unanime della Giunta, ha coinvolto Photoactivity, una realtà centese che vanta realizzazioni virtuali di grandissima importanza come la biblioteca dell’Istituto dei Beni Culturali e il MAGI900. Le difficoltà dovute al lockdown e l’assenza fisica dei dipendenti comunali dal posto di lavoro, non hanno fermato le riprese dal vivo, con le necessarie precauzioni.

Con questa iniziativa, l’Amministrazione di Cento consegue un duplice obiettivo: da un lato, consentire una visita virtuale all’esposizione, a tutti gli appassionati dell’arte che, a causa della chiusura anticipata, non hanno potuto ammirare i capolavori del Guercino e, dall’altro, proprio attraverso il medium digitale, tramandare nel tempo la testimonianza di un evento culturale di grande importanza, organizzato da Cento per celebrare la memoria di uno dei suoi concittadini più famosi.

Il Sindaco Toselli si dice “orgoglioso di questa nuova attività culturale che la nostra città ha saputo mettere in campo, proprio quando la mostra avrebbe dovuto chiudere dopo la proroga. Avere virtualizzato la mostra di Guercino ci pone allo stesso livello dei musei delle grandi città e dimostra la nostra capacità di saper rispondere con azioni positive ad un evento unico come quello che stiamo vivendo”. L’operazione rappresenta per il Comune di Cento una bella vetrina su larga scala, che permetterà a tutti coloro che non hanno potuto visitare la mostra “dal vivo” di godere delle opere del Maestro centese, rimanendo comodamente seduti sul divano di casa da tutti i paesi del Mondo. “Siamo entrati in una dimensione nuova – commenta l’Assessore Melloni – sconosciuta fino a quattro settimane fa. Dobbiamo pensare a nuovi progetti, servono idee e coraggio per affrontare la cultura al tempo del COVID. Dimentichiamoci per un po’ quello che è stato, occorre fare rete con le realtà culturali del territorio e condividere progetti”.

Cosa si potrà ammirare.

Sarà possibile visitare i luoghi e le opere protagoniste della mostra Emozione Barocca. Il Guercino a Cento al link: https://www.guercinoacento.it/mostra-guercino-a-cento/; cliccando due volte sull’immagine della Pinacoteca San Lorenzo, si aprirà la visione a schermo intero, concepito per essere visualizzato da computer, tablet e cellulare, e con occhiali 3D per un’immersione totale davvero suggestiva tra le opere. Il menù si apre con un testo introduttivo alla mostra, seguono poi un testo sulla vita di Guercino e uno con la descrizione e collocazione temporale delle opere in mostra.

Le due sedi, la Pinacoteca San Lorenzo e il castello della Rocca, i 27 dipinti, 20 disegni – nella suggestiva sala blu – e gli affreschi all’interno della Rocca. Sarà una vera e propria passeggiata nei luoghi della mostra, dove il visitatore potrà fermarsi per ammirare gli ambienti della Pinacoteca San Lorenzo e della Rocca, scegliere di ingrandire le immagini che riproducono le opere, leggere le dettagliate didascalie presenti, scorrere le opere velocemente, oppure una ad una.

La mostra verrà inserita nell’elenco delle visite virtuali presente sul sito del MIBACT.

LA “NUOVA SCUOLA” VA IN VACANZA
E’ sempre la vecchia scuola che naviga a distanza

Così della didattica in presenza, quella fatta di aule di pietra e cemento, di banchi e lavagne, di lezioni, interrogazioni e voti, se ne parlerà a settembre. Cosa accadrà nel frattempo, a parte esami e scrutini, non si hanno notizie. Sarà un fiorire di compiti per le vacanze online con la speranza di improbabili recuperi. Neppure l’eccezionalità del momento è in grado di produrre eccezioni.
Ad esempio, visto che ci si è attrezzati, perché non continuare con la didattica a distanza anche nei mesi che ci separano da settembre? Non è necessario mantenere il rigore degli orari scolastici, collegarsi con l’aula virtuale ancora in pigiama per fare l’appello, si possono praticare modalità più soft. Non è che i professori hanno tre mesi di ferie; con una buona organizzazione delle risorse umane si possono coprire anche i mesi di giugno, luglio e agosto. La didattica a distanza in questo caso servirebbe ad accorciare le distanze dai programmi da svolgere, come dai recuperi e dai debiti da colmare. Pensare che un anno scolastico, già stravolto dall’emergenza, debba seguire le date del calendario scolastico in tempi normali è per lo meno discutibile.

Più dei debiti di ragazze e ragazze, ci sarebbe da ragionare del debito che la scuola tutta ha accumulato nei confronti dei suoi studenti, dall’infanzia alle superiori. È la scuola che deve pensare a come colmare il debito che ha contratto con questa generazione sconvolta dalla pandemia. Il tempo, che è la risorsa più preziosa nell’età della crescita e della formazione, che qualità ha avuto, come è stato investito?
La questione non è di poco conto perché chiama in causa la responsabilità che noi adulti portiamo verso i più giovani. Se avessimo coltivato la pratica dell’apprendimento permanente, anziché relegarlo al recupero dell’istruzione degli adulti, ora potremmo disporre dei mezzi in grado di garantire le opportunità formative a tutti i nostri ragazzi.

L’idea dell’autosufficienza del sistema scolastico denuncia tutta la miopia e l’angustia di questa prospettiva. Abbiamo ignorato per anni gli inviti della Commissione Europea, da Lisbona 2000, a tessere una rete di apprendimenti formali e non formali, di capitalizzazione delle risorse formative dalle scuole al territorio. Cosa servono i depositi del sapere, dai musei alle biblioteche, dalle università ai centri di ricerca, se ora non sappiamo metterli al servizio di un grande progetto di apprendimento e di formazione capace di oltrepassare le pareti di un’aula per offrire in modo intelligente, coinvolgente, epistemologicamente corretto le conoscenze disciplinari che costituiscono il nerbo dei nostri programmi scolastici.

Il progetto di una società a rilevanza formativa è rimasto sulla carta dei manuali di pedagogia, dove avevamo letto che si apprende per tutta la vita, dalla nascita alla morte, perché tutto è apprendimento e tutto può essere appreso a qualunque età, come non più di quattro secoli fa ci ammoniva il polacco Amos Comenio e la chiamava “nuova didattica”. Quanta vecchia didattica ammuffita abbiamo al contrario coltivato negli orti delle nostre scuole, mentre si tagliavano le risorse per l’istruzione e la formazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi veniva affidata alle mani di sempre più improvvidi ministri dell’istruzione. Ora la responsabilità non è dei ragazzi, che non si impegnano e accumulano debiti, ma tutta nostra che mai ci siamo impegnati accumulando i debiti che ora sono giunti al dunque.
Avevamo inaugurato il secolo della società della conoscenza, invece abbiamo praticato e guidato società di piccolo cabotaggio, senza respiro e senza immaginazione e che il male ci accumuni ad altri non è certo una consolazione. Il nostro difetto peggiore è la mediocrità e nonostante tutto non abbiamo ancora imparato ad evitarla.

Il ministro in carica nomina una task force perché a settembre la scuola torni il più possibile come prima. La progettazione di come riempire i mesi estivi di bambine e bambini, di ragazze e ragazzi è saltata a piè pari, così la riflessione su come usare le risorse dei territori per una formazione permanente, con scuole ad orario continuato, usando laboratori, spazi, risorse e opportunità sul territorio da mettere al servizio dell’istruzione. Occorrerebbe dotare il sistema formativo di una comune piattaforma e-learning,  anziché ricorrere episodicamente alle offerte della rete, come sarebbe necessario pensare a come frantumare le classi in piccoli gruppi di studenti da seguire e curare.

Ma tutto ciò pare non aver sfiorato la mente del ministro e dei dirigenti di viale Trastevere. L’ottusa chiusura nei confronti di quanto non sia scuola come da sempre l’abbiamo conosciuta resta inscalfibile. All’appello mancano soggetti importanti, portatori di intelligenze e di competenze. Le intelligenze e le competenze che suggeriscano al Paese come si potrebbe cogliere oggi l’occasione di una scuola nuova, profondamente rinnovata e di come realizzarla. Anziché progettare un sistema formativo con un ampio respiro sociale, che faccia delle risorse presenti in ogni territorio i gangli della sua missione, si prospetta una vecchia scuola blended, ad apprendimento ibrido, metà aula, metà connessa con l’isolamento di ogni studente a casa propria.
E tutto con gli ottanta milioni messi a disposizione dal ministro per la didattica a distanza, che divisi per il numero delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, fa poco più di mille euro a istituzione scolastica, neanche ci paghi le connessioni.