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Giorno: 30 Aprile 2020

I Beverendi in 4 x 4 donano 100 mascherine ffp2 al Comune, da destinare a Casa Alma

Da: Katia Romagnoli

La solidarietà non va mai in vacanza e neppure in quarantena, è il caso di dire, e a testimoniare il valore straordinario dell’altruismo verso il prossimo è stato anche il club di amanti del Fuoristrada “I Beverendi in 4 x 4” con sede a Montalcino e delegazione a Sestola, guidato da Bruno Natalini e che annovera tra i propri soci anche i codigoresi Elisa Piffanelli e Luca Zanellati. L’associazione “I Beverendi in 4 x 4” è formata da appassionati delle quattro ruote e dei viaggi in trazione integrale che provengono dalle più svariate località per partecipare ogni anno ad eventi “in fuoristrada” tra cui il “raduno Rosa” e l’ormai famoso “Raduno dei Due Mari” che unisce il mar Tirreno all’Adriatico.
Tutti i soci de I Beverendi in 4 x 4, sono legati da una grande unità e amicizia e sono disponibili a darsi sempre e comunque un aiuto. Il detto del club – ricorda Elisa Piffanelli – è uno per tutti e tutti per uno e, per quanto antico, è sempre importante e verissimo. La voglia di fare e lo spirito di aggregazione del Presidente Bruno Natalini ci ha fatto raggiungere, grazie al ricavato di molti eventi, obiettivi importantissimi, dai corsi di ippoterapia e musicoterapia per bimbi autistici, alla costruzione di scuole nei villaggi del Laos, sino all’aiuto a strutture per donne maltrattate a Bologna e questo spirito continua ad animarci in tutte le iniziative che organizziamo.”
I Beverendi in 4 x 4, in questi giorni attraversati da preoccupazioni ed incertezze legate all’epidemia, hanno compiuto un gesto significativo. Sono state donate, infatti, al Comune di Codigoro 100 mascherine del modello ffp2, che saranno, a loro volta, donate agli operatori di Casa Alma. “Ringrazio di cuore, anche a nome della comunità e degli operatori di Casa Alma, Elisa Piffanelli ed il suo gruppo – commenta il Sindaco Sabina Alice Zanardi -: il dono delle mascherine, strumento preziosissimo in questo periodo, testimonia l’attaccamento al territorio e la sensibilità di un’associazione dedita ai motori e ai viaggi che, in questa circostanza, ha voluto lasciare un segnale tangibile, tendendo la mano a Casa Alma e ai suoi lavoratori.”

Emergenza coronavirus e sanità, il presidente della CTSS Fabbri: “Via allo studio della fase 2 con un piano condiviso: Ferrara tra le prime in regione”

Da: Organizzatori

“Per la sanità ferrarese è arrivato il momento di progettare la Fase 2: gli ospedali devono tornare ad offrire le prestazioni interrotte in questi mesi e devono poterlo fare nella massima sicurezza per pazienti e operatori. Allo stesso modo le Rsa e gli ospedali dove si trovano pazienti Covid, devono essere oggetto di una strategia chiara e condivisa per mantenere il basso livello di contagi che ha caratterizzato la nostra città e la nostra provincia, fino ad oggi. Ferrara si conferma territorio a basso contagio e questo ci permette di guardare con più forza al futuro: è un vantaggio che va tutelato con azioni concrete”.

Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, presidente della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria commenta la seduta di questa mattina alla quale era presente anche il Commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi.

“Ringrazio il commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus , Sergio Venturi per il suo prezioso contributo – spiega Fabbri – che ha fatto emergere oltre alla bassa diffusione del virus e una bassa mortalità in percentuale nel nostro territorio, il fatto che Ferrara è tra le prime province in Regione a ragionare di Fase 2 in ambito sanitario. E’ chiaro che le linee di intervento devono essere misurate alle necessità del territorio, come lo stesso Venturi ha avuto modo di ribadire, ma questo primato ci affida una importante responsabilità. Ferrara può diventare anche in questo ambito un esempio di buone prassi e crediamo di avere tutte le carte in regola per fare sì che questo accada”.

Per il presidente della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria “è urgente per tutti i sindaci del territorio poter finalmente comprendere quali sono le strategie che verranno messe in atto negli ospedali, sia quello cittadino che quelli dei Comuni limitrofi, e ancor di più nelle Rsa per risolvere eventuali criticità – spiega Fabbri – così come è urgente poter comunicare ai cittadini quali saranno i prossimi passi per riattivare i normali circuiti sanitari in piena sicurezza per i pazienti e per tutti gli operatori”.

E conclude “siamo certi che il percorso avviato qualche settimana fa per la ricerca di un piano condiviso tra Ausl e Azienda Ospedaliera si concluderà positivamente nei prossimi giorni, grazie all’apporto di tutti, compreso lo stesso Venturi che si è detto disponibile a partecipare anche alla prossima seduta di Ctss, insieme a tutti gli altri attori del territorio”.

A breve per il Comune di Ferrara si aprirà anche la possibilità di sottoporre 350 dipendenti ai test per la ricerca del virus: “Abbiamo sottoposto alla Regione il progetto di screening, nei giorni scorsi, in linea con le indicazioni dell’ente e siamo in attesa di conferma per l’avvio delle procedure, tutte volte a garantire a cittadini e ai lavoratori a contatto con il pubblico la massima sicurezza possibile in questo contesto emergenziale”.

Coronavirus, l’aggiornamento: 25.436 i casi positivi in Emilia-Romagna, 259 in più rispetto a ieri

Da: Organizzatori

I casi lievi in isolamento a domicilio sono 6.402 (-1.886). Salgono a 182.857 i tamponi effettuati: 5.992 in più rispetto a ieri. In diminuzione sia i ricoverati nei reparti Covid (-381) che quelli in terapia intensiva (-20). I nuovi decessi sono 39. Arrivate 600mila mascherine alla Protezione civile regionale

In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 25.436 casi di positività, 259 in più rispetto a ieri. I test effettuati hanno raggiunto quota 182.857 (+5.992).

Importante il dato sulle nuove guarigioni, che sono 2.519 (12.322 in totale) e quello sul forte calo dei casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -2.299, passando dagli 11.862 registrati ieri ai 9.563 odierni.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Il forte aumento dei casi di guariti è dovuto in particolare al riallineamento dei flussi informatici all’Ausl di Reggio Emilia, con il caricamento di dati relativi all’ultima settimana, con 801 pazienti senza sintomi e 1.355 con doppio tampone negativo. Dati recepiti oggi dal sistema regionale. Va anche considerata l’esecuzione di un numero rilevante di tamponi di controllo a una popolazione numerosa, sempre in provincia di Reggio Emilia, che coincideva temporalmente con il picco di fine marzo con un elevato indice di negativizzazione; infine, sempre nel reggiano, la sistematizzazione dei contatti telefonici e informatici continui con i pazienti positivi, organizzata in squadre di varie decine di persone, che ha consentito di rilevare in modo sistematico la fine dei sintomi e quantificare il numero dei pazienti che, pur in attesa di tampone, sono già clinicamente guariti perché stabilmente asintomatici. Pertanto, il numero complessivo inviato dall’Ausl di Reggio Emilia va considerato come cumulativo dell’ultima settimana di rilevazione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, arrivano complessivamente a 6.402, -1.886 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 206 (-20). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-381).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 12.322 (+2.515): 3.453 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 8.869 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 39 nuovi decessi: 21 uomini e 18 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.551.

I nuovi decessi riguardano 5 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 11 in quella di Reggio Emilia, 4 in quella di Modena, 4 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 4 in quella di Forlì-Cesena (1 nuovo decesso nel forlivese), 1 nel riminese. Nessun nuovo decesso da fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.062 a Piacenza (69 in più rispetto a ieri), 3.157 a Parma (13 in più), 4.660 a Reggio Emilia (47 in più), 3.657 a Modena (27 in più), 4.040 a Bologna (63 in più), 376 le positività registrate a Imola (1 in più), 921 a Ferrara (3 in più). In Romagna sono complessivamente 4.563 (36 in più), di cui 982 a Ravenna (1 in più), 891 a Forlì (11 in più), 685 a Cesena (9 in più), 2.005 a Rimini (15 in più).

La rete ospedaliera: 4.382 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini, il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente ad oggi a 4.382 posti letto attivati per i pazienti Covid-19: 3.923 ordinari (21 meno di ieri) e 459 di terapia intensiva (stesso numero di ieri). Nel dettaglio: 534 posti letto a Piacenza (di cui 34 di terapia intensiva), 894 Parma (50 di terapia intensiva), 501 a Reggio Emilia (45 di terapia intensiva), 502 a Modena (70 di terapia intensiva), 1.024 tra Bologna e Imola, e dunque nell’area metropolitana (138 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 322 a Ferrara (38 di terapia intensiva), 605 in Romagna, di cui 84 per terapia intensiva. Nel dettaglio: 178 a Rimini (di cui 39 per la terapia intensiva), 104 a Ravenna (di cui 14 per la terapia intensiva), 97 a Lugo (di cui 10 per la terapia intensiva), 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 89 a Forlì (di cui 10 per la terapia intensiva), 73 a Cesena (di cui 11 per la terapia intensiva) e 40 posti letto a Villa Serena.

L’attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale

Dal Dipartimento nazionale della Protezione civile sono arrivati oggi ai magazzini dell’Agenzia regionale 520.000 mascherine chirurgiche, 80.000 mascherine ffp2, 100 camici chirurgici (da donazione), 18.000 provette per tamponi e 18.000 tamponi per campioni rinofaringei; il materiale sarà distribuito secondo le necessità del sistema sanitario regionale.

Sul sito del Dipartimento e del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei DPI e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti): https://bit.ly/3cSrAci

Personale sanitario volontario da altre Regioni

Dall’inizio dell’emergenza, sono pervenuti in Emilia-Romagna quattro contingenti di infermieri (totale 69) e quattro di medici (totale 56).

Volontariato

Mercoledì 29 aprile sono stati 912 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato, si sono accumulate 36.103 giornate complessive. Tra le attività più rilevanti, c’è il supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (comprese le funzioni di segreteria e logistica presso i COC dei Comuni); estesa su tutto il territorio regionale, quest’attività ha coinvolto circa 600 volontari (fra cui 57 scout Agesci). C’è poi il supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, nel trasporto campioni sanitari e tamponi, nella consegna di farmaci (Cri e Anpas): 316 i volontari complessivi; nel parmense, in Val di Taro, prosegue intanto la sanificazione dei mezzi di soccorso.

Altri volontari hanno svolto funzioni di segreteria e supporto logistico presso i COC dei vari Comuni o presso le sedi dei Coordinamenti provinciali; altri ancora sono stati impegnati nell’implementazione di una struttura a uso sanitario davanti al PalaPanini di Modena per rafforzare i presidi già presenti (punto per prelievi sierologici). Infine, volontari del coordinamento provinciale di Rimini sono stati impiegati nel montaggio della tenda davanti alla casa di cura “Villa Maria”.

Drive Through e Pre-Triage

Sono 13 le strutture per effettuare i tamponi di verifica a chi è in via di guarigione, approntate con il concorso dell’Agenzia e dei coordinamenti provinciali del volontariato di protezione civile: da tempo sono attive postazioni a Parma (2, l’ultima presso il Campus universitario), Castelnovo ne’ Monti (RE), Guastalla (RE), due a Modena (di cui una davanti al PalaPanini svolge gli screening sierologici sulla popolazione), Bologna e Imola (BO), Cesena (FC), Forlì (FC), Bagno di Romagna (FC), Rimini (RN) e Faenza (RA). Strutture che si aggiungono a tutte la altre presenti sul territorio regionale allestite dalle Aziende sanitarie.

Sono 34 i punti-di pre-triage attivi in E-R (11 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche): 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (Sant’Orsola e Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); 2 in provincia di Rimini (Rimini città, fra cui quella appena montata davanti alla Casa di cura “Villa Maria”); 1 nella Repubblica di San Marino (la postazione davanti all’Ospedale di Stato è composta dal pre-triage per i pazienti in ingresso e dalla nuova tenda per gli screening sierologici alla popolazione).

Donazioni

I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964, causale: Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus /CV

Parrucchieri ed estetisti. Zappaterra (Pd): “Auspichiamo una riapertura anticipata rispetto a quella paventata del 1 giugno”

Da: Gruppo Partito Democratico

‘Giovanni, anche io non vado dal barbiere’. Il fuori onda involontario del nostro Presidente Sergio Mattarella resterà emblematico di queste lunghe settimane di lockdown. Perché la mancanza della propria parrucchiera, del barbiere, o dell’estetista ci ha accomunato tutti e siamo rimasti un po’ esterrefatti dopo le parole di domenica scorsa del Premier Conte, che indicava il 1 giugno come data di apertura di queste attività” richiama la consigliera regionale e capogruppo Pd Marcella Zappaterra.

“Parrucchieri ed estetisti rischiano di pagare un prezzo troppo alto per questa crisi. Costretti a una lunghissima chiusura e a fare i conti con chi esercita abusivamente questi mestieri, senza rispetto delle regole e delle norme igieniche. La nostra Regione non lascia indietro queste categorie professionali e proprio nella mattinata di oggi, giovedì 30 aprile, l’Assessore regionale Vincenzo Colla ha annunciato l’inizio di un percorso proposto dalle principali categorie del settore CNA e Confartigianato, sulla sicurezza di lavoratori e lavoratrici e dei clienti. – spiega Zappaterra, che aggiunge – La Regione ha inoltre condiviso le “Linee guida al protocollo sicurezza per il settore benessere”, definite da Cna, Confartigianato, Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna che l’assessore si è impegnato a sottoporre al Governo, fissando così una via emiliano-romagnola anche per parrucchiere ed estetiste”.

“La rapida definizione di precisi protocolli potrebbe consentire anche l’anticipazione della ripartenza di parrucchieri ed estetisti. – è l’auspicio di Zappaterra – A riguardo ho voluto sottoscrivere l’interrogazione presentata dalla collega consigliera Pd Manuela Rontini che chiede alla Giunta di prendere in considerazione l’anticipazione della ripresa delle attività di acconciatura ed estetica rispetto alle date annunciate dal Governo”.

METRO Italia si prepara alla ripresa

Da: Ufficio Stampa

Dal 4 maggio riprende l’attività del punto vendita METRO Ferrara, temporaneamente sospesa a inizio emergenza in seguito allo stop dei consumi fuori casa. Lo staff è già al lavoro per garantire il rispetto di tutte le misure necessarie per acquisti in sicurezza.

METRO Italia, in vista delle nuove disposizioni governative della fase 2 per il progressivo allentamento del lockdown, previste a partire dal prossimo mese, da lunedì 4 maggio riaprirà il punto vendita di Ferrara.

Lo Staff dello store è già al lavoro per predisporre tutte le misure necessarie per garantire acquisti in totale sicurezza, per la tutela delle persone, in linea con il protocollo aziendale già in vigore su tutto il territorio nazionale.

Ora è il momento di pensare al domani, per supportare al meglio i professionisti della ristorazione e dell’ospitalità – settore tra i più colpiti dalla crisi in atto – per la loro ripartenza.

“METRO Italia, partner del mondo Horeca, vuole essere al fianco di tutti gli operatori del settore per accompagnarli e guidarli in questo periodo di transizione che ci attende.” Commenta Fabio Cavallini, Responsabile Vendite METRO Italia per l’area Centro-Nord. “Sappiamo che i mesi che ci attendono saranno complessi, a causa delle disposizioni di distanziamento sociale, che saranno ancora necessarie per la sicurezza e la salute di tutti, e che influenzeranno anche i consumi fuori casa. I nostri team sul territorio sono pronti per servire al meglio i professionisti Horeca, anche con servizi e soluzioni pensate ad hoc per cogliere le nuove sfide del mercato.”

Tante le iniziative già avviate da METRO Italia per sostenere il comparto Horeca ad orientarsi all’interno della complessità del momento, a partire da un servizio di informazione e ispirazione. In primis, un decalogo con le linee guida per ripartire e un costante aggiornamento sulle misure governative a sostegno delle PMI. Ma non solo, l’azienda sta anche pensando ad un assortimento e a servizi di consulenza in linea con le future necessità, come la richiesta sempre più crescente di Food Delivery e Take Away – che comportano tra l’altro l’utilizzo di prodotti e menù ad hoc – ma anche l’igienizzazione e sanificazione dei locali e i dispositivi individuali per gli operatori del comparto, che diventeranno sempre più cruciali.

Maggiori informazioni sul punto vendita e sui nuovi servizi offerti, sono disponibili sul sito www.metro.it.

Coronavirus. Ecco i numeri della cassa integrazione in deroga in Emilia-Romagna

Da: Organizzatori

L’assessore Colla: “Le sofferenze nei pagamenti registrate nei giorni scorsi ci risultano superate, continueremo a vigilare affinché non ci siano problemi”. La suddivisione per provincia delle richieste istruite dall’Agenzia regionale per il lavoro

Il quadro regionale sulle domande istruite dall’Agenzia regionale per il Lavoro, della Cassa integrazione in deroga in Emilia-Romagna dice che sono 21.758 e coinvolgono oltre 66 mila lavoratori. I dati mettono a fuoco la difficile situazione creatasi con il conseguente impatto sulle attività produttive, a causa dell’emergenza coronavirus.

Da: Organizzatori

“Tutte le domande arrivate alla Regione fino al 14 aprile sono già state consegnate all’Inps per il pagamento e agli istituti bancari per l’anticipo- ha commentato Vincenzo Colla, assessore regionale a Sviluppo economico e Lavoro-. Sappiamo che nei giorni scorsi ci sono state alcune sofferenze, ma a oggi ci risultano superate. Se tuttavia dovessero sussistere ancora difficoltà con l’anticipo della liquidità da parte di qualche istituto di credito, invito le rappresentanze associative e sindacali, nonché lavoratrici e lavoratori, a segnalarlo all’Agenzia regionale per il lavoro (ARLavoro@Regione.Emilia-Romagna.it) per le opportune verifiche ed eventuale segnalazione all’istituto interessato. Riconfermiamo che con l’ultimo riparto effettuato dal Governo sarà totale sia la copertura economica che quella previdenziale sia sul Decreto legge 9 che sul 18”.

I numeri sono riferiti alle domande previste dall’art. 7 del Decreto 9 del 2 marzo 2020 (“Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”) e dall’art. 22 del Decreto 18 del 17 marzo 2020 (“Misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”) arrivate dal 6 al 14 aprile compreso.

I dati per provincia

Bologna 5.646 richieste istruite (DL 9: 2.869, DL 18: 2.777).

Modena 3.367 richieste istruite (DL 9: 1.585, DL 18: 1.782).

Rimini 2.471 richieste istruite (DL 9: 863, DL 18: 1.598).

Reggio Emilia 2.023 richieste istruite (DL 9: 881, DL 18: 1.142).

Forlì-Cesena 1.638 richieste istruite (DL 9: 776, DL 18: 862).

Ravenna 1.881 richieste istruite (DL 9: 684, DL 18: 1.197).

Parma 1.758 richieste istruite (DL 9: 617, DL 18: 1.141).

Piacenza 1.510 richieste istruite (DL 9: 655, DL 18: 855).

Ferrara 1.464 richieste istruite (DL 9: 407, DL 18: 1.057).

La falsa propaganda leghista del “prima i ferraresi” si sgretola

Da: Gruppo Partito Democratico

La falsa propaganda leghista del “prima i ferraresi” si sgretola: basta applicare le leggi ed è chiaro che quel che ha promesso Fabbri per strappare consenso, non è solo ingiusto, ma pure impossibile.

Nessuna “intimidazione” quindi, ma solo giustizia ed equità.

Il Tribunale di Ferrara accoglie tutte le istanze dei ricorrenti contro il regolamento del Comune per l’erogazione dei buoni spesa, accertando “il carattere discriminatorio della condotta tenuta dal Comune di Ferrara e per esso dalla sua Giunta Comunale” per aver emanato una ordinanza che dà un ordine di priorità in base alla cittadinanza anziché chiedere i soli requisiti relativi alla condizione di disagio economico e alla domiciliazione nel territorio comunale.
Al Comune di Ferrara è stato ordinato di riformulare i criteri e le modalità consentendo la presentazione di nuove domande, prefissando termine idoneo e attribuendo ai nuovi richiedenti il medesimo importo attribuito ai primi richiedenti che si trovassero nella medesima condizione applicando per gli uni e per gli altri i medesimi criteri.

In queste settimane abbiamo insistito in consiglio comunale per avere risposte sulla palese ingiustizia del regolamento. Abbiamo fatto interrogazioni e interpellanze cui non è stata data risposta e ci è stato negato l’accesso agli atti nonostante una recente nota del Prefetto ne ribadisse il nostro pieno diritto.
La giunta non ha avuto il coraggio di rispondere politicamente, anzi, ha fatto ricorso alla solita retorica che ben conosciamo, nascondendosi dietro all’assoluta discrezionalità della giunta per l’accoglimento delle richieste, consentita dalla totale mancanza di trasparenza sulle procedure di verifica, passibile anch’essa di vaglio legale.

Accogliamo pertanto questa sentenza come un atto che ripristina con giustizia quanto è dovuto a tutte le persone davanti al bisogno e ringraziamo Asgi, Altro Diritto, l’associazione culturale Umanità, CGIL, CISL,UIL e gli altri ricorrenti che si sono fatti portavoce in sede legale di una battaglia doverosa.

Caricento, inizia la fase 2: mascherine a tutti i dipendenti

Da: Ufficio Relazioni Esterne – Cassa di Risparmio di Cento

La Cassa di Risparmio di Cento ha deciso di donare un kit di mascherine in cotone ad ogni dipendente.

L’iniziativa è finalizzata a tutelare la salute di tutti, dipendenti e clienti, che ogni giorno si recano presso le filiali o gli uffici della Cassa. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, infatti, Caricento ha sempre assicurato lo svolgimento della normale operatività, seppur con alcune doverose modifiche, come l’apertura delle filiali solo il mattino e la necessità di richiedere un appuntamento per non creare assembramenti.

“ Tutti i colleghi sono vigili ed attenti, ma comunque sereni – ha dichiarato Lucia Landi, Responsabile della Direzione Risorse Umane di Caricento – Sin dai primi casi rilevati sul territorio italiano siamo sempre stati all’erta, pronti a condividere le nuove disposizioni aziendali e governative in qualsiasi ora del giorno o della settimana. Già alla fine di marzo abbiamo installato i plexiglass presso ogni postazione di cassa e consulenza, ma forniremo comunque un dispositivo supplementare che, insieme al distanziamento, rappresenta una precauzione utile per proteggere la salute dei colleghi e dei clienti”

Come prescritto dai relativi decreti, la Cassa ha inoltre incentivato lo smart working, consentendo ai dipendenti di lavorare da casa o dalla filiale più vicina alla propria abitazione per ridurre le presenze all’interno degli uffici.

“ Tutti i colleghi hanno a disposizione appositi prodotti per sanificare le scrivanie o le superfici che necessitano di essere pulite subito dopo il contatto con i visitatori – ha concluso Lucia Landi – Ora più che mai c’è bisogno della collaborazione e del buon senso di tutti, solo così si riuscirà ad affrontare e superare questo momento critico”.

Inoltre, la Cassa ha ricevuto una generosa donazione di mascherine monouso da parte di un’azienda del territorio. Un gesto estremamente apprezzato dalla Direzione della Cassa e da tutti i dipendenti che sono rimasti in prima linea per fornire il supporto necessario alla comunità durante l’emergenza sanitaria. Prosegue, infatti, la lavorazione delle pratiche di moratoria e di richiesta liquidità che pervengono numerose alla Cassa quotidianamente.

Agricoltura. Proroga della Pac al 2022, senza tagli al budget

Da: Organizzatori

Approvato dalla Commissione politiche agricole dell’Assemblea di Strasburgo un testo che prolunga di due anni la validità dell’attuale programmazione e mantiene inalterati i finanziamenti per la Pac. A metà maggio la votazione in plenaria, con l’obiettivo di arrivare a un accordo finale con Commissione Ue e Consiglio europeo entro giugno

“La proroga di due anni, cioè a fine 2022, della Politica agricola comune in vigore, insieme al mantenimento dell’attuale budget finanziario, in modo da evitare i pesanti tagli per l’Italia previsti dalla proposta approvata dalla Commissione Ue, sono due punti fermi dai quali potrà ora ripartire il confronto con l’esecutivo di Bruxelles e il Consiglio europeo, con l’obiettivo di giungere ad un accordo finale entro il prossimo mese di giugno”.

L’assessore regionale l’Agricoltura, Alessio Mammi, esprime soddisfazione per il voto della Comagri (Commissione politiche agricole) del Parlamento europeo che ha approvato una proposta di regolamento transitorio che estende di due anni l’attuale programmazione della Pac, anziché uno solo (il 2021) come propone la Commissione, senza che siano toccate le risorse a disposizione del mondo rurale. Su questo fondamentale punto il testo licenziato nel novembre scorso dalla Commissione Ue prevede invece per l’Italia un taglio di 144 milioni di euro sui pagamenti diretti (-4%) e di 230 milioni di euro sullo sviluppo rurale (-15%) rispetto alle dotazioni annue del periodo 2014-2020.

“Il voto in Comagri è un passaggio importante, ma non ancora definitivo- prosegue Mammi-. Affinché possa diventare tale, questa posizione ora deve essere confermata dal Consiglio dei ministri agricoli europei. Sarebbe davvero inaccettabile che dopo l’emergenza Coronavirus, che ha colpito così pesantemente anche il settore agricolo, si procedesse a tagliare le risorse della Pac nel momento di massimo bisogno per le aziende agricole”.

“L’estensione di due anni dell’attuale Pac- conclude l’assessore- inoltre darebbe più tempo per ripensare in maniera approfondita e strutturale una proposta di riforma, quella attualmente sul tavolo della discussione, che presenta molti aspetti controversi che non vanno, a partire dalla rinazionalizzazione dell’intera politica agricola, che relega le Regioni in un ruolo marginale. Anche e soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria, invece, abbiamo visto come sia importante potere adattare rapidamente gli interventi ai differenti bisogni espressi dai territori. Mi appello pertanto alla ministra Bellanova perché faccia sua, in sede di Consiglio Ue, la proposta votata dal Parlamento europeo e che come Regione Emilia-Romagna appoggiano fermamente”

Definito dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica il piano di monitoraggio delle misure per la tutela della salute

Da: Prefettura di Ferrara

Il Prefetto Michele Campanaro ha presieduto, nella serata di ieri, a Palazzo don Giulio d’Este, in videoconferenza, una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza Pubblica nel corso della quale è stato fatto il punto sulle attività di controllo e vigilanza sul rispetto della normativa emergenziale afferente la pandemia in atto, alla luce delle disposizioni di interesse per le attività d’impresa e commerciali contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020 e nell’allegato protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto da Governo e parti sociali il 24 aprile scorso.
Nel corso della riunione è stato altresì definito il dispositivo di controllo del territorio per garantire, in occasione della festività del Primo Maggio, il rispetto delle misure di contenimento del rischio di contagio epidemiologico.
Alla riunione hanno partecipato il Presidente della Provincia di Ferrara, Barbara Paron, il Vicesindaco di Ferrara, Nicola Lodi, il Questore Cesare Capocasa, il Comandante provinciale dei Carabinieri Gabriele Stifanelli, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Cosimo D’Elia, il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ferrara Massimiliano Lambiase e la Responsabile dell’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (UOPSAL) dell’azienda USL di Ferrara Maria Rosa Spagnolo.
In relazione allo specifico tema dei controlli per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, allo scopo di ottimizzare le operazioni di verifica presso le aziende che, gradualmente, riprenderanno le loro attività a partire dal prossimo 4 maggio, il Prefetto ha impartito direttive agli Uffici di vigilanza preposti per effettuare, in coordinamento tra loro ed evitando sovrapposizioni o duplicazioni di interventi, le verifiche ispettive mirate ad accertare il rispetto delle misure di sicurezza che i datori di lavoro devono assicurare in forza del citato Protocollo condiviso.
Le attività saranno svolte da squadre miste dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e dell’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’ASL di Ferrara, nonché da 15 squadre dell’Arma dei Carabinieri, con programmazione settimanale per i diversi settori produttivi.
Nel corso della riunione, il Prefetto ha informato i presenti che, a quella data, sono state 2165 le comunicazioni ricevute dalle imprese operanti “in deroga” al blocco delle attività produttive e commerciali e che sono stati adottati 50 provvedimenti di sospensione.
Durante la riunione di Comitato è stato, altresì, messo a punto, un potenziamento del dispositivo di controllo del territorio, in vista della festività del 1° maggio e del successivo fine settimana, per assicurare l’osservanza delle limitazioni alla mobilità e agli spostamenti e scongiurare ogni forma di assembramento.

BUONI SPESA: ORA PARLIAMO NOI
I ragazzi di Occhio ai Media chiedono al Comune di Ferrara di cambiar strada

ULTIMORA Avevo appena “montato” in prima pagina il pezzo degli amici di Occhio ai Media ed è arrivata la notizia in redazione: il Sindaco di Ferrara Alan Fabbri ha perso il ricorso. IL TRIBUNALE DI FERRARA HA ACCERTATO il carattere discriminatorio della Giunta del Comune di Ferrara nell’avere adottato criteri e modalità di selezione (prima gli italiani ecc) per l’erogazione dei buoni spesa… anziché tener conto dei soli requisiti di disagio economico e domiciliazione nel territorio comunale. ORDINA al SINDACO di riformulare i criteri e le modalità consentendo la presentazione di nuove richieste.
Più chiaro di così?!? Aggiungerei solo una piccola citazione dai
Promessi Sposi: “a questo mondo c’è giustizia, finalmente!”. (Effe Emme)

La Redazione di Occhioaimedia

L’emergenza Coronavirus ha investito le vite di tutti noi. Come gruppo di ragazzi attivisti che monitorano gli articoli discriminatori nella stampa ci siamo sempre tenuti in contatto, sperando che, in un’occasione delicata come questa, venissero risparmiati i soliti bersagliamenti verso quella fetta di società che sono gli stranieri. Purtroppo non è andata così: infatti l’11 marzo viene pubblicato sulla stampa locale un articolo – che abbiamo segnalato sul nostro sito – riportante un’intervista al Vicesindaco di Ferrara nella quale, parlando delle restrizioni in seguito al Covid-19, viene data più rilevanza ai controlli sui negozi multietnici e gestiti da stranieri, rispetto all’emergenza stessa.
La segnalazione, postata nella pagina Facebook di Occhio ai Media, ha ottenuto numerosi commenti, tra cui ne citiamo solo uno, per la sua ironia: “[…] è ancora convinto (il vicesindaco Nicola Naomo Lodi. ndr.) che il virus si prenda mangiando un kebab”.

Quando il Governo ha stanziato i buoni spesa per aiutare i cittadini più in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19, il Comune di Ferrara ha optato per l’assegnazione prioritaria dei bonus ai cittadini italiani, rispetto a chi invece ha altre cittadinanze, indipendentemente dalla reale necessità economica degli individui o dei nuclei familiari.
Una decisione che abbiamo subito ritenuto ingiusta, irrazionale, priva di qualsiasi buon senso ed etica. L’ennesima propaganda politica, il solito slogan “prima gli italiani”, che non fa altro che dividere di più le persone in una situazione in cui è necessario e doveroso tutelare tutti, italiani o no, in ordine a un bisogno primario, come la necessità alimentare (visto che si parla di Buoni Spesa), non di nazionalità. Se la fame non distingue nessuno, perché gli aiuti alimentari invece sì?.

Il 2 aprile abbiamo condiviso sui nostri siti web e social media il comunicato della CGIL che criticava severamente i parametri discriminatori adottati dal Comune, e il giorno seguente abbiamo pubblicato una dichiarazione a nome dell’Associazione Cittadini del Mondo.A seguito del nostro comunicato, ci è stato chiesto se ci fosse una raccolta firme contro questa decisione comunale. Abbiamo perciò deciso di dare voce al dissenso e alla indignazione di migliaia di persone lanciando una petizione online, in modo da raggiungere l’Amministrazione comunale e sperare in un cambiamento.
Viste le numerose polemiche affiorate, giovedì 9 aprile abbiamo indetto una videoconferenza, con la partecipazione dell’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione), la Cgil Emilia Romagna e L’Associazione Altro Diritto per approfondire e discutere il sistema comunale di erogazione dei Buoni Spesa.
Ecco i punti focali emersi nella videoconferenza: la mancanza di trasparenza del sistema, l’esclusiva modalità telefonica con cui si poteva effettuare la richiesta (del tutto inappropriata, visti gli altri mezzi a disposizione del Comune), e  soprattutto la totale discrezionalità del metodo di assegnazione, senza che fosse specificato alcun criterio di decisione. Infine, il Comune di Ferrara non fornisce nessuna esplicita risposta ai richiedenti e, in caso negativo, non vengono fornite le motivazioni.

La faccenda Buoni Spesa ha toccato direttamente anche i nuclei famigliari di alcuni membri del nostro gruppo. Possiamo quindi fornire una testimonianza diretta.  Alcuni non hanno neanche ricevuto risposta alla chiamata telefonica. Vogliamo qui citare, come esempio, il caso di S… – un cittadino rientrante nella categoria avente diritto al bonus – che dopo diversi tentativi, ha ricevuto alla fine una risposta alla sua telefonata, ma ad oggi, dopo più di due settimane, non sa ancora se la sua richiesta sia stata o meno accettata.
Vista la situazione difficoltosa di diverse famiglie presenti sul territorio ferrarese, M…, volontaria in una ONG, ha partecipato alla distribuzione di pacchi contenenti alimenti per le famiglie in difficoltà, sostenuti dalle donazioni dei cittadini che hanno deciso di intervenire in aiuto, vista l’esclusione dagli aiuti dettata dal Comune.

Raggiunte più di 20.000 firme nella petizione, dopo solo una decina di giorni, abbiamo scritto un comunicato stampa, ringraziando coloro che avevano firmato, e lo abbiamo inviato a quattro testate locali, solo due delle quali lo hanno pubblicato. In ogni caso il risultato, cioè l’adesione alla nostra petizione,  ci sembra straordinario. E’ un messaggio chiaro alla Giunta Comunale di Ferrara, di cui si denunciano le politiche denigratorie e propagandistiche che creano solo divisioni.
Noi non ci arrendiamo. Auspichiamo una presa di coscienza da parte della Amministrazione Comunale. Vorremmo soprattutto avere risposte concrete, non i soliti ritornelli patriottici stereotipati,  e ci auguriamo che si arrivi a una soluzione chiara e trasparente, che tuteli i diritti di tutti.

Redazione Occhioaimedia.org, Ferrara 30 Aprile 2020

 

CNA E CONFARTIGIANATO EMILIA ROMAGNA, iniziativa unitaria per la riapertura rapida di acconciatori ed estetisti

Da: Ufficio Stampa

CNA Emilia Romagna e Confartigianato Emilia-Romagna in campo per difendere il settore della cura della persona, costretto a un ulteriore mese di chiusura.

Il mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa, sin dalle prime fasi della pandemia, ha compreso e condiviso le priorità dettate dall’emergenza sanitaria, rispondendo con spirito di servizio e con grande sacrificio alle decisioni prese dal Governo e dalla Regione Emilia-Romagna per contenere l’emergenza.
Con lo stesso spirito, i vertici delle due Associazioni questa mattina hanno incontrato in videoconferenza l’Assessore regionale allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione Vincenzo Colla a cui hanno consegnato le linee guida al protocollo sicurezza per il settore benessere condiviso da CNA, Confartigianato, CGIL, CISL, UIL dell’Emilia-Romagna e i consigli di buone prassi elaborati dai dirigenti imprenditori. Un vero e proprio “manuale” per la ripartenza del settore, un testo che si prefigge l’obiettivo definire le regole necessarie per anticipare l’apertura di acconciatori e centri estetici.

Regole che garantiscono la massima sicurezza di clienti e lavoratori che da oggi sono sul tavolo della Regione impegnandola a farsene portavoce con il Governo per scongiurare la morte di migliaia di imprese, con conseguenze occupazionali ed economiche drammatiche, che non possono reggere un ulteriore mese di inattività.

Il “peso” del comparto benessere. Un settore che, con 135mila imprese e oltre 260mila addetti in Italia, partecipa in maniera determinante all’economia del Paese, oltre a essere essenziale per garantire il benessere, la cura della persona, e quindi la dignità della popolazione. Il comparto conta, in Emilia Romagna, 12 mila imprese (di cui quasi il 90% artigiane) che danno lavoro a oltre 23 mila addetti.

DICHIARAZIONE DARIO COSTANTINI, PRESIDENTE CNA EMILIA ROMAGNA
“Riaprire a giugno, con tre mesi di totale fermo, equivale a chiudere definitivamente per queste imprese. Le imprese dell’acconciatura e dell’estetica sono pronte a seguire le regole e rispettare le più rigorose norme igienico-sanitarie: il Governo e la Regione hanno da oggi, grazie alla nostra proposta, gli strumenti per consentire loro di riaprire al più presto. Le imprese sono ormai allo stremo delle forze e le loro condizioni finanziarie sono così gravi da destare preoccupazioni anche sul fronte della tenuta sociale. Con la consegna delle linee guida al protocollo sicurezza per il settore benessere abbiamo dimostrato che i nostri imprenditori del settore sono pronti a riaprire anticipando la data ipotizzata del primo giugno. Siamo soddisfatti che l’Assessore Colla abbia compreso la nostra volontà e accolto le nostre istanze nell’ottica della formulazione di un protocollo nazionale. Abbiamo ancora sulla pelle i segni pesanti della crisi economica iniziata nel 2008 e, oggi, non ci possiamo più permettere di indebolire ulteriormente il nostro tessuto imprenditoriale”.

DICHIARAZIONE MARCO GRANELLI, PRESIDENTE CONFARTIGIANATO EMILIA ROMAGNA
“Questa iniziativa unitaria delle nostre Associazioni ha portato a un risultato di grande rilievo perché offre a Governo e Regioni un sistema di regole certe e sicure per consentire al comparto della cura alla persona di riprendere a lavorare e scongiurare, per quanto possibile, il rischio di chiusure, con le evidenti e drammatiche conseguenze economiche e sociali. Una riapertura delle attività di cura della persona non solo darebbe di nuovo la possibilità di occupazione, ma avrebbe anche un indubbio riflesso psicologico positivo dopo questo lungo periodo di apprensione e limitazioni. Infine, ma non secondaria, c’è la questione dell’abusivismo che sta toccando tutte le città della regione e che, come noto, è un fenomeno che sottrae slealmente risorse a chi rispetta le regole, oltre ad essere un possibile veicolo di contagio fuori da ogni controllo”.

DICHIARAZIONE VINCENZO COLLA, ASSESSORE ALLO SVILUPPO ECONOMICO E GREEN ECONOMY, LAVORO, FORMAZIONE REGIONE EMILIA-ROMAGNA
“Abbiamo condiviso il percorso sulla sicurezza per parrucchieri ed estetiste che ci è stato proposti dai vertici regionali di Cna e Confartigianato. È un fatto molto importante che rappresenta il primo passo indispensabile per rimettere in moto un settore oggi profondamente a disagio e che coinvolge in particolare donne lavoratrici. Sono convinto che l’ottimo lavoro messo a punto oggi sarà un valido contributo per l’elaborazione di un protocollo nazionale definitivo che permetterà di svolgere un proficuo dialogo con il Governo, finalizzato alla soluzione della richiesta formalizzata dalle associazioni di rappresentanza imprenditoriali”.

DICHIARAZIONE FABIO BEZZI, DIRETTORE CNA EMILIA ROMAGNA
“Ci troviamo in una fase delicata: occorre che il Governo si muova con decisione e con scelte forti. Occorre andare verso la definizione di protocolli nazionali per definire regole chiare e uniformi in grado di garantire l’apertura in sicurezza di tutti i principali comparti produttivi. Oggi è fondamentale riaprire le aziende che riescono a garantire l’applicazione delle regole e dei protocolli di sicurezza. Con la consegna delle linee guida al protocollo sicurezza per il settore benessere, oggi abbiamo dimostrato che l’Emilia-Romagna, insieme alle parti sociali, è pronta per ripartire già nel mese di maggio”.

DICHIARAZIONE AMILCARE RENZI, SEGRETARIO CONFARTIGIANATO EMILIA ROMAGNA
“Il protocollo che abbiamo presentato congiuntamente è il frutto di un’attenta analisi e di un confronto con gli esperti sanitari e con operatori del settore che ha messo al centro la sicurezza delle persone. Gli imprenditori del benessere sono perfettamente in grado di ripartire adottando queste misure, che si rivelano più stringenti di altri settori. Fra queste misure figurano l’adozione di tutti i presidi di sicurezza individuale, i camici monouso, la sanificazione di ambienti e attrezzature, specificando anche la tipologia delle sostanze da utilizzare, la delimitazione degli spazi. Oltre a questo, vengono fissate regole di gestione precise, come la possibilità di ricevere per appuntamento, il numero di persone consentite in funzione della metratura, delle prassi di distanziamento sociale e della tipologia di trattamento che si va a eseguire”.

Coronavirus. Boom delle biblioteche on line: dopo un mese di marzo record, decolla ulteriormente nel mese di aprile

Da: Organizzatori

A disposizione dei cittadini un grande catalogo di risorse digitali: decine di migliaia di ebook, 1,5 milioni di risorse ad accesso gratuito indicizzate e raccolte dalle più importanti istituzioni culturali del mondo

Nella situazione di lockdown causata dal Covid-19, le biblioteche fanno boom. Nel mese di aprile triplicano le consultazioni e i prestiti rispetto allo stesso mese del 2019 (+291,27 % Emilb e + 246% Biblioteche Romagna) ma anche tra marzo e aprile 2020 si registra una netta crescita, in qualche caso un raddoppio sempre rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nel dettaglio, nel bimestre marzo-aprile 2020, rispetto al 2019 gli accessi via internet sono passati da 138.500 a 484 mila, gli utenti unici da 13 mila a 35.710, le consultazioni e i prestiti dal 153.963 a 689.308. Quindi, il dato dei due mesi presi congiuntamente lievita rispetto allo stesso periodo del 2019: gli accessi decollano (+193% per la piattaforma Emilb, +182% per le biblioteche della Romagna) e così gli utenti unici (+175% per Emilb e + 135% Biblioteche Romagna), con un ottimo risultato per consultazioni e prestiti (+222 Emilb e + 186% Biblioteche Romagna).

La chiusura di biblioteche e librerie, nonché le misure di contenimento della mobilità dovute all’epidemia, stanno quindi esaltando l’utilità dell’accesso gratuito alle risorse culturali disponibili in rete, un servizio già attivo da alcuni anni ma che solo ora sembra aver ottenuto un vistoso successo.
I dati in crescita da marzo ad aprile fanno inoltre prevedere che l’utilizzo dei servizi e della lettura in digitale diventi una modalità ordinaria di consultare il patrimonio librario, in un trend in crescita a prescindere dalla pandemia.

Emilib e la biblioteca digitale di Romagna sono basate su MLOL (Media Library On Line): un servizio gratuito per tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna e permette di accedere da casa, via Internet, a un grande catalogo di risorse digitali: decine di migliaia di ebook di tutti i principali editori italiani, oltre 7.000 abbonamenti a quotidiani e periodici digitali da 90 paesi in 40 lingue diverse, decine di migliaia di audiolibri e risorse musicali in streaming, 1,5 milioni di risorse ad accesso aperto indicizzate e raccolte dalla più importanti istituzioni culturali del mondo (libri, video, audio, spartiti musicali, immagini, risorse per l’e-learning, periodici storici, periodici scientifici, videogiochi, ecc.).

Il servizio è attivo in Emilia-Romagna attraverso due portali: Emilib (per le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara): http://emilib.medialibrary.it e Rete Bibliotecaria della Romagna e San Marino (per le altre province romagnole e San Marino): http://bibliotecheromagna.medialibrary.it.

Per accedere a questi portali bisogna essere iscritti a una qualsiasi delle biblioteche civiche e pubbliche della regione. Se non si è già iscritti lo si può fare da casa via email scrivendo agli indirizzi indicati:

Come iscriversi a distanza al portale Emilib:
https://emilib.medialibrary.it/pagine/pagina.aspx?id=437

Come iscriversi a distanza nelle biblioteche della Romagna e San Marino:
https://bibliotecheromagna.medialibrary.it/pagine/pagina.aspx?id=573

#laculturanonsiferma. Il 1° Maggio è di scena il lavoro. Le parole di speranza dei giovani, i racconti delle donne nei ruoli maschili e le storie

Da: Organizzatori

Fra gli appuntamenti fino al 4 maggio anche un omaggio a Emily Dickinson, il Seicento raccontato da Eugenio Riccomini e i 90 anni dell’orchestra Casadei. In diretta su EmiliaRomagnaCreativa e LepidaTv, oltre che sui social

Sipario sul lavoro, in vista del 1° Maggio, nel cartellone della rassegna #laculturanonsiferma, il grande festival multimediale promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con il mondo della cultura regionale.
Un festival tutto dedicato a chi, costretto a casa dalle misure di contenimento dell’epidemia da Coronavirus, voglia fruire il meglio della programmazione culturale prodotta in regione. In occasione del 1° Maggio, Festa dei lavoratori, molti gli spunti di riflessione sul presente, le lotte del passato e le prospettive future.

Emilia Romagna Teatro ha dato la parola ai giovani per ascoltare aspettative e preoccupazioni. E’ nato così Lavorando al futuro. Messaggi e parole sul Primo Maggio che ha ricomposto alcune lettere in un video di 50 minuti in cui si alternano a testi di grandi voci della letteratura internazionale: dalla Ballata del lavoro di Edoardo Sanguineti a Il lavoro di una donna di Maya Angelou fino a Il grido di Giorgio Gaber. Le letture sono a cura di attrici e attori molto cari a Ert Fondazione: Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Michele Lisi, Diana Manea, Paolo Minnielli, Maria Vittoria Scarlattei, Jacopo Trebbi. Il progetto nasce da Ert in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Emilia Romagna Creativa, Comune di Modena, Comune di Castelfranco Emilia, Comune di Vignola, Comune di Bologna e Comune di Cesena.
Ci sono lavori considerati maschili che le donne svolgono da tempo con competenza e professionalità, superando i limiti imposti da un malinteso senso comune. Questo il tema del film A casa non si torna – Storie di donne che svolgono lavori maschili, di Lara Rongoni e Giangiacomo De Stefano. Le protagoniste diventano simbolo delle difficoltà che alcune lavoratrici sono costrette quotidianamente ad affrontare. Con la partecipazione di Franca Rame. Evento in collaborazione con Sonne Film.
Dieci storie proprio così (atto terzo) nasce invece da un’idea di Giulia Minoli, drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli e la regia Emanuela Giordano. Lo spettacolo racconta di vittime conosciute e sconosciute della criminalità organizzata, storie di impegno civile e riscatto sociale. Una produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus – Centro di Produzione Teatrale, a cura di Ert.

Per il teatro segnaliamo un pregevole lavoro sull’opera della poetessa Emily Dickinson Emily. Il Giardino nella Mente, di e con Isadora Angelini e con Luca Serrani in programma sabato 2 maggio. Alla morte della poetessa la sorella trovò un cassetto pieno di poesie, trascritte in piccoli fascicoli. Di lei rimangono anche le lettere con le quali intrattenne rapporti di cura, d’amore e di dialogo con il mondo. In mezzo alle sue carte, furono trovati 52 frammenti scritti su buste già usate. Queste buste di carta sembrano messaggi gettati ai venti del futuro, indirizzati a nessuno e a tutti contemporaneamente: su questi messaggi si basa lo spettacolo di Teatro Patalò.

Due le proposte dell’Istituto Beni Culturali (4 maggio): le conversazioni di Eugenio Riccomini (il Seicento), quindi Frankenstein Senior. Le radici scientifiche di un mito nelle Collezioni di Palazzo Poggi con gli esperimenti di Luigi Galvani e del nipote Giovanni Aldini, condotti a Bologna alla fine del XVIII secolo, che hanno portato nel dibattito scientifico la nozione di elettricità animale. Regia di Carlo Sarti. A cura del Sistema Museale di Ateneo – Università di Bologna, 2020

La musica celebra il 3 maggio un compleanno d’eccezione: Mirko Casadei festeggia i 90 anni dell’Orchestra. Sul palcoscenico acanto a Mirko i suoi virtuosi musicisti: il romagnolo Giuseppe Zanca, arrangiatore e bassista, Marco Lazzarini e Giuseppe Satanassi alla sezione fiati insieme allo straniero della squadra Gil Da Silva; il maestro molisano Manuel Petti fisarmonica e tastiera; il motore del ballo è il pesarese Enrico Montanaro alla batteria, la voce rock di Simona Rae da Bologna e la calda voce italiana del chitarrista perugino Stefano Giugliarelli.

Poi molto jazz (fra tutti, Croassroads on air che propone Javier Girotto e Greg Burk) e infine le Memorie di Adriano, le canzoni del clan di Adriano Celentano (2 maggio)con un cast di prestigio: Peppe Servillo, voce; Javier Girotto, sax; Fabrizio Bosso, tromba; Furio Di Castri, contrabbasso; Rita Marcotulli, pianoforte; Mattia Barbieri, batteria. Produzione proMusic Lab e Ater.

Gli eventi andranno on line sulle piattaforme regionali di EmiliaRomagnaCreativa (www.emiliaromagnacreativa.it) e Lepida Tv www.lepida.tv, canale YouTube LepidaTV OnAir, oltre che sul canale 118 del digitale terrestre e sul 5118 di Sky e sulle pagine web e social degli operatori culturali coinvolti nell’evento.

I programmi potranno subire variazioni, gli aggiornamenti sul portale www.emiliaromagnacreativa.it.

Il laboratorio Mechlav di Unife dona alla Croce Rossa visiere ad hoc realizzate con il supporto della stampa 3D

Da: Ufficio Stampa

Il progetto nasce dalla collaborazione tra studenti ed ex studenti del Dipartimento di Ingegneria di Unife e i propri docenti.

Prosegue l’impegno di MechLav, laboratorio di ricerca industriale dell’Università di Ferrara, in questa particolare fase di riorganizzazione della quotidianità presente e futura, dopo l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus.

Il laboratorio, inserito nel Tecnopolo di Ferrara e coordinato dal Prof. Giorgio Dalpiaz, ha prontamente risposto a una richiesta di supporto da parte di un gruppo di studenti ed ex studenti Unife che in maniera autonoma ha offerto il proprio contributo per supportare la Croce Rossa di Ferrara nelle attività quotidiane di gestione dell’emergenza sanitaria.

Un progetto interamente volontario che racconta una relazione efficace e concreta tra il mondo dell’Università, gli studenti e il tessuto economico-sociale del territorio.

Il progetto è nato e si è avviato durante il lockdown grazie a un gruppo di volontari, tra cui Tommaso Fenati, ex studente del Dipartimento che dopo gli studi a Unife ha scelto di proseguire il suo percorso universitario all’Università inglese di Cranfield, e Lorenzo Franco, attualmente studente di Ingegneria dell’Automazione all’Università di Ferrara, insieme all’amico Andrea Pansini, laureato in design allo IED di Milano e con Master a Londra. L’obiettivo dell’iniziativa era quello di aiutare chi è in prima linea per il superamento dell’emergenza, mettendo a disposizione le propensioni creative e di “makers” degli studenti e le strutture e le competenze dell’Università.

Il risultato di questa collaborazione ha portato alla realizzazione di supporti realizzati tramite stampa 3D, che assemblati a visiere in plexiglass, agevolano gli operatori della Croce Rossa sia durante la guida che durante le operazioni di soccorso. I supporti sono stati realizzati con il coordinamento del team meccanico del laboratorio MechLav, composto dal Prof. Emiliano Mucchi e dall’Ing. Federico Contro del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara, che mettendo a disposizione le stampanti 3D di MechLav, ha sostenuto concretamente il brillante progetto ideato e avviato dal gruppo di giovani volontari.

Una collaborazione resa possibile dal forte legame che si è creato e permane tra studenti ed ex studenti del Dipartimento di Ingegneria con i docenti e si è concretizzata in un progetto solidale che, anche a detta dei giovani promotori, “ci ha dato grande soddisfazione ed entusiasmo e ci auguriamo possa essere replicata in futuro, per l’interesse della nostra comunità”.

Nelle scorse settimane, il gruppo di ricerca del team meccanico di MechLav ha realizzato, sempre attraverso stampa 3D, anche un prototipo di adattatore utilizzabile, previa validazione da parte di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), insieme a una maschera Decathlon come supporto di emergenza in caso di carenza di respiratori nei reparti coinvolti per il trattamento di Covid-19 o altri virus.

Coronavirus: il punto della situazione oggi, giovedì 30 aprile, alle ore 17,30 con il commissario Sergio Venturi in diretta Facebook

Da: Organizzatori

Consueto appuntamento oggi, giovedì 30 aprile, per gli aggiornamenti sul Coronavirus in diretta Facebook sulla pagina @RegioneEmiliaRomagna, a partire dalle ore 17,30.
Farà il punto il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi.

Domani, venerdì 1° maggio, la diretta non ci sarà; riprenderà sabato 2 maggio, sempre alla stessa ora (17,30).

Buoni spesa/Ferrara: Fabbri ha violato la legge. Lo dice il Tribunale

Da: Ufficio Stampa

Buone notizie per i tanti cittadini ferraresi che non sono riusciti
neanche a presentare la domanda.

Il Tribunale di Ferrara ha emesso oggi una ordinanza di accoglimento
totale del ricorso promosso da ASGI, l’Altro Diritto, Associazione
Umanità e CGIL CISL e UIL contro i criteri di accesso ai buoni spesa
per l’emergenza COVID-19.

Segue dichiarazione di Leonardo Fiorentini a nome di Emilia Romagna
Coraggiosa di cui è co-coordinatore a Ferrara:

“A nulla sono valsi, di fronte al Giudice, i giochetti comunicativi e
di bassa burocrazia intentati in questi giorni dal Sindaco (chiunque
realmente esso sia) che non ha mai risposto alle domande poste in sede
istituzionale e a mezzo la stampa.

Il Giudice ha accertato “il carattere discriminatorio della condotta
tenuta dal Comune di Ferrara” ed ha ordinato di riformulare i criteri
senza le clausole discriminatorie, riaprendo le domande per i buoni
spesa.

Il Sindaco leghista di Ferrara (chiunque realmente esso sia) ha quindi
violato il Testo Unico sull’Immigrazione che, ricordiamolo, dal 2002
porta il nome dei suoi ideatori BOSSI-FINI.

È una buona notizia per tutti quei cittadini ferraresi, italiani e
stranieri, che in queste settimane non sono nemmeno riusciti a
prendere la linea. È una buona notizia anche per tutti quegli studenti
e lavoratori fuorisede che sono rimasti qui per non diffondere il
contagio e che si sono poi visti dimenticati e ignorati dal Comune di
Ferrara. È una brutta notizia invece per chi di quei bisogni ha fatto
un uso strumentale e vergognosamente propagandistico, violando la legge.

A questo punto è evidente che il Comune dovrà rimettere mano al
proprio bilancio, auspicabilmente come il Comune di Bologna che ha di
fatto raddoppiato i fondi giunti dallo Stato. La nostra giunta è
riuscita invece nell’impresa incredibile di non assegnare tutti i
fondi messi a disposizione dal Governo.

Sia chiaro fin d’ora che non accetteremo procedure inefficienti ed
opache come quelle utilizzate sin qui per l’assegnazione dei buoni
spesa e continueremo a batterci affinché si ripristini quanto prima
equità e giustizia sociale.”

Infrastrutture. La Regione chiede al Governo lo sblocco di 3,9 miliardi di euro di opere viarie

Da: Organizzatori

Sono una ventina gli interventi programmati sul territorio regionale in attesa di una rapida ripartenza e in gran parte fanno capo ad Anas e Società Autostrade. Tra quelli immediatamente cantierabili di maggiore impatto economico figurano l’ampliamento della quarta corsia dell’A14 tra Ponte Rizzoli e l’interconnessione con la diramazione per Ravenna, la tangenziale di Reggio Emilia e il completamento del Nodo di Casalecchio di Reno (Bo). In lista d’attesa anche Passante di Bologna, Cispadana e terza corsia dell’A13

Un pacchetto di una ventina di opere viarie di importanza strategica per la competitività di alcuni dei principali distretti industriali regionali di rilevanza internazionale, in grado di mobilitare investimenti pubblici per un importo complessivo di circa 3,9 miliardi di euro, dando così una spinta decisiva alla ripartenza della “locomotiva Emilia-Romagna” dopo l’uscita dalla fase critica dell’emergenza Coronavirus.

La Regione Emilia-Romagna torna a insistere sul nodo cruciale delle opere pubbliche e lo fa con una lettera che l’assessore alle Infrastrutture e trasporti, Andrea Corsini, ha indirizzato alla ministra competente, Paola De Micheli, con il pressante invito ad accelerare la ripartenza di una serie di interventi infrastrutturali – strade ed autostrade – in agenda da tempo e il cui percorso rischia di subire un ulteriore rallentamento a causa dei contraccolpi della pandemia.

Un intervento, quello di Corsini, in sintonia con la proposta avanzata dal presidente Stefano Bonaccini in sede di Conferenza Stato-Regioni per lo sblocco immediato degli investimenti pubblici già programmati da Anas e società Autostrade sul territorio dell’Emilia-Romagna e che potrebbero essere avviati in tempi rapidi, innescando così un feedback positivo dell’economia regionale.

Si tratta di infrastrutture di importanza strategica per la mobilità e l’economia dell’Emilia-Romagna come il Passante di Bologna, la bretella Campogalliano-Sassuolo e l’autostrada Cispadana, accanto ad altre opere viarie di minore impatto socio-economico ma di grande rilevanza sul piano locale come, tra le altre, la tangenziale di Mirandola o la Complanare nord tra Bologna-San Lazzaro e Ponte Rizzoli.

“Nella difficile situazione che stiamo vivendo- sottolinea Corsini- la realizzazione di alcune delle principali opere viarie programmate sul territorio regionale può rivelarsi un fattore decisivo per favorire la ripartenza dell’economia regionale e la competitività dei più importanti distretti industriali dell’Emilia-Romagna, in primis ceramiche e biomedicale. Per questo ci sentiamo in dovere di rivolgere alla ministra De Micheli un pressante invito ad accelerare il più possibile le procedure per la progettazione degli interventi, l’affidamento dei lavori e l’avvio dei cantieri. Bisogna dare una risposta positiva nei tempi più rapidi possibili alle esigenze espresse dal territorio, anche in vista della ripresa dell’apparato produttivo dopo il blocco delle attività economiche imposto dall’emergenza sanitaria”.

Tra le opere immediatamente cantierabili di competenza Anas citate nella lettera sottoscritta da Corsini figurano il Nodo stradale di Casalecchio di Reno-stralcio nord e la tangenziale di Reggio Emilia. Per entrambe si auspica un’accelerazione delle procedure di gara per l’affidamento dei lavori.

Nello specifico per la tangenziale di Reggio Emilia, un’opera da 190,8 milioni di euro, Anas ha pubblicato nel novembre 2019 il bando di gara, scaduto il 20 gennaio scorso.

Per il nodo di Casalecchio, invece, del costo di circa 155,6 milioni di euro, Anas prevede di ultimare il progetto esecutivo entro il prossimo mese di giugno e di avviare la gara entro l’estate 2020.

Fra le opere di competenza di Autostrade per l’Italia, la lettera segnala l’ampliamento alla quarta corsia dell’autostrada A14 fra Ponte Rizzoli e l’interconnessione con la A14 diramazione Ravenna. Per questo intervento è già pronto il progetto esecutivo predisposto dalla concessionaria e sono state espletate tutte le fasi procedurali e approvative. Manca solo l’approvazione finale del progetto da parte della Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali del ministero delle Infrastrutture e il conseguente inserimento dell’opera fra gli impegni convenzionali di Autostrade. Un investimento di circa 330 milioni di euro, a cui si aggiungono 29,5 milioni di opere di adduzione a cura degli enti locali.

Tra gli impegni compresi nella concessione di Autostrade figurano alcuni altri interventi in avanzato stato procedurale. Tra questi i lavori di completamento sulla viabilità connessa all’A14 nel tratto Rimini Nord-Cattolica (circa 25 milioni di euro). Autostrade ha indetto la gara e ha già avviato l’esame delle offerte. Vi sono poi gli interventi Prevam della Variante di Valico (circa 80 milioni di euro): per alcuni la gara è in corso, per altri il progetto esecutivo è in attesa di approvazione da parte del ministero.

Per quanto riguarda, poi, la complanare sud di Modena (circa 52 milioni di euro), Autostrade sta completando la verifica del progetto esecutivo, che successivamente sarà trasmesso al ministero per l’approvazione definitiva e dell’avvio della gara.

C’è poi un secondo blocco di opere in corso di progettazione o in fase di approvazione per le quali viene auspicata un’accelerazione delle procedure, in vista di un rapido accantieramento dei lavori. Nel dettaglio per quanto riguarda le opere di competenza Anas, che ammontano nel loro complesso a quasi 280 milioni di euro, si fa riferimento alla SS12 tangenziale Mirandola II lotto I stralcio; SS727 bis tangenziale di Forlì III lotto; SS9 Variante di Castel Bolognese; SS3bis (E45) galleria Lago di Quarto; SS16 tangenziale di Ravenna adeguamento piattaforma e opere d’arte; interventi di razionalizzazione ed adeguamento delle intersezioni a raso lungo la SS309 “Romea” – I Stralcio dal Km. 24+300 al Km. 52+800.

Per quanto riguarda le opere di competenza di Autostrade, come noto la priorità per la Regione Emilia-Romagna è il Passante di Bologna (circa 594,75 milioni di euro). Al momento si è ancora in attesa del riavvio della Conferenza di servizi dopo il forzato stop, anche in forma telematica.

Strettamente legati alla risoluzione del nodo bolognese ci sono poi l’ampliamento della terza corsia dell’autostrada A13 (492 milioni) e la realizzazione della complanare nord fra Bologna-S. Lazzaro e Ponte Rizzoli (83 milioni). Per entrambe le opere c’è il progetto definitivo, in attesa di approvazione da parte del ministero e del successivo avvio del procedimento di localizzazione urbanistica.

Sempre in tema di concessioni autostradali, nella lettera si segnala l’estrema urgenza della soluzione del problema legato alla società Autostrada del Brennero, dalla quale discendono la realizzazione della terza corsia nel tratto compreso tra Verona Nord e l’intersezione con la A1 (350 milioni di euro). In stand by, infine, il closing finanziario della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, in fase di accantieramento (514 milioni di euro), e la sostenibilità del Piano economico e finanziario dell’autostrada regionale Cispadana, l’opera di maggiore rilevanza economica (circa 1.300 milioni di euro). Opere entrambe di fondamentale importanza per il sistema produttivo dell’Emilia-Romagna.

Cimice asiatica: Coldiretti, bene inizio lanci insetto antagonista

Da: Ufficio Stampa

A giugno via alla vespa samurai, Coldiretti aveva mostrato i danni a Ministro Bellanova al villaggio di Bologna.
“L’inizio dei lanci di vespa samurai è un passo fondamentale nella lotta alla cimice asiatica che ha causato centinaia di milioni di danni nelle nostre campagne”. È quanto affermato da Coldiretti Emilia Romagna all’annuncio da parte della Regione dei primi di giugno come data di inizio di diffusione nelle campagne della regione dell’insetto antagonista della Halyomorpha halys.
La prima tornata di lanci, fa sapere viale Aldo Moro, sarà effettuata a metà giugno, in circa 300 aree accuratamente selezionate. La seconda è invece prevista per metà luglio.
“La Ministra Bellanova”, continua Coldiretti regionale “aveva avuto modo di visitare la mostra che avevamo allestito al Villaggio Coldiretti di Bologna lo scorso settembre e aveva preso parte alla nostra manifestazione di gennaio a Fieragricola e aveva dimostrato da subito una notevole sensibilità rispetto al tema”.
L’immissione dell’antagonista naturale è un passo fondamentale nella lotta a questo insetto che ha causato danni ingentissimi alle nostre produzioni – ha commentato Coldiretti Emilia Romagna – ma è importante che ora si vada avanti tempestivamente anche con i risarcimenti alle aziende che hanno subito gravissime perdite.
E per quanto riguarda l’indennizzo dei danni alle colture la Regione fa sapere che si aspetta “la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento che dichiara lo stato di eccezionalità dell’evento, dopodiché scatteranno i 45 giorni per la presentazione delle domande di indennizzo, per le quali la Regione Emilia-Romagna ha già messo a punto una procedura on line con un applicativo specifico per la presentazione delle istanze”.
L’ultima legge di bilancio aveva stanziato 80 milioni per i territori delimitati a livello nazionale.
Ora – conclude Coldiretti regionale – è necessario vengano stanziate ulteriori risorse sul Fondo per coprire i danni accertati alle aziende agricole per ristorarle in modo adeguato.

“Nel DPCM del 26 aprile nessun riferimento alla cultura. Necessario progettare la ripartenza anche per il nostro settore”

Da: Osservatorio Ferrara Cultura Eventi

L’Osservatorio Ferrara Cultura Eventi commenta i contenuti del DPCM del 26 aprile, che definisce i primi passi della ripartenza a partire dal 4 maggio. “Non ci aspettavamo – commenta il coordinamento dell’Osservatorio – che il settore cultura ed eventi potesse ripartire fin da subito, ma non possiamo fare a meno di notare come ancora una volta questo settore sia preso scarsamente in considerazione quando si ragiona sulla ripartenza e si parla di attività produttive: anche noi, però, siamo lavoratori che hanno bisogno di tutele e di ricominciare la propria attività professionale, e oggi che è il Primo Maggio è bene ricordarlo. Nelle anticipazioni del premier Conte sulle successive riaperture, a partire dal 18 maggio e dall’1 giugno, sono stati menzionati solo i musei e le biblioteche, ma questo non basta”.
L’Osservatorio rappresenta 109 realtà ferraresi del settore – imprese, associazioni, cooperative, consorzi, reti e liberi professionisti – che si sono costituite in un gruppo civico e autonomo a seguito dell’emergenza COVID19 per dar voce alle esigenze del comparto culturale della città. “Siamo consapevoli – prosegue l’Osservatorio – che, anche e soprattutto nella fase 2, serve estrema cautela per garantire nel migliore dei modi la salute pubblica. Sappiamo che la pandemia ci obbliga a un ripensamento complessivo del mondo degli eventi, per garantire la dimensione sociale e relazionale evitando però gli assembramenti. Nessuno ha la pretesa che ripartano concerti ed eventi con migliaia di persone; al tempo stesso, però, riteniamo fuorviante pensare che le nostre attività siano rinunciabili e quindi la ripartenza del nostro settore possa essere rinviata a data da destinarsi, a maggior ragione se consideriamo che anche l’INAL nel documento tecnico del 23 aprile conferma una categoria di rischio basso per le attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali.
Anche noi facciamo parte di un segmento produttivo, professionale e sociale importante di questo Paese e le nostre attività, se adeguatamente riadattate, non costituiscono un fattore di rischio maggiore di tante altre a cui sarà consentito ripartire”.

“Siamo pronti – precisa l’Osservatorio – a progettare insieme alle Istituzioni e agli organi competenti in materia di sicurezza attività compatibili con i nuovi scenari: iniziative di cultura diffusa, eventi all’aperto nel rispetto del distanziamento sociale, attività sociali e culturali in piccoli gruppi. Se infatti già dal 4 maggio è prevista l’apertura di parchi e giardini con possibilità di svolgere attività sportiva, con ingressi contingentati e senza assembramenti, perché non possono ripartire le lezioni di musica, danza e teatro all’aperto, nel rispetto delle distanze e con le protezioni individuali?
Se effettivamente, come anticipato dal premier Conte, dal 18 maggio fosse confermata la riapertura di negozi, musei, biblioteche e la ripartenza addirittura degli allenamenti di squadra, perché non dovrebbero essere consentite le prove per le compagnie teatrali o attività culturali come piccoli spettacoli e il cinema all’aperto?”.

Ribadiamo pertanto che a noi, come a tutti, sta a cuore che la ripartenza avvenga nella massima tutela della salute di tutti i cittadini e, proprio per questo, non accettiamo che il nostro settore sia discriminato rispetto ad altri. Confidiamo quindi che i prossimi decreti tengano conto delle esigenze di un settore che, se fosse costretto alla chiusura ancora per molto tempo, non avrebbe poi più la forza di rialzarsi.

“Apprezziamo particolarmente – conclude l’Osservatorio – che l’amministrazione ci stia coinvolgendo sui tavoli tecnici e che ci abbia convocato, per il 6 maggio, al Tavolo Ferrara Rinasce. Prosegue così il confronto e la discussione con tutte le categorie e reti per condividere le necessarie misure di sicurezza e progettare un nuovo avvio.

Cogliamo infine l’occasione per augurare ai tanti lavoratori dello spettacolo, del turismo, della cultura e degli eventi una buona Festa dei Lavoratori, augurandoci di poter tornare presto all’opera!”.

Sanità. Lotta alle zanzare

Da: Organizzatori

“Zanzare e altri insetti: impara a difenderti” il messaggio della campagna, che sarà veicolata anche sui social. Un video, locandine e opuscoli su come contrastare la diffusione di questi insetti, che possono trasmettere malattie virali pericolose. Grazie alla app, sarà possibile mappare i trattamenti larvicidi sul territorio regionale

Conosci, previeni, proteggi: con questo messaggio la Regione Emilia-Romagna invita i cittadini a difendersi dalle zanzare, che alle soglie dell’estate puntualmente si presentano e possono trasmettere malattie virali anche pericolose.

Parte infatti sabato 2 maggio la campagna di comunicazione messa a punto dal Servizio sanitario regionale “Zanzare e altri insetti, impara a difenderti”, che quest’anno si presenta con una novità: una app, “ZanzaRER”, che fornisce consigli e informazioni utili per facilitare la collaborazione dei cittadini nella lotta alle zanzare. Con la app infatti è possibile leggere le news in tempo reale e collegarsi direttamente al sito dedicato https://zanzaratigreonline.it/ , ma soprattutto segnalare in forma anonima gli interventi con larvicidi effettuati dai cittadini per poter poi costruire una mappa dei trattamenti sul territorio.

Anche quest’anno è previsto il materiale cartaceo e multimediale: tre pieghevoli (“Proteggi”, “Previeni”, “Consigli per chi viaggia”), una locandina, un opuscolo multilingue – tradotto in inglese, francese, spagnolo, portoghese, arabo e cinese – e un video informativo (tutto scaricabile dal sito). Inoltre, è disponibile il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale: 800 033 033. A completare gli strumenti di comunicazione e coinvolgimento, una campagna social che viaggerà anche sulla pagina Facebook della Regione @RegioneEmiliaRomagna.

“L’attenzione e l’impegno di tutti noi possono fare la differenza- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Perché le istituzioni lavorano con interventi di disinfestazione sulle aree pubbliche, ma è fondamentale adottare anche nelle proprie case comportamenti corretti, a partire dai trattamenti larvicidi, sia per evitare il diffondersi degli insetti sia per proteggersi. Noi- aggiunge Donini-, assieme a Comuni e Aziende sanitarie, abbiamo sempre operato attraverso il Piano regionale arbovirosi, a cui da quest’anno si affianca anche un Piano nazionale, adottato con intesa Stato-Regioni. Il documento-chiude l’assessore – è completamente coerente con il modus operandi della Regione Emilia-Romagna che, peraltro, ha coordinato il gruppo di lavoro nazionale che ha redatto il Piano”.

Obiettivo della campagna regionale è proprio quello di sensibilizzare e informare i cittadini, a partire dai rischi: non solo la famigerata zanzara tigre, infatti, può trasmettere virus quali Chiukungunya, Dengue o Zika, ma anche quella comune (del genere Culex) può diffondere malattie come West Nile, mentre i pappataci sono vettori del parassita della Leishmaniosi.

Per quanto riguarda il Coronavirus, l’Istituto Superiore di Sanità ha chiarito che – come si legge sul sito – “ad oggi non c’è alcuna evidenza scientifica di una trasmissione attraverso artropodi vettori, quali zecche, zanzare o altri insetti che succhiano il sangue, che invece possono veicolare altri tipi di virus (detti arbovirus), responsabili di malattie completamente diverse dalla Covid-19, come ad esempio la dengue e la febbre gialla”.

Dati sulla circolazione dei virus in Emilia-Romagna, anno 2019

Nel 2019, in Emilia-Romagna, i casi confermati di Dengue, tutti importati, sono stati 39; i casi importati e confermati di Chikungunya sono stati 4. I casi di infezione da West Nile virus,tutti autoctoni, sono stati 4 (3 forme neuroinvasive, e 1 infezione asintomatica). Non è stato segnalato alcun caso confermato di Zika virus.

Il Piano regionale arbovirosi

In Emilia-Romagna il sistema previsto dal “Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi” – che è stato rinnovato lo scorso anno – coinvolge Regione, Aziende sanitarie, Istituto Zooprofilattico e Comuni: una rete consolidata, fin dall’esperienza acquisita con l’epidemia di Chikungunya, avvenuta in Romagna nel 2007. Per il 2020 sono confermate le misure adottate nel 2019, tra cui la sorveglianza entomologica anticipata a maggio, invece che a giugno.

Le ovitrappole monitorate durante la stagione estiva per la zanzara tigre sono 755, distribuite sul territorio delle 10 città capoluogo della regione; mentre le trappole per la zanzara comune sono 95, collocate in modo regolare su tutto il territorio di pianura e pedecollinare.

Inoltre, dallo scorso anno, è stato ampliato il periodo di monitoraggio dei casi sospetti di malattie trasmesse da vettore. In precedenza, il rafforzamento della sorveglianza sanitaria delle persone che potrebbero essere state vittime della trasmissione dei virus era dal 1° giugno al 31 ottobre; ora questo sistema parte il 1° maggio ed è operativo fino al 30 novembre. É stato anche rafforzato il controllo da parte dei Comuni, sia per la prevenzione che in caso di epidemia.

App e informazioni

L’app “ZanzaRER ” è disponibile nella versione Android (versione 5.1 o superiore) e iOS (versione 11 o superiore, quest’ultima dalla prossima settimana).
Per ulteriori approfondimenti, si può consultare il sito della Regione http://salute.regione.emilia-romagna.it/campagne/zanzare

Coronavirus. Settore benessere: per acconciatori ed estetiste dell’Emilia-Romagna pronte le linee guida

Da: Organizzatori

La Regione condivide la proposta presentata da Cna e Confartigianato. L’assessore Colla: “Un primo passo indispensabile per rimettere in moto un settore. Verificato un trend stabile della curva epidemica, potremmo considerare di anticipare la ripresa di queste attività”

Dalle procedure da adottare con i fornitori, alla permanenza dei clienti (con mascherina indossata come gli operatori) all’interno dei locali che dovrà essere limitata al tempo strettamente necessario all’erogazione del trattamento. E poi, nelle imprese più strutturate, orari di apertura flessibili per rendere compatibile lo svolgimento dell’attività e la turnazione dei dipendenti.

Sono solo alcune delle procedure che dovranno essere rispettate in vista della riapertura degli esercizi commerciali che fanno capo al settore benessere, acconciatura ed estetica.

L’accordo sul come ripartire è arrivato questa mattina, quando l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, ha incontrato, in videoconferenza, i vertici regionali delle due associazioni di categoria per rispondere al grido d’allarme lanciato, negli ultimi giorni, dalle imprese di acconciatura ed estetica, preoccupate per la road map annunciata dal Governo che avrebbe fissato la loro riapertura dal prossimo 1° giugno.

Nel corso dell’incontro, si sono gettate le basi per ripartire nella piena sicurezza dei lavoratori e dei clienti. Un concreto passo avanti, è stato definito, per essere pronti -se le condizioni sanitarie delle prossime settimane lo consentiranno- di anticipare anche la fine del lockdown imposto dall’emergenza sanitaria dettata dal Covid-19. Si tratta di proposte di carattere organizzativo e igienico sanitario che vanno a definire nuove e specifiche modalità di lavoro e di rapporto con gli utenti.

In sintesi, la Regione ha condiviso le “Linee guida al protocollo sicurezza per il settore benessere”, definito da Cna, Confartigianato, Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna, elaborati dai dirigenti imprenditori. Un protocollo di sicurezza per la ripartenza, che viale Aldo Moro sottoporrà al Governo fissando così una via emiliano-romagnola anche per i settori acconciature ed estetica che stabilisce tutte le condizioni per la nuova fase, dopo i blocchi di queste settimane delle attività.

“Abbiamo condiviso- ha spiegato l’assessore Colla- il percorso e l’impianto, già vagliato e approvato dagli enti bilaterali, sulla sicurezza per parrucchieri ed estetiste, che ci sono stati proposti dai vertici regionali di Cna e Confartigianato, con i rispettivi presidenti Dario Costantini e Marco Granelli e i direttori regionali Fabio Bezzi e Amilcare Renzi. È un fatto molto importante, che rappresenta il primo passo indispensabile per rimettere in moto un settore oggi profondamente a disagio e che coinvolge in particolare donne lavoratrici. Queste imprese, che spesso rappresentano l’unica e indispensabile fonte di reddito, si occupano della cura alla persona e forniscono un servizio che riguarda il benessere e la salute dei cittadini. È un tema che tocca anche la dignità dell’individuo e per questo merita una considerazione particolarmente attenta”.

In Emilia-Romagna il comparto acconciatura ed estetica conta 12 mila imprese, di cui quasi il 90% artigiane, che occupano oltre 23 mila addetti.

Inoltre, l’assessore Colla aggiunge che: “una volta assicurate tutte le procedure indispensabili per evitare il contagio, e verificato uno stabile trend della curva epidemica a seguito delle aperture del 4 maggio, si prenderà in considerazione anche un’anticipazione della ripresa di queste attività rispetto alle date previste. Sono convinto che l’ottimo lavoro messo a punto oggi, a conferma delle capacità di concertazione di questa regione, sarà un valido contributo per l’elaborazione di un protocollo nazionale definitivo che permetterà di svolgere un proficuo dialogo con il Governo, finalizzato alla soluzione della richiesta formalizzata dalle associazioni di rappresentanza imprenditoriali”.

I contenuti delle linee guida, in sintesi

Nel documento si definiscono le procedure da adottare con i fornitori, le modalità di permanenza dei clienti all’interno dei locali (che dovrà essere limitata al tempo strettamente necessario all’erogazione del trattamento). E poi, nelle imprese più strutturate, orari di apertura flessibili per rendere compatibile lo svolgimento dell’attività e la turnazione dei dipendenti.

Dovrà essere affissa una chiara cartellonistica nella quale fornire indicazioni sia al personale che alla clientela. Sia i dipendenti che i clienti avranno poi l’obbligo di indossare la mascherina (se necessario il personale potrà indossare la mascherina Ffp 2) in ogni fase del trattamento, comprese le operazioni di cassa. Per i centri estetici sarà previsto l’utilizzo di soprascarpe monouso, di camici monouso o lavaggio giornaliero degli indumenti ad alta temperatura con prodotti igienizzanti nonché l’accurata detersione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato, e arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento.

Lega E-R: “Regione E-R segua Liguria- Puglia e Veneto e dia via libera alla pesca”

Da: Ufficio Stampa Lega

“La Regione Emilia-Romagna si allinei a Liguria, Puglia e Veneto che hanno già inserito la pesca tra le attività sportive individuali consentite dalle disposizioni di contenimento del Covid 19”. E’ quanto chiedono iconsiglieri della Lega, Andrea Liverani, Fabio Bergamini e Valentina Stragliati che precisano: “Ovviamente va rispettato il distanziamento sociale e vanno utilizzati i dispostivi di protezione, cioè mascherina e guanti”.

Il gruppo regionale Lega E-R chiede che si possa pescare lungo fiumi, torrenti e laghi, e che sino al 4 maggio i pescatori possano esercitare la loro passione sportiva nell’ambito del proprio comune, anche utilizzando un mezzo di spostamento per raggiungere il luogo di pesca”.

Poste Italiane

Da: Organizzatori

Poste Italiane segue costantemente l’evoluzione dell’emergenza sanitaria determinata dal contagio da Covid-19, con l’obiettivo di tutelare la salute dei lavoratori e dei clienti, garantendo la continuità di un servizio essenziale per la vita del Paese.

In linea con i valori di solidarietà, vicinanza alle persone e attenzione alla sostenibilità aziendale, più che mai necessari in questa fase, e tenendo conto dello sforzo collettivo senza precedenti in cui è impegnato l’intero Paese, Poste ha deciso di decurtare il 50% del bonus “MBO 2020” per tutto il proprio management, oltre 1300 beneficiari.

Inoltre, in data 14 aprile, è stato sottoscritto con Assidipost-Federmanager un accordo sulle iniziative di sostegno nei confronti delle Istituzioni maggiormente impegnate nell’emergenza sanitaria e nei confronti dei colleghi – e delle loro famiglie – colpiti dal contagio.

Su base volontaria, infatti, i dirigenti dell’azienda potranno donare parte della propria retribuzione lorda e giornate di ferie. L’azienda, a fronte della disponibilità manifestata dai dirigenti, integrerà le donazioni con un proprio contributo.

La Festa delle lavoratrici, non solo dei lavoratori

Da: Ufficio Stampa Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna

Quest’anno, più che mai, è importante celebrare la Festa del lavoro: delle lavoratrici e dei lavoratori. Quest’anno in cui l’occupazione ha vissuto e vivrà un periodo drammatico, con molte persone che rischiano di perdere il proprio impiego e molte altre che dovranno venire a capo di un’inedita situazione, con il lavoro da svolgere e l’assenza del sostegno della scuola nella cura dei bambini. Un problema, quest’ultimo, che rischia di far arretrare la condizione di molte donne, che spesso sono le prime a essere chiamate in causa nella gestione dei figli. L’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna vuole porre l’attenzione su tutte queste situazioni. Sono cambiati gli spazi e i tempi del lavoro, ma per certi aspetti i nodi da sciogliere sono rimasti gli stessi. Il primo di questi nodi è il ruolo della donna nella società, che non può essere quello dell’“angelo del focolare” e deve avere pari dignità e opportunità, anche all’atto pratico.

Chi, uomo o donna che sia, in qualche modo – che inevitabilmente dovrà prevedere anche il sostegno dello Stato – riuscirà a conciliare lo smart working, da casa, con la presenza dei figli da accudire, si confronterà per mesi con un impegno non certo “smart”. Un impegno che non mette al centro la persona e diventa di fatto sovraccarico, stress, piuttosto che una forma di conciliazione vita-lavoro di qualità e benessere, quale il “lavoro agile” dovrebbe essere.
“Il lavoro, che fino a pochi mesi fa tenevamo ben separato e lontano dalla nostra vita privata, entra nelle nostre case: irrompe in cucina, in camera da letto, per alcuni persino in bagno. È sempre con me, in un pc portatile che mi porto dietro, o direttamente sul telefono, in tasca, addosso come un vestito. Si insinua nella relazione tra me e i miei figli: mi trovo davanti a un schermo a lavorare mentre allatto, preparo da mangiare o semplicemente ascolto la bambina che mi chiede aiuto per i compiti. Da esterno alla casa, il lavoro entra oggi nei miei spazi più privati”, commenta Carmelina Fierro, Dr.ssa in tecniche e scienze psicologiche dei contesti lavorativi e Consigliera dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna. E aggiunge: “ci saranno nuovi contesti in cui le sindromi da stress e da disadattamento si svilupperanno notevolmente. Questo stato di affaticamento psico-fisico può compromettere sia il lavoro, sia la qualità delle relazioni, favorendo i conflitti generazionali e di coppia, con chiare conseguenze sulla salute psicologica di tutti i componenti della famiglia”.
Il lato positivo è che chi riuscirà a gestire efficacemente il proprio tempo, e ad avvalersi dell’ausilio di importanti forme di sostegno alla cura dei piccoli, potrà trovare l’opportunità di uno sviluppo personale. Potenziare le capacità digitali e imparare a gestire la propria libertà con maggiore responsabilità, riuscendo a disconnettersi e a organizzare tempi e spazi, saranno le nuove competenze necessarie per lavorare e vivere bene.

Ripartono i mercati, ma solamente per i banchi alimentari

Da: Organizzatori

Comune di Bondeno

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha consentito la riapertura dei mercati all’aperto, limitatamente alla vendita di prodotti alimentari. I primi a ripartire saranno insomma gli agricoltori nella giornata di Sabato 2 Maggio, per il Mercato dei Sapori Matildei. Martedì 5 Maggio tocca invece al mercato in centro storico, ma solo per i banchi alimentari presenti.

Il Mercatino dei Sapori di sabato conserverà anche alla sua riapertura la location prescelta per il suo svolgimento, vale a dire Piazza Garibaldi. Il mercatino degli agricoltori comporterà provvedimenti di viabilità ordinaria da parte della Polizia Municipale dell’Alto Ferrarese. Con l’istituzione di un divieto di sosta con rimozione forzata ed un divieto di transito dalle ore 7 alle 13 della giornata di mercato, nella sola corsia di marcia adiacente i numeri dispari e compresa tra le intersezioni che la piazza forma con via Turati e via Oriani. La manifestazione normalmente, si svolge dalle 8:00 alle 13:00, con una mezzora che si rende necessaria per l’allestimento dei banchi da parte dei contadini intervenuti.

Martedì si tornerà, invece, ad allestire la parte “alimentare” dei mercato cittadino, sempre con rigorosa osservanza delle misure riguardanti il contrasto alla diffusione del COVID-19. Quindi, obbligo di utilizzo in spazi aperti di mascherine di protezione e guanti monouso, ed in alternativa utilizzo di gel disinfettanti, e distanziamento sociale.

LO CUNTO DE LI CUNTI
Qvesta è storiaccia taffero bruuutta

Rubrica a cura di Fabio Mangolini e Francesco Monini

Sesta puntata di Lo Cunto de li Cunti: assaggi di buona letteratura da leggere, ascoltare e guardare. Ci prenderemo una pausa in onore del Primo Maggio, ma ritorneremo la prossima settimana con altri racconti (editi e inediti), altri autori (noti e meno noti), interpretati da altri lettori e lettrici. Roberto Giacometti, l’autore del racconto in scena oggi, ci ha mandato in redazione una breve Nota, per ‘spiegare’ come sia nata la lingua inedita da lui utilizzata. Gli lasciamo volentieri la parola.
“L’atmosfera cupa, surreale e favolistica di questa storiella, evidentemente dedicata all’attuale pandemia di Covid-19, è liberamente tratta da Il signore degli anelli di Tolkien, e in particolare a Gollum, l’essere bieco, ambiguo, approfittatore, tanto perfido e malefico quanto candido e innocente. Il linguaggio del racconto è di pura invenzione, ma tende vagamente ad assomigliare a quello che ci si può aspettare di udire da un personaggio simile a Gollum. Ma ancora più importante del linguaggio è il tono, il suono della voce dell’io narrante, che qui si presenta in veste di buffone, di giullare al servizio di un sovrano, che il lettore è invitato a ‘udire’ come fosse una voce sottile, un po’ roca e melliflua: la voce di Gollum, appunto, come l’abbiamo conosciuta nella rappresentazione cinematografica della saga tolkieniana. La novella nasce ovviamente e necessariamente per iscritto, ma è pensata per essere letta o, meglio, interpretata ad alta voce e ascoltata. Solo così, infatti, se ne può cogliere a pieno l’effetto.”.
L’interprete, l’attore Fabrizio Bonora, ha scelto una diversa interpretazione, quindi un’altra voce: un simil teutonico umoristico. Una prova che a noi è parsa riuscitissima Come tutti abbiamo imparato – e Umberto Eco è stato un grande maestro in tal senso – “il lettore è infinito”, vive cioè tre diverse vite: nel pensiero dell’autore, nel testo e nell’ultimo destinatario: il lettore, anzi gli infiniti lettori. buona lettura, dunque, e buon ascolto.
(I curatori de Lo Cunto de li Cunti)

Roberto Giacometti, Qvesta è storiaccia taffero bruuutta, Racconto inedito (maggio 2020)

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QVESTA È STORIACCIA TAFFERO BRUUUTTA

Qvesta è storiaccia taffero bruuutta, mio Sig-nore. Nostri ambassiatori tornati da pìu lontane terre riferiscano che trofato ofunque pestilezie meffittiche e caretti colmi di catafferi ne le istrade e ne le campagnie, con genti che fagano dissorientatte e truppe a cafallo di gvardie imperiali che danno caccia a laddroni e siacalli, infilzantoli con lancie e taliando loro le teste con simitarre.
Nostra maca di coorte interrogato asstri scorsa notte di lluna plena, dopo afere mescollato pozzione propizziatoria per tutto lo dìe e infocato e suplicatto suoi afi predecessori. Sofocatta da allito di spirrito mooolto maleffico, svenutta per ore, s’è ridestatta stammane con specciale lucce ne li occhi, mio Sig-nore, e comminciatto a narrare me sua vissione.
Ticce che vissto picolisssimi esseri senza tessta, né braccia, né gammbe, tanzarre intorno a pira di altissimo foco, con mussica che fenifa da bosco e tamburri che battefano ritmo sempre pìu incalzzante. Qvesti tantissimissimi esserinni occupafano tutta la falle, che prillafa ti loro fluoresenza, e cantafano inno di cloria di loro lurridissima speccie. Loro capo, pìu grante grantissimo come palla di lluna, che semprafa propprio lluna, galleggiafa sopra loro e fibrava e mandafa dardi di lucce fioletta per ogni dofe, tuttintorno. Parefa sabba ti streche malig-ne, ticce nostra maca.
Ma a un punto qvalcosa succeteva. Tal bosco si sentifa fenire ta lontanno soavissimo suonno di piffero, tra fracore di tamburri. Pianno pianno si afficinafa e pianno pianno esserini cominciafano a rallentare tanza e ascoltarre. Palla Lluna smettefa di fibrarre. Piffero mandafa note di tanta allecria, ti canzoncinna che si canta a pimpi per farli smettere di piancere. Poi da cespulli sbucafa ciofinetto saltellante, con calzamag-lia e corsetto di tanti colorri vivacci e buffo cappello a cinqve punte con campannelli soppra. Afefa boccolli di capelli cialli e occhi brillianti e gotte roxa e manni lunche e sottilli.
Allora Palla Lluna cominciatto a borbottarre e mantargli dardi fioletti tutti su ti lui. Intanto esserinni correfavo ferso ciofinetto minacciossisimi. Ma lui fenifa afanti suonanto canzoncinna come se gniente fosse, e si facefa largo tra qvella folla antanto ferso lo foco. Gli esserinni profafano a fermarlo, mentre loro fluoresenza difentafa roxxa fiammante e calore fortissimo promanava da minuscole zampette che spuntafano e si allungafano verso pifferaio, ma come crande magia non riusivano ad avvicinarsi a lui, che afefa come bolla tutta intorno che li tenefa distanti di almenno un mettro.
Arrifato a lo foco, propprio sotto Palla Lluna che gridaffa e ullullafa come luppo, che semprafano li strazzi dell’uniferso interro, lo pifferaio smettefa ti suonare, facefa un ciro su ti sé, e poi un altro, e poi un altro, e poi tanti altri, sempre piu velocci, fino a far cirare la testa a li esserini che la testa non ce l’afefano ma invecce sì, piena di intellighenzia, e poi facefa un salto fino a Palla Lluna e le tirafa la cota che lei non afefa ma invecce sì, come traco assassino, e poi ricadefa atterra, mentre si era fatto così tanto silenzzio che si sentifa solo lo battito de lo suo core.
Allora lui ticeva: «Sonno lo giullare ti coorte, lo puffone, la matta, e sono qvi per raccontarfi le mie istorie, per farfi stare allecri e ritere di me, fino a farfi scoppiare e morrire, bruuutte bestiolle mefiticche e stùpite che non siette altro!».
Sì mio Sig-nore, tice la maca che ero propprio io, mio Sig-nore, lo fostro puffone! E nella vissione de la maca raccontafo qvesta storia assaj mooolto crettina, mio Sig-nore, fino acché Palla Lluna e li esserini morifano tutti esterreffati e inorrititi, ma micca dal riderre mio Sig-nore, perché qvesta storia non fa per gniente riddere, ma per lo ché è cossì stuppida che nessunissimo esserre bono di animo e di spirrito che fife a lo mondo pùo ascoltarla senza sfiluppare dentro ti sé qvel firus impattipile e coontaggiossisimo che fince su tutti li altri: la fete ne lo dimani.

Roberto Giacometti, Qvesta è storiaccia taffero bruuutta, Racconto inedito, 2020

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Cover: elaborazione grafica di Carlo Tassi