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Giorno: 4 Maggio 2020

COSA C’E’ DOPO IL BUIO?
Le due strade davanti a noi

Naturalmente non lo so. Non lo so io e non lo sa nessuno. Dentro il tunnel nero della pandemia, in queste settimane e mesi di sacrificio, schiere di analisti e sociologi, economisti ed epidemiologi, filosofi e futurologi si sono esercitati a immaginare scenari futuri. Utopie e distopie assortite. Ma tutte queste (e le tante altre che si aggiungeranno) rimarranno solo ipotesi. Perché i fatti certi sono solo due.

Uno. Che ci troviamo di fronte a una tragedia di enormi proporzioni, globale, planetaria: non paragonabile e niente di già accaduto nella nostra storia, forse nemmeno alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Che coinvolge tutti, nessuno escluso. Il povero e il ricco. Il vecchio e il bambino. Il Nord e il Sud del mondo. Anche se – come sempre accade – a pagare sono e saranno prima di tutto i più deboli, i più poveri, i meno protetti.

Due. Che da questo presente, da questo ‘tempo sospeso’, usciremo (quando usciremo) molto diversi – in meglio o in peggio – da come ci siamo entrati. Sarà diverso il mondo attorno a noi – la società, la politica, l’economia – e saremo diversi noi: le relazioni umane e il nostro rapporto con la natura, con il lavoro, con il tempo libero, con il consumo.
Tornerà tutto come prima? Come dopo una qualsiasi guerra o terremoto? Pensarlo è pura illusione.

Infatti già ora stiamo cambiando. Abbiamo ceduto un bel pezzo di libertà e di diritti. Li avevamo nello zaino da più di duecento anni – dalla Rivoluzione Francese – e facevano un figurone nella nostra bella Costituzione, ma ci eravamo tanto abituati (non al diritto al lavoro, quello è rimasto sulla carta) che ci eravamo dimenticati di averli i diritti. Ce ne siamo accorti solo quando, per salvarci la pelle, ci hanno sospeso libertà e diritti e ci hanno chiuso in casa.
In casa, guardavamo tutti i giorni in Tivù il conto di morti, guariti e contagiati, dal pulpito del capo della Protezione Civile, i consigli e le ingiunzioni di qualche alto papavero dell’OMS, le conferenze stampa a reti unificate del Presidente del Consiglio. E scaricavamo da internet l’ennesimo modulo di autocertificazione. Ci arrangiavamo con lo smart working e con l’apprendimento a distanza.

Intanto sta arrivando la tanto discussa App Immuni – con questo o con altro nome – con cui saremo ‘temporaneamente sorvegliati’: osservati, ascoltati, registrati a distanza H 24. Non sarà obbligatoria (bontà loro), ma volontaria. Potremo cioè decidere se aderire o no a questo The Truman Show collettivo e ci assicurano che “tutti i nostri dati verranno cancellati entro il 31 dicembre”.
Comunque la si valuti, Immuni appare una iniziativa inquietante. Anche perché su di noi, sulla nostra libertà di scelta, verrà esercitata una pressione psicologica e mediatica formidabile. A cui sarà difficile sottrarsi. Saremo spinti ad aderire in nome della battaglia contro il terribile morbo, della difesa della nostra salute e di quella del nostro prossimo, della sacrosanta obbedienza alle prescrizioni di medici, tecnici e scienziati.
Sullo sfondo, senza dircelo apertamente, ci verrà proposto un drammatico scambio. Sicurezza al posto di libertà, Salute in cambio della rinuncia ai nostri diritti.

Una corrente di pensiero – chiamatela pure ‘estremista’ – da almeno vent’anni sostiene che già oggi – con l’avvento al potere dei colossi come Google e Amazon, cioè molto prima di Covid-19 –  siamo ‘sotto regime’. Che non siamo più cittadini, ma siamo stati (silenziosamente, subdolamente) trasformati in sudditi/consumatori. A dettare le regole, a indurre i nostri comportamenti, a governare il mondo è un nuovo potere, ‘il capitalismo della sorveglianza‘. Ne consegue che partiti, parlamenti, governi sarebbero ormai solo un paravento, un simulacro (vengono in mente Philip K. Dick e William Gibson e i romanzi della miglior science fiction), mentre dietro di loro sarebbe già all’opera una nuova classe dirigente fatta di tecnici e scienziati.
Non sono in fondo già loro, gli alti gradi dell’apparato tecnico scientifico (tutti maschi, ovviamente) a parlare a reti unificate tutti i pomeriggi alle ore 18.00?  Sono loro a informare, istruire e dare ordini al popolo in ascolto.
Non credo che questo ‘Stato di Emergenza’ incarni già ora una inedita dittatura tecnico-mediatica. Non siamo – non siamo ancora – al Grande Fratello profetizzato da George Orwell, ma il pericolo esiste. Potremo uscire dalla Grande Crisi molto meno liberi di quanto ne siamo entrati. Sarà sufficiente che, spinta dalla paura, la maggioranza sia indotta a scambiare Libertà e Democrazia per la Sicurezza e la Tranquillità. Da cittadini, imperfetti quanto si vuole, diventeremo allora servi obbedienti.

Eppure, dentro la Grande Crisi – e abituiamoci: non durerà settimane, ma mesi, forse anni – accadono anche cose nuove e buone, anticipazioni di un futuro diverso e migliore: o per meglio dire, di più futuri possibili: “futuri alternati” o “futuri paralleli” li chiama Philip K. Dick nelle sue visioni in forma di romanzo.
Non mi riferisco ai ‘medici eroi’, anzi, con tutto il rispetto e l’ammirazione che dobbiamo a coloro che hanno affrontato l’emergenza sanitaria ‘a mani nude’ e hanno perso la vita, trovo stucchevole, autoassolutorio, in una parola: insopportabile questo refrain mediatico, questo ritornello dei ringraziamenti agli eroi. Così come è insopportabile la nuvola di buonismo che sembra avvolgere tutti e tutto.
Invece sono successe cose importanti: dentro ognuno di noi. Nel nostro cervello: nella nostra coscienza, se la parola non vi sembra eccessiva. Abbiamo imparato delle cose, e le abbiamo imparate in fretta, grazie ad un ‘corso accelerato’ imposto dal distanziamento sociale, la clausura, i negozi chiusi. Una inconsapevole lezione di sobrietà. La scoperta che si può vivere con molto meno di quello di cui ci pareva di avere assolutamente bisogno e che eravamo abituati ad avere, a comprare, a consumare, a gettare nella spazzatura. O che si poteva e si doveva dare più spazio, valore, importanza alle relazioni umane e sociali: al vicinato, all’incontro, all’autoaiuto, alla solidarietà. E che farlo non era solo ‘buono e giusto’, ma che ci dava piacere, ci gratificava, ci rendeva un po’ felici.

Se non dimenticheremo questa lezione (mi viene in mente mia nonna quando irrideva quelli che, quando gli insegnavi una cosa, quella cosa “gli entrava da un orecchio e gli usciva dall’altro”), se, appena riaperto ‘il mondo supermercato’, non faremo ressa per procurarci una (proprio e solo quella) tra le diecimila merendine rosse-gialle-verdi che ci offrirà il Pensiero Unico, se insomma ci verrà voglia di un mondo diverso e saremo capaci di tradurre questa voglia in fantasia, in dialogo, in azione, se saremo disposti – prima di tutto i giovani e giovanissimi – all’impegno personale e alla mobilitazione sociale.
Ho messo in fila una sfilza di se, che, come è noto, fanno lavorare il cervello ma non fanno la storia. Se però qualcuno di questi se diventerà realtà, allora l’esito della Grande Crisi potrebbe riservarci una bella sorpresa. Invece di incamminarci verso un Grande Fratello (modello cinese o sudamericano, poco importa) potremo imboccare una strada diversa e un futuro migliore per le nuove generazioni.

Due mesi fa, su questo stesso giornale, scrivevo cronaca e impressioni della prima terribile settimana di clausura. Chi volesse leggerle prima di finire questo scritto di oggi le trova [Qui]

Abbiamo appena ‘festeggiato’ il Primo Maggio, una festa dei lavoratori surreale (ma quasi tutto quello che da qualche mese succede attorno a noi merita questo aggettivo): le piazze sono vuote, i ragazzi senza scuola, i lavoratori a spasso. A spasso, cioè senza lavoro: in realtà chiusi in casa. A tutti hanno dato un po’ di cassa integrazione, oppure un pugnetto di soldi, ma per molti la possibilità di tornare al proprio posto di lavoro appare solo una vaga ipotesi. Le cifre sono impressionanti. Nel giro di qualche settimana: 30 milioni di disoccupati in America (che a gennaio vantava la piena occupazione), 10 milioni di posti persi in Germania. Non fatemi scrivere il numero dell’Italia.

Oggi è lunedì, il ‘fatidico 4 maggio’ (forse passerà alla storia come il 5 maggio, quando se ne andò Napoleone), oggi e finita la quarantena collettiva . Finalmente si può mettere il naso fuori di casa, si incomincia a uscire, si possono fare due passi, incontrare qualche ‘congiunto’ (linguaggio del Presidente del Consiglio, il giurista di piccolissima taglia che ci è capitato in sorte). Sempre e comunque armati di mascherina e di moltissima cautela.
Poi, ma solo forse, a tappe successive, riavremo indietro qualche altro pezzo di libertà. Poi l’estate, e anche quella sarà un’estate diversa da tutte le estati che l’hanno preceduta.
Alla fine – non so quando e non lo sa nessuno – potremo “riveder le stelle”. Guardo in alto, il cielo, comincia a fare buio, come sarà il Firmamento? Neppure questo riesco a immaginarlo, quello che so è che “nuovi cieli e la Terra nuova” dipenderanno da ognuno di noi.

Mobilità. In Emilia-Romagna nessuna criticità per il Trasporto pubblico locale all’avvio della fase2

Da: Organizzatori

Sui 33 treni monitorati un carico medio di 52 persone (ben al di sotto dei posti disponibili). Corse di treni aumentate del 60%. Riorganizzate le procedure di salita e discesa dai mezzi, intensificate le operazioni di pulizia e sanificazione. Obbligo a bordo della mascherina

Nessuna criticità per il trasporto pubblico locale nella prima giornata della fase 2. Con trasporti monitorati in tempo reale, il raddoppio delle corse dei bus nelle città e nelle zone industriali e il controllo costante del numero di persone sui treni per mantenere le condizioni di sicurezza, è positivo il bilancio della ripresa dell’attività lavorativa dopo il lockdown in Emilia-Romagna.

“È stata una buona partenza, le prime indicazioni sono positive e il sistema ha retto e tutti hanno dimostrato un grande senso di responsabilità- afferma l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini-. In questo momento è fondamentale la collaborazione di tutti ed è imprescindibile continuare ad osservare comportamenti sicuri usando i gel igienizzanti e le mascherine e mantenendo le distanze di sicurezza. Continueremo a monitorare l’andamento del servizio e per questo ringrazio le Aziende di trasporto e tutti gli operatori per il grande lavoro che stanno facendo- ha concluso l’assessore-. Il sistema regionale è pronto ad intervenire là dove si verifichino problemi per accompagnare nel modo migliore la ripresa delle attività e l’uscita dall’emergenza”.

Da oggi, dunque, per garantire la massima sicurezza dei passeggeri le Aziende di trasporto pubblico locale hanno aumentato le corse degli autobus nelle ore mattutine. Inoltre, Aziende e Trenitalia stanno effettuando un controllo costante del servizio e sono pronte ad intervenire in caso di affollamento e dell’impossibilità per i passeggeri di mantenere il distanziamento sociale.

La situazione sui treni e sui bus
Questa mattina nella fascia tra le 6 e le 9 di mattina sono stati monitorati 33 treni regionali che hanno registrato un carico medio di 52 persone a bordo, ben al di sotto dei posti disponibili. A titolo di esempio sulla linea Porretta-Bologna, con il maggior carico è stato coperto il 90% posti disponibili, mentre sulla Bologna-Portomaggiore solo il 67%. In assoluto il treno più carico ha trasportato 150 passeggeri a fronte di una capienza di 600 posti a sedere, ora ridotta a 300.

A seguito della riorganizzazione del servizio per far fronte all’emergenza sanitaria il Servizio ferroviario, che nel momento della prima fase della crisi era stato ridotto del 60% rispetto ai livelli pre-crisi, è stato aumentato fino ad erogare in questo momento il 60% delle corse previste nell’orario standard. Nella prima fase della crisi i passeggeri del servizio ferroviario erano diminuiti del 90-95%.

#laculturanonsiferma. Teatro sociale, le eccellenze artistiche del territorio e ancora tanta musica e film in programma dal 5 al 10 maggio

Da: Organizzatori

Da Lenz Fondazione alla vicenda di Aldrovandi raccontata da Filippo Vendemmiati: continua senza sosta la programmazione di qualità del festival multimediale regionale

La ricerca artistica di Lenz Fondazione, l’omaggio allo scrittore Giorgio Bassani, 10 video alla scoperta delle ceramiche di Faenza e dei musei che le raccontano, e ancora le conferenze dello Stabat Mater in occasione del 9° centenario del Comune di Bologna. E ovviamente tanta musica con la rassegna Crossroads on air, e il programma Pillole 2d di Fonoprint e il cinema di riflessione.
#laculturanonsiferma, il festival multimediale organizzato dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con gli operatori culturali del territorio, continua a offrire nel periodo di lockdown di cinema e teatri a causa della pandemia, occasioni per vedere spettacoli interessanti, ascoltare musica di qualità, conoscere il territorio e le sue eccellenze culturali, oltre a proporre film di attualità.

La proposta di spettacolo si apre questa settimana con uno Speciale della Fondazione Lenz, importante nel panorama teatrale contemporaneo per l’attività di ricerca artistica, creazione, formazione e ospitalità internazionale nell’ambito delle performing arts, che propone quattro spettacoli: il Grande Teatro del mondo, Autodafè, Verdi Macbeth, La vida es Sueno (quest’ultimo in programma lunedì 11 maggio). La Fondazione, diretta da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, ” lavorando con attori disabili che interagiscono con professionisti ha sviluppato un teatro sociale che dà spazio a una poetica di grande impatto visivo e uditivo, considerata tra le più aggiornate esperienze di teatro di ricerca europee.
Il Comune di Ferrara ricorda con il video “Rolls Royce” lo scrittore Giorgio Bassani a 20 anni dalla scomparsa. Lo scrittore dedicò all’amatissima città molti romanzi, a partire dalle “Cinque storie ferraresi” con cui vinse il premio Strega nel 1956, fino al celebre romanzo “Il giardino dei Finzi Contini”.

Si va poi alla scoperta delle eccellenze culturali del territorio di Faenza, famoso nel mondo per le sue ceramiche. Il Comune ha realizzato appositamente 10 video per la #culturanonsiferma. Tre sono realizzati in collaborazione con la Scuola Comunale di Musica Giuseppe Sarti, racconto e musica a cura del direttore Donato D’Antonio e di due docenti, Silvio Zalambani e Roberto Noferini. Un racconto è dedicato al Mic-Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, con un focus della direttrice Claudia Casali sulla mostra dedicata alla produzione ceramica di Pablo Picasso (attualmente in corso e prorogata al 13 maggio). Un video è dedicato al Museo Carlo Zauli, con un racconto del figlio Matteo, direttore del museo, che si muove sul rapporto tra ceramica e contemporaneità, attraverso anche le residenze d’artista. Non mancano le botteghe ceramiche storiche: La Vecchia Faenza, Ceramica Gatti 1928 e Antonietta Mazzotti e due video dedicati agli studi d’artista: Andrea Salvatori (che utilizza prevalentemente la ceramica) e Enrico Versari (docente all’Isia di Faenza).

Da segnalare anche “Piccole memorie di quartiere”. Un documentario ideato e coordinato da Milo Adami e Sandro Nardi e finanziato da Miur e Mibac. Il progetto ha visto impegnati per un anno gli alunni di due licei parmigiani nella ricerca, digitalizzazione e valorizzazione delle memorie audiovisive recuperate tra gli abitanti dei tre quartieri simbolo dello sviluppo urbanistico della città di Parma, ovvero Oltretorrente, Montanara e San Leonardo, attraverso i filmati in super 8 di famiglia, ricordi e testimonianze dei suoi abitanti. Il documentario è girato da Milo Adami, Gianpaolo Bigoli, Sandro Nardi, con la collaborazione degli studenti del liceo Albertina Sanvitale e Giacomo Ulivi. Il montaggio è di Nicola Tasso. In occasione di “Quante storie nella storia. Settimana della didattica in archivio” (4-10 maggio).

Per il cinema, il giornalista e regista Filippo Vendemmiati racconta il delicato caso umano e giudiziario di Federico Aldrovandi, studente ferrarese ucciso da quattro poliziotti nel 2005 (6 maggio) nel film, dal titolo “È stato morto un ragazzo”, mentre Maria Martinelli ci porta dietro le quinte del mercato dell’arte con la serie “L’artista innocente” – Save the artist” (8 maggio).

Sempre molta musica ad animare il palinsesto regionale: questa settimana con due grandi artisti protagonisti di Crossroads On Air: Rita Marcotulli al pianoforte (sabato 9 maggio) e Mauro Ottolini “Musica per Conchiglie”, conchiglie, loop station (domenica 10 maggio).
Continua poi il format Pillole 2d, a cura di Fonoprint, in programma mercoledì 6 maggio, che propone il live in studio di Bobby Wanna e Bonetti, in collegamento dalla sua abitazione.

Gli eventi andranno on line sulle piattaforme regionali di EmiliaRomagnaCreativa (www.emiliaromagnacreativa.it) e Lepida Tv www.lepida.tv, canale YouTube LepidaTV OnAir, oltre che sul canale 118 del digitale terrestre e sul 5118 di Sky e sulle pagine web e social degli operatori culturali coinvolti nell’evento.
I programmi potranno subire variazioni, gli aggiornamenti sul portale www.emiliaromagnacreativa.it.

In allegato: il programma dal 5 al 10 maggio

Coronavirus, l’aggiornamento: 26.175 i positivi in Emilia-Romagna dall’inizio della crisi, 159 in più rispetto a ieri, incremento fra i più bassi in assoluto

Da: Organizzatori

Quelli lievi in isolamento a domicilio sono 6.076 (-55). Salgono a 200.427 i tamponi effettuati: 3.352 in più rispetto a ieri. In diminuzione i ricoverati nei reparti Covid (-29). I nuovi decessi sono 24. Dal Dipartimento nazionale di protezione civile 700mila mascherine

In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.175 casi di positività,159 in più rispetto a ieri: incremento fra i più bassi in assoluto fra quelli registrati finora. I test effettuati hanno raggiunto quota 200.427 (+3.352).

Le nuove guarigioni oggi sono 196 (13.525 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -61, passando dai 9.045 registrati ieri ai 8.984 odierni. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 4.541, fra i più alti nel Paese.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 6.076, -55 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 199, un numero di poco superiore a quello di ieri (+2). Diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (- 29).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 13.525 (+196): 3.135 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 10.390 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 24 nuovi decessi: 12 uomini e 12 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.666.

I nuovi decessi riguardano 7 residenti nella provincia di Piacenza, 1 in quella di Parma, 1 in quella di Reggio Emilia, 3 in quella di Modena, 5 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 4 a Ferrara, 1 a Ravenna, 1 in quella di Forlì-Cesena (nel territorio cesenate), 1 nel riminese. Nessun nuovo decesso da fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.251 a Piacenza (37 in più rispetto a ieri), 3.227 a Parma (23 in più), 4.778 a Reggio Emilia (13 in più), 3.747 a Modena (10 in più), 4.204 a Bologna (40 in più), 386 le positività registrate a Imola (come ieri), 938 a Ferrara (4 in più). In Romagna sono complessivamente 4.644 (32 in più), di cui 986 a Ravenna (nessuna variazione rispetto a ieri), 910 a Forlì (6 in più), 712 a Cesena (17 in più), 2.036 a Rimini (9 in più).

La rete ospedaliera: 4.080 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini, il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente a oggi 4.080 posti letto attivati per i pazienti Covid-19: 3.674 ordinari (38 meno di ieri) e 406 di terapia intensiva (21 in meno). Nel dettaglio: 472 posti letto a Piacenza (di cui 28 di terapia intensiva), 904 a Parma (50 di terapia intensiva), 451 a Reggio Emilia (45 di terapia intensiva), 502 a Modena (70 di terapia intensiva), 903 tra Bologna e Imola, e dunque nell’area metropolitana (118 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 281 a Ferrara (23 di terapia intensiva), 567 in Romagna, di cui 72 per terapia intensiva. Nel dettaglio: 166 a Rimini (di cui 27 per la terapia intensiva), 88 a Ravenna (di cui 14 per la terapia intensiva), 97 a Lugo (di cui 10 per la terapia intensiva), 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 89 a Forlì (di cui 10 per la terapia intensiva), 73 a Cesena (di cui 11 per la terapia intensiva) e 30 posti letto a Villa Serena.

L’attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale

Dal Dipartimento nazionale della protezione civile,sono pervenuti ai magazzini dell’Agenzia 520.000 mascherine chirurgiche, 80.000 mascherine ffp2, 100.000 mascherine monovelo Montrasio, 8.000 camici impermeabili a maniche lunghe. Grazie a donazioni sono arrivate anche 9.984 tute di protezione e 1.000 sovrascarpe.

Sui siti del Dipartimento e del Ministero della Salute, è possibile seguire l’aggiornamento quotidiano dei dati complessivi su Dpi e apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome (sistema informatico ADA: Analisi Distribuzione Aiuti): https://bit.ly/2SBs0w9

Personale sanitario da altre regioni: due nuovi medici arrivati oggi

Nel primo pomeriggio è atterrato all’aeroporto di Verona un volo dell’Aeronautica militare con a bordo un nuovo contingente di medici volontari (il quinto dall’inizio dell’emergenza) appartenenti alla task force del Dipartimento nazionale della Protezione civile, in aiuto alle aree più colpite dall’emergenza. Dei 21 medici di quest’ultimo gruppo – accompagnati dal ministro per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia -, due sono stati destinati all’Emilia-Romagna: uno a Modena e uno a Parma. I restanti sono stati dislocati in Liguria, Lombardia, Piemonte e nella Provincia autonoma di Bolzano. Ad accogliere i sanitari, un funzionario dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ed un pulmino adibito al trasporto dei medici. Pernottamento e vitto sono assicurate dalle Ausl territoriali. Dall’inizio dell’emergenza, sono arrivati in Emilia-Romagna 5 contingenti di infermieri (totale 84) e 5 di medici (totale 58). Un ulteriore arrivo è previsto per sabato 9 maggio.

Volontariato

Sabato 2 maggio sono stati 565 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza. Dall’inizio delle attivazioni del volontariato, si sono accumulate 39.327 giornate complessive. I coordinamenti provinciali con più volontari impegnati risultano quelli di Modena, Reggio Emilia e Parma. Tra le attività più rilevanti il supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (consegna spesa, pasti e farmaci a domicilio). Tale attività, estesa su tutto il territorio regionale, ha coinvolto circa 300 volontari, di cui un centinaio di scout Agesci. Inoltre grazie ai volontari viene assicurato il supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, nel trasporto campioni sanitari e tamponi, nella consegna di farmaci (Cri e Anpas: 247 volontari).

Volontari di protezione civile sono occupati anche in funzioni di segreteria e supporto logistico presso i Coc dei vari Comuni o presso le sedi dei Coordinamenti provinciali. Nel parmense (ad Albareto e Borgotaro), prosegue la sanificazione dei mezzi di soccorso, mentre a Reggio Emilia continuano ad essere attivi tre cuochi volontari presso la mensa Caritas. Un paio di volontari messi a disposizione direttamente dal Dipartimento nazionale hanno proseguito l’attività di sorveglianza dei passeggeri in transito all’aeroporto Marconi di Bologna.

Drive Through e Pre-triage

Si confermano le 13 strutture per effettuare i tamponi di verifica a chi è in via di guarigione, approntate con il concorso dell’Agenzia e dei coordinamenti provinciali del volontariato di protezione civile. Queste le postazioni: Parma (due, di cui l’ultima presso il Campus universitario), Castelnovo ne’ Monti (RE), Guastalla (RE), Modena (due, di cui una davanti al PalaPanini per gli screening sierologici), Bologna, Imola (BO), Cesena (FC), Forlì (FC), Bagno di Romagna (FC), Rimini (RN) e Faenza (RA). Strutture che si aggiungono a tutte le altre presenti sul territorio regionale allestite dalle Aziende sanitarie.

Sono confermati anche i 34 punti di pre-triage (11 davanti a carceri e case circondariali, 23 per ospedali e cliniche). Nel dettaglio: 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (Sant’Orsola e Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); 2 in provincia di Rimini (Rimini città); 1 nella Repubblica di San Marino (nella postazione davanti all’Ospedale di Stato, al pre-triage si è aggiunta una tenda per gli screening sierologici).

Donazioni

I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964

Causale – Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus.

Dalla parte dei più deboli e dalla parte della legge

Da: Kiwan Kiwan, La Sinistra per Ferrara
Stefania Soriani, segretaria provinciale di Rifondazione Comunista Ferrara

Consideriamo inaccettabili gli attacchi da parte dell’Amministrazione Comunale di Ferrara guidata dal Sindaco Alan Fabbri e dal suo vice nei confronti dell’autorità (il Prefetto), della giustizia (Il Tribunale) e del più antico sindacato italiano a difesa dei più deboli ovvero (la CGIL).

Reputiamo infatti scorrette le invettive personali, come quello del vicesindaco nei confronti del Prefetto, che ha impedito attenendosi alla normativa, un concerto per il 1 maggio che avrebbe messo in pericolo la salute di tutti i cittadini.

Inoltre il Sindaco ha definito come un attacco all’Italia, la decisione del Tribunale di Ferrara nella persona del Giudice, che ha riconosciuto discriminatori i criteri d’accesso per i buoni pasto e ha sentenziato la riformulazione degli stessi sulla base di requisiti più equi in grado di soddisfare il “bisogno primario di ogni essere umano”.

“Il sindaco di tutti” dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, anche coloro che hanno idee diverse, come peraltro previsto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

E’ di queste ultime ore inoltre l’attacco frontale nei confronti del segretario generale della Cgil di Ferrara, Cristiano Zagatti, colpevole di aver difeso i diritti dei più deboli con un ricorso relativamente ai criteri per accedere ai buoni pasto; a lui esprimiamo la nostra solidarietà estesa a tutta l’Organizzazione Sindacale a cui appartengono migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori, riconoscendosi nei suoi valori di natura democratica, plurietnica e di solidarietà.

La legge è uguale per tutti e da tutti deve essere egualmente rispettata!

Coronavirus. Terminata la consegna ai Comuni dei 4 milioni di mascherine gratuite per i cittadini dell’Emilia-Romagna

Da: Organizzatori

Saliranno così a 12,5 milioni le mascherine assegnate. Il presidente Bonaccini e l’assessore Priolo: “Intervento straordinario. Già al lavoro per dare un ulteriore supporto alla cittadinanza, con modalità di distribuzione sulle quali vorremmo provare a gravare meno sui Comuni”

Si è conclusa oggi la distribuzione ai Comuni dei 4 milioni di mascherine gratuite e di qualità certificata per i cittadini dell’Emilia-Romagna, voluta dalla Regione, la seconda nelle ultime settimane.

E si sta già lavorando a una terza distribuzione fra due settimane, con altri 4 milioni di mascherine, sempre gratuite, per i cittadini.

Con l’ordinanza firmata il 30 aprile dal presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, da oggi l’uso della mascherina è obbligatorio in Emilia-Romagna nei locali aperti al pubblico e nei luoghi all’aperto laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di un metro. La nuova fornitura ai territori vuole poi essere un ulteriore incentivo a utilizzare i dispositivi di protezione individuale di fronte alla graduale riapertura di numerose attività produttive e della mobilità collegata, sempre da oggi.

“Oggi abbiamo terminato la consegna del secondo lotto di 4 milioni di mascherine per un totale, dal’8 aprile, di 8,5 milioni di dispositivi gratuiti consegnati che hanno raggiunto cittadini e lavoratori dell’Emilia-Romagna- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo-. Con l’inizio della fase 2 e l’obbligo di utilizzo delle mascherine a protezione della popolazione, stiamo provando a definire un ulteriore supporto alla cittadinanza, con una nuova fornitura fra due settimane per altri 4 milioni di mascherine gratuite. Con modalità di distribuzione che terranno conto delle indicazioni anche da parte del Dipartimento nazionale e sulle quali vorremmo provare a gravare meno sui Comuni”.

La ripartizione dei 4 milioni di mascherine è avvenuta anche in questa caso sulla base della popolazione residente. Nei Comuni della provincia di Bologna sono arrivate 910mila mascherine e 410mila foglietti istruzioni; in quella di Ferrara 310mila e 98mila foglietti; in quella di Forlì-Cesena 354mila e 111.500 foglietti; in quella di Modena 630mila e 259.500 foglietti; in quella di Piacenza 258mila mascherine e 81mila foglietti; in quella di Parma 406mila e 130.500 foglietti; in quella di Ravenna 350mila e 112.500 foglietti; in quella di Reggio Emilia 478mila e 150mila foglietti; in quella di Rimini 304mila e 90.500 foglietti.

Con questi 4 milioni di mascherine, altre 500mila sono state consegnate alle aziende del trasporto pubblico locale. Si aggiungono ai 4 milioni di dispositivi (2 per cittadini e famiglie e 2 per i lavoratori) resi disponibili dalla Regione nelle scorse settimane, per un totale appunto di 8,5 milioni di mascherine.

Fase Due. Uno speciale Fondo nazionale per la formazione, destinato ai lavoratori in cassa integrazione o con riduzioni d’orario

Da: Organizzatori

Lo strumento servirebbe a gestire le ore non lavorate offrendo l’opportunità di un’evoluzione professionale. L’assessore Colla: “Si tratta di un’operazione di prospettiva che può permetterci di proteggere l’occupazione attraverso la riqualificazione, con una rimodulazione dell’orario di lavoro, che non comporti restrizioni per i lavoratori né aggravi di spesa per le imprese”

Un apposito “Fondo formazione” nazionale, finanziato dallo Stato, per gestire rimodulazioni o riduzioni di orario o di giornate lavorate, senza penalizzazioni per lavoratori e imprese e con l’obiettivo di una riconversione e rafforzamento delle competenze professionali e delle conoscenze. Uno strumento che quindi sarebbe utile per chi abbia riduzioni d’orario o si trovi in cassa integrazione per avere l’opportunità di un’evoluzione professionale.

Parte dalla Regione Emilia-Romagna al Governo una proposta innovativa, contenuta in una lettera inviata oggi dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e al Lavoro, Vincenzo Colla, ai ministri del Lavoro, Nunzia Catalfo e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, perché possa essere inserita nel prossimo decreto che varerà Palazzo Chigi.

“Sappiamo molto bene– spiega l’assessore Colla- che ci attendono mesi difficili, in cui l’occupazione sarà particolarmente sotto stress. Nell’ottica di una ripresa graduale dopo l’emergenza Covid-19, abbiamo chiesto al Governo di rendere possibile una rimodulazione dell’orario di lavoro che non comporti restrizioni per lavoratrici e lavoratori né aggravi di spesa per le imprese, e al tempo stesso consenta di migliorare le competenze dei lavoratori stessi. Questo strumento permetterebbe di utilizzare meno ore di ammortizzatori sociali e di inserire da subito più lavoratori nel sistema produttivo e dei nuovi servizi. Si tratta di un’operazione di prospettiva che può permetterci di proteggere l’occupazione attraverso la riqualificazione. Ritengo che il fondo possa rappresentare un’opportunità anche per assecondare una nuova idea di sviluppo, che si fondi su competenze digitali e nuove abilità, puntando su una qualità alta del lavoro. Al tempo stesso potrebbe agevolare modelli organizzativi sul rapporto fra tempi di vita e di lavoro, in particolare per le donne lavoratrici, anche tramite lo smartworking”.

L’assessore regionale nella missiva chiede, inoltre, che l’adesione alla formazione sia possibile solo previo accordo sindacale fra le aziende e le rappresentanze dei lavoratori e tutti gli oneri, compresi i contributi previdenziali e assistenziali, siano a carico di un apposito Fondo istituito presso il Ministero.

Coronavirus. Plasma terapia, la posizione della Regione Emilia-Romagna: “Presto per trarre conclusioni definitive, dati ancora scarsi”

Da: Organizzatori

“Dati di letteratura riferiti solo a una ventina di pazienti, tutti in fase di malattia avanzata e curati anche con altri farmaci. Prima di considerarla terapia di riferimento, è necessario verificarne l’efficacia in fase più precoce, in assenza di altre cure e con un più lungo follow-up”. Pertanto, al momento in Emilia-Romagna non viene utilizzata

“Una risorsa terapeutica importante, ma i dati ancora scarsi non consentono di trarre conclusioni definitive”.

La Regione Emilia-Romagna interviene sulla plasma terapia, e lo fa attraverso le valutazioni del professor Pierluigi Viale, componente dell’Unità di crisi regionale Covid-19 e direttore dell’unità operativa di Malattie Infettive del Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

“Parliamo di una risorsa terapeutica nota il cui utilizzo risale ad oltre cinquant’anni anni orsono, che si basa sul principio della trasmissione passiva degli anticorpi come strumento terapeutico nei confronti di malattie da infezione- spiega Viale-. Era già stata sperimentata durante le due precedenti epidemie da Coronavirus (Sars e Mers), per cui alcuni gruppi di lavoro l’hanno messa in atto anche nei confronti di Covid-19”.

“Tuttavia i dati di letteratura sono al momento molto scarsi, quasi aneddotici: si riferiscono infatti a meno di venti pazienti, tutti in fase di malattia avanzata e tutti co-trattati con altri farmaci, per cui è difficile trarre conclusioni definitive- aggiunge-. Anche per questa terapia sarebbe necessario mettere in atto uno studio prospettico randomizzato e soprattutto verificarne l’efficacia in fase più precoce di malattia ed in assenza di co-trattamenti”.

A queste considerazioni, il professor Viale aggiunge ulteriori valutazioni scientifiche che spingono la Regione ad adottare una linea prudenziale, quindi a scegliere di non utilizzare al momento questa terapia sui pazienti affetti da nuovo Coronavirus ricoverati nelle strutture del sistema sanitario emiliano-romagnolo.

“Vi sono alcune perplessità di fondo rispetto a tale terapia- sottolinea Viale-. Innanzitutto il fatto che non si sappia se gli anticorpi presenti nel siero dei pazienti guariti siano protettivi e per quanto perdurino. Secondariamente, appare azzardato somministrare passivamente anticorpi ad un paziente – specie in una fase di malattia in cui sia possibile utilizzare risorse alternative – fino a quando non sarà chiarito il rischio che Covid-19 possa sfruttare il meccanismo attraverso cui gli anticorpi fungono da vettore di infezione da altro sierotipo virale piuttosto che da fattore protettivo; parliamo di ciò che scientificamente viene denominato antibody-dependent enhancement, Un’ulteriore perplessità giunge dall’ipotesi che la somministrazione di plasma contenete anticorpi di un’altra persona possa innescare patologie immuno-mediate”.

“Per tutti questi motivi- conclude Viale- l’utilizzo routinario del plasma in pazienti affetti da nuovo Coronavirus dovrebbe avere una rigorosa fase sperimentale ed un più lungo follow up prima di essere considerato una terapia di riferimento”.

Interpellanza su progetto misure alternative al carcere

Da: Francesco Colaiacovo, il Consigliere comunale PD

Premesso

Che le nuove disposizioni in materia di detenzione domiciliare di cui all’art.123 c. 1 del d.l.17
marzo 2020, n. 18, che dispone “In deroga al disposto dei commi 1, 2 e 4 dell’articolo 1 della legge
26 novembre 2010, n. 199, dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 30 giugno
2020, la pena detentiva è eseguita, su istanza, presso l’abitazione del condannato o in altro luogo
pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza ove non sia superiore a diciotto mesi, anche se
costituente parte residua di maggior pena”, salvo che ricorrano le condizioni ostative previste dalla
norma stessa;
Che in data 17 aprile 2020, è stato sottoscritto l’accordo fra la Regione Emilia-Romagna e Ufficio
Interdistrettuale per l’esecuzione Penale Esterna Emilia Romagna e Marche– Ministero della
Giustizia per l’attuazione di misure volte a favorire l’esecuzione penale esterna di cui all’art. 123
del D.L. n. 18 del 17 Marzo 2020;
Che ai sensi di tale accordo è stata indetta una istruttoria pubblica di coprogettazione ai sensi
dell’art. 55 del d. lgs. n. 117/2017, al fine di individuare gli Enti disponibili all’accoglienza e alla
definizione di progetti individualizzati di reinserimento sociale a favore delle persone sottoposte
alle misure alternative;
Che l’attività di coprogettazione ha per oggetto gli interventi di supporto abitativo e di sostegno
all’inclusione sociale di detenuti/e italiani/e e stranieri/ ammessi a misure alternative alla detenzione
con pena da scontare, inferiore a 18 mesi e che non dispongano di un domicilio effettivo e idoneo;
Che in data 21 aprile u.s. è stata pubblicato l’avviso pubblico con manifestazione di interesse da
presentare entro le 24,00 del 4 maggio 2020;
Che un Consorzio di Cooperative congiuntamente ad una ATS ( associazione temporanea di scopo )
comprendente tra le altre anche l’associazione Viale K, volendo rispondere all’avviso pubblico, ha
predisposto un proprio progetto di cooperazione trasmettendolo al Sindaco, in quanto ai sensi
dell’art.6, la domanda doveva essere corredata dal parere positivo del Comune nel quale si prevede
di realizzare la proposta progettuale;

Valutato

Che l’attuazione di tale progetto poteva mettere a sistema l’attività con cui da alcuni decenni
l’associazione viale K, in collaborazione con altre realtà del territorio, consente a persone detenute o
ex detenute di usufruire delle misure alternative al carcere, favorendone il reinserimento nella vita
sociale della comunità ferrarese;

Considerato

Che l’associazione Viale K, da anni svolge attività di volontariato presso la Casa Circondariale di
Ferrara, con progetti volti alla formazione professionale e al recupero sociale dei detenuti;
Che la Giunta ha una perfetta conoscenza della capacità progettuale delle associazioni, delle
imprese sociali e delle cooperative partecipanti al bando, la professionalità dei loro operatori, i
contesti in cui vengono realizzati i singoli progetti in rete con le tante realtà del territorio;

Ritenute

Non pertinenti e pretestuose le argomentazioni dell’Assessora Coletti riportate dalla stampa,
secondo la quale la richiesta di approvazione è stata inviata a pochi giorni dal termine ( la richiesta è
stata inoltrata in una settimana dove tre giorni erano di festa), senza indicazione delle risorse e dei
destinatari ( esplicitate nell’avviso pubblico ).

Interpella il Sindaco e la Giunta per conoscere

Quali siano le ragioni del diniego alla richiesta avanzata dal Consorzio di Cooperative e dalla ATS,
di poter partecipare all’avviso pubblico di cui in premessa, privando le persone detenute nella Casa
Circondariale di Ferrara, con i requisiti per usufruire delle pene alternative al carcere, di poter
sperimentare esperienze di reinserimento nella società;
Quali siano i progetti per il reinserimento sociale di quelle persone detenute, prive di domicilio ,
quando avranno terminato la pena detentiva e saranno rimesse in libertà.

LA FOTO DEL ‘POLIFEMO’ DI BALAMOS TEATRO
sulla Cover di National Geographic Italia, Maggio 2020

Da: Ufficio Stampa Balamòs Teatro – Ferrara

La copertina della rivista National Geographic del mese di Maggio 2020, ha una foto tratta dallo spettacolo “voci e suoni da un’avventura leggendaria”, diretto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro e responsabile dei laboratori teatrali al Centro Teatro Universitario di Ferrara, con gli allievi delle prime classi medie della scuola “T.Tasso” di Ferrara, la partecipazione della musicista Martina Monti, che è stato presentato alla Camera Anecoica dell’Università di Ferrara il 6 Maggio 2019.

Lo spettacolo era la conclusione del progetto teatrale “Sguardi Diversi”, promosso dal Comune di Ferrara, in collaborazione con l’Università di Ferrara, Centro Teatro Universitario dell’Ateneo e la
Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.

Siamo molto soddisfatti per questo risultato, frutto di un lavoro di ricerca teatrale pluriennale e perseverante con le giovani generazioni che si svolge in più direzioni (scuola, teatro, università, carcere), e che mette in campo e in sinergia attraverso un lavoro di rete, il Comune di Ferrara, l’Università, la Scuola, gli Istituti Penitenziari di Venezia e la nostra Associazione.

INVITO / Montagna. Mettere su casa in Appennino: nuove opportunità per giovani coppie e famiglie. Contributi della Regione per acquisti e ristrutturazioni

Da: Organizzatori

Videoconferenza stampa mercoledì 6 maggio del presidente Bonaccini e dell’assessore Lori. Alle 12.00 il collegamento dalla Sala stampa della Regione. I cronisti dovranno collegarsi dalle 11.45

Ripopolare le aree di montagna e collina dell’Emilia-Romagna, favorendo l’insediamento di giovani coppie e famiglie e insieme il recupero del patrimonio edilizio esistente.
Lo prevede il bando appena approvato dalla Giunta regionale, che verrà illustrato ai giornalisti in videconferenza stampa mercoledì 6 maggio 2020 alle ore 12.00 dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale a Montagna e programmazione territoriale, Barbara Lori.

Per ragioni tecniche, chi intende partecipare alla video conferenza è pregato di inviare, entro le 10 di domani, una mail di conferma a stampaseg@regione.emilia-romagna.it.
I giornalisti accreditati potranno accedere alla stanza virtuale solo a partire dalle ore 11.45.

Istruzioni di accesso/collegamento per i giornalisti
Per collegarsi da pc o tablet, direttamente da Google Chrome:
https://call.lifesizecloud.com/321771
Scegliere ‘partecipa alla riunione’, poi digitare il PIN 26531

Per collegarsi da smartphone:
1) scaricare l’app Lifesize: da App Store o da Google Play
2) avviare ed entrare come ospite, specificando solo nome e cognome
3) in corrispondenza di ‘Estensione’, digitare 321771
4) il codice richiesto per accedere al meeting è: 26531, seguito da #

ATTENZIONE:

Il numero massimo di utenti che possono partecipare alla videoconferenza è di (la stazione + 49 esterni)
Si prega cortesemente di TENERE I MICROFONI IN MUTO quando non si debba intervenire.
A chi si collega da computer/smartphone/tablet chiediamo di utilizzare questi strumenti con le cuffie/auricolari, NON IN VIVA VOCE.
Si sconsiglia il collegamento di computer attraverso connessioni WiFi.
Collegamento a partire dalle ore 11,45

Caricento: sacrifici sul bilancio 2019. Parte bene il 2020

Da: Ufficio Relazioni Esterne – Cassa di Risparmio di Cento

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Cento ha approvato il progetto di Bilancio 2019, la trimestrale relativa ai primi mesi del 2020 e il piano industriale 2020-2022.

Il Presidente della Cassa di Risparmio di Cento Giuseppe Pallotta ha commentato così:

“I positivi risultati del primo trimestre 2020 sono in linea con quelli del piano industriale, dopo un esercizio 2019 che ha comportato la necessità di interventi straordinari sul bilancio, e dimostrano che la direzione intrapresa dalla Cassa è quella giusta. L’approvazione del piano sancisce un punto di partenza cruciale nella storia della Cassa di Risparmio di Cento SpA. In un contesto globale di estrema incertezza e fortemente destabilizzato dalla diffusione del Covid-19, il Consiglio di Amministrazione e la Direzione hanno stabilito un indirizzo strategico che rimarca con forza la necessità di evolvere in base alle esigenze della clientela, facendo fede ai saldi principi di banca locale legata al territorio che l’hanno sempre contraddistinta.”

Nei primi tre mesi del 2020, nonostante la già evidente manifestazione dei primi effetti del Covid-19, il margine di intermediazione è risultato pari a 17,8 milioni, leggermente inferiore al primo trimestre 2019, ma superiore rispetto al budget. La contrazione delle rettifiche sui crediti e delle spese amministrative, in linea con le attese, hanno determinato un risultato ante imposte positivo per 1,9 milioni ed un CET1 pari a 12,61 % in aumento rispetto al 11,54 % del 31/12/19.

“Pur chiudendo in negativo il 2019 a causa di interventi straordinari sul bilancio, la Cassa evidenzia numerosi punti di forza: aumento di raccolta ed impieghi, aumento del numero di clienti, rapporto di copertura dei crediti anomali che balza al 61,7% e solidità patrimoniale garantita dal CET1 all’11,54%” ha dichiarato il Presidente di Caricento Pallotta.

La raccolta da clientela balza del 7,5% con un aumento di 131 milioni passando dai 1.734,6 milioni di euro del 2018 ai 1.865 milioni del 31/12/2019, quale chiaro segno di affezione della clientela per l‘affidabilità ed i servizi offerti dalla Cassa. La raccolta indiretta aumenta anch’essa del 5,3%, pari a 99 milioni; forte crescita anche della raccolta gestita, che raggiunge la rilevante soglia dell’80,7% del totale dell’indiretta, attestandosi a 1.582,2 milioni di euro con un aumento del 8,8%.

Anche nel contesto di permanente incertezza e fortissima concorrenza dal lato della remunerazione dei prestiti, la Cassa ha continuato a fornire supporto finanziario mediante finanziamenti alle imprese e alle famiglie del territorio: gli impieghi lordi e netti per cassa sono in aumento rispettivamente del 1 e dello 0,5%, mentre i mutui sono in aumento del 8,2%.

Il conto economico 2019 è fortemente influenzato da due specifici interventi una tantum. Il primo è relativo alla gestione dei diamanti da investimento, cosiddetti perché tutti blisterati ed ognuno accompagnato da certificazione dei due principali istituti gemmologici internazionali, collocati dalla Cassa fino al 2016. A seguito dei provvedimenti assunti dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti delle due società specializzate in tale commercio, nello specifico DPI, la Cassa si è subito messa a disposizione dei clienti che hanno manifestato la volontà di recedere dall’investimento. Da rimarcare che ad oggi la pressoché totale platea dei clienti interessati ha accettato con soddisfazione la soluzione alternativa proposta dalla Cassa senza la necessità di ricorrere ad alcun intermediario.

Il rilevante onere registrato nel 2019, pari a 9,3 milioni, è motivato dalla scelta estremamente prudenziale di valutazione delle pietre riacquistate, effettuata dalla Cassa in attesa di definire le migliori modalità di cessione totale o parziale, anche con riferimento all’orizzonte temporale. Si precisa, tuttavia, che l’impatto di questa operazione si limita al bilancio di esercizio 2019.

Il secondo intervento è relativo agli accantonamenti che hanno portato i coverage, ossia le svalutazioni del credito deteriorato, a livelli di assoluta rilevanza rispetto alla media del sistema bancario e tali da conferire una marcata solidità agli attivi creditizi della Cassa. L’impatto complessivo della valutazione sui crediti alla clientela è infatti pari a 24,4 milioni di euro rispetto ai 18 milioni del dicembre 2018, in aumento di 6,5 milioni.

L’attività di recupero ha ridotto i crediti anomali lordi da 169,6 a 159,3 milioni (- 6,1%) determinando un NPL ratio (rapporto fra i prestiti deteriorati i e prestiti lordi) in miglioramento ulteriore attestandosi a fine 2019 al 7,8% dal 8,4% del 2018. La svalutazione delle sofferenze aumenta, quindi, comprendendo le perdite su crediti contabilizzate, in misura rilevante fino al 71,2% dal 63,8% dell’anno precedente, innalzando significativamente il rapporto di copertura del totale dei crediti anomali al 61,7% contro il 49,4% di fine 2018. Conseguentemente, i prestiti deteriorati netti evidenziano una fortissima riduzione pari al 24,3%.

Circa le altre componenti del conto economico, il margine da interessi diminuisce di 2,6 milioni di euro (-6,87%) attestandosi a 34,6 milioni dai 37,2 milioni di euro di fine 2018, causa la forte pressione al ribasso dei tassi attivi sui prestiti a clientela. Il margine da servizi è sostanzialmente stabile a 27,8 milioni rispetto ai 28 milioni del 2018, grazie al forte apporto delle commissioni di gestione ed intermediazione.

In riduzione le spese per il personale, meno 1,44% da 29,6 a 29,2 milioni di euro, e le altre spese amministrative che calano complessivamente del 4,8% per effetto dell’introduzione del principio contabile IFRS16.

Ne consegue che la perdita netta si attesta a 15,372 milioni. Il risultato netto “normalizzato” 2019 e 2018 sarebbe stato rispettivamente pari ad una perdita di 0,5 milioni contro i +11,4 dello scorso anno.
Il CET1, Common Equity Tier One, cosiddetto indice di solidità, al 31/12/2019 si attesta al 11,54%, al di sopra delle soglie richieste dagli organismi di vigilanza preposti.

Rilevanti nell’anno gli investimenti tecnologici per l’implementazione del nuovo internet banking BEE BANK, pienamente conforme alla Direttiva Europea sui sistemi di pagamento, la quale ha imposto un rafforzamento nelle modalità di accesso ed autorizzazione dei servizi di pagamento online. Questi progetti hanno comportato un impatto diretto sulle spese amministrative, ma si sono rivelati estremamente preziosi alla luce dell’emergenza sanitaria in corso.

Continua a crescere, infatti, l’attenzione della clientela nei confronti delle tecnologie, in particolare di quelle mobile: nel corso del 2019 i clienti che utilizzano BEE BANK da smartphone sono aumentati dell’80%, con un incremento degli importi autorizzati pari al 114%.

Sul fronte credito alle famiglie, nel corso del 2019 la Cassa ha perfezionato 1450 richieste di prestito personale, erogando circa 22 milioni di euro che hanno consentito alle famiglie di realizzare i propri progetti. Prosegue l’intensa collaborazione con Ifiver, società del gruppo specializzata nella cessione del quinto dello stipendio e della pensione che nel 2019 ha erogato 52,1milioni ad oltre 1700 clienti.

Più di 3.700 clienti, tra privati, imprese ed enti, hanno scelto di affidarsi alla consulenza di Cassa di Risparmio di Cento nel 2019.

La Cassa ha supportato gli esercenti e i piccoli operatori economici nell’adozione di POS evoluti, adatti anche per la registrazione telematica dei corrispettivi, per adempiere agli obblighi statali in vigore dal primo gennaio 2020.

Il numero dei dipendenti al 31/12/2019 era pari a 420. Le assunzioni nel corso dell’anno sono state 14, di cui 2 a tempo indeterminato e 12 a tempo determinato.
L’attività formativa 2019 ha coinvolto la quasi totalità dei dipendenti per un totale di oltre 28.000 ore di formazione, delle quali quasi il 50% in modalità e-learning.

Nel 2019 la Cassa ha continuato a sostenere le principali iniziative artistiche, culturali e sportive dei territori nei quali opera, tra i quali a Cento il famoso Carnevale di Cento e la mostra Emozione Barocca realizzata dal Centro Studi Internazionale Il Guercino in collaborazione con il Comune di Cento.

Infine, il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha convocato per il prossimo 5 giugno l’Assemblea dei Soci per l’approvazione del bilancio di esercizio 2019. L’azionariato assai diffuso, che conta più di 10 mila Soci, la necessità di ridurre al minimo i rischi connessi all’emergenza sanitaria Covid-19 e le vigenti prescrizioni legislative a tutela della salute hanno indotto la Cassa ad aderire alle nuove previsioni del Decreto Cura Italia ed utilizzare la modalità di svolgimento dell’Assemblea tramite un rappresentate designato.

“Lo abbiamo sempre detto, non ci siamo mai fermati. Nonostante l’incertezza che ha caratterizzato gli ultimi anni, abbiamo sempre messo il cliente al primo posto” ha concluso Ivan Damiano, Direttore Generale di Caricento.

PIANO INDUSTRIALE 2020-2022 della Cassa di Risparmio di Cento SpA

A partire dall’inizio di Novembre 2019, preso atto con rammarico della mancata finalizzazione dell’operazione di integrazione nel gruppo Banca Popolare di Sondrio, il Consiglio di Amministrazione e la Direzione della Banca sono stati impegnati nella realizzazione del piano industriale 2020-2022 con la collaborazione della società di consulenza KPMG.

Il piano approvato dal Consiglio di Amministrazione prevede una crescita per i prossimi 3 anni individuando obiettivi atti a garantire lo sviluppo del Gruppo Cassa di Risparmio di Cento, in considerazione del forte legame con il territorio e della necessità di evolvere in base alle mutate esigenze della clientela e del contesto esterno.

All’interno di uno scenario caratterizzato da forte instabilità, anche per le tuttora incerte previsioni circa i tempi di recupero dai forti ma temporanei effetti negativi della pandemia, e nel quale persistono tassi – anche negativi – ai minimi storici, l’indirizzo della Cassa per il prossimo futuro è quello di posizionarsi come punto di riferimento a 360 gradi per famiglie ed imprese, facendo leva sulla consulenza di gestori dedicati alle esigenze di ogni tipologia di clientela, e su soluzioni specifiche in ambito bancario, finanziario ed assicurativo.

Nel complesso il piano industriale della Cassa si articola su precisi pilastri fondamentali:

– Vicinanza alla clientela: la Cassa investirà per aumentare l’efficacia della propria offerta commerciale grazie alla competenza del proprio personale, all’ausilio di nuovi applicativi tecnologici di analisi e reportistica, in grado di identificare le esigenze della clientela, allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi in ambito gestione del risparmio, soluzioni assicurative e fabbisogni della famiglia;

– Modello operativo: è prevista una riorganizzazione della struttura di rete sul territorio accompagnata da nuovi investimenti nel settore IT (Information Technology), finalizzati alla digitalizzazione dei processi, con l’obiettivo di snellire le procedure e semplificare tutte le attività che hanno un impatto diretto o indiretto sulla clientela;

– Risorse umane: la Cassa intende valorizzare il proprio principale patrimonio, i dipendenti, grazie ad un importante e strutturato piano di ingaggio, nonché ad un piano formativo legato sia alle specifiche aree di business che alla creazione di una leadership diffusa;

– Miglioramento della qualità dell’attivo creditizio: è prevista una focalizzazione sui processi di gestione del credito ed un’ulteriore azione di riduzione degli NPL (prestiti deteriorati), alla quale si affianca sin da ora un deciso supporto alle iniziative governative per il contrasto degli effetti del Covid-19;

– Rafforzamento del capitale regolamentare: sono previste azioni mirate volte a conservare adeguati livelli di patrimonializzazione funzionali all’attività creditizia della Cassa, senza ricorso – ultima nel 2002 – ad operazioni sul capitale, grazie anche all’apporto dei positivi risultati di bilancio attesi nell’arco del piano industriale.

Coronavirus: il punto della situazione oggi, lunedì 4 maggio, alle ore 17,30 con il commissario Sergio Venturi in diretta Facebook

Da: Organizzatori

La trasmissione sulla pagina @RegioneEmiliaRomagna

Consueto appuntamento oggi, lunedì 4 maggio, per gli aggiornamenti sul Coronavirus in diretta Facebook sulla pagina @RegioneEmiliaRomagna, a partire dalle ore 17,30.
Farà il punto il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi.

I mezzi pubblici e la fase 2 a Ferrara: le indicazioni risultanti dalle rilevazioni del mattino sui servizi di bus Tper

Da: Ufficio Stampa

In concomitanza con la riapertura di alcune attività produttive previste dalla fase 2 dell’emergenza sanitaria per il contenimento del Covid-19, Tper, già dalla prima mattinata di oggi, ha effettuato attività di monitoraggio circa l’accesso alle fermate, l’utilizzo dei mezzi con mascherine e le condizioni di carico dei bus del bacino di Ferrara.

In particolare, il personale operativo di Tper ha presidiato le fermate della Stazione e Alfonso D’Este dove transitano le linee urbane 6 e 11, di norma le più frequentate della rete cittadina.

Particolare attenzione è stata rivolta, inoltre, alle linee extraurbane 550/551/552 Ferrara – Cento – Modena con personale dislocato in autostazione a Ferrara e tra Cento e Modena.

I dati della mattinata, in termini di utilizzo dei servizi, non si discostano molto da quelli della scorsa settimana: in generale sugli autobus urbani ed extraurbani si sono registrati carichi adeguati, sempre in grado di consentire il corretto distanziamento interpersonale previsto.

Non si sono verificati problemi e l’utenza ha generalmente viaggiato nel rispetto della nuova regola sull’obbligo delle mascherine e lasciando liberi i sedili per i quali era stato inibito l’uso per mezzo della relativa segnaletica a bordo.

Indicazioni, quindi, positive di un disciplinato utilizzo dei mezzi pubblici, anche se va sottolineato che si è trattato solo delle primissime rilevazioni della fase 2; il lavoro di monitoraggio sarà una costante attività per Tper anche nel corso dei prossimi giorni e settimane, con l’obiettivo di seguire le successive fasi di riattivazione delle attività produttive e sociali, accompagnandole con il più possibile armonico adeguamento dei servizi di trasporto pubblico. La collaborazione dell’utenza sarà fondamentale anche nel prosieguo dell’emergenza per una gestione sempre ordinata dei servizi.

Marchetti (Lega E-R): “dpcm confusionari: Emilia-Romagna pubblichi su sito regione chiarimenti utili a genitori”

Da: Ufficio Stampa Lega

“Dall’inizio dell’emergenza sanitaria tuttora in corso, i Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, le Ordinanze del Presidente della Giunta Regionale e le circolari ministeriali unitamente ai chiarimenti regionali, spesso hanno creato molta confusione tra i cittadini.

Pertanto la Regione Emilia-Romagna pubblichi sul sul sito istituzionale una sezione dedicata alle famiglie e ai minori, con tutti i chiarimenti utili ai genitori”. Lo chiede il consigliere regionale della Lega, Daniele Marchetti, che sottolinea come “sarebbe opportuno dare informazioni più chiare su cosa è consentito fare con i propri figli, ovviamente senza mettere in secondo piano gli aspetti legati alla salute. Ulteriori chiarimenti dedicati alla famiglia e ai minori, potrebbero mettere i genitori nelle condizioni di garantire maggiormente la salute psicofisica dei propri figli”.

Per cercare di chiarire i numerosi dubbi che sorgono ai cittadini, spesso vengono utilizzate le cosiddette FAQ, l’insieme di domande e relative risposte che gli utenti rivolgono con maggior frequenza.

“Peccato che sul sito della Regione Emilia-Romagna, per quanto riguarda la “fase 2”, ci siano diverse sotto sezioni dedicate ai chiarimenti su spostamenti e attività commerciali ma non esiste una sezione dedicata alle famiglie e più in generale alle condizioni dei minori, fascia di popolazione che sta subendo maggiormente le restrizioni attualmente in vigore” concludono Daniele Marchetti, Matteo Rancan, Emiliano Occhi Fabio Rainieri, Andrea Liverani, Gabriele Delmonte, Michele Facci, Emiliano Occhi, Stefano Bargi, Massimiliano Pompignoli, Fabio Bergamini, Maura Catellani, Matteo Montevecchi Simone Pelloni e Valentina Stragliati.

Lega E-R: “Covid 19, regione avvii sperimentazione della terapia con plasma iperimmune”

Da: Ufficio Stampa Lega

“La Regione avvii anche in Emilia-Romagna la sperimentazione della terapia con plasma iperimmune per i malati di Covid 19, così come già fanno al Policlinico San Matteo di Pavia e all’ospedale Carlo Poma di Mantova”. E’ quanto chiede in un’interrogazione, a prima firma Emiliano Occhi, il gruppo regionale Lega E-R.

“A quanto riferiscono fonti di stampa proprio grazie alla sperimentazione della terapia in esame, negli ospedali di Mantova e Pavia i decessi per COVID-19 si sarebbero completamente azzerati da oltre un mese a questa parte” e “tra le varie guarigioni registrate si è parlato molto della donna incinta recentemente dimessa dall’ospedale mantovano con il contributo “decisivo”, a detta dei medici, della terapia con il plasma. Tant’è che, secondo una ricerca bibliografica, quello di Mantova sarebbe il primo caso al mondo di donna incinta trattata e guarita dal COVID-19 con l’infusione dell’emocomponente”.

Inoltre tale terapia oltre che sicura e potenzialmente molto efficace presenterebbe vantaggi ulteriori correlati all’economicità (in Italia le donazioni sono gratuite per legge), alla possibilità di accumulare plasma per un’eventuale seconda ondata di contagi e ancora alla possibilità di selezionare plasma per ogni caso specifico, in base ai risultati degli esami aggiuntivi effettuati sul titolo neutralizzante degli anticorpi.

“Pertanto – chiedono gli esponenti della Carroccio alla Giunta – quali sono i dati in possesso della Regione e del Sistema Sanitario regionale in merito all’impiego del plasma iperimmune nella cura nei pazienti positivi al COVID-19?”

Da ultimo“perché la Regione non ritiene forse opportuno ampliare su scala regionale il programma di sperimentazione tenuto presso gli ospedali di Pavia e Mantova?” concludono Emiliano Occhi, Matteo Rancan, Daniele Marchetti, Fabio Rainieri, Andrea Liverani, Gabriele Delmonte, Michele Facci, Emiliano Occhi, Stefano Bargi, Massimiliano Pompignoli, Fabio Bergamini, Maura Catellani, Matteo Montevecchi Simone Pelloni e Valentina Stragliati .

Contest per rilanciare il territorio destinato agli studenti dell’Istituto Superiore Remo Brindisi

Da: Organizzatori

#TuttiInsiemePerRipartire

L’Istituto Superiore Remo Brindisi di Lido degli Estensi, in collaborazione con il Comune di Comacchio, promuove il concorso #TuttiInsiemePerRipartire.

Lo scopo del contest è quello di far giungere alla comunità la speranza e la solidarietà espresse attraverso le emozioni delle studentesse e degli studenti dell’Istituto Remo Brindisi, giovani che ben conoscono il territorio di Comacchio. Il concorso è rivolto a tutti/e gli alunni/e dell’Istituto.

Tre le tipologie espressive richieste per gli elaborati. Gli studenti dovranno spremere le meningi e presentare slogan, foto/collage, disegni sul tema: “L’unione e la solidarietà come motore per superare la crisi e ripartire insieme attraverso i valori del territorio di Comacchio”.

Un’apposita commissione valuterà gli elaborati inviati dagli studenti e sarà costituita dalla dirigente scolastica, da una rappresentanza del corpo docenti dell’istituto Remo Brindisi, da esponenti del Comune di Comacchio e dai referenti delle associazioni di categoria del territorio.

Gli elaborati saranno divulgati sui siti e i canali social istituzionali, offerti alla cittadinanza e alle associazioni di categoria, come contributo dell’istituto alla ripartenza del territorio.

Qualche dato tecnico per la partecipazione:

Gli elaborati dovranno pervenire entro il 12 maggio prossimo alla mail contest@remobrindisi.istruzioneer.it (oggetto: contest #TuttiInsiemePerRipartire) nei formati: jpeg, png, pdf.

Ovviamente i criteri di giudizio della commissione riguarderanno l’efficacia comunicativa, l’originalità creativa e la valorizzazione del territorio.

Tre i premi in palio: primo premio un personal computer, secondo e terzo premio cuffie per PC.

Regolamento del contest all’indirizzo

https://www.istitutoremobrindisi.it/wp-content/uploads/2020/05/Concorso-TUTTIINSIEMEPERRIPARTIRE.pdf

Proposte dei Verdi per rilancio turismo sostenibile

Da: Silvia Zamboni, co-portavoce Federazione dei Verdi dell’Emilia-Romagna e consigliera regionale di Europa Verde

Europa Verde: dopo la pandemia, per la ripartenza promuovere il turismo sostenibile e responsabile. Le proposte dei Verdi per superare l’attuale modello consumistico di turismo

Galletti e Zamboni: “Promuovere il turismo sostenibile è diventata una necessità strategica”

Condividiamo largamente quanto fatto fino ad oggi dalla Giunta regionale per contenere la virulenza dell’epidemia Covid19, e tutte le azioni messe in atto per ridurre i rischi di contagio e di collasso del sistema sanitario e per contrastare le conseguenze sul sistema economico-sociale. Restano purtroppo da approfondire le cause all’origine del pesante fardello dei decessi.
Nell’attuale passaggio alla cosiddetta fase 2 del graduale ritorno in sicurezza alle quotidiane attività pre-emergenza occorre mantenere senso di responsabilità a causa della forzata convivenza col virus, che non è ancora stato completamente sconfitto.

Contiamo che anche il nostro sistema turistico, tra i più duramente colpiti dalla fase 1 dell’emergenza, si metterà e verrà messo in condizioni di fare questo passo, pronto ad autoregolarsi per la sicurezza sia degli operatori sia dei clienti. Affinché questo avvenga, saranno inevitabili grandi cambiamenti nelle attività e anche nelle abitudini di ognuno di noi.
Cambiamenti che riguardano in primis il rispetto delle distanze interpersonali, l’uso di dispositivi e sistemi protettivi, l’osservanza dei protocolli di sicurezza che andranno predisposti di concerto tra operatori del settore e autorità sanitarie a tutela di lavoratori e clienti, modifiche nelle relazioni interpersonali, sul lavoro e negli spostamenti. Questi cambiamenti, a cui tutti dovremo adeguarci se non vogliamo rischiare scenari peggiori e di ricadere nel ritorno della pandemia, creeranno difficoltà gestionali per tutti ed avranno sicuramente pesanti conseguenze (incalcolabili al momento!) per i bilanci delle aziende coinvolte, che rischiano di subire gravissime ripercussioni in mancanza dello stanziamento, da subito, di aiuti economici e finanziari adeguati.
Gli aiuti economici e finanziari al settore turistico sono quindi un fattore cruciale per la ripresa delle attività di questo settore.
Come Europa Verde chiediamo che diventino anche occasione per indirizzare strutturalmente il turismo verso la sostenibilità, al fine di trasformare questa stagione di cambiamenti in una grande opportunità di orientare la ripresa delle attività in maniera da porre le basi di un altro modello di turismo. A partire dalla costa romagnola, allocando prioritariamente – tramite bandi specifici – i succitati aiuti a favore di chi è disponibile ad un riposizionamento vero, dove la quantità, i numeri iperbolici, gli spazi pieni e congestionati si trasformino in qualità degli stili di vita: sostenibilità ambientale, qualità e tutela dell’ambiente naturale, benessere psicofisico della persona devono diventare temi imprescindibili dell’offerta degli operatori turistici di domani. Pensiamo, ad esempio, all’attenzione da rivolgere all’avifauna che, approfittando dell’assenza umana, ha nidificato su molti arenili. Nel ripristino delle spiagge occorrerà quindi seguire le indicazioni di ISPRA per evitare di danneggiare questo prezioso ritorno di biodiversità.
Per scongiurare il ritorno della congestione e dell’inquinamento, anche la mobilità va interamente ripensata, promuovendo i mezzi elettrici, l’uso massiccio della bicicletta e dei mezzi di trasporto pubblici su gomma su ferro, che dovranno essere frequenti, confortevoli e adeguati a mantenere le distanze interpersonali, se vogliamo impedire che, per motivi di isolamento interpersonale, i turisti ricorrano esclusivamente all’uso dell’auto privata.
Serve un’offerta turistica nuova. Dunque: più spazi negli hotel, sulle spiagge, nei ristoranti, nei locali aperti al pubblico, nelle città d’arte; più qualità ambientale, più verde, più aree pedonali e ciclabili, più sport, più cultura, più qualità dell’acqua del mare, più energia verde (che è l’obiettivo del progetto di Europa Verde di una Riviera Adriatica Eolico-Solare), maggiore produzione di prodotti biologici locali, per un turismo veramente integrato tra costa ed entroterra all’insegna della salute, del benessere, in un’area che dovrà restare un modello di accoglienza, del sorriso e del divertimento, intriso della Cultura Romagnola e della tradizione marinara, quale è da sempre.
Oltre al turismo sulla costa adriatica, seguendo obiettivi analoghi di sostenibilità vanno ripensati anche i non meno importanti modelli di turismo delle città d’arte, dei borghi dell’Appennino, dell’agriturismo, del turismo naturalistico dei parchi e delle aree protette, del turismo termale. In questi ambiti la sostenibilità può e deve diventare la norma con progetti mirati alla tutela e valorizzazione della bellezza del paesaggio e dell’arte, della cultura e dei prodotti del territorio.
La pandemia ha distolto l’attenzione da tutti i gravissimi problemi climatici e ambientali proprio nel momento in cui stavano diventando una priorità globale anche presso l’opinione pubblica. E’ quindi essenziale che le misure da adottare per la ripartenza del sistema economico regionale tengano conto di tutto ciò e che si prenda la strada giusta della conversione ecologica, senza “scorciatoie”, perché il rischio è quello di uscire da una crisi per entrare in una ancora più grave: quella dell’emergenza climatica irreversibile, in cui gli eventi meteo-climatici diventino incontrollabili, con ripercussioni per la salute e l’economia non meno gravi della pandemia Covid 19.
Per questo, promuovere il turismo sostenibile più che un’opzione è diventata una necessità strategica.

Bargi (Lega E-R): “Fase 2, ambulanti dimenticati: la regione cosa aspetta a fissare una data per la riapertura dei mercati?”

Da: Ufficio Stampa Lega

“Ambulanti dimenticati da Regione e Governo: sulle loro sorti, ad oggi, nessuno ha proferito parola. Eppure il procrastinare della riapertura dei mercati ambulanti sta mettendo in seria difficoltà economica le imprese del settore del commercio su area pubblica, con una possibile ricaduta negativa sulla tenuta sociale del paese. Pertanto, la Regione fissi quanto prima una data certa per la riapertura di tutte le attività del commercio ambulante in Emilia Romagna, affinché gli operatori siano in grado di organizzarsi e trovarsi pronti nel momento della ripartenza”.

E’ quanto chiede il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi, in un’interrogazione nella quale ricorda: “Alcuni Comuni della Regione hanno riaperto i mercati cittadini agli operatori del commercio su aree pubbliche del settore alimentare (nel modenese a Vignola, Modena, Mirandola e a Faenza) con misure di sicurezza ed igiene prestabilite e ingressi regolamentati da barriere di recinzione e addetti alla sorveglianza. Alcune Amministrazioni Comunali della provincia di Modena a Formigine, Mirandola e Marano sul Panaro hanno successivamente confermato lo svolgimento dei mercati settimanali di sabato 2 maggio, aprendo solo i banchi alimentari con il rispetto della normativa vigente. Tuttavia non si hanno invece avuto più notizie sulla possibile riapertura di tutte le attività connesse al commercio ambulante non alimentare”.

“Il continuare a differire la riapertura dei mercati ambulanti sta mettendo in ginocchio le imprese del settore del commercio su area pubblica, pertanto, è il caso che la Regione porti questa problematica all’attenzione del governo centrale” conclude Bargi.

Nuova stretta contro chi deturpa l’ambiente abbandonando rifiuti in strada

Da: ​Katia Romagnoli

Comune di Codigoro

“Non è un vento forte, perché in questo momento l’emergenza è di natura sanitaria, ma è sempre un colpo di vento nella giusta direzione che da tempo abbiamo intrapreso”. Con parole incisive il Sindaco Alice Sabina Zanardi annuncia l’ultima attività di contrasto all’abbandono di rifiuti, questa volta messa in atto dalla Polizia Provinciale, che ha sanzionato un cittadino di nazionalità non italiana, il quale aveva lasciato, nei pressi della campana del vetro in via Crocettola, a fianco dell’ex-ospedale codigorese. “Dopo aver ringraziato i Carabinieri, la Polizia Municipale e gli instancabili volontari della Lega Italiana dei Diritti dell’Animale – continua il Sindaco– questa volta voglio dire grazie alla Polizia Provinciale per aver contrastato efficacemente la pratica di gettare rifiuti dove non si dovrebbe. Il sanzionato è un cittadino non italiano, ma che risiede e vive nel nostro Comune da oltre vent’anni e gli è stata elevata una sanzione da 200 euro, che sarà introitata dal Comune e, come promesso, tutte le risorse che saranno versate al Comune per questo tipo di contravvenzione provvederemo a riverberarle sul territorio con interventi di miglioramento ambientale. Un grazie ulteriore al cittadino che si è rivolto alla Polizia Provinciale fornendogli gli elementi per identificare l’autore dell’abbandono. Infine invito tutti i cittadini – conclude il Sindaco Alice Sabina Zanardi – a trasmettere alla Polizia Municipale segnalazioni e, se possibile, le più dettagliate possibili per riuscire ad individuare coloro che, senza alcun rispetto per se stessi e per l’ambiente, continuano ad abbandonare rifiuti”.

Campagna bieticola, la parola ad Alessandro Brognara, Presidente Sezione Bieticola Confagricoltura Ferrara

Da: Confagricoltura Ferrara

La campagna non si è mai fermata e con lei tutti gli agricoltori. Alla luce della siccità e delle gelate altalenanti che si sono abbattute nei mesi di marzo e fino a metà aprile, Alessandro Brognara, Presidente Sezione Bieticola di Confagricoltura Ferrara e Consigliere di Co.Pro.b, Cooperativa produttori bieticoli, interviene sullo stato della coltura della barbabietola. “Distribuiti tra Emilia Romagna, Veneto e Marche, oggi sono 28.500 gli ettari destinati alla produzione di barbabietola, dei quali circa 1.500 ettari in bio, sostanzialmente in linea con i numeri dello scorso anno. La nostra provincia ha destinato alla produzione bieticola 5mila ettari dei quali 500 a produzione biologica. Nel nostro areale la maggior parte delle semine è stata fatta in epoca ottimale, tra l’ultima decade di febbraio e i primi di marzo; qualche problema si è riscontrato nelle semine tardive per la mancanza di piogge e le ripetute gelate che hanno imposto investimenti di emergenza con nuove semine, fortunatamente le superfici interessate dal problema non sono state elevate. Anche la coltivazione di barbabietola a biologico, che viene seminata più tardi del convenzionale, ha incontrato problemi dovuti alla siccità, chi ha potuto ha fatto interventi irrigui di soccorso, peraltro sempre più frequenti negli ultimi anni. Il danno da gelo potrebbe riscontrarsi più avanti, con piante che potrebbero manifestare uno sfasamento del ciclo colturale e andare a seme, ma lo sapremo solo a giugno/luglio. Ben più complicata la situazione nell’alto Veneto, dove le piogge abbondanti di marzo seguite da siccità hanno creato importanti problemi allo stato del letto di semina; a causa della crosta sul terreno si è dovuto riseminare circa 500 ettari. In generale confido che la campagna saccarifera sia in linea con la media storica della produzione. Come Confagricoltura Ferrara – prosegue Brognara – organizziamo regolarmente incontri di aggiornamento per i produttori di barbabietola, coltura estensiva importante sotto il profilo strettamente agronomico e da sempre considerata una “coltura miglioratrice” per tutte le colture in successione in particolare, nelle nostre zone, quelle a grano duro. Una coltura che, se gestita correttamente, ha sempre saputo dare soddisfazioni produttive ed economiche. In Co.Pro.b. stiamo mettendo in atto nuovi progetti per migliorare la produttività e stabilizzare le superfici e le rese, determinanti per poter programmare investimenti a lungo termine. Dobbiamo rilanciare la nostra agricoltura e dobbiamo farlo coniugando qualità e produttività nel rispetto dell’ambiente. Un esempio? Grazie a Beta, società di Co.Pro.b, che si occupa di ricerca e sperimentazione è stato testato, con ottimi risultati, un prodotto a base di estratto di aglio (consentito anche nel Bio) per combattere il lisso della barbabietola, un insetto che da decenni sembrava quasi scomparso, ma che lo scorso anno è tornato a causare danni ingenti. Nel piano di sviluppo industriale, i rischi più gravi possono arrivare dal cambiamento climatico in quanto, per chi lavora a cielo aperto, diventa sempre più difficile una programmazione efficace. Intanto il calo del prezzo del petrolio a livello mondiale (tornato ai prezzi minimi da 18 anni) ha reso meno attrattiva la produzione di etanolo derivata dallo zucchero, causandone un crollo delle quotazioni. Fortunatamente per quanto riguarda il nostro zucchero italiano, ad oggi la sua quotazione, grazie all’impegno, al valore costruito negli anni e agli accordi sottoscritti, ci garantisce di mantenerci in linea con gli obiettivi, sia come zuccherifici, che per quanto riguarda il prodotto. Questa emergenza gravissima che oggi accomuna tutti, credo ci abbia resi consapevoli di ciò che il futuro potrebbe riservare, ecco che diventa ancora più stringente investire in ricerca e innovazione.”

La Storta Burana

È la capacità di vedere il mondo a testa in giù che potrebbe darci nuove prospettive. Capovolgimenti neuronali dai risvolti interessanti. Saturazione di luci e riflessi fluorescenti dalle molteplici implicazioni oculari. Sinottiche prospettive, sudorazione frontale mista a battito cardiaco accelerato. Setting provvisto di naturale impermeabilità allo scibile massificato. Un suono che diventa forma e si mescola a ciò che lo circonda aprendo le porte a ciò che è celato. Vomito dell’Es e visioni periferiche distorte da trapezoidali forme discendenti. Materia tangibile e ferma. Fingendosi fermi e muti e ingannando leggi del tempo. Relativamente conscio del misfatto. 24 ore, poi il buio…

La festa ai lavoratori

“Produci…consuma…crepa” recitava una canzone dei Cccp. E così si può riassumere il senso del lavoro oggi: produrre il più possibile, consumare il più possibile, crepare, né troppo presto, né troppo tardi. La grande “prostituta di Babilonia” ha decretato la fine dei diritti, la svendita degli articoli in difesa dei lavoratori e l’inizio della nuova era: il precariato. La chiamano “flessibilità”. Mentono, sapendo di mentire. Ed allora che valore ha il Primo Maggio? Ricordare i morti di uno sciopero? Farci tornare alla mente che le migliaia di lotte sono finite in un nulla di fatto? Serve alla passerella di chi si professa difensore ma in realtà, al massimo, è attore della disfatta di una fu categoria? Tutto è merce, tutto si compra, tutto si vende. Tutti contro tutti, e nessuno per uno. Non sarebbe, allora, più giusto dedicare questo giorno all’idolatria dello sfruttamento? Alla massificazione della schiavitù? Al razionale eccidio di intere classi sociali? Non sarebbe più giusto chiamare il Primo Maggio “Il giorno della ‘festa’ fatta ai lavoratori”?

“[…] Lavorare per il male è una cosa naturale
È un lavoro normale, non ci devi pensare
L’avvenire dei tuoi figli merita molto di più
Fatti solo i fatti tuoi, fatti i fatti tuoi
Fatti solo i fatti tuoi, fatti i fatti tuoi
Fatti solo i fatti tuoi, fatti i fatti tuoi
Fatti solo i fatti tuoi
L’avvenire dei tuoi figli merita molto di più […]”

“Lavorare per il male” – Davide Toffolo (T.a.r.m.)

BUONGIORNO PROF, LE SCRIVO PERCHE’…

Alice:
Buongiorno prof,
le scrivo perché so di essere ascoltata e perché probabilmente nessuno meglio di lei in questo momento può capirmi. L’attesa è molto peggio dell’azione. Noi ragazzi continuiamo a brancolare nel buio, non sappiamo di che morte dobbiamo morire; continuiamo ad aspettare risposte da febbraio. Mi mancano le aule, gli atri, i corridoi. I miei ritardi brevi, che stavo ormai collezionando attentamente dalla prima. Mi mancano i cambi d’ora, le ore buche, ma anche l’ansia di un’interrogazione a tappeto. Mi manca pensare “quanto mi mancherà tutto questo”.
Non avrei mai pensato mi mancasse così tanto il liceo ancora prima di finirlo, forse mi manca proprio, perché mi è stato portato via prima del previsto. Eppure, sembra che cinque anni non siano abbastanza per darci una valutazione completa: il sistema esige un esame conclusivo.
Ho chiesto a molti miei amici che cosa ne pensassero della didattica online e i risultati sono tutti pressoché simili: i maturandi dicono no, gli universitari dicono sì. La risposta che mi sono data, considerando il risultato, è stata molto semplice in realtà. L’ambiente universitario ha un modus operandi completamente diverso dalla scuola superiore, l’autonomia è un’esigenza, mentre alla scuola superiore è semplicemente una qualità aggiuntiva. Su alcuni social, sono state aperte pagine che rifiutano la maturità 2020 e con le quali, personalmente mi trovo in completo accordo. Non per l’esame in quanto tale, ma per quello che sta diventando. Un unico orale ridotto a brandelli e che è solo la parodia dell’esame di stato, eppure non sia mai, non ci si può rinunciare.
Spero che la scuola, una volta per tutte glorifichi quello che siamo e che siamo stati da cinque anni a questa parte e che, se proprio dobbiamo farlo, abbia più importanza del nostro orale claudicante.
Non so più in cosa sperare, scusi il disturbo, le auguro una buona giornata, a domani.

Roberta:
Cara Alice,

sei stata ascoltata. Dal Miur arrivano ormai quotidianamente ordinanze, voci, sussurri e grida. Direi che è più di una voce il meccanismo del voto, che sarà in centesimi, ma con i pesi capovolti: peso del curricolo nel triennio fino a 60 punti e peso del colloquio d’esame fino a 40. Rischiate poco. Una sorta di garantismo più o meno palpabile farà sì che usciate poco segnati dalla esperienza dell’esame. Ti manca, però, l’ambiente della scuola. Senti la mancanza dei piccoli riti di ogni giorno, sia i tuoi (ahimè, i piccoli ritardi), sia quelli collettivi e piuttosto antichi che chiami ‘interrogazione a tappeto’ (dove l’idea di ‘strage’ regna sovrana). Se interpreto bene la parte in cui dici che ti manca il liceo perché ti è stato portato via prima del previsto, vorresti averlo assaporato fino in fondo, esame compreso. Lo accetteresti come un rito di passaggio che fa paura, ma al tempo stesso vi marchia e vi promuove a una fase più adulta della vita; e come te lo affronterebbero molti tuoi compagni. Lo vorresti regolare. Con tutte le sue fasi. Tu che ami scrivere, vorresti affrontarla la sfida degli scritti, vorresti svelarti. A che scopo allora ridurre tutto ad un esamino? Resta il rischio, resta la paura prima di affrontare il colloquio, ma si annulla ogni sentore epico. O tutto o niente. Finiamola così, con uno scrutinio. Me ne avevi fatto cenno e io ci ho riflettuto. Sento che hai ragione. Sarebbe plausibile che ad una emergenza tanto carnevalesca corrispondessero soluzioni altrettanto decise e radicali. Su questa spinta, ti dico che potrebbe anche essere modificato il calendario scolastico. Potremmo accorciare la lunga pausa estiva, per esempio. Potremmo modificare, oltre ai tempi, anche i metodi dell’attività didattica. Ricorderai le tante volte in cui la rigidità dell’orario scolastico è stata un impaccio alle nostre iniziative fuori dalle mura della scuola. Torno all’esame che dovremo affrontare, ognuna di noi due nel suo ruolo. Sono aggiustamenti, Alice. Svolgere un colloquio davanti ad una commissione di soli docenti interni con un presidente esterno è un aggiustamento; non sappiamo ancora con certezza se da remoto o ‘in praesentia’. Lo voglio dire così, con l’espressione latina che mi fa assaporare fino in fondo il piacere, almeno quello, di vederci mentre parliamo. Spero almeno di varcare la soglia del liceo per un po’ di giorni, quelli così luminosi di giugno. Spero che potremo  vederci e giocare con gli sguardi e sorriderci per darci accoglienza reciproca. Vorrei sentire il profumo che avete messo per l’occasione, percepire le vostre mani sudate. Questo colloquio salverà il valore legale del vostro esame, almeno credo. E se ripenso alla mia carriera, non è certo  la prima volta che sono chiamata a riempire di senso un’esperienza che sulla carta sembra averne poco. Vedi, anch’io vado per aggiustamenti, mi assesto su alcune sfumature di grigio, laddove tu opti per il bianco o per il nero. Non ho da un pezzo la tua età, ma l’ho avuta e ne ricordo bene il paesaggio interiore. Voglio dirti con questo che eserciteremo insieme il nostro senso critico verso quello che siamo chiamati a fare, ma lo faremo. Ce la faremo.

P.S. Domani, mentre siamo connessi, ne parliamo anche con i tuoi compagni

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PANDEMIA E CLAUSURA di Loredana Bondi
BUONGIORNO RAGAZZI, SIETE CONNESSI? di Alice & Roberta

N. 71

Da qualche giorno non riesco a smettere di chiedemelo: ma se Matte* Renz* avesse un minimo di creanza riuscirebbe – almeno qualche volta – a mordersi la lingua?
Da giorni me lo ripeto: non credo proprio.
Se quel coso avesse un briciolo di creanza non sarebbe più Matte* Renz*, un “uomo” che da anni, dell’esser fuori luogo, ha fatto il proprio stendardo.
Forse anche queste mie domande sono fuori luogo e forse è ancor più fuori luogo quel che penso e evito di scrivere qui per lasciare la parola al pezzo della settimana.
Quindi – per non farmi “strumentalizzare” pure io – mi fermo che è meglio.
Buona settimana a tutti.

The Green Manalishi (Judas Priest, 1978)