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Giorno: 7 Maggio 2020

Coronavirus. La Regione spiega le procedure per i test sierologici, disponibili da martedì prossimo presso i centri autorizzati

Da: Organizzatori

Necessaria la prescrizione medica. Se l’esito del test è positivo, il caso viene preso in carico automaticamente dall’Azienda sanitaria

La Regione sta mettendo a punto le procedure per i test sierologi per la ricerca degli anticorpi al Covid-19 che, da martedì 12 maggio, ogni cittadino potrà fare presso i laboratori autorizzati dalla Regione ((in questa pagina l’elenco, in via di aggiornamento continuo), su indicazione del medico.

Per fare il test, il primo passo è telefonare al proprio medico, evitando di recarsi di persona presso il suo studio. Se il sanitario riterrà appropriata la richiesta, redigerà una “ricetta bianca”, che potrà anche essere inviata in foto sullo smartphone del paziente.

Con questa ricetta, anche fotografata, ci si potrà recare presso uno dei laboratori autorizzati per il prelievo. Una volta ricevuto l’esito, va comunicato al proprio medico.

Se il test risulterà positivo agli anticorpi, il paziente verrà sottoposto a regime di quarantena a domicilio, informata l’Ausl di competenza, che procederà all’esecuzione del tampone naso-faringeo, per avere la conferma della malattia.

Da ultimo, trattandosi di un documento rilasciato nell’ambito della medicina privata, l’esito del test non verrà caricato automaticamente sul Fascicolo sanitario elettronico del paziente, che però potrà caricarlo autonomamente sulla pagina del Fascicolo stesso.

Bernini (fi): “Siamo vicini ai sindaci che chiedono di poter far ripartire i territori”

Da: Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia

L’atto di grande coraggio e responsabilità del sindaco di Ferrara Alan Fabbri, che con una ordinanza aveva decretato la riapertura dei negozi a partire dall’11 maggio, ovviamente in condizioni di sicurezza, si è purtroppo scontrato con il diniego della Prefettura. In tal modo si sono evidenziate tutte le contraddizioni di un Governo centrale che dice di voler consentire al Paese di ripartire, ma che ancora esita e fa fatica a indicare la giusta via. Noi siamo al fianco dei sindaci come Fabbri e di quanti chiedono di poter riprendere il loro lavoro in sicurezza, specialmente in aree che sono state toccate solo marginalmente dai contagi. I provvedimenti finora adottati dal Governo, basati sui codici Ateco che, come giustamente ribadisce Fabbri, sono l’esempio più calzante di una asfissiante burocrazia, devono essere superati a favore di misure calate nel mondo reale. Per questo chiediamo che anche la Regione Emilia-Romagna e tutte le altre Regioni si facciano parte attiva in questa battaglia per la libertà: il Paese ha bisogno di certezze per poter andare avanti e riprendere a guardare al futuro con un po’ più di ottimismo.

Coronavirus, l’aggiornamento: 26.487 i positivi in Emilia-Romagna dall’inizio della crisi, 108 in più rispetto a ieri

Da: Organizzatori

5.387 i tamponi effettuati, che salgono a 217.039. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 5.435 (-293). In diminuzione i ricoverati nei reparti Covid (-90) e nelle terapie intensive (-3). I nuovi decessi sono 29. Oltre 1 milione di mascherine dal Dipartimento nazionale di protezione civile

In Emilia-Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.487 casi di positività, 108 in più rispetto a ieri. I test effettuati hanno raggiunto quota 217.039 (+5.387).

Le nuove guarigioni oggi sono 459 (14.710 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -380, passando dai 8.391 registrati ieri agli odierni 8.011. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 6.699, fra i più alti nel Paese.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 5.435, -293 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 173 (-3). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-90).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 14.710 (+459): 2.923 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 11.787 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 29 nuovi decessi: 14 uomini e 15 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.766.

I nuovi decessi riguardano 6 residenti nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 2 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Modena, 8 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 2 in quella di Forlì-Cesena (1 nel forlivese e 1 nel cesenate). Nessun nuovo decesso a Rimini e da fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.300 a Piacenza (5 in più rispetto a ieri), 3.260 a Parma (16 in più), 4.812 a Reggio Emilia (13 in più), 3.772 a Modena (6 in più), 4.297 a Bologna (38 in più), 388 le positività registrate a Imola ( 1 in più ), 960 a Ferrara (9 in più). In Romagna sono complessivamente 4.698 (20 in più), di cui 993 a Ravenna (3 in più), 916 a Forlì (3 in più), 735 a Cesena (4 in più), 2.054 a Rimini (10 in più).

La rete ospedaliera: 3.851 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini, il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente a oggi 3.851 posti letto attivati per i pazienti Covid-19: 3.465 ordinari (137 meno di ieri) e 386 di terapia intensiva (5 in meno). Nel dettaglio: 389 posti letto a Piacenza (di cui 28 di terapia intensiva), 904 a Parma (50 di terapia intensiva), 406 a Reggio Emilia (40 di terapia intensiva), 379 a Modena (55 di terapia intensiva), 919 tra Bologna e Imola, e dunque nell’area metropolitana (118 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 281 a Ferrara (23 di terapia intensiva), 573 in Romagna, di cui 72 per terapia intensiva. Nel dettaglio: 172 a Rimini (di cui 27 per la terapia intensiva), 88 a Ravenna (di cui 14 per la terapia intensiva), 97 a Lugo (di cui 10 per la terapia intensiva), 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 89 a Forlì (di cui 10 per la terapia intensiva), 73 a Cesena (di cui 11 per la terapia intensiva) e 30 posti letto a Villa Serena.

L’ attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale

Fra ieri e oggi, con varie spedizioni, si sta completando la consegna di un’ingente fornitura di Dispositivi di protezione individuale, proveniente dal Dipartimento nazionale della protezione civile, in qualche caso con destinazione già stabilita.

Si tratta di 640.000 mascherine chirurgiche, più altre 20.000 espressamente destinate alle RSA; di 196.000 mascherine FFP2, più altre 40.000 destinate alle RSA e 22.000 alle Aziende del trasporto pubblico locale; di 267.200 mascherine monovelo Montrasio e di 100.000 “mascherine di comunità” (simili alle chirurgiche).

Sui siti del Dipartimento e del Ministero della Salute, è in costante aggiornamento la rendicontazione dei dati complessivi su DPI e apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome (ADA: Analisi Distribuzione Aiuti): https://bit.ly/3bfpC4u

Volontariato

Mercoledì 6 maggio sono stati 966 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato, si sono accumulate 42.086 giornate complessive. Ormai consolidate le due attività più rilevanti. Vale a dire il supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (consegna mascherine; spesa, pasti e farmaci a domicilio) – un’attività che ha coinvolto circa 580 volontari (di cui quasi 200 scout Agesci) – e il supporto alle Ausl nel trasporto con ambulanze, nella consegna di campioni sanitari e tamponi (Cri e Anpas; 356 volontari).

Volontari di protezione civile si stanno occupando anche di funzioni di segreteria e supporto logistico presso i Coc dei vari Comuni; nel parmense (Albareto e Borgotaro), prosegue la sanificazione dei mezzi di soccorso; e altri volontari sono impegnati al Porto di Ravenna nel monitorare le temperature.

Attivati dal Dipartimento nazionale, due volontari proseguono l’attività di sorveglianza dei passeggeri in transito all’aeroporto Marconi di Bologna. Sempre su attivazione nazionale, fino al 10 maggio, è cominciata un’attività del volontariato (20 persone) a supporto delle aziende del Trasporto pubblico locale, coordinata presso la stazione di Bologna.

Drive Through e Pre-triage

Realizzate con il concorso dell’Agenzia e dei coordinamenti provinciali del volontariato di protezione civile, sono 15 le strutture dove si effettuano i tamponi di verifica a chi è in via di guarigione e/o lo screening sierologico.

Sono attive due postazioni a Parma e due a Modena, una a Castelnovo ne’ Monti (RE), Guastalla (RE), Bologna, Imola (BO), Cesena (FC), Forlì (FC), Bagno di Romagna (FC), Rimini (RN), Ravenna, Faenza (RA) e Lugo (RA). A queste strutture si aggiungono quelle allestite direttamente dalle Aziende sanitarie.

Sono confermati i 37 punti pre-triage (11 davanti alle carceri, 26 per ospedali e cliniche). Nel dettaglio: 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (Sant’Orsola e Maggiore e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); 2 in provincia di Ravenna (Ravenna città, Faenza); 3 in provincia di Rimini (Rimini città); 1 nella Repubblica di San Marino (Ospedale di Stato: pre-triage e screening sierologici).

Personale sanitario volontario da altre regioni

Dall’inizio dell’emergenza, sono arrivati in Emilia-Romagna 5 gruppi di infermieri (totale 84 unità) e 5 di medici (totale 58). Il sesto contingente di infermieri è atteso dopodomani, sabato 9 maggio.

Donazioni

I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964

Causale – Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus

Ripartono le attività sportive sull’acqua

Da: Organizzatori

L’ultima ordinanza del presidente della Regione Emilia Romagna (n. 75 del 6 maggio 2020) ha dato la possibilità ai Comuni di prevedere le attività sull’acqua in tempo di Covid.

Il Comune di Comacchio con il decreto firmato oggi dal vice sindaco Denis Fantinuoli, ha dato il via libera agli sport sull’acqua praticabili nelle acque interne e sul mare.

E’ concesso infatti, dal 7 maggio 2020 “L’accesso agli specchi acquei per lo svolgimento delle attività acquatiche individuali (quali, ad esempio windsurf, attività subacquee, canoa, canottaggio, pesca, vela in singolo, ecc…) deve avere luogo esclusivamente dalle aree oggetto di concessione per attività assimilabili (circoli nautici, velici ecc…). o attraverso agli accessi preesistenti di ingresso alle spiagge libere, così come definiti dal piano dell’arenile”.

Ed ancora “Nelle aree in concessione in ambito portuale, nei porti turistici (darsene incluse) e nei circoli sportivi è possibile uscire in mare per attività da diporto (ad esempio vela, pesca, diporto nautico, moto d’acqua ecc…), in accordo con i soggetti gestori, con affluenza controllata e distanziamento sociale che dovrà garantire il soggetto gestore e nel rispetto delle vigenti Ordinanze della Capitaneria di Porto”.

In barca a vela o a motore si può uscire fra congiunti oppure, se non si tratta di congiunti, in non più di due persone.

Da lunedì al via a Ferrara i lavori per l’interramento di due linee ferroviarie e il completamento della bretella Suzzara-Rimini

Da: Organizzatori

Unificate in un’unica sede ferroviaria le due linee verso Codigoro e Ravenna-Rimini per alleggerire la viabilità cittadina. Col completamento della bretella Suzzara-Rimini, traffico merci più veloce per potenziare il collegamento tra Porto di Ravenna e Brennero

Prendono il via il prossimo lunedì 11 maggio i lavori per la realizzazione dell’interramento ferroviario di due linee – rispettivamente verso Codigoro e verso la Romagna – che attraversano la città di Ferrara, oltre al completamento della bretella Suzzara-Rimini che interessa in modo particolare il traffico merci.

Un’infrastruttura, dal costo complessivo di oltre 34,5 milioni di euro (34.649.456,77), che sarà in grado di alleggerire in modo consistente i problemi di traffico del capoluogo.

“E’ un investimento strategico- afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini- non solo per l’importanza che riveste per il nodo ferroviario ferrarese, ma anche per l’impatto positivo che avrà sulla intera viabilità della città Estense. Ed è anche un chiaro segnale che, dopo il lockdown degli ultimi mesi, l’Emilia-Romagna è pronta a ripartire con opere e investimenti pubblici di qualità in grado di portare benefici ai cittadini e di creare buona occupazione”.

In particolare, l’opera unifica in un’unica sede ferroviaria – da realizzare in buona parte in trincea e galleria artificiale – le due linee ferroviarie esistenti che, in uscita dalla Stazione di Ferrara, si dirigono rispettivamente verso Codigoro (Linea FER) e verso Ravenna-Rimini (Linea RFI), risolvendo le relative interferenze ferroviarie a raso con la viabilità stradale della città di Ferrara.

Inoltre, il progetto prevede il completamento della “Bretella Suzzara-Rimini”, opera parzialmente realizzata, che si sviluppa in trincea/galleria artificiale e che ha lo scopo di collegare direttamente le omonime linee, creando un by-pass sulla stazione di Ferrara in modo da consentire, in particolar modo al traffico merci che si intende potenziare sul collegamento tra il Porto di Ravenna e il Brennero, di non entrare in stazione per invertire il senso di marcia.

Cultura. Su Rai 5 “Musica da Camera con vista”, progetto sostenuto dalla Regione

Da: Organizzatori

Quattro puntate in programma: Quartetto Noûs a Rubiera (9 maggio), Quartetto Bresler a Scandiano (16 maggio), Quartetto Echos a Spilamberto (23 maggio) e Quartetto Eos a Castellarano (30 maggio)

Musica “da vedere”, con l’ascolto del repertorio classico per quartetto d’archi ambientato in antiche dimore e castelli del modenese e del reggiano. A partire da sabato 9 maggio prende il via su Rai 5 (canale 23) il secondo ciclo di puntate di Musica da camera con vista, un progetto a cura del musicologo Giovanni Bietti, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e promosso dall’Associazione “Amici del quartetto Guido A. Borciani” in collaborazione con Tempo di Musica e Oficina Ocm (Orchestra da Camera di Mantova).

Il progetto, dal forte intento didattico senza mai perdere in rigore e capacità di approfondimento, è nato nel 2018 con l’obiettivo di diffondere attraverso il web la musica da camera per quartetto d’archi, coinvolgendo giovani artisti e ambientando le esecuzioni nei luoghi in cui venivano eseguite in origine: salotti e saloni di dimore private, spazi ancor oggi esistenti, a volte passati ad altre destinazioni d’uso pubblico. Finora sono state realizzate nove puntate.

Le quattro puntate in programma su Rai 5, secondo ciclo di 12 previste, con l’introduzione e il commento di Giovanni Bietti saranno dedicate a Tradizione e innovazione, con l’esecuzione del Quartetto Noûs, (il 9 maggio alle ore 19,15) ambientata nella Riserva naturale del Secchia e Ospitale a Rubiera (Mo); L’amore con il Quartetto Bresler (16 maggio ore 19,15) nella Rocca dei Boiardo a Scandiano (Re); La natura con il Quartetto Echos (il 23 maggio ore 19,15) nel Museo dell’Aceto balsamico a Spilamberto (Mo) e infine Il pathos con il Quartetto Eos (30 maggio ore 19,15) nel Borgo delle viole a Castellarano (Re). Ogni puntata ha la durata di mezzora circa.

Nel programma, che prevede l’esecuzione di brevi brani particolarmente significativi di cui si illustrano le caratteristiche, i valori e la modernità, si valorizza anche l’aspetto turistico dei territori, aprendo al vasto pubblico del web la conoscenza di siti prestigiosi per bellezza, architetture e decori, di dimensioni intime e raccolte e particolarmente adatti all’ascolto della musica da camera ma spesso sconosciuti nell’ambito del turismo culturale.

A settembre 2020, sono in programma le ultime tre registrazioni coi Quartetti Mitja, Prometeo e Quartetto di Mantova.

Il ciclo intero di 12 puntate abbraccia un ampio repertorio che dal “padre del quartetto” Haydn, attraverso diversi e significativi brani di Mozart e Beethoven giunge dapprima all’800 con Schubert, Mendelssohn, Borodin, Wolf, Puccini, e quindi al Novecento storico con Janacek, Schulhoff, Webern, Bartók. Le scelte del 2020 andranno a completare la panoramica degli autori di musica per quartetto d’archi, toccando periodi come il tardo romanticismo tedesco e l’Impressionismo francese.

Sono coinvolti nel progetto giovani quartetti italiani e internazionali, che negli ultimi anni si sono guadagnati l’apprezzamento della critica e del pubblico e si sono affermati in importanti concorsi nazionali ed europei

Conferenza stampa di fine mandato del commissario per l’Emergenza, Sergio Venturi. Domani videoconferenza con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini

Da: Organizzatori

Alle ore 11 l’appuntamento dalla Sala stampa di viale Aldo Moro. I giornalisti potranno collegarsi in video dalle 10.45. C’è tempo fino alle 17 di oggi per fare richiesta di accredito

Dopo due mesi di incarico conferitogli dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, con la chiusura della fase dell’emergenza il commissario ad acta, Sergio Venturi, termina il proprio lavoro.

La conferenza stampa di fine mandato (in video) è prevista per domani, venerdì 8 maggio, alle ore 11.00. Partecipano il presidente Bonaccini e il commissario Venturi.

Per ragioni tecniche, i giornalisti che intendono partecipare sono pregati di inviare, entro le 17 di oggi, una mail di conferma all’indirizzo stampaseg@regione.emilia-romagna.it.

I giornalisti accreditati potranno accedere alla stanza virtuale a partire dalle ore 10,45.

Istruzioni di accesso/collegamento per i giornalisti

Per collegarsi da pc o tablet, direttamente da Google Chrome:
https://call.lifesizecloud.com/321771
Scegliere ‘partecipa alla riunione’, poi digitare il PIN 20664

Per collegarsi da smartphone:
1) scaricare l’app Lifesize: da App Store o da Google Play
2) avviare ed entrare come ospite, specificando solo nome e cognome
3) in corrispondenza di ‘Estensione’, digitare 321771
4) il codice richiesto per accedere al meeting è: 20664, seguito da #

ATTENZIONE:

Il numero massimo di utenti che possono partecipare alla videoconferenza è di (la stazione + 49 esterni)
Si prega cortesemente di TENERE I MICROFONI IN MUTO quando non si debba intervenire
A chi si collega da computer/smartphone/tablet chiediamo di utilizzare questi strumenti con le cuffie/auricolari, NON IN VIVA VOCE
Si sconsiglia il collegamento di computer attraverso connessioni WiFi
Collegamento a partire dalle ore 10.45

Giro d’Italia – Ferrara Off e Web Radio Giardino

Da: Associazione culturale Ferrara Off

Se il Giro d’Italia viene rimandato, la creatività risponde e lo fa partire a scopo benefico.
Due realtà ferraresi a sostegno del Giro d’Italia
Maggio è il mese del Giro d’Italia, uno degli eventi sportivi più longevi della storia italiana, storicamente la seconda corsa ciclistica più prestigiosa dopo l’altrettanto famoso Tour de France. Una competizione che è stata sospesa solo durante le due guerre mondiali e che quest’anno, per via dell’emergenza Coronavirus, è stata rimandata a ottobre. Ma gli appassionati della Corsa Rosa non si sono arresi ed è nato così “SenzaGiro – il Giro d’Italia che non c’è”. Un gruppo di giornalisti, scrittori, ex corridori e appassionati ha dato vita al racconto immaginario dell’edizione 2020 del Giro. Una narrazione per ognuna delle 21 tappe, pubblicata giorno per giorno, con tanto di classifica immaginaria, in tre differenti forme: la parola scritta, l’illustrazione e la versione audio. Dal semplice racconto, infatti, il progetto si è allargato coinvolgendo illustratori e attori che daranno forma e suono alle parole delle cronache.

La realizzazione dei podcast è affidata a due associazioni ferraresi – Ferrara Off e Web Radio Giardino – che hanno creato un team di attori e fonici per raccontare, in radio, le tappe di “SenzaGiro”. Un modo, per le due realtà cittadine, di dare continuità alle attività sospese per via del lockdown, coinvolgendo nel racconto attori che sono stati ospitati e che si spera di ospitare nelle stagioni teatrali di Ferrara Off; fra questi: Davide Ferrari, Diana Höbel, Enrico Messina, Gaetano Colella, Daria Paoletta, Dario De Luca, Antonio Anzilotti De Nitto, Alessandro Blasioli, Elsa Bossi, Gloria Giacopini, Matilde Vigna, Massimo Poggio e tanti altri, oltre alle voci degli attori di Ferrara Off Giulio Costa, Marco Sgarbi, Matilde Buzzoni e Roberta Pazi. Il tutto con il supporto dei ragazzi e delle ragazze di Web Radio Giardino che, con i racconti di “SenzaGiro”, vanno ad ampliare il loro già ricco palinsesto.

L’iniziativa ha uno scopo benefico: dal sito www.senzagiro.com è possibile infatti fare una donazione a favore della Cooperativa Namastè di Bergamo, uno dei centri più colpiti dal Coronavirus. Namasté è cooperativa sociale storica che, da 20 anni sul territorio della Bergamasca, incontra e assiste 3000 persone fragili al giorno (disabili, anziani, malati, bambini e adolescenti in difficoltà).

“SenzaGiro” è supportato da diversi partner come il Touring Club Italiano, che offre itinerari legati alle tappe, Ediciclo Editore che proporrà un quiz a premi per sostenere l’iniziativa, Biciclette d’epoca che fornirà contenuti di repertorio legati ai luoghi della corsa, Biblioteca delle Biciclette Lucos Cozza di Roma che ogni giorno ci parlerà di un libro tra le cui pagine si veda passare una bici, Santini Maglificio Sportivo che fornirà alla Cooperativa Namasté un consistente numero di mascherine.
“SenzaGiro” parte sabato 9 maggio, quando intorno alle 17, verrà pubblicata la prima tappa, la cronometro individuale di Budapest. Il narratore d’esordio sarà Marco Pastonesi, il suo compagno di fuga illustrata sarà Federico Tramonte, e l’interprete della versione audio sarà Diana Höbel. Il primo appuntamento online è previsto per venerdì 8 maggio con una grande ouverture firmata da un’altra punta di diamante, Claudio Gregori, con un pezzo dedicato al “Giro della fantasia”, interpretato da Davide Ferrari.
I contenuti di “SenzaGiro” sono pubblicati in tre lingue: oltre all’italiano, grazie a una squadra di indomiti traduttori, ci saranno anche le versioni in inglese e spagnolo. Per leggere e ascoltare le tappe: www.senzagiro.com, www.ferraraoff.it, www.webradiogiardino.com e le relative pagine social.
Già fin da ora è possibile contribuire liberamente al sostegno di Namasté utilizzando l’IBAN che compare cliccando sul tasto DONA SUBITO del sito di www.senzagiro.com

Argenta: sostenere con urgente determinazione il mondo delle imprese

Da: Ufficio Stampa

“Al momento non siamo soddisfatti in quanto il solo spostamento delle scadenze della TARI (al 30/06) e della COSAP (31/07) – come informati stamani (07/05) dal sindaco Andrea Baldini – non risolve ovviamente la situazione di imprese che sono comunque in profonda sofferenza e ci aspettiamo che queste settimane possano servire a determinare tecnicamente la sospensione di questi due oneri che non possono essere dovuti per i mesi di chiusura forzosa delle attività. E riteniamo che anche le prossime scadenze devono essere annullate o comunque riviste in modo significativo data l’eccezionalità della crisi sanitaria che si somma alle lunghe chiusure dovute ai cantieri pubblici in centro. Ci auguriamo poi che l’allargamento a titolo gratuito delle distese (bar, ristoranti…) che abbiamo chiesto come Ascom già dalla scorsa legislatura, possa finalmente trovare attenzione e realizzazione concreta, come preannunciato dal primo cittadino” è la sintesi dell’incontro in videoconferenza indetto dal Comune di Argenta, al quale ha partecipato anche Ascom Confcommercio (delegazione di Argenta) per monitorare la situazione delle imprese in questa emergenza sanitaria oltre che sociale ed economica, ed individuare ma sopratutto attuare pressanti misure a sostegno del Commercio, Turismo e Servizi. “E’ stata l’occasione – prosegue Tonino Natali, presidente della delegazione argentana di Ascom – per la nostra associazione di ribadire le nostre richieste, urgentissime, definite nelle lettere che come Ascom Confcommercio provinciale erano state inviate in due occasioni, già nei giorni scorsi all’attenzione di tutti i sindaci del territorio: in estrema sintesi dell’azzeramento di COSAP e TARI, iniezioni di liquidità a fondo perduto a favore delle imprese, interventi del Comune sul sistema bancario locale per eliminare il più possibile il fardello della burocrazia, sospensione delle bollette (acqua, gas, luce…) oltre che strategie concordate tra Pubblico e Privato per rendere meno gravoso il nodo affitti per gli immobili ad uso commerciale” conclude Natali.

Donazione Mascherine da Bambino ditta Marciano Mode

Da: Organizzatori

Comune di Lagosanto

L’Amministrazione Comunale di Lagosanto ringrazia sentitamente la ditta “MARCIANO MODE”, di Rocchi Marciano, per aver donato al nostro Comune ben 600 mascherine chirurgiche, prodotte in house, per bambini di età compresa tra i 3 e gli 8/9 anni.
Ancora una volta il nostro territorio deve ringraziare un altro magnanimo imprenditore, di alto valore morale, che si è prodigato per sostenere le fasce più deboli, in questo caso i bambini.
Anche se tutte le disposizioni e le valutazioni escludono i bambini come potenziali contagi da Coronavirus, poter essere vicini alle famiglie e farle sentire più protette è una delle nostre priorità fondamentali.
Quando la ditta ci ha manifestato l’intenzione di donare mascherine per la comunità, appreso della partenza di questa nuova produzione per i bambini, la nostra richiesta è stata immediatamente rivolta per i bambini e quindi accolta con piacere dal Sig. Rocchi.
La sensibilità di un imprenditore per i bambini, legata a quella della nostra Amministrazione, oggi ci ha consentito di donare ai bimbi di Lagosanto delle mascherine: proprio in virtù di questa “FASE 2” che dà loro la possibilità di andare al parco e vivere con più sicurezza la vita all’aria aperta.

Gruppo Hera: oltre 2 miliardi distribuiti agli stakeholder del territorio

Da: Relazioni con i media, area Ferrara-Modena

Il Bilancio di Sostenibilità 2019 del Gruppo Hera è online all’indirizzo http://bs.gruppohera.it e contiene i numeri delle responsabilità economica, sociale e ambientale, con un focus sugli impegni presi, i risultati conseguiti e le prospettive future. Una responsabilità che quest’anno si connota ancor di più di nuovi significati, perché il documento è stato redatto in un momento molto particolare, nel corso dell’emergenza sanitaria nazionale, che ha visto l’azienda impegnarsi al massimo per continuare a garantire la continuità dei servizi e la tutela di dipendenti, clienti e stakeholder in generale.
Anche quest’anno, fondamentale si è confermata la creazione di valore condiviso, la capacità della multiutility, cioè, di rispondere ai bisogni del territorio e alle sfide per il cambiamento nella direzione della sostenibilità. E per farlo si è quantificato il margine operativo lordo derivante dalle attività del Gruppo che rispondono alle priorità fissate dall’Agenda Onu. Nel 2019 il Mol “a valore condiviso” è stato pari a 422,5 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto allo scorso anno e corrispondente al 39% del totale, una percentuale in linea con i target del piano industriale che traguardano il Mol “a valore condiviso” al 42% nel 2023. Un impegno importante quello di Hera, che nasce dalla convinzione che le aziende del futuro siano quelle che usano la forza del business per contribuire a rigenerare l’ecosistema e l’ambiente, e al tempo stesso mettono in atto le azioni che consentono di costruire un sistema resiliente al contesto emergente.

Oltre 2 miliardi di euro distribuiti agli stakeholder del territorio, di cui circa 96 milioni nella provincia di Ferrara
Si conferma l’importante ruolo del Gruppo Hera nel tessuto in cui opera. Il valore economico complessivamente distribuito sul territorio servito a lavoratori, azionisti, pubblica amministrazione e comunità locale, fornitori, è salito a 2.131 milioni di euro. Di questi, 96 milioni (4 in più rispetto al 2018) sono stati distribuiti nella sola provincia di Ferrara, di cui 54 milioni ai fornitori locali, creando un indotto occupazionale di circa 450 posti di lavoro.
Nell’ambito della stabilità del lavoro, nel 2019 i dipendenti a tempo indeterminato sono stati il 96,6%: nella provincia di Ferrara i dipendenti sono 494 e i nuovi assunti lo scorso anno sono stati 19.

Innovazione e sviluppo sostenibile del territorio: rateizzate bollette per 9 milioni di euro nella provincia di Ferrara
Per quanto riguarda l’innovazione, prosegue lo sforzo nello sviluppo dei canali digitali di relazione con i clienti: l’app My Hera dedicata ai clienti residenziali ha registrato nel 2019 oltre 12 mila download nella sola provincia di Ferrara. Con il progetto Digi e lode, che punta all’utilizzo da parte delle famiglie degli strumenti digitali messi a disposizione gratuitamente da Hera, dall’avvio del progetto sono stati donati alle scuole dell’area 35 mila euro da destinare alla digitalizzazione scolastica. Sul tema inclusione sociale, è sempre alta l’attenzione di Hera nei confronti di chi ha più bisogno: nel 2019 sono state 16 mila le famiglie della provincia di Ferrara aiutate con la rateizzazione delle bollette, per un valore complessivo di quasi 9 milioni di euro.

Uso intelligente dell’energia: a Ferrara il teleriscaldamento cresce e oggi sono 25.000 le unità abitative equivalenti raggiunte da una fonte energetica termica sicura e pulita
Per ridurre l’impatto delle proprie attività sul clima, il Gruppo Hera utilizza da tempo energia elettrica rinnovabile per alimentare le attività operative delle principali società del Gruppo sui vari territori.
Oltre alla riduzione dei propri consumi interni, ambito nel quale il Gruppo nel 2019 ha raggiunto una riduzione del 5,1% rispetto al 2013, pari a oltre 11.700 tonnellate equivalenti di petrolio, l’attenzione è alta anche nei confronti dei clienti, che possono contare su un ventaglio di offerte con soluzioni di efficienza energetica: a fine 2019 nella provincia di Ferrara a beneficiarne sono 27 mila, il 18%. Inoltre, sono diverse anche le offerte a disposizione che prevedono l’utilizzo di energia elettrica rinnovabile e gas con compensazione delle emissioni di CO2, che non impattano quindi sul cambiamento climatico: nel territorio provinciale sono circa il 12% i clienti che vi hanno aderito lo scorso anno.
La rete per il trasporto del teleriscaldamento nella città di Ferrara continua a crescere, grazie agli investimenti della multiutility, ed oggi serve circa 25 mila unità abitative equivalenti. L’impianto cittadino è alimentato prevalentemente dai pozzi geotermici di Casaglia e dal recupero del calore generato nel processo di termovalorizzazione dei rifiuti, così che solo il 13% dell’energia termica immessa nel sistema arriva dal consumo di combustibili fossili, non rinnovabili.

Uso efficiente delle risorse: raggiunto l’86% di raccolta differenziata nel comune di Ferrara. L’economia circolare nell’idrico, alcuni esempi nel ferrarese
Nel 2019, nel comune di Ferrara la percentuale di raccolta differenziata ha toccato l’86%, con 560 kg/anno di rifiuti raccolti in modo separato pro capite. Grazie a questo risultato, Ferrara è risultata essere il primo capoluogo italiano per raccolta differenziata secondo il report annuale di Legambiente sull’ecosistema urbano.
Tra le esperienze che hanno portato a questo primato si ricordano l’Area del Riuso presente all’interno della stazione ecologica di via Caretti: grazie a questo progetto piccoli mobili e oggetti ancora in buono stato trovano nuovi utilizzi grazie all’Associazione Officina68, che periodicamente ritirerà i beni donati dai cittadini per destinarli successivamente a finalità sociali, in modo dar vita a un ciclo virtuoso del riuso.
A fine 2019, inoltre, anche McDonald’s ha siglato una collaborazione con Hera: obiettivo, ridurre la quantità di rifiuti prodotti e incentivare la differenziata nei punti vendita della catena presenti nel territorio servito dalla multiutility. Il progetto è nato proprio all’ombra del Castello Estense dove, nel corso del periodo “test” che ha preceduto la firma dell’accordo, grazie al supporto e alla consulenza dei tecnici Hera i McDonald’s della città hanno raggiunto circa il 90% di raccolta differenziata.

Lo scorso anno ha visto, inoltre, la partenza di importanti iniziative per quanto riguarda la circolarità anche in altri ambiti, ad esempio il progetto di water management, che ha permesso di ridurre del 5,5% i consumi idrici del Gruppo, la diffusione del Diario dei consumi a un campione di circa 80 mila clienti residenziali del servizio idrico con l’obiettivo di migliorare i loro comportamenti.
Hera ha avviato anche progetti per l’ottimizzazione della gestione dei depuratori che prevedono sistemi di controllo basati anche sull’intelligenza artificiale, per massimizzare l’abbattimento delle sostanze inquinanti nelle acque reflue e minimizzare il consumo di ossigeno e di energia. Grazie alla dotazione impiantistica all’avanguardia di cui il Gruppo Hera dispone sul territorio, l’Emilia-Romagna è tra le poche regioni italiane in regola con le normative sulla depurazione dell’acqua. Anche nel territorio di Ferrara, tutti gli agglomerati urbani con più di 2.000 abitanti equivalenti hanno un sistema di depurazione adeguato alla normativa.

Numerose le iniziative a favore degli stakeholder anche durante l’emergenza Coronavirus
Proprio perché sostenibilità e creazione di valore condiviso rappresentano leve fondamentali della strategia aziendale, sono numerose le attività messe in campo dal Gruppo Hera anche quest’anno, durante l’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese, per tutelare e sostenere tutti i propri stakeholder: dalle misure per assicurare la salute e sicurezza dei propri lavoratori alle agevolazioni per i clienti – famiglie e imprese – nel pagamento delle bollette, fino alla sospensione delle interruzioni per morosità. Senza considerare che la piena continuità dei servizi erogati dalla multiutility ha consentito di garantire un sostegno concreto e stabile a tutto l’indotto. Infine, per far sentire la propria vicinanza alle realtà più direttamente impegnate in prima linea nella gestione della crisi e dei suoi effetti sociali, Hera ha attivato diverse iniziative di raccolta fondi e donazioni, coinvolgendo anche lavoratori e clienti. Per maggiori dettagli www.gruppohera.it/covid19

2020 Apollo e Cinepark con #riaccendilcinema di ANEC

Da: Ufficio Stampa

Le sale dell’Apollo di Ferrara e dei Cinepark di Cento e Comacchio aderiscono all’iniziativa #riaccendilcinema, flash mob, organizzato da ANEC – Associazione Nazionale Esercenti Cinema Accademia del Cinema Italiano – per lanciare un messaggio simbolico agli spettatori, agli operatori e alle istituzioni con il quale si sottolinea l’importante funzione sociale che le sale svolgono quotidianamente sul territorio come luoghi di incontro, partecipazione e scambio culturale.
Le insegne di Apollo e dei Cinepark si accenderanno quindi nella serata dell’8 maggio, in contemporanea con la 65a edizione dei Premi David di Donatello, trasmessa in diretta su Rai 1 dalle ore 21.25.
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In tutto il territorio nazionale, a seguito del lockdown, 1.600 strutture cinematografiche hanno sospeso la loro attività, per un totale di oltre 4.000 schermi. #riaccendilcinema vuole fortemente ricordare che il cinema in Italia c’è e non aspetta che la possibilità di ripartire e per un ritorno alla normalità.

“Fibrosi cistica. Da Unife una possibile strategia per ridurre l’infiammazione polmonare”

Da: Ufficio Stampa

E’ definita anche la malattia invisibile: è la fibrosi cistica, la malattia genetica più diffusa nella popolazione che non si manifesta nell’aspetto fisico, ma che può avere effetti anche molto gravi sugli organi interni, in particolare sui polmoni. La iperproduzione di muco molto denso che caratterizza questa malattia li rende particolarmente suscettibili a infezioni e a infiammazione polmonare, fino a deteriorarne il tessuto.

Uno studio condotto a Unife individua ora un nuova strategia farmacologica per bloccare la progressione della malattia proprio a livello polmonare.

Nell’articolo appena pubblicato sulla prestigiosa rivista “Science Advances”, del gruppo editoriale “Science”, i Professori Alessandro Rimessi e Paolo Pinton, membri del Centro interdipartimentale di Ricerca per Terapie Innovative in Fibrosi Cistica dell’Università di Ferrara, descrivono il ruolo centrale di un insieme di molecole coinvolte nella regolazione del calcio nei mitocondri, organelli cellulari deputati al controllo del metabolismo e del destino delle cellule.

“Con questo lavoro abbiamo dimostrato in modelli sperimentali di fibrosi cistica che, quando è in corso un’infezione, si ha la formazione di specifici legami tra proteine presenti sulle membrane del reticolo endoplasmatico e dei mitocondri, coinvolte nel controllo dell’interazione tra gli organelli, per controllare i livelli di calcio mitocondriale” spiega Alessandro Rimessi, Professore del dipartimento di Scienze Mediche di Unife.

“La formazione di tale legame altera l’autofagia, il fenomeno che in condizioni di normalità dovrebbe servire a rimuovere componenti cellulari danneggiati e patogeni; questo sfocia nell’iperattivazione della risposta infiammatoria tipica della malattia”, continua il Professore.

Dal laboratorio al paziente, la prospettiva è molto promettente: “Agendo farmacologicamente sui meccanismi di regolazione del calcio mitocondriale potremmo dunque regolare la cascata infiammatoria che causa la progressione della fibrosi cistica a livello dei bronchi” conclude il Prof. Rimessi.

“Questo è un ulteriore esempio dell’importanza della ricerca preclinica – sottolinea Paolo Pinton, Professore del dipartimento di Scienze Mediche di Unife e responsabile del Signal Transduction Lab – Da molti anni il mio laboratorio si occupa dello studio dei mitocondri e della segnalazione calcio in diversi contesti patologici e sempre più ci stiamo spingendo verso studi con potenziali ricadute in ambito clinico”, precisa Pinton.

“Anche se oggi le persone che soffrono di fibrosi cistica hanno a disposizione alcune opzioni terapeutiche, non esiste ancora una cura unica e definitiva. Lo sforzo della ricerca è dunque quello di elaborare delle nuove strategie per accrescere la qualità e la durata di vita di chi ne è affetto”, conclude Pinton, che sottolinea inoltre che il risultato è frutto di una proficua interazione tra diversi collaboratori presenti sul territorio nazionale e internazionale.

Oltre ai professori Alessandro Rimessi e Paolo Pinton, al progetto hanno contribuito altri membri di Unife: Chiara Pozzato, Lorenzo Carparelli, Anna Talarico, Claudio Trapella e Giulio Cabrini.

E altri collaboratori non Unife che si sono operati nell’ottenimento di questo risultato: Alice Rossi, Serena Ranucci, Ida De Fino, Cristina Cigana, , Mariusz R. Wieckowski, Carla M. P. Ribeiro, Claudio Trapella, Giacomo Rossi, Giulio Cabrini, Alessandra Bragonzi.

Articolo originale:
“Pharmacological modulation of mitochondrial calcium uniporter controls lung inflammation in cystic fibrosis”

Interpellanza Gruppo Azione Civica

Da: Gruppo azione civica

PREMESSO CHE
L’emergenza sanitaria ha imposto la chiusura anche di servizi essenziali per le famiglie che hanno familiari disabili, tra i quali i centri diurni per le disabilità intellettive

CONSIDERATO CHE
Le famiglie oltre a sentire grandi difficoltà nella gestione dei figli che non hanno più la loro quotidianità li vedono regredire, perdere quelle piccole capacità che avevano acquisito con la socializzazione

Azione Civica
CHIEDE AL SINDACO
– cosa è stato previsto e attivato, in questo periodo particolarmente difficile, per sostenere le famiglie con presenza di persone affette da disabilità intellettiva;
– quando sarà prevista una riapertura parziale o totale dei servizi e in che modalità per garantire la sicurezza sanitaria necessaria.

CUI PRODEST?

Da: Gruppo Partito Democratico

Martedì il sindaco decide, con un’ordinanza, che gli esercizi commerciali possono riaprire da lunedì 11 maggio.

Ma ieri il Prefetto impugna questo atto in quanto illegittimo e inefficace, visto che il Governo (competente in materia) ha stabilito che la riapertura scatta dal 18 maggio. E nella sua impugnazione evidenzia come il sindaco abbia preso in giro sia i ferraresi che gli operatori economici della città, in caso di apertura sanzionabili con multe salate.

Senza contare che, sempre ieri, nell’audizione in commissione sanità, il Direttore dell’Asl ha sottolineato che l’emergenza è tutt’altro che superata e che ogni fuga in avanti rischia di vanificare gli sforzi fatti fin qui.

Ora, tutti ci auguriamo che la timeline prevista dal Governo per le riaperture possa essere rivista, cioè anticipata, perché significherebbe non solo dare alle attività economiche la possibilità di rimettersi in moto, ma soprattutto che il ritorno alla normalità è suffragato dal calo dei morti e delle persone positive.

Il sindaco e la giunta hanno creato così, nel giro di una settimana, il terzo strappo istituzionale consecutivo: il primo (by Fabbri) contro la condanna del Tribunale sull’ordinanza per la distribuzione dei buoni pasto; il secondo (opera del vicesindaco) contro il no del Prefetto a un concerto itinerante il 1° maggio, che avrebbe violato tutte le normative e ordinanze per il contenimento del coronavirus; e il terzo ieri.

Però, nell’ordinanza del sindaco (e nell’ennesimo incidente diplomatico che ha provocato) qualcosa non quadra.

Fabbri è tutto tranne che uno sprovveduto. Fa politica da sempre, prima come sindaco a Bondeno, poi come consigliere regionale, infine come eletto a Ferrara. Conosce le leggi, le norme e le regole. E conosce i poteri di un sindaco. Li conosce lui e li conosce il suo staff, in primis il direttore generale (e superassessore di fatto) Sandro Mazzatorta che, oltre a essere avvocato, è stato a sua volta sindaco e senatore per la Lega Nord.

Quindi no, è da escludere che abbiano commesso un errore, che sia stato solo uno scivolone. Hanno, invece, partorito l’ordinanza ben sapendo che era illegittima e che perciò sarebbe stata impugnata.

Ma allora perché l’hanno fatto?

Sicuramente per rispondere a un preciso ordine di Salvini, che cerca lo scontro col governo usando i propri amministratori locali. Sono settimane che, da Fontana alla Santelli, passando per Zaia e Fabbri, la Lega tenta di cavalcare il desiderio che tutti abbiamo di tornare alla normalità. E lo fa solo per risalire nei sondaggi, ultimamente pessimi per il Carroccio.

In secondo luogo, perché questa polemica permette al sindaco di poter dire tutto e il contrario di tutto, recitando più parti in commedia. Giusto il giorno prima dell’ordinanza, ad esempio, alla nostra richiesta di dare fiducia ai ferraresi e di aprire le Mura e tutte le aree verdi rispondeva che bisogna essere responsabili, che siamo ancora in emergenza e che, quindi, era possibile aprire solo 6 aree verdi e tutte in città. Salvo poi, appena 24 ore dopo, fare un’inversione a U: “In città negozi aperti dall’11 maggio, diamo fiducia ai cittadini e ossigeno al commercio”.

Ma soprattutto questo gioco delle tre carte gli permette di recitare la sua parte preferita: quella della vittima, del sindaco incompreso e ingiustamente ostacolato mentre cerca di fare gli interessi dei cittadini. Come abbiamo visto più volte in questi mesi, la recita avviene addossando ad altri (la giunta precedente, il governo, la regione, il Pd, la crisi, il coronavirus…) le colpe delle proprie difficoltà, inefficienze e gravi mancanze amministrative.

Sempre il solito, stucchevole giochino: indicare un bersaglio, guadagnare like, scatenare commenti indignati, alzare polveroni per nascondere i problemi (è più semplice che risolverli).

Di nuovo ci chiediamo: ci fa o ci è? Chi, come Fabbri, è responsabile di una comunità che esce dagli ultimi due mesi profondamente provata, agisce in modo responsabile quando alimenta continue polemiche e contrapposizioni, provoca le altre istituzioni, getta benzina sul fuoco, aizza i suoi seguaci mettendo alla gogna il cattivo di turno (mentre lui è il poliziotto buono)? A chi giova tutto questo?

La mia cucina

La mia cucina ha i mobili di legno marrone, una frigorifero bianco e un divano verde. Due porte: una va in cortile e una in corridoio, una grande finestra con un serramento che è stato riverniciato da mio padre. Marrone anche lui. Il tavolo e la credenza sono antichi, provengono dalla vecchia casa di mia madre. Chissà di chi erano in origine. Mia madre si ricorda di averli sempre visti. Di qualche zia zitella, forse. Il lampadario è bianco e centrale, illumina il tavolo e la gente che intorno a quel tavolo si ritrova a mangiare. Molti sono gli ospiti di casa, spesso arrivano persone che si fermano a pranzo. Mia madre è una brava cuoca ed è anche simpatica. Ha 80 anni. Nel cuore della cucina ci sono i pranzi della mia famiglia a di tutti i suoi ospiti, ad eccezione di quelli di Natale e Pasqua che si fanno sul lungo tavolo del soggiorno, perché siamo in tanti e la ricorrenza è solenne. Il cuore della mia cucina è proprio questo pasteggiare accogliente. Gente che va e viene e si ricorda di noi perché ha pranzato qui.

Le stoviglie della credenza sono vecchie ma in buono stato. I piatti sono bianchi, i bicchieri tutti uguali, le posate d’acciaio appartengono a servizi diversi ma hanno una linea molto simile perché  sono stati prodotti nello stesso periodo. Circa 50 anni fa. Le stoviglie sono l’anima della cucina. Un esperimento che faccio sempre quando abbiamo ospiti è cercare di guardare le loro facce attraverso il riflesso deformato del bicchiere o delle bottiglie. Sono visi che prendono una strana forma cilindrica e svelano nella loro stranezza aspetti nascosti delle persone.

Anche da piccola avevo questa passione di guardare le cose alla rovescia. Allargavo le gambe, facevo una flessione in avanti in modo da mettere la testa tra le gambe e osservavo le persone dal basso verso l’alto. Mi piaceva particolarmente farlo con mio nonno. Mio nonno era un ex partigiano, alto due metri che portava il 50 di scarpe. Considerando che era nato nel 1905, erano misure davvero eccezionali. Visto alla rovescia sembrava un trampoliere. I centimetri  delle sue gambe si allungavano a dismisura e i piedi diventavano ancora più enormi perché erano vicini alla mia faccia. Su in alto c’era un tronco un po’ tozzo e più su ancora una testa con un grande mento e degli occhi lunghi e stretti, sempre per quella strana visione capovolta che mi piaceva tanto. Le braccia erano lunghissime e penzolavano come due possenti liane quasi fino alle ginocchia. Visto dal basso mio nonno sembrava un buffo gigante buono. Credo che buono e gigante lo fosse davvero. In quanto al buffo, devo essere l’unica persona che lo abbia mai considerato tale. Il gioco del sottosopra è durato per tutta la mia infanzia e mi piace tutt’ora, anche se per decenza e senso del limite non mi metto più capovolta a guardare le persone.

Ora faccio la stessa  cosa con i bicchieri della cucina. Guardo Tito che, riflesso nel bicchiere, ha il naso schiacciato e le guance che si dilatano in orizzontale fino a sembrare le ali una grande farfalla, gli occhi piccoli e quella macchia scura sopra la testa che sono i suoi capelli. Nel bicchiere gli brilla il naso, perché la luce si è concentrata per un attimo in un quel punto. Se giro un po’ il bicchiere vedo Tito sempre più deformato. Una guancia è diventata più lunga dell’altra, l’occhio destro è grande e tondo, mentre il sinistro non lo si vede quasi più. Quell’occhio singolo mi ricorda Polifemo, la storia dei ciclopi. Il ciclope è una figura nata nella mitologia greca. La sua caratteristica è proprio quella di avere un solo occhio, posizionato centralmente, sotto la fronte. Una dei primi a narrare la storia dei Ciclopi fu il poeta Esiodo che scriveva del ciclope Bronte il “tonate”, di Steropo il “lampo” e di Arge  lo “scintillante”. I tre erano figli di Urano e Gea, divinità primordiali, rispettivamente personificazione di cielo e terra.

Ecco, anch’io ho la possibilità di vedere dei ciclopi, facendo girare il bicchiere, mentre nessuno mi vede, intercettando un punto di intersezione fra il fascio di luce che entra dalla finestra, il bicchiere e la faccia dei miei ospiti. Sembrano tutti dei grandi ciclopi. Sorrido e poi mi accorgo che Tito mi sta guardando. Sono costretta a rigirare il bicchiere. Direzionarlo sulla faccia di Linda. Si vedono solo i suoi capelli lunghi e biondissimi. Una specie di campo di grano pronto per la raccolta. Grano un po’ piegato dal vento, maturo e bellissimo nella sua vastità. Tutto il bicchiere è diventato di quel giallo. Un gioco stupefacente per la sua imprevedibilità. Anche da altre stoviglie si possono trovare riflessi delle persone: dalle pentole se sono ben lucidate, dalle bottiglie di acqua e vino, dalle zuppiere di maiolica. Se ben posizionate le suppellettili della cucina hanno un grande potere rivelatore. Sono la cartina di tornasole che ti permette di vedere le persone in maniera diversa. E’ molto divertente, un gioco che possono fare tutti, comunista. Se fatto con discrezione è strategico per passare il tempo e assolutamente innocuo. Dai bicchieri della cucina si possono vedere le persone in maniera nuova: facce più tonde o più allungate, nasi schiacciato o aguzzi, occhi tondi o al contrario lunghissimi, capelli che sembrano onde del mare, bisce, campi di grano, abissi degli oceani, biscotti. La cosa davvero sorprendente di tutto ciò è che insieme a queste visioni deformate sembra di intravedere dei tratti del carattere nascosti, degli aspetti nuovi di persone conosciute da sempre che non sono solo fisici ma anche psicologici e cognitivi. Quello che noi vediamo nel bicchiere è in parte una nostra proiezione, una nuova consapevolezza che nasce guardando le solite facce in modo diverso, con una prospettiva diversa. Queste nuove visioni sono una piccola verità svelata. Una nuova rappresentazione che insieme ad una nuova luce ci permette di staccarci da immagini consuete dal nostro vivere e di scoprire ciò che davvero pensiamo degli altri. Un nuovo granello di saggezza da raccogliere. L’immagine nel bicchiere è una percezione alterata, una modalità visionaria e paradossale, ma utile. Mio nonno era una persona buona, ne sono sicura perché lo era sia che io lo guardassi dall’alto verso il basso, oppure alla rovescia.

La mia cucina è un terreno di esplorazione straordinaria, i pasti consumati in quella stanza sono rivelatori del vero carattere delle persone, di ciò che dicono e di ciò che pensano. Di ciò che sono stati e di quello che diventeranno. Le idee, la gioia e la verità sono spesso una questione di prospettiva. La prospettiva definisce e alimenta il nostro modo di vedere e vivere. Nella mia cucina c’è il terreno per una nuova consapevolezza. Giro il bicchiere e guardo fuori dalla finestra. Un po’ di blu e il cortile interno sempre bellissimo.

Ma questa è un’altra storia e se ne parlerà.

 

 

 

 

SCHEI
Angeli e Demoni

Parlerò di infermieri e industriali, di medici e imprenditori, di posti letto e capitalisti italiani, ma proprio quelli più forti, quelli che dettano la linea in Confindustria. Cosa c’entra un infermiere con il re della nutella? Proverò a mostrarlo.

Angeli. Così vengono definiti medici e infermieri, in Tv e sulla stampa, dai pubblicitari commissionari delle grandi imprese italiane. Sono angeli, o eroi. Gli stesse e le stesse che alcuni mesi fa avevano l’immagine dei parassiti, che timbravano il cartellino in pigiama e poi andavano a fare la spesa, o tornavano a casa. I fannulloni. Gli altri, quelli che a lavorare ci andavano, spesso ammazzavano la gente in corsia, o in reparto. La maggior parte di loro sono dipendenti pubblici, la peggior specie. I medici d’urgenza o di malattie infettive o pneumologia, peraltro, vengono saltuariamente investiti (succedeva anche prima del Covid19) di un’autorevolezza scientifica che consente ad alcuni di loro di parlare della loro trincea attraverso le televisioni: ma perché sono medici, appunto (non parliamo dei virologi, i nuovi Aruspici).

Gli infermieri di intensiva e semintensiva, il personale infermieristico incaricato di gestire le emergenze anche dal punto di vista logistico-organizzativo, oltre che sanitario; gli ausiliari, le assistenti domiciliari. Loro, invece, sono i veri negletti, elevati all’improvviso, beffardamente e gratuitamente, al rango di eroi. Non hanno voce, sono sottopagati (alcuni in maniera scandalosa, visto che hanno letteralmente in mano la vita delle persone molto più dei loro responsabili di reparto o primari), fanno spesso turni massacranti (anche prima del Covid19), non hanno un’organizzazione che li tuteli dall’ errore, sempre in agguato. E hanno paura, esattamente come tutti noi, con la differenza che molti di loro, la paura, la respirano e toccano tutti i giorni dietro allo scafandro che indossano a inizio turno e tolgono a fine turno, senza poter andare in bagno, bere, mangiare. Quelli che ce l’hanno, lo scafandro. Altri hanno ricevuto le mascherine ben dopo che le hanno avute alcuni giornalisti ed assessori, che ne fanno sfoggio in tv come si trattasse di un accessorio fashion. Però sono “angeli”, e ti commuovi guardando il video edificante e strappacuore del loro reparto – tranne se abitano nel tuo stesso condominio. In quel caso sono untori.

Parliamo anche del contesto. Posti letto per abitante pre Covid19: Italia 2,6 (3,1 coi privati) ogni 1.000 abitanti.  Germania e Francia sono messe molto meglio, Regno Unito e Spagna come noi, Svezia e Danimarca addirittura peggio. Quindi una aurea mediocritas, si potrebbe dire. No, purtroppo. Intanto abbiamo la popolazione più anziana d’Europa, ed una nazione con una anagrafe simile alla nostra, il Giappone, di posti letto ne ha 7,8 per 1.000 abitanti. Inoltre il filtro della medicina non ospedaliera altrove funziona, da noi meno, e non perché i medici sul territorio siano incapaci o menefreghisti, ma perché sono stati privi di mezzi di protezione adeguata; infatti molti di loro si sono ammalati. La grande ospedalizzazione dei malati italiani purtroppo dipende anche da questo, oltre che dalla creazione tardiva (e a volte puramente propagandistica, vedi Lombardia) di strutture dedicate all’ isolamento. Altrove requisiscono gli alberghi, noi isoliamo le persone in casa loro, facendo ammalare tutti i conviventi. Ultima notazione, che chi lavora in sanità conosce bene: blocco delle assunzioni, mancata sostituzione in turn over, diminuzione posti letto (in assoluto ma non per addetto), spesa sanitaria in percentuale calante sul PIL negli ultimi vent’anni. Colpa, si dice, (anche) del nostro elevato debito pubblico, che non ci consente di spendere abbastanza.

Parliamone. Il bilancio dello Stato è fatto di uscite e di entrate. Un livello di entrate adeguato al PIL della nazione, e quindi adeguato anche ai servizi pubblici da finanziare con queste entrate (la sanità per tutti, tra i primi) sarebbe quindi fondamentale. Indovinate chi fa mancare alle entrate fiscali dello stato, secondo una recente stima, circa 6,5 miliardi di euro in un anno, ovvero l’equivalente del 5% della spesa sanitaria: i nostri capitani d’industria. I più grandi, i più famosi. Hanno spostato tutti o quasi la sede legale in una strada a 4 chilometri dal centro di Amsterdam, dove ha sede la Intertrust, società olandese specializzata nella creazione di sedi legali. La cosa bella è che tutto avviene entro i confini della legge: infatti non si chiama evasione, ma elusione. La praticano, con assoluta serenità, Eni, Enel, FCA, Mediaset (attraverso MediaforEurope) , Luxottica, Ferrero, Telecom Italia, Cementir eccetera.

Però così fan tutti, no? Mica solo gli italiani. E poi in fondo, se risparmi tasse sui profitti d’azienda, puoi avere più denaro da reinvestire nell’ impresa. Peccato che il grosso della sottotassazione in Olanda (e Irlanda e Lussemburgo e Svizzera) riguardi i dividendi, cioè gli utili distribuiti agli azionisti. Quindi non un premio fiscale alla produzione, ma alla rendita finanziaria.

Sono un mucchio di schei. Talmente tanti che l’AD di Banca Intesa ha dichiarato che se gli Agnelli, i Perfetti, i Ferrero, i Garavaglia eccetera li facessero rientrare dall’ estero, l’economia italiana ne trarrebbe notevole giovamento. Invece il loro presidente designato, Bonomi, nemmeno eletto già dichiara che bisogna mettere mano ai contratti collettivi di lavoro per derogare alle norme di tutela valide per tutti. Ecco la sua ricetta per la crisi. I soldi dei suoi associati possono rimanere all’ombra di un paradiso (fiscale), o di un campo di tulipani. 

Non lo faranno. Preferiranno mettere il loro logo su un milione di mascherine o su mille macchinari acquistati per un ospedale, e continuare a far chiamare “angeli” gli infermieri. La carità è sempre più conveniente della giustizia.

Prosegue senza sosta l’attività del Jazz Studio Dance- Uisp Ferrara

Da: Silvia Bottoni

Prosegue senza sosta l’attività del Jazz Studio Dance- Uisp Ferrara con le lezioni di danza in streaming e con diverse iniziative messe in atto per continuare a promuovere la cultura della danza . Un grande lavoro che vede anche gli insegnanti misurarsi con metodologie diverse e idee nuove. Tra queste il videoclip “LA GIUSTA DISTANZA” prodotto da SPIN MOVIE, ideazione e coreografie di Silvia Bottoni, regia e post produzione di Simone Marchi. Il video clip, disponibile su YouTube (nel nuovo canale del Jazz Studio Dance inaugurato appunto con questo video e realizzato da Francesco Maietti) e sui social, interpretato da Eleonora Balleri, Giulia Bonora, Silvia Bottoni, Giulia Perinati è stato presentato in anteprima al concertone del primo maggio scorso organizzato dal Comune di Ferrara riscuotendo un grande successo.
“LA GIUSTA DISTANZA” è stato girato a Ferrara il 19 aprile 2020 durante il lockdown da epidemia Covid-19. Le interpreti hanno realizzato le riprese ciascuna nel proprio domicilio rispettando le normative governative vigenti. Il video è stato presentato poi alla rassegna nazionale di danza online “IO BALLO A CASA” che ha donato l’intero ricavato raccolto dalle iscrizioni alla Croce Rossa Italiana, riscuotendo critiche positive per l’intensità, l’originalità e il forte impatto emotivo. Si è concluso il concorso #iorestoacasaedisegnoladanza ideato sempre da JSD che prevedeva l’invio di un disegno sulla danza attraverso posta elettronica e social e l’elaborato vincitore diventerà la locandina pubblicitaria della prossima perfomance pubblica del Jazz Studio Dance appena si ritornerà alla normalità. Il concorso è stato vinto da Nazarena Felloni che ha presentato un bellissimo disegno “frizzante”; oltre al diploma di partecipazione per tutti è stata istituita una menzione speciale per l’ elaborato della piccola Laetitia di 7 anni, ma la giuria composta dal Presidente Uisp Enrico Balestra, dal Presidente del JSD Gianluca Biagini e da due componenti il comitato direttivo della scuola ha apprezzato tutti gli elaborati arrivati veramente di grande qualità e originalità. Le sorprese non finiscono qui perché altre iniziative sono in via di preparazione per tenere viva la danza e prepararsi con gradualità ad un ritorno alla normalità per poter danzare come e più di prima appena ci saranno le condizioni. Jazz Studio Dance in questi anni, l’attività della scuola è iniziata nel 1983, è diventata un punto di riferimento importante per la città, sinonimo di serietà e qualità dell’insegnamento e grande attenzione al rapporto umano tra insegnanti e allievi. Tanta passione e impegno per promuovere la danza nei suoi vari aspetti anche in questo momento molto difficile. Difficilmente sarà possibile riaprire e fare i consueti saggi di fine anno ma ci saranno altre possibilità di stare insieme in attesa di tornare nelle sale danza e nei teatri.

Link del videoclip LA GIUSTA DISTANZA

La cultura a Bondeno non si ferma. Arriva la mostra interattiva

Da: Organizzatori

Comune di Bondeno

Abbattere le barriere delle distanze, al fine di promuovere la Cultura anche in tempi di emergenza, si può e lo dimostra l’intensa attività della Biblioteca Comunale L.Meletti.

Questa settimana era stata programmata una mostra presso il Polo bibliotecario che ovviamente non potrà tenersi, ma ciò non ha frenato la volontà dell’amministrazione che punta in questi giorni difficili ad attivarsi su tutti i fronti anche quelli dove la Cultura può essere una piacevole compagna per affrontare l’isolamento. Dunque si assisterà ad un’affascinante esposizione interattiva che permetterà di non sospendere la storica mostra ‘Quante Storie nella Storia’ che quest’anno giunge alla sua 19^ edizione e sarà fruibile dal 4 al 10 maggio 2020.

“Il Comune di Bondeno insieme alla Associazione Bondeno Cultura e alla Cooperativa “Le Pagine” ha potuto perseguire l’obbiettivo di non sospendere questo tradizionale appuntamento.” Commenta l’Assessore alla Scuola e Cultura Francesca Aria Poltronieri – “grazie alla preziosa collaborazione degli organizzatori Daniele Biancardi e Tania Bertozzi, porteremo nelle case dei cittadini un’anteprima della mostra documentaria “Teodoro Bonati. Documenti dell’Archivio di Bondeno” che sarà visitabile nei prossimi mesi.”

“In attesa di poter riappropriarsi dei contenitori culturali e godere dal vivo anche delle mostre e dell’esposizioni,” -commenta il Sindaco Facente Funzioni Simone Saletti-“riviviamo virtualmente una figura che ha fatto la storia della ingegneria idraulica, in un territorio impegnato da sempre nella lotta tra terra e acqua. Bonati è stato un geniale esecutore di opere straordinarie che hanno disegnato per sempre la morfologia di casa nostra”. Sarà possibile scoprire l’anteprima della mostra pagina cliccando sulla pagina facebook della Biblioteca (Biblioteca Comunale di Bondeno “Lorenza Meletti”) oppure sul sito ufficiale del Comune di Bondeno o ancora SUI CANALI WEB DELL’IBC come la pagina Facebook o l’apposito sito web al seguente link

http://ibc.regione.emilia-romagna.it/aree-tematiche/comunita/incontrare-il-patrimonio/quante-storie-nella-storia