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Giorno: 22 Maggio 2020

Coronavirus. Riparte l’attività sanitaria non urgente, sospesa durante l’emergenza

Da: Organizzatori

Al personale sanitario saranno garantiti gli istituti contrattuali e la possibilità di fruire delle ferie estive. Per questo la Regione Emilia-Romagna manterrà in servizio il personale assunto per l’emergenza covid per il maggior tempo possibile

L’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ha incontrato oggi i sindacati della dirigenza medica, che hanno assicurato piena collaborazione al Piano della Regione Emilia-Romagna che prevede il riavvio dell’attività sanitaria non urgente, dopo il coronavirus, chiedendo allo stesso tempo di procedere con gradualità, tenendo conto delle priorità e delle urgenze delle prestazioni.
La gestione dell’emergenza ha fortemente provato i professionisti sanitari e, seppur nettamente migliorata – hanno sottolineato i Sindacati nel corso dell’incontro – la situazione legata al covid non è completamente risolta e richiede ancora l’impegno degli operatori sanitari: è dunque complesso, in questo momento, dedicarsi contemporaneamente anche alle altre attività sanitarie ordinarie.
I sindacati hanno però condiviso con l’assessore Donini la necessità da parte delle aziende sanitarie di definire le modalità organizzative per consentire la progressiva ripresa dell’attività sanitaria non urgente valorizzando anche l’apporto progettuale dei professionisti.
L’assessore Donini ha convenuto che al personale sanitario siano garantiti gli istituti contrattuali e la possibilità di fruire delle ferie estive.
A tal fine la Regione Emilia-Romagna manterrà in servizio il personale assunto per l’emergenza covid per il maggior tempo possibile.

Il Comune di Fiscaglia verso il green

Da: Assessorato alla Comunicazione
Alessandra Giaquinto

Rispettare la Natura significa anche imparare a consumare meno e
meglio ed è proprio questo lo spirito che muove gli interventi che verranno realizzati nel Comune
di Fiscaglia.
Progetti per più di 400.000 euro finanziati in gran parte dalla Regione che impegneranno
l’Amministrazione fiscagliese solo per il 22%.
Il sindaco Fabio Tosi dichiara: “Siamo molto soddisfatti di come continui in maniera costante la
ricerca di fondi per il risparmio energetico. L’Amministrazione comunale e lo staff tecnico
dell’Ufficio Bandi stanno costruendo un settore importante, che non esisteva fino a pochi mesi fa e
che ha permesso di ricevere dalla Regione Emilia Romagna primalità importanti.
La valutazione di queste candidature è stata frutto di un’attenta valutazione, con l’obiettivo di
ridurre i costi con soluzioni all’avanguardia dove i centri di spesa legati ai consumi annui sono
notevoli.”
Uno degli interventi riguarderà la sostituzione della caldaia e degli infissi del Municipio di
Migliaro, portando un decremento del fabbisogno energetico dell’edificio di circa il 30% e un
risparmio di gas metano pari a circa il 25% della spesa annua.
L’intervento darà un’immagine più gradevole al Municipio (sede legale di Fiscaglia) e aiuterà il
raffrescamento estivo della sala consiliare, dove gli infissi esposti maggiormente al sole saranno
dotati di schermature interne.
Un secondo intervento coinvolgerà la località di Migliarino, con la costruzione di una centrale
termica a biomasse e l’annesso impianto di teleriscaldamento. Questa soluzione servirà il centro
polifunzionale allo scopo di ridurne i consumi e creare una filiera virtuosa coinvolgendo le aziende
agricole, riducendo la dipendenza energetica dall’estero e incentivando la nascita di
microfiliere locali specializzate nella produzione di cippato.

Un pontile per Baura: l’accendiamo!

Da: Organizzatori

Con la raccolta fondi di Metropoli di Paesaggio, da settembre Baura avrà un pontile, una panchina ed una rastrelliera per le bici; il prossimo traguardo è un punto luce.

Manca un mese alla chiusura della campagna di crowdfunding per la costruzione di un pontile a Baura, e sono già stati raggiunti i primi due obiettivi. Con oltre 4.200 euro per ora raccolti, a settembre potrà essere inaugurato il nuovo pontile a Baura, con una panchina e una rastrelliera per bici posizionate in prossimità. Ma la raccolta-fondi continua, fino al 21 giugno, con un nuovo traguardo: vogliamo aggiungere un punto luce nell’area dell’attracco così da rendere il nuovo angolo di paesaggio sul Po di Volano fruibile anche di sera.
Metropoli di Paesaggio crede fortemente nei benefici ambientali, sociali ed economici che la mobilità terra-acqua può portare al nostro territorio e per questo investe in progetti sostenibili e al servizio dei cittadini. La bicicletta, la barca, il treno e il bus elettrico, se messi a sistema, sono mezzi pratici ed economici non solo per i turisti ma anche per i cittadini, perché la mobilità lenta va veloce.
Elisa Uccellatori, vice-presidente dell’associazione Metropoli di Paesaggio: “Grazie ai tanti sostenitori, sia privati sia aziende, che continuano a credere in noi e nel nostro progetto. Ora, con questo terzo obiettivo, vogliamo raccogliere 5.500 euro per illuminare il pontile e renderlo maggiormente fruibile anche d’inverno e la sera. ”
Dopo l’evento inaugurale del pontile di Vigarano Pieve, che lo scorso ottobre ha visto anche il patrocinio del Comune di Ferrara, quando quasi mille cittadini hanno navigato tra la Darsena di Ferrara e l’Oasi di Vigarano Pieve, questa è una nuova occasione per sperimentare la navigabilità del territorio e scoprire il nostro paesaggio, nonché per dimostrare la praticità di spostamento con bici e barca.
L’obiettivo della campagna, oltre all’aspetto economico, rimane anche quello di attivare un canale di dialogo con e per le comunità del territorio direttamente interessate dal progetto. Con il coinvolgimento della comunità di Baura, che sta già dimostrando generosa attenzione nei confronti dell’iniziativa, scopriremo la ricchezza di attività che può generare una via d’acqua con un pontile funzionante.

Coronavirus. Dalla Regione un riconoscimento da 600 a 650 euro anche ai medici specializzandi, ai soccorritori e infermieri dipendenti e volontari delle ambulanze impegnati durante l’emergenza sanitaria

Da: Organizzatori

Dopo medici, infermieri e operatori socio-sanitari, la Giunta regionale estende la platea dei beneficiari del bonus economico. Fino ad oltre tremila i potenziali beneficiari tra i giovani medici specializzandi, e oltre mille i professionisti impegnati sulle ambulanze. Più di 170 le Organizzazioni di Volontariato che hanno supportato il Servizio 118 nei soccorsi

Dopo medici, infermieri e operatori socio-sanitari, il riconoscimento economico voluto dalla Regione per il personale in prima linea nella lotta contro il Coronavirus viene esteso anche ai medici specializzandi iscritti negli Atenei dell’Emilia-Romagna che hanno operato durante l’emergenza nelle Aziende sanitarie e Ospedaliero-Universitarie della regione, non solo all’interno dei reparti Covid. E la platea di coloro che beneficeranno del bonus, variabile in questo caso tra i 600 e i 650 euro, si allarga ulteriormente, perché la Giunta regionale ha deciso di estendere il provvedimento anche ai soccorritori e agli infermieri dipendenti e volontari impegnati sulle autoambulanze durante questa emergenza da Coronavirus. Saranno da 2.500 a 3.100 gli specializzandi che potranno beneficiare del contributo, e oltre 1.000 i soccorritori e infermieri delle ambulanze.

Ad annunciare oggi il provvedimento, l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, nella consueta diretta Facebook settimanale con i dati aggiornati sull’andamento epidemiologico.

“Abbiamo ritenuto doveroso riconoscere l’impegno e l’abnegazione di tutti coloro che tutti i giorni in questi mesi sono stati in prima linea, e ancora lo sono, per difendere la nostra salute- ha sottolineato Donini-. Uno spirito di sacrificio, una disponibilità che non è sfuggita anche alla collettività, e che la Regione vuole valorizzare accompagnandola alla più sentita gratitudine”.

Il riconoscimento vuole infatti valorizzare l’attività svolta all’interno degli ospedali ma anche a bordo delle ambulanze, sia dai soccorritori dipendenti che dai volontari, perché la capacità di affrontare e gestire i soccorsi e i trasporti connessi all’epidemia è stata garantita dal Sistema 118 grazie anche all’importante contributo degli Enti convenzionati che operano esclusivamente con personale dipendente e delle oltre 170 Organizzazioni di volontariato (Croce Rossa Italiana, ANPAS e Misericordie) che sono scese in campo sin dal primo giorno di necessità.

Oltre 3,5 milioni le risorse messe in campo

Per finanziare l’assegnazione dei bonus da destinare ai medici specializzandi la Regione impiegherà parte delle donazioni dei cittadini destinate a fronteggiare l’emergenza, in particolare 2,3 milioni di euro attualmente disponibili sulla contabilità speciale per gli interventi di protezione civile. Le modalità e i tempi di utilizzo di tali fondi saranno definiti da uno specifico decreto del presidente della Regione, in quanto soggetto attuatore degli interventi di protezione civile. Il milione di euro destinato al personale delle ambulanze, deriva invece da risorse straordinarie messe a disposizione dalla Regione. A ciascun soccorritore e infermiere dipendente andranno 600 euro. Infine, quasi 354mila euro saranno assegnati alle Organizzazioni di Volontariato per progetti di promozione, valorizzazione e reclutamento dei volontari.

Coronavirus. L’aggiornamento: 53 casi in più rispetto a ieri per un totale di 27.470 positivi

Da: Organizzatori

Effettuati 3.940 tamponi, che raggiungono complessivamente quota 282.857. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 4.089 (-153). Minimo di pazienti nelle terapie intensive, 89 (-3), in diminuzione anche i ricoverati nei reparti Covid (-40). Dodici nuovi decessi, nessuno nelle province di Reggio Emilia e Ferrara. Il punto settimanale sulla rete ospedaliera. Dal Dipartimento di protezione civile oltre 700mila mascherine

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.470 casi di positività, 53 in più rispetto a ieri. I tamponi effettuati sono 3.940, per un totale di 282.857. Le nuove guarigioni sono 237 (18.703 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono scesi a 4.730 (-196).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.089, – 153 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 89 (-3). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid: -40

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 18.703 (+237): 1.504 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 17.199 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 12 nuovi decessi: 6 uomini e 6 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 4.037. I nuovi decessi riguardano 2 residenti nella provincia di Piacenza, 1 in quella di Parma, 1 in quella di Modena, 4 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ravenna, 2 in quella di Forlì-Cesena (1 nel Forlivese e 1 nel Cesenate) 1 in quella di Rimini. Nessun decesso tra i residenti nella provincia di Reggio Emilia, Ferrara e da fuori Regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.455 a Piacenza (6 in più rispetto a ieri), 3.444 a Parma (9 in più), 4.919 a Reggio Emilia (5 in più), 3.895 a Modena (11 in più), 4.528 a Bologna (9 in più); 392 le positività registrate a Imola (dato invariato), 985 a Ferrara (1 in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.852 (12 in più), di cui 1.018 a Ravenna (dato invariato), 940 a Forlì (lo stesso di ieri), 772 a Cesena (3 in più), 2.122 a Rimini (9 in più).

La rete ospedaliera: 2.528 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini, il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente a oggi 2.528 posti letto attivati per i pazienti Covid-19: 2.251 ordinari (243 in meno rispetto al 15 maggio)e 277 di terapia intensiva (9 in meno rispetto al 15 maggio). Nel dettaglio: 329 posti letto a Piacenza (di cui 28 di terapia intensiva), 297 a Parma (22 di terapia intensiva), 258 a Reggio Emilia (35 di terapia intensiva), 327 a Modena (55 di terapia intensiva), 648 tra Bologna e Imola, e dunque nell’area metropolitana (71 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 201 a Ferrara (16 di terapia intensiva), 468 in Romagna, di cui 50 per terapia intensiva. Nel dettaglio: 126 a Rimini (di cui 27 per la terapia intensiva), 37 a Ravenna (di cui 2 per la terapia intensiva), 97 a Lugo (di cui 10 per la terapia intensiva), 26 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 79 a Forlì, 73 a Cesena (di cui 11 per la terapia intensiva) e 30 posti letto a Villa Serena.

Attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale

Dal Dipartimento nazionale sono pervenute nella serata di ieri 600.000 mascherine chirurgiche, più altre 10.000 destinate alle Rsa e 119.000 mascherine ffp2 (di cui 20.000 per le RSA e 11.000 per le Aziende del trasporto pubblico locale). In tutto si tratta di una consegna complessiva di 729.000 mascherine.

La rendicontazione dei dati su Dpi e apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile alle Regioni è disponibile tramite il sistema Ada (Analisi Distribuzione Aiuti), sui siti del Dipartimento e del Ministero della Salute: https://bit.ly/36lSozL

Volontariato

Giovedì 21 maggio sono stati 663 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza. Con attività in particolare di supporto alla popolazione e alle Ausl. Dall’inizio dell’emergenza, si sono accumulate 51.490 giornate complessive (senza considerare le attivazioni dirette del Dipartimento nazionale).

Pre-Triage

Sono 39 i punti di pre-triage in Emilia-Romagna, realizzati con materiali dell’Agenzia regionale ed il supporto dei volontari (11 davanti alle carceri, 28 per ospedali e cliniche).

Ecco la distribuzione territoriale dei punti allestiti presso le strutture sanitarie: tre in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); tre in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); tre in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); cinque in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); tre nella città metropolitana di Bologna (Sant’Orsola e Maggiore, e a Imola); due in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); una in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); due in provincia di Ravenna (Ravenna città, Faenza); cinque in provincia di Rimini (Rimini città e Morciano); una nella Repubblica di San Marino (Ospedale di Stato: pre-triage e screening sierologici).

Nella giornata di domani sabato 23 maggio volontari di Piacenza preleveranno dal centro logistico CREMM (Centro Regionale Emergenza, Mezzi e Materiali) di Bologna un modulo abitativo (6 x 2,5 mt) da allestire a Piacenza, davanti all’ospedale cittadino con funzioni di magazzino, in aggiunta ai due container già esistenti a supporto della farmacia.

Gli 11 punti di pre-triage presso le carceri e le case circondariali si trovano a Bologna (2), Modena (2, di cui uno a Castelfranco Emilia), Ferrara (1), Forlì (1), Parma (1), Piacenza (1), Reggio Emilia (1), Ravenna (1) e Rimini (1).

Drive Through

Realizzate con il concorso dell’Agenzia e dei coordinamenti provinciali del volontariato di protezione civile, sono 14 le strutture dove si effettuano i tamponi di verifica a chi è in via di guarigione e/o lo screening sierologico.
Sono attive due postazioni a Parma e due a Modena (Palapanini), una a Castelnovo ne’ Monti (RE), Guastalla (RE), Bologna, Imola (BO), Cesena (FC), Forlì (FC), Rimini (RN), Ravenna, Faenza (RA) e Lugo (RA); a queste strutture si aggiungono quelle allestite direttamente dalle Aziende sanitarie.

Personale sanitario volontario da altre regioni

Il personale sanitario della task force del Dipartimento nazionale a disposizione della nostra sanità regionale ha finora portato in Emilia-Romagna 7 gruppi di infermieri (totale 111 unità) e 6 di medici (totale 62).

Donazioni

I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964

Causale – Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus

Coldiretti, in arrivo il pagamento della indennità del mese di aprile

Da: Ufficio Stampa

EPACA informa che a seguito della pubblicazione del decreto Rilancio Italia, l’INPS ha completato le procedure per il pagamento della seconda rata (aprile) delle indennità di 600 euro a favore dei lavoratori autonomi, dei collaboratori e degli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. In pagamento anche le indennità per gli operai a tempo determinato dell’agricoltura, (la seconda rata per loro sarà di 500 euro).
Il pagamento spetta a lavoratori non titolari di assegno pensionistico o altro trattamento.
Il pagamento, ricorda EPACA, avverrà in tre giornate, salvo problemi, e dovrebbe terminare nei primi giorni della prossima settimana.
Allo scopo di favorire la liquidazione della seconda rata dell’indennità, il pagamento è stato effettuato attraverso il medesimo strumento di riscossione utilizzato per il pagamento della rata di marzo.
 

Omofobia: evitiamo anche le discriminazioni “al contrario”

di Giorgio Fabbri

Il 17 maggio si è celebrata la “Giornata mondiale contro omofobia, bifobia, transfobia”.

Da un punto di vista generale, nulla da eccepire, anche se mi sarebbe piaciuto vedere la sinistra nostrana denunciare quei paesi (come i regimi che applicano rigidamente i precetti islamici) in cui si arriva a condannare a morte chi è “reo” di omosessualità.

Per quanto riguarda l’Italia, non mi sembra che, attualmente omosessuali ,bisessuali e transessuali abbiano di che lamentarsi : tutte le autorità (a partire dal Capo dello Stato) sono schierate contro ogni forma di discriminazione ai loro danni, tutti i media appoggiano le richieste delle associazioni Lgtb e chi osa dissentire viene “bollato” come un pericoloso retrogrado.

Certamente nella nostra società vi sono ancora parecchie discriminazioni : ma fra i discriminati (veri o presunti) mi pare che omosessuali, transessuali e bisessuali siano tra le categorie più tutelate, al punto che anche un rimprovero “normale” viene etichettato come atteggiamento omofobo.

Nel 2017,ad esempio, una nota esponente ferrarese del mondo Lgtb (come riportato dalla stampa) venne discretamente invitata a non tenere comportamenti inopportuni in spiaggia dai gestori di uno stabilimento balneare del Lido di Spina, come può accadere a chiunque, indipendentemente dal suo orientamento sessuale.Ma si scatenò il finimondo, al punto che il presidente della CESB (Cooperativa degli stabilimenti balneari) dovette intervenire dichiarando che era stato “ sollevato un polverone per niente”. I titolari dello stabilimento assicurarono poi che da parte loro non c’era stato alcun intento discriminatorio ma avevano ritenuto di fare la cosa più giusta e corretta riferendo alla signora quanto era stato riportato da altri clienti, evidentemente disturbati da comportamenti ritenuti inappropriati, a torto o a ragione.

A proposito di discriminazione, mi pare che oggi corrano il rischio di essere discriminati non coloro che urlano le proprie rivendicazioni ma coloro che non si allineano al “pensiero unico dominante”.

Ricordo che nel 2004 il mite Rocco Buttiglione non poté essere nominato Commissario UE per la giustizia, libertà e sicurezza in quanto aveva dichiarato di considerare “l’omosessualità un peccato ma non un crimine”. Buttiglione si disse contrario ad ogni discriminazione e si appellò alla distinzione tra legge e morale affermando di avere il diritto di essere conseguente con i propri canoni morali purché il giudizio etico non avesse effetti legali né minasse i rapporti tra gli individui in quanto cittadini.

Le spiegazioni di Buttiglione, però, non servirono a nulla. Manifestare di avere un pensiero personale coerente con la dottrina cattolica gli costò “il posto”.

E nel 2013, come riportato da “Avvenire”, un ragazzo fu arrestato e condannato in Francia (la patria della “Liberté”…) perché portava una pericolosissima maglietta dell’associazione “Manif pour tous”, contraria alla legge francese che disciplinava il matrimonio fra omosessuali.

Che dire poi del musicista Povia, che dopo aver cantato al Festival di Sanremo 2009 la canzone “Luca era gay” è stato escluso da tutti i circuiti che contano per timore di contestazioni ed ha posto fine alla sua dorata carriera?

Se avesse cantato una canzone di segno contrario tutti lo avrebbero osannato e portato sugli scudi come un campione della lotta contro le discriminazioni.

Per concludere, ritengo che l’art. 3 della nostra Costituzione ( Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali ) basti e avanzi.

Mi auguro peraltro che non si arrivi (come il “caso Buttiglione” insegna) ad effettuare discriminazioni “al contrario” nei confronti di coloro che non si adeguano al pensiero Lgtb.

Rivendico pertanto il mio diritto di dissentire da tale pensiero e di affermare, ad esempio, che è giusto e naturale per ogni bambino avere una mamma e un papà e ad avere sull’aborto lo stesso pensiero di un intellettuale laico quale Norberto Bobbio, che riflette semplicemente l’insegnamento del diritto naturale.

Se poi un giorno qualcuno volesse condannarmi perché sostengo tali affermazioni, sopporterò anche le conseguenze del mio coerente atteggiamento, perchè è facile conveniente inchinarsi agli “idola fori” del momento. Dovrò peraltro constatare con tristezza di vivere in una società in cui la “libertà di essere” funziona ormai a senso unico.

Ma non me ne pentirò, perché, come diceva Ezra Pound, “se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui”.

CONTRO VERSO
Allontanamenti zero?

La Regione Piemonte ne sta discutendo: soldi ai genitori, e stop agli allontanamenti dei bambini da casa. È proprio vero che il problema è la povertà?
Elena Buccoliero

Filastrocca degli Allontanamenti Zero

Allontanamenti zero
come dire io non c’ero.
Forse c’ero ma dormivo
se ero sveglio non capivo.

Non udivo, soprattutto,
il bambino che è nel lutto.
Dove è andata la mia mamma?
È per lui, la condanna.

Non sapevo del neonato
ch’era stato abbandonato.
L’altro, in crisi d’astinenza
dalla droga, ora che è senza.

Dici, i lividi sul corpo?
Io non me ne sono accorto.
Ma si sa, uno scapaccione
spiega meglio la lezione.

Questa bimba smaliziata
che sia stata molestata?
Noooo… Ha tre anni ma è lo stesso,
son precoci con il sesso.

Hai nel cane un buon amico
ma un bambino è assai più fico.
La pipì può farla in casa
ogni volta che gli aggrada.

Certo a volte non dà pace
ride, piange, non si tace.
Ma tu fallo stare zitto.
Dopotutto è un tuo diritto.

Fa molto discutere un progetto di legge regionale in discussione in Piemonte conosciuto come “Allontanamenti Zero”. Lo scopo dichiarato è appunto azzerare gli allontanamenti dei bambini dai genitori sostenendo economicamente le famiglie, e risponde al presupposto che le carenze educative dipendano dalla povertà. Coloro che si occupano di tutela minori provano a spiegare che il presupposto è sbagliato. I mali delle famiglie sono droga, violenza, trascuratezza, abbandono, malattia psichiatrica, abuso sessuale…

CONTRO VERSO, la rubrica delle filastrocche scomodanti, le rime bambine destinate agli adulti, torna su Ferraraitalia ogni venerdì.
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Quale futuro per gli indirizzi della ristorazione, dopo la Fase 3 del covid-19? Il Remo Brindisi prepara gli studenti a trasformare le criticità in opportunità

Da: Prof.ssa Emma Felletti

La crisi generale che sta coinvolgendo il settore della ristorazione potrebbe demotivare gli studenti all’indirizzo dei Servizi di enogastronomia e ospitalità alberghiera, cosa pensa lei in proposito?

Prof.ssa Silvia Tognacci, Dirigente scolastica dell’Istituto Remo Brindisi
L’emergenza Covid-19, con l’instaurarsi di limitazioni e regole nuove, ha sicuramente sconvolto le nostre rassicuranti abitudini. In questo momento il mondo della ristorazione affronta il cambiamento con comprensibile preoccupazione. Tuttavia ai nostri studenti dico che è questo il momento giusto per concentrarsi sui nuovi bisogni ed identificare soluzioni rispondenti; innescare un processo di ricerca e innovazione che anticipa le soluzioni e raggiunge la soddisfazione del nuovo cliente-consumatore. L’interesse verso la tradizione enogastronomica, inoltre, può avvantaggiarsi in modo particolare di altre straordinarie peculiarità di questi luoghi, quali vaste distese naturalistiche, ampie spiagge, unicità dei paesaggi; aggiungo infine che sono proprio le risorse umane, quando nutrite di professionalità e competenza, l’opportunità più preziosa per innescare e veicolare qualsiasi iniziativa di sviluppo.

Quali risorse offre la riforma dei professionali all’indirizzo alberghiero, e all’Istituto Remo Brindisi in particolare, in questo momento di grande difficoltà per la scuola?

La nuova riforma consente a ciascun istituto professionale di intervenire sul proprio quadro orario delle lezioni, per offrire percorsi di studio rispondenti alle richieste attuali del mondo del lavoro.
Il Remo Brindisi, dopo aver dialogato con i rappresentanti delle associazioni di categoria del territorio, ha declinato i propri profili in uscita a partire dalla classe terza del prossimo anno, con il potenziamento delle lingue straniere, inglese e tedesco, e l’inserimento di nuovi insegnamenti: pasticceria e somellerie. Inoltre, attraverso un monte ore dedicato alla personalizzazione, ogni alunno può trovare risposte ad interessi particolari, è accompagnato da un docente tutor nel suo percorso di studio, come  nelle prime esperienze in stage e nelle attività di orientamento post diploma.

Quale declinazione può avere il suo insegnamento nell’ambito della riforma dei professionali e nel percorso formativo degli studenti, alla luce della situazione di emergenza in corso?

Prof.ssa Luisa Barillari, docente di matematica
Durante questi mesi di pandemia siamo stati subissati di dati, numeri, percentuali e ci siamo finalmente resi conto dell’importanza della matematica nello studio dei fenomeni. Ecco quindi che diventa essenziale imparare ad utilizzare quegli strumenti matematici che consentono di comprendere e di interpretare la realtà per capire il presente e progettare il futuro. Si dovranno pertanto individuare nel nostro indirizzo percorsi pluridisciplinari che, con l’apporto di discipline diverse e secondo diverse prospettive, faranno acquisire agli studenti le competenze necessarie alla creazione di semplici modelli applicabili all’economia (ad esempio per la minimizzazione di costi e la massimizzazione di profitti) e all’organizzazione di servizi.

Prof.ssa Emma Felletti, docente di lettere
La vera sfida proposta dalla riforma è quella di rimodulare gli insegnamenti umanistici attraverso una caratterizzazione diversa da quella acquisita nei licei, più orientata a competenze di rielaborazione e di ricerca dei collegamenti interdisciplinari ma non meno importante. In questi mesi è partita proprio dagli alunni delle classi quinte la richiesta di interpretazione dell’attualità e noi docenti abbiamo lavorato insieme, con la prospettiva delle diverse discipline, per consentire ai nostri ragazzi di ritrovare la positività necessaria a progettare il proprio futuro in un momento di così grande incertezza. Abbiamo dunque individuato ed analizzati gli sforzi e la creatività dei piccoli imprenditori della ristorazione che si sono rimessi in gioco utilizzando le piattaforme social e le tecniche dello storytelling per promuovere le loro attività. Questo tipo di attività didattica non ci ha  impedito di studiare la letteratura: la produzione letteraria degli autori italiani è talmente vasta che si presta facilmente a tante progettazioni: con le opere di Pascoli, Svevo e Pirandello si può parlare  anche di vino e di cibo, dopo averne approfondito gli elementi della poetica.

Quanto è importante in questo particolare momento fornire agli studenti competenze specifiche nell’ambito dell’igiene e della sicurezza alimentare?

Prof.ssa Mariarosaria Calandra, docente di Scienza e cultura degli alimenti
Lo studio della mia disciplina permette agli studenti di acquisire competenze specifiche spendibili in una futura occupazione, ma anche di favorire la promozione di una cittadinanza attiva che punta alla tutela della persona, della collettività e dell’ambiente Gli alunni sono consapevoli della necessità di una formazione continua, sia per le esperienze di stage che effettuano sia per quanto sta avvenendo a livello globale nel settore della ristorazione, durante le lezioni ne discutiamo spesso negli ultimi tempi.
A fine percorso gli studenti sono in grado di applicare la normativa in materia di alimenti, affinché il prodotto destinato al cliente sia sicuro dal punto di vista igienico- sanitario, è evidente che negli anni futuri le competenze e le conoscenze acquisite in questo ambito saranno ancor più imprescindibili nel settore della ristorazione.
Gli allievi imparano a muoversi in cucina con professionalità, per evitare eventuali contaminazioni crociate, conoscono le temperature di cottura da applicare per essere certi di ridurre il rischio di un’eventuale tossinfezione alimentare. Lavoriamo con progetti interdisciplinari che si avvalgono di esperti del settore, attraverso veri e propri laboratori che possono far sperimentare anche la degustazione dei prodotti locali e a marchio DOP, IGP, STG. La conoscenza e la promozione di questi prodotti, che abitualmente trattiamo, sta assumendo in questo particolare momento un maggior valore: il Made in Italy per molti produttori e consumatori è diventato sinonimo di ripartenza e della solidarietà che unisce i produttori ai consumatori.

Quali saranno gli elementi di continuità o discontinuità nella didattica del laboratorio di cucina del prossimo anno scolastico?

Prof.ssa Anna Rita Minotti, docente di laboratorio di cucina
Da docente di laboratorio, continuerò a lavorare con una didattica integrata tra teoria e pratica, ma questa sarà orientata differentemente. Le lezioni saranno svolte con l’utilizzo di libri cartacei e digitali, attualmente si parla di una continuazione della didattica a distanza con una parte della classe e in presenza per l’altra, si prevede quindi una “fusion” tra lezioni online e lezione tradizionale, si potrebbe quindi lavorare sulle competenze digitali che documentino la realizzazione di video ricette per coinvolgere più attivamente gli studenti non impegnati nel laboratorio di cucina. Se lavoreremo a classi dimezzate potrei attivare una didattica di cucina modulare: ogni alunno avrà la propria postazione e la mia postazione sarà dimostrativa, cioè proiettata su un ampio schermo. A conclusione di ogni unità didattica di apprendimento, ci sarà una riflessione guidata su come proporre sul mercato le metodologie apprese.
Nel laboratorio di cucina continueranno ad essere importanti le basi, ma verranno impostate con ulteriori finalità basate sulla trasversalità delle competenze. Nel percorso del mio settore sarà attivato una modulazione molto innovativa che comprende sia le ore dedicate alla produzione gastronomica tradizionale che un potenziamento orario settimanale per la pasticceria, questo per fornire agli studenti una formazione professionale più completa, non settoriale, che sia rispondente alle richieste del mondo del lavoro.

Quanto conta la flessibilità degli studenti di oggi che desiderano diventare i futuri professionisti del settore della ristorazione?

Prof. Andrea Piccoli, docente di laboratorio di sala
La flessibilità è fondamentale. Le nostre attività laboratoriali sono in continua evoluzione per seguire i cambiamenti del mondo del lavoro. Nello stesso momento, tendono a valorizzare gli aspetti tradizionali della ristorazione, ponendo le basi per i futuri operatori del settore, valorizzando le eccellenze e il patrimonio umano dei nostri allievi.
Con la riforma vengono avviate nuove forme di compresenza sia tra docenti di discipline affini che con la novità della lingua straniera tecnica nei laboratori di sala e di bar. L’introduzione di due ore settimanali di sommellerie permetterà di ampliare l’offerta formativa e di dare nuovi stimoli ed opportunità ai nostri allievi.
Il mondo del lavoro è alla continua ricerca di figure sempre più specializzate e la nostra scuola si pone come capofila per offrire alle attività del territorio e non solo, personale con maggiori competenze ed abilità in ambito enogastronomico. A scuola lavoriamo per coltivare le capacità di lavorare in gruppo e di comunicare per promuovere il prodotto, questa fase di stallo momentaneo del settore servirà da stimolo ai nostri studenti per un maggior impegno e per incrementare le competenze che utilizzeranno in futuro come professionisti del settore.

Per quale motivo gli indirizzi della ristorazione e gli istituti alberghieri continueranno ad essere importanti negli anni a venire per l’economia del nostro Paese?

Prof. Brunetto Sanchioni, docente di laboratorio di sala
Il turismo e la ristorazione rimangono i punti di forza della nostra economia nazionale. Anche se al momento viviamo una  situazione a dir poco difficile, tutti speriamo e sappiamo che prima o poi supereremo ogni criticità, per questo non dobbiamo perderci d’animo e dovremo lavorare per farci trovare pronti, perché la gente avrà ancora più voglia di  tornare a viaggiare, vorrà recuperare il tempo perso e ritornerà nelle spiagge, negli alberghi e in qualsiasi luogo turistico, per trovare una buona ristorazione e numerose occasioni d’intrattenimento; la gente avrà ancora più voglia di svago, di attenzioni, di coccole, ma soprattutto di professionalità. Chi potrà soddisfare  queste richieste se non degli operatori professionisti? Occorrerà saper accogliere l’ospite con un sorriso,  valorizzare le bellezze del proprio  territorio e le diverse proposte enogastronomiche, offrire i migliori servizi avendo la massima attenzione per tutto ciò che riguarda  l’igiene e la sicurezza alimentare.
L’Istituto “Remo Brindisi”  avrà sempre  più un ruolo  strategico per il territorio e per le aziende ristorative, perché sarà in grado di offrire personale all’altezza della situazione, sia nell’accoglienza che in tutti i  reparti  dell’Enogastronomia. In prospettiva si potrebbe ipotizzare che le mete turistiche italiane potrebbe prevalere su quelle estere, questo potrà offrire a molti giovani un posto di lavoro nei ristoranti delle nostre zone,  ma anche darci il modo di recuperare il tempo perso, restituendo maggior prestigio a tutto il comparto turistico del nostro territorio.

In che modo l’Istituto Remo Brindisi si sta preparando ad affrontare il particolare anno scolastico che inizierà à a settembre?

Dirigente scolastica, Prof.ssa Silvia Tognacci
La nostra scuola sta implementando le proprie strumentazioni informatiche, sono stati acquistati 40 nuovi computer che si aggiungono alla dotazione dei due nuovi laboratori. Questi device potranno essere offerti in comodato d’uso ai nostri studenti, in aggiunta a quelli già prestati nel presente anno scolastico,  in caso la didattica a distanza dovesse proseguire anche il prossimo anno. Quanto alle misure igienico- sanitarie messe in atto, abbiamo provveduto ad una sanificazione straordinaria dei locali e ci siamo equipaggiati di una scorta di prodotti sanificanti e di dispositivi di protezione individuali: sono già nella nostra disponibilità oltre 600 mascherine, in attesa di attuare le ulteriori misure governative e ministeriali. Ci stiamo preparando con grande attenzione per garantire un inizio di anno scolastico in sicurezza e serenità per i nostri studenti.

Guardie Ecologiche Volontarie Ferrara – 24 maggio

Da: Guardie Ecologiche Volontarie Ferrara

Le Guardie Ecologiche dell’Emilia Romagna domenica 24 maggio dalle ore 10 ritorneranno ad essere presenti, in modo leggero ma diffuso sul territorio, così come previsto dalle regole di prevenzione della pandemia in corso, in tutti i parchi della nostra regione, per ringraziare la natura che in queste aree, oltre alla biodiversità, tutela la nostra SALUTE.

L’iniziativa è promossa dai 13 raggruppamenti di FEDERGEV E.R:, che da Rimini a Piacenza rappresentano più di mille Guardie Ecologiche Volontarie. Il nostro volontariato è stato istituito dalla Regione Emilia Romagna da più di trenta anni, proprio per tutelare l’ambiente ed in particolare le aree protette.

Aderiamo con questa iniziativa alla Giornata Europea dei Parchi che ogni anno viene organizzata da Europarc Federation per ricordare il giorno in cui, nell’anno 1909, venne istituito in Svezia il primo parco europeo. 

Il tema di quest’anno è “I Parchi per la Salute”, caratterizzata dall’hashtag #ParksforHealth, tema deciso l’anno scorso, quando non si poteva nemmeno immaginare quanto sarebbe stato rilevante in questi tempi di pandemia. 

Dopo la pausa dovuta alle restrizioni della pandemia coronavirus, le GEV stanno riprendendo le attività di volontariato di informazione e di vigilanza: ecco quindi che da domenica torniamo ad essere presenti nei parchi e nelle aree protette, con tutto il piacere che condividiamo nel poter essere utili all’ambiente.
Domenica 24 maggio intendiamo far risaltare il valore dell’ambiente protetto e pulito, l’ambiente pulito, l’aria pulita tutelano la salute: tutti abbiamo notato fin dalla prima settimana del blocco “Stateacasa” che l’aria che si respirava era più gradevole, come da anni non si sentiva nelle nostre pianure e città.
Temiamo che il ritorno alla “normalità” possa determinare il ri-peggioramento della qualità dell’aria: intendiamo far presente che non si deve vivere in una  “pianura a gas” dove, forse non a caso, la pandemia si è espressa nel modo più drammatico.

Come Guardie Ecologiche Volontarie vogliamo tenere desta l’attenzione sul tema della tutela dell’ambiente e della salute In questa Giornata europea dei Parchi abbiamo più che mai bisogno di mostrare il vero valore dei nostri parchi in tutta Europa, per le persone e per la natura.
E ricordiamo a tutti coloro che ci governano che il progresso si misurerà sulla evoluzione verso una economia pulita.

Questo è un evento simbolico, attuato senza assembramenti, nelle nuove modalità che ci sta insegnando questa pandemia, modalità caratterizzate da significato, visibilità e leggerezza. Si potrebbe definire un Flash Park perché è rapido, focalizzato, di ridottissime dimensioni locali ma esteso a tutta la regione.

Una cinquantina di coppie di GEV in divisa si recheranno contemporaneamente, in tutta la regione, da Rimini a Piacenza, presso i Parchi e altre aree protette e contemporaneamente ringrazieremo la natura che in queste aree è più libera di esprimersi. Documenteremo questo evento in tutte le aree e lo comunicheremo a tutti i mass media disponibili.

Anche il Raggruppamento Guardie Ecologiche Volontarie di Ferrara ODV, aderendo all’iniziativa promossa da Federgev Emilia-Romagna, la federazione regionale che riunisce la maggioranza dei raggruppamenti GEV presenti in Regione, fornirà il proprio contributo partecipando all’iniziativa di domenica 24 maggio, a tal fine saremo presenti presso le Saline di Comacchio, unitamente a rappresentanti dell’Ente di gestione parchi e biodiversità Delta del Po e di Cadf – la fabbrica dell’acqua – e presso il parco Schiaccianoci (Area di Riequilibrio Ecologico) di Ferrara unitamente all’Assessore all’Ambiente Alessandro Balboni e al dirigente del servizio Ambiente ing. Alessio Stabellini.

L’emergenza Coronavirus ha riportato l’attenzione sulla salvaguardia dell’ambiente, ma questo interesse deve diventare uno stile di vita e non una moda momentanea dovuta alla contingenza del momento per essere poi rapidamente dimenticata.

Riapre in modo parziale il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara

Da: Anja Rossi, responsabile comunicazione Conservatorio Ferrara

Riprendono, seppur ancora limitatamente, le attività del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Da martedì 19 maggio scorso, infatti, la decisione di riaprire alcune aule dell’Istituto di alta formazione musicale ferrarese, per venire incontro a tutti quegli allievi che, nel loro percorso di studi, abbiano bisogno di studiare con strumentazioni di difficoltoso spostamento, come l’organo, il clavicembalo, il pianoforte e le percussioni.

Ogni aula utilizzata viene regolarmente sanificata, per annullare la carica virale negli ambienti secondo quanto richiesto dalle disposizioni per il contrasto alla diffusione del coronavirus.

I suoni della musica ritornano a riempire il Conservatorio. Per ora, salvo nuove disposizioni nelle prossime settimane, si tratta solo di una parte marginale delle tante attività che prima si svolgevano in sede. Per la maggior parte delle attività accademiche, infatti, lo studio prosegue attraverso la didattica a distanza.

L’apertura di alcune aule è solo per lo studio individuale, e rimarrà in vigore dal 19 maggio al 6 giugno, salvo diverse indicazioni da parte delle autorità competenti, nella prospettiva di ripresa progressiva delle attività del Conservatorio concordate con la Presidenza, la Direzione, la Direzione amministrativa, le RSU. In particolare, possono accedere ai locali del Conservatorio per motivi di studio individuale gli studenti maggiorenni iscritti alle classi di batteria jazz (muniti di proprio set di piatti e bacchette), clavicembalo, organo, percussioni (muniti di proprie bacchette), pianoforte. L’accesso è consentito dall’ingresso di largo Antonioni solo se muniti di mascherina e guanti, mentre l’uscita è dal cortile posteriore.

Per maggiori informazioni consultare il sito del Conservatorio Frescobaldi: www.consfe.it.

Cgil Cisl Uil Ferrara: Comune di Comacchio e confronto con le associazioni di categoria e i sindacati

Da: Ufficio comunicazione

Nei giorni scorsi il Comune di Comacchio ha convocato Associazioni Datoriali e Organizzazioni Sindacali, al fine di analizzare il contesto e valutare alcune linee di intervento per adattare il Bilancio dell’Ente con l’obiettivo di favorire la ripartenza delle attività (Fase 2) e dare alcune risposte alle fasce di cittadini maggiormente esposte dagli effetti negativi della pandemia.
Oltre all’avvio di cantieri e di opere pubbliche, di manutenzioni, di parcheggi o di ipotesi di abbattimento delle tasse locali (COSAP, ICP e TARI, ecc..) sono stati affrontati anche i temi sociali.
CGIL CISL e UIL hanno apprezzato l’attenzione assumendo l’impegno di accelerare la ripartenza delle opere pubbliche come volano economico e aiuto alle aziende ad uscire dalla crisi, nel rispetto della legalità quale valore imprescindibile anche a tutela del contenimento del contagio.
Il confronto con l’Amministrazione ha permesso alle Parti sociali coinvolte di dare un contributo significativo alla definizione di misure utili a contrastare gli effetti di una emergenza, in un territorio già fragile. Tutti hanno convenuto che molta attenzione dovrà essere rivolta oltre che alle imprese, anche al welfare, incrementando le risorse per soddisfare le nuove esigenze.
Il Sindacato ha rivolto un particolare apprezzamento per alcune misure quali: la mancata richiesta di pagamento per servizi non fruiti (trasporto scolastico, rette nido, mensa, post scuola, palestre ecc.) e del relativo rimborso delle somme già anticipate; la scelta di rimodulare i servizi socio educativi, di inclusione scolastica ed extrascolastici, salvaguardando così i posti di lavoro.
Non meno importanti le scelte di acquistare dispositivi tecnologici finalizzati a favorire il diritto allo studio riducendo così le disuguaglianze sociali, l’ampliamento della platea dei beneficiari nel sostegno per il pagamento delle utenze e degli affitti, l’elargizione di ulteriori buoni spesa oltre a quelli previsti dall’ordinanza ministeriale.
E’ da apprezzare la scelta di favorire la partecipazione agita dal Comune di Comacchio nel confronto con le associazioni di categoria e i Sindacati: scelta che ha permesso un primo piano di azioni condiviso per rivedere il bilancio nell’interesse dei cittadini.

CGIL CISL UIL Ferrara
Cristiano Zagatti, Bruna Barberis e Massimo Zanirato

Comacchio – ordinanza balneare RER – spiagge libere

Da: Organizzatori

Ordinanza balneare straordinaria regionale stagione balneare estiva dal 23 maggio al 25 ottobre 2020.
E’ in vigore la nuova Ordinanza della Regione Emilia Romagna che disciplina le attività balneari e sarà in vigore fino al 31 dicembre 2020.
Fissati i termini della stagione balneare estiva, compresa fra il 23 maggio e il 25 ottobre 2020; l’attività balneare invece fra il 13 giugno e il 13 settembre 2020.
Il documento recepisce le linee guida già emanate dalla stessa regione per ciò che concerne l’attività turistica sulla costa. Per quanto attiene le spiagge libere, l’accesso rimane libero tuttavia, a queste vengono applicate le direttive già previste per gli stabilimenti balneari: i fruitori dovranno mantenere la distanza di sicurezza fra gli ombrelloni di 12 mq (indicativamente 3 m x 4 m), passeggiate e attività motoria da realizzare mantenendo la distanza di 1 metro. Distanza di un metro e mezzo per chi utilizza una postazione singola, con asciugamano. Il servizio di salvataggio sarà attivo dal 13 giugno prossimo negli stabilimenti per cui, al momento, è prevista solo l’elioterapia. Non si potrà sostare sulla battigia e creare assembramenti. Le spiagge libere saranno dotate di cartelli informativi che illustreranno le regole da seguire in questo periodo di massima attenzione.
Intanto, come già prevede l’ordinanza, il Comune di Comacchio sta predisponendo gli atti necessari per dettagliare le modalità di fruizione della spiaggia demandate ai comuni.

Coronavirus: il punto della situazione oggi, venerdì 22 maggio, alle ore 17,30 con Raffaele Donini in diretta Facebook

Da: Organizzatori

Appuntamento oggi, venerdì 22 maggio, per gli aggiornamenti sul Coronavirus con la presentazione dei dati e delle infografiche sull’andamento del contagio nel corso della settimana. Diretta Facebook sulla pagina @RegioneEmiliaRomagna, a partire dalle ore 17,30.

Farà il punto sulla situazione sanitaria l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.

 

Poggio Renatico: lunedì 25 maggio possibili cali di pressione fino al pomeriggio

Da: Relazioni con i media, area Ferrara-Modena

Dalle 8 di lunedì 25 maggio, per provvedere alla riparazione di un guasto sulla rete idrica avvenuto nel territorio bolognese, Hera dovrà effettuare alcune manovre che potrebbero provocare cali di pressione nel territorio comunale di Poggio Renatico e alle località San Martino, Montalbano e San Bartolomeo in Bosco.

In alcuni casi potrebbe anche verificarsi un temporaneo intorbidimento dell’acqua, che tuttavia non ne pregiudicherà la potabilità.

Il ritorno alla normalità del servizio avverrà ad ultimazione della riparazione, prevista per le 18 dello stesso giorno.

L’azienda si scusa con i clienti per i disagi eventualmente arrecati e assicura il massimo impegno nel contenere al minimo i tempi dei lavori, ricordando che in caso di urgenza (segnalazione guasti, rotture, emergenze varie) è gratuito e attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette il numero di pronto intervento 800.713.900 per i servizi acqua, fognature e depurazione.

Coronavirus. Anche l’Emilia-Romagna parteciperà, con quasi 10mila cittadini, all’indagine siero-epidemiologica del ministero della Salute e dell’Istat

Da: Organizzatori

Quante persone in Italia hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di chiari sintomi della malattia?

È la domanda principale a cui vuole dare risposta l’indagine siero-epidemiologica che partirà nei prossimi giorni anche in Emilia-Romagna, promossa dal ministero della Salute e dall’Istat e realizzata in collaborazione con le Regioni, le Province Autonome e la Croce Rossa Italiana, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. 9.600 gli emiliano-romagnoli che saranno testati tra i 150mila individui presi a campione sull’intero territorio italiano.

La ricerca, che sarà affiancata da una campagna di comunicazione nazionale, punta a raccogliere le informazioni necessarie per stimare non solo le dimensioni e l’estensione dell’infezione nella popolazione, ma anche per descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori: sesso, età, regione di appartenenza, attività economica svolta.Ad essere arruolate, infatti, saranno persone di ogni età residenti in tutte le regioni italiane, scelte in modo casuale dai registri statistici dell’Istat. Il ministero della Salute ha già previsto un’informativa per i cittadini, che verranno contattati telefonicamente da un operatore della Croce Rossa e che potranno accettare o meno: la partecipazione, infatti, è volontaria.

“Mi auguro che gli emiliano-romagnoli che riceveranno la telefonata accettino di partecipare a questa ricerca condotta a livello nazionale- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Si tratta di uno strumento importante per comprendere qual è la risposta anticorpale in seguito all’esposizione a Sars-CoV-2 a prescindere dai sintomi della malattia. Anche noi- prosegue l’assessore- stiamo portando avanti in regione una vasta campagna di screening, avviata prioritariamente su chi lavora quotidianamente in ambito sanitario e socio-sanitario, e poi allargata alle categorie a rischio e ai cittadini delle aree più colpite. Più persone riusciremmo a sottoporre a test- conclude Donini- e più informazioni avremo su quante realmente hanno incontrato il virus”.

Come funziona l’indagine

Passo successivo al contatto telefonico della persona, la rilevazione – attraverso un test su sangue venoso – dell’eventuale presenza di anticorpi anti-Sars-CoV-2; l’acquisizione di altre informazioni demografiche e sullo stato di salute; infine, la raccolta in una banca biologica dei campioni di sangue non utilizzato per i test sierologici (sangue residuo) per future ricerche scientifiche sul Sars-CoV-2, finalizzate all’acquisizione di nuove conoscenze.

Il campione di sangue prelevato sarà analizzato da uno dei due laboratori di riferimento individuati in regione: il laboratorio di microbiologia e virologia dell’Ausl-Irccs di Reggio Emilia e quello di microbiologia dell’Ausl Romagna.

Il test positivo indica che la persona è entrata in contatto con il virus; il risultato sarà dunque comunicato all’Azienda sanitaria territorialmente competente, che provvederà al temporaneo isolamento domiciliare della persona (in quanto potrebbe essere ancora contagiosa), e a sottoporla rapidamente ad un tampone nasofaringeo.

La conservazione del sangue a scopo di ricerca

Per la conservazione del campione di sangue residuale in una banca biologica per future indagini di laboratorio, sarà chiesto un consenso specifico. I campioni saranno trasferiti e conservati presso la banca biologica dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “L. Spallanzani” Irccs di Roma, che fa parte dei network nazionali ed internazionali dei Centri Risorse Biologiche ed è riconosciuta all’interno delle Bio-Banche Irccs dal ministero della Salute.

I campioni saranno conservati per un periodo non superiore a cinque anni. Il ministero della Salute e l’Istat, come titolari del trattamento, tratteranno i dati delle persone, anche genetici (che non vengono raccolti in questa circostanza) e relativi alla salute, esclusivamente nell’ambito di questa indagine, utilizzando un’apposita piattaforma tecnologica realizzata presso il ministero stesso. Tutti i dati personali saranno trattati elettronicamente con criteri che ne assicurino la riservatezza, la protezione e la sicurezza.

Filcams Cgil: Mercatone Uno San Giuseppe di Comacchio

Da: FILCAMS CGIL FERRARA

Il decreto rilancio approvato in questi giorni dal governo, prevede la proroga dell’Amministrazione Straordinaria di ulteriori 6 mesi per quelle previste in scadenza in data successiva al 23 febbraio 2020.
Per il caso di Mercatone Uno, il mandato dei Commissari è in scadenza il 23 maggio 2020 compresa la Cigs. Risultava quindi necessario un supporto giuridico a garanzia della continuità reddituale a tutti i lavoratori e alle lavoratrici e nel contempo, per i Commissari, poter continuare a ricercare le prospettive per il futuro degli stessi.
L‘emergenza sanitaria che ha coinvolto il nostro Paese ha avuto ricadute anche sulle trattative in corso nei mesi scorsi con gli investitori che avevano mostrato interesse e che sono state sospese.
Ad oggi un solo investitore è rimasto in campo, la Società RICA GEST SR ,con la quale in questi giorni si è raggiunto l’accordo sindacale di passaggio dei 155 lavoratori di 5 punti vendita sul territorio nazionale compreso il punto vendita di San Giuseppe di Comacchio che conta 28 lavoratori. E’ una prima risposta concreta di rioccupazione che è stata possibile in quanto la manifestazione offerta da parte della Società di acquisto vincolante ed irrevocabile, è stata fatta prima della pandemia.
Permane l’assenza di risposta da parte dell’INPS per le lavoratrici e i lavoratori che devono ancora ricevere l’integrazione del trattamento di CIGS, stabilita dal Decreto Milleproroghe prima dell’emergenza sanitaria, pur essendo già state stanziate le risorse da parte del governo.
A tutt’oggi l’INPS non ha ancora individuato le procedure che devono essere adottate, tantomeno ha dato risposte.
E’ vero che l’emergenza sanitaria e gli impatti conseguenti sui settori economici hanno determinato ulteriori problemi da fronteggiare, ma il Decreto Milleproroghe è stato approvato alla fine dello scorso anno ben prima dell’emergenza in corso!
E’ tempo di avere risposte immediate e concrete!

Domande sul porta a porta? Con il Rifiutologo risponde Alexa

Da: Relazioni con i media, area Ferrara-Modena

Dopo essere stata scaricata oltre 400 mila volte, l’app il Rifiutologo, creata dalla multiutility per supportare i propri clienti nella raccolta differenziata, entra in una nuova fase e per la prima volta comincia, letteralmente, a parlare. Lo fa grazie ad Alexa, l’intelligenza artificiale creata da Amazon per dare voce ai dispositivi smart di cui tutti siamo ormai in possesso. Chiunque apra l’app di Alexa, infatti, può ora aggiungere il Rifiutologo, assicurandosi così la disponibilità di una “voce amica” a cui chiedere le informazioni fondamentali sul servizio di raccolta erogato dal Gruppo Hera nel proprio comune.

Le funzionalità attivate nella prima versione, già operative, permettono ad Alexa di comunicare all’utente l’intero calendario di raccolta porta a porta della settimana, ma anche di rispondere a domande più specifiche, relative ad esempio a una particolare tipologia di rifiuto. Può sempre capitare, d’altronde, di non ricordarsi il giorno in cui viene ritirato un materiale e interpellando Alexa sarà possibile evitare di esporre il rifiuto non corretto. Basterà dire, ad esempio, “Alexa, chiedi al Rifiutologo quando raccolgono la carta”, e la risposta metterà fine a qualunque dubbio.

Come si scarica e come funziona
Attivare il Rifiutologo è estremamente semplice. È sufficiente scaricare e aprire l’app Amazon Alexa, accedere dal menù in alto a sinistra alla sezione “Skill e giochi” e digitare il Rifiutologo. In alternativa, è possibile collegarsi al sito di Amazon, digitando “Skill il Rifiutologo” nella barra di ricerca presente sulla pagina web. Una volta abilitata la Skill basterà interrogare Alexa dicendo: “Alexa, apri il Rifiutologo”. Al primo accesso, l’assistente personale chiederà l’indirizzo del cliente per poter accedere alle informazioni relative alla modalità di raccolta di quella particolare zona. A quel punto non resta che attivare il comando vocale e dire “Alexa, chiedi al Rifiutologo…”, specificando – di volta in volta – di quale informazione si ha bisogno.

Aspettando le prossime versioni…
E non finisce qui, perché nuovi sviluppi sono in vista con le prossime release. Gradualmente, infatti, Alexa diventerà una vera e propria esperta di raccolta differenziata, integrando anche le altre funzioni del Rifiutologo, a partire da quella forse più celebre, che associa a ogni materiale la corretta modalità di conferimento. Alla funzionalità “Dove lo butto?”, utile per migliorare sempre di più la qualità della propria raccolta differenziata, si aggiungeranno così altre abilità, tra cui la produzione di notifiche che anticiperanno le richieste dell’utente, ricordando ad esempio quali rifiuti e quando esporli per le raccolte dei giorni successivi. Con Alexa sarà inoltre possibile ricevere risposte su più comuni contemporaneamente (funzionalità utile, ad esempio, per chi abbia una seconda casa in un’altra città), ma anche venire a conoscenza di eventi e notizie che, nella propria zona, riguardino il servizio di raccolta porta a porta.

Coronavirus, Lega E-R: “La regione confermi gli aiuti ai bilanci dei centri residenziali per le cure palliative”

Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna

“La Regione aiuti, vista l’emergenza sanitaria in atto, l’attività di assistenza che gli Hospice sono chiamati a fronteggiare per una diminuzione drastica delle entrate per i settori privati e associazionistici e l’aumento dei costi come sanificazioni, acquisto materiale protettivo”. Lo chiedono, in una interrogazione presentata alla Giunta, i consiglieri regionali della Lega Valentina Stragliati, Matteo Rancan, Daniele Marchetti, Simone Pelloni e Fabio Bergamini che mettono in guardia la Regione dal rischio che “minori risorse possano causare un mancato servizio”. I Centri Residenziali per le Cure Palliative (Hospice) sono dedicati ad accogliere pazienti, oncologici e non, in fase avanzata di malattia, che non possono essere assistiti a domicilio temporaneamente o stabilmente. “Tra gli obiettivi dei centri – rilevano i consiglieri della Lega – occorre segnalare il miglioramento e la diversificazione dell’assistenza sanitaria, nonché lo sviluppo di modelli organizzativi e gestionali innovativi per l’erogazione delle prestazioni previste in attuazione della programmazione sanitaria regionale e il miglioramento della compatibilità tra soddisfacimento dei bisogni e risorse umane e finanziarie impiegate”. Gli esponenti della Lega rilevano che il costo giornaliero medio di un degente presso un Hospice è pari (circa) ad euro 270,00, mentre la tariffa giornaliera erogata dalla regione Emilia-Romagna è pari a circa euro 197,00. Gli esponenti della Lega ricordano nella loro interrogazione che il deficit di bilancio è solitamente fronteggiato dall’intervento costante del mondo dell’associazionismo, dei privati e dei Comuni. Ma i consiglieri del Carroccio rilevano che “l’emergenza sanitaria in atto comporterà una diminuzione drastica delle entrate per i settori privati e associazionistici che solitamente coprivano i deficit degli Hospice” e per questa ragione la Regione è chiamata a un maggiore sforzo.

Poste italiane: le pensioni di giugno in pagamento dal 26 maggio nei 98 uffici postali del ferrarese

Da: Comunicazione  – Media Relations

Poste Italiane comunica che le pensioni del mese di giugno verranno accreditate a partire da martedì 26 maggio per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution. I titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti da oltre 7.000 ATM Postamat (oltre 450 in Emilia-Romagna, 53 in provincia di Ferrara), senza bisogno di recarsi allo sportello.

Coloro che invece non possono evitare di ritirare la pensione in contanti nell’Ufficio Postale dovranno presentarsi agli sportelli rispettando la turnazione alfabetica prevista dal calendario seguente:

I cognomi dalla A alla B martedì 26 maggio;

dalla C alla D mercoledì 27 maggio;

dalla E alla K giovedì 28 maggio;

dalla L alla O venerdì 29 maggio;

dalla P alla R sabato mattina 30 maggio;

dalla S alla Z lunedì 1° giugno.

5 giorni:

I cognomi: dalla A alla C giorno 1

dalla D alla G giorno 2

dalla H alla M giorno 3

dalla N alla R giorno 4

dalla S alla Z giorno 5

4 giorni:

I cognomi: dalla A alla C giorno 1

dalla D alla K giorno 2

dalla L alla P giorno 3

dalla Q alla Z giorno 4

3 giorni:

I cognomi: dalla A alla D giorno 1

dalla E alla O giorno 2

dalla P alla Z giorno 3

2 giorni:

I cognomi: dalla A alla K giorno 1

dalla L alla Z giorno 2

1 solo giorno, A-Z.

Poste Italiane ricorda inoltre che i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali e che riscuotono normalmente la pensione in contanti possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri.

Le nuove modalità di pagamento delle pensioni hanno carattere precauzionale e sono state introdotte con l’obiettivo prioritario di garantire la tutela della salute dei lavoratori e dei clienti di Poste Italiane. Pertanto ciascuno è invitato ad indossare la mascherina protettiva, ad entrare in ufficio solo all’uscita dei clienti precedenti, a tenere la distanza di almeno un metro, sia in attesa all’esterno degli uffici che nelle sale aperte al pubblico.

Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito www.poste.it o contattare il numero verde 800 00 33 22.

Visita del nuovo questore in municipio. uniti nell’impegno per la prevenzione

Da: Organizzatori

Il neo Questore di Ferrara Cesare Capocasa è stato ricevuto in visita a Bondeno dal Sindaco facente funzioni Simone Saletti e dal comandante della Polizia Municipale dell’Alto Ferrarese Stefano Ansaloni. Un’ora di confronto servita per presentarsi alle Istituzioni locali e parlare degli strumenti di prevenzione attivi sul territorio. Il Questore Cesare Capocasa ha parlato dell’importanza di non avere una visione della sicurezza “città-centrica”, ma con una visione allargata alla periferia ed a tutta la provincia di Ferrara, allo scopo di contrastare le infrazioni e i reati, e per elevare la partecipazione delle Istituzioni locali e dei cittadini.

Il confronto con il comandante della PM Stefano Ansaloni è stato utile per capire l’articolazione e il funzionamento del sistema di videosorveglianza e del Targa System, che “sono strumenti ormai imprescindibili per la prevenzione dei reati e possono consentire di mettere a disposizione informazioni utili alle indagini”. – spiega il Sindaco Simone Saletti – “La sicurezza è un valore che si persegue contrastando la violenza domestica, la microcriminalità che può annidarsi anche nel parco sotto casa, se non sufficientemente controllato e presidiato, ed in tal senso ho apprezzato molto le parole del nuovo Questore, cui auguro un buon lavoro. Certamente, nella società contemporanea è fondamentale perseguire sempre più la collaborazione attiva con tutte le Forze dell’Ordine”./(Foto, da sinistra: Stefano Ansaloni, Cesare Capocasa, Simone Saletti)

Al cantón fraréś
A l’ombra dal Castèl

Al cantón fraréś. Testi di ieri e di oggi in dialetto ferrarese

Quasi cento anni fa, dal 1924 al 1926, furono pubblicate tre antologie dialettali, con traduzione in italiano, dal titolo A l’ombra dal Castèl, redatte da Luigi Ferri e Francesco De Sisti.
Erano rivolte agli alunni delle III, IV, V elementari, al fine di diffondere la lingua nazionale anche attraverso il vernacolo.
Le antologie erano composte da modi di dire, racconti, proverbi, filastrocche, indovinelli, poesie, spesso ripresi dai lunari “Chichett da Frara”, “La Rana” e “Al Campanon dal Dom”, dai giornali umoristici “L’Omnibus” e “L’Usel grifon”. Fra gli autori: Girolamo Baruffaldi, Ubaldo Magri Farolfi, Francesco Aventi, don Artemio Cavallina, Rinaldo Lodi, Giovanni Pazzi, Nando Bennati.
Di seguito tre esempi tratti dal testo per la classe terza: un dialogo, una filastrocca, un indovinello.
Ciarìn

I źógh
-Źughégna a la cut?
-È mèi l’urbina.
-Par ciapàr ‘n iηzucàda!
– Alora źughén a batmùr.
-Oibò, źugàr di sold!
-Fén na partida al boć.
As pol far di bei rumanìn.
-A mì am piaś ad più al bach e pandón.
-E se a źugàsan a buśola?
-No, no, mi am god ad più ai quàtar cantùn
-E se a źugàsan al tavèli?
-A putrìsaη źugàr a castlét, o a pita pitèla,
ai gratìn, a nugarola, a fighét…
-Déηgh un tai, feη paiéta e po’ a farén al
źógh ch’saltarà fóra.

Traduzione degli stessi autori (con parole in lingua oggi desuete).

I giuochi
Giochiamo a rimpiattino? / È meglio a mosca cieca. / Per prendere una testata? / Allora giochiamo a ristornino. / oibò, giocare dei soldi! / Facciamo una partita alle bocce. Si possono fare dei bei tiri a colombella. / A me piace di più la lippa. / E se giocassimo a buchetta? / No, no, io mi diverto di più a toccapoma. / E se giocassimo alle murielle? / Potremmo giocare a castellina, o a te a te, a giraneve, a querciuolo, al volàno… / Smettiamola, facciamo bruschette e poi faremo il gioco che salterà fuori.

 

Filastroca par zugàr
Tira la réd, – A l’ho tiràda.
Fagh un gróp, – Agh l’ho fat.
Fàghin ‘n àltar, – Agh al farò.
Tira la réd, – Ch’a pasarò.

Filastrocca per giocare
Tira la rete, – L’ho tirata. / Falle un nodo, – Gliel’ho fatto. / Fagliene un altro, – / Glielo farò. / Tira la rete, – Che passerò.

 

Indvinèl
Na roba piculìna, piculìna
Ch’la s’tira sémpar adré la so budlìna.

Indovinello
Una roba piccolina, piccolina / Che si tira sempre dietro la sua budellina. (L’ago e il filo)

Tratto da: Ferri e De Sisti, A l’ombra dal Castèl : Antologia dialettale ferrarese per gli esercizi di traduzione in italiano, in conformita dei programmi ufficiali 1. ottobre 1923, 1: Classe 3. Elementare, Palermo, Remo Sandron, 1924.

Luigi Ferri (1854-1935)
Ispettore scolastico, Presidente della Società Pedagogica degli insegnanti di Ferrara, autore fra l’altro del Vocabolario Ferrarese – Italiano del 1889, compilato sullo studio accurato del dizionario ferrarese di Carlo Azzi…
Francesco De Sisti (1878-1954)
Insegnante, sportivo, autore de L’influenza psicologica della educazione

 

Al cantóη fraréś: testi di ieri e di oggi in dialetto ferrarese, la rubrica curata da Ciarin per Ferraraitalia, esce regolarmente ogni venerdì.
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Interpellanza – Ponte metallico sul Canale di Burana via Modena – Mizzana

Da: Gruppo Consiliare PD  

Premesso

Che il ponte Bailey sul canale di Burana in via Modena in località Mizzana, costruito nell’immediato dopoguerra, da controlli preventivi svolti dal Comune risultava avere la struttura portante in metallo ammalorata;

Che tale ponte insiste su una delle arterie principali di uscita e ingresso dalla città, soggetta ad intenso traffico anche di tipo pesante;

Che dopo procedura ad evidenza pubblica, il rifacimento del ponte è stato aggiudicato per la somma di Euro 166.563,17 alla NC Costruction srl, con consegna dei lavori in data 16-04-2019;

Considerato

Che dopo l’accantieramento avvenuto immediatamente dopo la consegna dei lavori, era stato redatto un cronoprogramma secondo il quale la parte più consistente del lavoro, con completa chiusura del ponte, si sarebbe dovuto realizzare in due settimane nel successivo mese di agosto, di cui fu data ampia informazione ai residenti e attività commerciali, le quali avevano saggiamente provveduto a programmare la chiusura delle attività;

Che dopo il posizionamento della segnaletica e della recinzione, sul ponte non è stata registrata alcuna attività relativa al rifacimento della struttura;

Che apprendiamo ora della determina PG -2020-44738 del 05-05-2020 (a più di un anno di distanza dalla data di consegna dei lavori), con cui l’Amministrazione Comunale ha risolto, dopo oltre un anno di completa inattività del cantiere, il contratto con la ditta NC Construction srl, e che della rescissione del contratto non c’è traccia nelle quotidiane note alla Stampa dell’Amministrazione Comunale;

Valutato

Che la manutenzione del ponte Bailey sul canale di Burana, se nell’aprile 2019 poteva considerarsi come ordinaria manutenzione preventiva, dopo tredici mesi, le criticità manifestate dalla struttura metallica, alla luce anche della mole di traffico che il ponte sopporta quotidianamente, non possono non essersi aggravate in modo tale da rendere non più procrastinabile l’intervento di rifacimento del manufatto;

Che è necessario garantire l’incolumità degli automobilisti, oltre evitare che il procrastinarsi nel tempo della manutenzione, possa causare la necessità di interventi più corposi con aggravio dei costi e chiusure più lunghe, con conseguente maggior disagio per residenti e operatori commerciali.

SI INTERPELLA IL SINDACO E L’ASSESSORE COMPETENTE per sapere:

Quale sia lo stato attuale della struttura, se rispetto alle valutazioni fatte nel 2019 si sia aggravata o meno (e di ricevere copia della documentazione in possesso degli uffici), e se ci sia una situazione di potenziale pericolo durante il transito sul ponte di mezzi, ciclisti e pedoni;

Se si intendono riappaltare i lavori per la realizzazione del nuovo ponte sul Canale di Burana in via Modena in località Mizzana;

Quali sono le nuove e aggiornate tempistiche per la realizzazione dell’opera.

Molini Pivetti dona 25 tonnellate di farina alla Croce Rossa Italiana

Da: Ufficio Stampa

É stato raccolto con entusiasmo e tempestività da Molini Pivetti l’invito della Croce Rossa Italiana a partecipare alle attività di distribuzione di viveri in favore delle fasce maggiormente colpite dall’emergenza da Covid-19.

Del resto la famiglia Pivetti, proprietaria dell’omonima azienda e fra i maggiori produttori di sfarinati in Italia, già lo scorso mese aveva aderito a iniziative di carattere locale, donando oltre 2 tonnellate di farina alla comunità di Cento e di Finale Emilia.

Grazie alle attività della CRI, impegnata a potenziare in tutta Italia i servizi in favore delle persone con maggiori fragilità sociali e sanitarie, per trasformare questo momento così difficile nel “Tempo della Gentilezza”, il contributo si estenderà sull’intero territorio nazionale, portando nelle case di coloro che più ne hanno bisogno un bene di prima necessità come la farina. Sono circa 25.000 i chilogrammi in pacchi da 1 Kg che giovedì 21 maggio hanno lasciato il magazzino dell’azienda per raggiungere il loro scopo: ridurre la povertà alimentare, incrementatasi in modo importante a causa della pandemia.

I dati attuali stimano che nel 2020 oltre 1 milione di famiglie subiranno gli effetti negativi dell’emergenza sanitaria; numero che va a sommarsi alle 5 milioni di famiglie che già affrontano una condizione di indigenza assoluta o relativa (fonte Istat).

I sacchi di farina 0 e 00 a marchio Molini Pivetti verranno distribuiti a tutti i Comitati Regionali della Croce Rossa in Italia, per far fronte alle circa 20mila richieste – di cui 1800 in Emilia Romagna – già arrivate dal territorio. Si tratta di prodotti ottenuti da grani pregiati e accuratamente selezionati, ideali per realizzare ogni tipo di ricetta, dalla pasta fresca, al pane, ai biscotti alla pizza.
“Nelle scorse settimane abbiamo cercato di essere attivi sul territorio regionale – ricorda Gianluca Pivetti, AD dell’Azienda – con questo ulteriore apporto vorremmo concorrere ad essere un sostegno per l’intero territorio nazionale e fare sempre più e sempre meglio la nostra parte in questa complessa situazione”.
“Vogliamo ringraziare Molini Pivetti per aver accolto così velocemente e con grande generosità il nostro invito”, sottolinea Flavio Ronzi, Segretario Generale della Croce Rossa Italiana. “Grazie a questo contributo siamo in grado di sostenere – con pacchi viveri composti con alimenti di alta qualità – migliaia di famiglie che in questo momento stanno vivendo, non solo l’emergenza sanitaria, ma anche quella economica che ne è derivata. Un aiuto fondamentale in un momento così complicato.”

Il Gruppo Pivetti non ha mai interrotto la produzione e la distribuzione di farine durante il lockdown, adottando tutte le necessarie misure di protezione fra i suoi dipendenti e lavoratori, per assicurare la costante fornitura di un bene primario ed essenziale, soprattutto in questo difficile periodo.

Il Montalcini partecipa, a distanza, alla giornata mondiale della legalità prendendo parte all’iniziativa della Fondazione Giovanni Falcone ‘Palermo chiama Italia’

Da: Prof.ssa Alessandra Ferlini
Addetta stampa

Il 23 maggio sarà la giornata mondiale della legalità, istituita per ricordare la Strage di Capaci, in ricordo di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti delle loro scorte.

Una giornata che ribadisce, a più livelli, un NO ALLA MAFIA!

Ecco perché gli studenti del Montalcini, da sempre impegnati in percorsi di educazione alla legalità e di cittadinanza attiva, coordinati dalle docenti Tamara Macrì, Alessandra Ferlini e Francesca Bergamini, hanno deciso di approfondire il concetto di mafia ovvero di una qualsiasi organizzazione criminale di persone che impone la propria volontà con mezzi spesso illegali, per conseguire fini privati anche a danno degli interessi pubblici.

La mafia, però, dicono gli studenti montalciniani non è solo un insieme di organizzazioni criminali: è anche cultura che fonda e regola le relazioni personali sull’esercizio sistematico della violenza e dell’intimidazione, sull’omertà, sulla segretezza, sulla trasformazione dei diritti in favori, dei cittadini in sudditi.

Le docenti, partendo proprio da questi concetti teorici, hanno chiesto provocatoriamente ai propri studenti “Come possiamo, quindi, dire no alla mafia?”.

La risposta più esauriente é stata attraverso la LEGALITA’ ovvero agendo secondo la legge, rispettando le regole nella vita sociale, rispettando i valori della democrazia ed esercitando i diritti di cittadinanza attiva.

Su questa tematica é stato, successivamente, chiesto agli alunni di creare un elaborato a scelta tra un racconto, una poesia, un video, delle immagini o un disegno nell’ambito delle iniziative di educazione alla legalità, che il Montalcini abbraccia da diversi anni.

Ogni elaborato, che comprare nel sito della scuola www.iisap.edu.it grazie al supporto tecnico del prof. Gilberto Marzuillo, é stato valutato anche nella disciplina di diritto, é stato inviato alla Fondazione Falcone nell’ambito dell’iniziativa #palermochiama Italia fortemente voluta dal MIUR, che lo ha condiviso sui suoi canali social.

Un percorso di Educazione alla legalità, quindi, che culminerà alle ore 18:00 del 23 maggio, ora in cui Si potrà appendere un lenzuolo bianco al proprio balcone, per ribadire quanto ancor oggi sia necessario #ilcoraggiodiognigiorno, quello mostrato da tutti i lavoratori che hanno portato avanti il Paese in questa devastante emergenza.

Ancora una volta il Montalcini ha aderito ad un percorso di educazione alla legalità vero e fattivo per dire no alle mafie, salpando simbolicamente con i propri studenti sulla Nave della Legalità in direzione Palermo facendo proprio il motto di Libera che afferma che “per cambiare è importante partecipare”.

“I Frutti della Campagna Ferrarese”

Da: Confagricoltura

Sono aperte le iscrizioni al Concorso Fotografico di Confagricoltura Ferrara dal tema “I Frutti della Campagna Ferrarese”. Il concorso è aperto a tutti gli appassionati di fotografia naturalistica, professionisti e non. Ogni autore potrà partecipare con un numero massimo di cinque opere, che dovranno essere inviate in formato .jpg all’indirizzo ferrara@confagricoltura.it oppure, nel caso le dimensioni degli allegati superino i 10MB complessivi, tramite la piattaforma WeTransfer https://wetransfer.com/. Termine d’invio delle foto il 10 ottobre 2020. Le foto dovranno essere nominate con il titolo dell’opera e nel testo della mail devono essere specificati i dati dell’autore: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico.
1° premio € 300,00 + coppa, 2° premio € 200,00 + targa; 3° premio €150,00 + targa. Novità di quest’anno: tutte le opere verranno pubblicate sulla pagina Facebook di Confagricoltura Ferrara e saranno oggetto di votazione dal 15 ottobre e fino alle ore 8 del 29 ottobre. All’autore della foto che riceverà più “Mi Piace” verrà assegnato un premio aggiuntivo: una cesta con prodotti delle aziende associate a Confagricoltura Ferrara.
L’ammissione delle opere e l’assegnazione dei premi avverrà a giudizio insindacabile della giuria. Le premiazioni saranno effettuate nel corso dell’Assemblea dei Delegati di Confagricoltura Ferrara che si terrà entro dicembre 2020. Le opere vincitrici di tutte le edizioni precedenti sono in esposizione permanente presso la Sede provinciale di Confagricoltura Ferrara.

PEC indirizzato al Comune di Terre del Reno

di Luigi Silvestro

Gentili Amministratori,

il crescente numero di abusi sulle donne assolutamente non confortato da un aumento di condanne contro i colpevoli di tali abusi mi spinge a sottoporre alla Vostra attenzione i seguenti fatti:

  • nel registro delle ONLUS dell’Emilia e Romagna, settore ‘assistenza sociale e socio-sanitaria’, risulta iscritta l’Associazione Vittime Stalking con sede in piazza Marconi 2 a Terre del Reno in provincia di Ferrara; sapete bene, amministrando Voi quel Comune, che dal maggio 2012 non c’è alcun edificio a quell’indirizzo;
  • a chi capita di imbattersi in uno dei diversi siti della detta associazione, l’attività di ‘assistenza sociale e socio-sanitaria’ risulta svolgersi sin dal 2012 nella sede in San Carlo frazione di Terre del Reno in provincia di Ferrara presso il Centro Civico di piazza Pola 11; sapete bene che il Centro Civico è rimasto inagibile dal maggio 2012 e, a ristrutturazione ultimata circa a giugno 2018, è stato destinato ad ospitare sia gli uffici della Protezione Civile che quelli della locale Polizia Municipale.

Sorge con questa premessa una domanda: se non c’è dove essa stessa dice di essere, e se non c’è neanche dove la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate dice che è, dove sarà mai l’associazione? Dove sono l’atto costitutivo, lo statuto, i regolamenti, il bilancio annuale, i verbali dell’assemblea, e soprattutto, da chi e dove vengono accolte le donne già vittime di stalking? Ho provato a girarla, la domanda, più volte alla Vs. Polizia Municipale ma non ho ottenuto alcun riscontro; ho solo notato che i siti sono stati, in contemporanea coincidenza, aggiornati nella pagina iniziale. A questo punto,

  • considerato che la detta associazione è nata il 31/05/2010 -già 10 anni di abusi sotto gli occhi d’impietosa indifferenza delle Istituzioni- dal raggiro ben congegnato presso il vecchio Municipio di Sant’Agostino ai danni di una giovane donna come si evince dall’allegato protocollo ante nascita,
  • considerato che spesso l’unico rappresentante della ONLUS, lo pseudo-fondatore, viene invitato ad incontri che si tengono nella Sala Bonzagni di Terre del Reno, ultimo nel 2018 dove lo stesso factotum ha descritto, in pluralis maiestatis, il suo sofistico modo di combattere lo stalking: «La nostra viene chiamata sicurezza integrata e a qualunque ora, del giorno o della notte, se veniamo chiamati, andiamo sul posto ed aspettiamo le forze dell’ordine. Ci siamo inventati questo metodo perché ci siamo resi conto che funziona da deterrente e inoltre è utile per far sapere alle forze di polizia se il pericolo è davvero reale o inventato. Forniamo tutto quello che serve alle vittime, e ciò fa sì che si possano sentire più sicure e protette»,
  • considerato che il Vs. Comune è uno dei pochi, forse attualmente rimasto unico, che si adopera da parecchio tempo ad aprire le porte alla poco trasparente attività della ONLUS in questione come testimonia, oltre che la concessione di patrocinio a pochi mesi dal ‘licenziamento’ dello staff iniziale, una vecchia intervista in cui lo stesso weinsteiniano rappresentante tuttofare, alla domanda sul bullismo “a Ferrara in merito alla sua esperienza cosa si sta facendo”, così risponde: «Ancora poco, noi come associazione fatichiamo, nonostante le continue richieste ai Comuni per svolgere incontri pubblici o aprire piccole sedi per incontrare privatamente le vittime su appuntamento. Tutto perché a oggi questo fenomeno suscita ancora disagio e vergogna: gli unici due comuni che ci hanno dato uno spazio, sono stati il comune di Sant’Agostino e quello di Ficarolo, e per quanto riguarda le scuole , la disponibilità di aprirci le porte e stata ancora meno. Noi ci auguriamo che tante più persone apriranno gli occhi in merito a questo problema e che venga incentivata la prevenzione nelle scuole»,
  • considerato, infine, che sto preparando ennesimo esposto con cui, tra l’altro, voglio dimostrare alla competente Procura che fisicamente tale ONLUS non esiste né nell’Alto Ferrarese né altrove,
  • chiedo cortesemente a questa spettabile Amministrazione Comunale di farmi conoscere l’esatta ubicazione, all’interno del Comune di Terre del Reno, della ASSOCIAZIONE VITTIME STALKING ONLUS.

Alle altre Amministrazioni del Ferrarese e/o alle loro Polizie Municipali destinatarie a parte dell’inoltro di questo stesso messaggio chiedo, per corredare con dati quanto più veritieri il detto esposto alla Procura della Repubblica, di farmi conoscere, solo in caso affermativo, se nel loro Comune risulta esercitare una ONLUS che risponde al nome di ASSOCIAZIONE VITTIME STALKING.

Approfitto dell’occasione per invitare i miei amici e conoscenti, destinatari anch’essi a parte di questo scritto, ad avere più fiducia di me nelle Istituzioni, a non abbassare mai la guardia di fronte alle ingiustizie, a prevenire e combattere la violenza contro le donne e, per quanto riguarda il caso che mi occupa ormai da dieci anni per cui specialmente gli amici più stretti si sono sorbiti i miei sfoghi, di non stare in pena per me che ho fatto il callo ad essere maltrattato oltre che tartassato da chi dovrebbe proteggermi ma di essere d’aiuto, per quanto possibile, a quelle giovani anonime ragazze vittime di uno strano modo di vigilare delle Forze di Polizia e dell’Autorità provinciale preposta a tale vigilanza.

Museo “Ferraresi” e Gruppo Archeologico di Bondeno: l’attività non si ferma!

Da: Organizzatori

Sono state decisamente lunghe queste settimane di “stop” di tutte le nostre attività, e inaspettate, ma necessarie: se, per prima cosa, abbiamo dovuto pensare alla salute (nostra e degli altri), è appena iniziato il momento in cui dobbiamo riprendere le nostre attività lavorative, e questo è giustamente il centro delle attenzioni nostre e di chi ci amministra e governa.

In questa situazione, è purtroppo ovvio che le attività culturali, ricreative, ludico-didattiche, specie se legate al volontariato, siano penalizzate, rientrando in “seconda linea”, e occorre portare ancora un pò di pazienza.

Tuttavia, quello che ci sentiamo di dire adesso, pur nella generale incertezza, è che “NOI CI SIAMO”.

Se quest’emergenza sanitaria ha interrotto tutte le nostre attività legate al Museo, alla divulgazione e alla ricerca (e, quando dico “tutte”, intendo proprio tutte)..beh, essa ci ha fatto anche capire quanto sia importante “respirare cultura”, e quanto noi tutti, in quanto persone, abbiamo bisogno di conoscere, confrontare opinioni, saperne di più (ma con strumenti seri e con considerazioni verosimili e documentate, non “bufale” o “fake news” da facile condivisione), instaurare un dialogo con le altre persone tramite l’arte, vedere le cose da prospettive nuove, sentirci raccontare storie e aneddoti, riscoprire. Semplicemente, riscoprire.

Per questo motivo, noi di Gruppo Archeologico di Bondeno e Associazione Bondeno Cultura, unitamente all’associazione Bondeno e Identità con la quale collaboriamo proficuamente ormai da anni, stiamo già pensando al “DOPO”, per proporvi tantissime attività per scoprire e vivere la storia, l’archeologia, l’arte, il territorio.

Certamente, c’è la necessità di adattarsi a nuove situazioni, per non violare le norme igienico-sanitarie prescritte, ma stiamo già studiando, assieme al Comune di Bondeno e alle associazioni di Stellata, nuove soluzioni, che permettano a tutti coloro che lo desiderano di partecipare ad ogni tipo di attività, in tutta sicurezza.

Purtroppo, stando la situazione, non possiamo ancora permetterci di programmare delle date certe..ma è sicuro che, appena sarà possibile, redigeremo una vasta proposta di eventi che ci accompagneranno senza interruzioni – speriamo sia possibile – fino al 2021!!

Ecco un elenco delle attività che abbiamo intenzione di proporre nei prossimi mesi:
innanzitutto, il Museo Civico Archeologico “Guerrino Ferraresi” riaprirà già da SABATO 23 MAGGIO, dopo la necessaria sanificazione e seguendo gli orari consueti; vi chiederemo soltanto un pò di attenzione alle norme sanitarie in vigore (uso di mascherina, sanificazione delle mani all’ingresso, ingresso contingentato, percorsi prestabiliti, distanza interpersonale..) e alle istruzioni dei nostri operatori, preparati in merito;

  • ARCHEOLOGIA
    appena sarà possibile, saremo molto felici di poter inaugurare ufficialmente il nuovo deposito archeologico della Soprintendenza in fase di istituzione presso il Museo “G. Ferraresi”, luogo di custodia e studio dei materiali archeologici del territorio che stavamo aspettando da tempo;
    entro l’autunno, salvo imprevisti, verrà ultimato e pubblicato il volume che, grazie al contributo del comune, raccoglie le ricerche effettuate negli ultimi sei anni di campagne di scavo alla terramara di Pilastri, che diventerà un punto fermo per la conoscenza del sito e – questo è l’auspicio – una tappa fondamentale negli studi sull’età del Bronzo padana e non;
    sempre grazie al supporto del comune di Bondeno, il G.A.B. effettuerà, nel corso dell’estate, due sondaggi di scavo, in continuità con quelli svolti nel 2019 a Burana, per approfondire la conoscenza del popolamento del territorio in età romana lungo i tracciati dei fiumi estinti che lo percorrevano;
  • STORIA
    nel 2020 cade il 200esimo anniversario della scomparsa di Teodoro Bonati, una delle personalità più illustri di Bondeno: a lui saranno dedicate varie iniziative, volte a scoprire l’uomo e i suoi studi su idraulica ed idrostatica;
    come preannunciato, continuerà la collaborazione con l’associazione Bondeno e Identità, nell’organizzazione delle conferenze ad argomento storico per il ciclo “L’Aquila e il Leone”, che toccheranno i più diversi temi (la IV Crociata, i Borgia, l’età napoleonica, il brigantaggio..), ma abbiamo intenzione di inaugurare anche altri cicli a tema storico-archeologico;
    passando al 2021, si terranno iniziative in occasione del 700esimo anniversario degli Statuti della Comunità di Bondeno, la cui prima redazione viene fatta risalire al 1321;
  • ETNOGRAFIA
    riprenderanno anche incontri ed iniziative del ciclo “Urècia par Mastèl”, che ha l’obiettivo di aprire lo sguardo sul dialetto e sugli usi e tradizioni del territorio bondesano e bassopadano in generale;
  • ARTE
    quando sarà possibile, verrà organizzata, presso il Museo, la mostra -ALO +TASSI xPACH =MINARELLI, omaggio all’artista centese Enzo Minarelli, a livello internazionale uno dei più apprezzati autori di poesia sonora e videoarte, già autore di una pionieristica performance alla Rocca Possente nel 1979;
    infine, si trasferiranno a Stellata e Bondeno le personali di Stefano Tassi (“Fotografia Anemica”) e di Carlo “Alo” Andreoli, dopo il passaggio alla Galleria del Carbone di Ferrara.
    Le iniziative non si esauriscono qui: molte infatti ci vengono periodicamente proposte dai nostri soci e collaboratori e molte sono le idee che emergono durante le discussioni…
    Insomma, il “materiale” non manca!!
    Per adesso, mancate “solo” voi…e ci auguriamo di poterci, se non riabbracciare, reincontrare presto!
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