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Giorno: 22 Giugno 2020

Coronavirus, l’aggiornamento: 22 nuovi positivi, di cui 16 asintomatici individuati attraverso gli screening regionali

Da: Regione Emilia Romagna

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 28.243 casi di positività, 22 in più rispetto a ieri, di cui 16 persone asintomatiche individuate attraverso l’attività di screening regionale.

tamponi effettuati sono 2.138, che raggiungono così complessivamente quota 455.992, con più di 42mila tamponi fatti la scorsa settimana da lunedì a sabato, per una media di oltre 7mila giornalieri, a cui si aggiungono altri 1.012 test sierologici, fatti sempre da ieri.

Le nuove guarigioni sono 36, per un totale di 22.854. Continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono 1.154 (-18 rispetto a ieri).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.013, -16 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 12, come ieri, quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 129 (-2).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 22.854 (+36): 266 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 22.588 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 4 nuovi decessi: tre donne e un uomo. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a quota 4.235. In particolare, si sono avuti 1 nella provincia di Piacenza, 1 in provincia di Modena e 2 in quella di Bologna.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.537 a Piacenza (+1), 3.631 a Parma (+3),  4.991 a Reggio Emilia (+4), 3.943 a Modena (nessun nuovo caso), 4.774 a Bologna  (+11, di cui 9 asintomatici e 2 sintomatici in gran parte legati a focolai individuati in precedenza, tracciati e tutti in isolamento domiciliare). 402 casi positivi a Imola (nessun nuovo caso); 1.012 a Ferrara (nessun nuovo caso). I casi di positività in Romagna sono 4.953 (+3), di cui 1.037 a Ravenna (nessun nuovo caso), 952 a Forlì (+3), 785 a Cesena (nessun nuovo caso) e 2.179 a Rimini (nessun nuovo caso).

Copia conforme

Un germoglio. Un aforisma, un incipit, un motto celebre, un proverbio, una frase ‘rubata’ a questo o a quel grande autore. E dal germoglio esce una riflessione, spunta un pensiero nuovo, germogliano parole che hanno a che fare con il nostro presente. La rubrica Germogli inaugura la settimana di Ferraraitalia. La trovate tutti i lunedì, nelle prime ore del mattino.
(La redazione)

Non è importante professarsi cristiano, indossare un cappello da donna, vestirsi da uomo. E’ importante professarsi cristiano in un paese dove i cristiani rischiano il carcere, indossare un cappello da donna in una caserma, vestirsi da uomo in una palestra di danza classica.

“Quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri si diventa tutti gli altri”
Charles Bukowski

AGRINSIEME FERRARA: nutrie e viabilità i nodi da scogliere per il Mezzano

Da: Ufficio Stampa

“Stiamo perdendo la guerra contro le nutrie, una sconfitta per il mondo agricolo e per la sicurezza idraulica del territorio ferrarese”. È la sintesi dell’appello lanciato da Stefano Calderoni, coordinatore di Agrinsieme Ferrara (Cia, Confagricoltura, Copagri, Legacoop, Confcooperative e AGCI), emerso nel corso dell’incontro convocato per
confrontarsi sulla situazione e su possibili interventi su viabilità, sicurezza stradale e fauna che riguardano il Mezzano, una vasta area di valorizzazione ambientale con delicati equilibri ecologici e produttivi. Un’assise alla quale erano invitati i sindaci di Argenta, Comacchio, Ostellato, Portomaggiore e la Presidente della Provincia che non potendo presenziare hanno inviato il comandante della Polizia Provinciale Claudio Castagnoli e per l’ufficio tecnico Dario Vinciguerra. Al tavolo c’erano anche il presidente della Coop. Servizi Mezzano, Roberto Crosara e quello provinciale di Confagricoltura Gianluca Vertuani. Drammatico il quadro emerso, con aziende che per causa delle nutrie perdono fino al 25% del raccolto senza poter contare, ormai dal 2014, su un parziale rimborso dei danni, poiché la nutria non è più considerata fauna selvatica. Diverse le testimonianze degli agricoltori che operano nel Mezzano, con rischi anche per la loro sicurezza a causa delle voragini che scavano lungo i canali. Il presidente del Consorzio Pianura di Ferrara Franco Dalle Vacche ha ricordato come “Nonostante la meritoria attività dei Coadiutori, siamo di fronte ad oltre mezzo milione di nutrie nel ferrarese”. Sempre Calderoni ha evidenziato come gli attuali strumenti, che i Coadiutori possono usare: “Non sono più sufficienti e la Regione deve dotarli di nuovi strumenti, anche alla luce della loro qualificazione di incaricati di pubblico servizio. Non meno grave la costante distruzione delle gabbie effettuata da ignoti che ha fatto registrare negli ultimi due anni oltre 300 gabbie distrutte con un danno che sfiora i 30.000 euro di denaro pubblico”. Grave anche la condizione delle strade e della manutenzione degli alberi che ad ogni evento climatico violento finiscono riversati sulle strade. Vinciguerra ha ricordato come le minori risorse assegnate alle province non consentano di provvedere a tutti gli interventi richiesti. “Per il futuro – ha concluso Calderoni a nome del coordinamento di Agrinsieme Ferrara –
chiederemo un incontro assieme ai Sindaci dei Comuni interessati, agli assessori regionali, all’Agricoltura all’ambiente, alla Protezione Civile, per affrontare immediatamente l’emergenza. Abbiamo inoltre proposto ai rappresentanti dei comuni di ricostituire la consulta del Mezzano per garantire interventi tempestivi ed un’adeguata gestione dell’area”.

BUONI SPESA, decisa una seconda distribuzione

Da: Comune di Copparo

La Giunta dell’Unione dei Comuni Terre e Fiumi ha stabilito, nel corso della seduta di lunedì 22 giugno, come procedere con i residui delle risorse destinate ai buoni spesa, i cui criteri e la relativa istruttoria sono stati affidati all’Azienda Speciale Sevizi alla Persona, Assp.
I sindaci, che da qualche settimana hanno aperto una riflessione sui fondi ancora disponibili, hanno deciso di chiudere con la settimana l’attuale bando di richiesta. E di aprirne uno nuovo la prossima caratterizzato da procedure semplificate, nelle more dello spirito del Decreto che destina i voucher ai nuclei familiari particolarmente
esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica e in stato di bisogno, ad esempio lavoratori che abbiano registrato una diminuzione di ore lavorative o di reddito, lavoratori autonomi con attività sospesa a causa del Covid-19. Potranno beneficiare dei ticket quanti, avendoli già ricevuti una prima volta, indicheranno che la loro situazione di difficoltà è rimasta invariata.
«Si procederà innanzitutto a una seconda distribuzione di buoni spesa – riferisce il primo cittadino di Copparo, Fabrizio Pagnoni -, pur consapevoli che questa forma di sostegno, così come pensata, non possa essere in nessun modo risolutiva delle difficoltà che le famiglie colpite da crisi da Covid si trovano ad affrontare».

Incontro del sindaco Fabrizio Pagnoni con i sanitari dell’Osco di Copparo

Da: Comune di Copparo

Domani, martedì 23 giugno, il sindaco Fabrizio Pagnoni incontrerà i rappresentanti del personale medico, infermieristico, Oss e addetto alle pulizie dell’Osco di Copparo, per un momento di ringraziamento.
Se aveste interesse a partecipare e ad approfondire qualche tema con gli ospiti presenti, l’appuntamento è fissato alle ore 11 al secondo piano
della sede municipale.

Artigianato. La Regione promuove il pane e i prodotti da forno

Da: Regione Emilia Romagna

Laboratori, performance, presentazioni i libri, pubblicazioni, video, spettacoli e show cooking, degustazioni. Promuovere il pane in tutte le sue forme e derivati è l’obiettivo di un bando lanciato dalla Regione Emilia-Romagna, che assegna 100 mila euro per il 2020 a progetti promozionali e di valorizzazione del pane e dei prodotti da forno, proposti da associazioni di imprese artigiane di panificazione.

La delibera, approvata dalla Giunta regionale, fissa anche al 16 ottobre di ogni anno la “Giornata del pane e dei prodotti da forno”, in coincidenza con la Giornata mondiale sul tema, allo scopo di diffondere tra i cittadini, specialmente tra bambini e giovani, la consapevolezza della qualità del pane e dei prodotti da forno artigianali, sempre più importanti nell’ambito dell’alimentazione quotidiana, come riscontrato dai consumi anche durante il lockdown dovuto al coronavirus.

I progetti potranno coinvolgere nelle azioni da realizzare istituzioni locali, Pro-Loco, Enti di ricerca e altri soggetti interessati alla valorizzazione del territorio e delle tradizioni culturali e gastronomiche.
Per quanto riguarda il tipo di iniziative si potranno proporre giornate di apertura al pubblico dei forni per la realizzazione di dimostrazioni pratiche, laboratori didattici con il coinvolgimento delle scuole della regione, iniziative che diano risalto anche agli aspetti artistici, culturali e conviviali legati al pane con performance, spettacoli, stazioni narrative, presentazioni di libri e pubblicazioni.
Previsto il sostegno anche a proiezioni di filmati, documentari, contributi audio-video, installazioni di design, workshop e laboratori didattici e dimostrativi, show cooking, forni a cielo aperto, degustazioni.
Si potranno inoltre realizzare iniziative di carattere scientifico quali convegni, seminari e incontri divulgativi aventi a oggetto il pane e i prodotti da forno, le loro qualità nutrizionali, le tecniche di panificazione e produzione, le varietà regionali con particolare riferimento a quelle tradizionali e tipiche dell’Emilia-Romagna.

I progetti promozionali e di valorizzazione dovranno obbligatoriamente prevedere il coinvolgimento, di almeno 50 imprese di panificazione, aventi sede in Emilia-Romagna e iscritte all’Albo Artigiani.

Le domande
Possono presentare richiesta di contributo le associazioni senza fini di lucro, in forma singola o associata, che tra le proprie finalità si prefiggano la promozione e valorizzazione del pane e dei prodotti da forno nonché la rappresentanza delle imprese di panificazione e dell’Albo delle Imprese artigiane (Aia).
Le domande di contributo dovranno essere inoltrate all’indirizzo di posta elettronica certificata industriapmi@postacert.regione.emilia-romagna.it , entro e non oltre le ore 13 del 22 luglio 2020. Nell’oggetto della Pec dovrà essere indicata la seguente dicitura: “Bando art. 6 legge regionale n. 21/2017” annualità 2020. La domanda e tutti gli allegati richiesti dovranno essere sottoscritti con firma digitale dal rappresentante legale del soggetto richiedente o da soggetto dotato di apposita procura speciale.

Per informazioni: Sportello Imprese dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alleb13.00, tel. 848800258, e-mail: imprese@regione.emilia-romagna.it. Per eventuali informazioni telefoniche è inoltre possibile chiamare il seguente numero telefonico: 800/662200. La delibera verrà pubblicata sul sito http://imprese.regione.emilia-romagna.it/).

DJ Festival a partire dal 24/06 nel centro storico a Cento e negozi aperti fino a tarda serata

Da: Ufficio Stampa

Buona musica e shopping di qualità: e questo il binomio vincente che avrà inizio dal 24 giugno e proseguirà tutti i mercoledì e tutti i venerdì fino alla settimana di Ferragosto animando il centro storico della città del Guercino. L’iniziativa, promossa dai commercianti è supportata da Ascom Confcommercio in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la Pro Loco. a partire dalle ore 18,30 e fino alle 23, diversi Dj set opportunamente dislocati e mimetizzati proporranno stili musicali diversi che verranno trasmessi in filodiffusione nel centro storico accompagnando il passeggio e lo shopping nei negozi che rimarranno per l’occasione aperti fino a tarda serata. “Si tratta di una serie di eventi volti a promuovere in modo semplice quanto efficace il centro storico – spiega Marco Amelio presidente di Ascom Confcommercio dell’Alto Ferrarese – e che mette in risalto due ingredienti importanti: animazione e shopping per ritrovare quella socialità che è l’anima delle nostre città . Un’occasione per ringraziare l’entusiasmo e la professionalità dei nostri operatori del commercio e della ristorazione impegnati in prima fila in questo progetto”.
DJ Festival trova il convinto appoggio del Comune “Dobbiamo riprendere ad uscire – commenta con determinazione il sindaco di Cento, Fabrizio Toselli – e vincere la paura. E’ una bella opportunità di rilancio del nostro centro e crediamo fortemente in questa iniziativa e la sosteniamo anche economicamente d’intesa con Ascom e Pro Loco”. “Con DJ Festival – conclude Daniele Rubino, presidente della Pro Loco che sostiene anch’essa il progetto – si vuole superare la situazione anomala generata dall’emergenza sanitaria e ci siamo inventanti una formula che permette l’intrattenimento gradevole ed in piena sicurezza”.
In occasione di questi appuntamenti saranno presenti alcuni punti di ristorazione allestiti ad hoc a cura dagli stessi ristoratori Ascom: a questo proposito verrà realizzata, promossa dalla stessa Associazione Commercianti, nel pomeriggio di mercoledì (24/06) una riunione organizzativa – alla presenza del sindaco Toselli e del vice Maccaferri – dalle ore 16.30 al palazzo del Governatore (in piazza Guercino, sala Zarri) per definire i dettagli operativi dell’iniziativa enogastronomica.

Montagna. In arrivo 3 milioni di euro per il ripristino delle foreste danneggiate da calamità naturali

Da: Regione Emilia Romagna

Il sostegno del settore forestale è uno dei temi, assieme alla prevenzione del dissesto idrogeologico e al supporto dei giovani imprenditori, al centro delle strategie e degli investimenti previsti dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020.

Ed è di 3 milioni di euro sul 2020 l’investimento messo in campo con il bando, approvato dalla Giunta regionale e appena pubblicato, che assegna nuove risorse agli interventi di sostegno alle foreste dell’Emilia-Romagna danneggiate da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici.

“Il bando regionale- spiega l’assessora alla Montagna, Barbara Lori-, attiva la Misura 8 del Psr dedicata allo sviluppo delle aree forestali e al miglioramento della redditività delle nostre foreste, attraverso un investimento di 3 milioni di euro. Si tratta di un’operazione che conferma quanto il tema della salvaguardia del nostro patrimonio naturale sia da sempre strategico e al centro degli investimenti regionali, perché agire sul presente significa rispettare il futuro dell’ambiente e di chi lo vive.”

Rivolto ai consorzi forestali e agli enti pubblici (Unioni di Comuni, Comuni, Enti di gestione per i Parchi e la Biodiversità, Città metropolitana di Bologna) il bando finanzia gli interventi a favore del settore forestale finalizzati al ripristino dei danni ai boschi e ad altre aree forestali conseguenti a incendi boschivi, dissesto idrogeologico e fitopatie anche in conseguenza dei cambiamenti climatici in atto.

Le domande possono essere presentate alla Regione Emilia-Romagna, sul sistema informativo di Agrea (Siag) corredate di progetto informatizzato, Servizio aree protette, foreste e sviluppo della montagna entro il 30 settembre 2020. La conclusione dell’istruttoria è prevista per il 31 gennaio 2021. L’inizio dei lavori è previsto entro il 31 luglio 2021, la conclusione entro il 31 luglio 2022. L’importo minimo delle domande è di 50 mila euro, quello massimo di 150 mila euro, con un contributo pari al 100% dei costi. /

TERZO TEMPO
Fischio d’inizio: la SPAL ospita il Cagliari di Zenga

La ripresa del campionato di serie A è ormai alle porte. La SPAL ricomincia la sua lotta per non retrocedere contro il Cagliari di Walter Zenga, subentrato a Rolando Maran pochi giorni prima della sospensione del campionato.

La squadra arriva al match con la vittoria ottenuta a Parma, la seconda del 2020 dopo quella contro l’Atalanta a gennaio, entrambe le quali hanno visto andare a segno Andrea Petagna, giocatore che si sta rivelando sempre più decisivo per i colori biancoazzurri. L’ultimo successo dei sardi invece risale addirittura a dicembre: un pirotecnico 4 a 3 contro la Sampdoria dove il goal vittoria è stato segnato nei minuti di recupero da Alberto Cerri, ora in prestito proprio alla SPAL. Inutile dire che i tre punti servono di più alla squadra ferrarese, ma anche il Cagliari, dopo un inizio da prime della classe, si è stabilizzato nelle zone di metà classifica, ridimensionando i suoi obbiettivi di stagione puntando ad una salvezza tranquilla.

In serie A la SPAL contro il Cagliari non vince dalla stagione 1967-68, l’ultima prima del lungo periodo in  ‘purgatorio’, dove allo stadio Comunale di Ferrara (all’epoca Paolo Mazza era presidente della società biancozzaurra) il Cagliari si piegò ad un gol di Giovanni Brenna. La SPAL deve vincere sperando che la storia non si ripeta.

Sanità. Conti in ordine in Emilia-Romagna: tutti in pareggio i bilanci 2019 di Ausl e Aziende ospedaliere

Da: Regione Emilia Romagna

Positivi i risultati d’esercizio, da Piacenza alla Romagna. Il 2019 ha visto il sostegno da parte della Regione alla manovra di esenzione ticket sulla prima visita per le famiglie numerose, alla revisione del superticket (33,3 milioni) e alla garanzia d’accesso ai farmaci innovativi (a fronte di una spesa complessiva di oltre 113 milioni il concorso regionale ai fondi statali è stato pari a 31,6 milioni). In incremento la spesa per il personale (+86 milioni per assunzioni, stabilizzazioni e oneri relativi ai rinnovi contrattuali). Si attesta a 38 milioni il sostegno ai piani di investimento aziendali. Tempi di pagamento entro i termini di legge

Conti in ordine per la sanità dell’Emilia-Romagna. Tutte e tredici le Aziende sanitarie (Aziende Usl, Aziende Ospedaliero-Universitarie e l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna) hanno chiuso infatti i bilanci d’esercizio 2019 in pareggio. Le cifre sono state illustrate oggi in Regione, in Commissione Politiche per la salute e Politiche sociali dell’Assemblea legislativa, che ha dato parere positivo allo schema di delibera della Giunta sull’approvazione dei bilanci.

“Queste cifre- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- testimoniano, ancora una volta, come l’alto livello dei servizi della nostra sanità regionale vada di pari passo con una gestione amministrativa e delle risorse efficace ed incisiva, che garantisce la sostenibilità all’intero sistema. Non solo tutti i bilanci sono in pareggio, ma mostrano anche gli importanti investimenti fatti, a partire dall’assunzione e dalla stabilizzazione di nuovo personale, fino all’acquisto di farmaci innovativi. Tutto questo a garanzia di un’assistenza sempre migliore per i cittadini dell’Emilia-Romagna. Per quanto riguarda la situazione del 2020- aggiunge Donini- sono in corso approfondimenti che valuteranno l’impatto dell’emergenza Coronavirus”.

Per il 2019 il finanziamento del Servizio sanitario regionale è stato assicurato per oltre 8 miliardi (8.290 milioni di euro) dal Fondo sanitario, da circa 100 milioni di fondi relativi ad anni precedenti che si sono resi disponibili, dalle entrate dirette delle Aziende sanitarie e 578 milioni per prestazioni effettuate a cittadini provenienti da altre regioni italiane. In questo l’Emilia-Romagna si conferma come una regione a forte attrattività, seconda in valore assoluto alla Lombardia, ma al primo posto rispetto alla popolazione.

Per quanto riguarda la spesa, 3.093 milioni riguardano il personale dipendente (+ 86 milioni per assunzioni, stabilizzazioni e oneri relativi ai rinnovi contrattuali), 485 milioni la spesa farmaceutica convenzionata, 956 milioni la spesa farmaceutica per acquisti diretti, 113 milioni la spesa per farmaci innovativi (oncologici e non oncologici), 496 milioni i dispositivi medici, 3.136 milioni i servizi sanitari e sociosanitari, 622 milioni i servizi non strettamente sanitari (manutenzioni, utenze, servizi informatici). Sfiora i 38 milioni il sostegno ai piani di investimento aziendale per il rinnovo tecnologico e il mantenimento delle strutture aziendali. Gli aumenti di spesa sono stati contenuti anche grazie all’acquisizione di beni e servizi tramite l’Agenzia Intercent-ER, la Centrale unica regionale per gli acquisti.

In un’ottica di maggiore efficienza del sistema, le Aziende sanitarie sono state impegnate nell’attuazione di progetti e programmi a supporto dei processi di innovazione, sviluppo e potenziamento dell’integrazione a livello sovra aziendale. Al tempo stesso, è proseguito il lavoro per garantire il regolare accesso alle prestazioni rivolte all’utenza e la razionalizzazione dei sistemi organizzativi per valorizzare il personale e favorire la piena e qualificata erogazione dei servizi, oltre alla riduzione delle liste di attesa.

Le Aziende sono state impegnate, inoltre, a mantenere e consolidare la riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori di beni e servizi del Servizio sanitario in base a quanto previsto dalla legge (pagamenti entro 60 giorni) attraverso un impiego efficiente della liquidità disponibile a livello regionale.

LEI HA FATTO CONFUSIONE, ORA SMENTISCA
Il Circolo Arci Cona scrive all’Assessore Travagli

Da: Circolo Arci Cona

Egregio Assessore Travagli,
è con senso di stupore che all’attenzione della Nostro CIRCOLO ARCI è giunta la Sua lettera di risposta all’interpellanza sul “mercato di Cona” sollevata dal Consigliere del PD Bertolasi.
Non è nella natura della Nostra Associazione intrometterci in temi che attengono al mondo della Politica o meglio, che esulano dalle attività inserite nello statuto che abbiamo sottoscritto allatto della Nostra costituzione; ne tanto meno possiamo per lo stesso motivo esprimere alcun giudizio sulle azioni o dichiarazioni del Partito Democratico.
Leggendo la risposta da Lei sottoscritta, protocollo generale del Comune di Ferrara 57535 dell’11 giugno 2020, siamo rimasti contrariati nello scoprire di come sia stata citata la ragione sociale del Nostro “CIRCOLO ARCI” accostandola a quella di un partito e di un comunicato stampa, a suo dire, presentato a nostro nome.
Si posso leggere nel documento da lei firmato le seguenti dichiarazioni: “…la polemica sollevata dai dem del Circolo Arci …”; e ancora riportiamo fedelmente: “… lo strumentale articolo su Estense.com dei dem del Circolo Arci …”.
Non vogliamo commentare appositamente le querelle che possiamo pensare a questo punto sia invece in atto tra Lei e un altro Comitato presente all’interno della “Casa del Lavoratore” di Cona, vale a dire il “CIRCOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO CONA-CORLO”.
L’attivismo nel Nostro territorio e la compresenza nello stesso stabile delle diverse Associazioni non può certo essere un attenuante per l’errore macroscopico da Lei commesso; lo stesso sbaglio evidenzia per altro, una mancanza di attenzione non solo con riferimento allo specifico atto bensì, in relazione a tutta la realtà sociale della Nostra Frazione.
Riteniamo, allora, sia doveroso da parte Sua una rettifica per iscritto che abbia la stessa diffusione mediatica del suo atto e che possa così ovviare all’esposizione pubblica a cui è stata costretta la Nostra Associazione per colpa del suo errore.
Assessore Travagli, per sgombrare il campo da ogni sospetto circa la posizione del Nostro Circolo Arci rispetto all’apertura del mercato nel parcheggio adiacente la Nostra Sede affermiamo apertamente che è da noi sostenuta senza riserve. La Sua promessa indirizzata alla cittadinanza è un impegno che non sottovalutiamo; così come sosteniamo la Sua posizione sull’argomento allo stessa stregua sosteniamo la posizione proposta nel merito (ripetiamo non ci esprimiamo sulla posizione politica) dal Circolo del Partito Democratico Cona-Corlo, nella parte in cui sollecita l’avvio del mercato.
E’ risaputo e costante il Nostro rapporto col Circolo Pd col quale condividiamo da sempre moltissime iniziative; senza preclusioni invitiamo anche Lei, dopo aver corretto la sgradito errore, all’interno della Casa del Popolo di Cona per farle comprendere quante attività abbiamo realizzato e stiamo intraprendendo a favore del Territorio che ci è così caro.
L’occasione per ricucire i rapporti tra Lei – e soprattutto l’Istituzione che rappresenta – e il Nostro Circolo Arci potrebbero coincidere proprio all’atto dell’inaugurazione del mercato che ha promesso, nel giorno della sua inaugurazione, che speriamo non ritardi.
Sarà Nostra gradita ospite.

Parte il progetto del Turismo 2.0: ipotesi per nuovi tracciati turistici alla riscoperta delle eccellenze di un paesaggio rurale

Da: Ufficio stampa Fabio BergaminiComunicazione Sindaco Saletti

Il progetto di rilancio di un turismo lento e di giornata ha mosso i suoi primi passi qualche anno fa, quando si decise di fare di Bondeno il crocevia di una serie di tracciati e idee collaterali, in modo da tale da valorizzare le emergenze storico-architettoniche e le eccellenze enogastronomiche locali. «Lontano da tempi sospetti – spiega l’ex sindaco ed attuale consigliere regionale, Fabio Bergamini – abbiamo iniziato un progetto di catalogazione digitale del patrimonio che, a regime, permetterà ai visitatori occasionali e non di ricevere su di una App le informazioni riguardanti il patrimonio architettonico». Durante la legislatura che si sta chiudendo sono stati approvati i primi provvedimenti, che serviranno a fornire a tutte le persone in arrivo sul territorio, anche coloro che arrivano attraverso la Destra Po e la ciclovia Vento, le informazioni necessarie in merito a luoghi da visitare, strutture alberghiere e agriturismi in cui soggiornare, specialità gastronomiche che potranno essere assaggiate nei ristoranti locali.

Appena un anno fa, quando il Coronavirus era un problema fuori dai pensieri quotidiani, Bondeno assistette alla pacifica invasione di turisti arrivati sul territorio in bici. Lungo quell’asse della mobilità sostenibile che si chiama “Vento” (dalle iniziali di “Venezia” e “Torino”).

Ora che, timidamente, si ricomincia a pensare al turismo, come ad una delle leve su cui impostare la ripartenza, i percorsi ciclabili del territorio – esistenti e in progettazione – potrebbero rappresentare un valore.

«L’Amministrazione sta continuando a sviluppare le sue reti ciclabili, che sono tra le più estese del territorio – aggiunge il Sindaco Simone Saletti – sia per mettere in maggiore sicurezza gli utenti deboli della strada (pedoni e ciclisti) sia per implementare la possibilità di essere connessi ai grandi circuiti ciclabili, che ci permettono di entrare in contatto con le maggiori direttrici di un turismo “slow”, che potrebbe essere la chiave per rilanciare il settore in sicurezza». Poi, «non nascondiamo che il tutto è funzionale alla riscoperta del nostro patrimonio storico e rurale – precisano Saletti e Bergamini – ed il nostro paesaggio caratteristico, che piace particolarmente a molte persone che arrivano da noi dal nord Europa». Per avere un’idea dell’entità del fenomeno, basti pensare che il solo progetto “Vento” è condiviso attualmente da 227 istituzioni, 107 associazioni e oltre 5.000 cittadini, che seguono la pagina ufficiale del programma. E questi numeri sono tutti in crescita.

Bergamini, in Assemblea legislativa, sta incalzando la Giunta regionale per cercare sostegni al mondo degli agriturismi, che costituiscono un valore e che ora soffrono degli effetti di una riapertura difficoltosa della stagione. Non ci si ferma a questo, però. «La necessità di fondo è quella di creare un percorso virtuale/reale di fruizione dei beni artistici ed architettonici, con un occhio rivolto al commercio – aggiungono Saletti e Bergamini –. Per esempio, valorizzando la Rocca Possente e il museo civico come contenitori naturali (non appena anche la Rocca sarà restaurata completamente) creando percorsi che consentano di sostare in un’attività ristorativa della zona. La quale potrà essere a sua volta censita e documentata per la qualità del cibo, individuandola sempre tramite applicazioni: cartelli e info-point, che indicheranno percorsi da raggiungere a piedi o in bici.

In questo progetto trovano spazio i canali di condivisione, come il bike-sharing, per esempio. Ma la forma forse più importante di condivisione è quella delle informazioni: i nuovi cicloturisti potrebbero trovare quelle necessarie per visitare corti rurali, percorsi che attraversano le campagne e riscoprire zone come l’antica via Argine Campo, supportati da cartellonistica e “App”, che apriranno nuove porte al turista in arrivo, indirizzandolo verso gli angoli più celati e caratteristici del territorio ferrarese./(Foto archivio di una iniziativa cicloamatoriale del 2019 a Bondeno)

CAMMINIAMO INDIFESI VERSO LA GRANDE CRISI
Sotto il vecchio e inefficace ombrello di Colao e Confindustria

Si sono dunque conclusi gli Stati generali dell’Economia promossi dal governo e, in primis, dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Mi pare sbagliato etichettarli come una semplice passerella dei vari soggetti, né peraltro si può dire che, al di là dei titoli del piano di rilancio annunciato per settembre, essi siano approdati a decisioni chiare e definitive. In realtà, quest’appuntamento è semplicemente servito ad evidenziare meglio le posizioni in campo sul come affrontare la profonda crisi economica e sociale che si è aperta con il Coronavirus. Andando per schemi, quello che si può dire è che, intanto, è emersa con una certa forza la ricetta del tandem Colao-Confindustria.
Li metto insieme non perché le proposte siano coincidenti, ma perché accomunati da una medesima filosofia. La si può così sintetizzare: per uscire  dalla crisi, bisogna semplicemente affidarsi alla centralità dell’impresa e del mercato e l’intervento pubblico deve limitarsi a svolgere un ruolo ancillare a questo fine. Tutto discende da lì: è l’impresa che crea ricchezza e occupazione ed essa va sciolta dai ‘lacci e lacciuoli’ che le impediscono di esprimere fino in fondo questa sua vocazione. Da qui il sostegno indiscriminato alle imprese, la semplificazione amministrativa – leggi: meno vincoli e controlli, a partire dalla revisione del Codice degli appalti –  rilancio delle Grandi Opere, eliminando il ‘potere di veto’ degli Enti locali e spingendo ulteriormente le privatizzazioni nei servizi pubblici, a partire da quello idrico, turismo, arte e cultura letti unicamente in chiave economica, come brand per il Paese: E niente su scuola e sanità, con la scusa che non era questo il campo su cui la commissione Colao doveva esercitarsi.
Per certi versi, quanto espresso da Confindustria traduce quest’impostazione in una logica ancora più grezza, della serie “prendi i sodi e scappa”, addirittura presentando in termini rivendicativi il rimborso alle imprese per 3,4 miliardi relativo alle accise sull’energia elettrica, con un’idea per cui bisogna alzare ancor più la posta, per intavolare una trattativa con il governo da posizioni di forza.

Il punto è però che, sia pure ammantata da affermazioni roboanti sulla modernizzazione del Paese, questa è una ricetta vecchia e che non funziona. In fin dei conti, è la medesima ricetta che ci è stata proposta dalla crisi del 2008 e nei gli anni seguenti, forse un po’ meno pesante viste le condizioni sociali oggi ancora più aggravate da allora, ma sempre ispirata dagli stessi assiomi di fondo. Facendo finta di non vedere l’evidente: e cioè che l’idea di una crescita trainata dalle esportazioni, cui ci si è affidati negli anni passati, non regge più. Non a caso si stima che nel 2020 il commercio internazionale potrebbe crollare di circa il 10% e che la ripresa non avverrà in tempi brevi e uniformi nei vari Paesi: A partire dall’autunno, una volta fuoriusciti dai provvedimenti emergenziali di questi mesi, si prospetta una drammatica crisi sociale e un forte impoverimento.
Dunque una ricetta vecchia e inefficace. Ce lo dicono con chiarezza i dati di questi anni e quello che sta producendo la crisi da Coronavirus, come ci ricorda la Corte dei Conti nel suo ultimo Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica: “l’attuale recessione colpisce l’Italia in uno stadio nel quale il prodotto interno lordo ha recuperato solo la metà delle perdite registrate a seguito della doppia recessione del 2009 e 2012 (pari a circa 9 punti di prodotto). Solo le componenti esterne della domanda aggregata hanno superato da qualche anno il livello del 2007. Sia durante le recessioni post crisi 2008, che nelle fasi di ripresa del biennio 2014-15, il differenziale di crescita rispetto al complesso dell’Area dell’euro e ai principali partner è rimasto ampio e si è anzi allargato”.
La Banca d’Italia stima una riduzione del Pil nel 2020 che può andare dal 9 al 13%, un debito pubblico superiore al 155% del Pil, una caduta occupazionale che può riguardare dalle 900.000 a 1milione e 200.000 unità lavorative. Insomma: il motore del mercato si è inceppato, non è più in grado di prospettare una ripresa dello sviluppo e dell’occupazione neanche in termini quantitativi, né qualche presunto intervento ‘modernizzatore’ – da un nuovo grande piano di infrastrutturazione alla digitalizzazione dell’economia – riuscirà a eludere questo dato di realtà. Eppure non si vuole riconoscerlo, con la conseguenza che questa riproposizione del Pensiero Unico rischia di essere ‘egemone’ ( ma sarebbe meglio dire espressione di comando).

Questo mi sembra anche il portato dell’atteggiamento  del governo, che in modo balbettante fa capire che l’impostazione di Confindustria è troppo ‘estremistica’, che non si può assecondarla fino in fondo, che andrà mediata anche con altre esigenze e quindi occorrerà destinare risorse anche al welfare, in particolare alla sanità, e tutelare un po’ di più il lavoro rispetto alle pretese padronali di azzerarne diritti e passare direttamente ai licenziamenti. E che si vuole produrre un intervento sul fisco, magari abbassando un poco l’IVA con un occhio di riguardo verso i ceti medi. Ma in ogni caso il governo non sembra affrancarsi dalla ricetta neoliberista proposta (imposta) da Confindustria, rimanendone infine subalterno e imprigionato.

Non è da questa dialettica tra Confindustria e governo che possiamo aspettarci una risposta positiva per la condizione della gran parte delle persone, gravate oggi, e ancor più da prossimo e vicinissimo autunno, dal peso della crisi economica e sociale. Altri soggetti devono scendere in campo e far sentire  la loro voce: dal sindacato, finora troppo schiacciato in una logica difensiva e poco impegnato nella definizione di un’altra idea di modello produttivo e sociale, al variegato mondo dei movimenti sociali – i soggetti che in questi anni si sono battuti per l’affermazione dei Beni Comuni e dei diritti fondamentali, dall’acqua pubblica alla scuola, come il movimento delle donne e quelli che rivendicano la giustizia climatica e ambientale-  che si trovano davanti alla necessità di superare la frammentazione e costruire una nuova dimensione progettuale del proprio agire.

Escursione alla conoscenza dell’ambiente alle Valli di Argenta

Da: Legambiente Ferrara

Il Servizio Vigilanza Ambientale della Legambiente, SVA nucleo provinciale di Ferrara ha programmato un corso di formazione per aspiranti “ guardie volontarie ambientali-zoofile da svolgersi nel 2020.

I problemi di sicurezza sanitaria provocati dalla pandemia dovuto al virus Covid 19 ha modificato la programmazione, non ha cancellato la volontà e l’esigenza di svolgere un corso per allievi guardie SVA.

Le adesioni sono state numerose ed è per questo che Domenica 21 Giugno 2020 gli allievi e le guardie in attività hanno partecipato ad una escursione-lezione per conoscere un’area con ambiente particolare gestito per conservare la biodiversità.

La guida ambientale Gennari Riccardo ha accompagnato il gruppo nei diversi habitat che caratterizzano le Valli di acqua dolce di Argenta. Un complesso ecosistema che ospita una grande quantità di fauna selvatica, numerose specie di uccelli ed una rigogliosa flora.

Gli allievi guardie SVA di Legambiente , si metteranno a disposizione in forma volontaria per conoscere le norme vigenti sulla tematica ambientale, le regole per un conferimento giusto dei rifiuti, le norme per la tutela della fauna selvatica e domestica.

Non solo funzioni di vigilanza ambientale, ma anche attività di monitoraggio, di informazione ed educazione ambientale nelle scuole.

Vigarano Mainarda: l’amministrazione non rispetta il contratto nazionale. Proclamato lo stato di agitazione della Polizia Locale

Da: DICCAP FERRARA

Nessuna convocazione o risposta concreta da parte dell’amministrazione di Vigarano Mainarda dopo la richiesta di incontro urgente avanzata dai Sindacati Autonomi DICCAP e SULPL.
Da circa un anno rimangono inascoltate le istanze degli Agenti della Polizia Locale che richiedono il riconoscimento della pensione integrativa e dell’indennità di servizio esterno.
Nonostante i diversi interventi pubblici in cui si garantiva la risoluzione delle tematiche poste dai Sindacati Autonomi l’amministrazione decideva di non inserire nella contrattazione decentrata che è stata firmata ad inizio anno nessuna delle due istanze richieste dai lavoratori.
Incredibile è la scelta di non rispettare la contrattazione nazionale che fin da Maggio 2018 ha previsto per la Polizia Locale l’inserimento dell’indennità di servizio esterno che a livello decentrato a Vigarano non è stata recepita e ha costretto i Sindacati Autonomi, su richiesta dei lavoratori a Proclamare lo Stato di Agitazione della Polizia Locale
Sarà ora il Prefetto di Ferrara a seguito dello Stato di Agitazione che è stato proclamato da DICCAP e SULPL a dover convocare i Sindacati e i rappresentanti del Comune di Vigarano Mainarda per il tentativo obbligatorio di conciliazione.

Il passato non torna

Una breve storia da raccontare e un brano musicale scelto per accompagnare il racconto. Perché le storie si possono leggere e ascoltare. Immagini, brani e testi, magari nati in momenti diversi, ma legati da un unico sentire. Tre differenti visioni che diventano una sola, un viaggio nel tempo, nel sogno e nella fantasia.
Buon ascolto e buona lettura.

Ashes To Ashes (David Bowie, 1980)

Un morto non torna. Una vita vissuta, finita, estinta, non ritorna.
Tutto è cancellato, per sempre dissolto, risolto. E’ passato.
Resta solo un vago sapore di polvere nel palato.

Mi passo una mano sulla faccia. Sfioro con le dita i solchi del tempo. L’età s’accumula nelle pieghe della pelle. S’attenua la tensione della vita.
Le cellule rallentano, invecchiano e statiche contemplano. Il veleno scorre discreto in queste vene lacere, ricucite. Braccia e gambe arrancano, scricchiolano, si muovono con fatica, a volte gridano, fanno quel che possono.
Ma la battaglia è persa. Come a Dunkerque in quei giorni di maggio, si salva quel che si può.
Questa è la vita: resistere, salvare il salvabile.
E camminare sul margine dell’oblio, aspettando di cadere.

Respiro vecchi profumi, ascolto vecchie canzoni, m’affanno a ricordare. Chiudo gli occhi, inizio a scavare, cerco oggetti smarriti, una preghiera di conforto. Dolcezza, spensieratezza. Un’ultima volta riemerge la purezza posseduta. E mi consuma vedere ch’è perduta.

Ferite addomesticate di poesia, lame affilate di malinconia, bruciano e incantano.
Il sangue sgorga, torna puro alla sorgente, svuotando ogni mio volere. Vivo al passato per fuggire dalla gogna del presente.

Poi incontro un bambino. Mi sorride, mi chiede di giocare. Corro con lui nel prato. Le ombre sbiadiscono sotto il sole e la sua luce cogente. M’accorgo ch’è divertente.
Il bambino se ne va, ma domani tornerà. Come il sole, prepotente. E con lui questo prato e i suoi colori, i suoi rumori, i suoi odori. La vita è provocante, pulsante come questo mio cuore ancor battente. Già, non è il momento di lasciarsi andare, di chiudere gli occhi e smetter di respirare.

Ma, a torto o a ragione, un rifugio non è una prigione.
Mi cullerò nell’idea di ciò ch’è stato. Ne trarrò nutrimento, non certo per la pancia. Sfamerò invece l’immaginazione. La renderò struggente, ardente, degna d’attenzione.
Buona, come il cibo che non si può più mangiare.
Bella, come la donna che non si può più avere.

Sublime, come il passato che mai più potrà tornare.

Consigli di Resistenza

Si possono dichiarare tante guerre. Alcune possono avere motivazioni futili, altre esiti nefasti. Sicuramente si può consigliare a chi dichiarare guerra e, nel farlo, centrare molti punti per risollevare l’animo umano: è così che un messaggio dato da un certo individuo, sia trasmesso, tramite ciò che si combatte, e diventa più che dichiarazione belligerante, un grido di speranza. Nemmeno a farlo di proposito, tale missiva arriva da un luogo che richiama a quei valori che, oggi più di ieri, ci vedono impegnati come moderni partigiani nella lotta più difficile: quella per la salvaguardia della nostra casa. La Resistenza ci consiglia, spetta a noi accettare o meno quello che ci viene indicato.