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Giorno: 1 Luglio 2020

Dalla Regione importanti novità per i cittadini ferraresi

Da: Assessorato al Bilancio

Durante la Commissione assembleare I – Bilancio, affari generali ed istituzionali – sono stati illustrati dall’Assessore al Bilancio regionale, Paolo Calvano, l’Assestamento e la prima variazione al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna, per il biennio 2020-2022. Il contesto presentato dall’Assessore vede la predisposizione dell’Assestamento collocarsi in una fase molto delicata per i bilanci pubblici, fortemente intaccati dagli effetti della crisi dovuta al COVID-19. La crisi ha inciso, e inciderà, profondamente sulle entrate delle regioni e al contempo richiederà maggiori uscite in particolare su alcuni versanti relativi alla tenuta sociale ed economica del Paese. Per risolvere queste problematiche è in corso un confronto tra Governo e Regioni, per definire l’impegno dello Stato Centrale nella copertura delle minori entrate delle Regioni. La Legge di assestamento di bilancio, presentata dall’Assessore Calvano, è stata realizzata grazie alle politiche di bilancio di questi anni, che hanno inoltre garantito alcuni importanti risparmi, soprattutto sul versante degli interessi finanziari e sulle spese di gestione interna, consentendo in questa Legge di assestamento di mettere a disposizione 17 milioni di euro di risorse aggiuntive, a cui si sommano 43 milioni di utilizzo dell’Avanzo vincolato e 70 milioni di investimenti.

Anche per il territorio ferrarese sono state destinate risorse all’interno dell’Assestamento di bilancio: dal sostegno agli stabilimenti balneari, alle attività ricettive delle aree interne, alla promozione turistica – per un totale di 11 milioni per tutta la Regione – al taglio della Tari per le famiglie e le imprese più in difficoltà – che per Ferrara e provincia vede destinati 590mila euro.

Inoltre, sono stati destinati ulteriori 3,5 milioni di euro per lo scorrimento della graduatoria relativa al bando regionale che incentiva lo smartworking. Diventano così beneficiari vari enti del ferrarese: la Provincia di Ferrara, il Comune di Fiscaglia, il Comune di Vigarano Mainarda, Comune di Comacchio, Comune di Masi Torello, Comune di Voghiera, Unione dei Comuni Terre e Fiumi e Unione dei Comuni Valli e Delizie.

Per tutti i ferraresi sotto i 14 anni, a partire da settembre 2020, il trasporto urbano ed extraurbano sarà gratuito. Inoltre, sempre per quanto riguarda il trasporto pubblico, sarà destinato 1 milione per i sistemi di sicurezza della linea ferroviaria Ferrara-Codigoro. Per quanto riguarda lo sport, la Regione ha stanziato per i ragazzi e le ragazze 3,5 milioni per i voucher sportivi, di cui 230mila euro per la provincia di Ferrara. Infine, con parte dei fondi rientrarti dallo Stato nelle casse della Regione destinati al settore agricolo, verrà aperto un bando regionale, per un totale di due milioni di euro, per il sostegno agli agriturismi.

“Pur in condizioni economiche complicate – commenta l’Assessore al Bilancio, Paolo Calvano – abbiamo stanziato nuove risorse, che avranno importanti ricadute su tutto il territorio regionale, anche nel ferrarese. Durante questa fase abbiamo dato particolare attenzione alle famiglie e alle imprese più in difficoltà, ad una progressiva e accelerata digitalizzazione degli enti locali e ai trasporti pubblici. Sono convinto che se riparte l’Emilia-Romagna, riparte anche l’Italia.”

Coronavirus, l’aggiornamento:16 nuovi positivi, di cui 9 asintomatici individuati attraverso gli screening regionali

Da: Regione Emilia Romagna

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 28.508 casi di positività, 16 in più rispetto a ieri, di cui 9 persone asintomatiche individuate attraverso l’attività di screening regionale.

I nuovi tamponi effettuati sono 3.882, che raggiungono così complessivamente quota 499.426, a cui si aggiungono altri 1.397 test sierologici, fatti sempre da ieri.

Le nuove guarigioni sono 20 per un totale di 23.242, l’81,5% dei contagiati da inizio crisi. Scendono i casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono 1.002 (8 in meno rispetto a ieri).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 888, 2 in meno rispetto a ieri, l’88,6% di quelle malate. I pazienti in terapia intensiva sono scesi a 10 (-2), quelli ricoverati negli altri reparti Covid sono 104 (-4).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.242 (+20): 241 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.001 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 4 nuovi decessi: un uomo e tre donne. In particolare si tratta di 3 decessi nella provincia di Bologna e 1 in quella di Rimini. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a quota 4.264.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.953 a Modena (+3, di cui 2 asintomatici), 4.913 a Bologna (+8, quasi tutti riconducibili a focolai sotto controllo. Di questi 2 sono asintomatici); 1.029 a Ferrara (+4, tutti asintomatici); 2.196 a Rimini (+1, asintomatico).

Invariati i casi di positività a Piacenza: 4.546; Parma: 3.656; Reggio Emilia: 5.003; Imola: 404; Ravenna: 1.050; Forlì: 959; Cesena: 799.

Ricerca e innovazione. Altri 40 progetti proposti da imprese emiliano-romagnole per contrastare il coronavirus

Da: Regione Emilia Romagna

Dispositivi elettronici per la sanificazione le tastiere dei Poschiavi di autonoleggio di hotel e case vacanze nonché sistemi o piattaforme tecnologiche per assicurare il rispetto e il controllo del distanziamento negli ambienti di lavoro. E ancora, una macchina automatica per la pulizia e disinfezione di documenti, libri e materiale archivistico e un dispositivo modulare e programmabile per igienizzare di piccoli oggetti, ma anche concentratori di ossigeno per l’ossigenoterapia domiciliaresanificatori-sterilizzatori a Uvc e Ozono per decontaminare Dpi nonché soluzione per il biocontenimento controllate da intelligenza artificiale.

Sono questi, in sintesi, alcune delle 40 soluzioni progettuali presentate da imprese emiliano-romagnole, finanziate dalla Regione con oltre 4 milioni di euro per la realizzazione di progetti di ricerca e innovazione per lo sviluppo di soluzioni di contrasto dell’epidemia da Covid-19. I progetti ammessi a contributo, per un valore totale di 5 milioni di euro, dovranno concludersi entro 6 mesi dall’approvazione del finanziamento.

Salgono così a 9,3 milioni di euro le risorse complessive messe a disposizione di imprese, startup e laboratori di ricerca dalla Giunta regionale per progettare prodotti e servizi innovativi in grado di essere rapidamente industrializzati e adottati su scala almeno regionale. Complessivamente arrivano a 86 progetti le iniziative nelle tre call del bando regionale: 67 da imprese e 19 da laboratori della Rete regionale Alta Tecnologia.

Con la terza finestra si chiude il bando della Regione a sostegno di iniziative per sanificare gli ambienti, ridurre il rischio di contaminazione, nuovi modelli di distanziamento delle persone, garantire sicurezza sui luoghi di lavoro e di aggregazione.

“Si chiude l’iter di approvazione dei progetti di ricerca e sviluppo finalizzati al contrasto al Coronavirus a seguito del bando uscito nella metà dell’aprile scorso. Si tratta – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla– di un importante investimento, per un totale di oltre 9 milioni di euro, con cui iniziamo a creare le filiere innovative che guardano al futuro dell’Emilia-Romagna e del Paese intero. Ci prepariamo così a realizzare le strumentazioni tecniche e i dispositivi di sicurezza ideati da imprese e laboratori di ricerca del nostro territorio, che ci permetteranno di attraversare con maggiore fiducia i prossimi mesi di incertezza sanitaria, ma soprattutto ci preparano al rimbalzo economico che ci aspettiamo per il prossimo autunno”.

La misura della Regione punta a sostenere lo sviluppo e sperimentazione di soluzioni concrete e di tempestiva applicazione, con una duplice finalità: da un lato contrastare la diffusione del contagio, prevenire focolai epidemici, migliorare la cura e l’assistenza ai pazienti, sia ospedalizzati che domiciliarizzati, potenziare laboratori di ricerca per analisi, test e certificazione di dispositivi medici e di protezione; dall’altro, con la riapertura delle attività produttive, prevenire, ridurre e annullare il rischio di contaminazione nei luoghi di lavoro, negli esercizi commerciali di dimensioni grandi e piccole, nei luoghi di fruizioni di servizi quali banche, Caf; nei luoghi di socializzazione e ricreazione quali alberghi teatri, musei, ristoranti, cinema e località turistiche, nelle attività sportive e ricreative, nelle attività scolastiche, delle Università, del sistema formativo ed educativo nonché nel sistema di trasporto per la mobilità pubblica e privata.

IL FIGLIO DELLA GUERRA

1Nel 1945, quando finì la seconda guerra mondiale, la zia Lucia aveva sedici anni. Nel 1948, quando la situazione in Italia era ancora molto difficile, lei cominciò il suo lavoro come maestra d’asilo in una piccola valle Italiana dove c’erano minuscoli paesi e molta povertà. Una deprivazione che non fu solo di beni materiali ma anche di sentimenti e idee. La guerra aveva tolto il pane dalla bocca quanto la voglia di pensare dal cervello. Aveva riempito la testa di pidocchi e i pavimenti di scarafaggi. Aveva annullato inibizioni, senso del limite, pudore. Quando c’è disperazione si annulla l’equilibrio delle persone e questo può avere molte conseguenze. In quegli anni la scuola materna della zia Lucia si riempì di ragazze madri con figli biondi con gli occhi azzurri. Il passaggio dell’esercito tedesco aveva lasciato il segno. C’erano figli illegittimi, orfani, bambini con un solo genitore.
Frequentava la scuola anche il figlio del parroco. Quel pover’uomo, in una notte di bombardamenti e paura, aveva trovato rifugio tra le braccia di una donna del posto. Nessuno diceva  apertamente che il bambino era il figlio del prete, ma lo sapevano tutti, aveva gli stessi occhi nocciola.
Il pargolo crebbe arzillo e, iniziata la scuola, si conquistò in fretta un piccolo spazio nel cuore delle sue insegnati. Nel giro di qualche mese si dimenticarono tutti delle sue origini e lo apprezzarono per quel che era. Un bambino bravo e buono.

A casa nostra nessuno sa che fine abbia fatto quello scolaro, ma la zia Lucia è convinta che abbia una famiglia e sia felice. Spero anch’io che sia così. La scuola era privata, gestita da una congregazione di Suore, il metodo di insegnamento seguito era quello delle sorelle Agazzi vissute in provincia di Cremona all’inizio del 1900. Il metodo educativo ‘Agazziano’, assieme a quello ‘Montessoriano’, ha inaugurato l’era dell’attivismo italiano. E’ fondato sull’idea che al centro dell’apprendimento ci sia l’esperienza del bambino come attore del processo formativo. Il bambino collabora con gli altri seguendo il metodo del mutuo insegnamento: il più esperto e consapevole fornisce informazioni ed indicazioni ad un proprio compagno meno preparato. Chissà se questo metodo è meglio di tanti altri, la zia dice che i risultati erano buoni, ma forse lo sarebbero stati comunque. I bambini hanno una grande capacità di adattamento e una spinta all’apprendimento formidabile.

In questo momento sono seduta sulle scale della cantina della zia. Ho una scatola di vecchie fotografie appoggiata sulle ginocchia. Ripenso al figlio del parroco. Adesso dovrebbe avere più di 70 anni. Chissà come ha vissuto la sua vita e se ha mai saputo chi era suo padre. In paese lo sapevano tutti, qualche pettegolo gliel’ha sicuramente detto. Ma forse questo a lui non è importato più di tanto. Una vita serena vale quanto qualsiasi altra vita serena. Senza aggiunte e senza sconti.

Guardo una vecchia foto della zia con i bambini della scuola.  Questo mi permette di allungare lo sguardo oltre la carta fotografica e oltre il tempo del ricordo che sa solo di passato, e di vedere un mondo diverso. Vedo il bambino illegittimo che cammina su un sentiero di montagna. Non è più un bambino, è un signore con la barba grigia. Le sue scarpe da trekking fanno presa sui sassi del sentiero su cui sta camminando, intorno c’è tanta vegetazione. E’ quasi estate e non fa freddo. C’è il sole e lui cammina un passo dopo l’altro, con molta attenzione, come sanno fare le persone cresciute e vissute in montagna. Io cammino in senso contrario, sto scendendo a valle. Gli zaini sulle spalle, i jeans e delle magliette bianche di cotone. Siamo vestiti così. La borraccia dell’acqua a portata di mano. Io scendo e lui sale. Prima mi sembra un puntino, poi un piccolo animale, poi un animale più grosso e poi un uomo. E lui dall’altra parte vede prima un ramo sul sentiero, poi un uccellino, poi una capra e poi una donna.
La strada fa una piccola curva, c’è un grosso masso grigio a lato della carreggiata, posizionato sotto un albero dalle foglie verde chiaro. La luce filtra tra i rami e crea delle piccole fiammelle luminescenti che si spengono subito. Io raggiungo il masso, l’uomo raggiunge il masso. Ci incontriamo in una dimensione che ha cambiato il tempo, in uno spazio desiderato per incontrarci. Lo guardo. Ha ancora i capelli ricci, anche se adesso sono radi. La pelle chiara arrossata, gli occhi nocciola, un fisico atletico nonostante l’età, delle gambe un po’ tozze, delle belle mani possenti e curate. Io continuo a scendere e lui a salire.  Ci incontriamo vicino al masso. So chi è, non ho dubbi. “Piacere Costanza”, gli dico. Lui fa cenno di sì con la testa e si siede sul masso. Mi siedo anch’io. Mi guarda serio e dice: “Ho sempre saputo che prima o poi ci saremmo incontrati, c’era qualcosa di incompiuto nel nostro esistere. Un bisogno di conoscenza e di appagamento. La mia vita è stata una buona vita, mi sono sposato e ho avuto un figlio, l’ho chiamato Arturo. Ora Arturo si è a sua volta sposato e abita lontano da qui, ma ci sentiamo sempre. Mia moglie se n’è andata lasciandomi il ricordo di tanti sorrisi, di tante giornate passate assieme, di tanta complicità, del confronto che ha sempre saputo garantirmi senza volere in cambio nulla. Le devo molto, anche adesso che non c’è più.  I miei ricordi sono i migliori compagni che ho. Ho fatto il medico, curato tanta gente, aiutato chi ho potuto. Ho anche visto tanta sofferenza, ma questa faceva parte del mio lavoro. Mio padre mi ha regalato l’universo e io gli sarò eternamente grato per questo. La mia vita dura da più di settant’anni e ho potuto sperimentare ciò che di meglio si può trovare a questo mondo: l’amore. Prima quello di mia madre, poi quello di mia moglie, di mio figlio, dei miei amici e dei pochi parenti che ho. Questo ha riempito di senso il mio esistere e per questo vorrei tanto ringraziare mio padre. Mia madre mi ha raccontato che era un generale dell’esercito tedesco, un uomo molto potente. E’ sicuramente così, altrimenti non mi avrebbe abbandonato. Ha dovuto andarsene per non disertare. Un mio amico, per invidia, una volta mi ha detto che era un uomo sempre vestito di nero che faceva un lavoro particolare. Invidia appunto, sapeva anche lui che era un generale. Devo a un generale tedesco la vita. Avrei voluto abbracciarlo almeno una volta. Ma non è stato possibile.
La vita esige molto da chi la ama. E’ così forte, così assoluta, così unica nel suo iniziare, proseguire, finire. E’ comunque un dono, è la luce che arriva sulla terra. È la gioia della scoperta. Spero che mio padre sia stato felice per tutto il tempo in cui ha vissuto.
Sono seduta sul grande masso, riguardo le foglie dell’albero, riguardo verso il sentiero. L’uomo si alza, fa un cenno col capo, mi saluta con la mano, si allontana. Sembra prima un grosso animale, poi uno scoiattolo, poi un sasso marrone. Se ne va, nel vento e nel tempo.

Torno indietro verso la foto che stavo guardando, verso il tempo che condivido con i miei familiari. Poter pensare che la vita di quell’uomo sia stata lunga e soddisfacente è una gran consolazione. Quel che pensa di suo padre non ha importanza. La realtà non è una sola per tutti,  ci sono molti modi di guardare, tante angolazioni dalle quali vedere. Il nostro caleidoscopio visivo è un miscuglio di immagini, pensieri, sperimentazioni materiali. E’ una continua gestazione. Tutto questo insieme ci permette di andare avanti, di amare e di sognare. Quindi va bene così.
Il generale tedesco ci ha lasciato un grande dono, una vita in più. Anche il parroco del paesello, a dire il vero.

EMILIA ROMAGNA IN FESTIVAL
Per il Ventennale 36 concerti live: dal 26 luglio al 10 settembre

Da: Regione Emilia Romagna

Novità e graditi ritorni, eccellenze italiane, con una forte presenza femminile. La “grande musica” che fa riferimento ai compositori del passato ma anche del presente. E poi gli omaggi ai compositori che hanno scritto per il festival, le orchestre La Toscanini e La Toscanini Next in residenza, la dedica nel concerto inaugurale al direttore, pianista e compositore Ezio Bosso, recentemente scomparso.

Emilia Romagna Festival compie 20 anni e festeggia questo importante compleanno con un ricco programma composto da 36 eventi live, dal 26 luglio al 10 settembre, in luoghi in gran parte all’aperto e suggestivi, nel pieno rispetto delle nuove misure di sicurezza.

Dando continuità alla sua vocazione di rassegna dedicata alla musica classica esplorata nelle più diverse sfaccettature, Emilia Romagna Festival conferma più che mai per questa edizione il proprio ruolo di importante realtà di promozione culturale al servizio del territorio e degli artisti italiani e internazionali.

Il cartellone ospiterà grandi artisti internazionali come Richard Galliano, Ramin Bahrami, Cristina Zavalloni, Danilo Rea, Ivo Pogorelich, I Solisti Veneti, Moni Ovadia, Daniela Pini, Silvia Chiesa insieme a giovani talenti di assoluto valore quali la violinista Sharipa Tussupbekova e l’ensemble Young Musicians European Orchestra.

“La Regione Emilia-Romagna- ha commentato l’assessore alla Cultura Mauro Felicori durante la presentazione del Festival tenutasi stamattina- intende confermare anche per il futuro il sostegno, ormai consolidato, all’Emilia Romagna Festival che nei 20 anni ha saputo conquistarsi prestigio e popolarità, rafforzando la musica di qualità nel brillante dialogo dei generi musicali, nello scoprire talenti, trovare nuovi luoghi, suscitare il lavoro dei compositori e quindi la creazione di nuova musica. Tutte virtù di questo festival, che la Regione apprezza e che il programma che sembra non risentire dei mesi passati ed è sintomo di vitalità, conferma”.
“Ieri abbiamo presentato Santarcangelo Festival nell’edizione del cinquantennale, poco tempo fa il Ravenna Festival. La cultura riprende possesso dei suoi spazi e luoghi- ha aggiunto l’assessore-, quale elemento fondamentale nella vita delle persone. Tutto questo mi fa particolarmente piacere. Apprezzo infine il ruolo de La Toscanini, orchestra in residenza, a cui daremo molta attenzione accompagnandone la crescita a livello nazionale e internazionale”.

Ai grandi compositori del passato Vivaldi, Bach, Rossini, Verdi e Beethoven, e a quelli contemporanei che hanno scritto musiche per ERF, Morricone, Bacalov, Gubajdulina, Sollima, Nyman, Glass e Penderecki è dedicata l’immagine del ventennale del festival.

“I compositori sono sempre stati il motore del festival- dichiara Massimo Mercelli, fondatore e direttore artistico della rassegna-. Fin dalle prime edizioni, ci siamo distinti con proposte di ascolto dei più interessanti compositori di oggi e dei grandi del passato, offrendo al nostro pubblico anche le creazioni di giovani autori, ancora sconosciuti poi giunti alla fama internazionale”.

Le orchestre in residenza di questa edizione si inquadrano tra le eccellenze italiane e quelle fiore all’occhiello dell’Emilia-Romagna: La Toscanini con i suoi organici modulabili, fondazione musicale di Parma acclamata da pubblico e critica nelle maggiori sale da concerto di tutto il mondo, e La Toscanini Next, neonato progetto di alta formazione in campo musicale mirato all’accrescimento delle competenze dei musicisti under 35, con sede nella scuola di musica Giuseppe Sarti di Faenza e nel centro di produzione musicale Arturo Toscanini di Parma.

II festival inaugura il 26 luglio all’Arena San Domenico a Forlì, con un debutto d’eccezione: il Concerto n. 2 di uno dei più celebri protagonisti della musica contemporanea internazionale, il pianista e compositore Michael Nyman, scritto per il flauto di Massimo Mercelli e dedicato all’amico comune Ezio Bosso, recentemente e prematuramente scomparso. Il brano sarà eseguito dallo stesso Mercelli con I Solisti Veneti, che insieme affronteranno anche Contrafactus di Giovanni Sollima, scritto su commissione del Festival proprio 20 anni fa, e due pezzi di Giuseppe Tartini, poliedrica personalità musicale e culturale dell’Età dei Lumi, di cui quest’anno il festival celebra i 250 anni dalla morte. Il concerto verrà trasmesso in global streaming in collaborazione con ItaliaFestival e il Ministero degli Esteri.
Sulle note della Sinfonia n. 7 di Ludwig van Beethoven, di cui quest’anno ricorre il 250° anniversario della nascita, riarrangiata dal compositore Fabio Massimo Capogrosso e delle elaborazioni per orchestra delle canzoni di Francesco Paolo Tosti a cura del Maestro Francesco Lanzillotta, la Filarmonica Arturo Toscanini diretta dallo stesso Lanzillotta con il mezzosoprano Daniela Pini chiuderà il festival il 10 settembre alla Rocca Sforzesca di Imola. /CL

Per avere tutte le informazioni sulle location e sul programma: [vedi qui]

Peruffo: “Piano Periferie: un’opportunità unica da non farsi sfuggire”

Da: Forza Italia Ferrara

Non ci sono pregidizi ideoligici (difficili anche solo ipotizzarli, in riferimento a una pratica di riqualificazione urbanistica) nè secondi fini dietro al mio voto, assolutamente trasparente, riguardante il Piano Periferie.
Qualche mese fa l’assessore Maggi spiegava che “sarebbe una follia rinunciare a investire” relativamente a una parte di città a stretto contatto con il centro storico, in prossimità di un luogo di forte indotto turistico grazie al Meis e con comprovate problematiche legate al degrado sedimentato nel corso degli ultimi decenni a seguito della chiusura del Mercato Ortofrutticolo.

Personalmente la penso allo stesso modo: perdere i milioni di finanziamento già stanziati dal Governo vorrebbe dire lasciarsi sfuggire un’opportunità più unica che rara di riqualificare un’area importantissima non solo per i residenti.
A questi aspetti aggiungo le rassicurazioni avute in merito al discorso ambientale, dal momento che il parcheggio multipiano al centro delle osservazione dei colleghi di maggioranza, non comporta un temuto impatto negativo in termini di aumento di metri cubi di cemento, prevedendo – al contrario – una struttura di acciaio, reversibile e dal costo ridotto. Una soluzione che, a mio avviso, non dovrà essere un mezzo per far cassa, ma – al contrario – una struttura ad accesso gratuito, affiancata da un’adeguata offerta di bike-sharing, incentivando in questo modo chi viene da fuori a lasciare la macchina e proseguire con le biciclette per i propri giri in città.
Sicuramente un apporto di nuovi volumi edilizi ci sarà, ma rimane nelle logiche delle innovazioni urbanistiche che qualunque città che vuole rimanere al passo coi tempi deve affrontare, senza contare le positive ricadute in termini di occasioni di lavoro nella fase esecutiva oltre che in quella gestionale.

Ci inoltre tengo a ribadire che non parlo unicamente sulla base delle tante sollecitazioni avute dai residenti della zona, preoccupati dello stallo e di un eventuale radicamento dello status quo dell’area per molti anni a venire, ma anche per testimonianza diretta. Nel recente passato sono intervenuta in più occasioni, quando l’area-camper stava diventando una zona stanziale per nomadi, così come ho vissuto in in prima persona le occupazioni abusive dei locali attigui alla sede ANDOS (Associazione Donne Operate al Seno) in via Darsena, facilitate dal degrado del contesto dell’ex Mof.

Per concludere: un’area riqualificata a livello urbanistico, resa più fruibile da strutture ideate e organizzate per residenti, pendolari e turisti, significa rendere più viva e pregevole una porzione rilevante di Ferrara.

Turismo. Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia: niente di più vicino

Da: Regione Emilia Romagna

“Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. La Riviera Adriatica italiana. Niente di più vicino!”. È l’invito rivolto per tutto il mese di luglio dalle tre Regioni ai turisti tedeschi con una campagna tv congiunta su Wetter.com, il più famoso sito di previsioni meteo tedesco (640 milioni di visitatori l’anno), e sul network di canali tv privati tedeschi Pro 7 / Sat 1.

Grado e Lignano Sabbiadoro, la Costa veneziana e la Riviera romagnola puntano sul turismo di prossimità di uno dei mercati europei più strategici, forti di caratteristiche comuni e specificità individuali.
E oggi i tre presidenti, Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna), Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia), in videocollegamento da tre spiagge simbolo hanno dato il via alla campagna di promozione.

“Nonostante questa drammatica pandemia- afferma Bonaccini- non abbiamo mai voluto pensare che questa stagione turistica fosse persa. Al contrario, siamo determinati più che mai nel promuovere quanto di unico offre la Riviera Adriatica, sia sul mercato nazionale sia sui mercati internazionali nostri storici punti di riferimento: servizi a misura di famiglia, per tutti i gusti e tutte le tasche, e per ogni fascia d’età e di popolazione. Ed è importante farlo con Veneto e Friuli-Venezia Giulia, guardando all’Alto Adriatico”.

“Ho sempre detto che dall’emergenza sanitaria ne saremmo usciti insieme- prosegue Bonaccini-, la stessa unità che serve adesso per la piena ripartenza, andando al di là dei confini geografici e delle differenze politiche. Tutto nella massima sicurezza, perché resta una priorità osservare rigidamente le misure di distanziamento sociale. Dall’Emilia Romagna, dalla nostra Costa, terra di grande accoglienza e capacità ricettiva, con un entroterra altrettanto splendido, culla di cultura e tradizioni, mi fa particolarmente piacere lanciare questo messaggio insieme ad altri due presidenti di regione, gli amici Zaia e Fedriga, con i quali stiamo collaborando per permettere alle nostre comunità di rialzarci. E sono certo che ce la faremo”.

“L’intraprendenza, il coraggio e una storica vocazione all’ospitalità dei nostri operatori sono da sempre le chiavi del successo dell’offerta turistica dell’Alto Adriatico– sottolinea Zaia– e lo saranno ancora di più in questa delicatissima e impegnativa fase di ripresa da una crisi senza precedenti. Questa industria funziona perché le aziende del turismo funzionano. Ma ora hanno bisogno di supporti concreti da parte di tutti. Le Regioni stanno facendo la loro parte, anche giocando ‘di squadra’, come questa iniziativa dimostra: ci aspettiamo che Governo nazionale e Unione Europea, dal canto loro, non lesinino attenzione e risorse”.

“La principale vittima del Covid a livello economico è il turismo– aggiunge Zaia – e il comparto balneare, che in Veneto fa affidamento su una clientela prevalentemente straniera, sta soffrendo notevolmente. Ma l’Adriatico continuerà a essere la spiaggia dei turisti di lingua tedesca ed è in questi Paesi che andiamo a investire in promozione, ribadendo che nei nostri territori abbiamo lavorato seriamente per la sicurezza dei residenti e degli ospiti e che le località balneari si sono adeguatamente attrezzate per assicurare un tranquillo e distensivo soggiorno, nel rispetto di regole precise di comportamento. D’altro canto Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, già segnalatesi come regioni tra le più efficienti a livello europeo in ambito sanitario, sono anche tra le mete turistiche più affidabili oggi nel mondo e noi siamo pronti a dare il bentornato a tedeschi, austriaci, svizzeri e a tutti gli europei che non vedono l’ora di rivivere le vacanze in riva al nostro e al loro mare”.

“Si tratta di un progetto ambizioso- evidenzia Fedriga- che mira ad affermare la Riviera Adriatica nel suo insieme quale meta di riferimento sul mercato tedesco per il turismo estivo”.

“La decisione di pianificare gli investimenti su base triennale- chiude Fedriga- rappresenta inoltre la volontà delle tre regioni di unire le forze in una prospettiva di più ampio respiro, ponendo a comune denominatore il valore inestimabile dei nostri litorali quale leva per il rilancio economico e occupazionale”.

La campagna promozionale

Uno spot tv da 20 secondi racconta, attraverso una carrellata di vivaci immagini piene di sole, mare e colori, i 300 km di spiagge e le suggestive località delle tre Regioni. Previsti oltre 2.000 passaggi sulla Web TV di “Wetter.com” e 830 passaggi televisivi su canali tv nazionali privati generalisti (PRO 7, SAT 1 , KABEL EINS) e su canali specializzati (SIXX, Sat 1 GOLD, PRO 7 MAXX, Kabel 1 Doku), con un programmazione concentrata sulle fasce orarie più strategiche, dalle 17 alle 20 e dalle 20 alle 23, che garantirà 115 milioni di contatti complessivi.

Pianificata anche una campagna online sul sito di Wetter.com con “traffic driver”, ovvero banner che rimandano ad un’apposita landing page “Für Ihren Urlaub an der Adria” (“Per la sua vacanza sulla Riviera Adriatica”) dedicata all’offerta di vacanza delle tre Regioni e con rimandi ai rispettivi portali turistici. L’operazione si basa su un accordo triennale tra Friuli-Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna con un investimento annuale di 300.000 euro (100.000 euro a Regione). La pianificazione per l’estate 2020 svilupperà azioni di comunicazione del valore di oltre 1,8 milioni di euro.

In programma entro l’anno anche un Workshop, realizzato in modalità online con le più moderne tecnologie digitali di comunicazione, per la commercializzazione delle proposte di vacanza delle tre Regioni. Data l’ampiezza dell’offerta, si prevede di ospitare oltre 100 buyer in rappresentanza di tutta la domanda turistica nazionale ed internazionale.

Sui medesimi canali, sempre nel mese di luglio a partire da lunedì 6, è prevista anche una campagna Tv con spot da 20 secondi a tema turismo all’aria aperta in Romagna, con immagini di campeggi e strutture delle zone di Ferrara, Ravenna e Riviera di Comacchio, con claim “Adria Romagna, italienisches Dolce Vita” (“Riviera Adriatica, la Dolce Vita italiana”) e, in chiusura, la cartina della Romagna e il logo della Campagna Sorriso che contraddistingue l’estate 2020.

Link per scaricare lo spot “Romagna, Venetien und Friaul. Italienische Adria. Nichts liegt näher!“

https://wetransfer.com/downloads/2757f0801bcb69b772308fc47cbf06e620200630151415/0752c00d6c66fe3bf31957c4b633045620200630151531/082f09

Link per scaricare lo spot “Adria Romagna, italienisches Dolce Vita”

https://wetransfer.com/downloads/bc08405ff517e848e32c866b4c835a5520200630154641/e1e18bd2107467e15c2549d8258581f220200630154702/f5e6f9

Istruzione. Al via le visite nelle scuole dell’Emilia-Romagna in vista della ripartenza a settembre

Da: Regione Emilia Romagna

Parte dalla Romagna il ciclo di visite voluto dall’assessore regionale alla Scuola e Agenda digitale, Paola Salomoni, per verificare di persona le strutture scolastiche dell’Emilia-Romagna e garantire, assieme ai sindaci e ai dirigenti, la ripartenza delle attività didattiche in sicurezza a settembre.

Questa mattina, a Cesena, l’assessore ha visitato le scuole primarie “Martorano” e “Bruno Munari” e nel pomeriggio sarà a Bertinoro alle scuole materne “La Coccinella”, “Mariele Ventre”, “Il Cucciolo” e alla scuola elementare “Paolo Amaducci”.

Il sopralluogo è stato anche l’occasione per presentare -con una conferenza stampa a Cesena assieme all’Unione dei Comuni della Valle del Savio – il progetto della Regione, che ha stanziato 5 milioni di euro per rendere disponibili per gli studenti dell’Emilia-Romagna computer, tablet e strumenti di connettività per dialogare a distanza con la scuola, i compagni e i docenti, soprattutto quando le attività di istruzione e formazione professionale in presenza sono sospese. Risorse a cui si aggiunge la donazione di un milione di euro di Zanichelli editore, destinata a progetti rivolti ai bambini delle scuole primarie. Delle risorse complessive, all’Unione dei Comuni della Valle del Savio sono stati destinati oltre 114 mila euro: 89 mila dalla Regione per gli alunni delle secondarie di 1° e 2° grado e quasi 25mila da Zanichelli Editore per gli alunni della scuola primaria.

“Un progetto- ha affermato l’assessore Salomoni- che ha un duplice obiettivo: dare una risposta concreta all’esigenza emersa in piena emergenza e sostenere la riqualificazione del sistema educativo di istruzione e formazione, favorendo da un lato le opportunità di apprendimento dei bambini e dei giovani, e contrastando, dall’altro, il divario digitale delle famiglie. Nessuno deve rimanere indietro, perché il diritto all’istruzione e all’apprendimento deve essere garantito a tutti. Così come- ha aggiunto Salomoni- quello di studiare in ambienti sicuri, da tutti i punti di vista”.

E proprio sul fronte sicurezza l’assessore ha ricordato come le due scuole elementari visitate a Cesena (Martorano e Munari), assieme alla scuola d’infanzia “Giardinetto”, saranno interessate da importanti lavori di ristrutturazione.

I lavori di ristrutturazione previsti

Con una dotazione complessiva di 1,2 milioni di euro, l’edificio della scuola elementare “Martorano” sarà migliorato dal punto di vista sismico, con interventi di consolidamento delle murature e dei solai. Saranno inoltre abbattute le barriere architettoniche e lo stabile sarà adeguato alle normative, comprese quelle antincendio, e sarà reso più efficiente dal punto di vista energetico. Miglioramento sismico strutturale ed efficientamento energetico anche per la scuola primaria “Munari” e per la scuola d’infanzia “Giardinetto”, con un costo complessivo di 2,6 milioni di euro, di cui quasi 1,2 di mutui Bei (Banca europea degli investimenti).

Il progetto dell’Unione dei Comuni Valle del Savio

Con le risorse disponibili, saranno erogati voucher agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado residenti (iscritti nell’anagrafe della popolazione residente) nei comuni di Bagno di Romagna, Cesena, Mercato Saraceno, Montiano, Sarsina, Verghereto. Voucher da utilizzare presso gli esercizi commerciali convenzionati al progetto, dove gli studenti maggiorenni e le famiglie dei minorenni potranno acquistare: pc portatili, tablet, dispositivi/abbonamenti per la connettività. Oltre 13.500 (per la precisione 13.588) i potenziali aventi diritto, ovvero gli studenti della fascia 6 – 18 anni residenti nei Comuni della Valle del Savio.

Tutte le informazioni utili e le modalità per presentare domanda sono disponibili sul sito dell’Unione dei Comuni Valle del Savio.

Confagricoltura Ferrara. Trebbiatura dell’orzo in provincia

Da: Ufficio Stampa Confagricoltura Ferrara

“Produzioni buone per l’orzo ormai trebbiato, granella ottima sia in termini di qualità che di quantità”. A parlare è Claudio Mesini, Presidente della Sezione Cereali di Confagricoltura Ferrara che aggiunge – Insieme al mais, l’orzo è il cereale più utilizzato per la produzione di mangimi; impiegato inoltre per l’alimentazione umana e per la produzione di malto. La nostra provincia destina oltre 3.000 ettari alla produzione di orzo (da foraggio, seme, granella, energetico) su un totale regionale di circa 24.000 ettari. La trebbiatura dell’orzo è stata senza dubbio positiva, sia dal punto di vista della produzione che della qualità del prodotto, anche se si registra qualche differenza tra le varie zone del territorio provinciale. La produzione si conferma migliore rispetto a quella dello scorso anno, con una media che varia tra i 60 e gli 80 quintali per ettaro, con punte anche di 90/95 ql/ha. Le migliori rese si sono registrate nel Medio ferrarese, in particolare i territori di Copparo, Tresignana e di Riva del Po; buone quelle della zona di Ostellato e del Mezzano, che confermano rese sopra gli 80 ql/ha, mentre risultano inferiori le produzioni dell’alto ferrarese. Per quanto riguarda i parametri qualitativi, migliori rispetto allo scorso anno, una prima valutazione sul cereale registra un peso ettolitrico di 65/70 Kg/hl, superiore di 2-3 punti rispetto al 2019. Non altrettanto brillanti le quotazioni di mercato, con un prezzo inferiore rispetto a quello del 2019, un trend negativo in essere da qualche anno. Il mercato certamente risente delle scorte accumulate durante il lockdown e del raccolto abbondante. Claudio Mesini conclude “fortunatamente la stagione siccitosa non ha creato grossi problemi a questa coltura, in quanto le aziende hanno gestito la produzione intervenendo anche con irrigazioni di soccorso nei campi più stressati e infine le ultime piogge hanno favorito una maturazione ottimale senza comprometterne la sanità”. Carlo Sivieri Presidente Regionale dei Pensionati di Confagricoltura nonché produttore cerealicolo e contoterzista è ancora più soddisfatto “I raccolti sono andati molto bene, l’orzo si presenta sano e con un’ottima resa; parlo soprattutto dei territori de comune di Riva del Po, che hanno prodotto dagli 80 ai 95 quintali per ettaro; anche il grano ci sta dando buone soddisfazioni, sia il tenero che il duro”.

Arrivano primi stagionali con apertura frontiere UE

Da: Ufficio Stampa

Con la riapertura dei confini dell’Unione Europea arrivano i primi lavoratori stagionali extracomunitari, provenienti dai 14 Paesi ammessi della lista Ue, per assicurare la raccolta delle principali produzioni Made in Italy messa a rischio dalla mancanza di manodopera a causa del lungo periodo di lockdown con la chiusura delle frontiere.

L’appuntamento – annuncia Coldiretti – è per domani giovedì 2 luglio, all’aeroporto “San Francesco d’Assisi” di Perugia, dove alle ore 15,00 atterrerà il primo volo charter da Casablanca con 110 lavoratori stranieri specializzati che finita la stagione torneranno nel loro Paese.

Si tratta di operai agricoli stagionali qualificati che ormai da anni sono impiegati sul territorio nazionale, tanto da essere diventati indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane dove lavoreranno soprattutto alla raccolta della frutta e degli ortaggi in piena produzione nei mesi di luglio ed agosto in Umbria, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Valle d’Aosta.

Per l’occasione verrà diffuso l’esclusivo report di Coldiretti su “Il lavoro e le frontiere nell’era del coronavirus” sull’impatto che la pandemia e la riapertura delle frontiere Ue hanno sull’occupazione, sull’economia e sulle produzioni agroalimentari Made in Italy.

Ambiente, Bargi (Lega ER): “Risparmio idrico, regione introduca bonus per sanitari”

Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna

“Nell’ottica del rispetto dell’ambiente e del risparmio idrico, la Regione introduca un bonus per coloro che acquistano sanitari nuovi. Si tratta di una proposta che, da un lato, consente di migliorare l’efficientamento energetico delle abitazioni e, dall’altro, permetterebbe a un settore, come quello ceramico-sanitario, che ha patito gravissime perdite durante il periodo di chiusura forzata imposta dal lockdown, di riprendere fiato”. E’ quanto chiede il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi, che annuncia di inserire la proposta di un “fondo ad hoc” nel progetto di legge di assestamento del Bilancio di previsione.

La Delibera di Giunta n. 718 del 22 giugno scorso si limita essenzialmente a sistemare alcune questioni giuridiche rimaste in sospeso; sarebbe il caso di introdurre un provvedimento relativo ai bandi della Regione affinché questi tengano conto, tra i criteri di assegnazione dei fondi, dei principi di risparmio idrico e sanificazione degli ambienti. Quasi tutti i wc prodotti in Italia – spiega Bargi – scaricano una quantità d’acqua inferiore ai 6 litri, pertanto si potrebbe stanziare un bonus per la ristrutturazione degli arredi bagno (scarichi) in quanto è stato calcolato un risparmio di 400 milioni di euro solo attraverso il cambio dei water” conclude.

Il Rotary continua la sua azione di assistenza ai bisognosi del territorio

Da: Comune di Codigoro

Il Rotary Club Comacchio-Codigoro-Terre Pomposiane ha elargito donazioni alla Caritas, alla Protezione Civile, Alla C.R.I. ed alle Parrocchie di Comacchio e Codigoro

L’annata rotariana 2019-20 si sta avviando alla conclusione, ma il Rotary Club Comacchio-Codigoro-Terre Pomposiane, su iniziativa del suo presidente Daniele Romanini, prosegue la mobilitazione con iniziative assistenziali ritenute necessarie ed urgenti, in questo periodo di pandemia. Molto utili ed apprezzate sono state le elargizioni in denaro per oltre 2000 euro effettuate a favore di enti ed associazioni di volontariat, che operano sul territorio.
Beneficiari sono la Caritas di Ferrara-Comacchio per il sostegno che offre alle persone bisognose, la Protezione Civile Trepponti di Comacchio e l’Associazione Volontari Protezione Civile Ostellato, per l’acquisto di attrezzature di sanificazione di ambienti e locali in cui si muovono, la C.R.I. Sezione femminile di Comacchio e Codigoro, impegnate nella preparazione e fornitura di alimenti ed altri beni di prima necessità a persone povere e indigenti.

Il Sindaco Alice Sabina Zanarsi ha espresso parole di elogio per le meritevoli iniziative rotariane e ha ringraziato il segretario Enea Pandolfi che, in rappresentanza del Rotary Club Comacchio-Codigoro-Terre Pomposiane, insieme al dott. Gianni Serra, al perito Ilgher Galli, alla dott.ssa Maria Teresa Farinatti, che ha provveduto alla comunicazione formale della donazione alla parrocchia di Codigoro, ricevendo un caloroso, virtuale abbraccio dal parroco Don Marco, a nome di tutte le persone che ne beneficeranno.

Attraversamenti ciclopedonali: Occorre metterli in sicurezza per la riapertura delle scuole a settembre

Da: Ufficio Stampa

Ancora una volta pedoni e ciclisti sono coinvolti in incidenti durante attraversamenti stradali, quello di ieri e riportato sulla stampa è solo l’ultimo di una lunga serie. Ovviamente non commentiamo il singolo incidente né tantomeno la dinamica, che è materia della Polizia Municipale. Come FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta vogliamo invece sottolineare la pericolosità di molti, troppi passaggi pedonali e ciclopedonali. Lo dichiariamo da molto tempo e non solo sulle pagine dei giornali, ma in primo luogo all’Amministrazione Comunale, a cui chiediamo da anni un “Progetto complessivo per la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali e ciclopedonali”. Richiesta finora inascoltata o forse peggio, sottovalutata. Non è più possibile intervenire a spot: una sistemata qua, un’aggiustatina là; a volte un lampeggiante, a volte un dissuasore. Il tutto (sembra) senza un progetto complessivo (e se c’è risulta ben mimetizzato).

FIAB chiede maggiore ciclabilità, perché una Ferrara ciclabile è una città più sicura per le persone.

A un recente incontro con assessore all’Ambiente e assessore alla Pubblica Istruzione abbiamo rinnovato la richiesta di un progetto che interessi TUTTI gli attraversamenti pedonali e ciclopedonali, partendo proprio da quelli posti nelle vicinanze degli istituti scolastici.

Settembre è vicino e la riapertura delle scuole potrebbe far aumentare pericolosamente il traffico di auto private, con il rischio di aggravare l’incidentalità e la pericolosità degli attraversamenti pedonali e ciclopedonali.

Medicina e Chirurgia: 92 medici laureati e subito abilitati alla professione medica

Da: Ufficio Stampa

Giovedì 2 luglio 92 tra studentesse e studenti del corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara discuteranno online la tesi e conseguiranno il titolo di studio subito abilitante all’esercizio della professione medica, come predisposto dal Decreto “Cura Italia” per l’emergenza Covid-19.

Le future dottoresse e i futuri Dottori potranno così procedere a un ingresso anticipato nel Sistema Sanitario Nazionale.

A presiedere la commissione delle prime lauree abilitanti in Medicina e Chirurgia sarà la Prof.ssa Tiziana Bellini, coordinatrice del Corso in Medicina e Chirurgia e Prorettrice delegata alla Didattica, che dichiara:

“Come Coordinatrice del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia sono particolarmente orgogliosa che 92 studenti, di cui 88 in corso e alla prima sessione di laurea e 4 con una sola sessione fuori corso, siano stati in grado di arrivare a questo traguardo che li porta a laurearsi con ottimi voti e contestualmente ad abilitarsi.

Questo percorso è iniziato due anni fa con il Decreto Ministeriale 9 maggio 2018 n.58, che inseriva i Tirocini Pratici Valutativi all’interno del percorso di formazione anziché dopo la laurea, mantenendo però la prova scritta dell’esame di stato dopo il conseguimento del titolo.

Un’accelerazione si è avuta con D.L. n.18/2020 art. 102 del Decreto Cura Italia, che ha tolto la prova scritta dell’esame di stato lasciando solo l’idoneità ai Tirocini nel pre laurea, facendo diventare così la laurea di Medicina una Laurea Abilitante.

Il percorso si è così abbreviato, pur restando comunque impegnativo, perché nonostante la laurea abilitante, per poter esercitare la professione negli ospedali o nel territorio i neo medici dovranno comunque specializzarsi ulteriormente.

Un sentito ringraziamento va al Professor Stefano Volpato, vice Coordinatore e responsabile dei tirocini, ai docenti e ai tutors clinici delle varie aree (Medica, Chirurgica, Medicina generale e Pediatri di libera scelta), che hanno compiuto un grande sforzo per mantenere elevata la qualità del percorso di formazione in queste condizioni di emergenza”.

I livelli del Po calano ancora

Da: Consorzio di bonifica pianura di Ferrara

Come ANBI Nazionale aveva previsto, confermato anche dai dati dell’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche, è bastata poco più di una settimana senza piogge significative per vedere nuovamente una riduzione importante della portata dei principali vettori idrici nel nord Italia, facendo registrare il calo dei livelli dei grandi bacini che fungono da riserva per le esigenze idriche della Pianura Padana e che saranno progressivamente utilizzati nelle settimane a venire. Ciò che interessa ancor di più la zona della provincia di Ferrara è anche la diminuzione rapida della portata del fiume Po che nel tratto emiliano, in una settimana, è calato di 600 metri cubi al secondo. “E’ un dato molto importante perché va a toccare livelli negativi già in passato esplorati ma che comunque testimoniano la permanente difficoltà della mancata regimazione del fiume Po– dice Franco Dalle Vacche, Presidente del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara – anche per noi, che gestiamo il reticolo di canali irrigui secondari portando l’acqua del Po ai campi coltivati, si prospettano dunque periodi difficili. Grazie ai nostri impianti e alla tecnologia messa in campo dal Consorzio, l’acqua non mancherà alle aziende agricole e il nostro impegno nei loro confronti si riconferma massimo per la salvaguardia delle produzioni agricole”. Impegno che per il Consorzio è anche economico.

“Per quanto riguarda i bassi livelli dell’acqua del Po’ e dunque l’immissione nei nostri canali per l’irrigazione all’agricoltura – spiega Dalle Vacche – sono numerosi gli impianti idrovori che devono andare ad “ inseguire” l’acqua sempre più al centro del fiume, sollevarla e portarla nella nostra rete di canali che servono ad irrigare circa 170.000 ettari di territorio coltivato quasi tutto l’anno. Questo comporta costi per l’energia elettrica utilizzata ma soprattutto un importante esborso a livello fiscale per gli oneri ad essa collegati. Chiediamo da tempo un intervento statale di riduzione di questo grande peso economico fiscale legato alle sempre piu frequenti emergenze”

Calo del livello del Po che implica anche altre importanti criticità e iniziative da mettere in campo.

“E’ certamente una situazione da monitorare anche per quanto riguarda la risalita del cuneo salino, acqua salata che dal mare entra nei rami del Delta del Po con il pericolo di contaminare anche le falde – prosegue il Presidente – Il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara sta lavorando da tempo per arginare questo fenomeno contrastandolo. Di certo è un grande problema che viene accentuato dalla siccità e da una regimazione del Po non regolare. Occorre riconsiderare iniziative che possano realizzare opere necessarie per regimare il grande fiume e garantire livelli e riserve di acqua costante”.

I DIALOGHI DELLA VAGINA
A DUE PIAZZE – L’amore in viaggio

Nella puntata precedente di A due piazze, Nickname immaginava viaggi alla ricerca di qualcuno, o di se stessi, quegli ‘altrove’ dove potersi fermare. I lettori raccontano dove li ha portati il viaggio della vita.

Incastrato!

Cara Riccarda, caro Nickname,
sono dell’idea che le relazioni, per lo più, funzionino per incastro di nevrosi.
Luca

Caro Luca,
quale occasione migliore per vedere le proprie riconoscendo quelle altrui?
Riccarda

Caro Luca,
mi piace la tua versione non romantica del “ci completiamo”, “siamo complementari”. Molto più pragmatica. E l’immagine è talmente efficace che diventa romantica, quasi artistica.
Nick

Sì viaggiare… evitando le buche più dure

Cara Riccarda, caro Nickname,
sono una persona comune e ho sperimentato in base al momento, mi sono fermata al momento più bello, quello dell’amore. Ma l’amore non è una fermata è un viaggio insieme dove si cambia continuamente, in maniera uguale mai, diversi sempre ma con l’amore che ci trattiene.
NN.

Cara NN.,
parlavo oggi con un’amica che sente di non essere in viaggio, ma ferma nel rapporto col compagno. Ci sta male, si sente imbrigliata, un po’ ridotta a una dinamica lenta. Insomma, non vede il cambiamento che cerca. Un bel rischio, se non vogliamo scendere a una fermata qualsiasi.
Riccarda

Cara NN.,
anch’io sono una persona comune. Concordo sulla metafora del viaggio, spesso su un camper, e ti dirò: su un camper posso stare solo con una persona al mondo, perché non è comodo. E rischio anche con quella.
Nick

La rubrica I dialoghi della vagina va in vacanza, riprenderà a settembre con nuove idee e spunti da condividere con i lettori.

Potete scrivere a parliamone.rddv@gmail.com

TERZO TEMPO
Prima del Fischio d’Inizio: Spal-Milan

La sconfitta al San Paolo di Napoli rende ancora più difficili le speranze di salvezza per la SPAL, che questa sera, dovrà affrontare una delle squadre più in forma dopo questa ripartenza: il Milan si Stefano Pioli.

I rossoneri arrivano a Ferrara forti delle due vittorie consecutive in campionato, avendo segnato 6 goal e subendone solo uno: 3 goal a partita e senza l’apporto del ‘vecchio’ Zlatan Ibrahimovic, che farà il suo ritorno proprio al Paolo Mazza, partendo però dalla panchina. Il pronostico, insomma, sembra già scritto. La SPAL è chiamata ad una vera e propria impresa per battere il diavolo e la storia non sembra essere dalla sua parte.Su 37 precedenti nella massima serie i biancoazzurri hanno battuto il Milan una volta sola nella stagione 1956/57 in trasferta con un gol di Beniamino di Giacomo. Un dato significativo è quello dei goal segnati negli incontri tra le due squadre: il Milan ne ha fatti 83 e la SPAL 25 con ben tre incontri in cui i rossoneri hanno rifilato 6 gol agli estensi.

Il problema dell’attacco è forse quello principale in casa SPAL: 21 goal segnati, di cui 12 dal solo Petagna, al fronte di 48 subiti. Un po’ poco per puntare ad una salvezza che sembra sempre più lontana.

Cover: Spal-Milan del 76/77, partita di Coppa Italia. Nella foto Il giocatore del Milan è Giorgio Tomba mentre il portiere della Spal è Bruno Orazi