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Giorno: 16 Luglio 2020

L’AMICO NASCOSTO DELLA CITTÀ DI FERRARA
Un ricordo di Padre Marcello

Qualche giorno fa, il 13 di luglio, don Andrea Zerbini ha celebrato una messa in ricordo di padre Marcello, di cui di seguito riportiamo il testo dell’omelia. Molti ferraresi, anzi moltissimi – a patto che abbiano superato gli anta – si ricordano di quel frate mistico, mite e gentile, con il pensiero rivolto all’alto e con il dono dell’accoglienza e dell’ascolto.
(Effe Emme)

Padre Marcello dell’Immacolata, carmelitano, potremmo definirlo l’amico nascosto della città di Ferrara. C’era per chiunque fosse segnato dall’afflizione e dal peso della vita, disponibile sempre per chi suonava il campanello del suo confessionale e nessuno se ne andava senza luce, forza e consolazione, rialzato sul cammino arduo della speranza. Un “Avanti”, sorridente era sempre la parola del suo congedo. Al secolo Carlo Zucchetti nasce a Vighignolo, frazione di Settimo Milanese (Mi) il 29 Novembre 1914; nel 1948 è mandato a Ferrara presso il convento di San Girolamo: per trentasei anni la città ha conosciuto l’incessante servizio di carità di Padre Marcello, soprattutto come confessore e direttore spirituale. Nel 1960 diventa Cappellano della Divisione Pediatrica dell’Arcispedale Sant’Anna e qui sperimenta la notte oscura delle famiglie e dei bambini ammalati dell’IPI. Muore nel triduo della festa della Beata Vergine del monte Carmelo il 13 luglio 1984.

Ferrara, Chiesa di San Girolamo

Una domanda mi è nata in cuore: «Chi è Gesù per padre Marcello dell’Immacolata?»
Potremmo rispondere lasciandoci ispirare dai nomi delle poesie di san Giovanni della Croce: Gesù è per lui Fiamma, Cantico, Notte, Fonte.

Fonte cristallina che si infonde nell’anima sprofondata nell’oscurità, presenza di luce. Fiamma viva, come lo sposo del Cantico, l’amico del Vangelo, lo Spirito del Cristo, lo stesso respiro di Gesù: «fiamma che consuma e non dà pena». Ma Gesù è anche notte, dice Giovanni della Croce, «che mi guidasti, oh, notte più dell’alba compiacente! Oh, notte che riunisti l’Amato con l’amata, amata nell’Amato trasformata!». Cantico nuovo è, infine, Gesù quello di un amore inesausto, proprio di chi continua ad amare, anche se cammina per una valle oscura.

Ma non solo. Gesù, per padre Marcello, è la sorgente del suo desiderio di umanità, di libertà di dono: «Cercate – egli scrive – di vivere impostando su Cristo i vostri desideri, le vostre aspirazioni; tenete Cristo come il vostro primo e più caro Amico, a cui confidare ed aprire il vostro cuore; non stancatevi di chiamarlo: è Lui che vi ha chiamati, e più vivrete con Lui, più lo obbligherete a rimanere con voi». «Il desiderio di Dio dispone all’unione con Lui» ci ricorda ancora san Giovanni della Croce; esso è generativo della fede e dell’abbandono in Lui: «La fede, infatti ‒ è ancora padre Marcello ‒ è confidenza e amore, che ci impegna a vedere e sentire anche quando il buio e il chiuso ci circondano: è luce nelle tenebre e armonia serena nel mutismo umano».

L’esatto opposto del sentimento vissuto dal popolo, di cui ci parlano la prima lettura (Is 1,10-17) e il salmo (Sal 49) di oggi. Un popolo senza desiderio, o meglio adulterato dai molti desideri. In esso non arde più un cuore desiderante e amante del proprio Dio, ma un cuore doppio, animato di finta fede e devozione, che recita con le labbra senza tradurre in fatti, che pratica riti vuoti perché privi di un autentico sacrificio, privi del culto spirituale nella vita che è la pratica della giustizia. Gente religiosa che onora con le labbra ma non con il cuore. Essi pongono al centro se stessi, i propri interessi, e così, ricolmi del proprio io, credono di guadagnare il senso della vita senza accorgersi di perderlo perché dimentichi dell’insegnamento del Maestro: «Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, troverà il centro della sua vita».

Diversamente, il vero discepolo di Gesù è colui che ama il maestro più e oltre gli amori umani, pur sempre limitati. È colui che corre fuori di sé alla ricerca di un amore che da dentro il cuore, lo dilata oltre ogni confine, sino a creare una sconfinatezza di bene.

Questo è stato Gesù per padre Marcello. Il centro della sua vita. Ma un centro convesso ‒ per così dire ‒ rivolto verso un altro, dipendente da un altro: «Il centro dell’anima è Gesù». Si è veramente sé stessi nel momento in cui ci immergiamo in lui. La mia risposta, il mio sì di amore mi porta al mio centro, mi unisce a lui, nel centro di me stesso. Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.

L’approdo è strabiliante, ma basta veramente poco per raggiungerlo. Basta anche solo un «bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli», come ci esorta il vangelo di oggi. «Basta un solo grado di amore ‒ ricorda san Giovanni della Croce ‒ perché l’anima si trovi nel suo centro, che è Gesù, essendole sufficiente uno solo per unirsi a Lui per grazia».

E così torno ancora a domandarmi: “Chi è Gesù per padre Marcello?”

Gesù, per padre Marcello, è colui che vuol restare in compagnia nostra. Vuol essere con noi presente e vivo per condividere gioie e speranze, lutti e angosce; per introdurci e renderci partecipi di quella stessa compagnia di amore che si vive nell’intimità trinitaria, dove il Padre e il Figlio escono l’uno verso l’altro, cercano l’uno la compagnia dell’altro grazie a quella vitalità di amore che è lo Spirito santo.

L’amore di p. Marcello per l’umiltà lo si comprende perché ai suoi occhi Gesù è “l’umiltà dell’amore”. Egli ha ricalcato così le orme della pazienza del Cristo e si è immedesimato nell’umanità mite e umile di Gesù vedendo in essa il segno rivelativo dell’amore di Dio per noi: «Sì, per una fede semplice e fiduciosa si richiede umiltà, che non è una virtù degradante, ma considerazione leale e reale di ciò che siamo e di ciò che valiamo. È la virtù della realtà e della verità che offre alla nostra anima sicurezza e prontezza ad accogliere e vivere ciò che Dio ci dice, e a vedere ciò che Dio spera in noi e per noi».

Si scorge in questo pensiero l’esperienza dei Padri del deserto, i quali ritenevano che il demonio può ingannarci e depistarci solo fino a un certo punto. Può imitare tutto ciò che concerne il digiuno, perché egli non mangia, e tutto ciò che concerne il sonno, perché egli non dorme mai. L’umiltà e l’amore però non può mai imitarli. Per questo, padre Marcello non ci ha insegnato né a digiunare né a fare veglie prolungate, ma ha condotto coloro che a lui si sono affidati a camminare sulla via dell’umiltà e dell’amore.

Anche in questo, padre Marcello ricorda il ritratto di quell’amico di Dio ‒ e anche nostro ‒ tratteggiato da San Massimo il Confessore nelle Settime centurie raccolte nella Filocalia: «Un uomo, solo che abbia fede, allontana la montagna del peccato, secondo il Vangelo (Mat. 17, 19-20), con una vita attivamente buona, respingendo da sé i precedenti legami con le realtà dei sensi, incostanti e variabili. Chi è riuscito a divenire un discepolo riceve dalle mani del Verbo frammenti di pani di conoscenza spirituale, ne riempie migliaia di persone e manifesta così con i fatti il potere del Verbo di moltiplicare (Mat. 15, 32-33). Chi è stato capace di divenire un apostolo, risana “ogni genere di malattia e di infermità” e scaccia gli spiriti immondi (Mat. 10,1); bandisce l’attività delle passioni; guarisce le malattie; cioè per mezzo della speranza conduce a rette disposizioni coloro che le avevano perdute».

Coldiretti: da venerdì 17 luglio orario estivo per gli uffici di Ferrara

Da: Ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Coldiretti Ferrara avvisa che i propri uffici di zona e della sede provinciale, a partire da venerdì 17 luglio e sino a lunedì 15 settembre osserveranno l’orario di apertura al pubblico (sempre su appuntamento causa misure prevenzione COVID-19) dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 14.00, con chiusura pomeridiana ed il sabato per l’intera giornata.
Gli uffici dell’organizzazione agricola saranno chiusi per ferie comuni del personale da lunedì 17 agosto a venerdì 21 agosto compresi.

Coronavirus l’aggiornamento: nessun decesso e 46 nuovi positivi

Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

Coronavirus, l’aggiornamento: nessun decesso e 46 nuovi positivi, di cui 30 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. I guariti salgono a 23.566 (+18)

Effettuati 4.459 tamponi e 1.576 test sierologici. I casi attivi sono 1.198 (+28): il 92% in isolamento a casa con sintomi lievi. Stabile il numero dei ricoverati. Nessun nuovo positivo nelle province di Piacenza e Rimini, a Cesena e a Imola.

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 29.035 casi di positività, 46 in più rispetto a ieri, di cui 30 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

La gran parte dei nuovi contagi sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero.

I tamponi effettuati da ieri sono 4.459, per un totale di 563.225. A questi si aggiungono anche 1.576 test sierologici.

I guariti salgono a 23.566 (+18): l’81,2% dei contagiati da inizio crisi.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.198 (28 in più di ieri).

Non si registrano decessi in tutto il territorio regionale.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.101 (+28), il 91,9% di quelle malate. Restano 9 i pazienti in terapia intensiva e 88 quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.566 (+18 rispetto a ieri): 211 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.355 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.567 a Piacenza (invariato), 3.731 a Parma (+2), 5.023 a Reggio Emilia (+8, di cui tre sintomatici), 4.028 a Modena (+12, di cui due sintomatici), 5.115 a Bologna (+17, di cui 11 sintomatici); 405 a Imola (invariato), 1.055 a Ferrara (+1); 1.098 a Ravenna (+5), 966 a Forlì (+1), 820 a Cesena (invariato) e 2.227 a Rimini (invariato).

Coldiretti: 1,2 mld di aiuti per agricoltura

Da: Emilia-Romagna Coldiretti

“Dal taglio del costo del lavoro nei settori agricoli più duramente colpiti al sostegno delle filiere, dagli aiuti alimentari ai più bisogni all’accesso al credito fino all’anticipo al 70% dei fondi comunitari alle aziende, ammontano a 1,2 miliardi i sostegni alle imprese agricole italiane autorizzati dalla Commissione Europea per fronteggiare la drammatica emergenza Covid 19”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento all’approvazione definitiva del Decreto Rilancio. Il provvedimento contiene un corposo pacchetto di interventi per il settore fortemente sostenuti dalla Coldiretti. Da quando è iniziata la pandemia in Italia il 57% delle 730mila aziende agricole nazionali ha registrato una diminuzione dell’attività ma l’allarme globale provocato dal Coronavirus – ha sottolineato Prandini – ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo con la necessità di difendere la sovranità alimentare e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento alimentare in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. Sono 426 i milioni – sottolinea la Coldiretti – destinati all’esonero per i primi sei mesi del 2020 dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori di lavoro appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole ma anche ippicoltura, pesca e dell’acquacoltura. Importante – continua la Coldiretti – è anche l’istituzione di un Fondo emergenziale di 90 milioni a supporto del settore zootecnico, il rifinanziamento con 30 milioni di euro della cambiale agraria e la destinazione di 30 milioni di euro aggiuntivi per il Fondo di solidarietà nazionale, per sostenere le imprese agricole danneggiate dagli attacchi della cimice asiatica. Senza dimenticare – precisa la Coldiretti – il fondo per le emergenze alimentari con 300 milioni di euro e le misure a favore delle filiere agroalimentari come i 100 milioni destinati alla vendemmia verde, il fondo indennità sospensione attività pesca e acquacoltura e l’indennità per i lavoratori e l’estensione del contributi a fondo perduto anche alle aziende agricole. “La situazione resta grave nelle campagne dove ora è urgente attivare al più presto le misure varate senza burocrazia” ha concluso il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che a preoccupare sono le previsioni per l’autunno con le esportazioni in sofferenza, il turismo in affanno e la ristorazione lontana dalla ripresa con un duro impatto su settori importanti dell’agroalimentare, dal vino alla carne, dal latte all’olio.

Comacchio: ordinanza per il sabato sera

Da: Ufficio stampa Comune di Comacchio

A seguito dell’incontro del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, svoltosi mercoledì 15 luglio presso la Prefettura di Ferrara, è emersa la condivisa necessità di emanare un’ordinanza Sindacale che contenesse misure per mitigare il rischio di diffusione Covid e prevedesse il divieto di consumo di bevande alcoliche nei loghi pubblici o aperti al pubblico del territorio comunale.
“Il provvedimento intende scoraggiare la formazione di assembramenti ed evitare situazioni che mal si conciliano con lo stato emergenziale in vigore – spiega il vice sindaco Denis Fantinuoli – infatti tale regolazione sarà in vigore dal 18 luglio, solo per il sabato, giornata di maggior affluenza turistica, fino al termine dell’emergenza fissato, ad oggi, per il prossimo 31 luglio. Sono misure necessarie, a fronte di quanto rilevato nelle settimane scorse, in quanto l’emergenza epidemiologica da COVID-19 impone di gestire, monitorare e ridurre le possibili insorgenze di nuovi focolai epidemici”.
Quindi, per tutti i sabati, dalle ore 00:00 alle ore 6:00 del giorno seguente, per tutto il territorio comunale, e fino al 31 luglio, entrerà in vigore il divieto di consumare nei luoghi pubblici o aperti al pubblico bevande alcoliche o super alcoliche, tale divieto non si applicherà nel caso in cui la somministrazione ed il consumo di bevande alcoliche e/o superalcoliche, avvenga all’interno dei locali o delle aree del pubblico esercizio, legittimamente autorizzate all’occupazione del suolo pubblico”.

Per disciplinare l’afflusso delle persone nella zona di viale Raffaello in Lido di Spina, l’Amministrazione Comunale grazie alla fattiva collaborazione delle associazioni di categoria del comparto, è in attesa di una proposta di progettualità dalle stesse organizzazioni datoriali da sottoporre ai competenti organi tecnici per la valutazione delle condizioni di fattibilità.

Economia ferrarese: frenata per l’export e indicatori congiunturali in caduta

Da: Camera di Commercio di Ferrara

PIL ferrarese giù, nel 2020 rispetto al 2019, del -6,4%, per poi attestarsi, nel 2021, al +3,6%. A soffrire di più Industria, Costruzioni e Servizi. Questa l’ultima fotografia scattata dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio, che segna, rispetto all’anno scorso, per l’Industria una caduta del 12,5% (-21,7% rispetto al massimo del 2007), per le Costruzioni -9,9% (-50,5% rispetto al massimo del 2007), e per i Servizi – 4,4% (con una riduzione di oltre 13 punti percentuali rispetto al massimo toccato nel 2008). “È necessario mettere in campo interventi strutturali per dare efficienza al nostro sistema decisionale, e ciò anche per aumentare la capacità di spesa delle risorse nazionali ed europee, senza penalizzare qualità, trasparenza ed efficacia di impiego”. Così il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni, che ha aggiunto: “Esiste un tema generale di produzione e attuazione normativa, che è anche il più difficile da affrontare. Servono poche e chiare regole, precedute da un’attenta fase informativa e da un serio e preventivo confronto con il sistema delle imprese”.

Per quanto riguarda, in particolare, le imprese manifatturiere da 1 a 500 addetti, il primo trimestre evidenzia una forte caduta dell’indice di produzione industriale pari al -18,4% per l’artigianato e del -13,5% per l’industria. Il crollo della produzione ferrarese rappresenta il risultato più negativo in regione dopo quello di Rimini e Piacenza. Allo stesso tempo, gli ordini sono calati più velocemente (-13,9%), come del resto anche il fatturato (-14,0%). L’unica eccezione è rappresentata dal gruppo delle alimentari, che rileva la diminuzione più contenuta (-4,9%).

Gli indicatori del commercio internazionale, elaborati dalla Camera di commercio sulla base delle informazioni diffuse da Istat e riferiti al primo trimestre del 2020, confermano il rallentamento delle esportazioni, aggravando la caduta con una variazione tendenziale del -13,7%, contrazione molto più pesante rispetto a quanto si registra a livello regionale (-2,4%), dove solo Bologna, Parma e Ravenna registrano indicatori in crescita e la battuta d’arresto risulta lievemente accelerata rispetto al trend nazionale (-1,9%). Nei primi tre mesi del 2020, le imprese ferraresi hanno esportato merci per un valore complessivo di poco più di 538 milioni di euro, dato che risulta addirittura inferiore a quanto registrato nel 2013, anno successivo agli eventi sismici. A soffrire di più, i macchinari (-37 milioni di euro), i prodotti chimici (-8 milioni di euro) e i mezzi di trasporto (-28 milioni di euro). In territorio positivo, i prodotti agroalimentari, gli articoli in gomma, i prodotti di minerali non metalliferi, computer e apparecchi elettronici-ottici e i prodotti per il trattamento dei rifiuti. L’analisi per destinazione delle esportazioni ferraresi evidenzia cali diffusi. L’Europa si rivela ancora una volta la destinazione e la provenienza principale, rappresentando più del 70% dell’export ferrarese totale, quota in crescita rispetto allo scorso anno. Gli Stati Uniti, nonostante la forte riduzione (si tratta di un valore che si è ridotto di oltre 34 punti percentuali, a causa della brusca frenata dei prodotti dell’automotive), rappresentano ancora il secondo partner principale, superato dalla Germania, verso cui abbiamo comunque esportato merce per un valore inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019 a causa di una contrazione determinante dei prodotti chimici. Le uniche variazioni positive, tra i consueti paesi osservati, si registrano per Russia, Brasile India e Turchia.

In territorio negativo anche il Commercio degli esercizi al dettaglio in sede fissa (-5,6% rispetto ai primi tre mesi del 2019). L’andamento peggiore si rileva per i prodotti non alimentari, con una diminuzione pari al -11,3%, mentre il trend dell’indicatore per i prodotti alimentari pur in contrazione, al contrario di quanto avviene in regione dove cresce, appare più contenuto (-3,7%). La caduta delle vendite non ha interessato tutte le tipologie del dettaglio: iper, super e grandi magazzini hanno decisamente beneficiato della situazione, grazie alla capacità di gestire la difficile contingenza e alle consegne a domicilio, ottenendo un forte aumento delle vendite (+7%), di poco inferiore a quanto rilevato in Emilia-Romagna. I dati, di fonte regionale, relativi al Turismo registrano gli effetti della crisi già nei primi quattro mesi del 2020. I pernottamenti, in particolare, nella provincia di Ferrara sono calati del 66%.

Per quanto riguarda la dinamica dei dati di demografia delle imprese nei primi cinque mesi del 2020, pur segnando una lieve diminuzione delle cessazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (mantenendosi sopra le 1.100 unità), si registra un nuovo minimo storico per le iscrizioni, rappresentando sempre la causa principale della contrazione del sistema imprenditoriale ferrarese, passando dalle 887 del 2019 alle attuali 651, con uno scarto di oltre 230 unità in meno. Il saldo della movimentazione risulta così molto pesante (-458 unità) e fa rilevare al 31 maggio 30.857 imprese attive, con una riduzione pari al -1,2% rispetto alla consistenza di fine anno. La struttura imprenditoriale ferrarese al 31 marzo 2020 dimostra come la presenza di imprese femminili a Ferrara (23,0%) sia sempre superiore alla media regionale (20,8%) e al dato nazionale (22,0%), nonostante una lieve contrazione della consistenza, meno intensa di quella rilevata per il complesso delle imprese. Diffusi cali si registrano tra le imprese giovanili, soprattutto nei settori tradizionali. Solo il settore dei trasporti e quello dei servizi alle imprese rilevano un incremento di qualche unità. Dal lato della movimentazione, calano le iscrizioni che continuano ad essere superiori alle cancellazioni, la cui contrazione maggiore, porta ad un saldo sempre positivo e in leggero miglioramento (+55 nel 2020, +47 nel 2019 e +77 nel 2018). Le imprese straniere risultano in crescita in tutti i settori, ad eccezione che nella manifattura e nel commercio; a fronte di cali sia nelle iscrizioni che nelle cessazioni per questa tipologia di imprese si registra un saldo negativo per poche unità (-3 nel 2020, -6 nel 2019 e +19 nel 2018). La consistenza delle attive registra un aumento che in termini relativi è pari al +2%.

Segnali di crisi provengono anche dal maggior ricorso agli ammortizzatori sociali. Nei primi 5 mesi del 2020, sono oltre 7 milioni le ore richieste dalle imprese ferraresi. L’aumento è determinato soprattutto dal trend nel mese di aprile dell’ordinaria, attivabile generalmente per situazioni di difficoltà dell’azienda che si presume possano risolversi in tempi brevi ed è corrisposta fino a un periodo massimo di 13 settimane. Se per la straordinaria si registra un calo rispetto allo stesso periodo del 2019 (al contrario di quanto avviene in Regione), per la deroga si tratta proprio di un nuovo utilizzo, perché lo scorso anno alla stessa data non erano pervenute all’Inps domande. Si tratta di 1,7 milioni di ore che si concentrano per il 96% nel commercio, richieste soprattutto nel mese di maggio. La crescita relativa di ore per l’ordinaria registrata a Ferrara è a 4 cifre: ne hanno fatto ricorso tutti settori manifatturieri, ma la prevalenza si concentra nelle imprese meccaniche (oltre 3 milioni su quasi 5 milioni di ore).

Prosegue, nei primi 4 mesi del 2020, la contrazione dei protesti sia per numero che per importo, ridotti quasi della metà rispetto allo scorso anno (253 contro 419), con un valore di gran lunga più basso: nello stesso periodo del 2019 erano stati levati protesti per 420mila euro; nell’anno in corso il valore corrisponde a poco più di 108mila. Tra le tipologie, spicca la forte riduzione delle cambiali che restano il titolo di credito più protestato (97% del totale), diminuito del 35% in numero e del 57% in valore. In termini assoluti sono stati protestati 246 vaglia cambiari, per un valore complessivo di circa 96mila euro ed una media per titolo che scende sotto i 400 euro, meno di un terzo di quanto si registrava nel 2008, quando era pari a 1.400 euro. Allo stesso tempo stanno scomparendo le tratte non accettate, e gli assegni bancari si sono ridotti a poche unità, rappresentando solo il 3% dei titoli protestati. Per ora risultano in lieve calo anche le sentenze di fallimento, in particolare per quanto riguarda il commercio. Al contempo, tra gennaio e aprile 2020 si registrano 187 scioglimenti e liquidazioni volontarie, 24 in più rispetto allo scorso anno (+14,7%). L’aumento, registrato anche in ambito regionale, risulta più accentuato per la nostra provincia, mentre a livello nazionale si rileva un calo del 6,6%. I settori dove si concentra il maggior numero di scioglimenti sono il commercio, con una numerosità pressoché costante nel tempo, le costruzioni e il turismo, invece in aumento. Risultano in controtendenza, con valori in diminuzioni, manifattura e agricoltura.

Per quanto riguarda il Credito, a marzo 2020 il valore complessivo dei prestiti concessi rimane pressoché invariato rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Gli andamenti tra i settori economici registrano cali diffusi, che non riguardano solo le famiglie consumatrici. Anche il credito alle imprese medio-grandi, subisce una riduzione al contrario di quanto si registrava nello stesso periodo dello scorso anno. La contrazione più pesante è quella rilevata dalle imprese più piccole, del gruppo «famiglie produttrici». Il peggioramento dell’indicatore relativo ai prestiti alle imprese ha riguardato soprattutto il settore manifatturiero, con una variazione media totale che segna una contrazione del -8,7%, a cui si aggiunge la contrazione dei servizi, meno pesante rispetto al trimestre precedente. Al 31 marzo 2020, il tasso dideterioramento del credito per le imprese si attesta all’1,2%, con un trend in miglioramento soprattutto per le costruzioni che non registrano più il tasso più elevato, così come l’aggregato delle piccole imprese. Pressoché confermati gli indicatori riferiti agli altri settori. Il tasso di ingresso in sofferenza registra una lieve riduzione, sempre per le imprese del settore edile che rimane più alto agli altri comparti, ma di molto inferiore al dato regionale. La crescita tendenziale dei depositi accelera di qualche decimale (+5,5% rispetto allo stesso periodo del 2019), con la componente delle famiglie che aumenta il ritmo, così come fa quella residuale delle imprese. Il trend della crescita dei depositi delle famiglie si registra anche in regione, dove risulta sempre più intenso (+8,1%). Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, i depositi con durata prestabilita o rimborsabili con preavviso (2.815 milioni di euro), che rappresentano in questo caso una quota superiore rispetto alla regione (34% contro il 19%), risultano in crescita solo in Emilia-Romagna.

Comacchio. Premio studio

Da: Ufficio Stampa Comune di Comacchio

L’Amministrazione comunale di Comacchio ha previsto un premio studio riservato agli studenti e studentesse meritevoli residenti nel Comune di Comacchio che hanno superato l’esame per il conseguimento della Licenza di Scuola Secondaria di Primo Grado, anno scolastico 2019/2020, con una valutazione finale pari a 10 con lode.

Altri requisiti: non essere ripetenti della stessa classe; non beneficiare di altre borse di studio o altre provvidenze da enti pubblici o privati; essere iscritti ad una Scuole Superiore di Secondo Grado per l’anno successivo e non aver riportato nell’anno scolastico alcuna sanzione disciplinare.

Per info: Ufficio Politiche Educative, tel. 0533/318703, 318703.

I moduli da scaricare al link

https://comune.comacchio.fe.it/contenuti/130004/scuola-secondaria-statale-1-grado

Regione: Istruzione e formazione. Aiutare i ragazzi a sviluppare competenze professionali

Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

Istruzione e formazione. Aiutare i ragazzi a sviluppare competenze professionali: la Regione finanzia con oltre 4,5 milioni di euro l’Azione per il successo formativo per l’anno scolastico 2020-21.

Interventi per aiutare i ragazzi a sviluppare competenze di base e professionali, ma anche per agevolare il passaggio dal sistema scolastico al sistema dell’istruzione e formazione professionale. L’assessore Colla: “Garantire a tutti il diritto a realizzare il proprio processo di crescita e sviluppare potenzialità e competenze”

Bologna – Interventi mirati per gli studenti dei percorsi di Istruzione e Formazione professionale, per accompagnarli all’acquisizione di una qualifica e al successo formativo. La Giunta regionale ha approvato per l’anno scolastico 2020-2021 l’Azione regionale per il successo formativo, che sarà realizzato dagli enti di formazione professionale del sistema IeFP, con un finanziamento di 4 milioni e 550mila euro del Fondo sociale europeo e risorse nazionali per l’obbligo formativo.
Il finanziamento permetterà la realizzazione di interventi rivolti agli studenti che frequenteranno un percorso di IeFP realizzato dagli Enti di Formazione Professionale accreditati per accompagnarli all’acquisizione di una qualifica e al successo formativo.

“I percorsi dell’istruzione professionale hanno l’obiettivo di garantire a tutti il diritto a realizzare il proprio processo di crescita e di sviluppare le proprie potenzialità e competenze- spiega l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Vincenzo Colla-. Gli inteventi che stiamo finanziando intendono favorire lo sviluppo delle persone e ridurre i fattori di disagio, attraverso percorsi didattici personalizzati e modelli flessibili che vanno incontro alle esigenze dello studente e cercano di portare tutti ad avere almeno una qualifica professionale entro il diciottesimo anno di età”.

L’Azione regionale, che dà attuazione all’art. 11 della legge regionale n. 5 del 2011 che disciplina il sistema regionale di Istruzione e Formazione professionale (IeFP), prevede interventi per aiutare i ragazzi a sviluppare le competenze di base e professionali, ma anche ad agevolare il passaggio dal sistema scolastico al sistema dell’istruzione e formazione professionale. Particolare attenzione è riservata agli studenti a rischio di abbandono scolastico e formativo, che possono fruire di un progetto personalizzato finalizzato all’acquisizione della qualifica professionale.
L’intervento si pone in coerenza anche con il Programma triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale approvato dall’Assemblea legislativa e con le finalità previste dalle linee di intervento triennali dell’azione regionale per il successo formativo.
Le azioni progettate in questo ambito di intervento, che dovranno essere rese disponibili sull’intero territorio regionale, devono utilizzare modelli didattici improntati alla personalizzazione educativa per supportare il successo formativo e l’acquisizione di una qualifica professionale, con azioni di rafforzamento e arricchimento dell’offerta curricolare ed extracurriculare di ciascun ragazzo.
Viene prevista inoltre la realizzazione di luoghi formativi e orientativi territoriali su base provinciale, nel quale gli allievi possano fruire di un primo anno personalizzato “propedeutico” all’inserimento nel secondo e terzo anno del sistema di IeFP.
La Regione prevede di realizzare un successivo provvedimento con il quale stabilirà la quantificazione delle risorse per l’attuazione dell’Azione regionale nella responsabilità degli Istituti professionali. /BM

PD: Interpellanza bonus affitti

Da: Gruppo Partito Democratico

Premesso che In più occasioni tramite interpellanze e mozioni il gruppo consiliare del PD ha evidenziato la necessita di mettere in campo risorse e misure straordinarie per sostenere le famiglie che si trovino in difficoltà con il pagamento dei canoni di locazione; sempre in più occasioni abbiamo sollecitato la convocazione di un tavolo di crisi con la presenza e la partecipazione attiva delle associazioni di rappresentanza degli inquilini, dei proprietari e degli studenti universitari; • La risposta della giunta e della maggioranza rispetto a queste richieste è sempre stata negativa.
In data 27 maggio è stata richiesta la convocazione urgente della 3° commissione consiliare alla presenza dell’assessora Coletti e delle associazioni di rappresentanza degli inquilini, dei proprietari e degli studenti universitari; la commissione è stata convocata una prima volta per il 2 luglio per poi essere riconvocata per il 21 luglio, a quasi due mesi di distanza dalla richiesta di convocazione urgente; che in entrambe le occasioni l’assessora Coletti senza alcuna giustificazione non ha ritenuto opportuna la presenza delle associazioni di rappresentanza di inquilini, proprietari e studenti universitari, venendo meno alle legittime richieste di informativa e di pluralità cosi come invece previsto dal Regolamento Comunale.
Considerato che anche nei giorni scorsi le associazioni Sicet, Sunia e Uniat hanno pubblicamente denunciato: i troppi ritardi nell’assegnazione dei bonus per aiutare chi paga l’affitto di casa; i ritardi nell’erogazione dei contributi a favore dei proprietari che hanno o intendono abbassare il canone di locazione a causa dell’emergenza Covid-19; la non ancora avvenuta erogazione dei contributi 2019 del Fondo sociale per gli affitti, con i bandi chiusi nel mese di marzo con oltre 1000 domande nei tre distretti provinciali; a fronte del fatto che la Regione Emilia-Romagna abbia stanziato 15 milioni di euro per gli inquilini in difficoltà a causa del Covid-19, non sia stata (come invece hanno già fatto i comuni di Bologna e Modena) ancora firmata la convenzione con ACER per uscire con i bandi e erogare i contributi, con il rischio di alimentare l’avvio di procedure di sfratto per morosità; Il perdurare di questa situazione di stallo e di indeterminatezza rischia di aumentare le situazioni di disagio e gli sfratti; anche in questa occasione l’amministrazione Fabbri esclude le organizzazioni sindacali da qualsiasi momento di confronto, facendo venir meno non solo le forme di tutela nei confronti degli utenti ma anche il confronto democratico.
Si chiede, quindi, al sig. sindaco quali sollecite risposte e atti amministrativi l’amministrazione intenda mettere in campo per rispondere alle richieste avanzate dalle associazioni; di sollecitare la convocazione del Tavolo Provinciale delle politiche abitative, tavolo di crisi nel quale affrontare i problemi della casa e delle locazioni anche commerciali che siano presenti, come invece non previsto nella convocazione del 21 luglio e come invece domandato nella richiesta di convocazione urgente di quasi due mesi fa, anche i rappresentanti delle associazioni degli inquilini, dei proprietari e degli studenti.

Jazz e swing sulla Darsena di Ferrara

Da: Ufficio Stampa Consorzio “Wunderkammer”

Un tuffo nelle profondità della cultura jazz e swing, per scoprirne i protagonisti, le sonorità e i passi di danza, proprio in riva al fiume. Si tratta dell’iniziativa Down By the River Side, con cui ci si potrà immergere nel mondo del jazz e dello swing, e dei protagonisti che han reso celebri questi generi musicali. Lo stage di ballo prende il via venerdì 17 luglio dalle 20 alle 21 a Palazzo Savonuzzi, via Darsena 57 a Ferrara con Alice Formignani e a seguire verranno proiettati vicino al fiume alcuni film sullo swing in collaborazione con Suono e immagine. Oltre al 17 luglio, le prossime date in programma sono venerdì 28 agosto, venerdì 4 e venerdì 11 settembre. Inizio stage alle 20.45 (durata 45 minuti) e a seguire la proiezione alle 21.30. Si inizia con Mr. Rock’n’roll – La Storia di Alan Freed. Regia di Andy Wolk, 1999 (USA).

Si allarga da venerdì 17 luglio la programmazione sulla Darsena di Ferrara. Oltre al consueto appuntamento del giovedì sera con Un Fiume di Musica, la darsena cittadina diventa anche ‘infrastruttura di comunità’: L’emergenza Covid-19 ha reso molto più complesso organizzare e gestire momenti di aggregazione. Wunderkammer intende dunque mettersi a servizio della comunità ferrarese. Fino a ottobre di quest’anno viene data la possibilità di garantire a tutto il comparto culturale e turistico della città la possibilità di organizzare iniziative in sicurezza e, allo stesso tempo, tenere vivi i percorsi di rigenerazione urbana già presenti in questo quartiere e abilitarne di nuovi.

La partecipazione è gratuita, ma è necessaria l’iscrizione obbligatoria tramite Eventbrite. Per la rassegna cinematografica i posti sono limitati a gruppi di 3 o 5 persone incuriosite dal mondo swing e rock’n’roll, mentre per lo stage sono limitati a 10 persone, aperto anche a chi non ha mai ballato. Per partecipare al primo appuntamento: link per lo stage di ballo https://www.eventbrite.com/e/down-by-the-riverside-stage-di-solo-jazz-e-ballo-di-coppia-swing-tickets-113662339116 (o cercando DOWN BY THE RIVERSIDE: stage di solo Jazz e ballo di coppia Swing) e link per la rassegna cinema https://www.eventbrite.com/e/down-by-the-riverside-rassegna-di-cinema-swing-e-rocknrroll-tickets-113076970262 (o cercando DOWN BY THE RIVERSIDE: rassegna di cinema Swing e Rock’n’Rroll)

Down By the River Side, nome del progetto avviato già dallo scorso anno a cura di Alice Formignani per Basso Profilo (per maggiori info: a.formignani@bassoprofilo.org), è quello di un gospel di protesta contro la prima guerra civile americana. Il brano e il suo messaggio pacifista sono stati ripresi dai grandi della musica del primo Novecento, da Louis Armstrong a Elvis, rendendo “Down by the River Side” un grande classico. “Stringerò le mani a tutti quanti giù vicino al fiume, e non penserò mai più alla guerra” recita il famoso brano e sarà con questo spirito che lungo il fiume Volano – già al centro di diversi progetti di rigenerazione urbana portati avanti dalla Basso Profilo aps assieme al Consorzio Wunderkammer e a una fitta rete di partner – si svolgeranno durante l’estate 2020 la rassegna di cinema swing e rock’n’ roll e gli stage di solo jazz e ballo di coppia swing. E il progetto continuerà in autunno con nuove sorprese.

Alice Formignani è insegnante di Boogie Woogie, Lindy Hop, Jazz Steps. Da sempre cultrice della musica Rock and Roll, si avvicina al mondo del Boogie Woogie nel 2007 entrando in gruppi di animazione della provincia di Ferrara. Nel 2009 inizia le Coppe Italia nel circuito FIDS. Raggiunge la finale al Campionato Italiano del 2015, categoria Main Class. All’agonismo ha sempre preferito l’insegnamento per cercare di appassionare le persone non solo a uno stile di ballo, ma alla cultura di un’epoca. Inizia a insegnare nel 2009 in tutta la provincia ferrarese e nel Summer Jamboree, noto festival vintage di Senigallia (edizione 2010-2011), esibendosi al Foro Annonario con i più celebri ballerini del settore.

Copparo: fase di monitoraggio sulla riapertura del Centro Nuoto

Da: Comune di Copparo

Un primo momento di analisi tra l’Amministrazione e il consiglio
direttivo della società di gestione.

A circa un mese dalla riapertura del Centro Nuoto Copparo si è tenuto il
primo momento di analisi tra l’Amministrazione comunale, con il sindaco
Fabrizio Pagnoni e l’assessore al Bilancio Simone Grandi, e il consiglio
direttivo della società di gestione guidato da Sergio Vancini.
Durante l’incontro, rilevante anche in vista della preparazione per i
mesi di ripresa piena di settembre e ottobre, è stato tracciato un
bilancio delle attività, riprese gradualmente dal 15 al 19 giugno, e
delle conseguenze della sospensione, la quale ha determinato una perdita
del 30%. Un disavanzo che si auspica di colmare con una buona stagione
estiva, visto il positivo trend sinora registrato, e rispetto al quale
si è operato un contenimento, grazie alla riorganizzazione del personale.
Segno ‘più’ anche per i Centri Estivi e per la piscina scoperta,
soprattutto per la frequentazione dei ragazzi, benché tutto sia soggetto
a misure e regole stringenti, di cui è fondamentale il rispetto, ma che
una certa penalizzazione hanno determinato. Mentre una qualche
incertezza accompagna la proroga della convenzione per la gestione del
palazzetto, in funzione della mancanza di protocolli fissati per gli
sport di squadra: l’impianto sarà tuttavia sempre disponibile per
l’utilizzo da parte delle scuole.
Amministrazione e gestore hanno concordato sull’importanza della
collaborazione, divenuta ancor più stretta in questi mesi di
coronavirus, e sulla necessità di continuare a promuovere il Centro
Nuoto Copparo e la sua ricca ed eterogenea proposta.
Nell’emergenza sanitaria il Comune ha sostenuto la struttura, visto il
suo alto valore sociale quale punto di aggregazione dei cittadini
copparesi e non solo, con diverse azioni: l’anticipo del contributo
straordinario emergenza Covid per riapertura delle attività del periodo
estivo di 15mila euro e delle rate di contributo per le utenze previste
nella convenzione, l’abbattimento integrale del canone per l’anno 2020 e
la dilazione delle somme dovute al dicembre prossimo.

Reddito di cittadinanza. Facci e Pelloni (Lega ER): “Un flop”

Da: Ufficio Stampa Lega Emilia- Romagna

16 LUG – “Un flop annunciato, dimostrazione che l’assistenzialismo non porta a nulla. Meglio liberare risorse a favore di piccole imprese, artigiani e studi di partite Iva. Del resto i numeri parlano chiaro: solo 1 percettore di reddito di cittadinanza su 2 ha sostenuto un colloquio presso i centri per l’impiego, ed appena 1 su 5, di fatto, lavora. Per non parlare di coloro, appena 565, che lavorano in agricoltura, il cui fabbisogno non è minimamente soddisfatto”.

Così i consiglieri regionali della Lega ER, Michele Facci e Simone Pelloni, sui dati illustrati dall’assessore regionale alle Attività produttive, Vincenzo Colla, in risposta a un’interrogazione del Carroccio.

Nella sua risposta, infatti, l’esponente del governo regionale ha fatto una ricognizione del reddito di cittadinanza lungo la via Emilia da cui, tra l’altro, emerge che dei 46.800 percettori 26.197 hanno gia’ avuto un colloquio con i centri per l’impiego e 9.463 di questi hanno sottoscritto un patto di servizio.

“E’ evidente che i numeri illustrati dall’assessore dimostrano l’estrema precarietà (quando non inutilità) di questa misura di supporto sociale. Una misura da rivedere e riformare, così come è evidente che non funzioni, e favorisca, invece, i profittatori” concludono Facci e Pelloni.

ll Prefetto Michele Campanaro incontra il Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Alberto Lazzarini

Da: Ufficio Stampa Prefettura di Ferrara

Il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro ha ricevuto stamane il Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e Presidente della Commissione cultura dello stesso Ordine Alberto Lazzarini, con il quale si è soffermato sul tema delle minacce e intimidazioni ai giornalisti, fenomeno alla costante attenzione del Ministero dell’Interno per il trend in crescita su scala nazionale.
“Pur non registrando nella provincia estense casi nel corso del primo semestre 2020, secondo il monitoraggio effettuato dalle Forze dell’Ordine sulla base della direttiva del Ministro dell’Interno indirizzata ai Prefetti il 24 gennaio scorso, ritengo necessaria la massima attenzione al fenomeno anche in chiave preventiva, essendo una priorità quella di garantire la libertà di stampa in quanto presidio fondante della nostra democrazia. È importante da parte dei giornalisti denunciare ogni episodio senza alcuna sottovalutazione, così come fondamentali sono le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni, anche attraverso ulteriori momenti di confronto” ha sottolineato il Prefetto Campanaro.
Prefetto e Consigliere nazionale hanno, quindi, convenuto di promuovere a Ferrara un evento nel prossimo mese di ottobre, con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche provinciali, per richiamare l’attenzione delle generazioni più giovani, anche attraverso testimonianze dirette di giornalisti minacciati e sotto scorta, sull’importanza di una informazione libera per lo sviluppo e la crescita democratica.

Cinema. Cinepark Arena nel Cortile della Rocca di Cento

Da:Ufficio Stampa Apollo Cinepark

La programmazione del Cinepark Arena nel Cortile della Rocca di Cento nelle prossime settimane sarà ricca e variegata, per accontentare tutti … i palati.

Lunedì 27 luglio – “Il Mio Profilo Migliore” diretto da Safy Nebbou. E’ la storia di Claire, donna di mezza età interpretata da Juliette Binoche, che a causa della gelosia per il suo giovane fidanzato si lancia sui social inventandosi una nuova identità, una nuova lei più giovane.

Martedì 28 luglio – Aspromonte – La Terra degli Ultimi, regia di Mimmo Calopresti, con Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Sergio Rubini. Il regista calabrese ambienta nel cuore della sua regione una storia collettiva di riscatto sociale e culturale di sicuro impatto emotivo, nel cuore degli anni ’50.

Mercoledì 29 luglio – “Pallottole In Libertà”, commedia francese con la regia di Pierre Salvadori, ambientata in una cittadina della Costa Azzurra,. Qui la detective Yvonne, da poco rimasta vedova, scopre che il suo defunto marito, l’eroe locale e capitano della polizia Santi, non era l’uomo coraggioso che lei credeva.

Lunedì 3 agosto – “Jesus Rolls – Quintana è tornato”, commedia diretta da John Turturro, con John Turturro e Bobby Cannavale, distribuito da Europictures, spin off del geniale “Il Grande Lebowski” del 1998, che racconta delle gesta del campione di Bowling Quintana.

Martedì 4 agosto – “I migliori anni della nostra vita”, commedia di Claude Lelouch con Jean-Louis Trintignant, Anouk Aimée e Monica Bellucci. Un impareggiabile Trintignant interpreta Jean-Louis Duroc, ex campione internazionale di auto da corsa ora ospite in casa di riposo, con la memoria che vacilla e l’unico ricordo vivo che lo assilla: quello del suo amore per Anne Gauthier.

Mercoledì 5 agosto – “Welcome Home”, thriller diretto da George Ratliff, con Aaron Paul e Emily Ratajkowsk. Ambientato fra le colline umbre, il film racconta di una coppia che, nel tentativo di salvare la loro relazione, affittano una bella e romantica villa nella campagna italiana.

In anteprima nazionale all’Arena Cinepark, giovedì 6 agosto arriva “Cosa resta della Rivoluzione”, commedia diretta e interpretata da Judith Davis. Il film racconta di Angèle, che a 8 anni assiste all’apertura del primo McDonald’s a Berlino Est e che da quel momento inizia a lottare contro il sistema a favore di una generazione nata troppo tardi. Angèle è una giovane arrabbiata, determinata a fare del suo meglio per cercare di portare un cambiamento in questo mondo, non teme nulla, a parte il romanticismo e le relazioni amorose… .

Rifiuti. In Emilia-Romagna la raccolta differenziata arriva al 71%. Crescita del 3% nel 2019 con aumenti in tutti i territori

Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

Il presidente Bonaccini e l’assessore Priolo: “Con un anno di anticipo, a un passo dagli obiettivi fissati per il 2020, soglia già superata in 132 Comuni. Grande risultato che nasce da un lavoro condiviso e dall’impegno quotidiano dei cittadini”. I dati dei singoli Comuni in ogni provincia

Cresce ancora la raccolta differenziata dei rifiuti in Emilia-Romagna. Nel 2019 raggiunge in media il 71% con oltre 2,1 milioni di tonnellate di rifiuti avviati a recupero: un netto salto in avanti di 3 punti rispetto all’anno precedente.

È la fotografia fornita dalla Regione che conta 132 Comuni – il 40% del totale – già oltre gli obiettivi fissati al 2020 dal Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr), diversificati in base alle aree territoriali di appartenenza.

Al traguardo con un anno di anticipo ben quattro capoluoghi di provincia, tutti collocati sopra il target del 70%: Ferrara al 86,2%, seguita da Reggio Emilia con l’83,1%, Parma all’81,5% e Forlì al 74,2%. Incrementi si registrano anche nelle altre province: Rimini con il 69,7% di differenziata (+3,1%), Bologna col 65,7% (+1,9%), Forlì-Cesena col 65% – con l’incremento più elevato, dell’8,3% sul 2018 – e Ravenna col 59,3% (+3,5).

“Il 2019 si è chiuso con numeri record che portano l’Emilia-Romagna sul podio delle Regioni più virtuose a livello nazionale. Un risultato frutto prima di tutto dell’impegno dei cittadini giorno dopo giorno: è la prova della crescente consapevolezza diffusa sull’importanza di attuare la svolta green, che passa necessariamente anche dalle scelte e dai comportamenti quotidiani di ciascuno di noi- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo-. A questo si unisce l’importante gioco di squadra di Regione, Comuni, Atersir e gestori dei servizi: l’intera Emilia-Romagna può andare fiera dei traguardi raggiunti e guardare con fiducia al futuro, all’insegna di progressi sempre crescenti”.

Rilevante il risultato di 101 Comuni (il 31% del totale) che hanno toccato o sono andati oltre quota 80% di differenziata; 23 (7%) hanno addirittura raggiunto o oltrepassato il 90%.

Scende invece sotto alle 3 milioni di tonnellate la produzione totale dei rifiuti urbani, che fa facendo registrare una diminuzione di quasi l’1% rispetto al 2018. Calo record del 10% anche per l’indifferenziato residuo.

“Al netto di quelle che saranno le conseguenze dell’emergenza Covid sulla produzione di rifiuti e la loro gestione, continueremo a lavorare per estendere a tutti i Comuni la tariffazione puntuale-aggiunge Priolo-. I dati parlano chiaro: sugli 82 enti locali che già l’hanno applicata nel 2019, ben 62 registrano una raccolta differenziata dell’80% e 16hanno raggiunto il 90%”. È questa la strada da seguire- chiude l’assessore- Ciascuno sarà chiamato a pagare per quanto butta, e ciò farà crescere ulteriormente la separazione dei rifiuti: la tariffa puntale è una vera misura di equità e sostenibilità, sia sociale che ambientale”.

La raccolta differenziata per tipologie di rifiuto

Per quanto riguarda le diverse tipologie di rifiuto conferite in modo separato, si segnala nel 2019 un miglioramento generalizzato: la percentuale maggiore di differenziata riguarda il verde (21,6%), la carta (18,2%) e l’umido (16%). Seguono vetro (8,7%), legno (8,3%) e plastica (8%); rifiuti da costruzione e demolizioni (4,5%) e ingombranti (4,4%); i cosiddetti “altri rifiuti” come acidi, batterie, farmaci, oli, vernici, (3,6%); rifiuti derivanti dallo spazzamento delle strade (2,9%); metalli (1,6%); Raee (1,3%) e compostaggio domestico (1,1%).

I risultati nelle città, in pianura e montagna

È stato raggiunto da otto comuni l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata fissato entro il 2020 dal Piano regionale dei rifiuti per i capoluoghi di provincia e i territori costieri. Oltre alle città di Ferrara (86,2%), Reggio Emilia (83,1%), Parma (81,5%) e Forlì al 74,2%, si uniscono i centri ferraresi di Goro (78,5%), Codigoro (76,7%) e quelli riminesi di Misano Adriatico (85%) e Cattolica (78,7%).

Sono 91 i Comuni di pianura che hanno già oltrepassato il target del 79% definito per quest’area territoriale; 32 gli enti locali della montagna che hanno centrato l’obiettivo del 65%.

Coldiretti. assemblea provinciale di Ferrara approva bilancio 2019 e prepara le prossime attività

Da: Ufficio Stampa Coldiretti

 

Nel rigoroso rispetto delle norme anticovid, lo scorso 14 luglio si è tenuta presso la sala convegni IFM al Petrolchimico di Ferrara, l’assemblea dei delegati di Coldiretti Ferrara, in rappresentanza degli associati della provincia estense. Il presidente Floriano Tassinari ha presentato il bilancio consuntivo dell’anno 2019 della Federazione, che i convenuti hanno approvato all’unanimità, e che segna un risultato positivo di gestione nonostante un andamento dell’annata scorsa con molte ombre per le produzioni del nostro territorio. Parere favorevole anche per il preventivo del 2020, che pur dovendo fare i conti con l’emergenza covid-19, segna un risultato atteso positivo.  

Nella sua relazione Tassinari ha rimarcato le numerose difficoltà del settore, alle prese con problemi contingenti (dalla cimice asiatica, alle gelate, all’emergenza Coronavirus, che pure ha provocato danni ad alcune filiere agricole importanti), ma anche con la necessità di ripensare ad interi settori produttivi che scontano difficoltà ormai strutturali.

L’assemblea ha poi affidato ai consiglieri ed alla giunta esecutiva alcuni temi da affrontare al più presto per ridefinire le prospettive dell’agricoltura provinciale, a partire da una più efficace gestione della presenza della fauna selvatica nociva, cogliendo anche la disponibilità dell’assessore regionale Mammi a visitare aziende ferraresi che stanno subendo danni rilevanti da nutrie ed altri selvatici, a rivedere le dinamiche delle filiere frutticole e cerealicole, ai sistemi aggregativi della produzione e dei servizi alle imprese, ai prossimi rinnovi di importanti enti territoriali come il consorzio di bonifica ed il consorzio di difesa, alla istituzione di un vero e proprio distretto del pomodoro da industria che possa far fare ulteriori passi in avanti nel settore dopo i primi miglioramenti del contratto 2020. Un altro tema di rilievo è stato quello dell’adattamento ai cambiamenti climatici, che costringono ad un ripensamento delle tecniche agricole per poter continuare ad essere produttori di cibo salubre e di qualità, e consentire il più possibile la sovranità alimentare made in Italy.

Coldiretti, AIRC ospite dei mercati coperti di Campagna Amica Ferrara

Da: Ufficio Stampa Coldiretti

Nei giorni scorsi l’Agrimercato di Grisù ed il mercato coperto di Via Montebello 43 hanno ospitato i volontari di AIRC per far conoscere il programma a sostegno di percorsi di professionalizzazione di giovani ricercatori in Italia ed all’estero.

 

Nei giorni scorsi (Mercoledì 15 luglio e Giovedì 16 luglio) presso i mercati coperti di Campagna Amica Ferrara di via Ortigara 11 (Agrimercato di Grisù) e via Montebello 43, sono stati allestiti banchetti per la Fondazione AIRC, allo scopo di promuovere il progetto “In Viaggio con la Ricerca” http://www.inviaggioconlaricerca.airc.it.

“In Viaggio con la Ricerca” è il programma di donazione continuativa di AIRC che dà la possibilità a tanti giovani ricercatori di compiere un percorso professionale che prevede i primi anni all’estero e i successivi in Italia: un viaggio di andata e ritorno che è essenziale per garantire lo sviluppo e la disponibilità delle cure più innovative ed efficaci contro il cancro nel nostro paese.

AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, è un ente senza fini di lucro nato nel 1965 su iniziativa di alcuni ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano, con lo scopo di raccogliere ed erogare fondi a favore della ricerca oncologica e per diffondere al pubblico una corretta informazione in materia.

Oggi gran parte della comunità biologica e medica in Italia, inclusi molti ricercatori  finanziati da AIRC, si è reindirizzata verso l’infezione da Sars-CoV-2; dall’esperienza nella ricerca oncologica arriva  una speranza  per chi si è ammalato di Covid-19, partirà in Italia una sperimentazione a base di “tocilizumab” (farmaco usato in alcune malattie infiammatorie croniche ma anche per mitigare gli effetti collaterali di alcune immunoterapie oncologiche).

“Abbiamo ritenuto di dare spazio ad AIRC nei nostri mercati – commenta il vice direttore di Coldiretti Ferrara, Riccardo Casotti – quale momento per sensibilizzare i cittadini che condividono con noi molte iniziative e che sappiamo essere sensibili ai temi della salute che vede la buona alimentazione e la corretta attività fisica, parte inscindibile di tutte le linee guida per la prevenzione di molte malattie, oltre alla ricerca scientifica e che come Campagna Amica condividiamo e promuoviamo”.

L’iniziativa ha visto Ferrara aprire la serie di appuntamenti che saranno replicati nei mercati di altre province della nostra regione (Bologna, Ravenna Forlì, Modena).

Aggiudicata ad Archliving di Ferrara la valorizzazione dell’ex caserma Perotti a Bologna

Da: Ufficio Stampa ArchLiving

Tra le cinque proposte progettuali finaliste è stata la cordata guidata da ArchLiving ad aggiudicarsi il primo posto della giuria presieduta da Dominique Perrault.

L’area dell’ex caserma Perotti si estende per circa 90mila mq nella periferia est del capoluogo emiliano. L’Agenzia del Demanio ha deciso di destinare circa un terzo della superficie ad alcune attività amministrative dell’Agenzia delle Entrate.

Gianluca Loffredo, uno dei fondatori di ArchLivIng racconta: “La premessa con cui ArchLivIng affronta ogni progetto è di porre l’uomo al centro, pensare sin dal principio a chi fruirà quegli spazi per progettare con l’idea di vedere l’individuo muoversi nell’ambiente. In questo caso – continua Loffredo – si è voluto esasperare il concetto di integrazione/interazione, sotto 3 diversi punti di vista: il binomio pubblico vs privato, quello esterno vs interno fino ad arrivare alla dicotomia caratteristica iconica del progetto, architettura vs struttura”.

E’ stato dunque con questo intento che ArchLivIng, insieme a BTT Studio e Tomasone Associati con la collaborazione di GreenCure e Settanta7, hanno interpretato questo progetto.

I progettisti: “Abbiamo voluto pensare ad un uso diversificato dello spazio che dia una visione della Pubblica Amministrazione come un ente trasparente e aperto al cittadino”. 

L’inserimento di un grande edificio pubblico sarà l’occasione per avviare dinamiche di rigenerazione, capaci di coinvolgere la popolazione stessa in un processo partecipato di co-abitazione dei luoghi.

Il progetto disegna uno spazio pubblico dal duplice valore: di funzionalità e di aggregazione.

L’immediata fruibilità di questo nuovo parco da parte di un target variabile di utenti come giovani, famiglie, anziani, lo preserva da atti di vandalismo, rendendolo un luogo di incontro, di lavoro e di svago in piena armonia tra le diverse aree. Infatti il progetto intende: implementare la qualità ambientale dell’area mediante la valorizzazione di un sistema di spazi pubblici diversificati e integrati con la sua vocazione urbana e locale; innescare un processo virtuoso come luogo di sperimentazione eco-sostenibile garantendo una riproducibilità delle risorse naturali presenti e come luogo dinamico e aperto alla città stessa.

Le specie selezionate e introdotte nel verde generano un aumento della BIODIVERSITÀ: specie autoctone, soprattutto rustiche e resistenti ai cambiamenti climatici, adattabili al contesto bolognese, a basso contenuto allergenico, ridotto fabbisogno idrico e con servizi ecosistemici da ridotte attività manutentive.

Il progetto prevede di utilizzare le macerie delle demolizioni per definire una collina verde che fungerà anche da schermo sonoro per il rumore proveniente dalla ferrovia. Gli edifici a uso residenziale occuperanno invece il lato opposto alle residenze esistenti. Il nuovo spazio collinare verde è pensato per molteplici servizi: protegge climaticamente l’area, ospita la pista ciclopedonale, i percorsi pedonali con punti panoramici, un’area gioco inclusiva, le gradinate verdi come teatro all’aperto ed infine un’area di recupero e compostaggio dei rifiuti organici.

Al centro dell’area, a rappresentarne il cuore pulsante, si sviluppa il parco pubblico. “L’abbiamo fortemente voluto – spiega Loffredo – perché rappresenta per noi il fulcro del progetto da cui tutto si sviluppa. Il parco favorisce la socialità del quartiere accogliendo diverse funzioni: un’area attrezzata, orti sociali, frutteto, un’area attrezzata per i cani ed un’area di gestione delle acque grigie attraverso fitodepurazione”.

Il parco prosegue fino a dove sorgeranno gli edifici della Agenzia delle Entrate, integrando la collina e l’edificio archivio in un continuum verdeggiante.

Parole a capo
Pietro Pancamo: “IN QUARANTENA” e altre poesie

“A intervalli regolari, mi si chiede quello che nessuno può dare: una definizione di poesia. Oggi – mai avrei delle altre formule domani – rispondo:”La prosa è una caccia all’uomo, la poesia una caccia all’unicorno”.
(Alain Bosquet)

AEROPLANO
Se tento
di raggiungere il cielo
la distanza rimane invariata.
M’avvicino
soltanto alle nubi.

 

IN QUARANTENA
In quarantena
parole e frasi
sono gli intercalari del silenzio
che smette, ogni tanto,
di pronunciare il vuoto.

Allora qualche indizio di materia
deforma l’aria,
descrivendo le pause del nulla
prima che il silenzio
si richiuda.
(Le mani s’infrangono
contro un gesto incompiuto)

 

IN INCOGNITO
Un’altra notte di pandemia
e io dormo in incognito
per non farmi riconoscere dagli incubi.

Scavano per l’aria come talpe;
hanno un paio d’occhi
larghi e fotofobici.

Sul comodino
il lume acceso mi nasconde.

 

FRAMMENTO
A tratti nel buio
la filigrana di stelle
configura
la mia rabbia pensosa:
amore o incertezza, incertezza e amore.

 

Pietro Pancamo
Pietro Pancamo (1972) è un editor professionista. Coordina la sezione-poesia del mensile italo-olandese Il Cofanetto Magico (diretto da Maria Cristina Giongo), mentre su EffettoTre, mensile concepito per il personale della Regione Carabinieri Sicilia, è titolare della rubrica Effetto… letteratura. Scrive inoltre per il blog Signoradeifiltri ed è autore del volumetto di versi Manto di vita (LietoColle). Con la silloge di poesie Il silenzio stonato (Edizioni Thyrus) ha vinto il Premio letterario “Città di Torino”.
Dopo essere stato incluso nell’antologia  Poetando (Aliberti), curata da Maurizio Costanzo, s’è visto pubblicare una breve raccolta di versi dal blog «Poesia» della Rai e dedicare una puntata del programma Poemondo dalla radio nazionale della Svizzera italiana. Oltreché nel portale de Il Fatto Quotidiano, suoi testi sono apparsi su numerose riviste. Ne citiamo alcune: Poesia, Scriptament, Atelier, Tuttolibri, Diogen (periodico di Sarajevo tra i più importanti d’Europa), Philos (rivista brasiliana di Recife).

Dal 6 al 18 luglio  Parole a capo, la rubrica di poesia di Ferraraitalia, esce ogni mattina durante tutta la settimana. Per leggere tutte le puntate e tutti i poeti di ‘Parole a capo’ clicca [Qui]

Lavoro. Bergamini (Lega ER): “rivedere legge regionale 5”

Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna

16 luglio – “Esiste una carenza di manodopera specializzata, sul territorio regionale. Per questo motivo, chiediamo di rivedere la legge regionale 5, che attualmente regolamenta la formazione professionale in Emilia-Romagna, che impone ai giovani interessati ad intraprendere questo percorso a frequentare obbligatoriamente almeno un anno delle scuole superiori”.

Il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, chiede un atto di modernizzazione per l’apparato formativo regionale. Lo ha fatto con una risoluzione che vede a prima firma Bergamini, ma sottoscritta anche dal resto del gruppo consigliare della Lega.

“Il sistema regionale risente ancora degli appesantimenti ideologici che seguirono al tentativo di riforma scolastica di alcuni anni fa”. Cosa accadde? “Una parte politica – ricorda Bergamini – riteneva la formazione professionale come un percorso di “serie B”, ed anche per questo si cercò di riproporre una sorta di liceizzazione dei percorsi di studio, compresi quelli tecnici”.

Il risultato è presto detto: “Per conseguire l’obbligo formativo e per accedere ai percorsi professionalizzanti (detti IeFP; ndr) – dice Bergamini – i ragazzi devono frequentare un anno in un Istituto statale, provando sulla loro pelle l’insuccesso, salvo poi dover essere rimotivati nei centri di formazione accreditati dalla Regione, dove frequentare due anni di corso”.

Cosa che non succede in altre Regioni, come per esempio in Veneto, dove i potenziali candidati possono intraprendere senza balzelli il loro percorso già a 14 anni. In provincia di Ferrara, l’anno che sta per concludersi porterà a compimento una sperimentazione per l’ingresso “facilitato” nel sistema di IeFP. Senza tuttavia la possibilità di inserire candidati 14enni, proprio per i limiti “strutturali” dovuti alla legge regionale 5, che ora la Lega vorrebbe cambiare, omogeneizzando le normative rispetto alle regioni vicine. “Il sistema formativo regionale è di assoluta eccellenza – sottolinea il consigliere leghista – e permette di completare l’obbligo scolastico, svolgere percorsi formativi di secondo e terzo livello, fino in alcuni casi ai master organizzati in collaborazione con l’Università. Esistono una serie di professionisti ricercatissimi sul mercato del lavoro: dai saldatori agli addetti nel settore dell’acquacoltura, dai carpentieri che lavorano in ottica 4.0 sino ai piloti di droni, solo per fare alcuni esempi. Chiediamo di rimuovere gli ostacoli normativi che impediscono alle nostre aziende di trovare lavoratori specializzati ed ai giovani di trovare precocemente un’occupazione – concludono i consiglieri regionali della Lega -. La speranza è che si possa ragionare senza pregiudizi ideologici e con un approccio propositivo ad una revisione organica della legge che regola la formazione, perché è arrivato il momento di farlo”.

CINEMA ALL’APERTO A TRESIGALLO
Il 22 e 29 luglio, ore 21,00

Da: Biblioteca di Tresignana

E’ con grande piacere che comunichiamo che il Comune di Tresignana ha
organizzato anche quest’anno il cinema all’aperto nel cortile della Casa
della Cultura di Tresigallo, mercoledì 22 luglio e mercoledì 29 luglio,
le proiezioni si svolgeranno alle ore 21.30.
Capienza massima 60 posti, non è prevista la prenotazione.
Il primo appuntamento è con una commedia italiana tratta da un romanzo
di successo. Il film ha vinto un premio ai David di Donatello.

Anche il secondo appuntamento è con una commedia italiana molto
originale di un regista esordiente.

Ingresso a offerta libera.

Le persone interessate possono chiedere informazioni alle biblioteche di
Tresignana: Biblioteca di Tresigallo 0533 607761 – mail:
biblioteca.tresigallo@comune.tresignana.fe.it Biblioteca di Formignana
0533 608503 mail: biblioteca.formignana@comune.tresignana.fe.it

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SCHEI
Lavorare stanca, anzi uccide (lo stress del colletto bianco)

Non parleremo, in generale, di lavoratori che si fanno male o perdono la vita cadendo da un ponteggio, respirando miasmi tossici, travolti da un muletto o risucchiati da un macchinario in catena. Parleremo, in particolare, dei lavoratori che operano nel settore che dà il nome alla rubrica: gli schei. Finanza, banche, assicurazioni. Colletti bianchi, un tempo considerato il paradigma dell’impiego comodo, sicuro e ben pagato. Cosa c’è di meglio di lavorare al fresco d’estate e al calduccio d’inverno, ben vestiti, senza rischiare di rimanere senza lavoro e con un premio di produzione che si somma allo stipendio?

Le pubblicità delle grandi banche, delle compagnie di assicurazione, degli enti che fanno prestiti personali mostrano consulenti dall’aria rilassata, elegante, rassicurante che, con un sorriso perennemente stampato in faccia, risolvono il problema del mutuo casa alla giovane coppia con bimbo, coprono il rischio del furto in casa vostra mentre siete in vacanza, mettono in un salvadanaio sicuro i vostri sudati risparmi. Ho imparato una legge dell’immaginario creato dai pubblicitari: più seducente è il mondo rappresentato e associato a quel marchio, più infernale è il mondo reale che sta all’ombra di quel marchio. Non parlo tanto del mondo della finanza stile Wall Street: spietato, feroce e dal fascino algido, la cui crudeltà può apparire superficialmente una minaccia per pochi facoltosi (naturalmente non è vero: le grandi corporation della finanza possono far fallire interi stati sovrani, e con loro affamare popoli). Parlo di un inferno meno cinematografico ma più popolare: quello dello sportello bancario sotto casa, dell’agenzia assicurativa che vi fa la polizza auto, della posta che propone un investimento di finanza strutturata a vostro padre, che ha settantacinque anni. L’inferno che vi viene rappresentato con l’immagine a volte bonaria, a volte fighetta del consulente della porta accanto.

The Workforce View 2020 – Volume Uno realizzata da ADP, multinazionale leader nell’ambito della gestione delle risorse umane, è un’indagine nella quale sono stati intervistati circa 32500 lavoratori in tutto il mondo, 2000 in Italia, esplorando le opinioni dei dipendenti riguardo alle problematiche attuali sul posto di lavoro e il futuro che si aspettano.
La fascia d’età più colpita è quella tra i 35 e i 54 anni: si dichiara giornalmente sotto pressione il 26%. Anche dopo i 55 anni la percentuale rimane alta al 23%, mentre scende al 20% dai 25 ai 34 e al 13,5% dai 18 ai 24 anni. Sommando le risposte è possibile tracciare una classifica dei settori in cui i lavoratori risentono maggiormente di stress.
Al primo posto il settore della finanza (bancario, assicurativo, intermediazioni) con una percentuale del 93%. Al primo posto. Le ragioni? Ansia del risultato, eccessiva mole di lavoro, senso di frustrazione derivante da una paga poco premiante o da una carriera che stenta a decollare nonostante i numerosi sacrifici, ma anche la preoccupazione di non poter coniugare al meglio lavoro e vita privata. Marisa Campagnoli, HR director di ADP Italia, commenta: “Lo stress eccessivo e cronico può portare il lavoratore ad avere problemi di salute psicologica. I datori di lavoro e i responsabili HR, dovrebbero prendere in considerazione l’importanza di alleviare l’onere per i lavoratori sotto pressione. Purtroppo, i lavoratori stessi sono restii a parlare del problema, temono li possa danneggiare nella carriera, ma i team delle risorse umane possono svolgere un ruolo importante in modo che il personale si senta supportato nel farsi avanti. Aumentare la consapevolezza del problema all’interno delle organizzazioni, mettere in atto politiche per affrontarlo e indicare come i dipendenti possono ottenere aiuto sono alcuni dei modi in cui i datori di lavoro possono dimostrare che stanno prendendo sul serio il problema della salute psicologica dei propri lavoratori”.

Vi sembra esagerato? Beh, ma non lo dico io, lo dicono i lavoratori del settore, rispondendo per una volta non ad una indagine interna, commissionata dal datore di lavoro, ma ad un questionario indipendente. Lo stress lavoro-correlato è la nuova frontiera del danno professionale, in particolare nel settore dei servizi finanziari. Volendo esemplificare con una immagine il disagio di questa categoria, parlerei di una persona che si sente costantemente tra l’incudine e il martello.

L’incudine è la crescente richiesta di servizio, di assistenza, di aiuto dei clienti, sempre più smarriti dalla situazione sociale, alla ricerca in taluni casi disperata di sostegno economico, ma anche di onesta consulenza, di consigli per districarsi nella giungla di prodotti spesso incomprensibili, costosi, dalle commissioni nascoste e dai rendimenti incerti, dal tasso di sicurezza aleatorio. Clienti che, in una città normale, magari di provincia, sono conoscenti del bar, amici, parenti, persone che cercano tutte le cose sopra citate, e che si possono compendiare in una parola: fiducia. Cercano persone, professionisti di cui potersi fidare, in modo da affidare loro la propria situazione in maniera trasparente, a propria volta onesta, tale che la fiducia possa dirsi reciproca.

Il martello è l’ossessiva, quotidiana, soffocante richiesta aziendale di obiettivi da raggiungere, di performance, di risultati, per dirla con una espressione la “pressione commerciale”. Una pressione ormai svincolata dall’effettivo risultato, al punto da essere paradossalmente più vessatoria nelle aziende che macinano più utili, come se picchiare con il martello sul proprio dipendente facesse parte della ontologia (che assorbe e annulla la deontologia) della prestazione, che diventa impropriamente un’obbligazione di risultato quando normativamente si tratta, con tutta evidenza, di una obbligazione di mezzi.

Tra l’altro, in cambio di cosa? Per la stragrande maggioranza dei lavoratori di trincea, in cambio di un premio annuale che, in termini monetari, consente al massimo di pagarsi un fine settimana in un dignitoso tre stelle. Qualcuno potrebbe domandarsi il perchè di questa spirale assurda, di questo gioco al massacro della propria salute che non vale una candela tanto fioca, perchè in tanti ci cascano, non riescono a starne fuori. Per tre ragioni fondamentali.
La prima è organizzativa: per quattro che remano, ce ne sono sei che dettano il ritmo della pagaiata, che dicono ai quattro rematori quanto e come remare. E quei sei prendono un premio che è fino a dieci volte tanto quello dei quattro rematori. Una specie di multilevel marketing istituzionalizzato.
La seconda ragione è la paura della rappresaglia: che non è solo il timore di non fare carriera, ma di essere trasferiti lontano da casa, emarginati, bollati come scarsi o fannulloni, anche perchè i criteri di valutazione della prestazione non sono quelli di un consulente, ma quelli di un venditore, di un piazzista, essendo pesantemente sbilanciati sulla parte quantitativa: quanto vendi, non come vendi. E in particolare se sei donna, magari con figli piccoli, il timore di essere allontanata da casa gioca un ruolo fondamentale nel condizionare la tua condotta sul lavoro.
La terza ragione è psicologica: il meccanismo entra dentro di te, diventa parte del tuo essere, lo assumi come parte della tua cassetta degli attrezzi. La formazione dei bancari, per dirne una, è per la massima parte commerciale, mirante a vendere prodotti (tecniche di vendita screziate a volte da ridicole impalcature new age, stile “i believe i can fly, i believe i can touch the sky” ).
La formazione obbligatoria, quella sulle norme – e sono tante – che devono essere rispettate nell’esercizio del credito e nel collocamento dei prodotti di risparmio, è schiacciata dalla mole dei corsi finalizzati alla vendita, e spesso le aziende si mettono in regola (formalmente, ma non sostanzialmente) sottoponendo i dipendenti a corsi sulla normativa solo on line, Bignami digitali di nozioni incamerate non per renderle parte del proprio bagaglio (è impossibile, intruppando le slide tra un cliente e l’altro), ma per riuscire a passare il test finale. Va peraltro detto che le tre ragioni, appena declinate, di questa spirale sono strumentali ad una potente ratio basica sottostante, molto prosaica ma molto potente: la necessità di dare soddisfazione agli azionisti, in particolare ai grandi azionisti. Gli utili non possono scendere, i dividendi non possono calare, il valore capitale non può deprezzarsi. Ciò non può accadere, anche se da anni, ormai, il differenziale dei tassi d’interesse (lo scarto tra i tassi attivi e passivi), che era il grosso del margine di una banca, è strutturalmente basso, lontanissimo dai margini di quindici anni fa. Esiste solo un modo per mantenere tendenzialmente inalterato il margine di guadagno, se il margine di interesse è enormemente più basso del passato: collocare prodotti in maniera massiva, possibilmente prodotti che incorporano elevate commissioni.

So bene che non sto rassicurando i clienti delle banche e delle assicurazioni, che poi siamo tutti noi. Non intendo nemmeno fare il lavoratore del credito-fenomeno. Ce ne sono, in giro, di questi ‘pentiti’ che fanno soldi confessando quanto erano spietati nel far soldi, da dirigenti. Sostengo anzi che gli anticorpi contro la deriva del sistema finanziario diffuso sono ancora vivi. E’ proprio il profondo disagio dei dipendenti, evidenziato dalla ricerca da cui abbiamo preso le mosse, a costituire la spia dell’esistenza di questi anticorpi. Il disagio da altro non deriva, infatti, se non dalla difficoltà del corpus dei lavoratori (la grande maggioranza) di veleggiare in direzione ostinata e contraria rispetto alla corrente, che li spinge da un’altra parte. Sono i lavoratori (in particolare gli addetti alla clientela) la parte più sana del sistema. Il loro profondo disagio dipende in buona misura dal tentativo di lavorare con scienza e coscienza, anche etica, nell’interesse dei loro clienti oltre che del loro datore di lavoro. Nonostante il nuovo Contratto Nazionale dei lavoratori del credito incorpori una serie di regole che stigmatizzano e mirano a denunciare le cattive prassi commerciali, la strada per una buona finanza è ancora molto lunga, soprattutto perché non esiste ancora un vero e proprio regime sanzionatorio (e le sanzioni, per essere efficaci, dovrebbero colpire le aziende) delle condotte scorrette, laddove queste non si concretizzino in reati già codificati.

I cosiddetti stakeholders, cioè portatori di interessi classici, che gravitano attorno al sistema finanziario sono tre: azionisti, dipendenti, clienti. Credo che solo una saldatura ‘politica’ (spesso mancata) tra l’interesse dei dipendenti ad un lavoro svolto con coscienza e trasparenza, e l’interesse dei clienti ad un servizio di consulenza onesto e limpido possa spostare il baricentro del sistema, consentendo ai bancari e agli assicurativi di liberarsi dall’ansia e dal disagio e ai clienti di potersi fidare della consulenza loro offerta.

  

Comacchio. Il teatro riparte in sicurezza

Da: Organizzatori

La stagione teatrale ritorna nell’Arena di Palazzo Bellini

La stagione teatrale comacchiese diretta da Massimiliano Venturi riprende dopo l’interruzione forzata dei mesi scorsi: dei quattro spettacoli sospesi, ben tre saranno infatti recuperati nell’arena allestita in prossimità della Sala Polivalente, nel rispetto delle linee guida ministeriali e regionali per la ripresa dello spettacolo dal vivo.

Così lo stesso Venturi presenta il cartellone: ” E’ con grande piacere che siamo lieti di poter annunciare al pubblico che la stagione teatrale è pronta a ripartire in tutta sicurezza, all’aperto, nella splendida cornice dell’Arena di Palazzo Bellini. Un progetto reso possibile grazie alla disponibilità degli artisti e dell’amministrazione comunale, oltre a quella dei tanti partner coinvolti. Da qui al termine del mese di luglio recupereremo infatti gli spettacoli di Dario Ballantini (sabato 18), Debora Villa (venerdì 24) e Vittorio De Scalzi (venerdì 31), precedentemente programmati tra marzo e aprile ma sospesi a seguito della pandemia.
Ad abbonati e spettatori saranno riservati posti numerati in settori analoghi a quelli assegnati in Sala Polivalente, e sarà loro sufficiente presentarsi all’inrgesso con i biglietti già in loro possesso. Saranno inoltre disponibili posti anche per nuovi spettatori.”

Il protagonista della ‘ripartenza’ sarà dunque il poliedrico Dario Ballantini, che sabato 18 luglio porterà in scena un cavallo di battaglia del suo repertorio giovanile: Ettore Petrolini.
Un percorso di riscoperta delle macchiette del più famoso precursore della comicità italiana.
Con la consueta ostinazione per il totale camuffamento, l’artista livornese riesce a far rivivere, in una versione più aderente possibile all’originale, sette personaggi creati dal grande comico romano, che si ripresentano in scena nel nuovo millennio: Gigi Il Bullo, Salamini, la Sonnambula, Amleto, Nerone, Fortunello e Gastone.
Tra un personaggio e l’altro, Ballantini si trucca a vista utilizzando una sorta di camerino aperto, recuperando anche i suoi vecchi trucchi teatrali. Ettore Petrolini può essere infatti considerato il precursore di tutta la comicità italiana, visto l’ampio ventaglio di personaggi che sono stati fonte di ispirazione per molti grandi interpreti della scena italiana.

L’inizio è fissato per le ore 21:15 e l’accesso è da via delle Botteghe (in prossimità del parcheggio e della Pescheria Cavalieri). Tutte le informazioni su programma e prevendita sono on line sul sito www.comacchioateatro.it. Infoline 349 0807587. Aggiornamenti in tempo reale sulla pagina facebook ‘Comacchio a Teatro’.

Ferrara Film Festival 2020: Giuria della quinta edizione e nuovi dettagli sulla competizione dei film

Da: Ufficio Stampa Ferrara Film Festival

Il Ferrara Film Festival ha divulgato i nomi dei sei componenti della giuria per la quinta edizione che si terrà
dal 17 al 20 Settembre. I giurati sono (in ordine alfabetico) Alberto Boschi, Chiara Iezzi, Paola Lavini,
Alessandra Manias, Rosario Petix e Maurizio Villani.
Come ogni anno, la Direzione del festival ci tiene ad avere una giuria tecnica di massimo livello, che sappia
esprimere competenze trasversali sul cinema e più in generale sull’arte. Anche per questa edizione la
ricerca dei giurati è stata molto accurata, tenendo conto, tra le altre cose, del numero bilanciato tra donne e
uomini e della provenienza diversificata tra persone legate direttamente al territorio di Ferrara e
professionisti provenienti da tutta Italia. Un mix che vede professori universitari, attori, attrici con anche una
importante carriera musicale e tecnici del mondo del Cinema.
In via del tutto straordinaria, l’edizione 2020 del Ferrara Film Festival darà ai membri della Giuria una
responsabilità ancora più elevata. Dei 38 film inizialmente selezionati lo scorso Febbraio, formando la line-up
più prestigiosa che il festival abbia mai avuto, soltanto i vincitori delle 11 rispettive categorie vedranno i
propri film proiettati al Cinepark Apollo riducendo la durata del festival a quattro giorni, invece che le otto
giornate come da norma. “Questa difficile scelta ci è stata dettata dalle limitazioni imposte da questo mondo
post-Covid – dichiara il Direttore Maximilian Law – che, per ragioni di sicurezza, ci ha costretto a limitare i
giorni di durata del nostro festival. Tuttavia, ci tengo a precisare che il prestigio e la qualità del nostro
programma rimarrà assolutamente al massimo livello. Abbiamo utilizzato queste lunghe settimane per
migliorarci sempre di più. Non vediamo l’ora che il nostro pubblico veda i frutti del nostro duro lavoro.”
Alcune brevi informazioni sui giurati:
ALBERTO BOSCHI
Alberto Boschi è un professore dell’Università di Ferrara. Insegna Storia del Cinema e Teorie e tecnica del
linguaggio audiovisivo presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara. Ha pubblicato
numerosi articoli e saggi in volume e su riviste, tra cui le monografie “Teorie del cinema: il periodo classico”
(1998), “Alfred Hitchcock: Intrigo internazionale” (2008), “Alfred Hitchcock: Nodo alla gola” (2009).
CHIARA IEZZI
Chiara Iezzi è un’attrice italiana. Il suo primo lavoro è nella serie “Under” a fianco di Gianmarco Tognazzi e
Giorgio Colangeli. Interpreta successivamente il ruolo di Victoria Williams nella serie teen prodotta da Walt
Disney Italia e in onda su Disney Channel “Alex&Co” nella seconda stagione; in parallelo è nel cast del film
per il cinema “The Broken Key” di Louis Nero con attori internazionali come Geraldine Chaplin e William
Baldwin, da poco anche visibile su Amazon prime US. Ha da poco preso parte ad un film recitando con
l’attore Ray Abruzzo (“Sopranos”, “Dinasty”, “Transparent”), reduce da un riconoscimento a un film corto
(“Rollercoaster”) di cui è protagonista e selezionato in ambito Rai Cinema Channel, prenderà parte come
protagonista di alcuni episodi di una serie TV in autunno 2020 per un importante network televisivo italiano.
PAOLA LAVINI
Paola Lavini si forma sia come attrice che come cantante e performer di musical sia in Italia che in America.
Si afferma nel panorama della cinematografia con alcuni dei più importanti registi che l’Italia vanta nel
mondo, tra cui Francesco Munzi (‘Anime nere’), Alice Rohrwacher (‘Corpo celeste’), Marco Pontecorvo
(‘Tempo instabile con probabili schiarite’ con Turturro) , Marco Tullio Giordana (‘Sanguepazzo’), Pupi Avati ,
Marco Bellocchio , Michael Radford (regista de ‘Il Postino’) e Giorgio Diritti con ‘Volevo nascondermi’. Nel
2019 ha girato ‘Cetto c’è, senzadubbiamente’ di e con Antonio Albanese, grande incasso prima di Natale
2019, ‘L’isola del Perdono’ in Tunisia con Claudia Cardinale di Ridha Behi ed un progetto internazionale ‘The
Big other’ con la regia di Jan Schomburg. Sta girando ‘Anima bella’ di Dario Albertini. Si cimenta anche in
varie commedie al cinema con Salemme, Maurizio Casagrande, Paolo Cevoli e ‘Scusa ma ti chiamo amore’
di Federico Moccia. Vince vari premi con il film ‘Terra bruciata’ di Luca Gianfrancesco ed in particolare come
migliore interprete del 2018 al Ferrara Film Festival. Vanta collaborazioni canore col Maestro Vince
Tempera di Sanremo e con un’orchestra di artisti di tutto il mediterraneo, sul tema dell’integrazione e della
pace , esprimendosi in varie lingue. Partecipa alla colonna sonora del docu-film “Vorrei dire ai giovani …
Gina Borellini, un’eredità di tutti“di Francesco Zarzana. In concorso a Cannes ed a Venezia con vari progetti.
ALESSANDRA MANIAS
Oltre 15 anni di esperienza in Italia nel settore della Comunicazione pubblicitaria, Set Design e Art Direction
per servizi fotografici, installazioni artistiche, video, stand, cataloghi per brand italiani settore arredo e
design. Nel 2016 Alessandra si è spostata a vivere a Los Angeles dove ha iniziato a lavorare
immediatamente come Production Designer nel settore del Cinema, TV, Teatro e Video Musicali, con
spiccato stile italiano / europeo. Una Laurea in Architettura, un master MBA (Business Administration) e un
master in Programmazione Neurolinguistica sono il perfetto mix per una Production Designer focalizzata nei
dettagli, psicologia, budget e, obiettivo più importante, quello di dare un’anima al progetto. Alessandra ha
realizzato circa 20 progetti a Los Angeles negli ultimi tre anni e per la primavera del 2020 ci sono due nuovi
film e uno spettacolo teatrale con con protagonista Anne Archer.
ROSARIO PETIX
Rosario Petìx a 18 anni frequenta un corso professionale con gli insegnati dell’accademia U. Spadaro
presso la Scuola d’Arte Drammatica del teatro stabile di Catania, struttura con cui inizia ad avviare la sua
carriera di attore da subito prendendo parte a numerose ed importanti produzioni. Continua la sua attività
prendendo parte a tournée nazionali accanto a protagonisti del teatro italiano come M. D’apporto e
Gianfranco Iannuzzo e con registi del calibro di R. Guicciardini, M. Bolognini e P. Rossi Castaldi. Affronta
nella sua carriera teatrale diversi autori, da Shakespeare a Pirandello, da Wilder a Sciascia e al festival del
dramma antico di S. Miniato, interpretando il ruolo di un narratore cieco in un testo di J.P. Sartre, vince il
premio come migliore attore non protagonista per la sua spiccata versatilità. Negli ultimi dieci anni ha
interpretato quindici film.
MAURIZIO VILLANI
Maurizio Villani è professore stabile di Storia della filosofia presso l’ISSR di Ferrara e membro del Consiglio
direttivo della Società Filosofica Italiana. Ha scritto testi e manuali di filosofia. È presidente del Cineclub
Fedic Ferrara, redattore della rivista Carte di Cinema, ed è autore di saggi sul rapporto cinema-filosofia.

TERZO TEMPO
Prima del Fischio d’Inizio: SPAL- Inter

La prestazione di Genova è da dimenticare per la SPAL, così come questa seconda parte di stagione; la squadra biancoazzurra è l’unica di tutta la serie A ancora a secco di vittorie da quando il campionato è ripreso e, visto che il prossimo avversario sarà l’Inter di Antonio Conte, il trend potrebbe continuare su questa linea.

I neroazzurri arrivano al “Mazza” dopo aver conquistato momentaneamente il secondo posto, a pari punti con una Lazio in caduta libera. Negli ultimi 5 incontri in serie A tra le due squadre la SPAL ha perso 4 volte e conquistato un solo punto, nella stagione 2017/18, quando a Ferrara finì 1 a 1, con reti di Paloschi e autorete di Vicari(tanto per cambiare).
SPAL- Inter è anche una partita che richiama ad un calciatore che ha fatto la storia di entrambe le società, soprattutto dei biancoazzurri: Oscar Massei. L’ex giocatore argentino, che spegnerà 86 candeline a settembre, ha passato tre stagioni a Milano, dal ’55 al ’58, e ben 9 anni in maglia SPAL, stabilendo il primato di presenze e reti segnate in serie A per la squadra estense: 210 presenze(al pari di Aulo Gelio Lucchi) e 47 reti, record tutt’ora imbattuti.

Con la serie B ormai ad un passo e una stagione che non verrà ricordata come memorabile, alla SPAL non resta che salvare la faccia, in una partita con un finale che sembra già scritto anche prima di scendere in campo.

Cover: da sx a dx  Oscar Massei, Enzo Bearzot e Roger Vonlanthen in maglia nerazzurra