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Giorno: 31 Agosto 2020

Coronavirus, l’aggiornamento: 117 nuovi positivi, di cui 57 asintomatici calano i ricoveri in terapia intensiva

Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

 

Coronavirus, l’aggiornamento: 117 nuovi positivi, di cui 57 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. Scendono a 9 i ricoveri in terapia intensiva (-2). 20 i casi di rientro dall’estero, 18 da altre regioni. Quattro decessi

Effettuati oltre 6.100 tamponi e più di 2.000 test sierologici. L’età media dei nuovi positivi è 38 anni. Le persone guarite salgono a 24.482 (+4). 2.977 i casi attivi (+109), il 95% con sintomi lievi in isolamento a casa. Il maggior numero di nuovi casi nelle province di Parma (21), Ravenna (17), Bologna (14), Modena (10) e a Cesena (14)

 Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 31.922 casi di positività117 in più rispetto a ieri, di cui 57 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei 117 nuovi casi, 53 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 40 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti.

Sono 20 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 18.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38 anni.

Su 57 nuovi asintomatici, 22 sono stati individuati attraverso gli screening e i test introdotti dalla Regione, 28 grazie all’attività di contact tracing mentre 2 casi sono emersi dai test pre-ricovero e di 5 non è ancora nota l’origine.

Per quanto riguarda la situazione sul territorio, le province che presentano il maggior numero di casi sono quelle di Parma (21), Ravenna (17), Bologna (14), Modena (10) e a Cesena (14).

In provincia di Parma su 21 nuovi casi, 5 sono di rientro dall’estero (1 dalla Bielorussia, 1 dall’Ucraina, 1 dall’Albania e 2 dalla Moldavia), 3 sono di ritorno da altre regioni (Sardegna), 2 sono stati individuati grazie al contact tracing, 4 grazie agli screening sulle categorie lavorative più a rischio, 1 in seguito ai controlli pre-ricovero e 6, infine, per presenza di sintomi.

Ravenna e provincia su 17 nuovi casi, 14 sono relativi a tracciamento su casi già noti, principalmente a livello familiare; dei rimanenti, un nuovo positivo è stato individuato al rientro dall’estero (Senegal) e due per la presenza di sintomi.

In provincia di Bologna, su 14 nuovi contagi, 3 fanno riferimento al focolaio già noto in una discoteca di Cervia, 3 sono riconducibili a focolai familiari, 2 sono di rientro dall’estero (Spagna e Grecia) e 6 da altre regioni (di cui 5 dalla Sardegna).

Cesena, su 14 nuove positività, 7 sono contatti stretti di casi già noti, accertati principalmente a livello familiare, 2 fanno riferimento al rientro da altre regioni (Sardegna) e 1 dall’estero (Albania); i restanti 4 positivi sono stati individuati per presenza di sintomi.

Modena e provincia, su 10 nuovi casi, 4 sono di ritorno da altre regioni italiane (di cui 2 dalla Sardegna), 2 sono di rientro dall’estero (Islanda e Ucraina), 1 è un contatto di un positivo già noto mentre i rimanenti 3 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

tamponi effettuati ieri sono 6.132, per un totale di 899.733. A questi si aggiungono anche 2.079 test sierologici.

casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 2.977 (109 in più di quelli registrati ieri). Si registrano purtroppo 4 decessi in Emilia-Romagna oggi: uno in provincia di Piacenza, uno in quella di Reggio Emilia, uno in quella di Modena e uno in quella di Bologna.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 2.862 (+104 rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. Calano a 9 (-2) i pazienti in terapia intensiva, sono 106 quelli ricoverati negli altri reparti Covid (+7 rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite sono 24.482 (+4 rispetto a ieri): 25 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 24.457 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.816 a Piacenza (+13, di cui 2 sintomatici), 3.963 a Parma (+21, di cui 8 sintomatici), 5.381 a Reggio Emilia (+7, tutti sintomatici), 4.397 a Modena (+10, di cui 6 sintomatici), 5.679 a Bologna (+14, di cui 9 sintomatici), 501 casi a Imola (+7, di cui 3 sintomatici), 1.224 a Ferrara (+2, entrambi 2 sintomatici), 1.435 a Ravenna (+17, di cui 9 sintomatici), 1.129 a Forlì (+9, di cui 5 sintomatici), 968 a Cesena (+14, di cui 6 sintomatici) e 2.429 a Rimini (+3, tutti sintomatici).

Ricordo di Andrea Samaritani

Pubblichiamo questo breve ricordo di Andrea Samaritani, pubblicato dalla rivista Azione Non violenta a cui Andrea collaborava con continuità. Tutta la redazione di Ferraraitalia si associa al dolore per la scomparsa prematura dell’amico Andrea. Ricordiamo la sua mitezza di uomo, la sua continua ricerca del bello e del vero. Le sue splendide fotografie, testimonianza della sua arte, gli sopravviveranno, ma Andrea mancherà tantissimo, a tutti noi e alla sua Ferrara.
(La redazione )

Dolore per la morte di Andrea Samaritani, a 58 anni appena compiuti, un amico di Azione nonviolenta, un fotografo di grande qualità. Per noi un amico del Movimento Nonviolento di antica data. Se la bellezza ci salverà lui ha dato un buon contributo con la sua fotografia.

I lettori della rivista hanno avuto modo di apprezzare le splendide opere d’arte nelle quali trasformava i suoi scatti. Andrea ci ha regalato alcuni scatti; le fotografie vengono dipinte e reinterpretate con l’utilizzo dei colori acrilici, ed il risultato è di grande bellezza. Quello che conta è lo sguardo di fiducia sul futuro. Le sue foto ci hanno accompagnato in tutti i numeri Azione nonviolenta del 2019.

La fine è giunta dopo una lunga malattia, nonostante la quale ha lavorato fino agli ultimi giorni. Ha collaborato a importanti riviste italiane ed europee, pubblicato volumi fotografici… “L’occhio felice del fotoreporter”, recentemente edito da Minerva, raccoglie i suoi 35 anni di lavoro.

Comacchio: progetto Value tra abitazioni e ricerche archeologiche

Da: Ufficio Stampa Comune di Comacchio

Lo scorso anno il Comune di Comacchio ha siglato un accordo per la valorizzazione e lo studio del territorio deltizio. La sinergia tra Soprintendenza, Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna e le Università di Ferrara, Bologna e Venezia si è concretizzata nell’ambito del progetto VALUE – finanziato dal programma Interreg Italia-Croazia.

Il progetto VALUE vede dunque realizzate le sue azioni: nell’area di Stazione Foce, nelle Valli di Comacchio, sta nascendo un vero e proprio Parco Open Air, dove turisti, appassionati e cittadini potranno ammirare dal vivo la ricostruzione di uno spaccato dell’antica Spina.

Il progetto, coordinato dal Dipartimento Storia Culture Civiltà dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, e seguito dal Prof. Antonio Gottarelli già esperto di queste ricostruzioni nell’abitato etrusco di Monte Bibele (Monterenzio, BO), permetterà, per la prima volta, di “apprezzare dal vivo” quello che un tempo doveva essere Spina. Si potrà infatti passeggiare tra due grandi abitazioni, in scala reale, interamente realizzate in legno e canne palustri, edificate seguendo gli indizi offerti dalle indagini archeologiche, mostrando così quello che nell’antica città giace oggi sepolto sotto 4 metri di terra e di storia.

Il punto scelto dagli esperti per ricreare queste installazioni museali non è casuale. Il paesaggio che oggi si apprezza visitando le Valli di Comacchio, si avvicina molto all’ambiente che 2500 anni fa un greco o un etrusco potevano ammirare visitando il grande emporio Spinetico. Inoltre, l’attrattiva delle Valli, con un pubblico annuale che si aggira attorno alle 35.000 presenze, potrà fungere da attrattore per il Museo Delta Antico. Non appena il Parco sarà ultimato il percorso di visita per le Valli inizierà proprio attraversando questa installazione, in un percorso immersivo che trasporterà i turisti in un vero e proprio viaggio nel tempo.

Viste guidate alle abitazioni in costruzione

Nelle pomeriggio di sabato 5 settembre (dalle 15.00 alle 19.00) e nella giornata di domenica 6 settembre (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00) sarà possibile effettuare una visita presso il sito di Stazione Foce, nei pressi dell’imbarco per i tour nelle Valli, dove, grazie al Progetto VALUE, il Comune di Comacchio, in collaborazione con il Dipartimento Storia, Culture e Civiltà dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, sta allestendo una grandiosa installazione museale che intende offrire uno spaccato dell’antica città di Spina.

L’area è in fase di completamento e quindi le strutture non sono ancora terminate. È proprio in questo momento però che sarà possibile osservare particolari strutturali e tecnici che difficilmente saranno visibili in futuro in quanto ricoperti dal tetto in canne e dalle pareti in graticcio. Sarà quindi una bella occasione per vedere da vicino come un progetto di archeologia sperimentale può ricreare quello che oggi non è difficilmente apprezzabile nel vero sito archeologico.

Previa prenotazione telefonica (al centralino del Museo Delta Antico 0533 311316), gli interessati potranno osservare da vicino queste installazioni, interamente realizzate in legno e farsi un’idea di quali erano le abitazioni in cui vivevano gli antichi spineti.

I gruppi, organizzati in un massimo di venti persone, saranno accompagnati dallo stesso progettista, il Prof. Antonio Gottarelli, ideatore del progetto ed etruscologo dell’Università di Bologna. In osservanza dei protocolli anti-contagio i partecipanti dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina e compilare l’apposito modulo per la rintracciabilità che verrà consegnato loro all’ingresso.

Nuove ricerche archeologiche

Il progetto VALUE, dopo la battuta d’arresto imposta dallo stato di emergenza sanitaria, presenta altre significative azioni dedicate all’archeologia.

Con la direzione scientifica della Soprintendenza e della Direzione Regionale Musei le Università di Ferrara, Bologna e Venezia, si intraprenderanno nuove campagne di ricerca per approfondire temi storico-archeologici non ancora del tutto svelati. L’università di Bologna, che vanta una prestigiosa scuola di etruscologia, si concentrerà sull’antica città di Spina. Grazie alle moderne tecnologie di prospezione geofisica l’ateneo bolognese studierà la struttura dell’abitato antico e del territorio che lo circondava. Verranno effettuate, inoltre, sia riprese dall’alto che ricognizioni a terra alla ricerca di nuovi indizi archeologici tra Valle Pega, Trebba e Mezzano.

L’Università di Ferrara, da un lato volgerà la sua attenzione al periodo romano, approfondendo le ricerche nel settore della Villa di Bocca delle Menate, presso Valle Lepri, dall’altro si dedicherà alla formazione sia tramite contatti con gli istituti scolastici del territorio sia attraverso la creazione di un master di II livello che si sta pianificando in queste settimane. Infine, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, da sempre coinvolta negli studi di Comacchio altomedievale, proseguirà le ricerche sia nel centro storico cittadino tramite l’esecuzione di carotaggi geo-archeologici sia presso il sito di Santa Maria in Padovetere dove ancora molto resta da portare alla luce.

Tutte le attività svolte sul campo verranno condivise e raccontate dagli stessi protagonisti in un ciclo di incontri e conferenze promosso dal Comune di Comacchio.

Consumi: Coldiretti, Covid taglia 10% spesa alimentare

Da: Ufficio Stampa ColdirettiER

I consumi alimentari degli italiani fanno segnare un calo del 10% nel 2020 per effetto del crollo del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base di dati Ismea dalla quale si evidenzia un taglio complessivo della spesa a tavola di ben 24 miliardi per effetto dell’emergenza Coronavirus.

 

La spesa alimentare degli italiani – evidenzia Coldiretti – è tornata indietro di dieci anni su valori del 2010 nonostante che in termini percentuali si sia verificato un aumento rispetto alle altre spese che hanno avuto un crollo maggiore.

 

A pesare – sottolinea la Coldiretti – è stata la chiusura durante il lockdown della ristorazione per la quale rimane una situazione di sofferenza per le difficoltà economiche, lo smart working, la diffidenza dei consumatori e le difficoltà del turismo, soprattutto straniero, che rappresenta una fetta importante della clientela secondo Confcommercio.

 

Con la fine delle limitazioni agli spostamenti l’effetto “scorta” legato ai timori ingiustificati sugli approvvigionamenti per la spesa domestica si è invece progressivamente affievolita per tornare – spiega la Coldiretti – su valori leggermente superiori alla media in una situazione in cui sono in calo tutti i settori del commercio al dettaglio.

 

Una situazione che – continua la Coldiretti – sta rivoluzionando anche gli equilibri all’interno delle filiere produttive che – sottolinea la Coldiretti – pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

 

Da quando è iniziata la pandemia in Italia il 57% delle 730mila aziende agricole nazionali ha registrato una diminuzione dell’attività ma l’allarme globale provocato dal Coronavirus – conclude Coldiretti –  ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo con la necessità di interventi di sostegno per difendere la sovranità alimentare e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento alimentare in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali.

Sanità. Nasce in ER studio internazionale che scopre le cause della mortalità da Covid-19

Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

 

Sanità. Nasce in Emilia-Romagna lo studio internazionale che scopre le cause della mortalità da Coronavirus e potrebbe dimezzare le vittime, Bonaccini-Donini: “Passo avanti importante nella lotta al virus. Dalla ricerca un altro esempio del valore e della qualità della nostra sanità regionale e di chi vi lavora

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Lancet, vede l’ospedale Sant’Orsola di Bologna come capofila e ha coinvolto sia l’Università di Bologna che quella di Modena e Reggio Emilia, insieme ad altri atenei d’Italia e del mondo, dal Belgio al Canada

“Lo studio del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, che ha coinvolto anche il Policlinico di Modena e l’Università di Modena e Reggio Emilia, sui meccanismi responsabili dell’elevata mortalità in terapia intensiva dei pazienti affetti da Coronavirus è un altro esempio dell’eccellenza della sanità pubblica dell’Emilia-Romagna e della qualità professionale di chi vi lavora. Non solo nei mesi più difficili della pandemia il sistema sanitario regionale ha contribuito in maniera decisiva a gestire un’emergenza senza precedenti, ma allo stesso tempo ha gettato le basi per segnare un significativo passo in avanti nella lotta al virus, che potrebbe portare a raddoppiare il tasso di sopravvivenza nei pazienti più gravi nell’attesa del vaccino, speriamo tutti la più breve possibile”.

Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, commentano la ricerca- con il Policlinico Sant’Orsola capofila e pubblicata sulla rivista scientifica Lancet- che descrive il meccanismo responsabile della elevata mortalità in terapia intensiva dei pazienti con Covid-19: secondo lo studio, grazie a due semplici esami è possibile una diagnosi precoce che, assieme al supporto del massimo delle cure possibili in terapia intensiva, può portare un calo della mortalità fino al 50%.

“Gli incredibili risvolti che questa scoperta potrebbe avere sono a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale grazie alla pubblicazione su una rivista autorevole come Lancet, ma è importante sottolineare anche il valore simbolico dello studio. L’Emilia-Romagna è questa, e diciamo Emilia-Romagna a pieno titolo perché insieme al Sant’Orsola sono coinvolti anche il Policlinico di Modena e l’Università di Modena e Reggio Emilia: una regione dove non ci si limita all’ordinario, anche quando è straordinario come una pandemia, ma si guarda sempre avanti e ci si pone obiettivi sempre più ambiziosi”.

“A tutti i medici, ai ricercatori e gli accademici coinvolti- chiudono Bonaccini e Donini– va il nostro grazie e quello dell’intera comunità regionale, per darci una nuova speranza di evitare ulteriori vittime in un momento in cui il virus non è ancora sconfitto e nel quale le regole devono continuare a essere rispettate. E questo è sempre bene ricordarlo”.

Bondeno, Saletti: “sgomento per scomparsa Andrea Samaritani, iniziativa in sua memoria”

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

“La notizia della scomparsa di Andrea Samaritani, artista, genio delle fotografia, scrittore, regista, ci ha lasciato sgomenti. Andrea era un amico personale e del nostro territorio, a cui ha dedicato tante sue opere, che ha immortalato in tantissimi scatti, testimoniando momenti importanti della vita della nostra comunità. Vogliamo lavorare a una iniziativa in sua memoria. La memoria di un uomo che ha amato la nostra terra, lavorando per mostrarne la bellezza, promuoverne la conoscenza, riscoprire il passato, raccontare tante storie di vita”. Lo dice il sindaco facente funzione di Bondeno Simone Saletti. “La mia vicinanza va a Claudia e Margherita che sono certo porteranno avanti la memoria del lavoro svolto da Andrea in ambito culturale e sociale.”

PD: Interpellanza esternalizzazione delle scuole La Mongolfiera e Gobetti

Da: Ufficio Stampa Gruppo Pd

premesso che

  • Giovedì 27 agosto, a 4 giorni dalla partenza del nuovo anno scolastico, dalla Giunta veniva casualmente comunicata la decisione di esternalizzare, a partire dal 1º di settembre, le scuole d’infanzia La Mongolfiera e Gobetti;

  • Che questa decisione coglieva di sorpresa famiglie, educatrici, sindacati, consiglieri comunali in quanto mai era stata prima comunicata nè nelle sedi ufficiali, nè tramite la sempre più numerosa squadra di comunicazione della Giunta;

  • Che l’assessora Kusiak giustificava questa scelta come l’unica possibile per garantire la corretta partenza dell’anno scolastico.

  • premesso inoltre che

venerdì 28 agosto, a meno di 24 ore di distanza, il Sindaco con un incredibile dietrofront si rimangiava questa decisione della Giunta, dando questa volta la colpa al “Governo irresponsabile”

 

considerato che

  •  decisioni come questa generalmente non si improvvisano, ma che dovrebbero essere frutto, oltre che di una concertazione e di un confronto con famiglie, sindacati, lavoratori, consiglio comunale e con la città, anche di una programmazione e di scelte organizzative che non crediamo essere maturate dall’oggi al domani;

  • In questi mesi nulla ci risulta essere stato pubblicato all’Albo pretorio del Comune: delibere di Giunta che prevedevano l’esternalizzazione delle scuole; atti di gara per la gestione esternalizzare delle scuole; determine di affido diretto della gestione esternalizzata delle scuole.

  • i contratti di gestione delle scuole attualmente esternalizzate prevedono sì la possibilità di estensione nel 5º d’obbligo ma che hanno come specifico ed esclusivo oggetto la gestione delle scuole Il Salice, Ponte, Margherite, Pacinotti e Jovine e che quindi questa possibilità di estensione del servizio non può essere utilizzata per esternalizzare altri plessi;

  • Pare impossibile che a 4 giorni dalla partenza del servizio non ci siano stati atti pubblici che giustifichino e legittimino amministrativamente la scelta di esternalizzare la gestione delle scuole La Mongolfiera e Gobetti.

 

 

si  chiede,  quindi, al sig. sindaco

  • Quando la decisione di esternalizzare le scuole La Mongolfiera e Gobetti sia stata deliberata e con quali atti amministrativi di supporto;

  • quali atti, e con quale legittimità degli stessi, siano stati adottati dalla sua Giunta per procedere con l’esternalizzazione delle scuole La Mongolfiera e Gobetti;

  • Perché a quattro giorni dalla prevista esternalizzazione gli eventuali atti di affidamento del servizio non siano stati pubblicati sull’albo pretorio, quasi a voler tenere nascosta la procedura;

  • Se, oltre all’irresponsabilità del Governo (?!?), non abbia anche inciso nella scelta di rimangiarsi in meno di 24 ore l’annunciata esternalizzazione il fatto che le (invisibili) procedure amministrative adottate avessero vizi di legittimità.

Si chiede risposta scritta.

Copparo: villa La Mensa, arrivato ok del Mibact

Da: Ufficio Stampa Comune di Copparo

 

ll Ministero ha preso atto degli interventi che hanno necessitato una perizia di variante

Il cantiere di Villa La Mensa potrà a breve riprendere. È infatti arrivata la tanto attesa nota che consente la ripartenza dei lavori.
L’autorità di gestione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo ha preso atto degli interventi resisi necessari in corso d’opera per risolvere aspetti di dettaglio e finalizzati a prevenire e ridurre i pericoli di danneggiamento o deterioramento del bene tutelato. Acquisisce inoltre il parere del Rup secondo cui ‘tali lavorazioni non modificano qualitativamente l’opera e il progetto esecutivo approvato e non comportano una variazione in aumento o in diminuzione superiore al 20% del valore di ogni singola categoria di lavorazione, nel limite del 10% dell’importo complessivo contrattuale, apportando variazioni alla tipologia di alcuni materiali di finitura da impiegare nell’uso degli spazi esterni, per un migliore rispetto tipologico e di preservazione del bene tutelato, a seguito di accordi presi con i funzionari della Soprintendenza Archeologica e Beni Culturali della provincia di Ferrara verbalizzati durante le visite al cantiere datate 30 settembre 2019 e 15 ottobre 2019’.
Negli ultimi giorni del novembre 2019 furono sospesi i lavori, con la previsione di ripresa nel febbraio 2020, per redigere una perizia di variante legata a necessità emerse in corso d’opera, non insolite durante complesse attività di restauro, pari al 3% dei costi complessivi, ovvero circa 30mila euro, in adesione a quanto consentito dal Codice degli appalti. Inviata a Roma la perizia, dal momento che i finanziamenti rientrano nel programma ‘Ducato Estense’, il Mibact ne ha chiesto una rimodulazione, che è stata presentata ad aprile, quindi una relazione del direttore lavori e una del Rup. Tutto il materiale è stato inviato e si aspettava il ‘via libera’, che finalmente è arrivato.
«Attendevamo questo atto, a fronte anche delle istanze inviate dall’area tecnica comunale, la cui ultima richiesta di riscontro risale al 20 agosto – spiega il sindaco Fabrizio Pagnoni -. Siamo soddisfatti di poter finalmente riprendere le opere. Durante la settimana entrante sarà completato l’iter per l’approvazione della perizia di variante. Nel frattempo è già stata contattata l’azienda, che si sta organizzando per riaprire, dopo la sospensione, il cantiere a metà settembre, con l’obiettivo di concludere entro l’anno».
Sono infatti terminati il consolidamento strutturale e le opere infrastrutturali di distribuzione degli impianti, ma si dovrà mettere mano alle finiture, come la pavimentazione del loggiato all’esterno e del salone all’interno, e all’impiantistica vera e propria.

Saletti incontra i cittadini con lui Fabbri e Bergamini: “tanti obiettivi raggiunti, tanti ancora da raggiungere”

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

 “La nostra squadra ha raggiunto tanti obiettivi. E tanti altri vogliamo raggiungerne. La priorità sono e saranno i bondenesi e Bondeno”. Così il sindaco facente funzioni Simone Saletti, incontrando venerdì  a Scortichino – i cittadini, insieme al primo cittadino di Ferrara Alan Fabbri e a Fabio Bergamini, consigliere regionale. Grandissima l’affluenza di pubblico per l’occasione.

Per Fabbri, che di Bondeno è stato sindaco, “contano i fatti. E le cose fatte sono tantissime: dalla Casa della salute a Spazio 29, passando per la ricostruzione, le infrastrutture, la nuova scuola Battisti, il nuovo ponte di Borgo Scala intitolato a monsignor Marcello Vincenzi, le nuove strade di collegamento, l’accordo che ha segnato la svolta per l’area dell’ex zuccherificio, i nuovi posti di lavoro che – proprio a seguito di questa intesa – sono stati creati, i luoghi di aggregazione e per i giovani, il centro polifunzionale arti e cultura, la nuova casa della musica, la piazza di Scortichino, i bandi per il sostegno alle nuove attività. E ancora: la videosorveglianza, l’utilizzo di tecnologie innovative per il controllo del territorio, la squadra degli osservatori volontari per la sicurezza, le intese con la prefettura. Nel campo della promozione del territorio: le centinaia di eventi e iniziative messe in campo, lo sviluppo delle Denominazioni comunali, i prodotti a marchio del territorio”.

“A tanti progetti – essendo stati molto apprezzati in questi anni – servirà dare continuità – dice Saletti -. E solo chi li ha pensati, voluti e realizzati, insieme ai cittadini, potrà farlo. E poi ci sono le nuove sfide: a partire dal sostegno alle attività duramente provate dalla crisi post-Covid,  il potenziamento dei servizi alle famiglie e dell’offerta dei servizi territoriali nella sanità, nuove infrastrutture e opere di manutenzione straordinaria”.

L’ex sindaco Fabio Bergamini, oggi consigliere regionale, ha detto che “Saletti saprà portare avanti il patrimonio di progetti in cantiere, saprà coinvolgere i cittadini e mettere in campo la sua grande capacità di ascolto per condividere nuovi obiettivi”. “Per il nostro territorio noi ci siamo e ci saremo sempre, portando ad ogni livello istituzionale le esigenze e i progetti di sviluppo. Abbiamo dimostrato, in questi anni, di saper attrarre risorse e fare sistema, anche con la Regione, guardando agli interessi dei bondenesi e di Bondeno”.

Agricoltura. L’Emilia-Romagna investe sulla qualità dei vini e l’innovazione

Da: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna

 

Agricoltura. L’Emilia-Romagna investe sulla qualità dei vini e l’innovazione. Oltre 5,4 milioni per impianti più moderni e per promuovere la vendita diretta e l’e-commerce. L’assessore Mammi: “Continuiamo a sostenere il nostro agroalimentare e il lavoro nelle vigne, in un momento delicato a causa del cambiamento climatico e degli effetti del lockdown”

Via libera dalla Giunta regionale a un bando nell’ambito del programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo. I contributi possono arrivare fino al 40% dei costi per la realizzazione dei progetti. Priorità a vini Doc, Docg e biologici. Le domande vanno presentate entro il 15 novembre 2020

Oltre 5,4 milioni di euro per incentivare l’ammodernamento degli impianti e l’innovazione tecnologica in cantina, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei vini made in Emilia-Romagna e rafforzare la competitività delle imprese. È la dotazione finanziaria di un bando varato dalla Giunta regionale nell’ambito della misura “Investimenti” del Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo, annualità 2020-2021. Le risorse sono state assegnate alla Regione dal ministero delle Politiche agricole, nel quadro degli interventi finanziati dall’Ue attraverso l’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del vino.

A disposizione delle imprese emiliano-romagnole che svolgono attività di produzione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli (vino e mosto d’uva) sono previsti contributi in conto capitale che arrivano fino al 40% delle spese per la realizzazione di progetti che puntano a valorizzare i vini di qualità (Doc, Docg e bio) e a dare una spinta all’introduzione di tecnologie innovative in cantina per rispondere alle nuove opportunità di mercato, compresa la vendita diretta e l’e-commerce. Il tutto con un occhio di riguardo alla riduzione dell’impatto ambientale del ciclo produttivo, al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro e al risparmio energetico.
I progetti di investimento dovranno avere una dimensione minima di 30 mila euro e possono arrivare fino ad un importo massimo di un milione di euro. Le domande devono essere presentate entro le ore 13 del 15 novembre 2020, secondo le modalità indicate sul proprio sito da Agrea (https://agrea.regione.emilia-romagna.it).

“Interveniamo ancora a sostegno del nostro agroalimentare e del lavoro nelle vigne- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi– con risorse fresche per rendere la vitivinicoltura dell’Emilia-Romagna sempre più moderna e competitiva. Lo facciamo in un momento delicato a causa del cambiamento climatico in atto e degli effetti innescati dal lungo lockdown. Dopo l’esito positivo riscosso dai bandi degli anni scorsi- chiude l’assessore-rilanciamo così gli investimenti per un percorso di ammodernamento in un settore chiave che sta registrando passi avanti significativi sul versante dell’innovazione tecnologica, della qualità e dell’immagine, con indubbi riscontri di mercato”.

Cosa prevede il bando

Per garantire condizioni di accesso omogenee alla diverse tipologie di beneficiari, il budget disponibile è stato suddiviso in due tranche: il 40% delle risorse è destinato a finanziare i progetti di investimento presentati da imprese agricole che producono vino con le proprie uve e lo vendono direttamente; il restante 60% è invece riservato alle aziende agroindustriali che commercializzano il vino prodotto con materia prima in prevalenza acquistata da terzi o conferita da soci.
Tra le spese ammissibili figurano quelle legate alla costruzione e/o ristrutturazione di immobili; l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature specifici per l’attività di trasformazione e/o commercializzazione; gli arredi e allestimenti per la realizzazione di locali per la vendita diretta al consumatore finale dei prodotti aziendali e la creazione di siti internet per l’ e-commerce. Un’opportunità, quest’ultima, molto importante per consentire ai piccoli viticoltori di far conoscere le proprie produzioni nei mercati nazionali e internazionali. Sono comprese nell’elenco anche le cosiddette spese tecniche, ad esempio gli onorari di professionisti e consulenti, direttamente riconducibili agli investimenti realizzati.

A quanto ammontano gli aiuti

La percentuale di aiuto è fissata al 40% delle spese ammissibili per le micro, piccole e medie imprese, scende al 20% nel caso di aziende fino a 750 dipendenti e fatturato annuo inferiore ai 200 milioni di euro e al 19% per le imprese ancora più grandi.
Tra i criteri di priorità adottati per la formazione delle graduatorie figurano: le produzioni bio e certificate, le etichette Dop ed Igp, l’appartenenza a forme aggregative di filiera, il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. In caso di parità di punteggio la precedenza andrà ai progetti che riguardano i maggiori quantitativi di uva e gli investimenti con minore importo di spesa ammissibile.
I progetti potranno avere una durata annuale o biennale: nel primo caso il pagamento del saldo avverrà nell’esercizio finanziario 2020-2021, nel secondo caso l’erogazione avverrà nell’esercizio successivo.  La durata del progetto dovrà essere dichiarata alla presentazione della domanda di sostegno

31 AGOSTO
burattini in scena a Lido delle Nazioni

Da: Ufficio Stampa Bialystok Produzioni  produzioni

In piazza Italia arriva l’artista modenese Moreno Pigoni

Lunedì 31 agosto la rassegna Teatri sull’Acqua farà nuovamente tappa a Lido delle Nazioni, dove sarà protagonista la compagnia modenese dei Burattini della Commedia dell’Arte.

Capitanata dal burattinaio Moreno Pigoni, la compagine emiliana presenterà uno spettacolo tra i suoi cavalli di battaglia: Il pentolino magico. Un lavoro ispirato ad un antico canovaccio della tradizione, messo in scena in maniera dinamica ed esilarante: Sandrone e Fagiolino vengono scambiati per due eminenti medici ed invitati alla corte di Persia per guarire il principe, vittima di un incantesimo della Strega Morgana. I due finti medici ne combineranno di tutti i colori, fino ad impossessarsi del pentolino che contiene un misterioso medicamento.

L’appuntamento è alle 21 di lunedì 31 agosto in Piazza Italia a Lido delle Nazioni. Il programma proseguirà poi mercoledì 2 settembre in Piazzetta Ballardini a Lido di Pomposa, dove sempre alle 21 il Teatro alla Panna, storica compagnia marchigiana in attività da oltre trent’anni, presenterà un originalissimo adattamento della fiaba di Cappuccetto Rosso realizzato in baracca con burattini e attori.

La rassegna è parte del progetto Comacchio Summer Experience, ed è organizzata da Bialystok Produzioni e Made Eventi per il Comune di Comacchio, con la direzione artistica di Massimiliano Venturi. L’ingresso è gratuito e consentito fino ad esaurimento dei posti disponibili; gli spettacoli sono adatti a tutti gli spettatori a partire dai 3 anni di età. Aggiornamenti in tempo reale sulla pagina Facebook ‘Comacchio a Teatro’, programma completo sul sito www.comacchioateatro.it. In caso di pioggia o maltempo, gli eventi saranno rimandati a data da destinarsi.

“Fellini degli spiriti” all’Apollo lunedì e martedì

Da: Ufficio Stampa Apollo Cinepark

Con la riapertura dell’Apollo riprendono gli appuntamenti con gli eventi speciali e, in occasione delle celebrazioni dei 100 anni della nascita di Federico Fellini, arriva al cinema di via del Carbone “FELLINI DEGLI SPIRITI”, in sala lunedì 31 agosto e martedì 1 settembre alle ore 21.15.

Profondamente innamorato della vita, Fellini ha attraversato la sua esistenza cercandone sempre il senso attraverso il suo percorso cinematografico e il documentario Fellini degli Spiriti, diretto da Anselma Dell’Olio, indaga in profondità la sua passione per quello che lui definiva, in breve, il mistero, l’esoterico, il “mondo non visto” in una ricerca incessante di altre possibilità, altre dimensioni, altri viaggi e di tutto quello che può far volare lo spirito e la mente.

Ultima fermata: la felicità

Le parole sono solo parole.
Questo  è sicuramente il loro limite ma è anche la loro forza.
Se è vero, secondo il noto proverbio, che terminato il ‘dire’ c’è un ancora mare da attraversare, è ancor più vero che è con le parole che comunichiamo il pensiero, e quindi è sempre attraverso le parole che possiamo modificarlo.

Dice un proverbio indiano: L’uomo si mette in ordine i capelli ogni giorno, perché non lo fa anche con i pensieri?
Questa mattina mi sono già pettinato, adesso tocca ai pensieri.

Uno dei doni dell’età che avanza è l’aumentata possibilità di poter fare attenzione. Ciò è dovuto al fatto che di norma i traguardi consueti della vita ordinaria sono stati raggiunti. Si procede più lentamente anche letteralmente a causa dell’usura fisiologica e quindi si ha la possibilità di osservare il tutto da un punto di vista particolare.
Quello che quindi è possibile osservare come dato comune della nostra condizione attuale è la mancanza nella vita quotidiana della felicità. Questo fatto, se da sempre ha interpellato filosofi, scrittori, poeti e uomini qualunque, oggi acquisisce una valenza particolare in quanto oltre al successo, al danaro e alla fama, l’essere felici è il vero brand della nostra società post moderna.
La Vita che rimane – avendo espulso tutto ciò che richiama sofferenza, dolore e la morte – non può che essere la vita felice, come sembrano mostrare i visi raggianti di uomini e donne della pubblicità alla tv e sui giornali.

La società del consumo compulsivo è una società che  fonda il suo essere su dei paradossi, uno di questi, forse il fondamentale, è “Sii felice!”. La società dell’iperconsumo ha riempito di oggetti la vita dei suoi figli sin dalla più tenera età, trasformando in oggetto anche la vita dei soggetti. Tutto ha un prezzo, come un  novello re Mida il Mercato trasforma in oro tutto ciò che tocca. I consumatori sono soddisfatti in tutti i loro desideri, ma in cambio il consumatore non deve criticare, contestare, deve essere cosciente di vivere nel migliore dei mondi possibile. In poche parole il consumatore DEVE essere felice! Al contrario, invece, il limite che naturalmente caratterizza la natura umana, la sofferenza, malattia, morte, ma anche povertà e diversità, devono avere poca visibilità, meglio se relegate in spazi ben delimitati e circoscritti.

Come nel film di Peter Weir, The Truman Show, la nostra società post capitalistica  non rappresenta la Vita ma l’illusione della vita!

Ed ecco che quel Sii felice da augurio diventa comando imperativo, denunciando così la  sua natura di paradosso: perché essere spontaneamente felici ubbidendo ad un ordine è impossibile. O si agisce spontaneamente, quindi di propria iniziativa, oppure si esegue un ordine, e in questo caso non c’è nessuna spontaneità. Si rivela allora la vera natura di quel comando, cioè quella di  mantenere il soggetto in una situazione di dipendenza, depressiva, caratterizzata dal senso di colpa, insomma in una situazione di eterna mancanza, di sete e fame mai saziabili.

“Ma come? La Società ti offre tutto e tu non sei felice? In altre parti del mondo non hanno la tua stessa fortuna!”.
Così il soggetto si trova costretto a cercare la colpa della propria insoddisfazione in se stesso, attenuandola col consumo ulteriore di altri beni che ovviamente non spengono il desiderio, poiché il desiderio dell’uomo non è desiderio di oggetti ma di relazioni autentiche e nessun oggetto potrà mai sostituire un rapporto.
la Felicità non può essere comprata al mercato, non può essere imposta ai figli, non può essere programmata dal sistema sociale, come aveva ben compreso il movimento studentesco del ’77 nel prendere, tra i suoi slogan anti sistema, i versi della canzone di musica leggera sul gatto Maramao, inspiegabilmente morto, nonostante avesse a disposizione da mangiare, da bere e una casa dove stare.

Bisogna quindi cercare in un’altra direzione.
La direttrice, già tracciata da tempo in verità , è quella del trovare o dare un Senso agli eventi che ci colpiscono. Quello che invece si può oggi sostenere è che anche nell’impossibilità di  sapere se esista o meno un senso per tutti,  quel che conta in chiave esistenziale è giungere ad attribuirne uno che amplifichi la nostra vita.

Il valore della vita dell’uomo, di una vita al cui centro non ci sia solo il bisogno ma anche il desiderio: questo impedisce di diventare burattini manovrati dall’esterno e apre alla ricerca ad una felicità non narcisistica, ma intesa come dare libertà a sé e agli altri.

Non esistono ovviamente manuali di istruzioni in merito, ma è possibile fare alcune considerazioni suggerite dagli studi della pragmatica della comunicazione e dall’esperienza delle buone pratiche della comunicazione non violenta.

Cominciando con un principio il più generale possibile, possiamo delimitare il nostro reale raggio di azione accettando che l’universo con le sue leggi, non si piega ai nostri desideri, ma fa quello che deve.
Quindi quello che riusciamo a compiere è confinato nello spazio concesso da quello che possiamo, e quello che possiamo è condizionato dallo statuto delle conoscenze attualmente riconosciuto.
Il resto lo dobbiamo sopportare!

Da ciò discende che dovremmo distinguere tra ciò che da noi è controllabile, da ciò che invece non lo è. L’impegno  quindi dovrebbe concentrarsi sul primo aspetto, lasciando il secondo alla ricerca di una nostra risposta sul Senso.

Come terzo elemento possiamo verificare poi che nessun fattore esterno in sé è positivo o negativo, ma è interpretabile secondo le nostre convinzioni  e i nostri giudizi in merito.
E su questo terzo elemento la possibilità di azione soggettiva è massima. Ad esempio siamo abituati a leggere le offese che ci vengono portate come elementi oggettivamente negativi, giudicando chi le ha proferite come una persona di nessun valore e a cui dover ribattere per le rime.
E’ possibile invece domandarsi a quale bisogno inespresso risponda, per quella persona, l’avermi apostrofato in quel modo. Pensiamo per esempio ad un figlio molto arrabbiato nei nostri confronti. Solo se ci poniamo nella dimensione dell’ascolto del suo bisogno profondo, mascherato da quelle parole così offensive , riusciremo a comprendere e così organizzare una strategia di risposta che sia in grado di salvare la relazione.

E’ possibile quindi proseguire nel cammino appena sommariamente tracciato, o costruirne altri,comunque cercando di mettere assieme altre tappe di riflessione all’interno di un percorso personale che ci porti a dialogare responsabilmente con quello che chiamiamo la nostra Vita.
In questo cammino non siamo mai soli, siamo accompagnati infatti da tutte le persone che per noi sono o sono state significative e che hanno orientato le nostre scelte in una direzione o in un’altra.
E’ all’interno di queste relazioni  che è possibile arrivare all’ultima fermata, quella in cui potremmo  riconoscere negli affetti lasciate da quelle relazioni il vero volto della Felicità.

Non è di mia competenza

Dalla vendita di un prodotto, alla liberazione di un posto letto, al lancio di una bomba, ad una esecuzione di massa, all’invio di un gruppo di esseri umani alla camera a gas. Il lavoro non è solo il corretto adempimento di un incarico. Se lo diventa, nessuno si sentirà mai responsabile delle proprie atrocità.

“Bisogna stare attenti alla parola “lavoro”, perché il lavoro limita la responsabilità alla buona esecuzione del compito che mi è stato assegnato; ma gli effetti, quel che succede dopo, non sono di mia competenza”
Umberto Galimberti

Una stagione all’inverno

È per me scattato ufficialmente il conto dei giorni che mancano alla fine di questa stagione che odio con tutto me stesso.
Da mesi ormai mi ritrovo a combattere questa temperatura tentando di abbassarla con la musica più glaciale a mia disposizione.
Qualsiasi cosa faccia pensare a foglie gialle tendenti al marrone, vento, pioggia, qualsiasi fenomeno atmosferico lontano dall’orrida estate, mi passa nelle orecchie dal 21 di giugno o giù di lì.
Mi rendo conto di esprimere un parere abbastanza impopolare ma ogni anno per me va così: l’estate è sofferenza, casino e incapacità di produrre qualsiasi cosa un po’ più ragionata di un oscuro scancherare.
Ho deciso quindi di condividere uno dei miei esorcismi con quei pochi che vivono questa stagione come me la vivo io.
Buona settimana e speriamo che l’autunno arrivi in fretta.
Cordiali saluti.

Permafrost (Magazine, 1979)