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Giorno: 18 Novembre 2020

Mobilità sostenibile: Via libera dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna alle “school streets”

Da: Gruppo Europa Verde Emilia Romagna

Mobilità sostenibile: Via libera dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna alle “school streets” (strade scolastiche) per la sicurezza stradale e contro lo smog nelle aree intorno alle scuole.

Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: “Sono soddisfatta che sia stata approvata la mia proposta di realizzare le strade scolastiche come antidoto alla sosta selvaggia davanti alle scuole delle auto dei genitori, un caos che genera smog, incidenti e ingorghi della circolazione stradale”.
La Commissione territorio, ambiente e mobilità della Regione Emilia-Romagna ha approvato la risoluzione del Gruppo Europa Verde che sprona la Giunta regionale a promuovere in Emilia-Romagna alla realizzazione delle “school streets”. Si tratta di strade o piazzali in prossimità delle scuole, in cui – temporaneamente durante gli orari di entrata e uscita dei ragazzi e ragazze, o anche permanentemente – è interdetta la circolazione e la sosta delle auto affinché si possa raggiungere la scuola in sicurezza a piedi o in bicicletta. La percorrenza delle school streets è consentita infatti solo a pedoni, bici, mezzi per il trasporto dei disabili ed eventualmente scuolabus.

“Con il voto odierno la Regione Emilia-Romagna fa un ulteriore passo in avanti per incentivare la mobilità sostenibile. Approvata la mia risoluzione, occorrerà ora mettere a disposizione dei Comuni le risorse necessarie per promuovere la realizzazione delle strade scolastiche in Emilia-Romagna contro la sosta selvaggia, davanti alle scuole, delle auto dei genitori degli alunni in corrispondenza degli orari di ingresso e uscita da scuola dei figli – sottolinea Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde e Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna –. Questo caos interessa aree stradali di solito limitate e non predisposte all’assembramento di un così elevato numero di auto. Oltre a consegnare un messaggio diseducativo per i ragazzi, genera alti livelli di smog a causa delle emissioni di gas di scarico dalle auto, incidenti a ciclisti e pedoni anche tra i bambini, e ingorghi della circolazione stradale. In molti paesi del nord Europa le “school streets” sono state già sperimentate con successo. Europa Verde ne aveva fatto un cavallo di battaglia in campagna elettorale. E’ una soluzione, inoltre, che favorisce l’adozione da parte di genitori e alunni di modalità di spostamento attive e non inquinanti, come l’andare a scuola in bicicletta o a piedi, anche in gruppo con i cosiddetti bicibus e pedibus, in uso anche in alcune città emiliano-romagnole. Si tratta di modalità di spostamento che hanno anche il vantaggio di stimolare i processi di socializzazione e autonomia dei bambini rispetto all’accompagnamento da parte dei genitori”.

ALESSANDRO BARICCO A FERRARA
20 e 21 novembre le riprese dal vivo in streaming al Teatro Comunale

Da:  Ufficio Stampa Fondazione Teatro Comunale di Ferrara

AL TEATRO COMUNALE DI FERRARA LE RIPRESE DAL VIVO PER LO SPETTACOLO GRATUITO IN STREAMING. SARÀ DEDICATO A BEETHOVEN ED È UN DONO ALLE SCUOLE D’ITALIA

Promotore dell’iniziativa è la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, sostenuta da Ministero dell’Istruzione ed è in collaborazione con il MIBACT. Domani l’arrivo in città, le registrazioni tra venerdì 20 e sabato 21 novembre

Ferrara, 18 novembre 2020 – Alessandro Baricco da domani a Ferrara per registrare il suo omaggio a Beethoven per i 250 anni dalla nascita del compositore. Baricco rimarrà in città per le riprese fino al 21 novembre. Promotore dell’iniziativa è la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, che ha deciso insieme al celebre scrittore e drammaturgo torinese di regalare uno spettacolo tra parole e musica, immaginato per coinvolgere e appassionare il pubblico più giovane. Il progetto è sostenuto dal Ministero dell’Istruzione ed è in collaborazione con il MIBACT.
Protagonisti insieme a Baricco saranno la pianista Gloria Campaner e i trenta talentuosi giovani musicisti dell’Orchestra Canova, diretti da Enrico Saverio Pagano. Le registrazioni avverranno questa settimana, tra venerdì 20 e sabato 21 novembre, al Teatro Comunale di Ferrara (tra i 29 teatri di tradizione italiani) chiuso al pubblico dallo scorso 26 ottobre.

Lo spettacolo sarà diffuso in streaming gratuitamente il 16 dicembre, nel giorno in cui ricorrono i 250 anni dalla nascita del compositore tedesco, ed è un dono esclusivamente rivolto alle scuole e ai giovani studenti italiani, in un anno particolarmente complesso anche per il mondo della scuola e della formazione.

Cover: Foto Alessandro Baricco: crediti Luigi Farrauto

Coronavirus. Aggiornamento in Emilia-Romagna 18 novembre: Calo dei pazienti ricoverati,
su oltre 20.700 tamponi effettuati 2.371 nuovi positivi, di cui 1.159 asintomatici.

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su oltre 20.700 tamponi effettuati 2.371 nuovi positivi, di cui 1.159 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. Il 95,4% dei casi attivi in isolamento a casa, con sintomi lievi. Calo dei pazienti ricoverati

Fatti anche 3.858 test sierologici. +265 i guariti. L’età media nei nuovi positivi è di 44 anni. 53 nuovi decessi

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 95.654 casi di positività, 2.371 in più rispetto a ieri, su un totale di 20.732 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi dell’11,4 %, rispetto al 9,9% di ieri.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.159 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 331 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 481 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,2 anni.

Su 1.159 asintomatici390 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing111 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 27 con gli screening sierologici25 tramite i test pre-ricovero. Per 606 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province dell’Emilia-Romagna vede Bologna con 528 nuovi casi e Modena con 461, a seguire Reggio Emilia (273), Piacenza (236), Parma (228), Rimini (173), Ravenna (130), Ferrara (105), Imola (92), Forlì (86) e Cesena (59).

Questi, dunque, i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Effettuati 20.732 tamponi, per un totale di 1.916.548. A questi si aggiungono anche 3.858 test sierologici.
casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 59.319 (2.053 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 56.626 (+2.058 rispetto a ieri), il 95,4 % del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 53 nuovi decessi: 25 in provincia di Bologna (6 donne rispettivamente di 81, 80, 73, 56 anni e due di 95 anni; 19 uomini di cui 2 di 97 e 2 di 91 anni e gli altri rispettivamente di 93, 87, 84, 83, 80, 82, 79, 78, 74, 71,72, 64, 61, 60, 59); 11 in provincia di Modena (8 donne rispettivamente di 95, 92, 89, 87, 83, 81,79 e 60 anni, e tre uomini di 89, 87, 83 anni); 9 in quella di Reggio Emilia (4 donne, una di 21 e le altre di 98, 86 e 76 anni, e 5 uomini rispettivamente di 91, due di 88 anni, e gli altri 82 e 79 anni); 3 i quella di Ferrara (due uomini di 82  e 66 anni, e una donna di 92 anni); 2 nella provincia di Ravenna (due uomini di 88 e 50 anni), 2in quella di Rimini (entrambe donne, rispettivamente di 87 e 83 anni) e uno a Parma, un uomo di 91 anni.Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 5.168.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 244 (-3 da ieri), 2.449 quelli in altri reparti Covid (-2).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 11 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 16 a Parma (-1 rispetto a ieri), 28 a Reggio Emilia (+2), 61 a Modena (-3),  65 a Bologna (-1), 4 a Imola (+3),19 a Ferrara (-1),11Ravenna (dato stabile da ieri), 5 a Forlì (-1),1 a Cesena (dato invariato) e 23 a Rimini (dato invariato).

Le persone complessivamente guarite salgono a 31.167 (+265 rispetto a ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 10.259 a Piacenza (+236  rispetto a ieri, di cui 31 sintomatici), 8.430 a Parma (+228, di cui 173 sintomatici), 13.932 a Reggio Emilia (+ 273, di cui 222 sintomatici),17.123 a Modena (+461 di cui 351 sintomatici),18.986 a Bologna (+528, di cui 204 sintomatici), 2.361 casi a Imola (+92, di cui 32 sintomatici), 4.647 a Ferrara (+105, di cui  5 sintomatici), 5.797 a Ravenna (+130, di cui 31 sintomatici), 3.607 a Forlì (+86, di cui  58 sintomatici),  2.991 a Cesena (+59, di cui 41 sintomatici) e 7.521 a Rimini (+173, di cui 64 sintomatici)

CDS Cultura e Centro Donna Giustizia
eventi in programma il 20 e 21 novembre

Da: CDS Cultura e Centro Donna Giustizia – Ferrara                                                                               

 Continua il ricco programma di eventi che CDS Cultura e Centro Donna Giustizia propongono in occasione della ricorrenza del 25 novembre, Giornata Internazionale per  l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le due associazioni si sono unite in una sinergia d’intenti per focalizzare la propria specifica competenza su un aspetto mirato della violenza, quella economica: il Cds Cultura contando sulla propria specificità di associazione a vocazione prevalentemente socio economica, e il Centro Donna Giustizia, Centro Antiviolenza specializzato nel contrasto delle violenze alle donne. Collaborano al progetto UDI e CGIL, CISL e UIL. Aderiscono con il patrocinio: Regione Emilia-Romagna,Comune e Provincia di Ferrara, ASviS.

La violenza contro le donne non è solo violenza fisica, ma ha un fondamento lontano nel tempo, che affonda nello stereotipo e nel pregiudizio le sue più oscure radici. Ad affrontare questo ancestrale aspetto della sopraffazione patriarcale e della marginalizzazione femminile, venerdì 20 novembre, dalle 17,00 alle 18,30, on line con diretta Facebook, la Sociologa dei processi culturali e comunicativi – Formatrice sui temi della differenza di genere Graziella Priulla. Sarà presentato il suo libro “Violate” in una conversazione con Paola Castagnotto, Presidente del Centro Donna Giustizia di Ferrara.

Sabato 21 novembre dalle 9,00 alle 13,00, sempre con diretta Facebook, il convegno “La violenza economica sulle donne: lavoro-welfare-diritti. Analisi, riflessioni e azioni ai tempi del coronavirus” che si prefigge di approfondire le varie sfaccettature della violenza contro le donne ,con particolare attenzione a quella riconducibile a fattori di natura economica esaminata da ottiche diverse:  economica, giuridica, culturale, politica, associativa, imprenditoriale, sindacale, oltre ad uno sguardo allo scenario europeo.

Per affrontare un approfondimento così complesso, un nutrito parterre di competenze:

dopo i saluti del Sindaco Alan Fabbri e dell’Assessora alle Pari Opportunità DorotaKusiak, l’avvio ai lavori da parte delle Presidenti delle Associazioni promotrici: Cinzia Bracci per il CDS Cultura e Paola Castagnotto per il CDG; il saluto delle Organizzazioni in collaborazione, Liviana Zagagnoni Responsabile UDI Ferrara e Bruna Barberis Segretaria Generale CISL Ferrara in rappresentanza di CGIL/CISL/UIL. E di seguito i nominativi delle relatrici e dei relatori:

Marcella Zappaterra (Consigliera Regione Emilia-Romagna),

Luisa Rosti (Professoressa a Contratto dell’Università di Pavia e docente di Economia del lavoro e di Economia del Personale e di Genere),

Graziella Priulla (Sociologa dei processi culturali e comunicativi/Formatrice sui temi della differenza di genere)

Susanna Camusso  per CGIL, CISL, UIL ( Responsabile Politiche di Genere CGIL Naz.le),

Alessandro Nascosi (Professore Ass.to Dip.to Scienze Giuridiche Unife),

Jessica Morelli (Presidente CNA Impresa Donna),

Vittoria Tola (Dirigente UDI Nazionale),

Eleonora Pinzuti (Docente, saggista)

Antonia Carparelli (Consigliera per la governance economica per la Rappresentanza in Italia della Commissione europea – Roma)

Conclusioni di  Rosanna Oliva de Conciliis (Presidente Rete per la Parità – Coordinatrice Gruppo di lavoro “Obiettivo 5-Parità di Genere” per ASviS)

Coordinamento della tavola rotonda di Mara Cinquepalmi (Giornalista di GIULIA)

Gli eventi saranno  trasmessi in diretta sulla pagina Facebook di Cds Cultura. https://m.facebook.com/cdscultura/                                                        

 

Bacino Padano: le proposte del Pd in Regione Emilia-Romagna per migliorare la qualità dell’aria

da: Gruppo PD Emilia Romagna

Zappaterra (Pd): “Cerchiamo un nuovo accordo tra Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto per dimostrare al Governo nazionale che la riconversione green è una priorità per la salute di tutti”

In Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità è approdata una risoluzione presentata dal Gruppo del Partito Democratico – prima firmataria Marcella Zappaterra e sottoscritta da quasi tutti i consiglieri della maggioranza – e successivamente emendata in modo da raccogliere il voto positivo di una larga parte dei Gruppi rappresentati in Assemblea. Il tema è quello della qualità dell’aria nel Bacino Padano, l’area ricompresa tra la nostra Regione, il Piemonte, la Lombardia e il Veneto che è afflitta da un’annosa e irrisolta concentrazione di agenti inquinanti.

“L’Italia è stata recentemente condannata dalla Corte di Giustizia Europea per aver sistematicamente violato i limiti della concentrazione di PM10 in aria. La questione quindi è davvero urgente. Esiste già un Accordo quadro tra le regioni coinvolte, ma per mancanza di risorse è bloccato. Migliorare la qualità dell’aria nel bacino padano, però, ha risvolti sulla salute e il benessere che vanno ben oltre i confini regionali e che non possiamo procrastinare anche alla luce dell’attuale ondata pandemica che apre alla possibilità di scenari altrettanto drammatici per il futuro” spiega la Capogruppo Pd Marcella Zappaterra.

“Il Pd in Regione Emilia-Romagna chiede quindi che il Governo condivida il piano strategico basato sull’accordo quadro già siglato, concentrandovi ulteriori risorse nazionali ed europee, a partire da quelle del Recovery Fund. – sottolinea la capogruppo dem – Nel prossimo quinquennio intendiamo continuare a impegnarci su mobilità e trasporti, efficientamento energetico soprattutto nel settore produttivo, riqualificazione e rigenerazione urbana e interventi per ridurre le emissioni in agricoltura. Ma la nostra ambizione è di promuovere azioni entro un decennio, ovvero l’orizzonte temporale del Patto per il Lavoro e per il Clima, abbiano obiettivi intersettoriali da condividere anche con le altre Regioni”.

“La riconversione green dei trasporti, delle produzioni, dello stile di vita richiede azioni condivise. Per questo proporremo il nostro documento anche ai Consiglieri Pd delle altre tre Regioni coinvolte per poter presentare con più forza e determinazioni le nostre richieste al Governo” conclude Zappaterra.

Debiti

 

Tempo di epidemia e di debiti. Alcuni sono già sorti, altri sorgeranno, entrambi spesso non verranno pagati. In attesa che un barlume di consapevolezza conduca chi ha le leve del potere ad agire con audace saggezza, alleggeriamo l’atmosfera con la frase di un grande saggio della storia economica.

Se hai un debito di diecimila dollari è affar tuo, ma se è di un milione è un problema delle banche“.
(John Maynard Keynes)

Appello al Governo per sbloccare i fondi del FIRR:
intervento degli Agenti e Rappresentanti di Confcommercio

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

E’ stato approvato a luglio dalla Fondazione Enasarco, eppure “Sull’anticipo di una parte del Fondo Indennità Risoluzione Rapporto (FIRR), gli agenti e rappresentanti di commercio sono ancora senza risposte dal Governo. Una misura urgente e necessaria per far fronte al grave stato di crisi in cui versa la categoria”: a rilanciare a livello locale l’appello è Massimo Biolcatti presidente provinciale della FNAARC  Confcommercio (Federazione Nazionale Associazione Agenti e Rappresentanti di Commercio).

L’anticipo di una parte del Fondo era stata deliberata appunto quest’estate e con tutti i relativi decreti attuativi: “Ma siamo oltre la  metà di novembre e non ci risulta ancora l’autorizzazione del Ministero del Lavoro. Una situazione paradossale perchè la nostra filiera è stata particolarmente danneggiata dai provvedimenti di chiusura. A ciò aggiungiamo che le misure di sostegno economico messe in campo in questi mesi di emergenza sanitaria hanno solo sfiorato  gli agenti e rappresentanti di commercio: infatti in moltissimi casi i nostri colleghi non hanno potuto ottenere neanche il contributo a fondo perduto di maggio di 1.000 euro erogato dall’Agenzia delle Entrate per l’impossibilità di dimostrare il calo di fatturato a causa del differimento temporale fra attività svolta e relativa fatturazione. Rivolgiamo un ulteriore pressante appello alle Istituzioni perché non dimentichino le esigenze non più dilazionabili della nostra categoria, segmento fondamentale del commercio” conclude Biolcatti.

MERCATI AGRICOLI: CRISTIANO FINI (CIA E.R) SOLLECITA LE AMMINISTRAZIONI PER RIAPRIRE I FARMERS MARKET

da: ufficio stampa CIA 

Il presidente di Cia Emilia Romagna, Cristiano Fini, sollecita le amministrazioni affinché si prendano provvedimenti per riaprire i farmers market

“I mercati agricoli sono un punto di rifermento per i consumatori in grado di garantire prodotti agricoli freschi e sollecitiamo i Comuni del territorio regionale, qualora non lo avessero fatto, ad adoperarsi per attivarli al fine di permettere anche agli agricoltori di svolgere la loro attività”. Il presidente di Cia Emilia Romagna, Cristiano Fini, sollecita le amministrazioni affinché si prendano provvedimenti per riaprire i farmers market, alla stregua del Comune di Bologna che con una apposita ordinanza stabilito regole che alcune tipologie di mercati devono rispettare per poter aprire, fissandole nel rispetto dell’ordinanza regionale in vigore dal 14 novembre 2020 e del Dpcm 3 novembre 2020.
“Va sicuramente garantita la sicurezza dei consumatori in osservanza delle norme ministeriali previste per evitare possibili contagi – osserva Fini – ma il settore agricolo è ’primario’ e va data la possibilità ai consumatori di approvvigionarsi di prodotti aziendali nei luoghi e nei tempi stabiliti. Inoltre la chiusura dei mercatini agricoli rappresenta una perdita economica per le imprese che rischiano di buttare il raccolto se non alienato in tempi strettissimi”.
Cia Emilia Romagna rileva inoltre un enorme disagio per via della limitazione della circolazione tra un comune e l’altro che impedisce, tra l’altro, a molti cacciatori di partecipare alle battute di cinghiale, spesso ferme per mancanza di partecipanti “con il rischio di far lievitare i danni ai raccolti”, osserva infine Fini. “Molte doppiette, infatti, provengono da luoghi diversi e le disposizioni impediscono il trasferimento tra Comuni”.

Regione: Inclusione sociale di persone fragili e vulnerabili attraverso il lavoro.
20 milioni di euro per formazione e inserimento lavorativo

Occupazione. Nuova programmazione della Regione per l’inclusione sociale di persone fragili e vulnerabili attraverso il lavoro: 20 milioni di euro per la formazione e l’inserimento lavorativo

La Giunta vara azioni integrate tra i servizi sociali, sanitari, del lavoro per persone che abbiano difficoltà ad accedere a un’occupazione e problemi di natura sociale o sanitaria. Nel 2019 oltre 11 mila persone hanno sottoscritto un patto di servizio. Gli assessori Schlein e Colla: “Un intervento particolarmente rilevante in un momento così difficile come quello attuale”

Bologna – Una nuova programmazione per l’inserimento al lavoro, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone in condizioni di fragilità e vulnerabilità: la avvia la Giunta regionale, stanziando 20 milioni di risorse del Fondo sociale europeo, che si aggiungono ai 60 milioni già programmati nel triennio scorso. Il finanziamento è suddiviso fra i 38 ambiti distrettuali regionali che sono ora chiamati a realizzare le azioni orientative, formative e per il lavoro.

“Un ulteriore investimento per dare continuità alle azioni di accompagnamento al lavoro volte a sostenere le persone a rischio di esclusione nell’accesso all’occupazione e per generare nuovo sviluppo nell’ottica della coesione sociale, come previsto dal Patto per il Lavoro- affermano la vicepresidente e assessore al Welfare, Elly Schlein, e l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Vincenzo Colla-. Tale intervento risulta particolarmente rilevante in un momento, come quello attuale, così difficile per la situazione sanitaria e sociale globale. Per affrontare la specificità della condizione di queste persone- aggiungono- vanno prodotte soluzioni che ne affrontino le diverse componenti, mettendo in campo processi istituzionali e attuativi che rendano stabile l’integrazione tra i servizi sociali, sanitari, del lavoro, producendo la cosiddetta ‘presa in carico integrata’”.

Con la Legge regionale 14 del 2015, costruita con il contributo professionale di operatori, tecnici e responsabili dei servizi e con il coinvolgimento di organi istituzionali di rappresentanza sociale, la Regione ha inteso affrontare il tema delle persone “fragili e vulnerabili”, quelle cioè che presentano difficoltà ad accedere ad un lavoro e, contemporaneamente, hanno problemi di natura sociale o sanitaria.

Nel corso del 2019 sono state quasi 25 mila le persone intercettate dai servizi e, di queste, oltre 11 mila hanno sottoscritto un patto di servizio personalizzato, comprensivo di misure orientative, formative e per il lavoro, con le équipe multi-professionali dei servizi coinvolti.

Nel corso del 2020 le attività sono rallentate (a ottobre circa 9 mila persone interessate), ma non si sono fermate: in questi mesi difficili sono state costantemente fornite indicazioni operative per mantenere per quanto possibile la continuità dei percorsi delle persone.

Ora, quindi, nuove e ulteriori risorse, anche per affrontare le situazioni di temporanea difficoltà e fragilità delle persone, causate dalla particolare congiuntura economico/produttiva creatasi a seguito dell’epidemia da Covid-19.

La legge regionale 14

In coerenza con il Patto per il lavoro, la Regione ha approvato nel 2015 la legge regionale 14, che sostiene l’inclusione sociale attraverso il lavoro delle persone che si trovano in condizioni di fragilità e vulnerabilità.

Per rendere disponibili le opportunità previste dalla legge, sono stati predisposti 38 Accordi di programma e altrettanti Piani integrati territoriali, che individuano il reale fabbisogno di misure di politica attiva per le persone fragili e vulnerabili in ciascun distretto sanitario dell’Emilia-Romagna.

Per ogni destinatario, una équipe multiprofessionale, costituita dagli operatori dei servizi per il lavoro, del sociale e della sanità, definisce un programma personalizzato di interventi, che combina azioni utili all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale. Il programma viene riportato in un Patto di servizio, sottoscritto dall’utente. Per realizzare le misure previste dal proprio percorso, l’utente è indirizzato dagli operatori verso uno dei soggetti competenti a livello territoriale incaricati di erogarle.

L’attuazione delle misure, finanziata con risorse del Fondo sociale europeo, è in capo a enti di formazione accreditati e soggetti privati accreditati per i servizi per il lavoro per l’ambito “Supporto all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili”. Questi ultimi costituiscono, insieme agli operatori dei centri per l’Impiego, la Rete attiva per il lavoro, coordinata dall’Agenzia Regionale per il Lavoro dell’Emilia-Romagna.

percorsi di inclusione sociale per sostenere le persone fragili e vulnerabili possono comprendere: percorsi di formazione per il conseguimento di un certificato di competenze o di una qualifica professionale, formazione permanente e attività a supporto della partecipazione a percorsi formativi; tirocini e attività a supporto dei processi di apprendimento nei contesti lavorativi; orientamento specialistico, accompagnamento al lavoro e attività di sostegno alle persone nei contesti lavorativi. /BM

DIARIO IN PUBBLICO
Il problema della problematica

Tra le ferree catene del covid-19 alcune sembrano particolarmente salde.
Ecco allora che con moto sinuoso e strisciante le nostre vite vengono invischiate in una serie di problemi che un sciagurato travolgimento delle parole e l’assoluta incuria rivolta verso la lingua italiana assume agli onori del dire questa parola, ora in assoluto la più usata, che trionfalmente si è incastrata come espressione della vita di tutti i giorni assumendo la forma particolarmente odiosa di problematiche. Nessuno se ne salva; perfino illustri italianisti e storici della lingua. Chi l’esprime con la perfezione assoluta è il comico Maurizio Crozza quando imita il dottor Luigi Locatelli e naturalmente il professor Alberto Granzillo. Non è che questa sia una questione di poco conto. Se ne veda la spiegazione nell’Accademia della Crusca:

“Molte persone, della più varia provenienza geografica (da Gamalero a Udine, da Padova a Ragusa, passando per Perugia, Firenze, Ancona), si sono rivolte alla redazione per segnalare l’uso sempre più frequente e indiscriminato della parola ‘problematica’ come sostituto di ‘problema’. La percezione di chi scrive è che si tratti di un ‘abuso’, di un uso ‘scorretto’, ‘arbitrario’; il ‘nuovo  lemma’ viene giudicato ‘inutile e bruttino’: ‘disturba’ e ‘sa molto di politichese’. Ci viene chiesto di esprimere un parere in proposito e di illustrare se le due parole ‘problema’ e ‘problematica’ siano effettivamente sinonimi, quale sia il significato proprio di problematica, se questa parola possa essere usata e in che senso.”

Risposta

“….In tutti questi casi, l’occorrenza di ‘problematica’ si caratterizza non come scelta denotativa, in relazione al significato che si vuole veicolare, ma come scelta di registro: la parola ‘problematica’ viene selezionata al posto di ‘problema’ non perché sia più precisa o più adatta al contesto, ma perché, per chi la usa, assume una connotazione ‘alta’, ‘formale’, che consente una presa di distanza dall’italiano comune e sembra quindi garantire un innalzamento di livello rispetto alla lingua d’uso quotidiano.”

La stessa cosa potrebbe essere applicata a tema-tematica e ancora ad una serie di aggettivi-sostantivi come fragile/i da riferirsi a persone anziane e/o malate seriamente.
Ricordo in tempi lontani come l’accoppiata temi/problemi fosse di uso frequente ma sicuramente l’uso tecnicamente e scientificamente più alto di problematica ha reso il lemma particolarmente indicato in tempi di corona-virus.

Nelle lunghe giornate che trascorro talvolta a scorrazzare tra programmi televisivi che mi promuovono indignazione e sconforto e altre che appaiono, almeno nell’informazione corrette, alcune mi prendono alla gola, come impensabili modi d’essere e di esprimersi di persone che non mi paiono far parte della mia educazione culturale o etica. Per non far nomi le terrificanti vicende esposte in un programma in cui dopo aver sentito incredibili casi polemici un ‘vero’ giudice’ assolve o punisce gli imputati; un’altra dove personaggi (forse) famosi si lanciano in danze fantasiose giudicate da una serie di personaggi il cui tacere è (sarebbe) bello che li rendono celebri l’espace d’un matin.

Naturalmente alcune reti televisive e programmi di attualità ti riportano alla consapevolezza di una dignità dell’informazione pubblica degna di un tale nome. Poi ecco apparire la chioma slavata del perdente Trump tra inni e tripudi dei non rassegnati, o il bel viso di Kamala Harris tra altrettanti balli e contorcimenti poiché gli USA storicamente sono così.
Allora per un momento mi rendo conto che loro potranno sì essere il paese più potente del mondo, ma il contesto storico di chi scrive queste note può scegliere di applicarsi a produrre recensioni di libri colti, o addirittura vedersi affidata l’analisi di un libro che narra le avventure di una straordinaria figura: Barbara Sanseverina, ava di una mia cara amica che ne ha scritto la storia e poi ricordare che a pochi chilometri di distanza, o addirittura dietro l’angolo di casa mia a Ferrara, la sapiente organizzatrice di giochi erotici dirigeva feste per nobili e potenti per poi perdere la vita su di un palco, decapitata non dalla mannaia che si usa per gli umani, ma con il ‘mannarino’ che si usa per gli animali mentre il boia la sculaccia, lei 64enne, a sedere nudo per attirare l’entusiasmo della folla. E di questa signora bella e lasciva Gigliola Fragnito ha scritto la storia, ricordando anche l’innamoramento che di quella donna ebbe Stendhal che la elevò a figura ideale nella Chartreuse de Parme.

Devo ammetterlo. Essere considerato sprezzantemente radical-chic mi riempie di entusiasmo, anche se questa dizione e (forse) il conseguente atteggiamento elitario-culturale sempre più tramonta in una città, la mia Ferrara, che inesorabilmente scivola nella banalità e nella noiosità. Eppure solo pochi anni fa, precisamente nel 2003, questa città fu assunta in Europa a modello di una Renaissance singulière. E non è stato di poco conto .
Ora ci si limita a presentare una rassegna di pittori mediocri che fanno audience, i cui frequentatori possono apparire gli scafati che hanno trovato-ben coadiuvati-il modo di ‘tirarsela’ e di essere à la page. Si gira ansiosamente per il centro vuoto inseguito da colori che virano al rosso, quel colore da evitare, che ricorda un altro rosso, quando chi lo indossava come divisa era indicato qual mangiatore di bambini.

E il compulsare numeri, morti, ricoveri produce la famosa ‘ansia’ che non ci dà pace che in una intelligente nota Aldo Grasso sul Corriere della sera del 15 novembre così commenta, invocando rimedio alla depressione e situando la situazione in “una via di mezzo tra chi suggerisce di non drammatizzare e chi ti getta nell’angoscia! Spingono alla depressione perché con il lockdown non si potrà nemmeno uscire a prendere una boccata d’ansia”.
Questo timore lo trovo irreprensibile!!!

E mentre ancora una volta la divina Martha Argerich, assieme a Seiji Ozawa, mi porta nell’iperuranio suonando il piano concerto 2 di Beethoven, penso con tristezza alle così limitate esigenze dei miei concittadini, connazionali, umani tutti, che si accontentano di piccole sfide, di egoistiche esigenze, di soddisfare soprattutto la ‘panza’ non solo per ricevere cibo. E mi convinco a resistere, a mettere in atto ciò che mi si chiede dalle mascherine al distanziamento, al limitare le uscite. Poi mi affretto alla piazza e trovo la libreria chiusa. Attimi di sconcerto. E’ chiusa perché troppo grande e potrebbe produrre assembramenti…. Non commento, ma nel triste ritorno a casa trovo una scatola nascosta dietro il computer. Piena di libri comprati e non letti. E’ una festa tra la mai letta Principessa Casamassima di Henri JamesIl Ghetto interiore di Santiago Amigorena.

Resta solo così di concludere con un titolo di un capitolo del libro di Francesca Boari Animula blandula, che presenterò in videoconferenza al Libraccio il 23 novembre alle 18.30, che mi coinvolge e a cui per ora non so rispondere: Gli asini preferiscono la paglia all’oro“. E’ un frammento di Eraclito.
Dovremmo anche noi creature laboriose preferire alla movida il raccoglimento nelle nostre case? Penso di sì.

Per leggere gli altri interventi di Gianni Venturi nella sua rubrica Diario in pubblico clicca  [Qui]

ALFABETO SIMENON
L’inventore di Maigret raccontato da Alberto Schiavone e Maurizio Lacavalla

“Se esiste il pianeta Simenon infatti, è donna. E una donna non è semplice da spiegare con una sola linea dritta”. Nella prefazione ad Alfabeto Simenon (edizioni Bd), Alberto Schiavone entra già nell’opera che con parole e immagini regala al lettore cosa è stato uno degli scrittori più complessi e ammirati del Novecento. Alfabeto Simenon, che esce oggi in libreria, è il ritratto a fumetti dell’inventore di Maigret e di una personalità mai paga e riposta in romanzi, racconti, articoli. Alberto Schiavone, autore di Dolcissima abitudine (Guanda), Ogni spazio felice (Guanda), La libreria dell’armadillo (Rizzoli) e Maurizio Lacavalla, premiato fumettista, hanno ricreato la vita, le ossessioni, i viaggi nel mondo e dentro la propria inquietudine che non si assopirà mai, di Simenon illuminando, attraverso la citazione della sterminata produzione bibliografica, l’uomo, l’artista, il marito, il figlio, il padre che è stato.
I ventisei capitoli e le altrettante lettere dell’alfabeto si intingono nella vita dello scrittore che è riuscito a raccontare di sé e dell’umanità, della società e degli ultimi, della madre e delle numerose amanti. Il pianeta Simenon è vasto da esplorare, ma con le parole di Alberto Schiavone e le immagini create da Maurizio Lacavalla, l’alfabeto con cui leggerlo si fa strumento: Camilleri, Fellini, e poi Colette, Gide ci parlano di Simenon e noi lo possiamo guardare da vicino con la lente di chi lo ha conosciuto, con le riflessioni di chi lo ha commentato e con ciò che lui stesso non ha mai negato di sé. Alfabeto Simenon miscela romanzi e racconti e li supera: lo scrittore è dentro e oltre ai suoi testi pubblicati, è una vita che indaga, ricerca, ha dipendenze e simbiosi con gli ambienti e le vicende narrate.
Grazie ad Alfabeto Simenon, conosciamo come è nato Maigret, qual è stato il metodo cadenzato, preciso, mai interrotto con cui i romanzi sono nati, e il lessico sempre alla ricerca della parola giusta e diretta. È lo stile Simenon, insomma, che nella sua eleganza asciutta non cerca mai di stupire, non ne ha bisogno.
Alfabeto Simenon sarà presentato in diretta Facebook dalla pagina di Ferraraitalia e del Microfestival delle storie venerdì 20 novembre alle 21. A dialogare con gli autori Alberto Schiavone e Maurizio Lacavalla, Riccarda Dalbuoni e il fumettista Biagio Panzani.