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Giorno: 23 Novembre 2020

Il 25 novembre USB sciopera per investimenti, assunzioni stabili e sicurezza

Da: Federazione Unione Sindacale di Base

La pandemia non porterà una Sanità pubblica migliore: il 25 novembre USB sciopera per investimenti, assunzioni stabili e sicurezza

Nonostante la decretazione di urgenza per il Covid-19, dal “Cura Italia” al “Ristori” con i relativi stanziamenti per la Sanità, il fabbisogno standard del SSN per il 2021 è previsto in 119.000 milioni di euro, solamente un miliardo e mezzo in più rispetto alla Legge di Bilancio 2019 e meno di quanto finanziato nel 2020.

Dopo le muscolari dichiarazioni di intenti e i proclami sulla Sanità pubblica da tutelare e potenziare, la cruda realtà e una Legge di Bilancio ampiamente insufficiente al recupero sui pluriennali tagli e sul definanziamento del settore,continuando a relegare l’Italia al di sotto della percentuale media di spesa in rapporto al Pil UE28 e largamente al di sotto dei principali paesi europei quali Francia e Germania.

Non si intravede la benché minima volontà politica di recuperare i 37 miliardi sottratti al Fondo Sanitario Nazionale negli ultimi anni, né una vera intenzione di rafforzare stabilmente la medicina territoriale e i dipartimenti di prevenzione. In prospettiva appare ancor più grave legare l’aumento del finanziamento al SSN – destinatocomunque a ridursi comunque di 300 milioni dal 2023 – alle previsioni di crescita del Def che, alla luce delle attuali prospettive, sono aleatorie e irrealistiche.

Non serve evidentemente la dura lezione che il Covid-19 ci sta quotidianamente impartendo, non servono le proteste di medici e infermieri che, come a Brescia, voltano le spalle alla sanità del profitto e della sostenibilità economica, né servono le evidenze di come la mancanza di organizzazione e la carenza di personale mettano a rischio la sicurezza dei lavoratori, come ad esempio all’Ospedale del Mare a Napoli. Anzi, scattano ritorsioni immediate contro chi si azzarda a denunciare intollerabili forzature etiche – vedi l’accesso alle Rianimazioni stabilito in base alle possibilità di sopravvivenza – oppure la strutturale carenza di mezzi e personale – vedi quanto accadutoall’Ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano.

Il limite di spesa per il reclutamento di personale nel 2021 viene indicato solo per la proroga al 31 dicembre 2021 degli incarichi di lavoro autonomo, a tempo determinato e dunque precario, disposti con il DL 18/2020 e con finanziamenti in parte incerti, mentre addirittura niente viene indicato per la copertura della spesa per le assunzioni, sempre con contratti a termine e precarie, previste per i piani di potenziamento dei servizi territoriali, degli infermieri di comunità e per il potenziamento degli ospedali previsti dal DL 34/2020.

Sembra che dopo la fine della pandemia, tutto possa continuare come prima: si continua ad assumere personale sanitario con contratti precari, anzi sembra che il precariato venga assunto quale forma esclusiva di reclutamento e questo, oltre a non permettere di immaginare un modello di sanità diversa, provoca crescenti difficoltà nel reperire professionisti.

Il 25 novembre sciopereremo insieme ai lavoratori della Scuola, del Trasporto pubblico locale e agli Educatori, e manifesteremo al MEF per chiedere, a partire dalla Legge di Bilancio 2021, investimenti, assunzioni stabili e sicurezza.

Coronavirus. Aggiornamento in Emilia-Romagna 23 novembre

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su oltre 11.500 mila tamponi 2.347 nuovi positivi, di cui 1.160 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. 204 i guariti. Il 95,7% dei casi attivi in isolamento a casa, con sintomi lievi

Effettuati anche 2.110 test sierologici. Stabili (-1) i ricoveri in terapia intensiva. L’età media dei nuovi positivi è di 46 anni. 34 decessi

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 108.073 casi di positività, 2.347 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.558 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 20,3%, stabile rispetto a ieri.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.160 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 327 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 557 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,1 anni.

Su 1.160 asintomatici, 501 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 84 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 25 con gli screening sierologici, 33 tramite i test pre-ricovero. Per 517 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province dell’Emilia-Romagna vede Modena con 480 nuovi casi, Bologna con 350, Reggio Emilia (300), Rimini (272), Ravenna (205), Parma (204), Piacenza (155), Imola (121), Ferrara (105). Poi l’area di Cesena (80) e Forlì (75).

Questi, dunque, i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 11.558 tamponi, per un totale di 2.002.154. A questi si aggiungono anche 2.110test sierologici.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 69.380 (2.109 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 66.394 (+2.038 rispetto a ieri), il 95,7% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 34 nuovi decessi: 13 in provincia di Modena (6 uomini di 66, 71,73,77,82 e 88 anni; 7 donne rispettivamente di 65 anni, due di 82 e le rimanenti di 83, 84, 93 e 102 anni), 6 a Reggio Emilia (5 uomini di 81, 82, 85, 87 e 91 anni; una donna di 79 anni), 6 a Piacenza (due uomini di 76 anni, 1 di 77 e 1 di 84; due donne rispettivamente di 79 e 89 anni), 4 a Ravenna (di cui due uomini di 82 e 83 anni; due donne di 58 e 92 anni), 2 a Bologna (un uomo di 91 anni e una donna, a Imola, di 95), 2 a Forlì-Cesena (un uomo di 85 e una donna di 89 anni, entrambi a Cesena), 1 a Ferrara (un uomo di 88 anni). Non si sono verificati decessi nelle province di Parma e Rimini. Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 5.384.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 248 (-1 rispetto a ieri), 2.738 quelli in altri reparti Covid (+72).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 13 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 13 a Parma (-1 rispetto a ieri), 30 a Reggio Emilia (+1 rispetto a ieri), 64 a Modena (numero ricoveri invariato rispetto a ieri), 58 a Bologna (-2), 4 a Imola (invariato), 19 a Ferrara (-1), 15 a Ravenna (+3), 6 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 25 a Rimini (invariato).

Le persone complessivamente guarite salgono a 33.309 (+204 rispetto a ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 11.347 a Piacenza (+155 rispetto a ieri, di cui 42 sintomatici), 9.231 a Parma (+204, di cui 129 sintomatici), 15.717 a Reggio Emilia (+300, di cui 236 sintomatici), 19.632 a Modena (+480, di cui 231 sintomatici), 21.393 a Bologna (+350, di cui 155 sintomatici), 2.797 casi a Imola (+121, di cui 58 sintomatici), 5.196 a Ferrara (+105 , di cui 23 sintomatici), 6.752 a Ravenna (+205, di cui 94 sintomatici), 4.000 a Forlì (+75, di cui 50 sintomatici), 3.355 a Cesena (+80 , di cui 58 sintomatici) e 8.653 a Rimini (+272, di cui 111 sintomatici).

Un anno di impegno e solidarietà nell’assistenza alle persone più fragili, soprattutto bambini, provenienti da Paesi extra Ue.

Comunicato Regione: Cooperazione sanitaria internazionale. Un anno di impegno e solidarietà nell’assistenza alle persone più fragili, soprattutto bambini, provenienti da Paesi extra Ue. La Regione fa il punto sugli interventi realizzati nelle strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna nel 2019. Schlein e Donini: “Doveroso contribuire concretamente contro le disuguaglianze di cui sono vittime soprattutto i più piccoli”

Presentato in Giunta il report sul diciannovesimo “Programma di assistenza sanitaria a cittadini stranieri”. Assistiti 99 pazienti, di cui 70 con meno di 14 anni. Tra gli interventi principali, quelli relativi a patologie importanti come cardiopatie, tumori, nefrologie e chirurgia pediatrica. Dal 2001 curate in Emilia-Romagna oltre 2mila persone, per i due terzi bambini

Bologna – Soprattutto bambini, poi donne, uomini, malati cronici. Sono i pazienti affetti da gravi patologie che ogni anno vengono accolti nelle strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, per ricevere le cure di cui hanno bisogno.

Un aiuto concreto che la Regione Emilia-Romagna offre a persone provenienti da Paesi extra Ue, dove non esistono o non sono facilmente accessibili competenze medico-specialistiche per il trattamento di specifiche patologie, grazie al Programma annuale di assistenza a persone straniere.

Nel 2019 sono stati 99 i pazienti, di cui 70 (oltre il 70%) con meno di 14 anni, trasferiti nelle strutture regionali per ricevere prestazioni sanitarie di alta specialità, come ad esempio interventi di chirurgia pediatrica o conseguenti a patologie tumorali e cardiopatiche. Il punto sull’assistenza fornita dal servizio sanitario regionale attraverso questo Programma umanitario – attivo dal 2001 e adottato d’intesa con il ministero della Salute – è stato fatto oggi in Giunta. 1,5 milioni di euro le risorse impegnate, confermate per lo stesso importo anche per il 2020.

“Il diritto alla salute spesso è un diritto negato, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove non sempre le strutture sanitarie sono in grado di intervenire nelle situazioni più gravi- sottolineano la vicepresidente con delega alla Cooperazione internazionale, Elly Schlein, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. L’obiettivo principale, che come Regione intendiamo conseguire attraverso i programmi annuali di aiuto sanitario, è di contribuire concretamente al superamento delle disuguaglianze di cui sono vittime soprattutto i bambini, in quei Paesi dove è più difficile accedere alle cure di alcune gravi patologie. È dovere di noi tutti operare per abbattere l’indifferenza ed eliminare le distanze geografiche e umane”.

Il Programma, che dà attuazione a una legge nazionale (la 449 del 1997) e fa riferimento al Documento di indirizzo programmatico approvato ogni tre anni dall’Assemblea legislativa regionale, indica come territori oggetto degli interventi umanitari Albania, Argentina, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Cuba, Egitto, Eritrea, Etiopia, Libano, Libia, Marocco, Moldavia, Montenegro, Mozambico, Senegal, Territori dell’Autonomia Palestinese, Somalia, Tunisia, Kossovo, Serbia e popolo Saharawi proveniente dai campi profughi algerini.

Oltre agli interventi sanitari da effettuare nelle strutture emiliano-romagnole, il Programma prevede il trasferimento di risorse nei Paesi da aiutare, come medicinali, apparecchi e personale medico, e lo scambio di esperienze professionali e gemellaggi tra ospedali; ci sono anche progetti specifici di prevenzione e diffusione di conoscenze igienico-sanitarie.

I Paesi di provenienza più frequentemente interessati sono stati: Albania (29 casi), Bosnia (15), Zimbabwe (14), Kosovo (8), Marocco (6), Serbia (6), Moldavia (4), Ucraina (4), Bielorussia (3) e Saharawi (3). Le Aziende sanitarie coinvolte negli aiuti umanitari sono state: Azienda Usl della Romagna (32 casi), Azienda Ospedaliera di Bologna (26), Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna (16), Azienda Usl di Piacenza (8), Azienda Usl di Reggio Emilia (6), Azienda Ospedaliera di Modena (5), Azienda Ospedaliera di Ferrara (3), Azienda Ospedaliera di Parma (2), Azienda Usl di Bologna (1 caso).

Da quando il Programma è attivo (2001-2019) sono stati curati 2.021 pazienti: 1.494 con meno di 14 anni e 527 con oltre 14 anni.

L’Emilia-Romagna prima Regione nell’assicurare ai cittadini le prestazioni del Servizio sanitario nazionale

Sanità. L’Emilia-Romagna ancora al vertice in Italia sui Livelli essenziali di assistenza: prima Regione nell’assicurare ai cittadini le prestazioni del Servizio sanitario nazionale. A certificarlo l’analisi della Fondazione Gimbe 2010-2018 su dati del ministero della Salute. Bonaccini e Donini: “Un’importante conferma della qualità, solidità ed efficienza del nostro servizio sanitario pubblico, che vogliamo continuare a rafforzare”

Il monitoraggio pluriennale sul periodo 2010-2018 fotografa la capacità delle Regioni di utilizzare le risorse assegnate dallo Stato per garantire i cosiddetti ‘Lea’. Emilia-Romagna al 92,8% di adempimento, rispetto al 75% nazionale, migliora ancora rispetto allo scorso anno

Bologna – Emilia-Romagna confermata prima Regione in Italia nell’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni offerte ai cittadini gratuitamente, o dietro pagamento di un ticket, dal Servizio sanitario nazionale.

Il monitoraggio pluriennale 2010-2018 effettuato dalla Fondazione Gimbe assegna nuovamente il primato alla regione, che già l’aveva conquistata nel Report dello scorso anno per le prestazioni erogate nel periodo 2010-2017. Un’analisi che, sostanzialmente, dà conto della capacità delle Regioni di utilizzare le risorse dello Stato per garantire, appunto, i cosiddetti ‘Lea’.

Se la performance complessiva a livello nazionale per i nove anni analizzati è del 75%, l’Emilia-Romagna, con il 92,8% di adempimento non solo si piazza al primo posto, seguita da Toscana, Piemonte, Veneto, Lombardia e Umbria, ma fa meglio dello scorso anno, quando aveva raggiunto la percentuale del 92,2%.

“Una conferma importante della qualità, solidità ed efficienza del nostro sistema sanitario pubblico e della capacità della nostra Regione di assicurare ai cittadini prestazioni essenziali per la tutela della salute- commentano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Un servizio sanitario costruito, rafforzato e migliorato nel tempo, che ci consente oggi di dare risposta a un’emergenza di portata storica. Siamo orgogliosi di questo risultato, perché premia il nostro impegno e quello delle Aziende sanitarie, ma soprattutto rende merito alle straordinarie capacità e competenze delle migliaia di donne e uomini che ogni giorno, con il loro lavoro, rendono il servizio sanitario dell’Emilia-Romagna quello che è, e se possibile sempre migliore”

Giornata contro la violenza sulle donne a Copparo

Da:

Gli studenti delle medie appenderanno agli alberi delle sagome di scarpe rosse

Prosegue incessante il cammino verso una cultura del rispetto che possa condurre all’eliminazione di ogni forma di violenza di genere, nel
contesto di un Paese in cui l’Istat registra come 6milioni e 788mila donne fra 16 e 70 anni abbiano subito una qualche forma di violenza e
come durante l’emergenza sanitaria il numero dedicato abbia ricevuto il
73% in più di richieste aiuto.
Dopo l’apertura alla Casa della Salute Terre e Fiumi dello Sportello Antiviolenza, la Commissione consiliare permanente Pari Opportunità ha
ideato una nuova iniziativa in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in cui ha nuovamente
coinvolto insegnanti e allievi della scuola secondaria di Copparo. Agli studenti, che già avevano elaborato il logo di ‘Nontiscordardime’, è stato chiesto di realizzare delle sagome di scarpe rosse da appendere
agli alberi della piazza.
La cerimonia si terrà, nel rispetto delle misure anticovid, mercoledì 25 novembre, alle 10.30 nel settore Nord/Ovest dei giardini della piazza principale. Vi parteciperà una rappresentanza di dieci ragazzi delle classi terza F e terza B, accompagnati dal dirigente scolastico Domenico Marcello Urbinati e dagli insegnanti Carla Cenacchi e Marco Bertolini.
Saranno presenti il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni e l’assessore e vicesindaco Franca Orsini, i rappresentanti delle forze dell’ordine, i componenti la Commissione Pari Opportunità, una operatrice del telefono antiviolenza ‘Nontiscordardime’.
I ragazzi appenderanno le loro scarpe rosse agli alberi nei pressi della panchina rossa, significativo monito degli atti di violenza accaduti nel territorio copparese, e daranno lettura dei messaggi da loro scritti sul
retro delle sagome.

COVID, Bergamini (LEGA ER): “Vaccino antinfluenzale finito, quando arrivano le nuove scorte?”

Da: Stampa Lega Emilia-Romagna

COVID, BERGAMINI (LEGA ER): “VACCINO ANTINFLUENZALE FINITO, AUSL INVITA MEDICI A NON EMETTERE RICETTE: QUANDO ARRIVANO LE NUOVE SCORTE?”

“Le dosi di vaccino antinfluenzale Fluarix Tetra, destinato ai pazienti non aventi diritto tramite la dispensazione per conto (modalità che prevede che sia il Servizio Sanitario Nazionale ad acquistare direttamente il farmaco dall’industria per poi distribuirlo ai pazienti attraverso le sue strutture, siano ospedali o Asl ndr), sono terminate.

Da più province, infatti, arrivano segnalazioni di comunicazioni da parte delle Ausl a diverse categorie come i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le farmacie territoriali “che le scorte di vaccino antinfluenzale Fluarix Tetra destinato ai pazienti non aventi diritto tramite la DPC, sono terminate” e pertanto “si invitano i medici e pediatri a non emettere più ricette e le farmacie aperte al pubblico a non prendere prenotazioni”.

La denuncia arriva dal consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, che oggi ha depositato un’interrogazione, firmata anche dai consiglieri Daniele Marchetti, Valentina Stragliati e Simone Pelloni, affinché la Regione dica “se il problema emerso dalle Ausl riguarda tutte le province emiliano-romagnole”, se “il vaccino indicato nella comunicazione sia l’unico somministrabile ai pazienti non aventi diritto tramite la Dispensazione per conto (Dpc)” e “quando sia previsto l’approvvigionamento delle scorte di vaccini antinfluenzali”.

“Abbiamo depositato questo atto ispettivo – spiegano i consiglieri leghisti – poiché in questo momento di grave emergenza i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta sono costantemente messi sotto pressione dai cittadini per le richieste di vaccino antinfluenzale, pertanto è necessario che la Regione dia loro risposte quanto prima”

COVID: Coldiretti, Natale senza spostamenti costa 4,1 MLD

Con stop a cenoni e veglioni di fine anno spesa alimentare al minimo da 10 anni
Il Natale senza spostamenti tra regioni costa 4,1 miliardi solo per le mancate spese degli oltre 10 milioni di italiani che lo scorso anno sono andati in viaggio nel periodo delle feste di fine anno per raggiungere parenti, amici o fare vacanze. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè in riferimento alle possibili misure previste a fine anno per la necessità di contenere il contagio Covid.

A pagare il prezzo più salato – sottolinea la Coldiretti – sono le strutture impegnate nell’ alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir secondo l’analisi della Coldiretti con 1/3 della spesa destinata alla tavola. A preoccupare sono pero’ anche i vincoli a cenoni e pranzi in casa e fuori. La riduzione dei commensabili è infatti destinata a provocare un taglio – sottolinea la Coldiretti – nei consumi di 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, 74 milioni di bottiglie di spumante, tonnellate di pasta, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci spariti dalle tavole lo scorso anno solamente tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno.

Un Natale in famiglia per pochi significa infatti anche – continua la Coldiretti – maggiore sobrietà con meno brindisi ed una netta riduzione delle portate senza contare i tanti italiani, spesso anziani, che saranno costretti a trascorrerlo da soli. Il crollo delle spese di fine anno a tavola e sotto l’albero rischiano di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani che nell’intero 2020 – conclude Coldiretti – fanno segnare un crollo storico del 12% con una perdita secca di 30 miliardi di euro, raggiungendo il valore minimo degli ultimi 10 anni.

Dalla Coop Castello due panchine rosse contro la violenza sulle donne

Da: Lega Coop Estense

Mercoledì 25 novembre 2020 ore 15:00. Parco dell’Amicizia “Andrea Bui”, via Ippolito Nievo 181, Ferrara

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la cooperativa di abitanti Castello inaugura 2 panchine rosse, simbolo delle vittime di femminicidio, in due spazi verdi di Ferrara, antistanti gli alloggi della cooperativa: in via Medini 24, vicino alla propria sede, con inaugurazione alle ore 10:00; in via Ippolito Nievo 181, al Parco dell’Amicizia, con inaugurazione alle ore 15:00.
All’inaugurazione delle ore 15:00 al Parco dell’amicizia, interverranno:
Dorota Kusiak, assessora alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara
Loredano Ferrari, presidente della cooperativa Castello
Andrea Benini, Presidente di Legacoop Estense

Interpellanza al Sindaco per revoca Vicesindaco

Da: Gruppo Partito Democratico

Premesso, che sono note le vicende giudiziarie del Vicesindaco Nicola Lodi, riportate dai media locali e grazie
alle quali più volte Ferrara è arrivata alla ribalta nazionale, vicende concluse con patteggiamenti di
pena, come per il reato di furto, sottrazione di cose sottoposte a pignoramento, usurpazione di
funzioni pubbliche, violazione colposa dei doveri di custodia di cose pignorate, manifestazione non
autorizzata;
Che dal primo febbraio 2020, l’indennità del Vicesindaco è sottoposta a pignoramento per un
debito contratto con l’Agenzie delle entrate per un ammontare di euro 49.229,06, oltre che per un
debito di 7 mila euro maturato con un avvocato e euro 13.544,89 con una cittadina ferrarese;
Che è notizia di questi giorni la conferma in Cassazione della condanna penale per omesso
versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei propri
dipendenti, quando Lodi era titolare del salone “Acconciature Nicola”.
Considerato, che – come riportato da articoli di stampa locale, la sentenza di appello riporta, nelle motivazioni
della condanna, le seguenti considerazioni:
“Quanto al trattamento sanzionatorio, le modalità (nove mesi consecutivi di omessi
versamenti), la gravità del danno cagionato, l’intensità del dolo e dei motivi del delinquere
(l’imputato ha evidentemente agito per motivi di lucro), nonché la personalità dell’imputato,
valutata anche alla luce dei precedenti penali risultanti dal certificato penale, sono tutti elementi
che consentono di condividere la pena così come inflitta in primo grado (…)”. Inoltre, – sempre
come riportato dalla stampa – si evince che il giudice non abbia concesso ulteriori benefici oltre
alla già ottenuta sospensione condizionale, “in considerazione della non incensuratezza
dell’imputato e della gravità del fatto commesso, ritenendosi, peraltro, che la concessione del
beneficio della non menzione non favorisca il ravvedimento dell’imputato e, anzi, abbia l’effetto
contrario.”
Che tali motivazioni tratteggiano un atteggiamento spregiudicato di reiterazione di
comportamenti penalmente rilevanti;
ValutatoChe contravvenire alle norme che attengono al pagamento delle imposte, fondamento del
principio solidaristico declamato dalla Costituzione è ancora più grave se messo in atto da chi
amministra e concorre al governo della Cosa Pubblica;
Che lucrare sui diritti dei lavoratori, dove il lavoro è elemento fondante della nostra Repubblica, è
atto odioso, lesivo dei valori capisaldi della coesione sociale della comunità;
RitenutoChe sia inconciliabile la carica di Amministratore pubblico in capo ad una persona condannata per
comportamenti che violano le più elementari norme che regolano la convivenza, la coesione
sociale e la sicurezza della comunità ferrarese.
Si interpella il Sindaco al fine di conoscere Se non ritiene che i tratti della personalità del sig. Nicola Lodi, così come rappresentati dai Giudici d’appello richiamati nel considerato, siano incompatibili con l’incarico di Vicesindaco, valutato
anche che con le deleghe assegnate, dovrebbe rappresentare esempio del rispetto e della promozione dei principi di legalità nei confronti della comunità ferrarese;
Se non ritenga, alla luce di quanto esposto in narrazione, di procedere con la revoca dell’incarico di
Vicesindaco e di Assessore del sig. Nicola Lodi, ai sensi dell’art.46 comma 4 del T.U.E.L.

I Gruppi Consiliari:
Gruppo PD – Francesco Colaiacovo
Gruppo Azione Civica – Roberta Fusari
Gruppo Gente a Modo – Dario Maresca

Comunicato Regione: Regione. Sanità pubblica più forte grazie a risorse senza precedenti

Sanità pubblica più forte grazie a risorse senza precedenti (+600 milioni di euro), tasse ferme per il sesto anno consecutivo e investimenti per 1,5 miliardi di euro: il Bilancio 2021-2023 per sostenere cittadini, famiglie, imprese e gettare le basi della ripartenza. Bonaccini: “Conoscenza, lavoro, welfare e ambiente per fare insieme la strada che abbiamo davanti”

Manovra di previsione da 12,5 miliardi di euro, oltre 9 per la sanità. Continua a calare l’indebitamento (-56 milioni). Bus e treni gratuiti estesi agli studenti fino a 19 anni, confermati l’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per le famiglie con almeno due figli, i contributi a fondo perduto alle giovani coppie per l’acquisto o ristrutturazione della casa e il taglio dell’Irap alle imprese nei comuni montani, l’abbattimento o azzeramento delle rette dei Nidi, il 100% delle borse di studio e dei benefici agli s tudenti che ne hanno diritto. Sostegno alle attività colpite dalle misure anti-Covid a integrazione dei ristori nazionali. Sale il Fondo regionale per la non autosufficienza (457 milioni). Nuovi investimenti su edilizia sanitaria, trasporto pubblico locale e mobilità sostenibile, Big data e digitale, lavoro, formazione e imprese, attrattività di investimenti, aree interne, scuola, cultura, sport, turismo, commercio, agricoltura. Calvano: “Bilancio costruito confermando le entrate previste a gennaio, prima della pandemia, grazie ai conti in ordine”. Baruffi: “Ascolto delle parti sociali e di tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione”

Bologna – Risorse senza precedenti per il sistema sanitario e ospedaliero dell’Emilia-Romagna, per uscire dall’emergenza nel minor tempo possibile e potenziare servizi e medicina del territorio: oltre 9 miliardi di euro nel 2021, 600 milioni in più rispetto a quest’anno, con investimenti già programmati per più di 340 milioni nel biennio. E la rete socio-assistenziale dedicata agli anziani e alle persone con disabilità gravi e gravissime che potrà contare sul Fondo regionale per la non autosufficienza fra i più alti nel Paese, che sale dal 2021 a 457 milioni di euro.

Sostegno a cittadini, famiglie, enti locali e imprese, con nuove misure che si affiancano a quelle già consolidate: aiuti agli esercizi (bar, ristoranti, ecc.) e agli operatori (taxisti, Ncc, ma anche piscine, palestre, cultura)che hanno dovuto sospendere o limitare le proprie attività in seguito alle ordinanze anti-Covid (10 milioni di euro, aggiuntivi rispetto ai ristori nazionali); la conferma dell’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per le famiglie con almeno due figli (8,5 milioni); aiuto ai nuclei in difficoltà col pagamento dell’affitto (11 milioni); servizi educativi 0-6 anni, con i fondi ai Comuni per la riduzione o l’azzeramento delle rette dei Nidi (31,6 milioni); estensione agli studenti fino a 19 anni della possibilità di viaggiare gratis su bus e treni regionali, già oggi possibile per gli under 14 (44 milioni); borse di studio e benefici garantiti a tutti gli studenti aventi diritto (28 milioni); ‘Bike to work’, percorsi casa-lavoro in bici (1 milione); contributi a fondo perduto alle giovani coppie per l’acquisto o ristrutturazione di case nei Comuni montani (altri 10 milioni di euro che si aggiungono a quelli stanziati nel 2020 per la prima volta); conferma del taglio dell’Irap per imprese, artigiani, commercianti, professionisti e autonomi nelle aree montane (24 milioni). Ancora: 215 milioni per attività produttive, formazione e politiche attive per il lavoro, 45 milioni per l’attrattività di investimenti in Emilia-Romagna e 10 milioni di euro per sostenere il percorso verso un unico sistema fieristico regionale, fondamentale per il tessuto economico emiliano-romagnolo.

Ma anche forti investimenti, per puntare su una crescita sostenibile che permetta da un lato di ricucire le fratture sociali aperte dalla crisi pandemica e affiancare i territori nel dare risposte concrete alle comunità locali e, dall’altro, di dare fondamenta solide alla ripartenza post-covid il prossimo anno: quasi 1 miliardo e mezzo di euro di risorse regionali disponibili nel triennio, la gran parte, l’82%, senza ricorrere ad alcun indebitamento (di questi, oltre 630 milioni già per il 2021). Fra gli interventi previsti tra 2021 e 2023, edilizia sanitaria (150 milioni di euro), Big data e innovazione digitale (24 milioni per il Tecnopolo di Bologna), l’elettrificazione delle linee ferroviarie regionali (60 milioni), il fondo investimenti per gli enti locali emiliano-romagnoli (80 milioni), il Programma straordinario di investimenti per i territori maggiormente colpiti dalla pandemia Covid, i territori montani e le aree interne (40 milioni).

Sono i contenuti del Bilancio di previsione 2021 e pluriennale al 2023 della Regione Emilia-Romagna, approvato dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini e ora all’esame dell’Assemblea legislativa, dove inizia l’iter nelle commissioni che porterà al voto finale in Aula a dicembre.

Una manovra complessiva da 12 miliardi e 484 milioni di euro, di cui oltre 9 miliardi per la sanità regionale. Scelte possibili grazie a conti in ordine, -56 milioni di euro l’indebitamento il prossimo anno, lasciando invariate le tasse regionali per il sesto anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso le misure varate (dall’esenzione ticket al taglio Irap, dai mezzi di trasporto gratuiti per gli studenti all’abbattimento delle rette dei Nidi).E il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica fissati a livello nazionale, pur in periodo Covid, producendo un saldo positivo di oltre 71 milioni.

Bilancio che si inserisce nel contesto più ampio del piano di investimenti per quasi 14 miliardi di euro al 2022, presentato già prima dell’estate, per una ricostruzione partecipata e condivisa da territori e parti sociali, grazie a fondi pubblici (europei, statali, regionali) ai quali si aggiungono cofinanziamenti privati, per opere cantierabili e progetti in corso di definizione con le comunità locali.

“Rendere ancora più forte la nostra sanità pubblica. Recuperare ogni posto di lavoro perso e crearne altri di qualità. Tornare a una crescita forte e sostenibile, basata su innovazione, ricerca e alta formazione, in grado di riportarci al pari delle aree più avanzate d’Europa e del mondo, come avevamo fatto negli anni precedenti la crisi: questi- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- sono gli obiettivi cui puntiamo con il nuovo bilancio. Intendiamo centrarli investendo su conoscenza, welfare, ambiente, per una svolta ecologica che sia reale e concreta, e digitale, come prevede il piano europeo Next Generation Eu. Per questi obiettivi, liberiamo risorse straordinarie pur in un anno di emergenza durissima, grazie a conti in ordine, a dimostrazione che la gestione efficace della spesa pubblica è possibile. E facciamo scelte che guardano ai territori e alle imprese, alle famiglie e, in particolare, ai giovani, che tanto stanno pagando questo momento: diciamo a tutta la nostra comunità regionale che anche in questo momento difficilissimo vogliamo guardare avanti, che nessuno sia lasciato solo, che possiamo tornare a crescere. La forza di questa regione è sempre stata quella di saper affrontare insieme i problemi- chiude Bonaccini- e insieme vogliamo fare la strada che abbiamo davanti”.

Per quanto riguarda invece gli accordi con il Governo, sono previsti riversamenti sul 2021 delle risorse in eccesso attribuite alle Regioni nel 2020, contributi alle Regioni per gli investimenti degli Enti locali e un nuovo fondo per interventi di edilizia sanitaria e di ammodernamento, nonché un fondo per gli indennizzi degli emotrasfusi.

“E’ un bilancio che in una fase emergenziale e complicata come questa vuole rendere la Regione ancora più vicina ai cittadini- sottolinea l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano-. Servizi per l’infanzia, scuola e università, formazione e lavoro, sanità e welfare, il sostegno ai Comuni e agli enti locali, la mobilità e le infrastrutture. Una manovra che sostenga chi più risente della pandemia e, nello stesso tempo, che ponga le basi per il rilancio e la ripartenza. Ed è importante aver costruito per il 2021 un bilancio sulla base di entrate pari a quelle previste nel gennaio del 2020, quando ancora la pandemia non era iniziata: un dato doppiamente straordinario- chiude l’assessore- se si somma al fatto che quest’anno si registra la novità del passaggio dalla spesa storica al budget, il che ci permette, a parità di risorse, di finanziare nuove politiche coerenti con le linee di mandato”.

“Maturano in questi giorni molte delle scelte che abbiamo preparato in piena pandemia – spiega il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi-: proprio nei mesi in cui siamo stati impegnati a fronteggiare il Covid abbiamo anche progettato un piano di rilancio per l’Emilia-Romagna. Se oggi presentiamo la manovra di bilancio che affronta l’emergenza e getta le basi per la ripartenza, tra pochi giorni firmeremo il nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima rivolto a tutte le rappresentanze istituzionali, economiche, sociali e ambientaliste del nostro territorio. Un progetto da qui al 2030 che, nel suo complesso, disegna una regione della conoscenza e della sostenibilità, dei diritti e dei doveri, delle opportunità. E proprio con i sottoscrittori del Patto, e in coerenza con i suoi obiettivi, avanzeremo le proposte del sistema territoriale dell’Emilia-Romagna per il piano Next Generation Eu e per la nuova programmazione europea 2021-2027. Per questo abbiamo chiesto e chiederemo il contributo dell’intera società regionale, delle parti sociali e delle forze politiche, di maggioranza e opposizione, per un confronto di idee e proposte che riteniamo fondamentale”.

Sanità, formazione e lavoro, scuola, cultura, imprese, mobilità, ambiente e territorio, infrastrutture, big data e digitale, sport, giovani: ecco le principali misure previste in ogni settore dal Bilancio regionale.

Sanità e welfare – Confermata l’esenzione dal ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per le famiglie con almeno due figli, misura, unica in Italia, avviata in Emilia-Romagna dal 1^ gennaio 2019 (8,5 milioni). Il Fondo regionale per la non autosufficienza arriva a 457 milioni di euro, fra i più alti nel Paese, sia nel 2021 sia nel 2022. Per gli investimenti sanitari, disponibili 340,5 milioni di euro per il 2021-22.Per le politiche educative, 31,2 milioni vanno ai servizi 0-6 anni mentre 11 milioni serviranno per sostenere le famiglie in difficoltà nel pagare l’affitto.

Imprese, formazione e lavoro – Le risorse per le attività produttive superano i 190 milioni di euro nel triennio (77,4 milioni nel 2021, 56,2 nel 2022 e 57,2 nel 2023). Formazione e politiche attive per il lavoro: 26,6 milioni di euro per il co-finanziamento delle misure previste nel Programma Fondo sociale europeo (circa 75 milioni di euro complessivi).
Fiere – 10 milioni di euro vanno al sostegno del percorso di unificazione del sistema fieristico regionale.

Mobilità sostenibile e Traporto pubblico locale – Oltre 363 milioni di europer tutti i servizi di trasporto pubblico locale. L’elettrificazione delle linee ferroviarie regionali potrà contare su 60 milioni di euro. 44 milioni di euro nel triennio per confermare l’abbonamento ‘Grande’ per far viaggiare gratis su bus e treni regionali gli studenti under 14 ed estendere la misura fino agli under 19 dal prossimo anno scolastico, settembre 2021. Rifinanziato anche “Bike to Work” con 1 milione di euro, il progetto per favorire gli spostamenti casa-lavoro in bicicletta.

Scuola e diritto allo studio – Complessivamente, oltre 28 milioni di euro l’anno nel triennio garantiranno la copertura di tutte le borse di studio e dei benefici maturati dal 100% degli studenti aventi diritto, con l’utilizzo anche dei fondi Fse. Accordo con il ministero dello Sviluppo economico per la connessione in banda ultra-larga di tutte le scuole dell’Emilia-Romagna di ogni ordine e grado entro il 2022 (oggi lo è una su due, oltre 1.200 istituti).

Data Valley e Agenda Digitale – 33 milioni di euro per la rete delle pubbliche amministrazioni, la diffusione della banda ultra-larga, l’ampliamento nelle zone di montagna della copertura di telefonia mobile, l’estensione della rete regionale di hotspot EmiliaRomagnaWiFi per l’accesso gratuito e libero alla rete, l’accesso digitale ai servizi della pubblica amministrazione (LepidaID per l’autenticazione Spid, PayER integrata con PagoPA, ecc.), progetti di integrazione digitale. Per lo sviluppo del Tecnopolo sui Big Data di Bologna, cuore dell’Emilia-Romagna Data Valley, stanziati 23,2 milioni nel triennio.

Cultura – Confermati gli stanziamenti, già triplicati nel quinquennio precedente, a conferma di tutti i progetti avviati: 40,4 milioni di euro. Fra le nuove iniziative, per la promozione del libro e della lettura, si punta ad arrivare a una legge regionale di sostegno al settore editoriale regionale; al rafforzamento delle piattaforme bibliotecarie e archivistiche regionali, da estendere alle biblioteche scolastiche, e alla nascita della rete di case-museo di personaggi di grande rilievo della nostra regione, fra cui artisti, scienziati, intellettuali. Confermati anche i fondi alle politiche giovanili: Informagiovani, “proworking”, tessera regionale youngERcard, iniziative che coinvolgono oltre 200mila ragazzi.

Montagna – Per interventi nelle zone montane 15 milioni di euro nel triennio (5 l’anno). Rifinanziato con altri 10 milioni di euro il bando per l’acquisto o la ristrutturazione di case nei Comuni appenninici a favore delle giovani coppie, dopo il grande successo del primo. Confermato il taglio dell’Irap per imprese, artigiani, commercianti, professionisti e autonomi nei comuni montani: stanziati 24 milioni (12 nel 2021 e 12 nel 2022).

Ambiente, alberi e aree naturali protette – Prosegue l’operazione per piantare 4,5 milioni di alberi, uno per ogni cittadino, nell’arco della legislatura, con lo stanziamento di altri 3,4 milioni di euro: le piante sono fornite gratuitamente dalla Regione, che ha già messo in distribuzione le prime 500mila. Ancora: 7,5 milioni per garantire la funzionalità degli Enti di gestione delle aree naturali, 3,6 milioni vanno al Programma straordinario di investimenti per il recupero e alla valorizzazione delle risorse ambientali. 5 milioni di euro vanno al Fondo Economia Circolare, per l’assegnazione di premialità ai Comuni.

Difesa del suolo, della costa e protezione civile – Per il prossimo anno vengono stanziati 57,3 milioni di euro.

Turismo e commercio – Ai due comparti vanno quasi 93 milioni di euro. Fra le altre misure, compreso il sostegno alla ripartenza di tutti i settori, dall’Appennino alle Città d’arte, si aggiungono i fondi per i progetti di riqualificazione del fronte spiaggia nei Comuni del distretto della Costa (11 milioni nel 2021 e 5,6 nel 2022), operazione di grande valore anche dal punto di vista della sostenibilità.

Agricoltura – Avviata col Governo la trattativa per il recupero di 60 milioni di euro già anticipati dalla Regione. Dal bilancio regionale stanziati 41,3 milioni per il 2021, cui si aggiunge la vasta programmazione di fondi europei. Al Programma di sviluppo rurale (Psr) sono destinati 25,7 milioni.

Energia – Alle politiche energetiche, efficientamento e rinnovabili, vanno 24 milioni di euro: 5 milioni al Fondo energia e 19 milioni ai Comuni per progetti da qui al 2022

Sport – Nel triennio 2021-23, 27 milioni di euro per impianti sportivi, manifestazioni nel territorio, associazioni e società sportive, sport di base a progetti attività motoria, eventi (fra cui la conferma del Gp di Formula 1 a Imola e il tentativo di portare in Emilia-Romagna il Tour de France).
Pari opportunità – Oltre 2 milioni di euro a sostegno di Enti locali, associazioni, organizzazioni e onlus per progetti che guardino anche al contrasto alle discriminazioni e alle violenze di genere e per i Centri anti-violenza.

Attivo sportello antiviolenza contro le donne

Da: Simone Saletti

In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita dalle Nazioni Unite, il Comune di Bondeno insieme al Centro Donna Giustizia ha avviato presso la Casa della Salute F.lli Borselli lo sportello “Antiviolenza Bondeno”.
“Lo sportello è rivolto alle donne di tutte le età e provenienza residenti sul territorio che si trovino a vivere una condizione di disagio e difficoltà a causa della violenza.” – commenta l’Assessore alle Pari Opportunità Francesca Aria Poltronieri che aggiunge – “L’obiettivo del progetto è quello di dare ascolto alle donne che stanno vivendo situazioni di violenze e discriminazioni, interrompere il ciclo delle violenze che per la maggioranza dei casi avvengono all’interno di relazioni intime e fornire strumenti che consentano di attivare percorsi mirati a ridurre le conseguenze delle violenze sulla salute psicofisica. Per questo stiamo sensibilizzando anche i giovanissimi, partendo dal CCR di cui Greta Bellinazzi ha fatto parte l’anno scorso e il cui disegno è stato scelto come logo del Centro”.
Sarà a disposizione un’operatrice del centro antiviolenza centro donna giustizia con cui è possibile concordare un appuntamento, ottenere informazioni e ricevere sostegno in caso di pericolo. L’accesso allo sportello è gratuito e nel rispetto della riservatezza e della privacy.”
Lo sportello è aperto tutti i lunedì dalle 9 alle 13 e il martedì dalle 13 alle 17; per prendere un appuntamento chiamare il numero 339 54 22 978.
Nei giorni e orari di chiusura dello sportello le chiamate verranno deviate alla sede di Ferrara.
“È importante che ogni donna senta le istituzioni vicine.” aggiungono il Sindaco Simone Saletti e il Vicesindaco Francesca Piacentini- “La coscienza della gravità di questo fenomeno deve continuare a crescere e noi come amministrazione continueremo ad adoperarci nella prevenzione del fenomeno, nel concreto sostegno delle vittime e dei loro figli, nella applicazione rigorosa degli strumenti esistenti per intercettare e contrastare i segnali del maltrattamento delle donne”. In occasione della giornata internazionale lo storico edificio delle Ex scuole elementari in piazza Aldo Moro saranno tinte di rosa.

Un gemellaggio speciale tra due festival sull’ambiente

Da: Ferrara Film Commission

Un gemellaggio speciale tra due festival sull’ambiente:la 4a edizione del Ferrara Film Corto Festival “abbraccia” la 34a edizione del celebre Sondrio Festival International documentary film Festival on Parks di Serena Picone

Nonostante il difficile periodo di distanziamenti sociali, piogge di DPCM e misure di sicurezza, il Ferrara Film Corto Festival “abbraccia” il Sondrio Festival International documentary film Festival on Parks, con un gemellaggio volto a sensibilizzare le tematiche legate all’ambiente, proponendo al pubblico documentari scientifici e artistici fino al Gennaio 2021.

Ormai vivo dal 1987 e giunto alla 34a edizione, quest’anno, il Sondrio Festival, iniziato il 14 Novembre, è tutto in diretta streaming e continuerà a soddisfare la voglia di cinema mostrando documentari di elevato livello cinematografico e scientifico fino al 29 Novembre.

La celebre rassegna internazionale, interamente dedicata ai documentari sulla natura e sugli animali di tutto il mondo, è sostenuta dal noto conduttore e giornalista Vittorio Cecchi Paone.
“L’edizione in streaming non sarà meno ricca delle precedenti e sarà in grado di sostenere la propria passione per la natura e per gli animali, come anche di far conoscere zone del mondo vicine e lontane, mai viste prima”: così, nel video promozionale del Sondrio Festival, il noto conduttore e giornalista, anche quest’anno nella duplice veste di testimonial e presentatore di tutti i documentari in concorso, invita a partecipare al festival.

Profondamente dispiaciuti per non poter partecipare in presenza nella bella Sondrio, piccolo gioiello di legno, di acqua e di pietra, anche noi vi invitiamo a partecipare per visionare gratuitamente i documentari in concorso, consultando il sito https://streaming.sondriofestival.it/, dove vi aspettano fotogrammi inediti sulla bellezza del nostro pianeta: dai lupi canadesi del Parco di Yellowstone ai panda giganti allevati presso il Wolong Panda Center di Sichuan, dalla Cordigliera Cantabrica al Monte Suswa in Kenya, ma anche dall’ “oro bianco” di Cervia al Sockeye, il salmone rosso del Pacifico.

Progetto “Change We Care”, il 24 e 25 novembre il secondo workshop online

Da: Madeeventi

Un’importante occasione di confronto per discutere i progetti riguardanti i cambiamenti climatici nella Sacca di Goro

COMACCHIO. Domani e mercoledì si svolgerà – online – il secondo appuntamento con i workshop del progetto Change We Care “Climate challenges on coAstal and traNsitional chanGing arEas: WEaving a Cross-Adriatic Response”, promosso nell’ambito della collaborazione INTERREG tra Italia e Croazia, che vede tra i 5 siti pilota la delicata area della Sacca di Goro.
Questo workshop vuole essere un’importante opportunità di confronto su alcune proposte embrionali di progetti che rispondono alle criticità dettate dai cambiamenti climatici nella Sacca di Goro e più in generale nel Delta del Po, già individuate durante il primo incontro di settembre.
Al workshop, aperto a tutti, si potrà partecipare iscrivendosi tramite il modulo presente sul sito del Parco www.parcodeltapo.it. Chi vorrà potrà partecipare a più gruppi di lavoro, basterà indicarlo all’interno del modulo di iscrizione. Per maggiori informazioni si può chiamare il numero di tel. 0533/314003.

Alessandro Ceragioli eletto nel Consiglio nazionale della Fiva (Venditori Ambulanti) sistema Confcommercio

Da: Ascom Ferrara

Alessandro Ceragioli – originario di Portomaggiore, 46 anni – è stato eletto ieri (22/11) all’interno del Consiglio nazionale della Federazione Italiana Venditori Ambulanti (Fiva) della Confcommercio. Nella stessa assemblea è stato riconfermato alla guida della Federazione l’attuale presidente Giacomo Errico.
“Si tratta dell’ulteriore conferma – spiega Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara – della capacità e della passione degli esponenti della nostra giunta e del nostro consiglio che rivestono incarichi importanti sia a livello regionale che nazionale all’interno della Confederazione ed in prestigiose realtà esterne del settore turistico e creditizio. Un dato significativo che potrà essere di particolare importanza per Ferrara e l’intero territorio provinciale in questa fase così complessa” . Dal canto suo il neo eletto commenta: “Gli ambulanti così come tutto il mondo del Terziario stanno vivendo il 2020 come un anno particolarmente difficile. E’ necessario un raccordo continuo e condiviso con tutte le istituzioni del Pubblico e Privato per ottenere risultati concreti: come insegna la vicenda dei mercati in sicurezza come disposto dalle stringenti norme sanitarie. Il nuovo incarico – conclude Ceragioli – è lo stimolo a fare sempre di più in un settore che oggi più che mai ha bisogno di tutti gli strumenti del caso per proseguire e superare questa emergenza”.
In virtù della sua ampia e consolidata esperienza e conoscenza delle problematiche dell’ambulantato – con il suo banco di prodotti ittici è presente dalla metà degli anni ’90 nei mercati in città ed in provincia – il neo consigliere è stato eletto nel 2015 presidente provinciale della Fiva Confcommercio di Ferrara. E’ tra i promotori del noto quanto apprezzato Mercato Europeo che fa tappa con cadenza annuale nella città estense dal 2011.

25 novembre giornata di sciopero e mobilitazione di sanità, asp, trasporti, scuola e servizi educativi – manifestazione in Regione

Da: Unione Sindacale di Base, Emilia Romagna

25 novembre giornata di sciopero e mobilitazione: sanità, asp, trasporti, scuola e servizi educativi

Presidio presso la sede Regione Emilia Romagna. ore 10.30 viale Aldo Moro a Bologna

Quattro settori strategici nella vita del Paese decidono che è tempo di mobilitarsi insieme. Il 25 novembre sarà una giornata di sciopero USB per i lavoratori e le lavoratrici delle Scuole di ogni ordine e grado, inclusi i Servizi Educativi rivolti alla fascia 0-6 anni, e della Sanità pubblica e ASP, nuovamente sottoposti a ritmi massacranti e a rischi seri per la propria salute e sicurezza. Per il Trasporto Pubblico Locale, si conferma lo sciopero nazionale ma in Emilia Romagna l’intervento della “commissione di garanzia” impedisce l’indizione dello sciopero locale.

In nessuno di questi settori l’esperienza della prima fase dell’emergenza ha prodotto il necessario cambio di passo rispetto ad assunzioni stabili di personale e finanziamenti per mettere in atto tutte le modifiche che la “lezione” della Covid-19 ha chiaramente indicato. Inoltre, quel che è completamente mancato è soprattutto un lavoro di pianificazione integrata di questi servizi.

Era chiaro che con la riapertura delle scuole, a settembre, la curva dei contagi sarebbe nuovamente cresciuta. Il rimpallo costante di competenze tra Stato, Regioni e Comuni, l’assenza di un qualunque progetto di screening di massa, la colpevole mancanza di un indirizzo politico in grado di contrastare i feroci obiettivi di Confindustria e del mondo produttivo che vuole rimanere aperto a tutti i costi, a scapito di salute e sicurezza, l’assenza di misure universali di reddito e di tutela per le fasce di lavoratrici e lavoratori più colpiti dalla crisi, tutto questo ci ha fatto precipitare in una situazione fuori controllo che non vogliamo più accettare passivamente. Ognuno di questi servizi essenziali deve essere messo nelle condizioni di garantire i diritti costituzionali per i quali ha ragione d’essere – salute, educazione e istruzione su tutti – e non può diventare luogo di trasmissione incontrollata del virus.

Contro il lockdown dei padroni proponiamo un piano di messa in sicurezza e potenziamento dei servizi pubblici essenziali, quelli che servono a tutti, quelli che devono diventare il cuore della gestione di questa drammatica fase oggi, e domani del suo superamento.

Melania

Melania Trump: l’avevamo lasciata preda dei commenti del gossip, del pour parler della cronaca più disimpegnata, protagonista di apparizioni e look che non potevano sfuggire all’attenzione dei media. Abbiamo seguito le polemiche e le interpretazioni più fantasiose su quel parka indossato in occasione della visita alla struttura Upbring New Hope Children’s Center a Mc Allen in Texas, a ridosso del discusso confine tra USA e Messico, con quella appariscente scritta sulla schiena “I really don’t care, do u?”  (“A me non importa davvero, e a te?”). L’abbiamo criticata di recente sulle pagine di ogni magazine, ripresa mentre in Florida si recava al voto in un esclusivo abito di Gucci e la rara borsa Kelly Toile di Hermés, un outfit complessivo da 20.000 dollari sonanti. Una donna che ci aveva per un attimo fatti sognare quando, all’alba della vittoria presidenziale del marito Donald nel 2016, aveva dichiarato pubblicamente “I don’t always agree with his way of saying things” – Non concordo sempre con il suo modo di dire le cose – promettendo presenza, incisività e determinazione a fianco di chi era appena diventato uno dei potenti al mondo.
E i segnali di quel suo dissociarsi lo si è intravisto in numerose occasioni, rifiutando di prendere posto alla Casa Bianca per i primi cinque mesi del mandato, trascorsi a New York con il figlio Barron, sfilando visibilmente e in più occasioni la mano da quella del marito, nelle visite ufficiali e negli spostamenti, assumendo una mimica espressiva più che eloquente nei momenti pubblici significativi e cruciali, che non è sicuramente sfuggita ad occhio attento.

Nella realtà dei fatti, la sua partecipazione alla vita politica del tycoon non è stata così sollecita e di spessore: Melania Trump forse non ha mai voluto fino in fondo il ruolo di first lady che le spettava. E’ scivolata nella storia degli Stati Uniti d’America, con il suo elegante e inconfondibile passo felpato, lo sguardo felino che tutto coglie senza scomporsi, senza concedersi, se non a piccole parentesi indispensabili, a telecamere e media. Statuaria icona di bellezza e stile, eredità dei suoi trascorsi di modella sulle passerelle di Milano e di molte altre capitali della moda, si è sempre posta con discrezione a fianco del marito Donald, a volte quasi restia o imbarazzata, ricordando quello che dev’essere stata nel passato: una bella e intelligente ragazza di Novo Mesto, cittadina della Slovenia Sudorientale, padre rappresentante di auto e madre disegnatrice di cartamodelli per le creazioni di moda, la vita in condominio dopo il trasferimento con la famiglia a Sevnica, studi di design e architettura a Lubiana mai portati a termine, a 16 anni già modella e a 18 il suo primo contratto importante in tasca.
Una vita in crescendo, fino a diventare la 45^ first lady americana. In un’intervista del New York Times del 2016, sul ruolo che avrebbe assunto nel caso di vittoria del marito, rispose: “Sarei molto tradizionale, come Betty Ford o Jackie Kennedy. Lo sosterrei.”
Forse il peso del ruolo, la predominanza della figura presidenziale, le dinamiche familiari e i rispettivi incarichi rappresentativi non hanno facilitato fino in fondo le intenzioni, rendendo il mandato una vera prova di forza per lei, affrontata con il sorriso, la discrezione, a volte le lacrime. Con la sconfitta di Donald Trump, ha luogo l’ultimo atto di quello che la CNN ha definito lo ‘psicodramma’ alla Casa Bianca, prima che il sipario cali definitivamente su questo mandato: il Presidente uscente continua a rifiutare ogni contatto con tutti i capi di Stato e le sue fantasmagoriche battaglie legali per dimostrare brogli e irregolarità si protrarranno ancora per poco.
In quanto a Melania, le cronache riferiscono che si sta alacremente occupando degli addobbi natalizi alla White House, fedele alla decisione di rimanere in silenzio. E in questo caso il silenzio parla.

 

NATALE E DINTORNI:
The money will roll right in

Una strana nausea mi perseguita ormai da giorni: è la fantasmagorica nausea provocatami dal folle dibattito sul fottutissimo natale.
Ogni anno penso a come – ogni anno – il mio disgusto per questa ricorrenza aumenti sempre più e, incredibile: pure quest’anno la mia insofferenza è aumentata di nuovo.
Quest’anno – si dice – il natale sarà diverso dal solito e purtroppo sappiamo tutti perché.
Tuttavia, il vero motivo della mia nausea potenziata non è tanto il natale in sé.
La causa vera e propria è solo una: il dibattito sullo shopping natalizio in piena pandemia.
È certamente vero che i soldi sono tanti – milioni di milioni – ma è più forte di me: mi chiedo come si possa desiderare con così tanto ardore l’acquisto di svariate puttanate da scambiarsi con parenti, congiunti, serpenti ecc.
Capisco tutto, questa vita è piena di insidie, ansie varie, disguidi, oneri orribili e ok, il santo natale può essere un momento di pace e rilassatezza grazie anche alle suddette puttanate comunemente dette “regali di natale”.
Però è più forte di me, sarò spartano, frugale, forse anche solo fancazzista o boh, stronzo e basta ma: negli anni ho visto persone che perdevano neuroni, cellule epatiche e tanto altro ancora solo per comprare i merdosi regali di natale.
C’è gente che ci pensa già a luglio, per dio.
Davvero si può vivere così?
Davvero, noi cittadini – ma prima di tutto consumatori – saremo autorizzati dai nostri governanti a fiondarci sotto natale presso vari affollatissimi esercizi per far girare la merdosissima economia?
Boh.
Come al solito io spero vivamente che questa carnevalata salti per aria.
Temo però che nemmeno questo strano periodo storico in cui ci siamo ritrovati sia sufficiente a far saltare il baraccone, un po’ com’è successo con quell’altro baraccone che è la serie A.
So bene che per molti questo mio paragonare il natale alla serie A possa suonare un po’ blasfemo ma è inutile girarci attorno: oltre alle mie palle l’unica altra roba che gira sono dei gran soldi.
Buona settimana a tutti e W Gesù Bambino, cordiali saluti.

The money will roll right in (Nirvana, 2009)

Papaveri della memoria

Inizia l’ultima settimana di novembre, il mese in cui si celebra il Remembrance Day (11 novembre) in diversi Stati del mondo. È particolarmente sentito in Inghilterra, dove il popolo a partire dalla fine di ottobre indossa, regala e agghinda le città con papaveri rossi, il simbolo della festa. Si tratta della giornata in cui si ricordano tutte le vittime di guerra, dalla Prima Guerra Mondiale in poi. Venne istituita dal re Giorgio V il 7 novembre 1919. È stato scelto il papavero perché è il fiore che cresceva nei tremendi campi di guerra e il cui colore rosso ricorda il sangue versato. Moltissime immagini di papaveri sono state condivise anche sui social, seguiti dalla scritta “lest we forget”, “per non dimenticare”.