Skip to main content

Giorno: 27 Novembre 2020

Il Blog “Voci dal Petrolchimico” si presenta (sabato 28 novembre 2020) con otto interventi

da: Voci dal Petrolchimico

Il Blog “Voci dal Petrolchimico” (https://www.cdscultura.com/it/blog/categories) si presenta (sabato 28 novembre 2020) con otto interventi.

Gli argomenti

L’aquilone cosmico, chi era Diego Armando Maradona

Eravamo indecisi se pubblicare nel nostro Blog qualcosa sulla scomparsa di Diego Armando Maradona, ma l’articolo che abbiamo trovato su LINKIESTA ci ha convinti perché, mai un campione dello sport ha raccolto nella stessa persona, insieme all’immenso talento sportivo, popolarità, empatia, gentilezza, generosità, affettuosità, ingenuità, sbruffoneria, fragilità, instabilità, solitudine.  La sua scomparsa ha coinvolto pressoché totalmente, per almeno un paio di giorni, tutti i mezzi di comunicazione, ha unito e compattato intere popolazioni (Gli argentini, i napoletani, ecc.) ma allo stesso tempo è risultata divisiva in quanto la sua vita è risultata piena di contraddizioni, anche difficilmente comprensibili.

Società civile e parità di Genere

Continua il ricco programma di eventi che CDS Cultura e Centro Donna Giustizia propongono, in occasione della ricorrenza del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’iniziativa (CDS Cultura – Facebook) avviata venerdì 13 novembre u.s. con la presentazione del goal n° 5 dell’Agenda 2030 – Parità di Genere, si è sviluppata con la presentazione di un libro (venerdì 20 novembre) e una tavola rotonda (sabato 21 novembre) che ha coinvolto una decina di esperti. Tutte le iniziative sono state gestite in streaming con il Facebook di CDS Cultura e sono attualmente presenti sul sito.

Il focus sulla violenza economica proseguirà con due incontri di approfondimento, sabato 28 novembre dalle ore 11,00 alle ore 12,30 e venerdì 4 dicembre dalle ore 17,00 alle ore 18,30, sempre su streaming.

 Il Covid-19 : considerazioni sparse

Continua il dibattito sul Covid-19, con altri interventi sulla presenza del sindacato (ruolo, impegni e comportamenti  a confronto con il passato) e sulla percezione dell’epidemia (cosa succederebbe se questo virus fosse “ignorato” e continuasse ad essere trattato come una qualunque influenza).

La Certosa di Ferrara, un museo a cielo aperto

Continua la presentazione della Certosa di Ferrara, museo a cielo aperto, la cui visita permette di fare la conoscenza con personalità del passato, uomini e donne speciali che hanno fatto la storia di Ferrara con le loro biografie esemplari.

Tornano le Criptovalute 

Bitcoin, Ethereum, Ripple, Litecoin, Verge etc. Cosa sono, quale tecnologia c’è dietro, come comprarle / scambiarle / usarle per investimento. Quali opportunità e quali rischi comportano.Un aggiornamento sulle  Criptovalute e Blockchain, ovvero: la nuova «corsa all’oro».

 Cronache dalla tutela dell’Ambiente

La  presenza dei mezzi di locomozione, oggi e nel passato, rappresenta da sempre un’ostacolo alla qualità della vita nelle città. Considerazioni  tra fantasia e realtà.

Il lavoro nel cinema in TV

La rassegna dedicata al “Il lavoro nel cinema – Di prossima programmazione, in TV” mette in evidenza una vasta platea di soggetti, personaggi, storie dedicati al lavoro che superano l’immaginazione del cinefilo normale e che solo un critico è in grado di scoprire.

I testi

  1. L’aquilone cosmico. Paura e ammirazione di Diego Armando Maradona, di Marco Beccaria, da LINKIESTA del 26 novembre 2020. Per leggere l’articoloclicca qui

  1. Continua il ricco programma di eventi che CDS Cultura e Centro Donna Giustizia propongono in occasione della ricorrenza del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dal Comunicato Stampa di CDS Cultura. Per leggere l’articoloclicca qui

  1. Il cambio di paradigma non potrà essere una lotta fra generazioni, ma ogni generazione dovrà fare la propria parte compresi gli anziani,di Giovanni Foschi, già docente di matematica applicata presso l’ITC di Forlì. Per leggere l’articolo clicca qui

  1. Come sarebbe la nostra società senza il sindacato confederale, pure con i suoi difetti ?,di Sergio Dalbuono, già segretario di categoria della Cisl. Per leggere l’articolo clicca qui

  1. La Certosa di Ferrara, un museo a cielo aperto,dalla Redazione di “Voci dal Petrolchimico”, su suggerimento di Daniele Fogli, Direttore editoriale di Euroact.net. Per leggere l’articolo clicca qui

  1. Bitcoin “Bull Run” (il bitcoin e molte alte criptovalute in genere stanno nuovamente salendo), di Livio Paciotti, Specialista IT per la Simulazione e Controllo di Processo. Per leggere l’articoloclicca qui

  1. Le Mura di Ferrara – Invettiva contro il traffico n° 1 (Al modo delle foglie, CopyArt Ferrara 2013, pp. 73-75),di Saverio De Bartolo, già Ricercatore e Presidente di CDS Srl. Per leggere l’articolo clicca qui

  1. Il lavoro nel cinema – Di prossima programmazione, in TV dal 29 novembre al 5 dicembre 2020,di Paolo Micalizzi, critico e storico del cinema. Continua il successo delle microrecensioni sulla programmazione in TV dei cinema dedicati al lavoro. Per leggere l’articolo clicca qui

Nota della Redazione: Allo scopo di agevolare la lettura dei diversi testi del Blog è data la possibilità di  leggere un articolo cliccando direttamente su “clicca qui”, posto al termine della descrizione di ogni testo.
La scrittura nel Blog è aperta a tutti coloro che intendono partecipare, … è sufficiente scrivere e inviare un testo o una composizione a cdscultura@gmail.com, sarete contattati.
Il Blog, nato allo scopo di dare continuità all’iniziativa del libro “Ferrara e il suo Petrolchimico, volume secondo”, si caratterizza per la partecipazione alla sua crescita di autori di varia provenienza, con 3 – 6 articoli pubblicati settimanalmente ed è frequentato giornalmente da 30 – 60 visitatori, con punte di oltre 100.

Comunicato Regione: Lavoro e salute.

Lavoro e salute. “Siano riconosciuti gli esiti dei tamponi antigenici rapidi per lo stato di malattia dei lavoratori”. Gli assessori Colla e Donini portano la richiesta al Governo

In una lettera indirizzata ai ministri Boccia, Catalfo e Speranza si richiede che lo status sia accettato dall’Inps non solo in presenza di una positività da tampone molecolare

Bologna – Una modifica alla normativa, che permetta ai lavoratori delle imprese di avere un riconoscimento dello stato di malattia anche in seguito all’esito positivo al Covid-19 di un tampone antigenico rapido. Attualmente, lo status di assenza per malattia scatta solo con la positività accertata dal tampone molecolare.

È quanto richiesto dagli assessori regionali al Lavoro, Vincenzo Colla, e alla Sanità, Raffele Donini, in una lettera inviata oggi ai ministri Francesco Boccia, Nunzia Catalfo e Roberto Speranza, affinché il Governo proceda a una modifica della normativa in vigore.

Al momento, il riconoscimento da parte dell’Inps della malattia avviene esclusivamente in presenza di uno specifico certificato prodotto dopo la positività risultante da tampone molecolare.

“Allo scopo di intensificare e rendere più efficace l’azione di prevenzione e monitoraggio a livello territoriale- scrivono gli assessori- attraverso specifiche campagne per la somministrazione di tamponi antigenici rapidi, in particolare presso le imprese dell’Emilia-Romagna, riteniamo fondamentale che tale sforzo, definito e condiviso da tutti i rappresentanti delle forze economiche e sindacali nell’ambito del ‘Patto per il lavoro’, sia accompagnato dalla modifica normativa che consenta di riconoscere lo stato di malattia già a partire dall’esito positivo del tampone antigenico rapido”.

Questo, concludono Colla e Donini, “al fine di evitare che l’incertezza in tema di copertura dell’assenza orienti alla scelta di non sottoporsi al controllo, nell’impossibilità di godere di tempestiva copertura per malattia”.

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: 27 novembre

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su 21.304 tamponi effettuati 2.165 nuovi positivi (il rapporto è del 10,2%), di cui 1.113 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. In calo i casi attivi (-1.182), aumentano i guariti (+3.281). Diminuiscono i ricoveri

l 95,8% dei casi attivi in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. Effettuati anche 1.471 test sierologici. L’età media nei nuovi positivi è di 46,8 anni. 66 decessi

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 117.019 casi di positività, 2.165 in più rispetto a ieri, su un totale di 21.304 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 10,2%.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.113 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 304 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 504 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,8 anni.
Sui 1.113 asintomatici, 435 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 55attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 18 con gli screening sierologici, 23 tramite i test pre-ricovero. Per 582 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con (538) nuovi casi, quella di Bologna con 435 casi, poi quella di Reggio Emilia (220), Ravenna (207), Piacenza (142), Rimini (101), Ferrara con 138 casi e quella di Parma (132). Poi Imola (123), Cesena (56), Forlì (73).

Questi, dunque, i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 21.304 tamponi, per un totale di 2.078.822. A questi si aggiungono anche 1.471 test sierologici.
Sceso in modo significativo il numero dei casi attivi, cioè dei malati effettivi: a oggi sono 70.289 (-1.182 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 67.366 (-1.168), il 95,8% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 66 nuovi decessi: 6 in provincia di Piacenza (2 uomini, rispettivamente di 88 e 82 anni e 4 donne rispettivamente di 88, 88, 45 e 93); 6 nel parmense di cui 4 donne, di 83, 86, 91, e 91, e 2 uomini, rispettivamente di 76 (in fase di verifica, proveniente da fuori Emilia-Romagna) e uno di 83 anni; 6 in quella di Reggio Emilia (4 donne – di 71, 92, 43 e 85 anni – 2 uomini, di 88 e 69 anni); 11 in quella di Modena (6 donne – di 92, 75, 93, 100, 90 e 82 – e 5 uomini, rispettivamente di 87, 63, 93, 91 e 78 anni); 23 in quella di Bologna (17 uomini – di 77, 89, 78, 85, 83, 79, 65, 77, 85, 83, 81, 59, 80, 75, 65, 89 e 78 – e 6 donne, di 85, 87, 83,68, 84 e 86); 4 nel ferrarese (2 uomini rispettivamente di 82 anni e 2 donne di 82 e 93), 4 nel ravennate (tutti uomini: 2 di 84 anni, uno di 82 e uno di 86); un decesso a Forlì, un uomo di 72 anni; 5 in provincia di Rimini (di cui 4 uomini – di 81, 72, 84 e 86 anni – e 1 donna di 88 anni).

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 250 (-8 rispetto a ieri), in calo quelli in altri reparti Covid: 2.673 (-6).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 15 a Piacenza (-1), 14 a Parma (invariato), 34 a Reggio Emilia (+1), 63 a Modena (-2), 55 a Bologna (-1 rispetto a ieri), 5 a Imola (- 1), 19 a Ferrara (-3),15 a Ravenna (invariato), 4 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (invariato) e 25 a Rimini (-1). Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 3.281 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 41.116.
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 12.117 a Piacenza (+142 rispetto a ieri, di cui 48 sintomatici), 9.913 a Parma (+132, di cui 78 sintomatici), 16.849 a Reggio Emilia (+220, di cui 131 sintomatici), 21.210 a Modena (+538, di cui 372 sintomatici), 22.941 a Bologna (+435, di cui 140 sintomatici), 3.208 casi a Imola (+123, di cui 48 sintomatici), 5.764 a Ferrara (+138, di cui 16 sintomatici), 7.494 a Ravenna (+207, di cui 95 sintomatici), 4.385 a Forlì (+73, di cui 48 sintomatici), 3.724 a Cesena (+56, di cui 45 sintomatici) e 9.414 a Rimini (+101, di cui 31 sintomatici).

Confronto sul futuro del sistema bibliotecario comunale.

Da: Ilaria Pasti

Nella giornata di martedì 24 novembre una delegazione di cittadini che nelle settimane scorse hanno
dato vita a varie iniziative per la difesa e il rilancio del sistema bibliotecario comunale, a partire
dalle criticità riscontrate alla biblioteca Rodari e alle altre biblioteche decentrate, si è incontrata
online con l’assessore alla cultura Gulinelli e con il dirigente del servizio Andreotti. Le questioni
affrontate sono state quelle alla base delle mobilitazioni sopra richiamate, che chiamano in causa le
scelte dell’Amministrazione comunale, e in particolare:
– il tema delle giornate e degli orari di apertura delle biblioteche, con specifico riferimento alla
Rodari, Luppi di Porotto e Tebaldi di S.Giorgio, riportandoli almeno ad un regime di normalità di
diversi anni fa;
– il tema della carenza numerica di personale e della sua formazione in tutto il sistema bibliotecario
comunale, con la criticità più accentuata alla Rodari, che ha visto scendere in pochi anni la presenza
di bibliotecari da 3 a 1 unità;
– la questione della ventilata esternalizzazione di parti del servizio, riferita in particolare alle
biblioteche Rodari, Luppi e Tebaldi;
– la questione dell’ipotizzata nuova sede bibliotecaria all’interno dell’ ex Ippodromo.
Sulle giornate e gli orari di apertura, l’assessore ha fatto presente che l’Amministrazione sta
lavorando per migliorare il servizio e anche per estendere ulteriormente l’apertura rispetto alla
situazione precedente, prevedendone la fruizione anche in giornate come il sabato, e la domenica in
occasione di eventi culturali quali mostre e festival.
Sulla carenza di personale, il ragionamento, al di là di assicurazioni formali, è stato molto generico
e privo di impegni precisi. In quanto alla possibile esternalizzazione, l’assessore ha annunciato che
sono al lavoro anche su questo progetto, assicurando comunque la volontà di dialogo e trasparenza
su questo tema. Infine, per quanto riguarda la nuova biblioteca all’ex Ippodromo, è stato affermato
che essa non è sostitutiva della Rodari e che comunque esiste una disponibilità a continuare il
confronto.
A fronte di queste risposte, constatiamo che, da una parte, è stata ribadita l’intenzione di andare
avanti nel confronto con noi, ma, dall’altra, che tutto quanto prospettato mantiene margini di grande
vaghezza e di insufficiente condivisione. In particolare, ci attendiamo che sulle questioni da noi
sollevate l’Amministrazione comunale proceda nel dialogo sulla base di una progettualità più
precisa e di impegni chiari. Sulle giornate e orari di apertura, sulle assunzioni di personale
qualificato, sulle caratteristiche e le modalità della ventilata esternalizzazione, sull’ ipotizzata
nuova biblioteca occorre avere elementi più comprensibili, in modo tale da poter svolgere un
confronto reale e non semplici comunicazioni.
In particolare, riteniamo che il confronto che deve proseguire e su cui l’assessore ha dato la propria
disponibilità avvenga prima che le decisioni sul futuro del sistema bibliotecario comunale vengano
assunte dall’Amministrazione, per far sì che la partecipazione dei cittadini possa essere reale e non
solo dichiarata sulla carta.

Cittadine e cittadini a difesa delle biblioteche

Ordinanza regionale del 27/11

Da: Ufficio stampa, Ascom Ferrara

Ci auguriamo sia un primo passo avanti verso la normalità – il commento di Ascom Confcommercio Ferrara

L’odierna ordinanza regionale detta nuove regole per l’Emilia-Romagna in attesa dell’uscita del prossimo Decreto del premier Conte previsto per il 3 dicembre. Fra le altre disposizioni vengono tolte le limitazioni nei fine settimana per i negozi di vicinato e le medie strutture di vendita. Nonostante il permanere nella nostra regione in zona arancione – Giulio Felloni in qualità di vicepresidente della Confcommercio regionale e presidente provinciale di Ascom Ferrara commenta – valutiamo positivamente l’attenuazione delle restrizioni che limitavano l’apertura delle piccole medie strutture di vendita, attività peraltro che operano da sempre nel pieno rispetto dei protocolli sanitari. E’ un primo passo in avanti – fortemente voluto dalla Confcommercio nazionale, regionale e provinciale – con l’auspicio che tutto questo porti ad un mese di dicembre il più possibile vicino alla normalità e con un ritorno agli acquisti sotto casa e nei negozi di fiducia. Ci attendiamo che arrivino presto i ristori promessi per ridare fiato alle attività colpite dai provvedimenti restrittivi a prescindere dalle tre zone di classificazione” conclude Felloni.

La ricetta di Cia per “riprogettare il futuro” con l’agricoltura al centro

Da: Erika Angelini

Dall’Assemblea nazionale le politiche di rilancio dell’organizzazione per uscire da crisi,
puntando su aree rurali e nuova strategia di sistema tra tutte le forze socioeconomiche dei
territori

Roma, 27 novembre 2020 – Modernizzare e digitalizzare l’agricoltura italiana per
aumentare produttività e sostenibilità del settore continuando a garantire
l’approvvigionamento alimentare del Paese; rilanciare le aree rurali, in un’ottica abitativa
e turistica, come argine contro lo spopolamento dei territori e il loro impoverimento
ambientale e paesaggistico; costruire veri e propri “sistemi imprenditoriali territoriali”
interconnessi, dove le attività economiche e le forze sociali possano fare rete per resistere
meglio alle crisi. Questi alcuni dei punti chiave della ricetta di Cia-Agricoltori Italiani per
“riprogettare il futuro” con “Agricoltura-Territorio-Società” al centro, dell’Assemblea
nazionale 2020, che si è tenuta in streaming, con migliaia di agricoltori collegati da tutta
Italia.
“I progetti della nostra associazione per il futuro del settore – commenta Stefano
Calderoni, presidente di Cia Ferrara – sono di ampio respiro e vanno nella direzione di
un’agricoltura nuovamente protagonista dell’economia, della società e delle scelte
ambientali del nostro Paese. Tra i molti temi trattati oggi voglio sottolinearne tre di
particolare importanza: innanzitutto la notizia che anche le aziende agrituristiche
riceveranno i contributi a fondo perduto previsti per ristorare il settore agricolo durante
l’emergenza sanitaria. Una battaglia che la nostra associazione ha portato avanti, facendo
presente l’importanza reddituale dell’attività agrituristica per le aziende agricole, anche se
la grande rilevanza delle parole del ministro Francesco Boccia, che ha parlato di nuovi
criteri per i servizi nelle aree interne dei territori, non legati unicamente all’economicità
e alla convenienza del dare un servizio ma al bisogno reale di chi vive in determinate aree.
Solo attraverso servizi essenziali si potrà evitare lo spopolamento delle aree rurali più
isolate, anche nelle zone di montagna. Infine – conclude il presidente di Cia Ferrara – il
tema della sostenibilità e le regole fin troppo rigide inserite dalla Comunità europea nella
nuova Pac. Ovviamente le aziende agricole sono in prima linea per la salvaguardia
dell’ambiente, ma è chiaro che la sostenibilità non può prevedere l’indiscriminata
riduzione dei principi attivi essenziali per la difesa fitosanitaria, senza avere valide
alternative. Un’agricoltura “green” o 4.0 non può esistere senza una ricerca scientifica che
dà ai produttori degli strumenti per combattere le fitopatologie e proteggere i loro redditi.”

Cia ha lanciato in Assemblea nazionale le sue cinque politiche direttrici del percorso di
ripresa:

• POLITICHE DEI SETTORI PRODUTTIVI – Sono riconducibili a tale sfera tutte quelle
azioni che agevolano lo sviluppo estensivo dell’agricoltura digitale e la modernizzazione
del settore, con l’obiettivo di rendere sempre più sostenibili i produttori nazionali, avendo
a disposizione tecnologie innovative a supporto delle scelte di tecniche culturali e input
produttivi, razionalizzazione delle risorse, raccolta dati, tracciabilità delle filiere.
Altrettanto necessario uno sforzo progettuale per rafforzare le grandi produzioni agricole,
a partire dal potenziamento della ricerca varietale e delle biotecnologie; la pianificazione
di investimenti innovativi in campo agro-zootecnico, in un’ottica di riequilibrio degli impatti
ambientali, e il rinnovamento del parco macchine agricole. Non meno strategica, poi, la
creazione di sistemi produttivi a vocazione territoriale, tramite un coinvolgimento attivo e
condiviso tra agricoltori, artigiani, commercianti, logistica, turismo, enti locali,
consumatori.
• POLITICHE PER LA PERMANENZA SUL TERRITORIO – Nelle aree interne, che fanno
il 60% della superficie nazionale, l’agricoltura spesso rappresenta il principale asset
economico, sociale ed ambientale, il solo freno all’abbandono di territori custodi da
sempre di biodiversità e paesaggio. Occorrono, quindi, strumenti orientati a frenare lo
spopolamento attraverso politiche di insediamento abitativo, che incentivino il recupero
di fabbricati rurali, piccoli centri e borghi. Ugualmente necessaria la messa in sicurezza e il
ripristino della rete infrastrutturale viaria, ma anche scolastica, edilizia e della sanità locale,
così come il superamento del digital-divide rispetto alle città. Inoltre, bisogna agevolare lo
sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile agricola, nonché il ricambio
generazionale, anche garantendo l’accesso alla terra; migliorare l’organizzazione dei servizi
nelle aree rurali, su misura per tutte le fasce di età in particolare dell’anziano, e creare
percorsi di sanità territoriale.
• POLITICHE PER I SERVIZI ALLE IMPRESE E ALLE PERSONE – Riprogettare il futuro
all’interno del rapporto stretto tra agricoltura, economia e società, vuol dire passare anche
attraverso una sistematizzazione del sistema dei servizi alle imprese e alla persona che
trovano diffusione sui territori. Questo vuol dire favorire “pacchetti” integrati in base ai
bisogni e alla domanda, coerenti con le sfide del contesto globale, nonché ampliare e
innovare la gamma dei servizi.
• ALTRE POLITICHE DI GESTIONE E SVILUPPO – Nella convinzione che il turismo
rurale sia una potente chance di rilancio del Paese, è necessaria una pianificazione che
valorizzi maggiormente le dimensioni sostenibili dell’agriturismo e che metta a sistema il
circuito enogastronomico con tutte le sue potenzialità. Altrettanto irrinunciabili sono gli
Cia – Agricoltori Italiani Ferrara – Via Bologna 592/A – Chiesuol del Fosso – Ferrara – tel. 0532-978550
stampaferrara@cia.it || www.ferrara.cia.it
interventi per favorire una gestione sostenibile del suolo, così da contenere il rischio
idrogeologico e prevenire i disastri ambientali; agevolare percorsi di efficienza e risparmio
idrico; favorire i processi d’internazionalizzazione (e-commerce; co-branding);
promuovere una revisione del sistema di gestione dei rischi in campo agricolo anche
tramite la modernizzazione del sistema assicurativo; promuovere nuovi e più incisivi
modelli di gestione della fauna selvatica.
• NUOVA PAC – La nuova Pac dovrà continuare a porsi come obiettivo principale lo
sviluppo dell’agricoltura sostenibile e il sostegno al reddito degli agricoltori, mantenendo
la produttività agricola e garantendo un approvvigionamento stabile di prodotti a prezzi
accessibili. I pagamenti di base sono da riequilibrare: no al dato storico e sì al capping
ragionevole. Bene anche alla nuova architettura (Piani strategici nazionali) se favorisce una
visione strategica, migliora la governance e riduce la burocrazia. La vera ambizione per il
futuro resta la capacità di unire sostenibilità e competitività. In tal senso, sì alla
condizionalità rafforzata, superando le attuali misure del greening; misure agro-ambientali
più ambiziose, se legate al territorio; uso più efficiente delle risorse dello Sviluppo rurale;
estensione degli interventi settoriali (OCM) anche a nuovi settori

Il prefetto di Ferrara Michele Campanaro incontra la neo coordinatrice provinciale di avviso pubblico Isabella Masina

Da: Stampa Avviso Pubblico

Nella mattina di venerdì 27 novembre, la neo coordinatrice provinciale di Avviso Pubblico Isabella Masina, Vicesindaco del Comune di Voghiera, è stata ricevuta dal Prefetto di Ferrara, Dott. Michele Campanaro per un cordiale incontro conoscitivo.

Nel corso dell’incontro, la coordinatrice provinciale Isabella Masina ha illustrato i nuovi progetti che l’Associazione ha in programma di avviare nel corso del mandato. Il Prefetto, nel ringraziare per la sensibilità istituzionale mostrata, ha espresso piena condivisione sugli obiettivi che Avviso Pubblico intende perseguire in tema di sicurezza e, in particolare, di impegno attivo degli amministratori locali nella lotta al crimine organizzato, mostrando la massima disponibilità a supportare l’Associazione.

“È stato un incontro positivo e importante – ha dichiarato il Prefetto Campanaro – che ha messo in luce la piena convergenza degli scopi dell’Associazione con gli obiettivi istituzionali dell’Amministrazione dell’Interno, in particolare sui temi della promozione della cultura della legalità e della difesa del bene comune. Utile occasione per rinsaldare con gli Enti locali e con gli amministratori che quotidianamente si misurano su questi temi più efficaci sinergie di collaborazione interistituzionale, nel primario interesse della collettività”.

“L’incontro di oggi è stato l’occasione per presentare al prefetto di Ferrara il lavoro svolto da Avviso Pubblico a livello nazionale e locale e le nostre priorità di intervento – ha dichiarato Isabella Masina –. Tra gli obiettivi del mio operato c’è quello di allargare la rete provinciale di Avviso Pubblico, quindi l’adesione da parte di altri comuni del ferrarese in modo da rafforzare l’impegno a collaborare concretamente per la promozione dei temi della legalità sul nostro territorio. Rete che si arricchirà anche della collaborazione con altre istituzioni e soggetti che operano a livello locale su questi temi”.

La Regione inizia a riallineare le proprie restrizioni a quelle previste dal Dpcm

Coronavirus. La Regione inizia a riallineare le proprie restrizioni a quelle previste dal Dpcm: nei festivi e prefestivi restano chiusi i centri commerciali e le grandi strutture di vendita, aperte quelle medie. Negozi riaperti la domenica. Torna la corsistica in presenza se in forma individuale. Confermate le altre limitazioni, a partire dall’obbligo sempre della mascherina. Nuova ordinanza del presidente Bonaccini

In vigore da domani, 28 novembre, al 3 dicembre, quando scadrà il Dpcm. Lezioni di educazione fisica a scuola consentite se in spazi aperti, corsi di formazione in presenza se individuali. Prioritario proseguire l’azione di contrasto alla diffusione del contagio, per confermare il calo avviato. Nel frattempo, nessuna variazione rispetto alla zona arancione fino all’aggiornamento della Cabina di regia nazionale della prossima settimana

Bologna – Prosegue il processo di riallineamento delle misure anti-Covid previste dall’ordinanza regionale rispetto a quelle contenute nel Dpcm del Governo per le aree in zona arancione, dopo due settimane nelle quali l’Emilia-Romagna aveva adottato provvedimenti più restrittivi d’intesa col ministro della Salute. Azioni che si stanno rivelando efficaci: i dati sull’andamento epidemiologico, alla luce soprattutto della costante diminuzione dell’indice Rt di trasmissibilità del virus, questa settimana sceso ulteriormente all’ 1,07, portano infatti ad adottare disposizioni meno restrittive rispetto alle ultime due ordinanze, la seconda in scadenza proprio oggi, in particolare in riferimento alle attività commerciali. Le grandi strutture di vendita continueranno a rimanere chiuse nei festivi e prefestivi, così come i centri e i parchi commerciali, a differenza di quelle medie, di superficie fino a 2.500 metri quadrati nei comuni con più di 10mila abitanti e fino a 1.500 metri quadrati in quelli con meno di 10 mila abitanti, che potranno riaprire nei fine settimana. Lo stesso avverrà per i negozi più piccoli, che tornano aperti anche la domenica.

E’ quanto prevede la nuova ordinanza regionale firmata oggi dal presidente Stefano Bonaccini, in vigore da domani, 28 novembre, fino al prossimo 3 dicembre, quando scadrà anche il Dpcm vigente.

In un quadro in cui resta assolutamente prioritario il contrasto alla diffusione del contagio. Il consolidamento del calo registrato nelle ultime due settimane è infatti necessario per l’atteso rientro in zona gialla, vista la necessità di avere per un periodo continuativo di almeno due settimane i parametri al di sotto delle soglie di rischio. E’ esattamente quanto è accaduto negli ultimi 14 giorni in Emilia-Romagna che ora, attraverso il meccanismo previsto nel Dpcm che ne determina il mantenimento in zona arancione ancora per alcuni giorni, può davvero attendersi un cambiamento di scenario tra una settimana.

Rispetto alle nuove misure contenute nell’ordinanza odierna, il riallineamento riguarderà anche la ripresa della corsistica in presenza, seppur in forma individuale (altrimenti solo a distanza), e le lezioni di educazione fisica, purchè all’aperto, per le scuole elementari e medie.

Confermate invece altre restrizioni che attengono ai comportamenti individuali. In una ordinanza adottata sentiti i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti di Provincia, coi quali il presidente Bonaccini e gli assessori competenti hanno condiviso i contenuti del provvedimento anche nelle ultime ore, acquisita l’intesa del ministero della Salute. Anche in questo caso, infine, la Giunta ha ritenuto di confrontarsi preventivamente con le associazioni delle categorie economiche firmatarie del Patto per il Lavoro più direttamente interessate.
Le misure previste
Accanto alle minori restrizioni, l’ordinanza di oggi prevede comunque limitazioni specifiche che permangono e si aggiungono a quelle del Dpcm del 3 novembre per le cosiddette zone arancioni.

Come previsto dal Dpcm, nei giorni festivi e prefestivi, gli esercizi commerciali insediati nell’ambito di centri commerciali, di aree commerciali integrate e di poli funzionali restano chiusi al pubblico, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi e edicole. A queste, in base all’ordinanza di Bonaccini, si aggiungono le grandi strutture di vendita non insediate all’interno di centri commerciali, aree commerciali integrate e poli funzionali: restano anch’esse chiuse al pubblico nei festivi e prefestivi, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, prodotti per la cura e l’igiene della persona e per l’igiene della casa, degli articoli di cartoleria e cancelleria, tabacchi e edicole.

Rimane sempre consentita, e anzi fortemente raccomandata, la vendita con consegna a domicilio.

L’esercizio su aree pubbliche o private delle attività di commercio al dettaglio nell’ambito dei mercati, nonché di attività di vendita nei mercati contadini, sarà consentita solo lì dove siano adottate le misure di mitigazione del rischio Covid previste nel protocollo regionale sugli esercizi di commercio al dettaglio in sede fissa e su aree pubbliche. E in ogni caso, resta raccomandata l’adozione di un apposito piano di controllo da parte del Comune.
In ogni caso, è vietato lo svolgimento di sagre e fiere di qualunque genere e di altri analoghi eventi. Inoltre, rimane vietato lo svolgimento dei mercatini degli Hobbisti e dei mercatini per la vendita o esposizione di proprie opere d’arte ed opere dell’ingegno a carattere creativo e similari.

Confermato anche l’obbligo – sempre – dell’uso della mascherina al di fuori dell’abitazione, con eccezione dei bambini con età inferiore a sei anni, dei soggetti che stanno svolgendo attività sportiva e dei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché per coloro che per interagire con questi soggetti si trovino nella stessa incompatibilità. Nel caso di momentaneo abbassamento della mascherina per consumare cibo o bevande o per il fumo, dovrà in ogni caso essere assicurata una distanza minima di un metro, salvo quanto disposto dai vigenti protocolli o da misure più restrittive.

Come già prevedeva l’ordinanza precedente, è consentito svolgere attività sportiva e motoria all’aperto, preferibilmente presso parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, se accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività, e in ogni caso al di fuori delle strade e delle piazze del centro storico della città, nonché delle aree solitamente affollate.

Così come l’accesso agli esercizi di vendita di generi alimentari resta consentito ad una sola persona per nucleo familiare, salva la necessità di accompagnare persone non autosufficienti o con difficoltà motorie ovvero minori di età inferiore a 14 anni.

In merito alle scuole, in attesa di ulteriori e specifiche indicazioni da parte del Comitato Tecnico Scientifico nazionale, in quelle del primo ciclo scolastico (primarie e secondarie di primo grado) restano sospese le lezioni di educazione fisica al chiuso, mentre da domani si potranno tenere invece all’aperto. Sospensione confermata per le lezioni di canto e per quelle di strumenti a fiato.

Confermato anche il divieto di consumazione di alimenti e bevande all’aperto su area pubblica o aperta al pubblico.

Infine, la corsistica di ogni tipo, organizzata da soggetti sia pubblici che privati: da domani sarà possibile tornare a svolgerla in presenza ma solo in forma individuale, mentre per quella collettiva permane unicamente la possibilità di ricorrere alla modalità a distanza.

Formazione sanitaria.

Formazione sanitaria. La Regione proroga il riconoscimento delle esperienze lavorative maturate dagli studenti dei corsi per Operatore sociosanitario. Disposizioni straordinarie per favorire la qualificazione, in tempo di emergenza Covid-19. L’assessore Colla: “L’obiettivo è rispondere ai fabbisogni di operatori assistenziali delle strutture socio-sanitarie regionali, impegnate a combattere la pandemia”

Il prolungarsi dell’emergenza sanitaria ha determinato la semplificazione del rilascio della qualifica professionale di Oss

Bologna – Percorsi formativi semplificati per gli Operatori sociosanitari. Di fronte al perdurare dell’emergenza da Covid-19, e alla necessità di reperire personale qualificato da inserire nei servizi e nelle strutture sociosanitarie dell’Emilia-Romagna, la Giunta regionale ha approvato una proroga delle disposizioni grazie alle quali si semplifica la conclusione del percorso formativo. E questo attraverso il riconoscimento delle esperienze lavorative maturate dai partecipanti.

La Regione, infatti, con questo provvedimento riconosce l’esperienza lavorativa effettuata da alcuni corsisti assunti durante l’emergenza nelle strutture del nostro territorio, assimilandola allo stage. Inoltre, i corsisti possono raggiungere la qualifica anche effettuando lo stage in un solo ambito (sanitario o sociosanitario/assistenziale), invece dei due previsti.

Tutto ciò si è reso necessario per il prolungarsi dell’emergenza epidemiologica, ed in particolare per il fabbisogno aggiuntivo di personale qualificato espresso dai Servizi assistenziali e sanitari del territorio.

Il provvedimento della Regione è applicabile anche a tutti i percorsi formativi per “Operatore socio-sanitario (Oss)” autorizzati a febbraio 2020, e a quelli autorizzati nel corso dello stato di emergenza epidemiologica.

“L’obiettivo- afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Lavoro e Formazione professionale, Vincenzo Colla- continua ad essere quello di permettere alle persone impegnate in percorsi formativi di operatori socio-sanitari di operare nelle strutture regionali attualmente in carenza di personale a causa del perdurare della situazone di emergenza causata dalla pandemia. Abbiamo cercato di individuare e agevolare le migliori modalità per riconoscerne l’impegno attraverso la valorizzazione delle esperienze lavorative effettuate. Le attività di cura e di assistenza alle persone in condizione di disagio, fragilità o di non autosufficienza sul piano fisico e psichico che svolgono gli Oss sono fondamentali per la comunità regionale, tanto più in questo momento di emergenza”.

Le stesse disposizioni straordinarie approvate dalla Regione sono applicabili anche a favore degli allievi degli Istituti Professionali che aderiscono al Protocollo d’intesa tra Regione e Ufficio Scolastico Regionale, che permette agli Istituti professionali dell’Emilia-Romagna a indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” di rilasciare ai propri studenti, al termine del percorso di studi, anche la qualifica professionale di Operatore sociosanitario.

Anche a Ferrara l’app Roger consente di conoscere in tempo reale la stima dei passeggeri a bordo dei bus del servizio urbano Tper

Da: TPER Ufficio Stampa

Da oggi anche a Ferrara l’app Roger, che consente di pianificare il viaggio, acquistare e validare i titoli di viaggio direttamente con il cellulare, ha una funzionalità in più. Con facilità, direttamente sul telefonino è possibile verificare in tempo reale il livello stimato di passeggeri a bordo di ciascun mezzo si stia avvicinando o sia comunque prossimo all’arrivo.

Per il servizio urbano di Ferrara era previsto l’avvio del servizio nel mese di dicembre, come annunciato da Tper al momento dell’avvio della nuova funzionalità.

Con qualche giorno d’anticipo, con l’aggiornamento dei primi veicoli, già oggi è partita la possibilità di verificare il livello indicativo di riempimento degli autobus in arrivo alla fermata prescelta, cioè se è basso, normale o al limite di quanto previsto dalle norme in vigore, oltre a ricevere informazioni utili sui tempi di attesa, già presenti in precedenza. Progressivamente il sistema sarà attivo su tutti i bus urbani.

Tutto questo consultando in modo semplice e intuitivo l’app Roger, disponibile gratuitamente da tempo per ogni smartphone Android o iOS e già scaricata da oltre 100mila utenti. L’applicazione Roger ha consolidato il proprio ruolo di ‘assistente di viaggio’ interattivo, che permette di pianificare gli spostamenti con soluzioni che integrano il trasporto pubblico locale e i collegamenti nazionali, consentendo inoltre l’acquisto e la convalida con lo smartphone di tutti i titoli di viaggio di bus e treno.

Fruire della nuova funzionalità è molto semplice: nella sezione dell’app che consente di conoscere gli arrivi dei bus in tempo reale, è possibile anche vedere, accanto ai mezzi in arrivo alla fermata prescelta nei successivi 10 minuti, l’immagine di un piccolo autobus stilizzato che risulta colorato di verde, arancione o rosso quando il numero di passeggeri è rispettivamente minore di un terzo, minore di due terzi oppure superiore a due terzi di quanto consentito dalle norme attualmente vigenti. Un’informazione preziosa per conoscere la situazione e decidere se salire sul bus, attendere la corsa successiva o pianificare un’alternativa di viaggio.

L’applicativo rileva in automatico e in forma assolutamente anonima quanti smartphone con antenna wi-fi sono presenti a bordo di ciascun bus: un algoritmo di natura statistica elabora, quindi, in tempo reale una stima del numero di passeggeri totali, con una precisione che andrà via via crescendo essendo questo un software auto-apprendente. Il sistema garantisce inoltre l’assoluto anonimato: nessun dato identificativo o personale viene rilevato.

La nuova funzionalità dell’app, ora attiva nella città di Ferrara, con l’inizio del 2021 sarà estesa anche alle linee del servizio extraurbano Tper.

Tper SpA

Herambiente: l’efficienza energetica è certificata

Da: Francesco Reggiani, gruppo hera

La società del Gruppo Hera, primo operatore nazionale nel trattamento e recupero dei rifiuti, ha conseguito la certificazione ISO 50001, che implementa un sistema di gestione ed efficientamento dell’energia per migliorare le performance degli impianti gestiti, in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità. La certificazione giunge in concomitanza con l’inclusione della multiutility nel Dow Jones Sustainability Index

Nona certificazione per il Gruppo Hera, che da tempo persegue un’attenta politica per incrementare l’efficienza energetica delle proprie attività. Si tratta della ISO 50001 ottenuta da Herambiente, società del Gruppo Hera e primo operatore nazionale nel trattamento, recupero di rifiuti urbani e industriali.

La nuova certificazione riguarda l’implementazione di un sistema di gestione dell’energia (SGE) su tutti i novanta impianti gestiti. Si tratta di un importante impegno sul versante della sostenibilità, che per il Gruppo Hera rappresenta una delle leve principali.

Né è prova il recente ingresso di Hera, prima multiutility in Italia, nel Dow Jones Sustainability Index (DJSI), uno dei più autorevoli indici borsistici mondiali di valutazione della responsabilità sociale. Un traguardo ancora più rilevante se si considera il contestuale ingresso nell’indice mondiale ed europeo e, soprattutto, il posizionamento di Hera come “Industry leader” sulle circa 3.500 imprese a maggiore capitalizzazione nel mondo valutate dal DJSI.

ISO 50001: migliorare l’efficienza energetica

La norma ISO 50001 conseguita da Herambiente, è lo standard internazionale che fornisce i requisiti per implementare, mantenere e far progredire nel tempo un sistema finalizzato a migliorare l’efficienza energetica di un’organizzazione. La relativa certificazione di conformità viene rilasciata, così come avviene per le altre norme di adesione volontaria, da parte di un organismo accreditato, terzo e indipendente; per Herambiente si tratta dell’Ente di certificazione Bureau Veritas, leader a livello mondiale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione.
Un sistema di gestione dell’energia è fondamentale per una realtà come Herambiente, poiché favorisce il miglioramento delle performance ambientali garantendo, tramite un approccio di tipo sistemico, di ottimizzare la propria prestazione ambientale attraverso l’uso più razionale dell’energia e l’adozione di misure per ridurne e controllarne il consumo, verificare il risparmio e pianificare continui interventi migliorativi. Questa modalità di gestione è particolarmente rivolta al sistema impiantistico di cui dispone Herambiente per il trattamento dei rifiuti: strutture tecnologicamente avanzate per le quali, pure se in buona parte in grado di autoalimentarsi, è fondamentale l’attuazione di un sistema di ottimizzazione energetica. L’efficientamento energetico, inoltre, è un elemento fondamentale al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione sempre più stringenti fissati dalla Comunità Europea per far fronte al cambiamento climatico in atto. La certificazione ottenuta permette a Herambiente di avviare un percorso per migliorare ulteriormente le proprie prestazioni energetiche e ambientali.

Herambiente: un sistema di gestione certificato

Il sistema di gestione dell’energia (SGE) si integra nel percorso di certificazione avviato fin dalla nascita di Herambiente, con i già consolidati sistemi di gestione qualità (UNI EN ISO 9001), ambiente (UNI EN ISO14001), sicurezza e salute dei lavoratori (UNI ISO 45001) e al recente conseguimento della certificazione per la sostenibilità del biometano (primo operatore in Italia ad ottenerla) che permette la tracciabilità della produzione del biocarburante prodotto nel sito di Sant’Agata Bolognese.

“Questo importante traguardo rappresenta solo un ulteriore passo di un percorso virtuoso”, dice Andrea Ramonda, Amministratore Delegato di Herambiente. “L’impegno all’efficientamento energetico porterà ad avviare, già dai prossimi mesi, progetti di implementazione dei sistemi di gestione dell’energia anche nei confronti delle principali società controllate di Herambiente”.

Lettera al Sindaco di Ferrara
Che fine ha fatto lo striscione per Giulio Regeni?

Da: Adam Atik per Sardine Ferrara

“Spett. Le Sindaco di Ferrara Alan Fabbri.

CHE FINE HA FATTO LO STRISCIONE PER GIULIO REGENI?

Il 12 giugno del 2018 Salvini era Ministro dell’Interno da poco più di una settimana e già metteva le cose in chiaro parlando del “problema Regeni”: bisogna salvaguardare le relazioni con l’Egitto.

Oggi finalmente ci sono le prove.
A cinque anni dall’uccisione di Giulio i pm di Roma sono pronti a mandare a processo gli 007 egiziani e Conte ha chiamato Al Sisi venerdì scorso.

La proposta di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio è stata presentata il 28 maggio del 2018, e la maggioranza gialloverde con la Lega al governo ed il Ministro agli Interni Salvini non ha mai voluto che si insediasse.

A giugno dell’anno scorso, a Ferrara la Lega festeggiò la vittoria alle amministrative coprendo con la propria bandiera lo striscione per Giulio.
Lo striscione successivamente lei lo fece togliere per un atto vandalico in cui avevano cercato di bruciarlo.
Tuttavia da quel momento in poi non è mai stato più rimesso sullo scalone, suo luogo originale, nonostante le diverse interpellanze e le richieste delle diverse associazioni quali Amnesty, Fe-nice e tantissime altre.

Il 20 giugno il Presidente – leghista – del Friuli Venezia-Giulia Massimiliano Fedriga disse: “comunico che lo striscione non verrà più esposto né a Trieste né in altre sedi di Regione».

Insomma, a Trieste come da noi a Ferrara e in tantissime altre città, il simbolo della richiesta di fare luce sulla morte di Giulio Regeni è tutt’ora rimosso o vandalizzato e per la Lega non è poi un grande problema.

Noi ora chiediamo con forza che lo striscione venga riposizionato. Per rispetto non solo di Giulio e della sua famiglia ma anche di tutti quei Giuli e Giulie che nel mondo vengono sequestrate e lasciate a sé stesse.

Il finto buonismo che vi contraddistingue è tremendamente in contraddizione con i fatti che dimostrate ogni giorno.

In questo anno e mezzo di governo avete già preso abbastanza in giro i ferraresi”.

6000 sardine Ferrara

Domenica 29 novembre riapre il mercato di Lido delle Nazioni

Da: Mauro Camattari

Una nuova ordinanza in tema mercati (n. 244 del 27.11.2020) consente la riapertura dell’area marcatale di Lido delle Nazioni che riaprirà i battenti per l’ultima giornata dell’anno 2020.
Il Piano mercati in questione richiesto dalle attuali misura di contenimento per la diffusione Covid, riguarda quello di Lido delle Nazioni che presenterà le seguenti caratteristiche: saranno previsti varchi di entrata/uscita sia all’inzio del mercato all’incrocio tra Viale Inghilterra e Viale Portogallo che alla fine, ossia all’incrocio ra t Viale Inghilterra e Viale Nazioni Unite, varchi sorvegliati da operatori della sicurezza e dotati di transenne. Il mercato si potrà percorrere tenendo la sinistra e sarà prevista una doppia corsia di marcia.
I commercianti potranno utilizzare il solo fronte espositivo del banco di vendita, la regolamentazione del mercato sarà comunque illustrata da apposita cartellonistica e sorvegliata da steward itineranti. All’ ingresso dell’area mercatale potrà essere effettuata la misurazione della temperatura corporea.

Comacchio, 27 novembre 2020

Interrogazione sul pagamento Tariffa Corrispettiva Puntuale 2020

Da: Gruppo Partito Democratico

Premesso
Che dal 1 gennaio 2018 il Comune di Ferrara ha introdotto la Tariffa Corrispettiva Puntuale dei
rifiuti, passando la gestione della tariffa in capo al gestore, HERA SpA;
Che la pandemia legata al COVID-19 ha portato al crollo degli arrivi e presenze di turisti nella città
di Ferrara, come riportato dai recenti dati sui flussi turistici della Regione Emilia-Romagna, che
rilevano una diminuzione superiore al 50%;
che sulla stampa locale i rappresentanti degli albergatori hanno riportato la richiesta che il Comune
di Ferrara stanziasse risorse per il ristoro della TCP 2020, poiché molte attività si sono viste
recapitare comunque le bollette;
Considerato
Che l’emergenza COVID-19 consente che siano discusse variazioni di bilancio fino al 31 dicembre
2020, e durante la 1’ commissione consigliare del 25 novembre 2020 l’Assessore Fornasini ha
anticipato che la Giunta sta già lavorando ad una nuova variazione;
si interroga il Sindaco e la Giunta
per sapere quali iniziative intendano mettere in campo per rispondere alle giuste richieste delle
categorie economiche, agendo nei confronti del gestore HERA o direttamente con poste di bilancio
comunale.

I consiglieri comunali PD:
Francesco Colaiacovo
Caterina Ferri
Aldo Modonesi
Ilaria Baraldi
Simone Merli

CONTRO VERSO
Filastrocca delle lacrime e dei naufragi

Poche volte mi sono discostata dalle storie di bambini e famiglie conosciuti in udienza oppure attraverso la cronaca. Questa è una di quelle volte.
Scritta dopo il naufragio del 18 aprile 2015 nel quale hanno perso la vita tra le 700 e le 7000 persone, la filastrocca resta attuale e il punto non è il numero di vite uccise.

Filastrocca delle lacrime e dei naufragi

Son gocce dentro al mare.
I sorsi più salati
li voglio dedicare
a quelli mai arrivati.

Al bimbo che cercava
un posto per studiare,
all’uomo che sognava
un luogo per campare.

Piango per 700,
per 7 o 7000
piango per ogni uomo
stipato in quella fila

di volti martoriati
di corpi ormai perduti
di sogni naufragati
di figli sconosciuti.

Piango per il più orrendo
di tutti i bastimenti,
un barcone tremendo
di compaesani deficienti

perché chi si separa
anche dalla pietà
mi sta rubando l’aria
e non lo voglio qua.

Portatemelo via
in Libia o in Tunisia,
costretto su un barcone
d’incerta destinazione.

In gita in mare aperto
o a spasso nel deserto
di giorno, e notte e giorno
col dubbio del ritorno.

Adesso chiedo scusa
dei versi esagerati
ma non mi sembra un merito
se è qui che siamo nati.

O forse ve l’ho detto
sommersa dal disagio
di constatare l’uomo
perduto nel naufragio.

Scartare la paura
affondare l’odio
Rifiutare la paura
bombardare l’odio
Fermare la paura
Navigare l’odio
Annichilire la paura
Trasformare l’odio

Chi perde la vita nel Mediterraneo fa naufragio, ma non è il solo

Il punto sull’andamento dei contagi in Emilia-Romagna
Oggi alle 17,30 online sulla pagina della Regione

INV./Coronavirus, il punto sull’andamento dei contagi in Emilia-Romagna. Oggi, venerdì 27 novembre, alle ore 17,30 diretta Facebook dal Laboratorio Unico del Centro Servizi di Pievesestina di Cesena con l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini

La diretta sulla pagina @RegioneEmiliaRomagna. Presente anche il professor Vittorio Sambri

Bologna – L’andamento dei contagi in Emilia-Romagna. Oggi, venerdì 27 novembre alle ore 17,30, consueto appuntamento con l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, che farà il punto in diretta Facebook sulla pagina @RegioneEmiliaRomagna.

La diretta si svolgerà dal Laboratorio Unico del Centro Servizi dell’Ausl Romagna di Pievesestina di Cesena, presente anche il professor Vittorio Sambri, direttore dell’Unità Operativa Microbiologia dell’Ausl Romagna.

Il grande successo del bando regionale per acquistare o ristrutturare casa in Appennino.

Montagna. Andare a viverci, un’opportunità che diventa subito realtà per 341 giovani coppie e famiglie: il grande successo del bando regionale per acquistare o ristrutturare casa in Appennino. Raddoppiano i fondi: 20 milioni di euro per sostenere la prima tranche di richieste e le tante altre arrivate. Bonaccini: “Risultato straordinario, colta un’esigenza reale. Territori montani al centro delle nostre politiche, per ambiente, lavoro e crescita sostenibile”

Oltre 2.300 le domande ammissibili: obiettivo, finanziare la misura in maniera stabile. Lori: “Una riscoperta delle aree appenniniche che merita tutto il nostro impegno. Misure concrete pensate guardando alle giovani generazioni”. Da Piacenza a Rimini, tutti i numeri. Supera i 28 mila euro l’importo medio erogato. L’età media dei beneficiari 32,5 anni. Nell’80% dei casi nuclei con figli. Al lavoro imprese locali

Bologna – In un piccolo borgo ricco di storia e tradizioni. O nella natura ancora incontaminata, tra parchi e crinali. Andare a vivere in Appennino: un’opportunità che per 341 giovani coppie o famiglie è diventata realtà, grazie anche all’aiuto della Regione per comprare o ristrutturare una casa. Di 28.500 euro l’importo medio assegnato a fondo perduto, a beneficio di nuclei con figli nell’80% dei casi, per un’età media di 32,5 anni.

E’ la prima tranche di domande finanziate grazie al Bando Montagna, uscito il 15 settembre scorso: 10 milioni di euro le risorse stanziate dalla Giunta regionale per contributi a coppie e famiglie che hanno deciso di risiedere stabilmente in uno dei 119 comuni appenninici dell’Emilia-Romagna. Un finanziamento che potrà mobilitare investimenti per almeno altri 10 milioni di euro: dunque, anche un’iniezione significativa di risorse a beneficio dell’economia dei territori montani, grazie ai cantieri che si apriranno per gli interventi necessari, nel 93% dei casi realizzati da imprese locali. E in questa prima fase, sono stati premiati i nuclei che hanno deciso di insediarsi nei comuni più svantaggiati.

Ma altri 10 milioni di euro sono già previsti per il 2021, inseriti nel Bilancio di previsione varato nei giorni scorsi dall’esecutivo regionale. L’obiettivo: dare risposta ad un’altra fetta cospicua delle tante domande arrivate: 2.310 in totale quelle ammissibili. Numeri che confermano il forte interesse in atto per l’Appennino. Un’inversione di tendenza da parte soprattutto dei giovani su cui può aver influito anche l’emergenza Covid, ma che più in generale rivela la ricerca di uno stile di vita più sostenibile. 20 milioni, con l’obiettivo di reperire altre risorse.

“Si tratta di un risultato straordinario, una risposta fortissima- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Abbiamo davvero colto un’esigenza reale quando, alcuni mesi fa, decidemmo di sostenere le aree montane favorendo chi avrebbe deciso di viverci, rivolgendoci soprattutto alle famiglie e alle giovani coppie. Oggi partiamo con il finanziamento di una prima quota di interventi, ma non ci fermiamo qui. Da subito raddoppiamo le risorse, grazie ai 10 milioni di euro inseriti nel Bilancio 2021, il cui esame è previsto in Assemblea legislativa a dicembre. E vogliamo finanziare questa misura in misura stabile, di fronte alle tante persone che hanno risposto al nostro bando. Ma soprattutto per il fatto che la Montagna sia per noi una priorità: territori fondamentali da un punto di vista ambientale, ricchi di storia e di tradizioni, che scontano uno svantaggio che vogliamo colmare. Abbiamo deciso di confermare il taglio dell’Irap per le imprese e le attività economiche nei comuni dell’Appennino, mettendoci altri 24 milioni di euro, poi investimenti per il digitale e per chi vive in queste aree. Per promuoverne uno sviluppo equilibrato e di qualità, creare occasioni di lavoro, spingere sulla crescita e lo sviluppo sostenibile”.

“Siamo di fronte a una misura innovativa, estremamente concreta e calata nella realtà effettiva del nostro Appennino. Le tantissime domande arrivate ne sono una conferma. E’ in atto una riscoperta della montagna che va sostenuta e messa in valore- spiega l’assessore regionale alla Montagna e pianificazione territoriale, Barbara Lori -. Con questo bando ci siamo posti tra gli altri due obiettivi: favorire il ripopolamento di questi territori e allo stesso tempo promuoverne la riqualificazione edilizia senza consumo di suolo. Per questo ci siamo rivolti alle giovani coppie con contributi per l’acquisto e la ristrutturazione che, sommandosi alle detrazioni fiscali previste dalla legge, potranno rappresentare un volano per il rilancio dell’economia, proprio a partire da uno dei settori più colpiti, quello dell’edilizia. Inoltre, per rendere ancora più efficace la misura abbiamo previsto una premialità nel caso gli interventi siano realizzati da imprese locali”.

-Gli interventi finanziati per provincia

Su 341 interventi al momento finanziati, 70 sono nei comuni montani della provincia di Reggio Emilia per 1.993.416 euro di contributo regionale; 64 in quelli in provincia di Parma per 1.884.750 euro; 52 in quelli del Modenese per 1.547.500 euro; 42 in quelli in provincia di Piacenza per 1.215.576 euro; 25 in quelli del Bolognese per 738mila euro. E ancora: 47 i progetti e 1.402.500 di euro le risorse nei Comuni montani della provincia di Forlì-Cesena; 17 e 502.061 euro in quelli della provincia di Ravenna; 24 interventi e 703.500 euro in quelli del Riminese.

In questa prima parte di domande finanziate, sono state premiati i progetti dei nuclei familiari che hanno inteso insediarsi nei comuni appenninici più svantaggiati.

Tante le domande ammissibili, con appunto nuovi fondi in arrivo: 2.313. Così distribuite per province di provenienza: 129 in quella di Piacenza, 335 in quella di Parma, 297 in quella di Reggio Emilia, 390 in quella di Modena, 624 in quella di Bologna, 99 in quella di Ravenna, 319 in quella di Forlì-Cesena, 120 in quella di Rimini.

Il valore medio dell’importo assegnato è di circa 28.500 euro. Ad usufruirne sono giovani nuclei famigliari (80%, quasi tutte con figli), nuclei monoparentali (genitore con figli, 14%), single (6%). L’età media è di 32,5 anni.

Vengono finanziati 166 interventi di acquisto (il 49% del totale), 66 di ristrutturazione (18%), e 122 che prevedono un mix acquisto e di recupero (33%).

Nell’80% dei casi interventi su immobili di valore storico, nel 93% lavori realizzati da imprese locali

Sostenere lo sviluppo e la crescita dei territori montani. Ma non solo. Tra gli obiettivi del bando anche quello di contrastare lo spopolamento dell’Appennino, condizione imprescindibile per costruirne su solide basi il rilancio economico e sociale. Per questo il bando prevede per tutti i beneficiari del contributo – sia coloro che già vivono in montagna che quanti intendono trasferirsi – l’obbligo della residenza nel comune montano per almeno cinque anni, residenza che va comunque presa entro sei mesi dalla sottoscrizione dell’atto di acquisto o dalla data di ultimazione dei lavori di recupero.

Tra le finalità anche quella di promuovere il recupero del patrimonio edilizio montano prevedendo criteri premianti nel caso di interventi su edifici di valore storico come le case di sasso, situati all’interno di aree di pregio ambientale, oppure dismessi e abbandonati. Un risultato raggiunto nell’80% delle proposte.

Un altro elemento che garantiva punteggi aggiuntivi quello di utilizzare imprese locali: una scelta fatta con lo scopo di sostenere il lavoro proprio in queste aree più fragili. Anche in questo caso un obiettivo centrato nel 93% dei casi.

-Priorità per i comuni più in difficoltà per indici di spopolamento, anzianità e reddito

Il bando ha previsto contributi a fondo perduto da un minimo di 10 mila euro, a un massimo di 30 mila euro e comunque non superiori al 50% delle spese sostenute in caso di acquisto dell’immobile e, in caso di ristrutturazione, al 50% dell’importo lavori e alla somma non portata in detrazione fiscale.

Destinatari: nuclei famigliari in cui almeno uno dei componenti (ad esclusione dei figli) sia nato dopo il 1^ gennaio 1980 (età massima 40 anni) e abbia la residenza anagrafica in Emilia-Romagna o comunque svolga un’attività lavorativa esclusiva o principale nel territorio regionale. Tra i requisiti anche l’Isee inferiore a 50mila euro se relativo a un nucleo già formato, e fino a 60 mila per nuclei da formare.

Tra le diverse premialità prioritarie quelle a favore degli interventi realizzati in comuni montani in cosiddetta fascia 1 e 2 (su tre fasce, quelli più penalizzati sulla base degli indici di reddito, di anzianità e di spopolamento). Punteggi aggiuntivi anche per i nuclei familiari che trasferiscono la residenza da un comune non montano (in particolare se un componente del nucleo ha un lavoro in montagna); per le famiglie con figli conviventi e/o minori; per quelle già residenti, ma con attività lavorativa in altro comune montano.

-I tempi

Aperto il 15 settembre e chiuso il 30 ottobre il bando prevede che l’intervento sia concluso entro 9 mesi (in caso di acquisto dell’immobile) o di 24 mesi (in caso di recupero, con fine dei lavori). Già alla fine di gennaio si aprirà la fase di rendicontazione e di successiva liquidazione dei contributi.

Dalla Regione nuovi aiuti umanitari ai Paesi in via di sviluppo

Cooperazione internazionale. Dalla Regione nuovi aiuti umanitari ai Paesi in via di sviluppo, anche per sostenerli nell’emergenza sanitaria. 40 progetti finanziati con 1,4 milioni di euro, che guardano soprattutto a donne e bambini. La vicepresidente Schlein: “Covid emergenza globale, fondamentale tenere aperti i canali con le aree più fragili del mondo”

Il bando, di cui la Giunta ha approvato la graduatoria, ha tra gli obiettivi quello di combattere la povertà alimentare e migliorare le condizioni di vita e sanitarie della popolazione, in particolare delle fasce più vulnerabili. Destinatari dei contributi Organizzazioni non governative, Terzo settore ed Enti locali dell’Emilia-Romagna

Bologna – Sono 40 i progetti di cooperazione internazionale indirizzati ai Paesi dell’area Mediterranea, Medio Oriente e Africa sub sahariana che si sono aggiudicati, per il 2020, contributi della Regione per oltre 1,4 milioni di euro. A realizzarli saranno Organizzazioni non governative, Terzo settore ed Enti locali dell’Emilia-Romagna.

La Giunta regionale ha infatti approvato in questi giorni la graduatoria dello specifico bando pubblicato a luglio.

“La Regione Emilia-Romagna è impegnata da oltre vent’anni in progetti di cooperazione allo sviluppo- commenta la vicepresidente con delega alla cooperazione internazionale, Elly Schlein-. La pandemia globale sfida il concetto stesso di confini e ci chiama a una maggiore cooperazione internazionale. Quest’anno abbiamo infatti deciso di indirizzare una larga parte delle risorse in questo ambito proprio al rafforzamento dei sistemi sanitari e al miglioramento della sicurezza alimentare, con un’attenzione particolare alle fasce più fragili e all’emancipazione femminile. Le proposte selezionate- sottolinea la vicepresidente- vanno in questa direzione, offrono aiuti concreti e tengono aperti i canali della solidarietà con le aree più fragili del mondo”.

La maggior parte dei progetti si rivolge alle fasce più vulnerabili della popolazione, soprattutto donne e bambini, con obiettivi precisi: far fronte alle necessità immediate, sia a livello umanitario che in ambito sanitario, e alle conseguenze economiche e sociali causate dal diffondersi della pandemia.

Gli interventi finanziati saranno realizzati in Burkina Faso, Burundi, Camerun, Costa D’Avorio, Etiopia, Kenya, Mozambico, Senegal, Campi Profughi saharawi in Algeria, Palestina, Tunisia, Marocco, Bielorussia e aree ucraine contaminate dall’incidente nucleare di Chernobyl.

L’intero pacchetto di risorse (1.423.965 euro) consentirà di cofinanziare fino al 70% il costo di ogni progetto selezionato. Dal 2018 ad oggi, la Regione Emilia-Romagna per i Paesi in via di sviluppo ha stanziato complessivamente otre 4,5 milioni di euro.

Tartarughe liberate in mare

Fondazione Cetacea: riportate in mare due tartarughe marine, ma i recuperi continuano.

Nello stesso giorno due rilasci e due arrivi per il CRTM di Riccione.

La mattina del 26 novembre 2020 abbiamo riportato in mare due pazienti “difficili”. La prima è Giuseppe, giovane Caretta caretta recuperata lo scorso il 20 agosto 2020 da ENPA Lagosanto che insieme a Polizia provinciale, Fondazione Cetacea, Aics (Associazione italiana cultura e sport), Circolo velico Volano, Corpo dei vigili giurati di Goro, formano il coordinamento di associazioni Delta Rescue, che opera per la salvaguardia delle tartarughe marine a Ferrara, intervenendo sui tanti spiaggiamenti di morte e di vive in questo territorio. Giuseppe all’arrivo aveva il cranio sfondato probabilmente dall’impatto con un natante. La tartaruga era stata tempestivamente visitata dalla nostra veterinaria Giulia Bondesan, responsabile del Centro di Primo Soccorso di Goro (sito nella sede di ARPAE), per poi essere spostata a Riccione dove a seguito delle cure a cui è stata sottoposta si è ristabilita completamente.
La seconda, sarà una grande sorpresa per tutti, è Alessandra, una delle “mascotte” del Centro e adottata da decine di “genitori a distanza”: la tartaruga ricoverata per oltre due anni al nostro Centro (era arrivata anche lei dal ferrarese l’11 agosto del 2018, recuperata sempre dai volontari in loco) con un grave sfondamento del cranio, del carapace e con un amo nell’esofago, dopo cure specialistiche molto avanzate e tanta, tantissima, fisioterapia era stata rilasciata il 22 settembre scorso in mare a Pesaro dopo un breve ma risolutivo periodo nella caletta per la riabilitazione allestita nella città marchigiana, quando i veterinari che la seguono da oltre 2 anno hanno deciso che era pronta per tornare libera e autonoma. Alessandra si era allontanata con lentezza ma decisione e speravamo di non vederla più fino a che l’8 di ottobre siamo stati contattati dalla Capitaneria di Porto di Ancona: Alessandra era stata recuperata al largo da alcuni diportisti.
Facciamo una premessa: Alessandra resta una tartaruga con un handicap, ma le sue gravi ferite si sono rimarginate e grazie al duro lavoro di tanti non è più l’animale catatonico giunto oltre 2 anni fa, che veniva nutrita tramite sonda e passava tutto il tempo a galleggiare con la sua classica postura “col sedere all’insù”. Ora Alessandra è un animale reattivo e in acqua ha dimostrato di poter cacciare e cavarsela da solo. Inoltre i nostri veterinari che l’hanno visitata dopo il suo ritorno al Centro hanno potuto constatare ulteriori miglioramenti in mare: da qui la decisione di rilasciarla di nuovo, per non rischiare che un altro inverno in vasca rischiasse di compromettere gli sviluppi che ha fatto. Vista la delicatezza della situazione abbiamo deciso di non divulgare informazioni prima di aver deciso come procedere, e oggi siamo felici di potervi dire che Alessandra nuota di nuovo placidamente nelle acque al largo di Rimini, e che speriamo non abbia mai più bisogno di noi.
Le due tartarughe sono state portate a oltre sette miglia dalla costa nei pressi delle piattaforme, dove troveranno tanto pesce di cui nutrirsi.
Ma i due “posti” lasciati liberi da Giuseppe e Alessandra, purtroppo, sono già stati occupati da altrettante tartarughe, recuperate stamattina al porto di Cesenatico dopo una cattura accidentale nelle reti di due pescherecci, il RIMAS e il RICCI, che ci hanno immediatamente contattato per valutare le loro condizioni di salute e che ringraziamo per la collaborazione. Un’ulteriore dimostrazione che una buona comunicazione con i pescatori professionali è di vitale importanza per l’intervento tempestivo sugli animali in difficoltà.

Nicola Gherardi entra a far parte della Giunta nazionale di Confagricoltura

Da: Confagricoltura Ferrara

Il ferrarese Nicola Gherardi Ravalli Modoni entra nella Giunta Nazionale di Confagricoltura. La nomina è avvenuta lo scorso 26 novembre in occasione della riunione del Comitato Direttivo nazionale, mediante cooptazione proposta del Presidente Massimiliano Giansanti. Attuale Presidente del Sindacato Affittuari Conduttori in Economia di Confagricoltura Ferrara, dal 2007 al 2012 Gherardi ha ricoperto la carica di Presidente provinciale dell’Organizzazione. “Metterò a disposizione dell’organizzazione e dei nostri associati l’esperienza maturata in tanti anni di lavoro all’interno di Confagricoltura – ha affermato Gherardi – oltre al background acquisito nell’attività che svolgo da sempre, cercando di dare il mio contributo per affrontare e vincere le difficili sfide che ci attendono, fondamentali per il futuro della nostra agricoltura”.

Convegno di Federmanager su “Modelli organizzativi aziendali 231, tutele per imprese e manager”

Da: Monica Dall’Olio

Federmanager: “Per una corretta gestione d’impresa fondamentale l’analisi dei modelli organizzativi aziendali e una consapevole gestione del rischio”

Durante il webinar è stato presentato il libro scritto sul tema 231 e modelli organizzativi aziendali da Stefano Punzetti e Andrea Landolfi, disponibile su richiesta e online

Ferrara, 27 novembre 2020 – Si è svolto in modalità online il 26 novembre il convegno promosso da Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna “Modelli organizzativi aziendali 231, tutele per imprese e manager”.

Il convegno ha affrontato il tema della gestione d’impresa in relazione al delicato argomento della responsabilità a carico delle organizzazioni – imprese, società, associazioni – per una serie di reati che possono essere commessi dal personale a favore o nell’interesse dell’azienda stessa, come corruzione, disastro ambientale, riciclaggio di denaro. Responsabilità che va ad aggiungersi a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il reato.

Dopo l’introduzione di Giorgio Merlante, Vice Presidente Federmanager BO-FE-RA, i lavori sono partiti dalla presentazione del libro “MODELLI ORGANIZZATIVI AZIENDALI E D.LGS.231 Aziende di Servizi Immobiliari & Modelli Organizzativi 231 – Come mettere in sicurezza le imprese e i manager”, scritto a quattro mani da Stefano Punzetti e Andrea Landolfi, presenti virtualmente.

“La tematica del Decreto 231/2001, che disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato – hanno spiegato gli autori – ha assunto e sempre più assumerà in futuro carattere di centralità nell’approccio alla gestione quotidiana dell’impresa. Con questo volume non intendiamo proporre un modello organizzativo tout court, ben sapendo che ogni azienda ha sue caratteristiche peculiari, ma abbiamo voluto dare una visione delle fasi da attraversare per far interagire al meglio l’impresa con la Normativa 231.”

“Una materia delicata – ha sottolineato Giorgio Merlante, vice presidente di Federmanager BO-FE-RA – nel cui quadro si inserisce anche la tematica del Risk Assessment e Sistemi di Gestione, che contribuisce a delineare i rischi professionali dei manager anche a fronte dell’emergenza Covid 19. I nostri manager sono a disposizione delle imprese del territorio per consulenze su casi specifici e tracciare i relativi profili di rischio”.

Ad approfondire l’argomento è stato Ennio Dottori, Consigliere Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna, che ha spiegato: “Il D.lgs. 231/01 ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la responsabilità amministrativa a carico delle persone giuridiche, adottando principi etici ai fini della prevenzione dei reati amministrativi per i reati di natura dolosa, disponendo modelli di organizzazione e gestione (MOG) con un sistema per “individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati”. Con norme successive è stato ulteriormente esteso l’ambito di applicazione: la legge 123/07 modifica la 231 e per la prima volta viene inserita l’estensione della responsabilità in ambito salute e sicurezza, ai reati di omicidio colposo, mentre nel 2011 il legislatore con il D.lgs.121 ha introdotto una serie di reati ambientali gravi. Anche i requisiti dei modelli di organizzazione e gestione si sono evoluti e il loro utilizzo può consentire all’ente, azienda o organizzazione di essere sollevato da eventuali responsabilità (D.lgs. 81/08 art.30 c.1 e 5, linee guida Uni Inail).”

“E’ evidente quindi come il MOG 231 e i Sistemi di Gestione basati su ISO ed efficacemente attuati – ha concluso Dottori – siano il modo migliore per una tutela esimente dell’Ente e dei Manager.”

Ha chiuso i lavori Giacomo Pirazzoli, Responsabile sede di Ferrara Confindustria Emilia Area Centro: “La responsabilità amministrativa dell’Ente, nata per contrastare la commissione di reati di natura patrimoniale e finanziaria ha subito una notevole evoluzione nel corso degli anni. Oggi la lista dei reati presupposto è cresciuta fino ad includere quelli in materia di sicurezza sul lavoro commessi con violazione delle norme di prevenzione infortuni e una serie di reati di natura ambientale. Per trasformare obblighi e tutele in reali opportunità di crescita, è necessario, oggi più che mai, insistere sugli aspetti relativi all’organizzazione aziendale, sulla cultura manageriale e, soprattutto, continuare ad investire sulla formazione del personale, qualunque sia la dimensione o il settore in cui opera l’azienda. Solo attraverso adeguati interventi formativi è possibile mantenere vivo ed efficace un sistema di gestione, operativo, di processo o di qualità. La piena consapevolezza delle persone deve tornare ad essere il centro focale dell’attenzione.”

Nel libro presentato nel corso del convegno, realizzato grazie al contributo di Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna, si passano in rassegna le funzioni aziendali minime e i processi operativi più delicati, rilevando quelli che potrebbero essere i reati più riscontrabili nella vita aziendale. E’ disponibile su richiesta a titolo gratuito presso le sedi di Federmanager BO-FE-RA. Presto anche in formato elettronico. Info: maddalena.manfrini@federmanagerbo.it.

Eccidio Castello

Da: Alessandra Ferlini

GLI STUDENTI DEL MONTALCINI PARTECIPANO ALLA VIDEOCONFERENZA SULL’ECCIDIO DEL CASTELLO ESTENSE

Conoscere la storia del passato rappresenta una chiave di accesso imprescindibile per comprendere la realtà presente; approfondire la storia del proprio territorio diventa un fattore di arricchimento personale per capire le ragioni di chi è stato vittima di una delle pagine più buie della storia di Ferrara per difendere i propri ideali di libertà.

Questo il filo conduttore che traspare dagli interventi del Prefetto di Ferrara , Dott. Michele Campanaro e della Dott.ssa Veronica Tomaselli , Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale, che hanno introdotto la videoconferenza sull’eccidio del Castello estense, organizzata dal MEIS di Ferrara.

Promotori ed organizzatori dell’evento Anna Quarzi, Presidente di Isco e Amedeo Spagnoletto, Direttore del Meis che hanno letto i nomi e le professioni svolte dalle undici vittime dell’eccidio. Persone come tante, umili, semplici, accomunate dall’avversione verso un sistema politico che soffocava, anche ricorrendo alla violenza, ogni forma di dissenso.

Alcune classi dell’Istituto Montalcini hanno accolto con grande interesse l’invito a partecipare all’evento per ricostruire attraverso video, filmati d’epoca e testimonianze di chi ha vissuto in prima persona quei terribili eventi, le tappe che hanno condotto alla tragica notte del 15 Novembre del 1943.

Toccanti i racconti di Cesare Finzi , ebreo ferrarese , oggi residente a Faenza, che ha ricordato di come le leggi razziali del 38′ sconvolsero la sua vita di adolescente alle prese con l’esame di terza media e di Giorgio Pancaldi , testimone diretto dei tristemente noti fatti della notte del 15 Novembre.

Nella seconda parte della videoconferenza, gli studenti del Montalcini hanno rivolto interessanti e curiose domande ai relatori presenti.

Una mattinata di indiscusso impegno che ha toccato profondamente gli studenti montalciniani, che hanno riflettuto sul valore della libertà e sulla sua negazione nei regimi totalitari, dove bastava avere una diversa opinione per perdere la vita in una notte come tante, quella del 15 Novembre del 1943 appunto.

TERZO TEMPO
Di bocca in bocca

La prima volta che ho sentito il suo nome è stato circa vent’anni fa, quando un mio compagno di squadra rivolse la seguente domanda al funambolico attaccante della formazione avversaria.

“Ma chi sei? Maradona?”

Quell’attaccante, ovviamente, ci stava letteralmente massacrando. Era la fine degli anni ’90, e, nel pieno della mia fanciullezza, traevo ispirazione dall’eleganza di Zidane e dalle punizioni di Beckham. Il calcio, per me, era cominciato con Francia ’98 e il videogioco FIFA 99 – quello con l’irresistibile Rockafeller Skank di Fatboy Slim – e non avevo idea di chi fossero Maradona, Pelé o Cruijff.

Con il passare degli anni, mi sono documentato più e più volte su Pelé e Cruijff, nonché sugli altri giocatori del passato. Per quanto riguarda Maradona, invece, non ce n’è stato bisogno. Quella domanda a metà tra rassegnazione e ammirazione drizzò le mie orecchie, e ben presto mi resi conto che tale Diego Armando Maradona era sulla bocca di tutti: da mio papà a mio zio, dal mio migliore amico agli anziani del bar, per non parlare dell’unico tifoso del Napoli nel mio paesino dell’entroterra toscano. Così, in assenza di YouTube e dell’attuale storytelling, accumulavo aneddoti, canzoni e pareri dalle persone che riempivano le mie giornate.

È stato come assistere a delle curiose lezioni di storia: il protagonista era sempre lo stesso, le sensazioni cambiavano di volta in volta. Insomma, i racconti sono arrivati prima delle immagini, ed è per questo che ieri pomeriggio ho metabolizzato la notizia della sua morte grazie alle parole e ai volti delle persone che mi hanno descritto la sua grandezza.