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Giorno: 18 Dicembre 2020

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: 18 dicembre

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su oltre 16.700 tamponi effettuati, 1.745 nuovi positivi, di cui 840 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. 1.920 i guariti, giù i casi attivi (-250), in calo i ricoveri nei reparti Covid

Eseguiti anche 5.156 tamponi rapidi e 739 sierologici. Il 95,3% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 45,8 anni. 75 i decessi

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 152.204 casi di positività, 1.745 in più rispetto a ieri, su un totale di 16.762 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri scende al 10,4%.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 840 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 364 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 503 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,8 anni.

Sui 840 asintomatici, 413 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 93 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 con gli screening sierologici, 10 tramite i test pre-ricovero. Per 316 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 381 nuovi casi, Bologna (355), Reggio Emilia (228), Rimini (196), Ravenna (131), Parma (87), Piacenza (80), Ferrara (65). Poi Cesena (87), Imola (78) e Forlì (57).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 16.762 tamponi, per un totale di 2.398.435. A questi si aggiungono anche 739 test sierologici e 5.156 tamponi rapidi effettuati da ieri.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.920 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 82.928.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 62.326 (-250 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 59.355 (-214), il 95,2% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 75 nuovi decessi: 4 a Piacenza (tre donne, rispettivamente di 71, 91e 98 anni; e un uomo di 76 anni), 2 in provincia di Parma (una donna di 87 anni e un uomo di 91 anni); uno in provincia di Reggio Emilia (si tratta di un uomo di 71 anni); 4 nel modenese (due donne, entrambe di 86 anni, e due uomini, rispettivamente di 88 e 90 anni); 41 in provincia di Bologna (24 donne – di 57e 65 anni, due di 77anni, due di 85 anni, due di 86, una di 87, una di 88, una di 90, una di 93, una di 94, due di 95, due di 96 anni, due di 98 anni, una di 100 anni. Le rimanenti 4 donne, dell’imolese, sono rispettivamente di45, 64, 83, 86 anni; e 17 uomini – 66 e 68 anni, due di 74anni, uno di 77, due di 80 anni, uno di 82, uno di 84, uno di 85, uno di 89, due di 90, uno di 91, e tre di Imola: di 78, 83 e 84 anni; 6 nel ferrarese (una donna di 93 anni e 5 uomini, rispettivamente di 73, 83, 85, 91 e 92 anni); 10 in provincia di Ravenna (6 donne – di 84, 86, 88, 90, 93 e 95 anni – e 4 uomini, rispettivamente di 78, 87, 92 e 93 anni); uno a Forlì-Cesena (e precisamente: una donna di 90 anni); 6 nel riminese (due donne di 89 e 91 anni; e 4 uomini, rispettivamente di 69, 75, 85 e 87 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 6.950.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 207 (+1 rispetto a ieri), 2.764 quelli negli altri reparti Covid (-37).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 15 a Parma (-3), 21 a Reggio Emilia (-2), 39 a Modena (+4), 55 a Bologna (numero invariato rispetto a ieri), 6 a Imola (+1), 15 a Ferrara (invariato), 17 a Ravenna (+1), 4 a Forlì (-1), 1 a Cesena (invariato) e 18 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 14.147 a Piacenza (+80 rispetto a ieri, di cui 45 sintomatici), 12.105 a Parma (+87, di cui 60 sintomatici), 21.279 a Reggio Emilia (+228, di cui 107 sintomatici), 27.922 Modena (+381, di cui 221 sintomatici), 30.026 a Bologna (+355, di cui 159 sintomatici), 4.829 casi a Imola (+78, di cui 16 sintomatici), 7.703 a Ferrara (+65, di cui 19 sintomatici), 10.895 a Ravenna (+131, di cui 63 sintomatici), 5.347 a Forlì (+57, di cui 42 sintomatici), 5.010 a Cesena (+87, di cui 69 sintomatici) e 12.941 a Rimini (+196, di cui 104 sintomatici).

In seguito a verifica sui dati comunicati nei giorni passati è stato eliminato 1 caso a Bologna, in quanto giudicato non Covid-19.

Raccolta delle ‘scatole di Natale’ a Copparo

Da: Cristina Romagnoli, Comune di Copparo

Venerdì 18 e sabato 19 dicembre la Pro Loco in piazza per il progetto di
solidarietà

Sono già arrivate numerose Scatole di Natale al punto di raccolta
realizzato dalla Pro Loco Copparo venerdì 18 dicembre, che tornerà in
piazza del Popolo anche nella mattinata di sabato 19 dicembre.
Pro Loco Copparo, in collaborazione con le associazioni del territorio e
con il patrocinio del Comune, ha infatti deciso di adottare il progetto
di solidarietà che vuole portare un po’ di gioia a chi è solo in questo
periodo festivo
Le Scatole di Natale saranno consegnate a coloro che stano soffrendo
particolarmente l’isolamento imposto dalla pandemia. Si partirà dalle
case protette e case famiglia per bambini senza genitori e, in base alla
quantità di pacchi, si potrà proseguire con le famiglie in difficoltà e
le associazioni di volontariato da individuare.
Partecipare è semplice: basta prendere una scatola, anche da scarpe, e
metterci dentro una cosa calda (guanti, sciarpa, cappellino, maglione,
coperta ecc.), una cosa golosa, un passatempo (libro, rivista, sudoku,
matite ecc.), un prodotto di bellezza (crema, bagno schiuma, profumo
ecc.) e un biglietto gentile, perché le parole valgono anche più degli
oggetti. Si procede poi con incartare la scatola, decorala e scrivere in
un angolo a chi è destinato il dono: donna, uomo o bambino/a (aggiungere
fascia età). Per informazioni pagina facebook Proloco per aggiornamenti
oppure whatsapp Francesca al numero 348 556 0089 o Silvia al 3314129867.

Ben 50 idee progettuali scaturite da ‘Ponti per l’Europa’ ; evento finale

Da: Cristina Romagnoli, Comune di Copparo

BEN 50 IDEE PROETTUALI SCATURITE DA ‘PONTI PER L’EUROPA’

Durante l’evento finale del progetto sono stati restituiti gli esiti del percorso partecipato

Una fattiva partecipazione del territorio nel disegnare il proprio futuro e una cinquantina di idee progettuali da candidare ai fondi europei della programmazione 2021-27. Questo l’esito del progetto ‘Ponti per l’Europa’, che venerdì 18 dicembre è giunto alle battute conclusive, le quali si sono rivelate non essere tali, dal momento che, visto il successo dell’iniziativa, Giovanni Lolli, presidente della Fondazione CFP Cesta ha già annunciato per febbraio un secondo momento di attività.
L’evento finale, moderato dal giornalista Alberto Lazzarini, si è tenuto in video conferenza, trasmessa proprio da dove aveva preso inizio, la sala consigliare del Comune di Copparo. Il benvenuto è dunque stato portato dal sindaco ospite Fabrizio Pagnoni, che ha delineato le criticità dell’Area Interna Basso Ferrarese emersi da ‘Ponti’ e sui quali ci si dovrà concentrare: «scarso sistema di mobilità, alto divario digitale, basso tasso di scolarizzazione, alta disoccupazione e disallineamento fra domanda e offerta nel mondo del lavoro». «A questi elementi – ha spiegato – abbiamo cercato di dare risposte attraverso il contributo di tutti coloro che hanno preso parte a questo percorso che vedrà una successiva fase improntata già a una visione post covid».
Ha portato il suo saluto anche il presidente dell’Unione Terre e Fiumi Andrea Zamboni, cha ha aperto rilevando il chiaro richiamo di ‘Ponti per l’Europa’ alle strategie dell’Area Interna Basso Ferrarese denominata proprio ‘Fare Ponti’, con i suoi 16 interventi. «L’immagine del ponte rappresenta il collegamento fra realtà, città e costa, così vicine dal potersi vedere, ma a volte così lontane da non ricontrarsi. Creare connessioni significa appunto cucire una serie di potenzialità che rimarrebbero isolati, invisibili e inespresse. Bisogna dunque saper cogliere le opportunità in tal senso».
Anche i sindaci di Tresignana Laura Perelli e di Fiscaglia Fabio Tosi hanno sottolineato l’una «la rilevanza dell’aspetto partecipativo e del coinvolgimento propositivo, di cui le istituzioni devono fare tesoro per ragionamenti di prospettiva» e l’altro «il valore del confronto, quale occasione rilevante per i nostri territori, anche grazie ai ponti fra le progettualità e i finanziamenti legati a politiche regionali ed europeee, che devono essere massimizzati».
A Caterina Ferri di Secis Servizi l’illustrazione delle modalità e dei risultati di ‘Ponti’, attivato dal 23 ottobre scorso. Cittadini, mondo associativo, tessuto economico, associazioni di categoria hanno avuto a disposizione tre canali di partecipazione: le cartoline, 778 delle quali compilate, i questionari online, con 99 esiti, e i cinque laboratori territoriali, che l’emergenza ha imposto da remoto, a cui hanno aderito qualificati relatori. «Tre le priorità – ha sottolineato -: incoraggiare un ponte generazionale, tra giovani e anziani, favorire la partecipazione civica di quelle fasce della cittadinanza a maggior rischio di esclusione e generare un elevato impatto territoriale, per ampiezza del partenariato, articolazione dell’intervento, risultati attesi e attività».
Questo metodo di lavoro basato su un approccio di coinvolgimento ‘dall’ascolto alla proposta’ si è tradotto in una cinquantina di progetti, come riferito da Giovanni Lolli. «Tre gli obiettivi di sviluppo territoriale, di cui è precondizione la digitalizzazione – ha spiegato -. Un territorio più attrattivo, per attrarre appunto imprese e nuova economia, lavoratori, giovani e famiglie; un territorio più competitivo, per supportare l’economia locale, completare le filiere e sviluppare innovazione e resilienza; un territorio più inclusivo, per favorire l’integrazione e l’autonomia e ridurre l’isolamento». Senza dimenticare l’aspetto abitativo e di riqualificazione territoriale, a cui ha fatto rifermento nel suo intervento il direttore Acer Diego Carrara.
Anguel Konstantinov Beremliysky, project/process manager – directorate-general for Regional and Urban Policy, ha dato conto dell’approccio dell’Europa. Partendo dalla pandemia, che oltre all’aspetto sanitario, esercita ed eserciterà un impatto forte sui territori e sulla loro resilienza. «Si pensa a breve termine a una risposta alla crisi, nel medio a una riparazione della crisi e nel lungo termine dauna ripresa dell’economa e della società, nel cui piano confluiranno 750 miliardi di euro, di cui più 11,3 per l’Italia nel solo 2021 in aggiunta alle dotazioni degli Stati membri». Beremliysky si è soffermato poi sulla politica di coesione, per cui l’Italia riceverà 42 miliardi di euro e che nel 2021-2027 si concentrerà sulla competitività economica attraverso la ricerca e l’innovazione e la promozione dei diritti sociali.

«Priorità sono un’Europa più intelligente, più ecologica, più connessa, più sociale e più vicina ai cittadini, a fronte della rilevanza assunta dalla dimensione del coinvolgimento delle comunità nelle scelte importanti. Strumenti ne sono investimenti territoriali integrati, sviluppo locale partecipativo e strumenti territoriali».

Le conclusioni sono state affidate a Barbara Lori, assessore con delega alle Aree Interne della Regione Emilia-Romagna, che ha rimarcato l’importanza del coinvolgimento attivo nelle quattro Aree Interne regionali.

«In tal senso vi abbiamo troviamo un’adesione significativa e una progettualità importante, la cui accelerazione è prevista anche a livello nazionale – ha evidenziato -. Tanto che nelle prossime programmazioni la prospettiva è quella di proseguire, nel sessennio 2021/2027, nell’ottica di una trasformazione da una politica sperimentale, come è stato il filone 2014/2020, in una politica strutturale. Punto di riferimento è la riduzione delle diseguaglianze territoriali e sociali, che sono al centro dell’impegno della Regione. Gli accordi di programma quattro vedono risorse per 68 milioni di euro e 130 interventi da cui si trarranno benefici tangibili, nel segno anche dell’accelerazione dovuta proprio a una strategia stabile e strutturale, e che avranno effetti sul territorio attraverso risposte ai bisogni forti e durature. Guardiamo al futuro al fianco dei territori, pronti ad affrontare sfide difficili ma piene di fiducia».

La pizza della solidarietà

Da: Arcigay Ferrara

UNA PIZZA PER NATALE La pizza della solidarietà

Una pizza per Natale, la pizza della solidarietà è l’iniziativa messa in campo dall’Associazione Da Mengi_punto 22, attraverso la quale il 23 dicembre 2020, ad alcune famiglie residenti nel Comune di Ferrara, in condizioni di svantaggio economico, verranno offerte pizze a domicilio preparate dalle mani esperte del pizzaiolo dell’omonimo locale gestito da Mengi Cavallari.
L’intramontabile margherita con farina rimacinata a pietra per gli adulti e la sfiziosa pizza alle patate per i più piccoli, allieteranno le tavole di ventitré nuclei familiari (per un totale di cinquanta pizze) individuati grazie alla collaborazione messa in campo da Mengi Cavallari con Il Mantello Emporio Solidale di Ferrara e Arcigay Ferrara Gli Occhiali d’Oro.
Un sodalizio nato dalla volontà delle tre associazioni di fare rete a sostegno di chi vive una condizione di difficoltà economica, aggravata dal momento, e con l’obiettivo di regalare un momento di piacere e di gusto a coloro che non possono permettersi di ordinare una pizza a domicilio.
La sinergia tra le associazioni ha infatti avuto lo scopo di individuare, tra i nuclei familiari che già si rivolgono all’Emporio solidale Il Mantello, coloro che versano in condizioni di maggiore difficoltà anche sul piano sociale: persone singole che in un momento di emergenza sanitaria vivono con più fatica la condizione di isolamento e nuclei familiari con minori, per i quali anche solo una pizza a domicilio può rappresentare un’occasione di festa.
Saranno le volontarie e i volontari di Arcigay Ferrara Gli Occhiali d’Oro a occuparsi della consegna a domicilio che avverrà la sera del 23 dicembre tra le 19.30 e le 21.30. Una squadra di dieci persone che si trasformeranno in “riders per una notte “raggiungendo ogni nucleo individuato per questo speciale regalo di Natale.

Appello Aemilia. Esprimiamo soddisfazione per la sentenza che conferma l’impianto accusatorio.

Da: Susanna Garuti

Appello Aemilia. Esprimiamo soddisfazione per la sentenza che conferma l’impianto accusatorio. Necessario ora un impegno straordinario della società emiliano romagnola contro le mafie, come previsto nel Nuovo Patto per il lavoro e il clima.

Come CGIL – CISL – UIL dell’Emilia-Romagna, di Modena e di Reggio Emilia esprimiamo grande soddisfazione per la sentenza di appello del processo Aemilia, dove viene sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio e il giudizio di primo grado relativo all’azione messa in atto dalla associazione mafiosa che ha colpito la società emiliano romagnola, da cui è scaturito il più grande processo italiano alla ‘ndrangheta e nel quale ci siamo costituiti come parti civili.
La riduzione di alcune pene o le prescrizioni, in parte conseguenti la riunificazione dei riti ordinario e abbreviato, erano attese dopo la pronuncia della Corte di Cassazione sull’aggravante mafiosa, e nulla modificano circa la gravità dei fatti di reato accertati nel processo.
Assume inoltre notevole rilievo la conferma dei risarcimenti dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dalle Organizzazioni sindacali, in ragione dell’azione messa in atto dalla associazione ‘ndranghetista che operava in terra emiliana, decisi nel primo grado di giudizio.
Questa nuova sentenza deve ulteriormente alzare il livello di guardia e l’attività di prevenzione nei confronti delle organizzazioni criminali, ancora fortemente radicate e attive nel nostro territorio.
A conferma di questa assoluta necessità, le recenti indagini e i diversi processi che ne stanno scaturendo, ma anche le numerose interdittive antimafia emesse nella nostra regione, dimostrano che la criminalità organizzata sta affinando i propri strumenti di infiltrazione nelle attività economiche, nel tessuto sociale, anche grazie a imprenditori complici, con legami innegabili con molti dei protagonisti delle mafie che operano in Emilia-Romagna.
Come CGIL, CISL e UIL siamo in prima linea nel contrasto a questi drammatici fenomeni, che inquinano e danneggiano la nostra società e colpiscono i diritti primari di lavoratrici e lavoratori, i più esposti ai soprusi della criminalità organizzata e delle mafie.
Anche per queste ragioni è di fondamentale importanza il “Nuovo Patto per Lavoro e per il Clima” dell’Emilia-Romagna, che propone quale tema fondativo la legalità e i diritti di lavoratrici e lavoratori, identificando e consolidando alcuni strumenti e interventi, anche di innovazione legislativa, per rendere sempre più forte l’attività di contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata da parte di tutta la società emiliano romagnola.
Ribadiamo quindi, anche alla luce di questa importante sentenza, il nostro impegno costante e continuativo sul terreno della legalità, della giustizia sociale, contro tutte le mafie, con la esplicita volontà di rappresentare un pilastro fondamentale per contrastare i fenomeni di criminalità organizzata.

CGIL CISL UIL Emilia-Romagna
CGIL CISL UIL Reggio Emilia
CGIL CISL UIL Modena

CONTRO VERSO
Filastrocca del padre invertebrato

Filastrocca del padre invertebrato

Ci sono lacrime che muovono il desiderio di consolare e altre che instillano un nervosismo brutto venato di compassione. Così è stato con questo padre che candidamente ha ammesso di avere picchiato la moglie, e di sentirsi del tutto estraneo e impotente dentro alla propria vita. Ammalato e incapace di curarsi, disoccupato e bloccato nella ricerca di un lavoro, manteneva un atteggiamento da parassita e succhiava energia dalle poche relazioni vitali che ancora aveva. Al figlio non intendeva dare niente e così è stato.

Esimio Magistrato,
la vedo preoccupato.
È giusto sia informato
di chi ha convocato.

Io sono invertebrato
da quando sono nato
non ho mai lavorato
studiato o immaginato.

Mi sento assai ferito
di essere tradito
Mia moglie l’ho picchiata
e poi l’ho venerata.

Il figlio che è venuto
io l’ho riconosciuto
e non ho mai appurato
se io l’ho generato.

Però sono malato,
malato nel profondo.
Sto raggomitolato
ad invidiare il mondo.

Perfino questo canto
io non lo so portare.
Mi sciolgo nel mio pianto
che non si vuol fermare.

Lo ammetto Vostro Onore,
sono un padre indecente.
Forse neppure un padre
Forse non sono niente.

Si tende a credere che la violenza sulle donne abbia tutta la medesima matrice e che i maschi violenti, in definitiva, si assomiglino. La mia esperienza di ascolto mi fa dubitare di questa semplificazione. Sono tante le strade che portano un uomo ad essere violento con la partner. Questo ad esempio picchiava senza sentirsi il padrone. La sua debolezza era sostanza.
La compagna a propria volta nutriva con questa relazione il desiderio di essere indispensabile a qualcuno, dopo essere stata una figlia rifiutata da entrambi i genitori. È occorso molto tempo e molto impegno personale perché riuscisse a staccarsi da lui.

Ospedale Cento Una nuova Risonanza magnetica

Da: AUSL Ferrara

Ospedale di Cento: u na nuova Risonanza magnetica per l’Unità Operativa di radiologia . Collocato in opera questa mattina il magnete della Risonanza Magnetica

Si stanno ultimando i lavori di installazione della nuova Risonanza Magnetica presso l’Unità Operativa di Radiologia dell’Ospedale di Cento, diretta dal Dott. Rizzati Roberto, che sarà a breve operativa, presumibilmente già dal Febbraio 2021.

Il Tomografo a Risonanza Magnetico Nucleare è una apparecchiatura biomedica di fondamentale importanza per l’Unità Operativa di radiologia diretta dal dottor Roberto Rizzati e va a sostituire quella attualmente in uso ormai obsoleta.

L’apparecchiatura consentirà di svolgere un’ampia gamma di prestazioni diagnostiche avanzate, in particolare, per l’ambito neurologico, cardiovascolare, ortopedico, oncologico e pediatrico. L’offerta radiologica al cittadino sarà pertanto ampliata con tecnologia all’avanguardia ed in tale ottica la nuova RM consentirà di eseguire studi specifici non effettuabili con la precedente apparecchiatura, in particolare nel campo cardiologico e nel campo urologico con particolare riferimento alla RM multiparametrica della Prostata. Il Tomografo a Risonanza Magnetica che sarà installato è in grado di rappresentare le immagini ad altissima risoluzione, di fornire un maggior confort al paziente grazie al diamtero del tunnel più ampio (70 cm), a tempi di scansione più contenuti ed alla maggiore silenziosità rispetto a quella attuale. Essendo poi una tecnologia allo stato dell’arte consentirà di contenere maggiormente i consumi sia energetici che di acqua necessaria la raffreddamento del magnete.

“Accanto a queste novità sarà implementata la performance della metodica negli studi dei distretti “body” e neurologici, oltre che allo studio del distretto osteo-articolare, il tutto gestito da radiologi “dedicati” con adeguata competenza nei diversi campi applicativi”. E’ Roberto Rizzati che chiarisce inoltre – si tratta di una apparecchiatura ad alto campo (1,5 Tesla) di ultima generazione che consentirà l’esecuzione di indagini RM dei diversi distretti corporei allo “stato dell’arte”, così da ampliare l’offerta radiologica al nostro territorio al fine di garantire elevata performance in termini qualitativi e quantitativi”.

“Con l’avvio della nuova R.M, si riconferma ancora una volta l’importanza dell’Ospedale SS. Annunziata di Cento per il sistema della sanità provinciale. La nuova risonanza conferma il processo in atto di sviluppo e aggiornamento del parco di tecnologie pesanti in dotazione all’azienda USL. E’ Monica Calamai, Direttore generale dell’Azienda USL di Ferrara che evidenzia – si sta investendo, infatti, sia in tecnologie essenziali per il miglioramento costante della qualità dell’assistenza a vantaggio dei cittadini della provincia, ma anche in professionisti altamente qualificati. La nuova tecnologia permetterà ancor più di rispondere alle necessità di diagnosi dei degenti e degli utenti seguiti a livello ambulatoriale”.

L’attivazione della nuova Risonanza Magnetica si colloca nel progetto di rinnovazione tecnologica voluta dalla Direzione Aziendale e dal dott. Rizzati e che si affianca alla recente acquisizione della nuova apparecchiatura TC multidetettore ed al progressivo rinnovo del parco macchine radiografiche ed ecografiche in atto presso il reparto di Radiologia di Cento.

Il Sindaco di Cento Fabrizio Toselli “La macchina che è arrivata a Cento è uno strumento fondamentale per la diagnostica per immagini di qualità che ora funzionerà anche all’ospedale di Cento. Un altro passo che va nella direzione di fornire servizi di eccellenza anche in un ospedale come il nostro che esce da una fase di mancati investimenti durati per tanti anni. Questo è anche un segnale per guardare al nostro nosocomio come un punto di riferimento sanitario importante per Cento e per tutto il territorio ferrarese anche dopo il Covid”.

“E’ questo un ulteriore tassello che si aggiunge al programma di miglioramento tecnologico e strumentale dell’Ospedale di Cento”. Giovanni Peressotti direttore del servizio tecnico dell’azienda USL di Ferrara indica che in questo caso l’Azienda USL ha aderito alla convenzione della centrale di acquisto nazionale Consip per l’acquisizione in noleggio di durata settennale di un tomografo a risonanza magnetica nucleare da 1,5 tesla aggiudicato a GE Medical System, denominato Signa Voyager di GE Medical System spa di Milano . “Oltre alle lavorazioni necessarie per installare l’apparecchiatura, sono stati necessari interventi di ristrutturazione anche di alcuni spazi adiacenti della radiologia per attivare la nuova sala accettazione, una nuova sala ecografo ed uno spazio per l’attesa degli utenti del reparto” .

L’intervento realizzato riguarda due aree adiacenti del servizio di Diagnostica per immagini:

L’area esami della Risonanza Magnetica

Il reparto di radiologia dove è stato previsto l’intervento, comprende la sala esami – in cui si trova il magnete Philips da sostituire – la sala controllo, il locale tecnico dedicato agli impianti di condizionamento e raffreddamento di processo, la sala preparazione paziente, il locale anamnesi, la sala accettazione ed il gruppo di servizi igienici. La sala accettazione comunica con il corridoio attraverso il quale si giunge alla scala che porta al terrazzo di copertura ove sono installati i gruppi frigoriferi che raffreddano il magnete esistente.

Il progetto prevede la sostituzione del tomografo attualmente posizionato all’interno del reparto con una nuova apparecchiatura; viste le dimensioni della stessa (si tratta di una macchina del peso di circa 7,00 tonnellate) è stato necessario realizzare un varco nella muratura affinché potesse essere estratta e sostituita da quella nuova. Inoltre, considerando la tipologia dell’edificio e la mancanza di spazi per l’accesso di automezzi idonei, si è previsto di completare la movimentazione “scavalcando” l’intera porzione di fabbricato storico che insiste su via Cremonino utilizzando un’autogru zavorrata per sollevare la vecchia macchina, trasferirla sulla strada e, a seguire, portare all’interno dell’ospedale la nuova macchina.

Oltre alla riconfigurazione della sala esame si è provveduto all’adeguamento degli spazi dedicati, alla sostituzione della gabbia di Faraday per la protezione dal campo magnetico, all’aggiunta di nuovi impianti di refrigerazione a servizio del tomografo e delle aree di reparto dedicate a tale apparecchiatura.

L’area accoglienza della radiologia

Parallelamente alle lavorazioni dei locali e impianti per la sostituzione del tomografo di risonanza magnetica, sono stati effettuati lavori edili e impiantistici di adeguamento (riorganizzazione) di alcuni spazi del reparto radiologia, prevedendo un raffrescamento complessivo della sala refertazione e dei corridoi interni del reparto, una ricollocazione dello sportello accettazione in una stanza dedicata, la realizzazione di un ambulatorio ecografico e l’adeguamento della sala d’attesa per gli utenti dell’Ospedale.

Comunicato Regione: Coronavirus. Tamponi rapidi e gratuiti in farmacia, si parte.

Coronavirus. Tamponi rapidi e gratuiti in farmacia, si parte. In tutta l’Emilia-Romagna al via lunedì 21 dicembre la campagna di screening volontario voluta dalla Regione d’intesa con le Associazioni di categoria delle farmacie convenzionate. Donini: “Dopo i test sierologici, raddoppiamo gli sforzi con un’operazione senza precedenti in Italia”

Sul sito della Regione tutte le informazioni utili e l’elenco delle farmacie disponibili – su base provinciale e per comune – che sarà costantemente aggiornato. 374 quelle che hanno già aderito da Piacenza a Rimini, in aumento di ora in ora

Bologna – Tutto è pronto, lunedì 21 dicembre si parte. Dopo i test sierologici destinati al mondo della scuola – dal personale agli studenti, con relativi familiari – arrivano i tamponi rapidi in farmacia, con esito in 15 minuti, per la seconda, massiccia campagna di screening, sempre volontaria e gratuita, voluta dalla Regione Emilia-Romagna per rafforzare la lotta al Coronavirus.

Un’ulteriore azione, resa possibile grazie all’accordo con le associazioni territoriali di categoria delle Farmacie convenzionate pubbliche e private, realizzata con uno specifico obiettivo: testare sempre più persone, intercettare il più rapidamente possibile i nuovi positivi asintomatici e spegnere sul nascere eventuali focolai, a partire da quelli a scuola e in famiglia.

Oltre 2 milioni i cittadini, dai bambini agli adulti, potenzialmente interessati dalla nuova indagine epidemiologica, che proseguirà fino al 30 giugno 2021 (termine eventualmente prorogabile) e offrirà la possibilità a tutti i destinatari di ripetere il test una volta al mese. E sono 374 le farmacie che hanno già aderito da Piacenza a Rimini a distanza di una sola settimana dalla sottoscrizione dell’accordo ma l’elenco, che si può consultare sul sito della Regione https://salute.regione.emilia-romagna.it/antigenico-farmacie, è in costante aggiornamento. Da lunedì, quindi, si potrà prendere appuntamento per effettuare il tampone rapido in autosomministrazione con l’assistenza qualificata del farmacista.

Destinatari, oltre ai farmacisti che partecipano al progetto, sono gli stessi cittadini dello screening con test sierologici rapidi avviato lo scorso 19 ottobre e tuttora in corso, che ha già coinvolto 326.000 persone e ha rilevato la positività al Coronavirus dopo tampone molecolare di conferma in circa 600 persone (lo 0,2%), disinnescando quindi la potenziale insorgenza di altrettanti focolai.

L’invito a partecipare, valido per i cittadini che hanno assistenza sanitaria in regione, è dunque rivolto a tutti gli scolari e gli studenti da 0 a 18 anni e i maggiorenni che frequentano la scuola secondaria superiore, con i loro genitori (anche se separati e/o non conviventi e tutori/affidatari), fratelli e sorelle ed altri familiari conviventi, nonché i nonni non conviventi; gli studenti universitari che hanno il medico di medicina generale in Emilia-Romagna e quelli che, benché qui assistiti, frequentano Università fuori regione. E ancora: il personale dei servizi educativi 0-3 anni e quello scolastico di ogni ordine e grado, compresi gli Enti di formazione che erogano i Percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) e gli studenti che li frequentano.

Consistente l’investimento finanziario della Regione, che rimborserà alle farmacie 16,76 euro per ogni test, tra approvvigionamento del materiale, dispositivi di protezione individuale e remunerazione del servizio.

“Anche in questo caso parliamo di un’operazione senza precedenti in Italia, che ha richiesto e richiederà uno sforzo organizzativo ed economico straordinario, della Regione e delle farmacie che hanno deciso di aderire o lo faranno nelle prossime settimane- afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Per la sanità un’arma in più per arginare la curva epidemica anche in vista di una possibile terza ondata, e per i cittadini della nostra regione, potenzialmente quasi la metà, la possibilità di verificare, gratuitamente e in totale sicurezza, se sono entrati in contatto con il virus. Adesso che il vaccino tanto atteso c’è- prosegue Donini- e l’Emilia-Romagna è pronta a partire con la vaccinazione agli operatori sanitari e agli ospiti delle residenze per anziani a inizio gennaio, dobbiamo resistere, continuando a sfruttare tutti gli strumenti possibili per prevenire e contrastare la diffusione del virus”.

Le farmacie che hanno già aderito

A una settimana dalla sottoscrizione dell’intesa, sono 374 su 1.349 (a questa mattina) le farmacie convenzionate pubbliche o private che hanno già aderito all’iniziativa, il 28% del numero complessivo presente in regione, in aumento di ora in ora. A Piacenza hanno risposto positivamente 31 farmacie (32% del totale), a Parma 44 (31%), a Reggio Emilia 40 (26%), a Modena 51 (25%), a Bologna 86 (29%), a Ferrara 17 (13%), a Ravenna 34 (31%), a Forlì-Cesena 47 (40%), a Rimini 24 (24%).

Cosa devono fare i cittadini

Per effettuare il test occorre, dal 21 dicembre, prendere appuntamento con il farmacista, consultando l’elenco degli aderenti sul sito della Regione https://salute.regione.emilia-romagna.it/antigenico-farmacie

Il farmacista avrà cura, in fase di prenotazione, di informare il cittadino che l’attività verrà eseguita in autotest. In caso di minori, un genitore o tutore deve dare il proprio consenso ed essere presente, per eseguire lui stesso il test al minore. L’attività sarà sempre svolta nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, dall’uso obbligatorio e corretto della mascherina, che sarà abbassata solo nel momento del campionamento e poi riposizionata correttamente, all’igienizzazione delle mani, dal controllo della temperatura corporea al distanziamento.

Proprio perché si tratta di uno screening rivolto unicamente a persone prive di sintomi, per la sicurezza di cittadini e farmacisti non si può effettuare il test se negli ultimi 10 giorni si sono avuti contatti stretti con persone affette da Covid-19, se si ha febbre superiore a 37,5° C o sintomatologia respiratoria. Per i cittadini che si trovano in queste condizioni sono infatti attivi altri percorsi.

Video dimostrativo

Per fare vedere come si svolge il test (in modo molto semplice) è stato realizzato anche un video dimostrativo, disponibile allo stesso link sul sito regionale.

Esito del test

Il farmacista registrerà sul Portale regionale delle Farmacie i dati della persona che si sottopone al test; l’esito viene trasmesso al medico di sanità pubblica dell’Azienda Usl di assistenza e a quello di medicina generale. In caso di positività, il cittadino dovrà restare in isolamento presso il proprio domicilio evitando i contatti con altre persone, in attesa di essere contattato telefonicamente dai Servizi di santità pubblica della propria Ausl per eseguire il tampone molecolare nasofaringeo, che potrà confermare o meno la presenza del virus.

Al Montalcini si parla di welfare state, volontariato, gratuitá ed emporio solidale

Da: Prof. A. Ferlini, Addetta stampa IIS Montalcini

La classe 3 A del Montalcini di Argenta si é collegata oggi da remoto con l’assessora alle politiche sociali del Comune di Argenta Anna Ferrari e con la referente dell’emporio solidale ‘Il Mantello’ di Ferrara per parlare di welfare state, volontariato e di gratuitá

Oggi la classe 3 A indirizzo Servizi Sanitari per l’Assistenza Sociale ha incontrato tramite meet l’assessora alle politiche sociali del Comune di Argenta Anna Ferrari e la referente dell’emporio solidale di Ferrara “Ilmantello” Giulia Fiore.

Le studentesse assieme a Ferrari e Fiore hanno intrapreso un percorso interdisciplinare che porterà a conoscere l’importanza del welfare state e del volontariato, inteso come gratuitá e come soft skill richiesta oggi anche nel mondo del lavoro.

Lo spirito del volontariato è un mood nel quale entrare per essere futuri cittadini consapevoli e attivi.

Oggi oltre a parlare di welfare state si é parlato anche di di welfare generativo, proprio perché si ritiene importante mettere in moto tutte le persone del caso al fine di generare risorse di ogni tipo.

L’emporio solidale si occupa di fornire beni a persone bisognose, ma anche momenti di condivisione e di socializzazione.

Al termine della lezione dialogata l’assessora Ferrari ha lanciato una sfida alle alunne di 3 A SSAS: pensare ad un nome, progettare un logo e ideare uno slogan per l’emporio solidale di Argenta, che attualmente é in fase di progettazione, ma probabilmente verrá inaugurato entro la primavera.

Le alunne del Montalcini si metteranno al lavoro già da oggi ed una giuria composta da membri di Istituzioni, del volontariato e di docenti voterá nome, logo e slogan più bello e più consono a rappresentare l’emporio solidale argentano.

Buon lavoro a queste studentesse, che porteranno nuova linfa ed idee per una nobilissima causa.

Anche in provincia di Ferrara i “Postini di Babbo Natale” raccolgono le letterine inviate dai bambini.

Da: Vincenzo Sardone, Poste Italiane

POSTE ITALIANE: 180 MILA BAMBINI SCRIVONO A BABBO NATALE

Anche in provincia di Ferrara sono all’opera gli speciali
postini per la raccolta delle letterine spedite dai bambini

Ferrara, 18 dicembre 2020 – Anche quest’anno Poste Italiane ha messo a disposizione la propria rete logistica per il consueto appuntamento natalizio de “La Posta di Babbo Natale” dedicata a tutti i bambini, che hanno già spedito in pochi giorni 180 mila letterine da tutt’Italia. Anche in provincia di Ferrara sono all’opera i cosiddetti “Postini di Babbo Natale” per la raccolta delle buste contenenti gli scritti che i bambini inviano tramite i 98 Uffici Postali del Ferrarese o inseriscono nelle 285 cassette rosse di impostazione presenti sul territorio provinciale.

In questo 2020 segnato dalla pandemia globale, Poste Italiane ha deciso di rinnovare l’appuntamento con la tradizione e raccogliere “speranze e desideri” dei bambini. Come ogni anno, sono migliaia le missive che i portalettere intercettano nel circuito postale e alle quali Babbo Natale risponde con un pensiero.

Molte le frasi e i pensieri dedicati all’emergenza sanitaria: “Caro Babbo Natale come stai, il virus è arrivato anche da te? I tuoi elfi stanno bene?”, “Quest’anno il regalo più grande saranno la compagnia e l’amore delle persone che amiamo”.

Navigando fra le pagine del sito www.lapostadibabbonatale.posteitaliane.it sarà possibile scaricare
i disegni da colorare e stampare la lettera di risposta di Babbo Natale.

È stata anche attivata l’App “Zen e Zero” (disponibile su Google Play e Apple Store) con il cooking game più divertente delle feste. Per ciascun partecipante, la missione sarà quella di scoprire se il sapore del Natale è lo stesso in tutto il mondo, grazie ai due chef di Babbo Natale, Zen e Zero, che aiuteranno i bambini durante il gioco.

Il progetto, che ha come sempre una finalità educativa e sostenibile, quest’anno ha lo scopo di sensibilizzare grandi e piccoli sul tema della corretta alimentazione. Per questo Poste Italiane ha deciso di sostenere Unicef e, tramite il link presente sia sul sito che sull’App, sarà possibile donare una piccola somma per garantire latte e alimenti terapeutici ai bambini che ne hanno bisogno.

Covid, Facci (LEGA ER): “Regione adotti subito protocolli”

COVID, FACCI (LEGA ER): “REGIONE ADOTTI SUBITO PROTOCOLLI MINISTERO DELLA SALUTE CHE CONSENTONO LE VISITE DEI PARENTI AGLI OSPITI DI STRUTTURE SOCIO-ASSISTENZIALI, SOCIO-SANITARIE E HOSPICE”

BOLOGNA, 18 DIC – “La Regione adotti in via immediata protocolli e/o linee guida, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute in data 30 novembre 2020, finalizzati a garantire in via effettiva la ripresa delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice nel territorio regionale”. Lo chiede una Risoluzione del gruppo regionale della Lega ER, a prima firma Michele Facci, che ribadisce le indicazioni generali contenute nel documento elaborato dal Ministero della Salute, secondo le quali “vanno sviluppate e diffuse buone pratiche nella gestione dei contatti e della rete sociale degli ospiti, sia in presenza che a distanza, e modalità per valutarne l’impatto in termini di efficacia e di sicurezza. Le direzioni sanitarie debbono perciò predisporre un piano dettagliato per assicurare la possibilità di visite in presenza e contatti a distanza in favore degli ospiti delle strutture”.

L’atto di indirizzo leghista rileva, fra l’altro, che “la Regione Emilia-Romagna ha riconosciuto l’importanza dell’assistenza alle persone anziane e/o con disabilità, da ultimo, mediante l’approvazione della legge 2/2014, istituendo la figura del “caregiver”; il diritto delle persone anziane o comunque disabili, ospiti nelle Rsa, di ricevere vicinanza ed affetto dai propri cari rappresenta senza dubbio anche una compromissione del più ampio diritto della persona ai rapporti etico-sociali, costituzionalmente garantito (art. 29 e ss. Cost.)”.

Da qui la necessità, “non più procrastinabile che la Regione Emilia-Romagna adotti con immediatezza i protocolli di sicurezza, che consentono la ripresa dei contatti tra i parenti e gli ospiti all’interno delle Rsa, proprio in virtù di quei principi generali ultimamente richiamati dallo stesso Ministero della Salute volti a garantire il rispetto e la tutela della popolazione anziana ospitata all’interno delle strutture residenziali assistite” conclude il documento leghista.

Buoni spesa: istruzioni per la richiesta e l’uso

Da: Sara Folegatti, Comune di Comacchio

Sul sito web del Comune di Comacchio (www.comune.comacchio.it) sono state pubblicate le modalità di richiesta per i buoni spesa, previsti dal D.L. n. 154 del 23/11/2020: la cifra destinata a Comacchio è di 154.610,83 euro. I buoni spesa potranno essere richiesti esclusivamente con le seguenti modalità: prioritariamente ONLINE seguendo la procedura, al link :
https://comunecomacchio.elixforms.it/rwe2/module_preview.jsp?MODULE_TAG=COVID19_002
raggiungibile dalla sezione del sito comunale dedicata ai buoni spesa ed evidenziata nella home page, oppure telefonicamente ai numeri 0533 310239 e 0533 310115 (attivi dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13).
Il valore del buono varia a seconda dei componenti del nucleo familiare, così come indicato nello stato di famiglia anagrafico: 100 euro per ogni componente fino ad un massimo di 400,00 euro per ogni nucleo.
Possono fare richiesta le persone residenti nel Comune di Comacchio facenti parte di nuclei familiari in situazioni di disagio economico anche a causa dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19. Ai fini dell’analisi, senza la formazione di alcuna graduatoria o attribuzione di punteggi, concorreranno prioritariamente i seguenti criteri:
– avere disponibilità finanziarie liquide al 30 novembre 2020 inferiori a 5 mila euro;
– aver subito la riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare per una delle seguenti cause: perdita di lavoro senza ammortizzatori sociali, riduzione del periodo lavorativo stagionale, perdita del lavoro precario, sospensione o forte contrazione dell’attività di lavoro autonomo, perdurare della condizione di inoccupazione o di indigenza, attesa di ammortizzatori sociali non ancora liquidati;
– non fruire di rendite superiori a 500 euro mensili (con il termine “rendite” si intendono rendite patrimoniali quali cedole di titoli, affitti, locazioni..).
Il richiedente nella compilazione delle domanda dovrà dichiarare se risulta assegnatario di sostegno pubblico allo scopo di consentire una corretta valutazione della situazione economica del nucleo.
I buoni spesa verranno erogati in un’unica soluzione e potranno essere spesi presso uno o più esercizi commerciali convenzionati, compresi nell’elenco che a breve sarà pubblicato sul sito istituzionale del Comune, per acquistare generi alimentari e prodotti di prima necessità, con esclusione quindi degli alcolici.
I buoni saranno nominativi. Prima di consegnare il “buono spesa” il beneficiario vi apporrà la data di utilizzo e la firma. Per la consegna dei buoni spesa gli utenti saranno contattati per il ritiro presso gli uffici comunali previo appuntamento.
Il Comune effettuerà i dovuti controlli, anche a campione, circa la veridicità delle dichiarazioni rese ai fini dell’accesso alle provvidenze, anche richiedendo la produzione di specifiche attestazioni, non appena le direttive nazionali consentiranno la normale ripresa delle attività. Anche per questa procedura valgono le norme previste per chi rilascia dichiarazioni non veritiere.

AUSL_FE: Tamponi Rapidi

Da: AUSL Ferrara

Firmato l’accordo con le organizzazioni sindacali della Medicina Generale

Con l’obiettivo di rafforzare le strategie di lotta alla pandemia da COVID19, l’Azienda USL di Ferrara e i Medici di Medicina Generale del territorio provinciale hanno condiviso e siglato l’accordo che propone un importante servizio a supporto dei cittadini del nostro territorio: per i cittadini sarà infatti possibile effettuare i tamponi rapidi dal proprio medico di famiglia.

In base all’accordo regionale i pazienti che possono effettuare il tampone rapido dal proprio medico di medicina generale sono:

· i contatti stretti asintomatici individuati dal medico stesso (conviventi o persone che hanno condiviso spazi chiusi per diverse ore) che si trova a dover visitare e che decide di sottoporre a test rapido;

· i contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento identificati in base a una lista trasmessa dal Dipartimento di Sanità Pubblica/Igiene e Prevenzione.

Nei prossimi giorni, saranno definiti gli ultimi aspetti operativi e, a breve, sarà possibile inserire questa nuova attività tra quelle di contrasto alla pandemia immediatamente disponibili per i cittadini perché svolta negli ambulatori medici e nelle Case della Salute.

Questa nuova modalità rappresenta una valida e veloce alternativa a quella già in essere (l’esecuzione del tampone molecolare presso i Drive Through aziendali, che comunque rimane attiva) per le persone poste in quarantena che, a seguito del tracciamento effettuato dall’Igiene pubblica, sono state individuate come “contatti stretti” di persone positive al COVID-19 e che durante il periodo della quarantena sono rimaste prive di sintomi. In questo caso possono effettuare, previo accordo con il proprio medico, il tampone antigenico “rapido” allo scadere del decimo giorno di quarantena.

Il vantaggio è la velocità del test, che consente di conoscere immediatamente l’esito, che si ha infatti entro 5-8 minuti. L’esito del test sarà subito visibile anche alla Sanità pubblica che potrà sancire la fine della quarantena. In caso di positività, invece, verrà immediatamente allertato il Dipartimento di Sanità Pubblica per l’esecuzione di un un test molecolare di conferma.

Nel frattempo sono già state allestite, tensostrutture, messe a disposizione dalla Protezione Civile, in zone adiacenti alle Case della Salute dei distretti socio sanitari di Bondeno, Ferrara, Copparo, Codigoro, Portomaggiore, Comacchio, cui, in progressione, si stanno aggiungendo altre sedi grazie alla disponibilità degli stessi Comuni, che in alcuni casi hanno messo a disposizione proprio i loro spazi, in un’ottica di grande collaborazione e reciproco supporto.

Ad avvenuta conclusione dell’accordo provinciale, l’Azienda USL ha già le adesioni dei medici che svolgeranno tale attività presso il loro ambulatorio solo per i loro assistiti e di quelli che effettueranno i tamponi rapidi in sedi aziendali e comunali garantendolo anche alle persone in carico ad altri medici.

In base ad una prima ricognizione la maggioranza dei medici ferraresi ha, infatti, espresso la volontà di svolgere questa attività in strutture messe a disposizione dall’Azienda sanitaria, come in una Casa della Salute, sedi, pertanto, già individuate e predisposte in ambito provinciale.

Interpellanza su mancata erogazione contributo regionale per canili e gattili

Da: Gruppo Partito Democratico, Comune di Ferrara

Interpellanza su mancata erogazione contributo regionale per canili e gattili

PREMESSO CHE
• Con la delibera di Giunta Regionale nr. 1960 datata 11/11/2019, avente come oggetto
“APPROVAZIONE DELLE PROCEDURE E MODALITÀ PER L’AMMISSIONE AL
CONTRIBUTO DEGLI INTERVENTI STRUTTURALI IN CANILI E GATTILI
PUBBLICI E PER LA COSTRUZIONE DI STRUTTURE TEMPORANEE DI
ACCOGLIENZA PER CANI E GATTI” la Regione Emilia-Romagna ha stanziato
880.988,89€ per sostenere con specifici contributi i Comuni e le loro forme
Associative, al fine di potenziare e migliorare l’accoglienza e le condizioni di vita
degli animali ospiti nei canili e nei gattili;
• Rendere più moderni, ampi e sicuri i canili e i gattili dell’Emilia-Romagna, ma anche
realizzare nuovi rifugi, di piccole dimensioni e di ricovero temporaneo, per gli animali
domestici abbandonati in attesa di adozione, è un segnale di grande attenzione da parte
della Regione per i nostri amici a quattro zampe;
DATO ATTO CHE
• Agli interventi ammessi al finanziamento verrà riconosciuto il contributo del 50% del
costo complessivo dell’intervento, salvo diversa richiesta del Comune proponente;
• All’invio della richiesta del contributo è necessario quindi allegare, tra le altre cose:
– gli elaborati che compongono l’intervento;
– il quadro economico dell’intervento proposto;
– il piano finanziario dell’intervento proposto, in cui vengono indicate le
risorse a carico dell’Ente attuatore (quindi, in questo caso, il Comune di
Ferrara), a carico della Regione e a carico di altri eventuali finanziatori.
OSSERVATO CHE
• Con delibera di Giunta Regionale num. 1828 del 07/12/2020 il comune di Ferrara
risulta escluso dai contributi in quanto i progetti presentati non hanno dettagliato
il piano finanziario, non presentando indicazioni circa lo stanziamento in bilancio
(di esercizio o pluriennale) della somma a carico dell’Ente Locale;
SI RICHIEDE QUINDI AL SIG. SINDACO E/O ALL’ASSESSORE COMPETENTE
 Per quale motivo il Comune si sia lasciato sfuggire questa occasione di grande
rilevanza per la tutela degli animali e cosa pensa di fare in proposito.

Lettera Aperta a Moni Ovadia

Caro Moni Ovadia,
mi rivolgo a te con il ‘tu’ perché ti conosco da una vita. Non personalmente, ma attraverso la tua opera. Ti ho sempre stimato come uomo di teatro, come autore di testi e per il tuo coraggio nel sostenere valori e posizioni controcorrente. Insomma, nel campo dell’intellettualità di sinistra hai svolto una funzione di pungolo e anticonformismo che ho sempre apprezzato.
Questa che ti scrivo è una lettera difficile e schietta, come dovrebbe piacerti se ti ho giudicato bene nei decenni. Do per scontato il rispetto della libertà di scelta che è sacro per ciascuno. Forse, meno scontata è la libertà di dirsi apertamente come la pensiamo sulle scelte che hanno un evidente significato pubblico ed etico-culturale. Nella storia travagliata della sinistra (storica e non) si è sempre interpretato il dissenso in termini schematicamente drammatici: o come ‘tradimento’, o come l’anticipazione di una innovazione non capita dai più.
La tua decisione di accettare la proposta di nuovo direttore del teatro Comunale di Ferrara per me non è né l’una, né l’altra cosa. Semplicemente la considero un errore. Vedremo cosa ci riserverà  il futuro, ma già ho notato alcune contraddizioni nel muovere i tuoi primi passi pubblici che stridono rispetto alla tua storia pubblica di decenni. Partiamo dall’autore di questa mossa, indubbiamente intelligente dal suo punto di vista: Vittorio Sgarbi. Leggo queste righe in una tua intervista ad un quotidiano cittadino: “Spesso sono in disaccordo con le posizioni di Sgarbi, quasi un anarco-delirio libertario. Al contempo è un uomo d’eccezione di grandissima cultura, tanto libero quanto eccentrico, con amicizie trasversali. E’ un intellettuale spericolato e sperimentale, cosa che mi piace.” A parte la rituale e obsoleta formula retorica di denunciare dissensi avuti con una persona guardandosi bene dall’indicarne almeno uno preciso, ti rivolgo subito una domanda che riguarda un ‘dissenso’ che dovresti esprimere qui e ora. Il ‘libertario’ Sgarbi ti ha chiesto pubblicamente di muoverti in ambito teatrale e di evitare di fare politica. Non ho letto una tua pronta risposta contro questa intimazione.
E’ vero che la cultura deve aiutare a superare ogni steccato ideologico, ma non a cancellare un valore fondamentale scritto nel suo dna: la libertà di opinione. Di conseguenza ti rivolgo un’altra domanda. Se Sgarbi terrà fede nel portare avanti la sua opera di riabilitazione dello squadrista fascista Italo Balbo, fino a chiedere di intitolargli una via, tu sarai libero di dire pubblicamente forte e chiaro il tuo no come si ricava dalla tua coerente biografia di ebreo antifascista? Un’ultima osservazione su un dettaglio significativo. Ho letto che alla presentazione pubblica della tua nomina hai ringraziato il sindaco e il vicesindaco. Conosci qualcosa delle gesta e delle dichiarazioni fatte in varie circostanze dal vicesindaco Nicola Lodi? Se ti fossi informato, forse avresti ringraziato solo il sindaco. O ti interessa solo la parte che il vicesindaco ha avuto nella tua nomina? Bè, una visuale un po’ ristretta, non ti pare? Certamente bene in sintonia con lo ‘spirito del tempo’ di individualismo assoluto che, in tante occasioni, hai efficacemente criticato con una critica culturale efficace e corrosiva.
Insomma, caro Moni, il vice sindaco Lodi sta alla cultura come il sottoscritto alla conoscenza della fisica nucleare. E non mi riferisco alla cultura intesa come erudizione, ma nel suo profondo significato di rispetto, tolleranza, inclusione, apertura ed empatia verso l’altro.
Sinceramente ti auguro buon lavoro nel campo in cui sei stato nominato. E sono sicuro che le idee e le capacità non ti mancano. Sono meno sicuro che tu possa permetterti di comportarti da persona e cittadino libero di esprimere le proprie opinioni su tutto ciò che riguarda la vita della polis. Ma come insegnava il nostro Gramsci, che cosa diventa la cultura se la separi dalla vita della città e della comunità in cui operi? A cosa si riduce la cultura se, nel rispetto dell’avversario, si inibisce una funzione di civile conflitto aperto e acceso delle idee e delle visioni del mondo?
Lo so che sono considerazioni pesanti, ma conosco questa destra e non posso tacere i miei dubbi e le mie inquietudini.
Con immutata stima e affetto.
Fiorenzo Baratelli – Direttore dell’Istituto Gramsci di Ferrara

Cover: Moni Ovadia al SoundMakers Festival 2013. Autore della foto Diego Panico (Shootalive) per conto di SoundMakers Festival (Wikicommons)

Terre Estensi – Eletto il nuovo Consiglio Direttivo

Da: Francesca Gallini

CSV TERRE ESTENSI: ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO

Riconfermati alla guida di CSV Terre Estensi per i prossimi tre anni il presidente Alberto Caldana, Associazione Porta Aperta di Modena, e la vicepresidente Laura Roncagli, Associazione Dammi la Mano di Ferrara. Al loro fianco ci saranno i consiglieri Maria Rosa Bandieri, Sos Mama Formigine (MO), Riccardo Barabani – WWF Ferrara (FE), Domenico Bedin, Viale K (FE), Maurizio Davolio, Auser Modena (MO), Giuseppe Masellis, Associazione Buonanascita onlus (MO), Orsini Monica, Venezuela Viva Onlus (MO), Patrizia Pichierri, PortAmico Odv Portomaggiore (FE), Michele Poli, Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti – Ferrara (FE), Chiara Sapigni, Gruppo di Volontariato Locale Mons. Franceschi (FE), Rita Tartari, Emporio Solidale Il Mantello Ferrara (FE), Rita Vuerreti, Arci Solidarietà Modena (MO).

Sono state 157 le associazioni presenti all’assemblea di votazione dei nuovi organi sociali del Centro di Servizio per il Volontariato Terre Estensi di Ferrara e di Modena, che si è svolta lo scorso 26 novembre, una partecipazione davvero rilevante che è stato un segnale molto bello in questo periodo storico che, come dicono Alberto Caldana e Laura Roncagli, presidente e vicepresidente di CSV Terre Estensi: “Non è stata una sfida semplice. In pochi mesi abbiamo raggiunto un risultato importante, diventando il CSV di un’area vasta che si estende dalla montagna modenese fino ai lidi comacchiesi e siamo riusciti a ripartire così uniti anche durante l’emergenza sanitaria legata al covid-19. L’assemblea dei soci ci ha confermato la fiducia nell’impegno svolto, che ora sarà rafforzato da un nuovo consiglio direttivo costituito da volontari desiderosi di dedicare le loro competenze al CSV. Ci sentiamo tutti molto motivati a dare il meglio di noi stessi, soprattutto in un momento di grande fragilità sociale, dove il volontariato sarà sempre più importante e il CSV rivestirà un ruolo strategico nel mettere in rete le realtà e gli enti del territorio e favorire l’ascolto dei bisogni delle comunità”.

In questi mesi il consiglio direttivo ha operato insieme allo staff degli operatori per realizzare la nuova carta dei servizi di CSV Terre Estensi ed il relativo regolamento, che verranno pubblicati all’inizio del 2021. Anche alla luce dell’emergenza sono stati impostati la programmazione 2021 e il bilancio preventivo, approvati entrambi in sede di assemblea, con un rafforzamento di servizi e iniziative per essere più vicini e a sostegno delle associazioni e dei volontari, all’insegna della coprogettazione, digitalizzazione, comunicazione e sostenibilità.
Durante un’assemblea di sicuro diversa dal solito, in videoconferenza per garantire la sicurezza contro il contagio, con alcuni partecipanti in presenza presso le sedi del CSV con mascherine e divisi in più sale, i rappresentanti delle associazioni socie hanno eletto anche l’Organo di Controllo e la Commissione di Garanzia di CSV Terre Estensi, confermando rispettivamente Antonella Scaglioni, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori sez. Provinciale di Modena e Massimo Maiarelli,  AR.CA. Onlus Cento (FE) che opereranno con Vito Rosati, Presidente nominato da OTC Emilia Romagna (Organo Territoriale di Controllo dei CSV), e nella Commissione di Garanzia Cristian Bertacchini Mattioli, Alecrim World Maranello (MO),Pirazzoli Maurizio, Avis Provinciale Modena ODV (MO), Giuliano Tomasi, Associazione socio-culturale e di volontariato Buonincontro Codigoro (FE).
Nel 2020 l’emergenza sanitaria ha comportato difficoltà inedite anche per il volontariato e l’associazionismo dei territori e un impoverimento della popolazione, una situazione spiazzante che ha richiesto al CSV un sostegno flessibile ma anche una riflessione strategica per il futuro. Ora l’obiettivo è arrivare all’accreditamento del nuovo CSV Terre Estensi come CSV delle provincie di Ferrara e di Modena.

Vi racconto ‘La mia Africa’

Da: Roberto Parltrinieri

Giulia Sgarbi, cooperante per varie ONG, in conferenza per gli allievi dell’Istituto Superiore L. Einaudi (lunedì 21 dicembre, ore 10.10-12.10)

Vi racconto ‘La mia Africa’

L’incontro, a distanza, nell’ambito delle iniziative di ApertaMente

“Ex Africa semper aliquid novi”, scriveva Plinio il vecchio nel I secolo d.C. “dall’Africa arriva sempre qualcosa di nuovo”. Sei anni in Africa occidentale. Cinque anni in Mali, in un Paese che non sarà mai patria, ma che per Giulia Sgarbi è ormai casa.
Il suo intervento, lunedì 21 dicembre, per gli allievi di alcune classi quarte dell’Istituto Einaudi, vuole essere un’occasione di condivisione di esperienze e riflessioni scaturite da un percorso sul campo; da tentativi di trovare la propria strada, la propria felicità, il proprio posto nel mondo. Il dialogo vuole approfondire visioni che si oppongono alle semplificazioni mediatiche e ai bombardamenti di propaganda attorno al continente africano. Vuole dare un’idea più precisa riguardo al mondo della cooperazione internazionale, troppo spesso confuso con il cosiddetto volon-turismo. Vuole essere un’occasione per interrogare ed oltrepassare gli stereotipi legati a bambini denutriti, terrorismo e migrazioni. Vuole essere un’occasione per andare oltre l’approccio paternalistico e l’esotismo legato ad un continente le cui eccellenze sono spesso ignorate. Vuole essere una fonte d’ispirazione a conoscere di più contesti apparentemente lontani, ma in realtà, sempre più vicini.
Dopo la laurea presso Unife in “Economia delle Amministrazioni Pubbliche e delle Istituzioni Internazionali”, Giulia Sgarbi si trasferisce dapprima a Parigi per una borsa di studio Erasmus, svolgendo studi in economia applicata al mondo dell’arte e della cultura; poi va a Barcellona, dove consegue una laurea specialistica in economia con indirizzo “gestione culturale”. Rientra a Ferrara e durante uno stage con la MLB Home Gallery sviluppa la prima bozza di progetto per l’incubatore di imprese culturali “Spazio Grisù”, in zona Gad. Spirito libero, Giulia torna poi in Spagna per lavorare alla Fiera d’arte contemporanea di Barcellona e a INTERARTS, una fondazione che realizza progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo con una dimensione culturale; si avvicina così al mondo della cooperazione internazionale e, dopo avere conseguito una seconda laurea specialistica a Parigi, in “Azioni Umanitarie Internazionali e ONG”, realizza missioni con le più grandi ONG internazionali, tra cui il Secours Catholique (Caritas Francia), Catholic Relief Services (Caritas USA) e Save the Children International.
“La mia prima missione fu in Pakistan – ci ricorda Giulia –, fra Islamabad e Sukkur, nella regione centrale del Sindh, dove ero responsabile del processo di valutazione finale di diversi programmi pluriannuali. Sono poi stata trasferita in Guinea Conakry, dove ho lavorato all’apertura di un nuovo sub-ufficio nazionale e sono infine atterrata in Mali, dove risiedo da più di 5 anni. Qui ho cambiato diversi lavori ed organizzazioni, per poter restare in un Paese che mi ha permesso di conciliare entrambe le mie professionalità: il settore dell’umanitario e quello culturale; ho collaborato infatti per più di 3 anni con un centro coreografico locale, curando la produzione di 3 festival internazionali di danza contemporanea a Bamako e aprendone uno nuovo a Port-au-Prince (Haïti). Ho inoltre gestito diverse tournée della compagnia in eventi internazionali come il Festival di Avignone e Documenta14. Dal 2018 ricopro il ruolo di “Business Development Manager” per Save the Children International in Mali, occupandomi della coordinazione di tutte le nuove opportunità di progetto e della fundrasing strategy, gestendo le relazioni con i donatori e di cooperazione bilaterale e multilaterale”.

Questa maggioranza ha problemi con l’urbanistica.

Da: Roberta Fusari, Azione Civica Ferrara

Da 18 mesi la città sta aspettando il nuovo piano urbanistico (PUG), per offrire regole più semplici e adeguate a quanto richiesto dal momento storico, con una decisa semplificazione, con incentivi veri alla riqualificazione e rigenerazione, con la cancellazione delle aree edificabili che consumano suolo, con regole chiare per l’applicazione del superbonus nel rinnovo energetico degli edifici, ma niente, non abbiamo visto nemmeno un documento preliminare.
Non sappiamo nulla di quali siano i tempi e i contenuti previsti, nonostante nel Documento Unico di Programmazione (DUP), sempre citato dalla Giunta, si parli non solo di Piano Urbanistico Generale (PUG), ma anche di Piano Strategico, anche questo completamente assente dall’agenda comunale.
Abbiamo seguito invece il lento e inesorabile smantellamento della struttura e delle competenze interne al Comune capaci di realizzare il piano (persone, tecnici preparati e competenti), forse per giustificare i 250.000€ di incarichi esterni previsti a bilancio, ma non ancora assegnati.

Abbiamo visto realizzare e candidare in Regione, naturalmente con un costo per le casse pubbliche, un progetto per 31 alloggi pubblici, selezionato e di prossimo finanziamento, ritirarlo e annullarlo senza nessuna giustificazione da parte della Giunta che lo aveva proposto e pagato. Si sono persi così ben 5.500.000€ di contributi extra bilancio comunale per fare case pubbliche, come se non ce ne fosse bisogno. E non sappiamo nulla della strategia dell’Amministrazione sul tema dell’abitare, delle risposte che intende dare ai bisogni dei cittadini di case adeguate, nonostante ci sia un bando nazionale aperto per finanziare progetti e realizzazioni, sul quale il Comune può presentare entro il mese di marzo tre proposte per ottenere fino a 45 milioni di euro. Una nostra interpellanza a riguardo, non ha ancora ricevuto risposta.

Abbiamo visto la Giunta esprimersi sul prosieguo dei progetti del Piano Periferie ormai in cantiere perchè “sarebbe una follia fermarli”, per poi sospendere tutto solo 5 mesi dopo, rischiando di perdere 19,5 milioni in lavori pubblici tutti extra bilancio comunale, per chiedere una rimodulazione dei progetti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sostenendo che fare un parcheggio a raso molto più grande dell’esistente a ridosso delle Mura estensi con alcuni percorsi verdi e dei giochi d’acqua sia più “sostenibile” di un parco pubblico da 160 ettari nella zona sud. Senza mai mostrare i progetti esistenti, senza aprire un dibattito pubblico sulle nuove proposte, che non rispettano nemmeno i piani urbanistici esistenti (quelli almeno furono votati in consiglio comunale). E non sappiamo nulla dell’esito di questa richiesta e della variante necessaria per, eventualmente, realizzarla.
Intanto i lavori sono centellinati, il parco della Darsena e il giardino dell’ex Camilli proseguono, ma sono tutti in ritardo di molti mesi e nulla si sa dei successivi cantieri. Di sicuro da quei 19,5 milioni se ne sono già persi 1,5 per il parcheggio multipiano, e altri 6,5 milioni sono in attesta di risposte da Roma, mentre potrebbero essere cantieri già chiusi a favore delle imprese che avrebbero lavorato (e dei cittadini che avrebbero aree già riqualificate).

Abbiamo visto una delibera di modifica degli obiettivi del secondo Piano Operativo Comunale, unico strumento ora attivo pensato per una situazione completamente diversa da quando è stato approvato, apparire e poi scomparire; una delibera iscritta alla Commissione, quindi approvata in Giunta, poi sospesa per essere rivista forse a gennaio, senza particolari motivazioni.

Se qualche imprenditore fosse pronto per delle iniziative e per qualcosa di più dell’ordinario, sappia che questa Amministrazione non è in grado di rispondere, non ha ancora individuato una programmazione urbanistica e non riesce a dare dei tempi certi, nemmeno nel percorso politico di maggioranza delle proprie scelte.

Test antidroga? no grazie

Da: Mario Zamorani

TEST ANTIDROGA? NO GRAZIE

Alla maggioranza l’ormai mitica maglietta “+rum – rom” e per l’opposizione si potrebbe pensare a una con la scritta “+demagogia – democrazia”.

Di cosa parlo? Parlo di droga: un argomento che, da radicale, conosco bene.

A proposito di sostanze vietate è netta la divisione fra proibizionismo (che ha fallito ovunque nel mondo e ha arricchito a dismisura le narcomafie) e antiproibizionismo, dove mi colloco. I probizionisti tendono a criminalizzare i consumatori di sostanze vietate, vogliono solo la repressione; gli antiproibizionisti tendono a informare, prevenire, valutare senza moralismi, ridurre i danni da assunzione di sostanze pericolose, legalizzare la cannabis.

I test antidroga per gli amministratori, obbligatori o volontari, sono stati più volte proposti da Meloni, Salvini, Giovanardi (e Trump per Biden) e in genere della destra giustizialista e forcaiola. Oggi a Ferrara questo viene proposto dall’opposizione (una parte) in una farsesca inversione di ruoli.

Hai usato sostanze vietate? Noi ti puntiamo l’indice accusatorio e ti condanniamo! Certo c’è il segno di un’opposizione spuntata e disperante, che non sa costruire un progetto, ma è anche presente una cultura che tende a condannare anziché cercare di comprendere, studiare un fenomeno, sforzarsi di intervenire per la riduzione del danno.

In questa logica autoritaria e moralistica consiglierei anche di produrre un’autocertificazione (volontaria, s’intende!) di non avere “commesso atti impuri” nell’ultimo mese. Non dubito che molti ritengano che commettere atti impuri renda un amministratore inadatto a un così elevato ruolo. Ma si potrebbe andare oltre, elencando decine di controlli o autocertificazioni (sempre volontari, s’intende!).

Da laico, da liberale, non giudico mai le intenzioni, più sommessamente mi limito a valutare i fatti: e qui vedo la forma mentis di chi tratta il presunto diverso come un perverso, da mettere all’indice. A quanto pare il metodo Naomo fa proseliti; “dividere, dividere, dividere” sembra l’imperativo trionfante; invece di cercare di ricomporre una comunità lacerata a partire dal dato di “prendersi cura” dell’altro, chiunque egli sia. Un disastro.

Per molti il fine giustifica i mezzi; noi invece crediamo che i mezzi prefigurino i fini.

Cordiali saluti.

Mario Zamorani

+Europa – Ferrara

Parco Delta Po, Comune di Comacchio – conferenza stampa in occasione della liberazione delle anguille in mare

Da: Cecilia Roversi, Madeeventi

Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità
Delta del Po e Comune di Comacchio invitano la stampa alla conferenza stampa in occasione della liberazione delle anguille in mare, che si svolgerà mercoledì 23 dicembre.

L’evento, unico in Italia e che si ripete annualmente già da diversi anni al Parco Delta Po, rientra nel Piano di Gestione Regionale e Nazionale e nelle linee guida per la tutela dell’Anguilla Europea, inserita nella lista rossa dello IUCN come specie “in pericolo critico di estinzione”. L’inclusione nella lista comporta la definizione di azioni di gestione della pesca e degli habitat finalizzate alla conservazione della specie ed all’aumento della consistenza degli stock.

Le anguille che verranno liberate hanno un’età compresa tra i sei e i nove anni, quindi ancora forti e vitali per compiere la traversata e raggiungere con successo il Mar dei Sargassi, dove si riprodurranno: ritorneranno poi nel Delta del Po le nuove generazioni.

“Una città sicura?” | Cittadini Del Mondo Ferrara

Da: Cittadini del Mondo, Associazione Nigeriani Ferrara

Una città sicura?
Con frequenza quasi quotidiana nella nostra città assistiamo a scene come quella del pomeriggio del 9 dicembre in piazza Castellina: più di 10 agenti, fra soldati, carabinieri e vigili, tre veicoli ed un cane attorno ad un ragazzo giovane, chiaramente terrorizzato per quello che gli stava succedendo. Il ragazzo, non c’è bisogno di dirlo, era nero. Sappiamo tutti che, quando nei giornali locali si leggono frasi del tipo: “sono state identificate 123 persone risultate regolari”, si parla di stranieri. E’ questo il tipo di città che vogliamo? Dove alcuni nostri concittadini rischiano di essere umiliati in questo modo ogni volta che escono di casa semplicemente perchè hanno la pelle scura? Vogliamo tutti una città sicura, ma è questo il modo migliore per ottenerla? Forse è ora di farci qualche domanda. Essere nero non significa essere criminale.

“Un giorno nel Giurassico! Sabato 19 dicembre il terzo appuntamento online di ‘Aspettando Unijunior – Bella Scienza!’”

Da: Ufficio Stampa Unife

Un giorno nel Giurassico!

Sabato 19 dicembre il terzo appuntamento online di

“Aspettando Unijunior – Bella Scienza!” per giovani dagli 8 ai 14 anni

Si va alla scoperta della paleontologia tra scavi, fossili e l’estinzione dei dinosauri nel corso di “Un giorno nel Giurassico!”, terzo appuntamento di “Aspettando Unijunior – Bella Scienza!”, programma invernale di incontri gratuiti online in diretta per giovani allieve e allievi di Unijunior, che si terrà sabato 19 dicembre alle ore 15.

“Crediamo fortemente che la cultura non si debba fermare e che soprattutto in questo momento sia necessario promuovere opportunità formative che siano stimolanti, interattive e divertenti per i più giovani – affermano gli organizzatori Riccardo Guidetti dell’Associazione Leo Scienza e per l’Ateneo di Ferrara Maria Grazia Campantico – Per questo il progetto Aspettando Unijunior – Bella Scienza! farà leva sulla nostra decennale esperienza di educatori e divulgatori scientifici in scuole, festival ed eventi, con il supporto di docenti universitari amici di Unijunior”.

Tutti gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom, che permetterà di vedere lo “scienziato pazzo” in diretta, fare domande attraverso la chat e il microfono, attivare la videocamera.

Per partecipare basta un click per ricevere via mail il link attraverso il quale accedere alla diretta. Tutte le istruzioni sul sito www.unijunior.it

Prossimo appuntamento il 29 dicembre con “Apprendiste e apprendisti Astronauti!”.

Per informazioni: info@unijunor.it, tel. 051 685000

Progetto ‘Illusive’

Da: Stefania Rubbini

Il progetto “Illusive” nasce all’interno di quell’incubatore creativo nel centro di Ferrara: il liceo artistico Dosso Dossi. Ai ragazzi, affiancati da professionisti del settore, viene chiesto di sviluppare un progetto editoriale, seguendo passo passo l’ambito contenutistico, grafico e curatoriale della rivista.

Ferrara Museo quotidiano è il tema della rivista N.0, la quale raccoglie gli scatti dei ragazzi portando l’attenzione su quei dettagli che ci circondano ma che, spesso, essendo talmente usuali e tipici delle nostre vite quotidiane, diventano invisibili, nonostante l’immenso potenziale narrativo che si portano appresso. È così dunque che, la nebbia, gli edifici dismessi, la fabbrica, la campagna, acquistano un valore magico agli occhi di chi riesce a coglierlo, ma se è vero che la difficoltà maggiore sta nel notare l’invisibile che abbiamo sotto gli occhi, altrettanto difficile è saperlo trasmettere. L’edizione N.0, il cui progetto grafico ed impaginazione è a cura di Giulio Testi, è stato diretto da Cinzia Calzolari, con la partecipazione di Gabriella Soavi e Massimo Marchetti, Giovanni Guerzoni e Maria Luisa Pacelli per la parte editoriale.

La seconda edizione di Illusive, porta alla luce il tema della terra, focalizzandosi non tanto sul problema ambientale, quanto sulle diverse sfaccettature che esso porta in sé.

Un’esplorazione che parte dall’uso della terracotta in ambito artistico, passando per la bonifica agraria, la conservazione dei fossili ed infine, prendendo in analisi la più dura e realistica delle sue mille facce, inserendo così nel progetto anche il cimitero della Certosa. La terra è il luogo da dove siamo venuti e nel quale, una volta morti, ritorneremo. Terra primo ingrediente è il titolo dell’edizione N.1, diretta da Cinzia Calzolari, con il coordinamento grafico di Federica Zabarri, l’assistenza al progetto e l’editoria di Massimo Marchetti e Tiziano Menabò.

L’idea di esporre in Bacheca nasce dalla volontà di Arci Ferrara APS di rendere ancora e per l’ultima volta questo’anno, il cinema Boldini parte della cittadinanza attiva.

La convenzione con Arci Ferrara negli ultimi 20 anni ha permesso che al cinema Boldini fosse riservata una programmazione prevalentemente d’essai, garantendo anche grazie al teatro ragazzi, allo spazio dedicato a Mondovisioni durante il festival di Internazionale ed a numerose altre iniziative, la restituzione alla città di proposte alternative e di spessore che non si limitavano al mero intrattenimento, ma erano sinonimo di informazione, scambio, integrazione, nonché di riflessione, dibattito e confronto.

Per non lasciare che tutto si spenga silenziosamente all’ombra del virus, Arci Ferrara APS metterà a disposizione le bacheche esterne, solitamente utilizzate per le locandine dei film, come vetrina espositiva per dare voce ad una forma di cultura che non è quella cinematografica o teatrale, ma che allo stesso modo arricchisce, dialoga e muove il mondo: l’arte. Non perdiamo l’abitudine di dare un’occhiata alle bacheche all’esterno del cinema, allunghiamo la nostra passeggiata e passiamoci davanti lo stesso, non lasciamo che le nostre consuetudini più belle si perdano e manteniamo viva la nostra curiosità.

Grazie al liceo artistico Dosso Dossi per il progetto che ha messo a disposizione e per essersi prestato a collaborare. La mostra sarà visibile da venerdì 18/12/2020.

Burattini in festa tra Faenza e Comacchio

Da: Massimiliano Venturi

FAGIOLINO & FRIENDS: BURATTINAI IN FESTA TRA FAENZA E COMACCHIO

Un ricco evento per spettatori ed appassionati di tutte le età

Dopo l’apertura della rassegna I Colori del Natale, che in diretta interattiva su facebook ha superato gli ostacoli del momento regalando al pubblico un pomeriggio di divertimento ed emozioni, burattini e marionette proseguono nella loro presenza su web, proponendo un evento speciale, con un ricco programma concentrato in un unico pomeriggio. Domenica 20 dicembre avrà infatti luogo la seconda edizione di Fagiolino & Friends, un minifestival tra Faenza e Comacchio, dedicato al pubblico, agli operatori ed a tutti gli appassionati del mondo del Teatro di Figura.

Dopo la fortunata esperienza del 2019, l’evento si rinnova approdando sul web, pronto ad offrire un pomeriggio ricco di soprese e divertimento. Il programma partirà dalle ore 15:30 in collegamento da Faenza, dove l’Atelier delle Figure / Scuola per burattinai e contastorie aprirà le porte per un open day virtuale, con interventi di docenti, allievi e personalità di spicco del settore, tra i quali Stefano Giunchi (direttore dell’Atelier), Piero Corbella (Presidente ATF/AGIS), Alfonso Cipolla (Presidente UNIMA), Luca Loglio (Museo dei Burattini di Bergamo), Paola Serafini (La Voce delle Cose), Corrado Vecchi (Le Mani Parlanti), Roberta Colombo (Festival Arrivano dal Mare!), Fabrizio Montecchi (Teatro Gioco Vita), Sergio Diotti (narratore) e Gaspare Nasuto (burattinaio). Il collegamento sarà disponibile sulla pagina facebook dell’Atelier delle Figure.

Alle 16:30 cominceranno gli spettacoli, secondo una formula inedita: in diretta streaming dal palco della Sala Polivalente di Palazzo Bellini a Comacchio, tre compagnie si alterneranno in un duello all’ultima risata, tra divertimento e bastonate.

Saranno protagonisti i Burattini di Mattia Zecchi con lo spettacolo Le avventure di Fagiolino, le creazioni di Gianluca Palma della compagnia All’InCirco, con il Marionette Cabaret ed i Burattini di Massimiliano Venturi, che proporranno Sganapino apprendista contadino.
La differente declinazione artistica degli interpreti offrirà un programma che spazierà dalle farse della tradizione alle più moderne contaminazioni, producendo un evento di grande impatto scenico, pronto a divertire il pubblico di tutte le età.

La programmazione di teatro di figura in streaming proseguirà poi tra Natale e capodanno con un ricco programma; questi i prossimi appuntamenti: sabato 26/12 alle 16:30 sarà on line il primo episodio della miniserie Il tesoro della nave romana, con i burattini di Massimiliano Venturi, mentre domenica 27/12 sempre alle 16:30 Andrea Marchi della compagnia Atuttotondo proporrà in streaming dal vivo lo spettacolo Il Paggio Giullare. Il programma completo ed i link per la visione gratuita degli spettacoli sono disponibili sul sito www.comacchioateatro.it

Fagiolino & Friends è un evento realizzato da Bialystok Produzioni in collaborazione con l’Atelier delle Figure – Scuola per Burattinai e Contastorie, Comune di Comacchio, Ecipar Ravenna, CNA, Teatro dell’Aglio, ATF / AGIS, e si avvale del contributo della Regione Emilia Romagna nell’ambito del progetto Burattini alla Riscossa – per un teatro popolare del Delta del Po (direzione artistica Massimiliano Venturi).

Gli spettacoli sono adatti a tutti a partire dai 3 anni di età. Per restare aggiornati sui prossimi eventi è possibile iscriversi alla newsletter su www.comacchioateatro.it. Infoline: +39 349 0807587 e mail@burattini.info. Anteprime ed aggiornamenti in tempo reale sulle pagine facebook ‘Comacchio a Teatro’ e ‘I Burattini di Massimiliano Venturi’.

L’Emilia-Romagna pronta per il vaccino anti-Covid

Coronavirus. L’Emilia-Romagna pronta per il vaccino anti-Covid: già allestita la macchina organizzativa per garantire da inizio gennaio la somministrazione alle prime 183mila persone tra personale sanitario e ospiti delle CRA. Bonaccini-Donini: “Passo determinante per uscire dalla pandemia, siamo attrezzati. Un ringraziamento al personale sanitario e un pensiero per chi non c’è più, ma non abbassiamo la guardia. Dai professionisti della sanità adesione altissima”

Campagna vaccinale da completare in 46 giorni per entrambe le dosi: in media saranno eseguiti circa 10.000 vaccini al giorno, con circa 300 persone coinvolte tra medici, infermieri, Oss, personale amministrativo e volontari. Previsto un punto di somministrazione per provincia (3 a Bologna, Imola compresa), operativi 7 giorni su 7, mattina e pomeriggio; il tempo previsto per ogni vaccino non supererà i 5 minuti; nelle strutture per anziani la som ministrazione sarà a domicilio

Bologna – Entra nel vivo la nuova fase, quella finale della lotta al Coronavirus. La Regione Emilia-Romagna è infatti già pronta a dare il via alla prima fase della campagna vaccinale, che partirà a inizio gennaio, non appena il primo vaccino, quello prodotto da Pfeizer, sarà consegnato sul territorio.

Dal numero di medici coinvolti alla distribuzione dei centri di somministrazione, ogni procedura è stata già definita per permettere la vaccinazione di quelle che sono state ritenute – e così indicate dal ministero – le categorie alle quali è più urgente somministrare il vaccino: tutto il personale degli ospedali, pubblici e privati, e dei presidi socio-sanitari territoriali, dai sanitari ai tecnici, agli amministrativi, nonché i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta; i volontari e i dipendenti delle associazioni e delle attività di emergenza di trasporto sociale; tutto il mondo delle strutture residenziali per anziani, sia operatori che ospiti.

In questa prima fase le persone che potenzialmente, dato che non c’è l’obbligatorietà, potranno essere vaccinate, sono circa 180mila, per un totale di oltre 360.000 somministrazioni; sono infatti previste due dosi per ogni vaccinazione, a partire appunto da inizio gennaio e nell’arco massimo di 46 giorni (23 per il vaccino e altrettanti per il richiamo); ma si stima che ne bastino 18 per ognuna delle operazioni. Si parla quindi di una media di circa 10.000 vaccinazioni al giorno.

Una campagna vaccinale imponente, che la Regione, in accordo con le Aziende sanitarie del territorio, è già andata a definire in ogni suo aspetto. E che per ora ha riscosso una adesione massima: dai primi quesiti sulle intenzioni di vaccinazione inviati al personale sanitario, quasi la totalità, il 96%, ha espresso la propria volontà a vaccinarsi.

“Il vaccino tanto atteso è finalmente una realtà- dichiarano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute-. L’Emilia-Romagna è pronta a partire con la vaccinazione agli operatori sanitari e agli ospiti delle residenze per anziani, le due categorie che hanno pagato un prezzo altissimo in termini di malattia, decesso e dolore nel corso delle prime due ondate epidemiche, e che devono prioritariamente essere protette ora che il vaccino è disponibile. Siamo pronti e attrezzati per mettere in campo un’organizzazione che dovrà gestire per gran parte del 2021 anche la successiva campagna vaccinale di massa, che richiederà un ulteriore sforzo organizzativo. Voglio ancora una volta ringraziare il personale sanitario per la dedizione e la professionalità dimostrati sino ad ora, e assicurare che, come istituzione, saremo al loro fianco 24 ore al giorno per l’impegno che ci aspetta per i prossimi mesi”.

“Questo è davvero un passo determinante- proseguono Bonaccini e Donini- per iniziare il percorso di uscita dalla pandemia e ritrovare finalmente la quotidianità delle nostre relazioni personali e professionali, con un pensiero di grande commozione per chi non c’è più. L’avvio della vaccinazione non deve assolutamente indurci ad abbassare la guardia, dobbiamo tutti continuare ad osservare scrupolosamente le indicazioni necessarie a proteggere noi stessi e gli altri fino a quando la battaglia contro il virus non sarà vinta”.

“Infine- chiudono presidente e assessore- un ringraziamento al personale sanitario che in queste ore sta rispondendo sui siti aziendali al quesito sull’intenzione alla vaccinazione contro SARS-CoV-2. Ieri, su 13.425 risposte pervenute, in 12.894, ben il 96%, si sono detti favorevoli, un elemento che ci riempie di fiducia per i tempi che ci aspettano”.

Le modalità operative

Per ogni provincia è stato definito un punto unico di somministrazione, con l’eccezione della provincia di Bologna che potrà contare su due punti, a cui si deve aggiungere quello di riferimento per l’Ausl di Imola.

I centri vaccinali, che saranno definiti già nei prossimi giorni, dovranno essere posizionati al di fuori delle strutture ospedaliere, o comunque in aree dove non è previsto né in entrata né in uscita il passaggio degli utenti; sarà possibile anche attrezzare aree esterne, ad esempio con le tensostrutture fornite da Protezione civile ed esercito, ed eventualmente si potrà ricorrere a palasport o poli fieristici.

Le strutture dovranno essere facilmente raggiungibili e disporre di un ampio parcheggio, in ognuna deve essere garantita la presenza di un mezzo di emergenza e saranno tutte suddivise in più spazi, uno per ogni fase della vaccinazione: una prima zona di accoglienza, seguita da quella per lo svolgimento di tutta la fase di amministrazione (l’utente non impiegherà più di 5 minuti per queste prime operazioni), poi l’area di vaccinazione vera e propria (con un tempo previsto di 5 minuti) e infine quella per l’osservazione post-vaccinale, dove si sarà trattenuti per 10 minuti.

Complessivamente, per quel che riguarda la vaccinazione agli operatori sanitari, sono circa 300 le persone al momento previste per le operazioni di vaccinazione in tutta la regione tra medici, infermieri, operatori sociosanitari, amministrativi e volontari. Naturalmente sulla base di nuove esigenze il personale potrà essere incrementato.

Si lavorerà per team, ognuno composto da almeno un medico, che fungerà da referente, un minimo di cinque tra infermieri e assistenti sanitari e non meno di due operatori sociosanitari, a cui si dovranno poi aggiungere un amministrativo e un minimo di quattro volontari, ad esempio della Protezione civile, che si occuperanno di tutte le operazioni pre-seduta e della gestione dell’area di osservazione post-vaccinale.

Ogni centro di somministrazione potrà contare su più equipe mediche al lavoro, e alle Aziende sanitarie è lasciata anche la possibilità sia di modificare i rapporti numerici tra medici ed infermieri sia di prevedere gruppi di lavoro allargati; in caso di difficoltà a reperire volontari, le Aziende dovranno rivolgersi al proprio personale dipendente.

Ciascun team lavorerà per 6 giorni a settimana, e non più di 8 ore al giorno, con un minimo di 300 persone vaccinate ogni turno; in caso di necessità, sarà possibile strutturare i turni dei diversi team sette giorni su sette, anche nel pomeriggio.

Le vaccinazioni nelle strutture per anziani

Per quanto riguarda invece le vaccinazioni agli ospiti delle strutture per anziani, che sono 1.976 in regione, saranno effettuate a domicilio nelle residenze: per quelle di grandi dimensioni si muoverà un team medico, mentre per quelle più piccole il modello organizzativo di riferimento sarà quello delle Usca.

Ogni team dovrebbe operare in modo tale che ciascuno operatore vaccini almeno tre persone all’ora nelle strutture con un massimo di 50 ospiti, mentre per quelle più grandi la tempistica può aumentare ad almeno 4 vaccinazioni ogni ora, considerando nei tempi anche le operazioni di spostamento e quelle di presa in carico e preparazione delle dosi.

Dal punto di vista degli utenti, tutto il personale del mondo della sanità che intende vaccinarsi dovrà prenotarsi attraverso un sistema che assegnerà automaticamente due appuntamenti, uno per la prima e uno per la seconda dose; per gli ospiti delle Rsa sono in fase di definizione le modalità, con il coinvolgimento dei gestori.

Al cantón fraréś
Luciana Guberti: “Nadàl e dialèt”

La vigilia è un giorno di aspettative. La vigilia di Natale è attesa, suono di campane, fede, rito e leggenda. Per rendere l’atmosfera nell’aria a Luciana Guberti non servono tante parole, l’invito è lasciarsi trasportare. In una seconda poesia l’autrice si interroga sul perchè pensa e parla in dialetto: i ricordi dell’infanzia, le espressioni dei familiari, il richiamo del focolare, gli angoli del paese sono le radici della sua esistenza.

La vźìlia ad Nadàl

La vźìlia ad Nadàl
l’è uη gióraη speciàl..!
T’al sént int la źént
chi’è tuti cuntént
i t’al diś ill campàη
che a festa li sóna
da vśin e luntàn.
I t’al diś i culór e tant lampadìη
che i s’impìza e i sa śmorza
su fnèstar e zardìη.
La vźìlia ad Nadàl
l’è uη gióraη speciàl…
parché a meźanòt i’ànźul dal ziél
i’arcòrda a la źént,
cmè cla nòt ai pastór,
che a nas nòstar Sgnór
int na stala, col fréd, seηza gnént!
Ma iη véta ala stala
agh’è granda na stéla
coη la cóa luśénta
c’la fa luś aηch par déntar,
e par chi vol capìr,
aη gh’è àltar da dir..!

La vigilia di Natale
La vigilia di Natale / è un giorno speciale..! / Lo senti nella gente / che è tutta contenta, / te lo dicono le campane / che suonano a festa / vicino e lontano. / Te lo dicono i colori e tante luminarie / che si accendono e si spengono / sulle finestre e nei giardini. / La vigilia di Natale / è un giorno speciale… / perché a mezzanotte gli angeli del cielo / ricordano alla gente, / come quella notte ai pastori, / che nasce il nostro Signore / in una stalla, col freddo, senza niente! / Ma in cima alla stalla / c’è grande una stella / con la coda lucente / che fa luce anche dentro, / e per chi vuol capire, / non c’è altro da dire..!

 

Parché al dialèt

“Parché iη dialèt?” al m’à dmandà uη profesór un dì.
Mi, lì par lì, ag ho rispòst: “Parché l’im vien acsì!”.
Ma la risposta giusta, da dar al profesór,
l’era lugàda déntar int al me cuór
e al n’è sta fàzil niaηch par mi, capìr par ben,
al parché acsì l’im vien.
Al me scrìvar in dialèt l’è turnàr int la cuna,
l’è la téta ad me mama,
l’è ciuciàr in sla tomàna
e acsì pulacìda, far aηch uη sunìη,
col me zié e me mama clì zcór piaη pianiη…
L’è al profum dill ciapeli iη sla piastra dla stùa,
l’è l’udór dla calìźna dal camin ad ca’ tóa,
l’è me fradèl, coη mi sóra ill spal,
ch’à rid e al cmand cmè s’al fuss uη cavàl.
L’è me babo c’al riva coη zastìn ad sfuracèl,
l’è me mama c’la sténd coη corda e furzèl.
L’è la Madona ad piazéta, coη set spad int al cuór,
c’l’at guarda int i oć seηza raηcór,
i’è ill radìś dla me vita, iηgumbiàdi int al pet,
che quand i fa uη fiór al zcór in dialèt.

Perché il dialetto
“Perché in dialetto?” mi ha chiesto un giorno un professore. / Lì per lì, gli ho risposto: “Perché mi vien così!”. / Ma la risposta giusta, da dare al professore, / era nascosta dentro al mio cuore / e non è stato facile neanche per me capire bene, / perché così mi viene. / Il mio scrivere in dialetto è tornare nella culla, / è la tetta di mia mamma, / è succhiare sull’ottomana / e così appollaiata, fare anche un sonnellino, / con mia zia e mia mamma che parlano pianino… / È il profumo di fette di frutta sulla piastra della stufa, / è l’odore di caligine del camino di casa tua, / è mio fratello, con me sulle spalle / che rido e lo comando come fosse un cavallo. / È mio babbo che arriva con un cestino di spugnole, / è mia mamma che stende con corda e forcella. / È la Madonna della piazzetta, con sette spade nel cuore, / che ti guarda negli occhi senza rancore; / sono le radici della mia vita, aggrovigliate nel petto, / che quando fanno un fiore parla in dialetto.

Tratte da: Luciana Guberti, La piazéta, poesie recitate dall’autrice, CD, Modena, Forte House, 2006.

Luciana Guberti
(Bondeno 1935) Orologiaia di Bondeno, con la famiglia ha condotto per anni lo storico negozio laboratorio avviato dal padre Leonello nel 1926 e ubicato int al Stracantón (angolo via Turati). Inizia scrivendo zirudele per gli amici e in parrocchia. Socia del Tréb dal Tridèl, ha ricevuto riconoscimenti e premi in concorsi provinciali e regionali.

Al cantóη fraréś: testi di ieri e di oggi in dialetto ferrarese, la rubrica curata da Ciarin per Ferraraitalia, esce ogni 15 giorni al venerdì mattina. Per leggere le puntate precedenti clicca [Qui] 

Cover: Davanzale invernale, foto di Marco Chiarini