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Giorno: 30 Dicembre 2020

Successo per il Concerto di Natale in streaming, più di 600 visualizzazioni per l’evento del Conservatorio

Da: Conservatorio Ferrara

Successo per il Concerto di Natale in streaming, più di 600 visualizzazioni per l’evento del Conservatorio. Da gennaio lo streaming musicale continua

Il direttore Scafati: “Preziosa occasione per motivare gli studenti a non arrendersi di fronte alle difficoltà. Continueremo con le iniziative in streaming”. Dal 16 gennaio una rassegna musicale in programma

Il concerto è andato in scena in presa diretta nella Basilica di San Giorgio fuori le Mura martedì scorso – 29 dicembre – sul Canale Youtube del Conservatorio con il Coro da Camera e il Gruppo Madrigalistico del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara

Ferrara – Il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara è tornato a fare musica per la propria città, riempiendo virtualmente la Basilica di San Giorgio fuori le Mura. Sono stati, infatti, oltre 600 le visualizzazioni durante lo streaming del Concerto di Natale con il Coro da Camera e il Gruppo Madrigalistico del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Coinvolte nel progetto, infatti, sono state la Classe di Esercitazioni corali di Manolo Da Rold e la Classe di Organo di Wladimir Matesic, con Federica Mapelli al pianoforte e il soprano Anastasia Skenderaj, e la direzione di Manolo Da Rold. All’organo gli allievi Devid Pavanati, Ludovico Silvestri, Jacopo Zanini e Maristella Ragnedda. Durante il concerto, più di trecento sono state le connessioni iniziali. Lo streaming si è concluso con 614 visualizzazioni. Oltre a brani del Novecento, sono stati proposti altri della tradizione tra Cinquecento e Settecento. Il concerto verrà ricaricato nei prossimi giorni sul canale Youtube del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara.

“Sono davvero molto contento del successo dell’iniziativa, organizzata in collaborazione con la Parrocchia della Basilica di San Giorgio e con il contributo del Comune di Ferrara – spiega il direttore Fernando Scafati –. In un momento così complesso per tutte le attività artistiche, il successo testimonia il desiderio del pubblico di ascoltare musica come una necessità”. Il direttore del Conservatorio aggiunge: “Questi momenti sono preziose occasioni per motivare gli studenti a non arrendersi di fronte alle difficoltà. Continueremo quindi con le iniziative in streaming finché non sarà possibile tornare alle esecuzioni con la presenza di pubblico”.

Dal 16 gennaio, infatti, il Conservatorio Frescobaldi propone una rassegna di concerti in streaming dall’Auditorium dell’istituto di largo Antonioni. I concerti proseguiranno ogni sabato, fino a marzo, e saranno coinvolti gli studenti di tutti i Dipartimenti.

31 dicembre: fase 1 campagna vaccinazione anti-COVID per gli operatori delle Aziende Sanitarie ferraresi

Da: Ausl Ferrara

Al via, il 31 dicembre, la fase 1 della campagna di vaccinazione di massa anti-COVID rivolta agli operatori delle Aziende Sanitarie ferraresi
Si comincia giovedì 31 dicembre all’Ospedale del Delta e a Cona

Dopo il V-Day, avvenuto il 27 dicembre scorso presso l’ospedale di Cona, giovedì 31 dicembre comincia la fase 1 della campagna di vaccinazione di massa anti-Covid rivolta a tutti gli operatori sanitari e sociosanitari a contatto con i pazienti delle aziende sanitarie ferraresi.

Da questa mattina, 30 dicembre, gli operatori dei CUP provinciali hanno iniziato a programmare le sedute di vaccinazione contattando direttamente gli operatori sanitari per fissare gli appuntamenti. Per la prima seduta di domani, 31 dicembre, complessivamente 91 operatori tra Azienda USL e OSPFE.

Le vaccinazioni si terranno presso l’Ospedale del Delta, dalle 11 alle 14,30, nella sede del Centro prelievi, in cui saranno allestiti appositamente 2 box vaccinali, oltre alle aree di accoglienza, registrazione e osservazione post-vaccinale.

Mentre a Cona le vaccinazioni per il personale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria si terranno dalle 9,30 alle 11.30 nell’area apposita allestita in prossimità dell’Ingresso 4 – Piano terra.

Poi, dal 4 gennaio 2021, le sedute vaccinali si svolgeranno dal lunedì al sabato sia all’ospedale del Delta (dalle ore 13,30 alle 19,30) che a Cona dalle 7,30 alle 12,30 e dalle 13,30 alle 18,30.

Al lavoro per effettuare le vaccinazioni, un “Team vaccinale” composto da 50 operatori tra Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria per arrivare, a pieno regime, ad effettuare tra le 400 – 500 vaccinazioni al giorno (2500 – 3000 settimanali).

Inoltre, dal 7 gennaio partiranno i primi “Team vaccinali itineranti”, che saranno costituiti da 4 equipe composte da 1 medico e 2 infermieri – che potranno essere rimodulati sulla base del numero degli ospiti e degli operatori delle Residenze Socio Sanitarie interessate alla vaccinazione – per arrivare ad effettuare tra le 1500 e le 2000 vaccinazioni settimanali.

Il ciclo vaccinale consiste di due dosi da effettuare a 21 giorni di distanza tra loro. Per poter effettuare la vaccinazione è necessario non avere una malattia acuta febbrile in atto e non essere in gravidanza.

Lavoro. La Regione assume 447 persone, primi vincitori di concorso.

Lavoro. La Regione assume 447 persone, primi vincitori di concorso. Calvano: “E’ la prima parte di un importante investimento su persone giovani e motivate per ampliare la squadra dei dipendenti regionali”

Entreranno in organico entro maggio. Da subito la chiamata per i primi 286, tutti di categoria “D”, riservata ai laureati. A febbraio seconda tornata concorsuale

Bologna – Sono 447 i primi vincitori di concorso che, entro maggio 2021, saranno assunti dalla Regione Emilia-Romagna per rinnovare l’organico della struttura. In 286, di categoria “D”, riservato a laureati, stanno per essere chiamati. Sono in partenza le raccomandate con la proposta di assunzione e di prima assegnazione a una Direzione generale o un’Agenzia regionale. Entro maggio le altre chiamate, in base all’ordine di graduatoria raggiunto nel concorso.

Per quanto riguarda le specializzazioni, sono sei che hanno formato altrettante graduatorie e riguardano le materie giuridico amministrative (108 posti), economiche e finanziarie (83), di gestione del territorio e del patrimonio pubblico (43), programmazione del territorio e della tutela ambientale (37), agro-forestali (117) e della trasformazione digitale (59).

“E’ solo la prima parte di un importante investimento sul capitale umano della nostra Regione- dichiara l’assessore regionale al Bilancio e al Personale, Paolo Calvano-. Abbiamo selezionato giovani e persone motivate per ampliare la squadra dei dipendenti regionali, che con il loro lavoro e la loro professionalità contribuiscono ogni giorno a fare dell’Emilia-Romagna una delle regioni più avanzate in Europa. Un rinnovamento importante- aggiunge- che apre a una nuova generazione di dipendenti pubblici, nel solco dei valori professionali che ci contraddistinguono da sempre”.

I candidati avranno 30 giorni di tempo per rispondere e per scegliere la data di inizio servizio nell’arco di circa 4 mesi. L’accettazione della proposta di assunzione da parte del candidato costituisce obbligo all’assunzione da parte dell’Amministrazione.
A febbraio inizierà una seconda tornata di concorsi per soddisfare i fabbisogni di categoria C (diplomati amministrativi e tecnici) e D (Fitosanitari) per poi avviare la stagione di rinnovo della Dirigenza con 6 concorsi pubblici per le diverse professionalità previste in Regione.

Lettera: Leggenda di Natale

Vi invio una insospettata poesia di un poeta, politicamente communista doc e ateo di ‚confessione‘.
Buon Natale a tutti gli amici ferraresi in un ‘anno epocale’ e molto faticoso in tutti i sensi. Ripeto: ci manca fortissimo Ferrara quest’ anno.

Carl e Dorothee da Monaco di Baviera
LEGGENDA DI NATALE
Oggi stiamo seduti, alla vigilia
di Natale, noi, gente misera,
in una gelida stanzetta,
il vento corre di fuori, il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo:
perché tu ci sei davvero necessario.

Oggi noi qui intorno stiamo seduti
come i pagani oscuri,
fredda, sulle nostre ossa, la neve cade,
a ogni costo la neve vuole entrare.
Entra, neve, da noi, non dire motto:
anche nel cielo tu non hai un posto.

Noi prepariamo un’acquavite, dopo
saremo leggeri, con più calore in corpo.
Noi prepariamo un’acquavite calda,
brancola un bestione intorno alla nostra capanna.
Entra, bestia, da noi, ma muoviti:
non avete un posto caldo neanche oggi.

Noi mettiamo le giacche nel fuoco
così avremo più caldo dopo,
dopo per noi ardono subito le travi
solo al mattino saremo gelati.
Vieni, buon vento, ti vogliamo ospitare
perché, anche tu, non hai un focolare.
Bertold Brecht

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: 30 dicembre

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su oltre 18mila tamponi, 1.427 nuovi positivi, di cui 590 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. Salgono i guariti (+2.113) e diminuiscono i casi attivi (-755)

Eseguiti anche 468 test sierologici e 9.412 tamponi rapidi. Quasi il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media dei nuovi positivi è di 47,6 anni. 69 i decessi, nessuno a Reggio Emilia

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 169.396 casi di positività, 1.427 in più rispetto a ieri, su un totale di 18.360 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 7,8%.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 590 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 338 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 452 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 47,6 anni.

Sui 590 asintomatici, 334 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 64 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5 con gli screening sierologici, 15 tramite i test pre-ricovero. Per 172 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 241 nuovi casi, Ravenna (237) e Modena (190); a seguire Rimini (153), Reggio Emilia (139), Piacenza (124), Ferrara (121), Parma (92). Poi il territorio di Forlì (56), quindi Cesena (47) e infine Imola (27).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 18.360 tamponi, per un totale di 2.556.405. A questi si aggiungono anche 468 test sierologici e 9.412 tamponi rapidi effettuati da ieri.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.113 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 105.656.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 56.057 (-755 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 53.186 (-807), il 94,9% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 69 nuovi decessi: 4 a Piacenza (due donne, rispettivamente di 68 e 86 anni, e due uomini di 73 e 77 anni), 3 in provincia di Parma (una sola donna di 84 anni e due uomini di 84 e 89 anni); 6 nel modenese (due donne di 87 e 97 anni e 4 uomini, rispettivamente di 71, 80, 84, 87 anni); 21 in provincia di Bologna (14 donne – di 70 e 73 anni, due di 82, una di 83 anni, una di 86, due di 88, una di 91, una di 93, una di 94 anni, due di 95, e una di 96 anni – e 7 uomini: di 73, 79, 80, 82, 91 anni e due di 95 anni); 5 a Imola (due donne, rispettivamente di 80 e 85 anni, e tre uomini di 82, 88 e 90 anni); 9 nel ferrarese (5 donne di 81, 86, due di 89 e una di 90 anni; 4 uomini di 70, 80, 81, 88 anni); 10 in provincia di Ravenna (7 donne – di 65, 67, 81, 90, due di 93 e una di 96 anni – e 3 uomini, rispettivamente di 80, 81 e 86 anni); 4 a Forlì-Cesena (una sola donna di 86 anni e 3 uomini, di 59, 67e 94 anni); 6 nel riminese (3 donne di 89, 90 e 92 anni e 3 uomini di 79, 84 e 91 anni, oltre a un decesso di un uomo di 74 anni residente in altra regione). Nessun decesso nella provincia di Reggio Emilia.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 7.683.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 230 (+9 rispetto a ieri), 2.641quelli negli altri reparti Covid (+43).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti:12 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 15 a Parma (+1 rispetto a ieri), 21 a Reggio Emilia (+3 rispetto a ieri), 50 a Modena (-2), 46 a Bologna (invariato), 11 a Imola (invariato), 26 a Ferrara (+1 rispetto a ieri), 22 a Ravenna (+1 da ieri), 5 a Forlì (+ 1 da ieri), 3 a Cesena (invariato) e 19 a Rimini (+3).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 15.358 a Piacenza (+124 rispetto a ieri, di cui 89 sintomatici), 12.899 a Parma (+92, di cui 60 sintomatici), 23.078 a Reggio Emilia (+139, di cui 51 sintomatici), 30.513 Modena (+190, di cui 147 sintomatici), 33.642 a Bologna (+241, di cui 120 sintomatici), 5.432 casi a Imola (+27, di cui 12 sintomatici), 8.978 a Ferrara (+121, di cui 34 sintomatici), 12.638 a Ravenna (+237, di cui 169 sintomatici), 5.917 a Forlì (+56, di cui 49 sintomatici), 6.159 a Cesena (+47, di cui 32 sintomatici) e 14.782 a Rimini (+153, di cui 74 sintomatici)

Mercati e fiere

Da: Mauro Camattari, Comune di Comacchio

MERCATI E FIERE
PUBBLICATO L’AVVISO PER IL RINNOVO DELLE CONCESSIONI

Il Servizio Attività Produttive e Commercio del Comune di Comacchio, con pubblicazione di specifico
avviso ha avviato il procedimento d’ufficio per il rinnovo delle concessioni per l’esercizio delle attività
di commercio su aree pubbliche in scadenza entro il 31 dicembre 2020, in recepimento delle linee guida
adottate dal Ministero dello Sviluppo Economico con decreto del 25 novembre 2020 e nel rispetto delle
prescrizioni previste dalla deliberazione della Giunta Regione Emilia Romagna n. 1835 del 7dicembre
2020.
Il rinnovo si riferisce a tutti i posteggi dei mercati annuali e stagionali, a quelli di due fiere e ai posteggi
isolati presenti sul tutto il territorio comunale, per un numero complessivo di 631 posteggi.
Sono interessate dalla procedura di rinnovo le aziende titolari delle concessioni, sia che esercitino l’attività
direttamente, sia che l’abbiano conferita in gestione temporanea ad altre aziende.

Le aziende entro il 28 febbraio 2021 dovranno inviare al Comune una comunicazione, tramite modello
appositamente predisposto, contenente i dati necessari per l’effettuazione delle verifiche d’ufficio.
Il procedimento terminerà con il rinnovo delle concessioni entro il 30/06/2021.
Le nuove concessioni saranno efficaci fino al 31 dicembre 2032.
Il procedimento per il rilascio delle concessioni fa seguito alla mancata riassegnazione delle concessioni
per il commercio su aree pubbliche, prevista con un bando pubblicato dal Comune di Comacchio nel
dicembre 2016, in attuazione della c.d. direttiva Bolkestein, che prevedeva l’assegnazione di tali
concessioni mediante procedure selettive ad evidenza pubblica. Sebbene secondo le indicazioni
regionali il bando dovesse chiudersi entro il 2017, il Comune di Comacchio non ha mai portato a
termine il procedimento e non ha approvato alcuna graduatoria di assegnazione. Nel 2019 il panorama
normativo è quindi mutato e la materia del commercio su aree pubbliche è stata sottratta alla direttiva
Bolkestein, fatti salvi i casi di riassegnazione a seguito di bandi già conclusi.
Poiché il Comune di Comacchio non ha concluso il bando, tutti gli atti connessi a tale procedura sono
ora decaduti.

“Il Comune di Comacchio è uno dei pochissimi Comuni in Emilia Romagna”, evidenzia l’assessore al
Commercio Luca Bergonzi, “a non avere portato a termine il bando di assegnazione delle concessioni,
risalente, lo sottolineo, al 2016. II silenzio del Comune protratto per anni, ben oltre quindi il termine
entro il quale si sarebbe dovuto concludere il procedimento di assegnazione, non solo ha disorientato
gli operatori, gettando nell’incertezza centinaia di imprese, ma potrebbe in alcuni casi aver leso le
legittime aspettative di coloro che hanno fatto affidamento su un bando mai concluso e poi decaduto
per mutamento del quadro normativo.
Poiché la situazione che abbiamo ora accertato appare legata a condotte non comprensibili, in piena
trasparenza stiamo valutando l’opportunità di trasmettere gli atti alle competenti autorità di controllo,
affinché sia possibile verificare eventuali profili di responsabilità.
Il nostro impegno”, conclude l’Assessore, “è ora quello di portare ordine e fare finalmente chiarezza su
un settore rilevante dell’economia locale e fino ad oggi troppo trascurato, garantendo risposte certe in
tempi certi.”

L’avviso e tutte le informazioni necessarie per effettuare le comunicazioni di rinnovo delle concessioni
sono reperibili sulla home page del sito istituzionale del Comuna di Comacch

Capodanno on line.

Capodanno on line. Il grande liscio di Riccardo Tesi, con musicisti e ballerini, sulle onde televisive e sul web dalla sala Farnese agli schermi dell’Emilia-Romagna

Un viaggio attraverso un secolo di storia del ballo popolare italiano per eccellenza. L’evento speciale, realizzato col sostegno dell’Assessorato regionale alla Cultura, sarà trasmesso domani sera 31 dicembre alle ore 21 su Lepida TV e su emiliaromagnacreativa.it

Bologna – Che notte di Capodanno sarebbe senza valzer e mazurke? Anche se quest’anno sugli schermi, per le restrizioni imposte dal contrasto alla pandemia, non mancheranno le melodie e i ritmi che hanno fatto danzare intere generazioni di italiani. Il ballo liscio, insomma.

Dalla Sala Farnese di palazzo d’Accursio a Bologna, dove è stato registrato in queste ore, sarà mandato in onda domani sera nella riproposizione del musicista e studioso della materia Riccardo Tesi, per un evento speciale con la partecipazione di ballerini classici e tradizionali, su Lepida TV alle ore 21 e su emiliaromagnacreativa.it. Un progetto speciale della rassegna “Viralissima”, realizzato col sostegno dell’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna.

Un viaggio attraverso un secolo di storia del ballo popolare italiano per eccellenza, veicolato da un’orchestra multietnica composta da alcuni dei musicisti più rappresentativi della scena etnica, classica e jazz, che rivisiterà con rigore e spregiudicatezza quelle sonorità così amate dagli italiani, dagli echi classici di Carlo Brighi alle atmosfere bandistiche del Concerto Cantoni fino alle aperture jazzistiche di Gorni Kramer, senza dimenticare le contaminazioni etniche delle varianti regionali, bolognesi e le sonorità romagnole di Secondo Casadei.

Un’occasione per riscoprire il suggestivo impianto melodico, il virtuosismo strumentale, le affascinanti combinazioni timbriche e gli aspetti più celati e seducenti di un genere musicale immeritatamente sottostimato. Ma anche un omaggio al lavoro di tutti quei musicisti che, da oltre un secolo, impiegano talento e arte nel far ballare e divertire gli italiani.

“Il liscio- ha commentato Riccardo Tesi, ideatore, produttore e direttore artistico della serata- rivela aspetti musicali seducenti: la bellezza delle melodie, il virtuosismo strumentale accompagnato al gusto per elaborare variazioni, combinazioni timbriche suggestive e un modo tutto particolare di pronuncia del suono e di articolazione delle frasi. Ma soprattutto, è affascinante la sua permeabilità nei confronti degli stili con i quali ha interagito e la sua capacità di rinnovarsi, di integrare le novità, rimanendo sempre uguale a se stesso e continuando a svolgere quella che è la sua funzione principale: il ballo”.

I musicisti

Riccardo Tesi: organetto diatonico
Claudio Carboni: sax
Nico Gori: clarinetto
Maurizio Geri: chitarra e voce
Roberto Bartoli: contrabbasso
Massimo Tagliata: pianoforte e fisarmonica
Gigi Biolcati: percussioni e voce

Quartetto d’archi:
Silvia Mandolini-Violino
David Caramia – Violino
Loris Dal Bo – Viola
Francesco Parazzoli – Violoncello

I ballerini

Manuel Micheli
Andrea Caleffi
(Nuovo Balletto Classico-Reggio Emilia)

Jessica Campo
Cristian Lombardi
(Scuola di Ballo Malpassi – Ravenna)

Divieto di botti nel comune di Copparo

Da: Cristina Romagnoli, Comune di Copparo

DIVIETO DI BOTTI NEL COMUNE DI COPPARO
Un’ordinanza ne vieta l’accensione, con particolare riferimento ai
luoghi privati

Il sindaco Fabrizio Pagnoni ha firmato l’ordinanza che vieta
l’accensione di fuochi artificiali, petardi, mortaretti e altri artifici
pirotecnici sul territorio di Copparo dal 31 dicembre al 6 gennaio, a
salvaguardia della pubblica incolumità, del benessere degli animali e
della tutela e dei beni pubblici e privati.
È vero che la zona rossa vieta gli spostamenti e che è in vigore il
coprifuoco dalle 22 alle 5 (le 7 a Capodanno), ma pur vigendo queste
misure nulla vieterebbe di scoppiare i botti nel proprio giardino o
dalla propria abitazione. Le disposizioni dunque si focalizzano in
particolare sul comportamento da tenere nelle aree private, nello
specifico nei luoghi privati da cui possano essere raggiunte o
interessate direttamente aree e spazi ad uso pubblico.
L’impiego di materiali esplosivi, a causa del volume di forza esplodente
liberata dagli scoppi, per l’uso improprio oppure per il
malfunzionamento degli ordigni, rischia di procurare lesioni alle
persone, anche gravi e gravissime, nonché danni a cose, ma anche effetti
traumatici agli animali di affezione.
«Per quanto siamo impazienti di chiudere un 2020 davvero funesto e
salutare 12 mesi che auspichiamo migliori – afferma il primo cittadino
-, esprimiamo questi nostri sentimenti sempre con buonsenso e civiltà.
Per non parlare del fatto che in piena emergenza pandemica non è proprio
il caso di dover ricorrere per le conseguenze dei botti a pronto
soccorso e ospedali, impegnati in ben altre problematiche e servizi:
dobbiamo anche questo genere di rispetto ai sanitari che stanno lottando
contro il Covid – 19».

Proroga divieto nuove concessioni: commento di Legacoop e Confcooperative

Da: Francesca Tamascelli, Lega Coop Estense

VONGOLE: SODDISFAZIONE DI CONFCOOPERATIVE E LEGACOOP PER LA PROROGA DEL DIVIETO DI RILASCIO DI NUOVE CONCESSIONI

Confcooperative e Legacoop esprimono soddisfazione per la pubblicazione della Delibera di Giunta regionale n. 1969 del 21 dicembre scorso, che ha prorogato il divieto temporaneo di rilascio di nuove concessioni per allevamenti di TAPES SPP (Vongola Filippina) nella Sacca di Goro, fino al 30 giugno 2022, al fine di realizzare la mappatura delle zone vocate all’acquacoltura (AZA) nelle acque della Sacca di Goro e del Po di Volano e dei Canali adduttori delle Valli di Comacchio e le Aree di Tutela Biologica ed adottare i relativi atti di pianificazione.

“Si tratta di una scelta lungimirante – dichiara Vadis Paesanti di FedagriPesca Confcooperative Emilia – Romagna – che guarda al benessere dell’ambiente e del territorio, consentendo un’approfondita analisi della situazione, prima di aumentare l’impatto antropico e produttivo. Ringraziamo per questo l’Assessore regionale Mammi, che ha così confermato la volontà già espressa nel corso della sua visita a Goro di valorizzare il modello cooperativo nella gestione di un bene comune”.

“La Sacca di Goro è uno dei distretti più importanti in Italia e in Europa per la produzione dei molluschi – prosegue Chiara Bertelli di Legacoop – ed il mantenimento di un virtuoso rapporto tra l’ambiente e la produzione rappresenta la condizione necessaria per garantire un futuro sostenibile all’acquacoltura, alle numerose imprese del settore e quindi alla comunità”.

Terremoto Croazia. La Regione Emilia-Romagna, pronta a riorientare le azioni di cooperazione territoriale europea per sostenere il Paese colpito dal sisma.

Terremoto Croazia. La Regione Emilia-Romagna, capofila del programma Adrion, pronta a riorientare le azioni di cooperazione territoriale europea per sostenere il Paese colpito dal sisma. Bonaccini e Schlein: “Doveroso aiutare il popolo croato in questo momento di estrema difficoltà”

L’Ente di viale Aldo Moro, autorità di gestione della macrostrategia adriatico-ionica, è anche partner di un progetto con la città croata di Zara per la predisposizione di sistemi innovativi di risposta alle emergenze dovute a catastrofi naturali. L’esperienza maturata nella ricostruzione post sisma messa a servizio del Paese croato

Bologna – La Croazia chiama, l’Emilia-Romagna risponde. La Regione, come Ente capofila del programma europeo Adrion che interessa l’area adriatico-ionica, è infatti pronta a riorientare le azioni di cooperazione territoriale europea per sostenere il Paese colpito dal terremoto.

Ad annunciarlo, il presidente Stefano Bonaccini e la vicepresidente con delega ai Rapporti con l’Ue, Elly Schlein: “Il sisma che ha colpito ieri la Croazia spinge la nostra Regione, da sempre in prima linea quando si parla di progetti internazionali di cooperazione e solidarietà, ad intervenire per riorientare la programmazione prevista nell’ambito del progetto Adrion, di cui è capofila. In questo momento di estrema difficoltà è doveroso esprimere la nostra vicinanza e fare quanto è in nostro potere per aiutare il popolo croato, a cui già ieri nell’immediatezza dell’evento avevamo mandato l’abbraccio e la vicinanza della comunità emiliano-romagnola”.

Quello tra la Regione Emilia-Romagna e il Paese croato è un rapporto legato non solo al programma Adrion, ma anche al progetto Firespill, di cui è capofila la città croata di Zara (Zadar) e viale Aldo Moro partner, finalizzato alla predisposizione di sistemi innovativi per reagire all’emergenza immediata da catastrofi naturali.

“Proprio in questo contesto- aggiungono presidente e vicepresidente- stiamo mettendo a disposizione della Croazia l’esperienza maturata negli anni della ricostruzione post sisma, a partire da soluzioni informative per la rilevazione dei danni alle strutture fisiche e il dispiegamento immediato dei servizi di prima necessità alla popolazione, come quelli sanitari, alimentari e logistici. Un progetto- chiudono Bonaccini e Schlein- che oggi è finanziato da Italia-Croazia, ma che potrà verosimilmente diventare un esempio di policy su cui impostare i prossimi bandi di Adrion già nel corso del 2021”.

Il programma Adrion

Il programma di cooperazione territoriale transnazionale Adrion – che attraverso il finanziamento di progetti attua la macrostrategia adriatico-ionica Eusair messa in opera dalla Commissione europea – coinvolge 9 Paesi che si affacciano sull’Adriatico o comunque della Regione dei Balcani Occidentali, e che contano circa 70 milioni di abitanti. Oltre all’Italia (Regioni Adriatiche) e alla Croazia, ne fanno parte Slovenia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Serbia, Albania, Grecia e Nord Macedonia. La Regione Emilia-Romagna è stata confermata Autorità di gestione del Programma anche per il prossimo periodo di programmazione dei Fondi europei per la Politica di Coesione 2021-2027, dopo aver già ricoperto questo ruolo nel precedente settennato.

Il programma è finanziato per 120 milioni di euro nel periodo 2021/2027 direttamente dalla Commissione europea, per conto della quale opera la Regione Emilia-Romagna; si rivolge ad amministrazioni pubbliche e partner privati per progetti in materia di sostenibilità, innovazione e digitalizzazione.

Lavoro. Incentivi all’assunzione di persone con disabilità, la Regione mette a disposizione un milione di euro.

Lavoro. Incentivi all’assunzione di persone con disabilità, la Regione mette a disposizione un milione di euro. Colla: “Vogliamo assicurare non solo il diritto all’occupazione, ma anche all’integrazione e all’inclusione sociale”

Possono presentare domanda tutti i datori di lavoro privati, soggetti o meno all’obbligo di assunzione. L’incentivo regionale integra e non sostituisce quanto erogato da Inps, fino al 60% del costo salariale lordo

Bologna – Incentivi per le assunzioni anche a tempo parziale di persone con disabilità: la Giunta regionale ha definito criteri e modalità per la concessione ai datori di lavoro e stanziato 1 milione di euro. I contributi, del Fondo Regionale per le persone con disabilità, sono stati trasferiti all’Agenzia Regionale per il Lavoro, che entro gennaio emanerà una procedura per le richieste di incentivo, integrativo e non sostitutivo di quanto già erogato dall’Inps.

“Attraverso la concessione ai datori di lavoro di incentivi per l’assunzione dei disabili, la Regione Emilia-Romagna promuove e sostiene il pieno diritto al lavoro per le categorie più deboli- dice l’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla-. In questo modo vogliamo dare una completa e migliore attuazione al collocamento mirato affinché venga assicurato non solo il diritto all’occupazione, ma anche all’integrazione, all’inclusione sociale e alla realizzazione personale delle donne e uomini con disabilità”.

L’incentivo sarà riconosciuto per le assunzioni, anche a tempo parziale, e sarà graduato in base alle caratteristiche del lavoratore assunto e del datore di lavoro. Per i disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79%, il contributo sarà erogato per assunzioni a tempo determinato di almeno 12 mesi, mentre per le persone con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, l’incentivo sarà corrisposto per assunzioni a tempo determinato di almeno 6 mesi.

Il contributo è concesso per tutta la durata del contratto, comunque per non più di dodici mesi, ed è pari al 60% del costo salariale lordo per i datori di lavoro non soggetti agli obblighi di assunzione per legge e per quelli obbligati che assumono oltre la quota d’obbligo. E’ al 40% del costo salariale lordo, invece, per i datori di lavoro soggetti agli obblighi di assunzione di legge.

In caso di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato su approvazione dell’Agenzia Regionale per il Lavoro, a integrare l’incentivo precedentemente concesso per l’assunzione a tempo determinato fino alla copertura massima del 100% del costo salariale lordo

Attivazione sistema radio Regionale Tetra R3 della Polizia Locale

Da: Sara Folegatti, Comune di Comacchio

La Polizia Locale di Comacchio entra nel sistema di comunicazione radio regionale Tetra R3. Grazie al contributo economico della Regione Emilia Romagna.
In questi giorni, il Comando di Polizia Locale di Comacchio ha attivato il nuovo sistema di comunicazione radio entrando nel sistema regionale Tetra R3. L’innovazione e l’ammodernamento del sistema radio, rende più sicure le comunicazioni radio tra le pattuglie sul territorio e la centrale radio operativa. Al bando pubblicato dalla Regione per finanziare iniziative e progettualità a favore della Polizia Locale, ha partecipato l’Amministrazione Comunale presentando due progetti: il primo di innovazione e ammodernamento della centrale radio operativa presentato dal Comando, il secondo organizzato per il coinvolgimento delle associazioni di volontariato nell’Emergenza sanitaria per garantire la presenza dei volontari nelle aree ritenute a maggior rischio ad esempio i mercati ambulanti, per informare e sensibilizzare l’utenza sulle prescrizioni adottate dal Governo per il monitoraggio del contagio da COVID 19. Questo rapporto di collaborazione con le associazioni di volontariato, è stato strutturato in modo tale da poter essere utilizzato anche in futuro in occasione di grandi eventi o nei casi in cui sia necessario dare informazioni alla popolazione in situazione di crisi o emergenza.
Il nuovo sistema radio Tetra R3, consentirà una maggiore sicurezza degli operatori nelle comunicazioni radio e permetterà anche in caso di rinforzo ad altri Comandi della Regione, di poter dialogare con le centrali radio operative e tutte le pattuglie presenti sul posto indipendentemente dal Comando di provenienza.
Inoltre il software di gestione delle comunicazioni radio, radio, consentirà un’analisi degli interventi e della loro localizzazione per poter in futuro, consentire la predisposizione di servizi anche preventivi nelle stesse località dove è risultato un maggior numero di richieste di intervento, rendendo così più efficiente la presenza della Polizia Locale sul territorio.
Il contributo della Regione Emilia Romagna erogato al Comune di Comacchio – Comando di Polizia Locale, è stato pari a circa 90% della spesa complessiva sostenuta dal Comune di Comacchio per innovare la Centrale Radio operativa del Comando e quelle sostenute per strutturare la collaborazione con le associazioni di volontariato finalizzata a garantire la presenza dei volontari per la campagna informativa sulle restrizioni ed i comportamenti da tenere per il contenimento del contagio da COVID-19.

Regione Emilia-Romagna e Terzo settore insieme per affrontare la crisi sociale ed economica dell’emergenza

Welfare. Regione Emilia-Romagna e Terzo settore insieme per affrontare la crisi sociale ed economica dell’emergenza. Al via un bando da 1,2 milioni di euro contro la povertà, un sostegno concreto alla rete di aiuto verso le persone fragili. Tra i beneficiari anziani e disabili, famiglie in difficoltà, nuovi poveri

Approvato dalla Giunta regionale e aperto fino al 26 febbraio, è rivolto a migliaia di realtà – da Piacenza a Rimini – iscritte al registro dell’Emilia-Romagna. La vicepresidente Schlein: “Strategico lavorare con il Terzo settore per affrontare la crisi determinata dalla pandemia”

Bologna – Gli enti del Terzo settore dell’Emilia-Romagna avranno tempo fino al prossimo 26 febbraio per presentare proposte in grado rispondere ai bisogni delle persone più fragili e contrastare la crescita delle diseguaglianze economiche e sociali, accentuate dalla situazione di emergenza epidemiologica.
L’occasione è offerta dal bando di oltre 1,2 milioni di euro approvato dalla Giunta regionale, che definisce criteri e risorse disponibili a livello distrettuale per la realizzazione di progetti in ambito sociale. Il provvedimento si rivolge a organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale presenti su tutto il territorio: una realtà che garantisce servizi e supporto alle famiglie e alle persone fragili e che in Emilia-Romagna comprende 2.962 organizzazioni di volontariato e 5.403 associazioni di promozione sociale.

La Regione, dunque, continua a rafforzare, con il fondamentale contributo del Terzo settore, le azioni di contrasto alla povertà, non solo economica ma anche sociale ed educativa:tra gli obiettivi prioritari da raggiungere, il supporto alle persone anziane, spesso sole, per contrastane il loro isolamento e marginalità sociale e gli interventi di integrazione delle persone disabili. E ancora, il sostegno concreto a famiglie e persone in difficoltà economica o in povertà assoluta,fino a quello rivolto a bambini e adolescenti maggiormente disagiati, che le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria potrebbero lasciare indietro nell’apprendimento e nello sviluppo delle proprie capacità. Ma c’è anche la promozione di comportamenti responsabili per contribuire a minimizzare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e lo sviluppo di modelli di consumo e produzioni sostenibili.

“L’emergenza sanitaria si è quasi immediatamente accompagnata a una grave situazione di crisi dal punto di vista economico e sociale- sottolinea la vicepresidente e assessora al Welfare, Elly Schlein-. Il lockdown ha svelato in forma drammatica situazioni di vulnerabilità che in alcuni casi si sono rapidamente trasformate in condizioni di grave povertà, isolamento estremo, assenza di reti e legami ai quali poter fare riferimento. A fianco dell’emergenza economica e alimentare, sono via via emersi altri bisogni trasversali, quali il contrasto alla povertà educativa e il sostegno alla genitorialità per le famiglie con figli molto piccoli. Senza dimenticare- aggiunge la vicepresidente- quanto sia necessario modificare i comportamenti, rendendoli più consapevoli, per affrontare l’impatto dei mutamenti climatici sulle persone e sui territori”.

“Con questo nuovo bando- conclude Schlein- la Regione vuole continuare a sostenere il Terzo settore, riconoscendone il ruolo strategico che da sempre, in particolare durante questi messi difficilissimi, si è reso visibile in tutta la sua estensione, varietà e multidimensionalità”.

Le risorse per finanziare il bando provengono dalla quota complessiva dei fondi messi a disposizione delle Regioni dal ministero del Lavoro e Politiche sociali, in base all’accordo di programma sottoscritto anche con l’Emilia-Romagna.

Destinatari, modalità e termini per partecipare al bando
Al bando possono accedere: organizzazioni di volontariato iscritte da almeno un anno nel registro regionale, e associazioni di promozione sociale, anch’esse iscritte da almeno un anno nel registro regionale.

Il numero dei progetti realizzabili da parte delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale potrà variare, a livello locale, in base ai singoli budget territoriali messi a disposizione. Il finanziamento regionale richiesto, per ciascuno di essi, non potrà essere inferiore a 8 mila euro né superare l’importo di 20 mila euro.

Le domande dovranno essere presentate per via telematica, sottoscritte dal legale rappresentante e corredate dalla relativa documentazione entro le ore 13 di venerdì 26/02/2021 tramite l’applicativo web “TeSeO”,al quale si accede collegandosi al seguente indirizzo https://wwwservizi.regione.emilia-romagna.it/teseo/, tramite le credenziali già in possesso delle Organizzazioni di volontariato e Associazioni di promozione sociale. La data di apertura della piattaforma TeSeO per la compilazione delle domande verrà prontamente comunicata sulla pagina web dedicata al Bando: https://bit.ly/2L5xKx8 .

Il riparto delle risorse
Le risorse messe a bando dalla Regione Emilia-Romagna sono ripartite sul territorio in proporzione al numero dei cittadini residenti. A Bologna andranno 274.654 euro; Modena 190.759; Reggio-Emilia 143.486; Parma 122.369; Rimini 116.667; Ravenna 105.022; Ferrara 93.044; Forlì-Cesena 81.429 e Piacenza 77.502 euro

Ferrara Musica entra nel Comitato Amur, rete delle più importanti istituzioni concertistiche italiane

Da: Ferrara Musica

FERRARA MUSICA ENTRA NEL COMITATO AMUR,
LA RETE DELLE PIÙ IMPORTANTI ISTITUZIONI CONCERTISTICHE ITALIANE,
CHE INAUGURA LA PRIMA STAGIONE, “SILENZIO IN SALA A TEMPO DI MUSICA”,
DOMENICA 1° GENNAIO 2021 ALLE 18

Da gennaio ad aprile, tredici concerti in streaming gratuito
sul nuovo portale comitatoamur.it

Domenica 14 marzo verrà trasmesso in streaming
dal Teatro Comunale di Ferrara il concerto della pianista Gile Bae

Ferrara Musica è entrata a far parte della rete nazionale del Comitato Amur, che riunisce alcune tra le più importanti istituzioni concertistiche italiane, in collaborazione tra loro con lo scopo di promuovere progetti e creare opportunità nell’ambito della musica classica. Attraverso un portale verranno trasmessi gratuitamente in streaming una serie di eventi sfidando l’epidemia mediante il digitale.
La trentennale associazione musicale ferrarese, presieduta da Francesco Micheli e con la direzione artistica di Enzo Restagno, si unisce ad altre importanti istituzioni: Società del Quartetto di Milano, Fondazione Società dei Concerti di Milano, Associazione Alessandro Scarlatti di Napoli, Associazione Amici della Musica di Padova, Fondazione Musica Insieme di Bologna, Marche Concerti, Fondazione Perugia Musica Classica, Società dei Concerti di Trieste, Società del Quartetto di Vicenza, Associazione Musicale Etnea, Associazione Siciliana Amici della Musica di Palermo.
La prima stagione concertistica, proposta dal Comitato Amur e organizzata con il sostegno di Poste Italiane e grazie a Itsright, si intitola “Silenzio in sala a tempo di musica” e sarà diffusa in tutto il Paese, in un momento in cui è impossibile poter prevedere un concerto dal vivo all’interno dei teatri. Un progetto che racconta l’Italia della cultura, riportando la musica al centro dell’attenzione attraverso iniziative condivise nell’intero territorio nazionale e non solo.
Il cartellone prevede tredici appuntamenti, che saranno registrati a porte chiuse e trasmessi in streaming gratuito sul nuovo portale www.comitatoamur.it ma anche – se e quando sarà possibile in base alle indicazioni delle autorità – in presenza del pubblico. I concerti avranno come cornice i più bei teatri e le più importanti sale da concerto italiane: ognuno di essi racconterà la storia, la cultura, la bellezza e la musica di ogni città che li ospita.
Ferrara Musica parteciperà al progetto con il concerto che la giovane e talentuosa pianista olandese Gile Bae terrà al Teatro Comunale “Claudio Abbado” e che verrà trasmesso in streaming domenica 14 marzo alle 18, con musiche di Mozart, Chopin e Schumann.
Un progetto fotografico creato da Daniele Ratti seguirà inoltre, passo dopo passo, tutte le tappe delle registrazione. “Sembra tutto fermo immobile, in realtà la musica è in movimento, è viva”. Da qui nasce l’idea del fotografo, che immortalerà ciascun concerto con un’unica immagine, il cui processo di impressione durerà per tutto il concerto e sarà visibile al pubblico. In questo modo il linguaggio della musica si fonderà con quello della fotografia e darà vita a un’esperienza multimediale dal forte impatto emotivo. I video dei concerti saranno arricchiti con interviste agli artisti, mentre le fotografie saranno presentate in una mostra itinerante in occasione della stagione 2021/2022, nelle sedi delle istituzioni coinvolte.
La rassegna partirà il 1° gennaio da Parma, capitale italiana della cultura 2020. Dal Teatro Regio verrà trasmesso alle 18 il tradizionale concerto di Capodanno organizzato dalla Società dei Concerti di Parma, con i Filarmonici di Busseto e musiche di Verdi, Strauss, Ravel, Rota, Piazzolla, Morricone. Si potrà seguire il concerto in streaming gratuito collegandosi al sito www.comitatoamur.it

Scuola. Aumentano ancora, e sfiorano i 6 milioni di euro, i contributi della Regione per l’acquisto dei libri di testo

Scuola. Aumentano ancora, e sfiorano i 6 milioni di euro, i contributi della Regione per l’acquisto dei libri di testo. Beneficiari: circa 40mila alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori) dell’Emilia-Romagna. L’assessore Salomoni: “Rafforziamo il nostro impegno per garantire un diritto fondamentale, quello allo studio, con un sostegno concreto alle famiglie in difficoltà”

La Giunta integra le risorse già stanziate – 4,6 milioni – con 1,3 milioni di euro, e approva il riparto tra i Comuni. Rispetto allo scorso anno scolastico (2019-2020) crescono del 17% gli studenti idonei

Bologna – Aumentano ancora, nell’anno scolastico 2020-2021, i contributi della Regione Emilia-Romagna per l’acquisto dei libri di testo delle scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori), arrivando a sfiorare i 6 milioni di euro. La Giunta, con una delibera approvata in questi giorni, ai 4,6 milioni già stanziati ne ha aggiunti altri 1,3,per un finanziamento di oltre 5,9 milioni di euro complessivi.

Una decisione assunta per consentire a tutti gli studenti che ne hanno diritto – e che rispetto allo scorso anno scolastico sono oltre il 17% in più – di poter beneficiare dei contributi.

“Tutti i bambini devono poter andare a scuola. L’istruzione è quel passaggio che rende concreta l’eguaglianza tra le persone, permette a ciascuno di fare scelte consapevoli e di costruire il proprio futuro con responsabilità- afferma l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni-. Questa è una misura attesa da molte famiglie e la Regione Emilia-Romagna, con uno stanziamento di quasi 1,3 milioni di euro in più, ha garantito il beneficio a tutti gli studenti appartenenti alle famiglie con Isee di fascia 1 e 2. Gli enti assegnatari provvederanno a erogare alle famiglie degli studenti i contributi richiesti nel più breve tempo possibile, per contrastare la dispersione scolastica e assicurare il sostegno all’istruzione. Come Giunta regionale- chiude Salomoni- poniamo molta attenzione alle esigenze delle nostre studentesse e dei nostri studenti, e siamo determinati nel venire incontro con aiuti concreti ai bisogni delle famiglie, per il pieno esercizio del diritto allo studio”.

La Giunta ha previsto dunque le risorse aggiuntive e approvato il piano di riparto tra i Comuni e le Unioni di Comuni, che erogheranno il contributo alle famiglie.

Ed è proprio in base alle istruttorie effettuate da questi enti che sono risultati idonei, per il 2020-2021, 39.738 studenti, a fronte dei 33.859 dell’anno scolastico precedente. È stato deciso di concedere il beneficio a tutti gli studenti appartenenti a famiglie rientranti sia nella fascia 1 (Isee da 0 a 10.632,94 euro) che nella fascia 2 (Isee da 10.632,95 a 15.748,78 euro); non solo, perché sono stati garantiti anche per l’anno scolastico 2020-2021 gli stessi importi determinati lo scorso anno: 162 euro per la fascia 1 e 102 euro per la fascia Isee 2.

Società della cura: nessun profitto sulla pandemia!

di Vittorio Agnoletto

L’Unione Europea ha concluso accordi con varie case farmaceutiche per rendere disponibili a tutti i cittadini europei i vaccini contro il Coronavirus; per raggiungere questo obiettivo i Paesi membri hanno messo a disposizione delle aziende farmaceutiche ingenti risorse di denaro pubblico. Ma, nonostante il forte coinvolgimento economico degli stati e dell’UE, una volta conclusi i trial clinici e approvato il vaccino/farmaco, questo rimane di proprietà privata delle aziende produttrici che per vent’anni avranno il monopolio del brevetto e potranno trattare con i governi da una posizione di forza.

Numerosi ricercatori, varie personalità del mondo scientifico e della cultura, insieme a molti movimenti progressisti europei, si sono mobilitati affinché sia garantito l’accesso universale ai vaccini e ai trattamenti e affinché sui brevetti non sia possibile alcuna speculazione a favore di interessi privati, ma sia esercitato un controllo pubblico. Il Sudafrica e l’India hanno avanzato all’OMC, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, la richiesta di una revisione/moratoria degli accordi TRIPs sulla proprietà intellettuale, almeno per quanto riguarda i trattamenti riferibili al Covid; la richiesta di una discussione con procedura d’urgenza non è stata accettata e il confronto è stato rinviato ai prossimi mesi, con ben poca possibilità di successo.

Di fronte a questa situazione, un gruppo di personalità europee, ricercatori e attivisti, ha presentato un’ICE, Iniziativa dei Cittadini Europei. L’ ICE è lo strumento istituzionale attraverso il quale è possibile proporre una concreta modifica legislativa alla Commissione Europea. Una volta raggiunto 1 milione di firme, la Commissione è obbligata a prendere un’iniziativa in materia.

Il comitato internazionale che ha proposto l’ICE è composto da:

Anne Delespaul, PTB, GP, Geneeskunde voor het Volk, Medecine pour le Peuple, Belgium;

Caoimhghín Ó Caoláin, Sinn Féin’s Spokesperson on Health and Children, Ireland;

Chrysanthos Georgiou, doctor and the head of the health bureau of AKEL, Cyprus;

Isabel Peña-Rey, Congress Member, spokesperson Health Committee, Spain;

Karim Khelfaoui, GP in Marseille, France;

Michael Doubek, professor of medicine at Brno University, Czech Republic;

Michel Limousin, doctor, editor-in-chief of the magazine “Santé publique et protection sociale”, France;

Rosa Maria Medel Pérez, Congress Member, spokesperson Health Committee, Spain;

Sara Murawski, Associate researcher with the Transnational Institute (TNI), Nederland;

Sascha Heribert Wagner, State Managing Director of Die Linke in Northern Westfalen, Germany;
Vittorio Agnoletto, MD, Medicina Democratica, former Member of the European Parliament, Italy;

Qui puoi trovare il testo della iniziativa: https://europa.eu/citizens-initiative/initiatives/details/2020/000005_it

E’ possibile firmare la petizione al link: www.noprofitonpandemic.eu/it

Visto il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea ed in particolare gli articoli 114, 118 e 168 della stessa, chiediamo alla Commissione Europea di avanzare delle proposte legislative finalizzate a:

  • garantire che i diritti di proprietà intellettuale, inclusi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità e la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il Covid-19;
  • garantire che la legislazione dell’UE non limiti l’utilizzo delle licenze obbligatorie, previste dagli accordi TRIPs da parte degli Stati membri;
  • introdurre obblighi legali per le aziende farmaceutiche beneficiarie dei fondi pubblici UE e degli Stati Membri, di condividere la conoscenza relativa alla tecnologia sanitaria sul COVID 19, la proprietà intellettuale e i dati, in una piattaforma pubblica e accessibile;
  • introdurre obblighi legali, per le aziende beneficiarie dei fondi UE/Stati Membri, in materia di trasparenza con particolare attenzione all’uso dei contributi pubblici, ai costi di produzione, nonché alle clausole di accessibilità attraverso licenze non esclusive.

In tutta l’UE è stata lanciata il 30 novembre la raccolta di firme; da tale data abbiamo un anno per raccogliere 1 milione di firme nei 27 stati dell’Unione Europea.

Per raggiungere questo obiettivo è necessario costruire la più ampia convergenza possibile tra tutti coloro, realtà collettive e singoli, che ritengono fondamentale la tutela del diritto alla salute come parte integrante dei diritti umani universali.

Consapevole dell’attenzione che la realtà che rappresenti ha sempre manifestato verso questi temi, ti scrivo per chiedere l’adesione della tua organizzazione al costituendo Comitato Italiano che vede tra i promotori:

Vittorio Agnoletto, Medicina Democratica

Gino Strada, pres. Emergency

Silvio Garattini, Medico ricercatore, fondatore dell’Istituto Mario Negri

Don Luigi Ciotti, pres. Libera

Monica di Sisto, vice pres. Fairwatch

Ricardo Petrella, economista, Agorà degli abitanti della terra

Marco Bersani, resp. Attac italia

Raffaella Bolini, resp. Global Dialogue

Maria Bonafede, pastora valdese

Roberto Morea, pres. transform! Italia

Con la partecipazione straordinaria di Franco Cavalli, oncologo svizzero, già presidente dell’Unione Internazionale contro il Cancro.

Considerando il numero crescente di petizioni, azioni e lettere aperte di cittadini, ONG e responsabili politici su questo tema, crediamo che sia possibile raggiungere l’obiettivo che, in Italia, è di 180.000 firme raccolte attraverso il web (è possibile anche la raccolta con moduli cartacei ma al momento non ci pare proponibile).

Abbiamo previsto un primo incontro, con tutte le organizzazioni e le associazioni che intendano aderire, per il 13 gennaio alle ore 17. Questo è il link per l’incontro:

Topic: Right2cure it.  Time: Jan 13, 2021 05:00 PM Rome; Join Zoom Meeting:

https://us02web.zoom.us/j/85776305494?pwd=dTlYYlltMkhaRVQxTlZ4S20waitaZz09

Meeting ID: 857 7630 5494; Passcode: 393497

Puoi trovare maggiori informazioni sul sito italiano della campagna europea: www.noprofitonpandemic.eu/it/ e sulla pagina FB right2cure.it

In attesa di un tuo riscontro, rimango a disposizione. Un caro saluto,

Vittorio Agnoletto

Interpellanza sulla riapertura del PalaSilver

Da: Gruppo Partito Democratico

Premesso che

• il complesso sportivo denominato Palasilver e dedicato al pattinaggio su ghiaccio sito in Ferrara in via Beethoven ha riaperto al pubblico nei giorni scorsi, dopo anni di chiusura dovuta a difficoltà economiche del gestore e a un incendio che ne ha messo a rischio la funzionalità e la staticità;

• anni di forzata chiusura hanno acuito il degrado di questo immobile realizzato da privati a seguito di una convenzione con il Comune di Ferrara che ha concesso in diritto di superficie il terreno, e che quindi la sua riapertura va comunque letta come un segnale importante per il movimento sportivo ferrarese e per il quartiere (che grazie agli sforzi della precedente amministrazione ha già visto negli ultimi anni riqualificato il complesso natatorio Beethoven e soprattutto completato il recupero del complesso ex PalaSpecchi con la nascita De Le Corti di Medoro);

• la riapertura del complesso è avvenuta in periodo di piena emergenza Covid-19, con Ferrara inserita dagli ultimi Dpcm in zona arancione o rossa a seconda delle giornate, e che quindi in rispetto a quanto previsto le strutture e gli impianti sportivi risultano chiusi e ulteriori divieti riguardano gli spostamenti dei privati cittadini.

Considerato che

• la gestione del PalaSilver da quanto si legge dalla stampa è stata affidata alla società Engievents srl gestita da Lara Camanzi, responsabile del settore sport di Fratelli d’Italia e la riapertura è stata entusiasticamente salutata dall’Assessore Alessandro Balboni di Fratelli d’Italia, mentre non ci risulta una comunicazione ufficiale nè da parte del Sindaco, nè da parte dell’Assessore allo Sport Andrea Maggi, nè da altri membri dell’Amministrazione Comunale;

• la riapertura in piena fase emergenziale rossa e arancione ha da subito suscitato dubbi e perplessità nella cittadinanza e nell’associazionismo sportivo cittadino che ha inviato un esposto a Prefetto, Questore e Sindaco;

• il giorno 24 dicembre 2020, a seguito di una segnalazione, la Polizia locale è intervenuta facendo chiudere il Palasilver, contestando il mancato rispetto delle misure emergenziali;

• i gestori invece affermano di essere non solo in regola (sostenendo che la loro attività si può configurare come “spettacolo viaggiante all’aperto” e che la struttura non è una struttura coperta) ma di aver ricevuto regolari permessi per la riapertura dall’Amministrazione comunale;

• qualsiasi struttura che riapre dopo anni di chiusura e soprattutto dopo un incendio che potrebbe averne compromesso l’agibilità dovrebbe essere in regola e dovrebbe essere collaudata da un punto di vista statico e impiantistico.

Si chiede, quindi, al Sindaco e all’Assessore competente

• se fossero a conoscenza della riapertura del Pala Silver, salutata con soddisfazione dall’Assessore Alessandro Balboni;

• se siano state presentate regolari domande per la ripresa delle attività;

• se la struttura sia in regola, con particolare riferimento alla normativa antincendio e quella relativa al pubblico spettacolo.

Si chiede risposta scritta.

I Consiglieri comunali PD

Francesco Colaiacovo

Ilaria Baraldi

Davide Bertolasi

Anna Chiappini

Caterina Ferri

Deanna Marescotti

Simone Merli

Aldo Modonesi

Mauro Vignolo

Moni Ovadia ed Ezra Pound

Giorgio Fabbri

La nomina di Moni Ovadia a direttore artistico del nostro Teatro Comunale aveva suscitato in me alcuni dubbi, ma ora plaudo al maestro per le parole che ho letto sul “Carlino” del 29 dicembre (Cronaca di Ferrara).

«Io non posso vedere popoli segregati o oppressi. La mia spinta etica verso gli ultimi e i vessati non potrà mai cessare perché vengo da un popolo, quello ebraico, vessato, sterminato e condannato a un genocidio. Certo, ho militato per la sinistra e sono di sinistra, ma ritengo che per quanto le idealità siano nobilissime, le ideologie diventano sempre criminali: il grande poeta Sanguineti difese a spada tratta Pound, che si era schierato con i fascisti, perché fu uno dei più grandi poeti del Novecento».

Si tratta di una dichiarazione importante, che accomuna Ovadia ad Hemingway nel giudizio su un grandissimo poeta, che detestava la finanza internazionale senza volto e credeva – come tanti altri che si illusero sognando e poi “dimenticarono” – di aver trovato nel fascismo la “terza via” fra capitalismo e comunismo.

Coerente con se stesso (era cittadino USA) fu inviato a Coltano (dove si trovava, tra i repubblichini ritenuti irriducibili – a torto o a ragione- anche il ferrarese Luciano Chiappini, che lì conobbe un fratello di Romano Prodi) e venne trattato come un animale. Trascorse infatti alcuni mesi di detenzione nel campo, fra cui tre settimane in una gabbia d’acciaio,senza servizi igienici e senza possibilità di ripararsi dal freddo e dal sole cocente (la “gabbia da gorilla”, disse il poeta).

Trasferito forzatamente negli USA, fu poi internato in un manicomio giudiziario, dal quale uscì dopo una decina d’anni grazie all’impegno di poeti ed intellettuali che non lo avevano abbandonato.
Plaudo quindi a Moni Ovadia, perchè i testi di un grande poeta – le cui opere furono a lungo messe all’indice – non possono e non debbono essere giudicate sulla base delle sue idee politiche.
Nè,tantomeno,dal fatto che qualche movimento politico (nonostante la contrarietà e la dissociazione degli eredi) si sia impossessato abusivamente del suo nome.

Anch’io,infine, ho un sogno. Vorrei che, superata ogni barriera ed ogni steccato culturale, Roberto Pazzi potesse leggere pubblicamente qualche brano tratto dai Cantos di Ezra Pound, che – come scrisse Hemingway – “dureranno finchè esisterà la letteratura”.

Giorgio Fabbri

Vite di carta /
Natale in casa (Cupiello)

Vite di carta. Natale in casa (Cupiello)

Avrete trascorso anche voi il Natale in casa. Il mio è stato tranquillo: mio marito ed io abbiamo l’età per accettare di starcene in casa senza i familiari vicino, se si tratta di preservare la salute di tutti. Sento che, come ha detto qualche commentatore alla tv, dobbiamo rispetto a chi ha perduto la battaglia contro la malattia e il rispetto consiste almeno nel non essere imbronciati come bambini per la clausura delle Feste.

Sono proprio così. Non mi sento in punizione, né privata di libertà fondamentali, né colpita dalla malasorte. Sono entrata dentro la spessa parentesi di questi giorni in casa e la sento silente, ancora lontana dal frastuono che ci riserva il nuovo anno in arrivo.

Dai programmi che sto vedendo alla tv, dalla musica che ascolto mi arrivano voci ed esperienze, alcune mi distraggono con la loro catarsi leggera, lenitiva. Altre creano sintonia con le sofferenze del presente, fino alla cronaca.

La consapevolezza sofferta di ciò che accade è quello che abbiamo in comune con uno dei personaggi più noti del teatro di Eduardo de Filippo, Luca Cupiello. La relazione extraconiugale della figlia Ninuccia, che viene alla luce proprio alla vigilia di Natale, lacera l’idea di una famiglia felice in cui lui, il vecchio padre-bambino, che sta costruendo con entusiasmo il presepe, ha sempre creduto. Per Lucariello è una epifania del tutto inattesa e fulminea. Per noi del villaggio globale del 2020 è stato un progressivo svelamento sulla nostra vulnerabilità di fronte alla pandemia.

Tutto è pronto per la cena della vigilia: oltre alla famiglia di Luca Cupiello è presente un amico del secondogenito Tommasino, anche il capofamiglia lo ha invitato a condividere la cena in buona armonia. Padre e figlio non sanno che Vittorio, questo è il suo nome, ha una relazione con Ninuccia. Nemmeno gli altri lo sanno, tranne donna Concetta, che è al corrente dell’amore segreto della figlia e sa che il suo matrimonio col ricco Nicola è infelice.

Fuori dalla scena anche gli spettatori sanno che l’ospite è il suo amante; sanno che Ninuccia ha scritto una lettera al marito, in cui gli confessa di amare Vittorio; in un dialogo serrato con la madre, che le ha fatto promettere di fare pace col marito, Ninuccia l’ha smarrita.

Ecco che su questo dettaglio si concentra il meccanismo della narrazione: la lettera viene trovata da Luca che la consegna inconsapevole al destinatario e il marito gelosissimo viene così a sapere di essere stato tradito. Insieme a lui vengono a sapere tutto gli altri personaggi, per primo il padre Luca che è stato causa dello svelamento.

La lacerazione lo colpisce a fondo, egli viene colto da un ictus che lo riduce in fin di vita, gli strappa dalla testa la lucidità e lo confina a letto, assistito anche dai vicini e dal medico. La diagnosi che questi rivela al fratello convivente di Luca, Pasqualino, è disperata: ben difficilmente il malato ce la farà.

Intanto egli è preso dalle allucinazioni e, parlando a fatica, benedice la figlia e l’amante, che ha scambiato per il marito, di nuovo incapace di assegnare le parti, e subito dopo si richiude nel ristretto cerchio dei suoi pensieri infantili. Solo in questo senso il finale è lieto: il presepe ben riuscito procura a Luca la gratificazione più attesa e perfino Tommasino, che ha sempre detto no, ora risponde che sì, gli piace.

Ora leggo recensioni favorevoli o meno al film che la tv ha trasmesso la sera del 22 ed è diretto da un altro Edoardo, il regista De Angelis. Sergio Castellitto, che interpreta il protagonista Lucariello, ha definito Natale in casa Cupiello come “una gioielleria di emozioni”; mi pare che l’interpretazione dei vari personaggi la renda proprio così, e che lui per primo rivesta in modo vitale il ruolo demiurgico del pater familias che fu di Eduardo.

Non vuole confronti Castellitto, né io so farne rispetto ai codici espressivi, del teatro da una parte e del film televisivo dall’altra. Ho rivisto la commedia nella edizione televisiva del 1977, nel cui cast oltre a Eduardo brillano Pupella Maggio, Luca de Filippo, Lina Sastri. Mi è sembrato che la napoletanità si esprima in loro in modi più naturali, che la lingua esca sciolta e musicale, a tratti magnetica con quei suoi fonemi inconfondibili.

E’ tutto talmente verace da legittimare l’intera gamma degli atteggiamenti, dalle scene bonarie che esprimono la quotidianità in casa Cupiello, a quelle che si movimentano in seguito alle rivelazioni dolorose. Sono quelle da cui si sprigiona una carica drammatica al massimo della autenticità.

Tuttavia si apprezza sempre la rilettura di un classico, l’opportunità di farla conoscere al sempre più ampio pubblico televisivo e ai giovani; si coglie la portata dei suoi significati, la tempestività con cui ci ricorda che Natale è un giorno speciale, ma anche un giorno come un altro. Adatto a farci gioire, a deluderci o a ferirci.

Castellitto dice di avere dato all’innocenza ostinata del suo personaggio una sfumatura da “idiota” dostoevskiano; io ci vedrei qualcosa di Pirandello quando a Luca si strappa “il cielo di carta” sopra il capo e, in seguito alla epifania dolorosa del matrimonio finito per la figlia Ninuccia, la salute lo abbandona fulmineamente. Il presepe che vagheggia nel momento finale mi ricorda la carnevalata perenne in cui ha voluto rimanere rinchiuso l’Enrico IV del dramma pirandelliano, come forma di difesa.

Credo che una lettura fatta oggi della commedia di Eduardo, scritta nel 1931, possa arricchirsi di forza e reattività: c’è una risposta che ognuno di noi può dare alle difficoltà per sé e per tutti e c’è la risposta che  la comunità scientifica internazionale ha costruito contro il virus mettendo a punto vaccini efficaci in tempi sorprendenti. L’anno si chiude con le prime vaccinazioni iniziate nel cosiddetto V-day, il 27 dicembre.

Credo che non a caso il regista De Angelis abbia ambientato la commedia nel 1950: un anno che attraverso la città di Napoli intravvediamo nel passaggio dalla distruzione della guerra agli anni della ricostruzione. In questa ottica qualche battuta è stata cambiata, ma Castellitto è convinto che Eduardo l’abbia accettata, come accetterà di essere ricordato a centoventi anni dalla nascita in occasione di un altro Natale tribolato, questo.

In casa mia il presepe non c’è, ci sono al suo posto l’albero e altre decorazioni. Tutto è piccolo, in particolare sotto l’albero i pochi pacchetti regalo hanno sprigionato minuscoli oggetti d’uso, come i tappi per le bottiglie a forma di omino di neve.

Nelle diverse fasi della vita ognuno raggiunge il proprio grado di emancipazione dalle radici: sono andata più lontano di così dai natali trascorsi con mia madre e mio padre. Ora mi riavvicino, un po’ perché l’età avanza e rende necessari i ricordi, e in parte per scelta. Ai miei sono sempre piaciute le cose piccole, ora le considero anch’io le depositarie della gioia che ci è resa possibile e le preferisco con determinazione e tenerezza.

Per leggere gli altri articoli e indizi letterari di Roberta Barbieri nella sua rubrica Vite di cartaclicca [Qui]

 

GLI SPARI SOPRA
2020, l’anno in cui non siamo stati da nessuna parte

Io sinceramente di questo 2020 non c’ho capito un cazzo, non so voi. Un anno che non passa mai, ma che è volato via come uno starnuto.
Mi viene in mente il diario del Che in Africa L’anno in cui non siamo stati da nessuna parte, un mondo allo sfascio dove gli oppressi rimangono tali e gli sfruttatori pure, dove quasi tutti noi diamo il peggio di ciò che abbiamo. Dove chi lavora in prima linea combatte ogni giorno per la sopravvivenza dell’umanità, mentre nelle retrovie ci si scanna per una razione K in più.

Siamo una nazione che ragiona per opposte fazioni, Bartali e Coppi, Mazzola e Rivera, economia e salute. Prima noi e dopo gli altri, in un turbine di incongruenze, dove si parteggia per se stessi camuffandosi da popolo.
Nessuna unità d’intenti, governo e opposizioni, opposti personalismi, parole scontate (comprese le mie).

Mille domande e mille titubanze su ciò che non sappiamo, ma poi adoriamo i feticci da migliaia di anni, la mascherina ti uccide, il virus no, il vaccino non è sicuro, ma poi si calano due Viagra a weekend, tuteliamo i nostri diritti, siamo in una dittatura che ci toglie la libertà di infettarci e infettare. “Vogliamo essere sicuri, mica abbiamo l’anello al naso, ci volete fregare, diventeremo schiavi di Bill Gates, il 5G ci traccerà dappertutto” farnetica il social compulsivo mentre posta il milionesimo selfie con la bocca a culo di gallina.
Vorrei scendere da questo turbinio di notizie, dalla pletora di post copiati senza la ricerca di una minima, fottuta fonte.

Una classe politica specchio della peggior caratterizzazione razzista dell’italiano che sbarcava a Coney Island.
Nel marasma di governo e opposizione, nell’orgia di esperti e incompetenti seriali, impresari e imprenditori, operai e partite iva.
Imposte sul valore aggiunto dell’umanità.
Chi parteggia per il governo che lo rappresenta, chi parteggia per l’opposizione che lo rappresenta, io che sono rappresentato, a occhio e croce, da un quasi nulla parlamentare, credo che al netto dei tanti errori, nel tanto benaltrismo, negli innumerevoli tira e molla o apri e chiudi, se al governo ci fosse stata l’attuale opposizione i morti e la bagarre sarebbero stati di molto superiori.
Si sa, la storia non si fa con i se e tanto meno con i ma, e nulla è ovviamente più opinabile di una opinione.

A febbraio il mondo si è ritrovato all’interno di un film catastrofista di terza serie, dove un virus letale minacciava il mondo intero. Nessun Brad Pitt, era però pronto a salire su un aereo militare per scovare la fonte del contagio tra mille peripezie e salvarci da noi stessi incolpando un innocuo pangolino… mentre ci mangiamo felici uno spiedino di pipistrello.
Dopo quasi un anno abbiamo ancora la voglia ossessiva di additare il colpevole, quando il baco è nel sistema. La solidarietà è diventata motivo di vergogna, aiutare chi è in difficoltà ci pone sempre di fronte a un bivio, è dei nostri o no?
Perché se non è dei nostri, non va aiutato, anzi e lui stesso una concausa del male.

Quanto ci piacevano le lenzuolate di privatizzazioni, quanto eravamo felici nel vedere gli imprenditori fagocitare la sanità, com’era bella quell’idea del preside dirigente della scuola pubblica, in tanti gridavano “libertà!” Quando il privato si faceva finanziare con soldi pubblici.
E ora, cosa si fa? Parola torna indietro?

Non vorrei ricadere come sempre nel mio trito e ritrito slogan che pressappoco cita così: il problema non è la pandemia, ma il capitalismo.
Vorrei fermarmi prima, mi piacerebbe riconoscere, tra mille immagini farlocche, quelle vere. Mi piacerebbe che si desse più risalto a chi davvero combatte per distruggere questa torre di Babele avvelenata dalle radici.
Dopo la seconda stella a destra esisterà davvero un mondo anarchico che si dota di regole prima che gli altri le facciano per lui, saremo ancora in tempo oppure, dopo avere avvelenato l’ultimo fiume, pescato l’ultimo pesce, ucciso l’ultimo bisonte, ci ridurremo a mangiare le banconote che escono dalle banche? (Tatanka Yotanca).

Si parla di terza ondata, mentre ancora stiamo affogando nella seconda.
Politici, imprenditori e persone comuni utilizzano il termine libertà per indicare la schiavitù dell’ignoranza. Siamo disperati perché ci rubano il Santo Natale, ci tolgono la possibilità di riunirci con i parenti anche anziani, magari di infettarli, tanto sono vecchi, sono inutili, sono un prezzo consono, tanto muoiono sotto il fuoco amico.
La disumanizzazione del nemico è uno dei metodi utilizzati dagli eserciti, dai dittatori e dagli sterminatori di tutti i tempi per alleggerire l’anima dei soldati e dei carnefici. Questo metodo inconscio (o forse no), in questo mondo fetido di questo fetido 2020, viene utilizzato da una parte della classe dominante per individuare il rischio accettabile, quel pericolo per magnitudo che ben conoscono gli operatori della sicurezza quando valutano il rischio.
Cioè per ritornare a far galleggiare l’economia è ben plausibile una qualche decina di migliaia di morti in più, un po’ come quel migliaio di morti da portare al tavolo delle trattative di cui farneticava il pelato di Predappio.

Una ruota che gira a discapito di tutto e tutti, mille scuse da addurre ognuno al proprio egoismo. Non possiamo lasciar soli gli anziani quindi abbracciamoli in questa stretta mortale. Non possiamo chiudere le attività, perché poi i morti saranno mille e mille di più…
Lo sci, le piccole imprese, e il governo che fa? Studia app inapplicabili con l’aiuto di esperti che aprono e chiudono compulsivamente l’interruttore delle nostre vite.

I conti si faranno alla fine, che non mi pare imminente. Noi, ognuno inserisca la propria categoria, speriamo d’esser tra quelli che contano e non tra quelli che saran contati.