Skip to main content

Giorno: 31 Dicembre 2020

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: 31 dicembre

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su oltre 15.700 tamponi, 2.116 nuovi positivi, di cui 930 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. Salgono i guariti (+772) e calano i ricoveri nei reparti Covid

Eseguiti anche 8.169 tamponi rapidi e 254 test sierologici. Oltre il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 48 anni. 55 i decessi

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 171.512 casi di positività, 2.116 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.735 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 13,4%.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 930 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 456 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 741 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 48,1 anni.

Sui 930 asintomatici, 470 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 96 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 21 con gli screening sierologici, 11 tramite i test pre-ricovero. Per 332 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 362 nuovi casi; a seguire Bologna (339), Reggio Emilia (288), Rimini (261), Ravenna (191), Ferrara (173), Forlì (117), Piacenza (108). Poi Cesena (106), quindi Parma (100) e Imola (71).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.735 tamponi, per un totale di 2.572.140. A questi si aggiungono anche 254 test sierologici e 8.169 tamponi rapidi effettuati da ieri.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 772 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 106.428.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 57.346 (+1.289 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 54.484 (+1.298), il 95% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 55 nuovi decessi: 3 a Piacenza (una donna di 83 anni, e due uomini rispettivamente di 74 e 77 anni), 4 in provincia di Parma (due donne di 80 e 90 anni e due uomini di 80 e 86 anni), 8 in provincia di Reggio Emilia (4 donne, rispettivamente di 79, 90, 91 e 101 anni, e 4 uomini: uno di 82, due di 90 anni, uno di 96 anni); 8 nel modenese (due donne – di 84 e 94 anni – e 6 uomini, uno di 72, due di 80 anni, uno di 82, uno di 83 e uno di 91 anni); 6 in provincia di Bologna (3 donne – di 77, 83 e 88 anni, – e 3 uomini: di 57, 69 e 81 anni); 3 a Imola (due donne, rispettivamente di 88 e 92 anni, e un uomo di 87 anni); 5 nel ferrarese (due donne di 90 e 93 anni, e tre uomini di 70, 85, 90 anni); 5 in provincia di Ravenna (una sola donna di 94 anni, e 4 uomini, rispettivamente di 77, 79, 84 e 90 anni); 3 a Forlì-Cesena (una donna di 91 anni e due uomini di 87 e 92 anni); 9 nel riminese: 7 donne – una di 75 anni, una di 87 anni, due di 93 anni, due di 94 anni e una di 99 anni; due uomini di 73 e 82 anni. Un decesso di una donna di 83 anni residente in altra regione.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 7.738.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 233 (+3 rispetto a ieri), 2.629 quelli negli altri reparti Covid (-12).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 13 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 15 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 21 a Reggio Emilia (invariato), 52 a Modena (+2), 46 a Bologna (invariato), 12 a Imola (+1), 28 a Ferrara (+2), 20 a Ravenna (-2), 5 a Forlì (invariato), 3 a Cesena (invariato) e 18 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 15.466 a Piacenza (+108 rispetto a ieri, di cui 49 sintomatici), 12.999 a Parma (+100, di cui 63 sintomatici), 23.366 a Reggio Emilia (+288, di cui 169 sintomatici), 30.875 Modena (+362, di cui 208 sintomatici), 33.981 a Bologna (+339, di cui 172 sintomatici), 5.503 casi a Imola (+71, di cui 24 sintomatici), 9.151 a Ferrara (+173, di cui 31 sintomatici), 12.829 a Ravenna (+191, di cui 127 sintomatici), 6.034 a Forlì (+117, di cui 87 sintomatici), 6.265 a Cesena (+106, di cui 82 sintomatici) e 15.043 a Rimini (+261, di cui 174 sintomatici).

Ora la trattativa Celanese prosegua in Regione!

Da: Antonio d’Antoni, CGIL Emilia-Romagna

La trattativa tra Direzione aziendale e delegazione sindacale inerente la chiusura dello
stabilimento Celanese di via Marconi, annunciata dalla società nel mese di Luglio 2020, non si è
putroppo ancora conclusa e proseguirà nei prossimi giorni nella sede istituzionale della regione
Emilia Romagna.
Celanese è una importante multinazionale che ha acquisito il gruppo Softer a fine 2016 e produce
nel sito ferrarese, con 67 lavoratori diretti, oltre ai lavoratori dell’indotto, materiali dedicati
all’automotive per le più importanti case automobilistiche mondiali.
Celanese a distanza di tre anni e mezzo ha posto in vendita lo stabilimento ferrarese che è stato
oggetto di interesse da parte di diverse società che operano nel settore della gomma e delle
materie plastiche.
L’operazione, approdata nelle sedi istituzionali, era stata condivisa tra le parti, dinanzi al Sindaco di
Ferrara e all’Assessore regionale alle attività produttive, nelle sue finalità poiché volte a garantire
nel debole territorio industriale ferrarese la continuità produttiva del sito e la salvaguardia al suo
interno di tutte le maestranze impiegate.
Obiettivo prioritario e condiviso, dunque, garantire alla comunità estense la salvaguardia del sito e
l’occupazione dei lavoratori.
Tra le offerte pervenute, Celanese ne ha scelte tre in quanto interessate non solo alle produzioni e
ai macchinari, ma anche a garantire la continuità produttiva del sito e l’interesse per le
maestranze.
Operazione questa che ad oggi non risulta chiara alla parte sindacale che non è stata informata dei
contenuti industriali delle offerte e nemmeno dei nomi delle tre società selezionate.
La delegazione sindacale nel corso dell’ultimo incontro tra le parti, avvenuto in data 28 Dicembre
u.s., ha ricevuto la comunicazione, direttamente dalla direzione aziendale, che Celanese avrebbe
intensificato le trattative di vendita con la società offerente che avrebbe proposto l’acquisizione
dello stabilimento con una piccola parte delle maestranze, accantonando come poco credibile
l’offerta di acquisizione con assorbimento di tutti i lavoratori presentata da almeno una delle altre
due società offerenti.
Il prossimo incontro si terrà dunque nell’autorevole sede istituzionale della regione Emilia
Romagna dove la delegazione sindacale chiederà alla parte aziendale che, prima di ogni
avanzamento delle operazioni inerenti la vendita dello stabilimento, venga fatta chiarezza in
merito alle motivazioni di scelta del potenziale acquirente e agisca in coerenza con gli obiettivi
prioritari già definiti e condivisi che sono, lo ribadiamo: garantire la continuità produttiva del sito e
la salvaguardia al suo interno di tutti i suoi lavoratori.

“Niente Santi in Paradiso”

Da: Luca Greco, FP CGIL

Ferrara, 31/12/2020

Niente Santi in Paradiso

Sembra un gioco di parole, magari anche poco rispettoso, ma è purtroppo
l’amara verità.
Fin dal mese di aprile, la FP CGIL ha richiesto copia dei protocolli
operativi, firmati dai rappresentanti sindacali aziendali, elaborati
dall’azienda legati all’emergenza COVID 19.
Il 24.12.2020, il legale della Residenza Paradiso, invia alla FP CGIL 17
allegati, utili, a suo dire, testimoniare la bontà dell’operato del
datore di lavoro.
Peccato che nessuno di quei documenti sia stato firmato dai
rappresentanti dei lavoratori. Peccato che alcuni documenti non
contengano nessuna data. Peccato che fra quei documenti non ci siano
quelli attestanti la formazione preventiva del personale organizzata dal
datore di lavoro. Peccato che non ci siano documenti, datati aprile 2020,
nei quali vengano esplicitati i percorsi pulito/sporco, modalità e tempi
di vestizione, modalità e corretto utilizzo dei DPI.
Le affermazioni, fatte dal datore di lavoro e dall’ASL, secondo le quali
la situazione era ed è “critica ma complessivamente sotto controllo”,
alla FP CGIL suonano particolarmente stonate.
Se così non fosse, come mai un infermiere, il 27.12.2020, avrebbe
lanciato un appello ai suoi colleghi descrivendo la situazione con queste
parole: “100 e poco + anziani non hanno 1 straccio di infermiere che gli
dia la terapia (se non io, la Maria neoassunta e 1 tale altro interinale
di cui non conosco neppure il viso), non c’è tempo di fare medicazioni,
non c’è tempo di sostituire i cateteri vescicali o le stomie, non c’è
altro tempo che passare 6 ore di turno a somministrare in tutta fretta
la terapia diabetica e anticoagulante per queste 100 creature. Sono
stato in turno stamattina; è un ospedale da campo, c’è tutta
l’adrenalina della maxi emergenza […] Cona non potrà sopportare ľesodo
di 100 anziani, non ha sufficienti posti letto”?
Ad oggi, 31.12.2020, il sindacato non è in grado di avere accesso a
nessuno dei documenti sopracitati, di conoscere le condizioni di lavoro
del personale, la quantità delle presunte nuove assunzioni, la
disponibilità dei DPI, l’avvenuta sanificazione accurata dell’intera
struttura.
Solo un dato ci pare certo: 95 ospiti positivi su un totale di 104.
Nota a margine. La struttura applica un CCNL pirata, firmato da sindacati
non rappresentativi del settore, dei lavoratori e delle lavoratrici. Un
contratto che abbassa salario e diritti del personale. Un contratto che
ha escluso la FP CGIL dalla contrattazione aziendale, impedendo di fatto
al sindacato maggiormente rappresentativo di verificare le condizioni di
lavoro del personale. È di questi giorni la notizia della vittoria del
ricorso della FP CGIL di Modena nei confronti di Villa Margherita,
struttura che, al pari della residenza Paradiso, applica il CCNL Anaste
firmato da sindacati non rappresentativi.
È arrivato il momento che il Pubblico, inteso come ASL e Comune di
Ferrara, dia seguito alla richiesta della FP CGIL di revocare
l’accreditamento alla Residenza Paradiso. Che il maggior focolaio della
provincia si sia sviluppato in una struttura dove si applicano contratti
pirata e dove non si conoscono le reali condizioni di lavoro, non può
essere un caso. È ora di smetterla di elargire soldi pubblici a chi lucra
sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici.

Luca Greco – FP CGIL

Compagna vaccinale antinfluenzale pediatrica: il bilancio 2020

Da: Ausl Ferrara

Compagna vaccinale antinfluenzale pediatrica: il bilancio 2020

Eseguite 1.955 vaccinazioni con un tasso di adesione pari ad oltre il 90% Già programmate per Gennaio 2021 le seconde dosi.

Ferrara, 31-12-2020. Dal mese di Ottobre e sino al 31 Dicembre 2020, grazie al nuovo Accordo Attuativo Aziendale tra la Pediatria di Libera Scelta e l’Azienda Usl di Ferrara, si è raggiunto un importante traguardo nella campagna vaccinale Antinfluenzale rivolta all’età pediatrica.

La vaccinazione Antinfluenzale è raccomandata e gratuita per i bambini di età superiore ai sei mesi con malattie croniche o congenite a rischio di complicanze (asma, fibrosi cistica, diabete, cardiopatie, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale …). Nei bambini affetti da tali patologie il vaccino protegge efficacemente dalle complicanze e riduce sensibilmente la probabilità di ricovero in ospedale.

Per la campagna di vaccinazione antiinfluenzale il Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna utilizza i vaccini autorizzati dal Ministero della Salute, in base alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

I virus contenuti nel vaccino sono stati uccisi e frammentati, in modo da provocare unicamente lo sviluppo di anticorpi che difendono dall’influenza e sono privi di conservanti al mercurio.

Ai bambini dai 6 mesi ai 9 anni, vaccinati per la prima volta, devono essere somministrate due dosi di vaccino; la seconda dose a distanza di almeno 4 settimane.

Da quest’anno negli ambulatori vaccinali di tutte le Case della Salute lavorano in team i Pediatri di Libera Scelta e gli Infermieri dell’Azienda USL.

I Pediatri hanno individuato i soggetti a rischio fra i loro assistiti e li hanno invitati alla vaccinazione attraverso una chiamata attiva, fissando telefonicamente un appuntamento anche al fine di evitare gli assembramenti negli ambulatori. Il vaccino antinfluenzale è stato somministrato attraverso un’iniezione intramuscolare nella parte superiore del braccio.

Per rendere meno traumatica la procedura cercando di mettere a proprio agio i bambini è stato consegnato loro un piccolo adesivo: ‘la medaglia del coraggio’.

Ad oggi sono state eseguite 1.955 vaccinazioni con un tasso di adesione pari ad oltre il 90% e sono già programmate nel mese di Gennaio le date per le seconde dosi.

Per garantire la maggiore prossimità l’offerta vaccinale è stata organizzata in tutte le Case della salute della provincia e nell’Ospedale di Cento.

Nell’ambito della collaborazione per l’assistenza sanitaria a favore di persone indigenti italiane e straniere prive di qualunque altra effettiva possibilità assistenziale tra l’Azienda Usl di Ferrara e l’associazione “Amici della Caritas di Ferrara Comacchio” sono stati vaccinati 30 bambini presso l’ambulatorio di Via Brasavola 19.

I medici volontari ed il personale infermieristico dell’Azienda Usl con il supporto di una mediatrice culturale hanno colto l’occasione per spiegare l’importanza del vaccino e di alcune misure non farmacologiche di igiene e protezione personale.

Esprime soddisfazione il dott. Aldo Vinattieri (segretario FIMP di Ferrara) “quest’anno abbiamo raggiunto un tasso di adesione molto superiore a quello degli anni passati, poiché il rapporto fiduciario tra genitore e pediatra insieme alla nostra funzione educativa ha garantito maggiore consenso alla vaccinazione anche nelle situazioni complesse”

“Un grammo di prevenzione vale quanto mezzo chilo di cura” (Maslach)

Cambiare tutti per cambiare veramente

Cambiare è una scelta di libertà e ragionevolezza

È molto preoccupante verificare che chi avrà l’onere di investire le risorse messe a disposizione dall’Europa per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese, non abbia alcuna visione di futuro da trasformare in progetti strutturali e lungimiranti.
Questa mancanza di visione è evidente perché le proposte di soluzione fatte dalla classe politica, governo e opposizione, fino ad ora, sono legate solo all’urgenza. Infatti, non c’è ancora stato un tentativo di formulazione di un progetto di investimenti a lungo termine, se non in forma di annuncio roboante quanto indefinito. I casi sono due: o non si ha idea di una strategia o, se c’è, non è condivisa con il parlamento e con gli Italiani e questo non è democratico. Mi dispiace criticare chi ci governa, perché se cadesse il governo adesso l’alternativa sarebbe peggiore. Però non posso tacere e devo sollecitare un cambiamento reale e democratico, quindi di effettiva comunicazione e condivisione.

I giovani del mondo, con il movimento “Friday for future” hanno sollecitato i potenti a pensare non più in maniera localistica, o per settori limitati della società, ma a guardare il mondo e l’umanità come un unico soggetto che abita un unico ambiente. La crisi pandemica ha rapidamente trasformato questa dimensione globale da concetto ideale possibile in tangibile esperienza quotidiana che coinvolge tutti. L’unico documento ufficiale da parte di un capo di stato ad aver risposto a questa sollecitazione dei giovani è stata l’enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco che ha saputo dare una progettualità concreta a questa domanda altrettanto concreta e urgente. L’Europa e il nostro governo potrebbero prendere spunto da questo documento per iniziare la nuova realtà politica e sociale che da tempo il mondo attende.
Infatti, questa crisi non è solamente un problema ecologico, climatico o economico: è una convergenza di questi tre mondi. La pandemia, conseguenza della crisi ecologica, ha accelerato e fatto emergere il limite del pensiero unico economico-liberista, che ha svelato a sua volta e acuito le mai risolte ingiustizie sociali che impediscono l’attuazione di una vera democrazia. Ne è un esempio l’insufficienza del servizio sanitario e, forse ancora peggio, la spietata concorrenza fra i diversi gruppi di ricerca scientifica per arrivare primi alla creazione di un vaccino che ancora una volta non sarà per tutti ma vedrà alcuni gruppi di popolazioni scartati, con costi enormi economici e sociali.
Questo non vale solo per l’Italia o l’Europa: ci troviamo per la prima volta ad un punto di rottura storico che riguarda tutto il mondo. La sollecitazione a pensare in modo universale necessariamente richiede di partire da un nuovo punto di vista che abbia le stesse caratteristiche del fattore di crisi: che sia contemporaneo e globale, cioè complesso.

Il nuovo luogo da cui guardare è il futuro dell’umanità.

Dunque, si dovrà scegliere se questo futuro avrà la durata limitata a qualche decina di anni e dovrà riguardare poche migliaia di persone, abitanti una più o meno grande porzione di terra, oppure se deve riguardare l’intera umanità e la terra come pianeta nell’universo e perciò prevedere un tempo illimitato. La prima scelta richiede di mantenere l’attuale modo di vivere: in continua emergenza, cercando di arginare le conseguenze, via via sempre più profonde e complicate, sempre più impellenti e in costante accelerazione, come questi ultimi decenni ci hanno mostrato. Ci sono dati recenti che rilevano che i fenomeni dei cicloni e degli uragani che si sono verificati in Italia e nel mondo sono aumentati di frequenza e in potenza distruttiva.
Oppure si può decidere di fare un salto evolutivo: cambiare decisamente la scala di valori e mettere al primo posto la persona e la comunità come progetto comune. Questa scelta comporta il costruire una nuova qualità della vita che vede l’ambiente naturale come luogo comune di convivenza e condivisione della realizzazione delle singole potenzialità.
Questa seconda opzione non si verifica in maniera automatica: ci vogliono un atto di volontà, una visione ed un progetto. Bisogna imparare a pensare in modo nuovo e questo richiede un investimento per la formazione di tutti, per darsi gli strumenti culturali e di confronto adatti ad acquisire la consapevolezza del valore dell’essere umano che dobbiamo ancora oggi definire sia nella sua natura sia nelle sue potenzialità.

Un atto di volontà viene compiuto solo se è finalizzato a qualcosa di concretamente raggiungibile e di cui valga veramente la pena, perché quello che si deve abbandonare è la sicurezza e il conforto del già conosciuto in favore di ciò che è desiderabile ma ancora del tutto ignoto e non sperimentato. Questo atto di volontà, perché non sia un salto nel buio, deve essere ragionevole, perciò bisogna dare credito a sé stessi, ai propri desideri, che anche se incompiuti come pensiero, nascono da ciascuno di noi per cui rispecchiano la nostra stessa natura, non ci lavorano contro, non creano attrito, anzi danno forma e senso a ciò che era ineffabile e indeterminato prima di essere da noi nominato.

Così si incomincia a costruire un pensiero che origina dall’essere umano e si apre alla relazione con l’altro. In questo confronto si sviluppa il linguaggio per una nuova antropologia, non più basata sulla sopraffazione e sullo scontro, ma che si definisce nella rivelazione di sé all’altro, perché si è diversi. Si realizza nel gusto di conoscere ciò che ci è ignoto, dove la diversità e l’unicità delle persone sono la ricchezza, il valore aggiunto, pur nel desiderio della condivisione di una realtà comune.
Se si vuole rallentare fino a modificare il cambiamento climatico da noi provocato per abitudini sociali e scelte economiche incoscienti e poco lungimiranti, dobbiamo cambiare i nostri comportamenti, quindi dobbiamo usare tutte le risorse possibili e immaginabili per creare occasioni e spazi dove iniziare a sperimentare questo nuovo modo di conoscersi e relazionarsi. Questa è l’unica visione che permetterebbe di invertire il processo distruttivo dell’ambiente e di trasformare questo momento di crisi in occasione di aprire ad una nuova vita.

Shakespeare

Certi stati d’animo che si insediano nello sterno in certi capodanni meritano di essere mostrati con le parole migliori. Solo così è possibile alleviarne il peso, che è poi quello che fanno la drammaturgia e la letteratura: alleviare un peso.

 

“So full of artless jealousy is guilt, It spills itself in fearing to be spilt. To my sick soul (since sin is always a sickness), every detail looks like an omen of disaster to come. Guilt makes you so full of stupid suspicions that you give yourself away because you’re trying so hard not to.”

(William Shakespeare, Hamlet)

 

La colpa è talmente piena di una bambinesca gelosia, da versarsi da sola per paura di essere versata. Per la mia anima malata (dacché il peccato è sempre una malattia), ogni dettaglio appare come il presagio di un disastro imminente. La colpa ti riempie a tal punto di stupidi sospetti che finisci per tradirti proprio perchè stai cercando disperatamente di non farlo.

Camera di Commercio: con la nascita di “Smace” sono venti le start-up innovative nate con l’assistenza qualificata dell’ufficio del registro delle imprese

Da: Andrea Migliari, Camera di Commercio Ferrara

Govoni: “Creare le condizioni di sistema favorevoli alla nascita e allo sviluppo delle startup innovative, siano esse legate alla manifattura, ai servizi, all’agricoltura o ad altri settori, consente di fornire un contributo rilevante alla crescita economica e all’occupazione, specie quella giovanile”

CAMERA DI COMMERCIO: CON LA NASCITA DI “SMACE” SONO VENTI LE START UP INNOVATIVE NATE CON L’ASSISTENZA QUALIFICATA DELL’UFFICIO DEL REGISTRO DELLE IMPRESE

“Smart work in a smart place”, un nuovo modo di lavorare attraverso lo smartworking in luoghi di interesse storico e paesaggistico: questa l’attivita’ della nuova societa’ nata negli uffici dell’Ente di Largo Castello

Si chiama “SMACE” (Smart Work in a Smart Place) la nuova start up innovativa nata nei locali della Camera di commercio con il servizio di assistenza qualificata della sezione speciale del Registro delle imprese. Una ulteriore opportunità che consente – rispetto alla procedura on-line – di interloquire direttamente con il Conservatore del Registro che si fa carico anche degli oneri di registrazione all’agenzia delle entrate e degli accertamenti in materia di antiriciclaggio. Così che, nel giro di poche decine di minuti, si può “far nascere” la nuova impresa.

La nuova start up, con sede a Ferrara, nasce dall’idea di 2 giovanissimi imprenditori, Andrea Droghetti e Marta Romero, che, nell’estate 2020, in piena pandemia, hanno sperimentato un nuovo modo di lavorare: lo smartworking in luoghi di interesse. Obiettivo dei neo imprenditori, quello di offrire un servizio che aiuti le aziende e i lavoratori ad organizzare soggiorni di lavoro durante tutto l’anno, coniugando la flessibilità dell’orario di lavoro con la scoperta delle bellissime località dislocate nel Bel Paese.

L’avventura imprenditoriale di Andrea e Marta inizia nell’agosto di quest’anno con il primo premio vinto allo Startup Builder, il programma di incubazione online creato da Startup Geeks e dedicato alle idee di business e startup in fase di validazione. Il 19 novembre, poi, l’idea di SMACE viene definitivamente validata e presentata ad una nutrita schiera di potenziali investitori interessati a finanziare il progetto.

“Creare le condizioni di sistema favorevoli alla nascita e allo sviluppo delle startup innovative – ha sottolineato il commissario straordinario della Camera di commercio, Paolo Govoni – siano esse legate alla manifattura, ai servizi, all’agricoltura o ad altri settori – consente di fornire un contributo rilevante alla crescita economica e all’occupazione, specie quella giovanile. Oggi – ha concluso Govoni – l’ecosistema delle startup e delle imprese innovative rappresenta ancora una piccola realtà del tessuto produttivo ferrarese, ma esprime un’enorme potenzialità che, insieme alle associazioni di categoria, vogliamo contribuire a fare emergere anche attraverso questa iniziativa”.

Secondo l’Ufficio Studi della Camera di commercio ci sono oltre 100 aspiranti imprenditori che potrebbero potenzialmente aggiungersi alle start up innovative ferraresi già operanti sul mercato. E’ quanto emerge da una analisi dell’Ente di Largo Castello sui possessori di una laurea in materie scientifiche e tecnologiche che hanno già in mente di mettersi in proprio. Ma non solo: più di 230 imprese con meno di 5 anni di vita, attive in settori ad alta intensità tecnologica e di conoscenza, avrebbero i potenziali requisiti per accedere alle agevolazioni previste per le startup innovative se si iscrivessero alla sezione speciale del Registro delle imprese tenuto dalla Camera di commercio.

I requisiti per essere start up innovative: la società deve essere costituita e svolgere attività d’impresa da non più di 60 mesi; il totale del valore della produzione annua della società, a partire dal secondo anno, non deve essere superiore a 5 milioni di euro; la società deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

I vantaggi: minori oneri per la costituzione; rapporti di lavoro subordinato di più semplice attuazione; credito di imposta per ricerca e sviluppo; incentivi all’investimento; raccolta diffusa di capitali di rischio tramite portali online.

Trasporti. Arrivano gli ultimi due treni Rock: ora sono tutti in circolazione i nuovi convogli previsti dalla ‘cura del ferro’ della Regione.

Trasporti. Arrivano gli ultimi due treni Rock: ora sono tutti in circolazione i nuovi convogli previsti dalla ‘cura del ferro’ della Regione. L’assessore Corsini: “Una scommessa vinta per un impegno costante a favore di una mobilità sostenibile e alternativa al mezzo privato”

Grazie all’investimento di Viale Aldo Moro di 750 milioni di euro, completata la flotta dei nuovi 86 treni Pop e Rock. 582 delle 616 corse giornaliere di Trenitalia Tper su rete Rfi sono su convogli di ultima generazione

Bologna – Entrano in servizio i due ultimi treni regionali Rock. Si completa così la flotta degli 86 convogli Rock e Pop previsti dalla ‘cura del ferro’ voluta fortemente dalla Regione per rinnovare il parco treni. Un risultato che, in poco più di un anno e grazie a un investimento della Regione stessa pari a 750 milioni di euro, fa dell’Emilia-Romagna il territorio su cui circolano i mezzi più giovani d’Italia.

“Una scommessa vinta- afferma l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini- per un impegno costante che ribadiamo a favore di una mobilità sostenibile e alternativa al mezzo privato. Continueremo a potenziare il trasporto pubblico, sulla scia di misure come l’integrazione tariffaria, che ci ha portato a stanziare 6 milioni di euro l’anno per permettere di far viaggiare gratis sugli autobus in tutte le principali città dell’Emilia-Romagna gli abbonati al servizio ferroviario regionale. E che ancora nel 2021 estenderà la gratuità dell’abbonamento su bus e treni per i ragazzi fino ai 19 anni di età per il tragitto casa-scuola”.

Delle 616 corse giornaliere di Trenitalia Tper su rete Rfi, ben 582 sono ora su convogli di ultima generazione. Un rinnovo che interesserà sempre di più anche i 266 collegamenti su rete Fer e su rete mista (Fer+Rfi).

E la fine del 2020 segna anche il compimento di un anno di vita di Trenitalia Tper, che ha già acquistato altri quattro Rock da oltre 700 posti a sedere, che saranno consegnati nel corso del 2022

PAROLE A CAPO
Roberto Paltrinieri: “Amici per la vita” e altre poesie

“La poesia muore se non la si offende: bisogna possederla e umiliarla in pubblico, poi si vedrà cosa diventa”
(Nicanor Parra)

  

ASSORTO

Aspetto
all’ombra della luce
il cambio di voce
tra giorno e notte
per udir ancora
il suono
di foglie secche
staccate da un debole vento.
Ad occhi chiusi
pare proprio
quello di una pioggia leggera.
Niente è più come prima
Avido di giorni
fingendo gratitudine
ho accumulato ricordi
da raccontare
ai distratti turisti della mia vita
Sazio di tempo
ora non parlo più
non serve
Mi troverai assorto
nella nostra casa di vetro
per non perdere nulla
neppure un attimo
dei sublimi colori del cielo

 

AMICI PER LA VITA

Ti ho conosciuto quando
le stanze erano così grandi
e gli anni piccoli
quando sorpreso guardavi severa negli occhi
chi rideva di me
quando prima di addormentarti
lanciavi di nascosto
un bacio alle stelle
e tirando il panno fin sopra la testa
nascondevi le nostre paure sotto le coperte
E poi una notte
un sogno
i piedi sembrava non toccassero mai terra
mentre il respiro riempiva l’anima
leggera galleggiavi sull’aria
verde come un prato
Sei sfrecciata via
diritto
dentro una notte nera
adesso senza più fermate
Alzo il colletto
ma il freddo non è fuori

 

BEPPINO

Vestito metà di stracci
metà con abiti da festa
congeda la notte alle quattro del mattino
Ancora avvolto dal profumo di lino e di canapa
scende piano le scale
della casa silenziosa
sussurrando con pudore versi da poeta
Di tratto antico
al primo sole
lo puoi vedere già
sulla bicicletta
ondeggiare
nel giardino
tra i suoi fiori del passato
Si ferma
li saluta con la mano
uno per uno
mentre l’altra
passa leggera
sugli occhi di lago
umidi
I visi delle fotografie intorno
scaldano membra rannicchiate
dagli acciacchi mai ascoltati
e sul far della sera
tra i grandi cuscini
della vecchia ottomana
in cucina
alla fine si addormenta
prima
dell’arrivo
dei pensieri

 

QUELLI CHE RESTANO

Gli occhi profondi
di quelli che restano
sono gonfi
di lacrime
gocce salate
di un grande mare
I loro corpi barcollanti
danzano
soli
non si fermano mai
Cullano il dolce nome
nelle notti
in una tenerissima ninna nanna
mentre cercano di addormentare
pensieri rimasti svegli
per tutto il giorno
Increduli
sostano di fronte
alla stanza
in piedi per ore
Entrano
dopo aver tolto
il fiore dal cuore.

 

Roberto Paltrinieri (1958), docente di scuola superiore a Ferrara, collabora con Ferraraitalia scrivendo articoli di ordine filosofico-sociale e da oggi… con le sue poesie

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]