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Giorno: 8 Gennaio 2021

Coronavirus. Per la Giunta regionale un week end in visita ai centri dove si vaccina contro il Covid

Coronavirus. Per la Giunta regionale un week end in visita ai centri dove si vaccina contro il Covid. Bonaccini e Donini: “Campagna fondamentale, che sta rispettando i numeri e i tempi prestabiliti. Grazie a quanti stanno rendendo possibile tutto questo”

Visite in programma dalla mattina di sabato fino al pomeriggio di domenica. Per presidente e assessori 13 appuntamenti in calendario da Piacenza a Rimini: il programma completo

Bologna – Due giorni di incontri per fare il punto e portare anche il ringraziamento e la vicinanza della Regione Emilia-Romagna a chi è coinvolto in quella che potrebbe essere la battaglia decisiva contro il Covid-19.

Il presidente Stefano Bonaccini e gli assessori della Giunta regionale saranno infatti in visita tra sabato 9 e domenica 10 gennaio ai centri vaccinali del territorio, da Piacenza a Rimini, dove il personale è impegnato nella campagna di vaccinazione contro il Coronavirus, che in Emilia-Romagna vede – poco dopo le 17 di oggi- già somministrate quasi 50mila dosi.

“Se la nostra sanità ci sta permettendo di fronteggiare una pandemia epocale, lo dobbiamo anche e soprattutto alle persone che ogni giorno lavorano nei nostri ospedali, nelle nostre strutture sanitarie e in quelle socioassistenziali- affermano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini-: queste donne e questi uomini, che da ormai un anno sono in prima linea per combattere il virus, hanno scelto di farsi carico di ulteriori turni di lavoro, con un impegno che si protrae fino a tarda serata, tutti i giorni, festivi compresi, per vaccinare i loro colleghi e i degenti delle Cra, con la competenza e la professionalità che sempre li contraddistingue”.

“Insieme alle Aziende sanitarie, abbiamo allestito una campagna di vaccinazione che si sta dimostrando efficace, in grado di somministrare tutte le dosi disponibili nei tempi prestabiliti: il vaccino è un traguardo che abbiamo visto per i lunghi mesi del lockdown come la luce in fondo al tunnel, e oggi- chiudono- abbiamo la certezza concreta di aver intrapreso la strada che, se contestualmente continueremo a rispettare tutte le misure di sicurezza, ci riporterà alla normalità”.

Si può seguire online e in tempo reale l’andamento della campagna vaccinale, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: sul nuovo portale della Regione dedicato all’argomento (https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid) viene infatti aggiornato il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate.

Il programma delle visite della Giunta

Il presidente Stefano Bonaccini sarà in visita domenica pomeriggio alle 16 al punto vaccinale all’Ospedale di Baggiovara, a Modena.
Per la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, l’appuntamento è sabato mattina alle 9.30 al punto vaccini della Fiera di Bologna.
L’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, incontrerà il personale impegnato nelle operazioni di vaccinazione all’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna sempre sabato mattina, alle 11.
Al punto vaccinale dell’ospedale di Piacenza si recherà, sabato pomeriggio alle 16, il sottosegretario Davide Baruffi, accompagnato anche dalla sindaca Patrizia Barbieri.
A rappresentare la Regione a Parma sarà l’assessore Barbara Lori, che alle 11 di sabato visiterà il poliambulatorio dell’Ospedale Maggiore.
L’assessore Alessio Mammi si recherà in visita sabato alle ore 9 al punto vaccinale della fiera di Reggio Emilia.
Appuntamento al centro vaccinale della Fiera di Bologna sabato pomeriggio alle 15 per l’assessore Irene Priolo.
Al punto vaccini dell’autodromo di Imola è in programma la visita dell’assessore Mauro Felicori domenica mattina alle 10.
In provincia di Ferrara sarà l’assessore Paolo Calvano ad incontrare il personale impegnato nella campagna di vaccinazione: sabato 9 gennaio alle 14.30 sarà al punto vaccini dell’ospedale del Delta (a Lagosanto), mentre per le 16.30 l’appuntamento è al centro vaccinale dell’ospedale di Cona.
A Ravenna, l’assessore Andrea Corsini sarà in visita al punto vaccinale del Pala De Andrè domenica alle 10.30, mentre per le 12 Corsini porterà il saluto della Regione agli operatori del centro vaccinale della Fiera di Rimini.
L’assessore Paola Salomoni sabato alle 10.30 incontrerà il personale del punto vaccinale di Cesena Fiera.

Ospedale di Cento: alcune positività riscontrate nella Piastra Chirurgica

Da: Ausl Ferrara

Ospedale di Cento: alcune positività riscontrate nella Piastra Chirurgica

Presso la Degenza della Piastra Chirurgica di Cento sono stati riscontrati negli ultimi giorni 6 pazienti positivi al tampone. I pazienti sono stati prontamente isolati e trasferiti presso reparti Covid, un paziente (positivo ma completamente asintomatico) è stato già dimesso al domicilio.

I contatti stretti (attualmente 3) vengono monitorati e mantenuti in quarantena presso la Piastra, sottoponendoli a screening periodico con tampone.

I pazienti in nota operatoria programmati per il 7/1/2021 sono stati sospesi in attesa di nuova programmazione.

Si è già proceduto alla sanificazione delle camere di degenza e dei bagni comuni, ad esclusione delle camere dei pazienti ancora ricoverati .

Il personale del comparto e medico è sottoposto allo screening con tampone come da programma.

Scuola. La Giunta regionale decide il rinvio al 25 gennaio del ritorno alle lezioni in presenza alle scuole superiori

Scuola. La Giunta regionale decide il rinvio al 25 gennaio del ritorno alle lezioni in presenza alle scuole superiori: “In Emilia-Romagna fatto tutto ciò che serviva per la ripartenza, ma contagi in aumento e quadro epidemiologico a rischio richiedono il massima della precauzione”

Fino al 24 gennaio proseguono in presenza materne, elementari e medie e alle superiori la didattica a distanza al 100%. La curva pandemica nell’analisi della sanità nazionale e regionale consiglia l’adozione di un principio di cautela. Donini: “Solo nei prossimi giorni avremo un quadro più chiaro”. Salomoni: “Grazie a uno straordinario lavoro di squadra, qui messo a punto un piano regionale per la ripartenza che siamo pronti ad attuare non appena possibile”

Bologna – L’aumento dei contagi, con gli esperti – dall’Istituto superiore di sanità alla sanità regionale – che prevedono un possibile innalzamento della curva epidemiologica anche nei prossimi giorni, richiede ora la massima precauzione. Con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica ed evitare una terza ondata che porterebbe di nuovo a chiusure generalizzate nel nostro Paese, come sta già avvenendo in altri Stati europei.

Uno scenario che evolve in negativo e che spinge la Giunta regionale, riunitasi ancora nel pomeriggio di oggi, a decidere il rinvio al prossimo 25 gennaio del ritorno alle lezioni in presenza al 50% nelle scuole superiori dell’Emilia-Romagna. Fino al 24 gennaio, quindi, rimarranno aperte – in presenza- materne, elementari e medie, mentre alle superiori le lezioni proseguono al 100% con la didattica a distanza.

“La situazione pandemica certo non migliora, in Emilia-Romagna e nel Paese- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- come dimostrano i nuovi dati contenuti nel report settimanale dell’Istituto superiore di sanità e della Cabina di regia, che portano la nostra regione a entrare in fascia di rischio arancione da domenica prossima. E rimangono troppe incertezze rispetto alla possibile evoluzione, in un contesto europeo fortemente critico, verso il quale anche l’Italia potrebbe tendere in assenza di ulteriori misure restrittive, come ha ribadito ancora oggi l’Iss, dopo valutazioni analoghe fatte già nei giorni scorsi dal ministro della Salute nel confronto con le Regioni. La curva epidemiologica sale e con essa anche il livello di saturazione dei reparti di terapia intensiva. Oltre alla campagna vaccinale bisogna promuovere ogni sforzo per abbassare il numero dei contagi. Solo nei prossimi giorni, con la verifica dell’impatto delle misure adottate durante le festività, avremo un quadro più chiaro e potranno essere prese ulteriori decisioni. Ora è necessario applicare il principio della massima prudenza e precauzione, lo stesso scelto dalle regioni in procinto di entrare in fascia arancione e da numerose anche in fascia gialla”.

“Abbiamo fatto tutto quello che serviva per riaprire le scuole superiori in presenza- sottolinea l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni- grazie a uno straordinario lavoro di squadra insieme a Prefetture e Ufficio scolastico regionale, agli enti locali e alle aziende di trasporto pubblico locale, nonché con le organizzazioni sindacali. Con orari d’ingresso differenziati lì dove serviva e trasporti potenziati. Un piano regionale per la riapertura che abbiamo presentato già prima delle festività, in un quadro generale che purtroppo è cambiato e che, sulla base delle valutazioni epidemiologiche fatte dalla sanità nazionale e regionale, potrebbe peggiorare. Un piano che resta valido, e che siamo pronti a utilizzare per riaprire non appena si potrà”.

La Giunta regionale, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, ha inoltre convenuto sul fatto che tutto il personale della scuola, docente e no, debba rientrare al più presto nella campagna vaccinale anti-Covid, ricevendo la somministrazione delle dosi necessarie subito con l’avvio della fase che segue l’attuale, riservata al personale sanitario, a operatori e degenti delle CRA, proprio per garantire le condizioni di massima sicurezza.

Comunicato Stampa di FERRARA BENE COMUNE su graduatoria ERP

Da: Associazione Ferrara Comune

Riflessione sulla recente vicenda della graduatoria per l’accesso alle case popolari

Il sindaco di Ferrara ha un concetto di equità sociale alquanto discutibile: insieme alla sua maggioranza, infatti, ha sempre sostenuto che l’assegnazione delle case popolari si fondasse su criteri ingiusti, per via della forte presenza di cittadini stranieri, che rappresentano poco meno del 10% della popolazione, andando così a danneggiare i ferraresi doc. In realtà il precedente regolamento prevedeva già, in base alla legge regionale, anche il criterio della residenzialità storica. Tuttavia, esasperando questo parametro, così come ha fatto il nuovo regolamento, la giunta leghista ha voluto, nella sostanza, impedire ai cittadini stranieri di poter raggiungere i primi posti della graduatoria per l’assegnazione di un alloggio di edilizia sociale.
Altra inconcepibile e discriminante richiesta introdotta nel nuovo regolamento, solo per cittadini stranieri, è un’attestazione ufficiale rilasciata dal proprio paese di origine che certifichi e dimostri di non possedere alcun immobile di proprietà. Questa richiesta per ovvie ragioni non può essere soddisfatta in molti casi, il che rende automaticamente incompleta e inaccettabile la domanda della casa, ma presenta ampi dubbi di equità, oltre che di legalità, come dimostrato dalle recenti sentenze del Tribunale Civile di Milano sull’assegnazione degli alloggi ERP del Comune di Sesto San Giovanni e della Corte d’Appello di Milano sull’accesso ai servizi di mensa e scuolabus del Comune di Lodi.
Il Sindaco si è vantato apertamente del risultato conseguito, considerandola una rivoluzione che riporta equità sociale, mentre, dal nostro punto di vista, non si è fatto altro che ostacolare l’integrazione e l’inclusione delle persone più fragili. Non solo i cittadini immigrati sono stati danneggiati, infatti, ma sono stati fortemente penalizzati anche i nuclei con situazioni di disagio, le giovani coppie, le famiglie con una presenza numerosa di minori e chi ha necessità di un alloggio perché vive in ambienti malsani, al di là della loro provenienza o nazionalità.
Noi riteniamo che i servizi di welfare, di cui l’ente pubblico dispone ed è in grado di erogare, debbano essere distribuiti secondo criteri che privilegino prima di tutto lo stato di bisogno e le situazioni di emergenzialità a cui l’offerta si rivolge, non di certo, dunque, avendo come riferimento criteri di distribuzione percentuale fra italiani e stranieri. Questo concetto, se effettivamente si ricerca il bene di una comunità, lo si deve applicare ad ogni tipo di servizio che il pubblico è in grado di erogare, dall’assistenza agli anziani al servizio sanitario, fino al sostegno per la spesa alimentare. Sarebbe davvero disumano se si volesse offrire questi servizi solamente a chi è ferrarese, italiano, o può vantare una maggiore residenzialità: e su questo punto ci sembra che le sentenze sui buoni spesa (il cui contenzioso giudiziale, portato avanti con insistenza e senza ragionevolezza dall’amministrazione, è costato 60.000 € a tutti i ferraresi – ricordiamolo) abbiano già chiarito dove sta il rispetto dei principi costituzionali.
Fortunatamente proprio i principi costituzionali sono ancora uno straordinario baluardo a difesa di ogni tentativo di discriminare le persone che, come in questo caso, mascherandosi dietro una presunta, ma del tutto fittizia, equità sociale, in realtà provoca emarginazione, conflitti, divisioni, degrado e intolleranza in una comunità. E con riferimento alla promozione del bene della nostra comunità, tema ispiratore del nostro operato come associazione, non possiamo che esprimere un pensiero di sostegno alle parole del nostro Arcivescovo, che di certo ha a cuore il bene comune della nostra città. Pertanto, appare del tutto pretestuoso evocare la presenza di pregiudizi di natura politica con riferimento alle sue dichiarazioni, che noi sosteniamo con forza. Dispiace davvero che il Sindaco, insieme a molti componenti della maggioranza, di fronte ad ogni pensiero che contrasta con l’operato di chi temporaneamente governa la città, parli di interferenze, entrate a gamba tesa o beceri attacchi. Purtroppo anche questi sono segnali inquietanti di quanto sia modesta la cultura democratica di chi, in questo momento così difficile per tutti, ha la responsabilità di governare Ferrara e tutti i suoi cittadini.

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: 8 gennaio

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: 2.026 nuovi positivi, di cui 775 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. +1.981 i guariti, in calo i casi attivi. Oggi alle ore 16 fatti 5.371 vaccini, 47.500 in totale (il 64% delle dosi disponibili)

Eseguiti 15.348 tamponi e 9.515 test rapidi. Il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 46 anni. 80 i decessi. Online l’aggiornamento in tempo reale della campagna vaccinale

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 186.913 casi di positività, 2.026 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.348 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è quindi del 13,2%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, in questa prima fase riguardante il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale on line, sul nuovo portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid. Alle 16 sono state vaccinate oltre 47.499 persone, il 64% delle dosi al momento disponibili: 5.371 le somministrazioni oggi a quell’ora, tendendo presente che le aziende sanitarie proseguono per l’intera giornata.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 775 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 422 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 616 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46 anni.

Sui 775 asintomatici, 436 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 39 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 22 con gli screening sierologici, 4 tramite i test pre-ricovero. Per 274 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi per provincia vede Bologna con 463 casi, poi Modena con 375 casi, Rimini (234), Reggio Emilia (190), Ravenna (159), Ferrara (152), Piacenza (144), l’area di Cesena (127), il territorio di Forlì (87), il circondario di Imola (54) e Parma (41).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione. In seguito alla verifica sui dati dei giorni passati sono stati eliminati due casi (1 a Modena e 1 a Bologna) in quanto giudicati non casi Covid-19.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.348 tamponi, per un totale di 2.669.612. A questi si aggiungono anche 380 test sierologici e 9.515 tamponi rapidi effettuati da ieri.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.981 in più rispetto a ieri e salgono così a quota 121.855.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 56.848 (-35 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 53.912 (-30), il 95% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 80 nuovi decessi: 20 a Bologna (13 donne di 78,82, due di 84, 86, 89, tre di 90, 93, 95, 96, 97 anni e 7 uomini di 20, 59, 81, 84, 91, 92 e 94 anni), 17 in provincia di Forlì-Cesena (10 donne di 81,82, due di 85 anni, due di 86, 88,89,92,94 anni e 7 uomini di 63,69,79, due di 83,89,92 anni), 8 a Modena (5 donne di 84,86,88,93,94 anni e 3 uomini di 83,90,94 anni), 8 a Piacenza ( 4 donne 64,85,86,92 anni e 4 uomini di 54,76,80,83 anni), 8 a Ferrara (4 donne di 72,89,94,98 anni e 4uomini di 76,85,87,89 anni), 6 a Rimini (5 donne di 79, due di 82,89,97 anni e 1 uomo di 89 anni), 5 a Ravenna (2 donne di 70 e 77 anni e 3 uomini di 85,91,93 anni), 5 a Reggio Emilia (2 donne di 87 e 97 anni e 3 uomini di 80,83,88), 3 a Parma (1 donna di 88 anni e 2 uomini di 67, 80 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in Emilia-Romagna sono stati 8.210.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 245 (5 in più rispetto a ieri), 2.691 quelli negli altri reparti Covid (-10).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 15 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 14 a Parma (-2), 16 a Reggio Emilia (-2), 53 a Modena (+2 rispetto a ieri), 50 a Bologna (invariato), 15 a Imola (+1), 27 a Ferrara (+1), 21 a Ravenna (+2), 6 a Forlì (+1), 4 a Cesena (invariato) e 24 a Rimini (+3).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 16.445 a Piacenza (+144 rispetto a ieri, di cui 94 sintomatici), 13.708 a Parma (+41, di cui 26 sintomatici), 25.169 a Reggio Emilia (+190, di cui 108 sintomatici), 33.394 a Modena (+375, di cui 294 sintomatici), 37.163 a Bologna (+463, di cui 262 sintomatici), 5.983 casi a Imola (+54 di cui 29 sintomatici), 10.134 a Ferrara (+152, di cui 50 sintomatici), 14.284 a Ravenna (+159, di cui 105 sintomatici), 6.661 a Forlì (+87, di cui 58 sintomatici), 7.347 a Cesena (+127, di cui 91 sintomatici) e 16.625 a Rimini (+234, di cui 134 sintomatici)

Antisemitismo. La condanna del presidente Bonaccini e dell’assessore Felicori per insulti e minacce inviati al Meis

Antisemitismo. La condanna del presidente Bonaccini e dell’assessore Felicori per insulti e minacce inviati al Meis, Museo dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara: “Atti inqualificabili che non possono essere sottovalutati, il Meis patrimonio storico fondamentale di memoria e della nostra regione”

Offese e minacce arrivate al Museo tramite una lettera anonima. La solidarietà della Giunta regionale

Bologna- “Sdegno. E’ quello che proviamo, prima di tutto come persone. E poi come rappresentanti delle Istituzioni. Di fronte a gesti come questi è importante stringerci a chi, in questo caso il Museo dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara, è fatto bersaglio di farneticazioni inqualificabili”.

E’ quanto affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, commentando la lettera di minacce e insulti pervenuta al Meis, Museo dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara.

“L’antisemitismo è stato un dramma immane, una ferita per l’intera umanità- aggiungono presidente e assessore- e bisogna essere fermi nel non sottovalutare e nel condannare gesti che si rifanno ad una delle pagine più buie della storia. Bisogna dire basta all’odio e a chi alimenta un clima di rabbia, di chiusura, di scontro. Il Museo dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara arricchisce, con le proprie testimonianze e la memoria della Shoah, il patrimonio storico della nostra regione, costituendone anche una importante parte identitaria”.

“La cultura è un potente antidoto- chiudono Bonaccini e Felicori- anche per smaltire le scorie del secolo scorso. Noi ci crediamo, le Istituzioni sono impegnate su questo obiettivo comune. E non ci sarà spazio per l’odio e per l’intolleranza”.

Coldiretti: la nuova bozza del recovery plan penalizza

COLDIRETTI: LA NUOVA BOZZA DEL RECOVERY PLAN PENALIZZA
LA RIVOLUZIONE GREEN, IL GOVERNO SPIEGHI CAMBIO STRATEGIA

Di fronte all’emergenza globale che ha fatto crescere la consapevolezza sul valore strategico del cibo e dell’agroalimentare nazionale, vengono tolte risorse per una crescita sostenibile azzoppando il rilancio del nostro Paese.

Con i tagli all’agroalimentare si ferma la decisa svolta verso la rivoluzione verde in atto nel Paese che rappresenta l’obiettivo degli stessi fondi comunitari. E’ quanto denuncia il presidente della Coldiretti Ettore Pradini nel sottolineare che la nuova versione del Recovery Plan azzoppa le possibllità di rilancio dell’Italia in controtendenza alla destinazione green dei fondi europei.

Vengono tolte incomprensibilmente risorse per la crescita sostenibile – spiega Prandini – dalle filiere produttive alle foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, dagli invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua alla chimica verde e alle bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici.

Chiediamo spiegazioni al Governo sul cambio di strategia in un momento in cui proprio l’emergenza globale provocata dal coronavirus ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza” afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che l’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali.

L’ Italia rischia così di essere l’unico Paese dell’Unione Europea – sostiene Prandini – a non valorizzare nei progetti il proprio potenziale agricolo ed alimentare che rappresenta un realtà di primato a livello europeo ed internazionale. l’Italia che puo’ contare secondo la Coldiretit sull’agricoltura piu’ green d’Europa con 311 specialità a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 70mila aziende agricole biologiche e il primato della sicurezza alimentare mondiale.

Una realtà che – ricorda Prandini – durante la pandemia non si è mai fermata ed ha garantito l’approvvigionamento alimentare della popolazione non facendo mai mancare beni essenziali nonostante le molteplici criticità. Bisogna ripartire dai nostri punti di forza dell’Italia con l’agroalimentare che – conclude Prandini – ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può offrire con la rivoluzione verde un milione di preziosi posti di lavoro green nei prossimi dieci anni, come dimostra il boom del 14% di nascite di nuove imprese agricole under 35 negli ultimi 5 anni, in netta controtendenza rispetto agli altri settori.

TERRE DEL RENO: dall’11 al 29 gennaio lavori strutturali e reinstallazione Atm Postamat all’ufficio postale di Dosso

Da: Vincenzo Sardone, Poste Italiane

POSTE ITALIANE: LAVORI NELL’UFFICIO POSTALE DI DOSSO

Ferrara, 8 gennaio 2021 – Poste Italiane comunica che dall’11 al 29 gennaio l’ufficio postale di via Giuseppe Verdi a Dosso resterà chiuso per lavori strutturali resisi necessari in seguito ai danni provocati dall’attacco criminoso allo sportello automatico nell’estate scorsa. Nell’ambito degli interventi sarà installato e riposizionato un ATM Postamat di nuova generazione, dotato di monitor digitale a elevata luminosità con dispensatore di banconote innovativo, e di moderni dispositivi di sicurezza, tra cui il macchiatore di banconote, che rende inutilizzabile il denaro sottratto in caso di atto vandalico, e il nuovo sistema elettronico “antiskimming” per impedire la clonazione delle carte di credito.
Durante il periodo dei lavori, la clientela potrà rivolgersi all’ufficio postale di Sant’Agostino, aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.45 e il sabato fino alle 12.45, dove sarà disponibile uno sportello dedicato ai clienti dell’ufficio di Dosso, per tutte le operazioni in radicamento e per il ritiro delle raccomandate. Per tutte le altre tipologie di servizi sia postali che finanziari sono disponibili anche le sedi delle località limitrofe, come Corpo di Reno e Renazzo.
L’ufficio postale di Dosso riaprirà lunedì 1 febbraio nei giorni e con gli orari previsti.

Coldiretti, aumentano i prezzi nel carrello calano nei campi

Da: Riccardo Casotti, Coldiretti Ferrara

COLDIRETTI: PREZZI, AUMENTANO NEL CARRELLO MA È CRISI NEI CAMPI

Incremento dei prezzi dei prodotti alimentari, in controtendenza rispetto alla deflazione generale, ma gli aumenti non si trasferiscono nei campi e nelle stalle, dove si specula al ribasso.

In controtendenza alla deflazione generale i prezzi dei prodotti alimentari nel carrello fanno registrare il maggiore incremento fra tutti i settori con +1,3% nell’ultimo anno. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sull’andamento dell’inflazione nel 2020 con gli effetti dell’impatto della pandemia da Covid. Gli aumenti nel carrello non si trasferiscono nei campi e nelle stalle dove è speculazione al ribasso con il taglio ai compensi pagati agli agricoltori e agli allevatori per molti prodotti, dalla carne al latte fino agli agrumi. Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – al paradosso che mentre i prezzi della spesa al dettaglio aumentano, quelli pagati agli agricoltori e agli allevatori crollano.
E’ crisi profonda per gli agrumi, come il crac per le clementine in provincia di Taranto che restano invendute sugli alberi, a causa dei consumi in caduta libera del 60% e prezzi stracciati a 15 centesimi al chilogrammo, mentre per il latte l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha avviato quattordici istruttorie nei confronti di altrettanti caseifici acquirenti di latte crudo vaccino ed ovi-caprino, con sede in Lombardia, Emilia-Romagna, Sardegna e Puglia, per presunte pratiche sleali poste in essere a danno degli allevatori.
In un momento difficile per l’economia e l’occupazione occorre intervenire con decisione per impedire le pratiche sleali che sottopagano gli agricoltori e gli allevatori. Occorre evitare – sottolinea la Coldiretti – che i comportamenti scorretti di pochi compromettono il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera ai quali va il plauso della Coldiretti per lavorare nell’interesse della filiera e del paese in un momento di grandi difficoltà per l’intero sistema.
Il problema delle pratiche sleali riguarda l’intero settore agroalimentare ed è necessario un serio intervento normativo del Parlamento ad integrazione della Direttiva UE 2019/633. Il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali – continua la Coldiretti – non può essere scaricato sulle imprese agricole che rappresentano l’ultimo anello della catena e sono già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato.
Di fronte ad una emergenza senza precedenti serve responsabilità con un “patto etico di filiera” per garantire una adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e privilegiare nella distribuzione il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio come sostenuto dalla campagna Coldiretti #mangiaitaliano.
Salvare la produzione agricola è una necessità per continuare a garantire l’approvvigionamento alimentare degli italiani durante la pandemia, assicurato fino ad oggi – conclude la Coldiretti –da 740mila aziende agricole e stalle, 70mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione con 230mila punti vendita tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica.

Discoteche. Sostegno economico ai gestori dell’Emilia-Romagna, dalla Regione 3 milioni di euro per il comparto

Discoteche. Sostegno economico ai gestori dell’Emilia-Romagna, dalla Regione 3 milioni di euro per il comparto. L’assessore Corsini: “Si tratta di imprese che da molti anni sono parte importante dell’economia emiliano-romagnola. Subito ristori per affrontare il momento difficile, con l’auspicio che si possano creare le condizioni sanitarie necessarie alla ripartenza”

La risposta dell’assessore regionale al Commercio e al Turismo alla difficoltà dei gestori delle attività di intrattenimento. I ristori sono parte di un pacchetto da 40 milioni di euro rivolto a diverse categorie danneggiate dalle limitazioni legate all’emergenza Covid-19

Bologna – “Le discoteche non devono chiudere, questa è solo una pausa resa necessaria dalla situazione generale a causa della pandemia. E la Regione rimane, concretamente, al loro fianco”.

Così l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, esprime la propria vicinanza ai gestori di questo comparto, storico e strategico, danneggiato dalle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria di questi mesi.

Una vicinanza concreta, che si sostanzia con ristori per 3 milioni di euro di fondi regionali rivolti proprio ai gestori delle discoteche, da Piacenza a Rimini, per sostenerli nell’affrontare questo difficile periodo di stop delle attività, in attesa della ripartenza.

“Le discoteche dell’Emilia-Romagna- commenta l’assessore Corsini sono da sempre una peculiarità della nostra terra, e sono parte integrante della nostra economia turistica. Un vero e proprio esempio di imprenditorialità di successo, che offre lavoro e contribuisce all’economia regionale”.

“Per noi è importante -chiude Corsini- che i gestori riescano a superare questo lungo e doloroso fermo delle attività, in attesa che la pandemia allenti la morsa e si possa riprendere al più presto; io sono fiducioso, voglio pensare che tra pochi mesi torneremo a far ballare l’Italia”.

I ristori destinati al comparto dell’intrattenimento fanno parte di un ‘pacchetto’ di 40 milioni di euro – annunciato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini durante la video conferenza stampa di fine anno – rivolto a diverse categorie messe in difficoltà dal Covid-19. Di questi, circa 21,8 milioni di aiuti sono per i pubblici esercizi come bar e ristoranti e i restanti 8 milioni sono destinati a taxi e servizi di noleggio con conducente, maestri di sci, palestre, piscine pubbliche e private, sale cinematografiche, guide turistiche e spettacoli viaggianti.

Lotta allo smog: superare la logica dei divieti con investimenti per la svolta verde

Da: Silvestro Romano

Dichiarazione di Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde in Assemblea legislativa Emilia-Romagna e co-portavoce della Federazione dei Verdi /Europa Verde Emilia–Romagna e di Paolo Galletti, co-portavoce Federazione dei Verdi /Europa Verde Emilia -Romagna

“Apprezziamo la scelta della Regione Emilia-Romagna, annunciata oggi dall’assessore regionale all’Ambiente Irene Priolo, di introdurre un monitoraggio predittivo nella lotta allo smog. Tutto quello che va nella direzione del superamento della logica emergenziale nella lotta all’inquinamento e a favore della prevenzione troverà l’appoggio di Europa Verde. Avremmo preferito lo stop immediato agli Euro 4 ma giudichiamo comprensibile il rinvio, decretato dal governo – purchè sia l’ultimo – vista l’emergenza pandemica in atto e il suo impatto anche sul trasporto pubblico collettivo. Ora però è necessario un cambio di passo a tutela della salute: basta con i provvedimenti emergenziali basati sui divieti, servono investimenti strutturali per abbattere le emissioni inquinanti che derivano dalle attività economiche (tra cui allevamenti intensivi e produzione di elettricità da fonti fossili), dalla mobilità alimentata da motori a combustione, dagli impianti di riscaldamento non efficienti, per avviare nel concreto la transizione ecologica a favore delle fonti rinnovabili, della mobilità su ferro ed elettrica, dell’agricoltura sostenibile. Su questo Europa Verde/Verdi Emilia-Romagna presenterà le proprie proposte per affrontare insieme lotta allo smog e contrasto ai cambiamenti climatici”.

Continua la raccolta per la Croazia

Da: Cristina Romagnoli, Comune di Copparo

CONTINUA LA RACCOLTA PER LA CROAZIA
Il Radio Club Copparese conduce ’iniziativa in aiuto dei terremotati

Diversi scatoloni di generi alimentari sono già stati riempiti e nella
mattinata di venerdì 8 gennaio sono state consegnate numerose coperte e
giubbotti pesanti. Prosegue la raccolta a favore delle popolazioni che
il 29 dicembre scorso sono state colpite da un terremoto di magnitudo
6.4 che ha devastato la Croazia. Ed è stata prorogata di diversi giorni,
dal momento che la partenza per la regione a sud di Zagabria è stata
rinviata da domenica 10 a domenica 17 gennaio.
Sino a sabato 16 sarà dunque possibile aderire all’iniziativa che il
Radio Club Copparese ha organizzato sul territorio, in collaborazione
con il Comune di Copparo.
I cibi, rigorosamente a lunga conservazione, come pasta, riso, tonno,
scatolame, ecc., possono essere lasciati nei contenitori allestiti negli
esercizi aderenti, al momento Aliper, B2, Coop e DiPiù, dove provvederà
a ritirarli la Protezione Civile.
I volontari saranno nuovamente in piazza, davanti al palazzo comunale,
nella mattinata venerdì 15 gennaio, per chi volesse consegnare alimenti
o altri materiali di cui è segnalata l’utilità, come sacchi a pelo,
materassini, coperte pesanti e giubbotti.

E’ stata fatta brillare la granata inglese

Da: Cristina Romagnoli, Comune di Copparo

È STATA FATTA BRILLARE LA GRANATA INGLESE
La bonifica dell’ordigno bellico affidata all’8° Reggimento Genio
Guastatori Paracadutisti Folgore<7em>

È stato fatto brillare nella cava di sabbia di Ro nella mattinata di
venerdì 8 gennaio. L’ordigno bellico rinvenuto in via Naviglio, nei
pressi del Pontino Tagliapietra Copparo, è stato fatto detonare dall’8°
Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti Folgore, il quale ha operato
in collaborazione con la Prefettura, che ha predisposto l’intervento
dell’assetto sanitario e gli atti amministrativi, e con le Forze, a
tutela della pubblica incolumità.
Si trattava di una granata calibro 88 mm inglese, risalente alla Seconda
Guerra Mondiale. Il proiettile è stato rinvenuto qualche tempo fa dagli
Archeologi dell’Aria: Andrea Baroni e Davide Castaldini stavano
conducendo una ricognizione nell’ambito dell’attività di ricerca
dell’associazione quando, in prossimità del Pontino, il metal detector
ha preso a suonare. I due ricercatori, che hanno ormai l’occhio clinico,
hanno riconosciuto seduta stante la granata, caricata con tritolo ad
alto potenziale: il cannone antiaereo e anticarro doveva averla sparata,
ma non era detonata. Avendo notato però anche la spoletta spezzata
Baroni e Castaldini hanno allontanato dal sito le persone che
passeggiavano in zona e hanno chiamato le forze dell’ordine per mettere
in sicurezza l’area.
Venerdì 8 gennaio i militari hanno estratto dal terreno l’ordigno e lo
hanno trasportato nella cava, per poi adagiarlo in una cavità e farlo
detonare, con una considerevole deflagrazione.

Lettera antisemita al MEIS di Ferrara, la dichiarazione della Capogruppo Pd in Regione Zappaterra

DICHIARAZIONE

Lettera antisemita al MEIS, la dichiarazione della Capogruppo Pd in Regione Zappaterra

“Mi ferisce sapere che al Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara sia stata inoltrata una lettera piena di odio e di vergogna. Il MEIS è uno dei progetti più significativi in termini culturali ed educativi che sia stato lanciato in Emilia-Romagna e in Italia negli ultimi anni. Il lavoro di chi vi opera è prezioso e sono certa che proseguirà con ancora maggiore determinazione dopo questo triste episodio.
Non dobbiamo sottovalutare il clima di intolleranza che in Italia colpisce duramente gli appartenenti ad alcune etnie e gruppi religiosi. Questo odio strisciante viene fomentato da chi si nutre della frustrazione e della paura che molti provano verso coloro che sono lontani per tradizioni, credo o cultura. Proprio per questo le istituzioni devono investire con forza su progetti come quello del MEIS.”

Marcella Zappaterra, Presidente Gruppo Pd Regione Emilia-Romagna

USB totale contrarietà decisione del Comune guardie private a controllo delle fermate degliautobus

Da: Unione Sindacale di Base

L’Unione Sindacale di Base esprime la sua totale contrarietà alla decisione del Comune di sperperare migliaia di euro pubblici per pagare un servizio di guardie private a controllo delle fermate degli autobus.

Come tutti sanno, le scuole secondarie di secondo grado e, in parte, quelle di primo grado, hanno sospeso parzialmente la didattica in presenza da alcuni mesi. Questo a causa della pandemia, o, per meglio dire, dell’incapacità di governo nazionale e regionale di garantire la sicurezza negli edifici scolastici.

In questi lunghi mesi, nessuna risposta è stata data alla mancanza di condizioni di sicurezza dovute alla situazione disastrosa del trasporto pubblico, oggetto negli anni di continui tagli, o degli edifici scolastici 8xxxxx) o degli organici di docenti e ata (con “classi pollaio” record in Emilia), se non un’estenuante inutile propaganda sull’arrivo di banchi con le ruote e una serie di tavoli Regione-Enti Locali-Sindacati (solo però quelli disposti a firmare/che alla fine firmano qualsiasi cosa), che avrebbero risolto tutto.

Quindi a settembre, ad organici invariati, i docenti sono rientrati insieme agli studenti nelle stesse classi affollate, esattamente come l’anno precedente; ragazze e ragazzi hanno continuato ad ammassarsi nei mezzi pubblici insufficienti; una volta nelle classi, i protocolli hanno previsto il restringimento delle distanze di sicurezza a “un metro dalle rime buccali”, senza prevedere la necessità della mascherina una volta seduti, reputata inutile; per quanto riguarda l’areazione dei locali, si è risposto con un “aprite le finestre”.

Come era logico che accadesse, la seconda ondata ha prodotto una situazione diventata presto ingestibile: docenti, ata e classi intere in quarantena, un enorme carico di tamponi e quindi difficoltà che hanno mandato in tilt la capacità di tracciamento. Nonostante le affermazioni della Ministra, secondo cui le scuole “sono il luogo più sicuro”, ci troviamo di fronte alla mancanza di trasparenza sui dati del contagio nelle scuole e/o l’incapacità di raccoglierli ed elaborarli. Di qui la decisione di sospendere parzialmente la didattica in presenza e di riprendere la didattica a distanza per la fascia di età 13-18, che sembra maggiormente esposta al contagio (le suole rimangono aperte per le attività laboratoriali e per gli studenti con bisogni educativi speciali, che seguono le lezioni in presenza) .

In vista della pausa natalizia e della successiva ripresa, abbiamo assistito a un surreale balletto tra pro e contro “le scuole aperte”, a tavoli attorno cui si sono seduti amministratori e prefetti, ma nessuna novità su quello che serve realmente per garantire la ripresa piena della didattica in presenza: maggior numero di mezzi trasporto per evitare assembramenti; più personale e maggiori spazi per classi con un minor numero di studenti; un sistema di screening efficace e di massa; raccolta ed elaborazione trasparente dei dati del contagio nella scuola.

Dopo Bonaccini che si vanta da un lato di essere pronto alla “riapertura” mentre dall’altro, in Conferenza Stato-Regioni, chiede la dad e la Ministra Azzolina che spiega come i banchi singoli ci abbiano salvato dal contagio, pensavamo di averle viste tutte. La Giunta Comunale di Ferrara, invece, ha voluto aggiungere la sua confermando due aspetti che le sono propri: tendenza a “esternalizzare” i soldi pubblici ai privati e considerazione di armi e divise come panacea di tutti i mali.

Se ci sono gli assembramenti alle fermate dei mezzi pubblici si risolvono aumentando i mezzi e garantendo un’oculata gestione degli orari di passaggio; se si vuole evitare che gli studenti corrano il rischio di contagiarsi in attesa di un posto sul treno o sull’autobus, si lavora per assicurare il loro diritto alla mobilità, non per controllarli come se fossero delinquenti.

Ambiente. Qualità dell’aria, l’Emilia-Romagna in accordo con il ministro Costa, rinvia lo stop dei diesel Euro4, ma introduce misure straordinarie per ridurre l’inquinamento.

Ambiente. Qualità dell’aria, l’Emilia-Romagna in accordo con il ministro Costa, rinvia lo stop dei diesel Euro4, ma introduce misure straordinarie per ridurre l’inquinamento. Ed entro febbraio pronto un piano triennale di ulteriori interventi: si parte quest’anno con 21 milioni di euro aggiuntivi per finanziare misure ulteriori su riscaldamento, mobilità e agricoltura. L’assessore Priolo: “Interventi condivisi coi territori e le associazioni di categoria: tutelare la salute è una priorità”

Introduzione progressiva delle misure e allargamento del perimetro di intervento. Raddoppiano le domeniche ecologiche, mobilità sostenibile nei tragitti casa-lavoro e casa-scuola, cambia il meccanismo che attiva le misure emergenziali. Grazie alle azioni previste, riduzione di oltre 400 tonnellate di PM10, 37 tonnellate di PM10 equivalenti e 161 tonnellate di ossidi di azoto. Il ministro dell’Ambiente, Costa, accoglie la richiesta di rinvio del blocco dei diesel Euro4 avanzata insieme dalle quattro regioni del Bacino Padano

Bologna – L’Emilia-Romagna cambia passo contro l’inquinamento. E introduce nuove misure antismog, rafforzate. Sempre più necessarie, dati alla mano: anche durante il lockdown della primavera 2020, grazie alla complicità di condizioni meteorologiche particolarmente critiche e sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti, si sono registrati livelli di concentrazione di ozono e un numero di sforamenti delle soglie superiori agli obiettivi previsti dalle norme praticamente in tutto il territorio.

La Regione, pronta ad avviare progetti strutturali già presentati al Governo nell’ambito del piano di ricostruzione nazionale attraverso i fondi europei del Next Generation Eu – proposte avanzate insieme a Piemonte, Lombardia e Veneto per complessivi 2 miliardi di euro nell’area dell’intero Bacino Padano – prepara un piano di interventi triennale, stanziando già quest’anno 21 milioni di euro, fondi che saranno ulteriormente incrementati nel 2022 e 2023.

Anche per ottemperare a quanto previsto dalla condanna all’Italia della Corte di Giustizia Europea del novembre 2020 circa la qualità dell’aria nel nostro Paese, per ciò che riguarda appunto il Bacino padano.

Il piano della Regione si basa su tre assi prioritari di intervento: mobilità, riscaldamento, e agricoltura.

Le prime misure per ridurre l’inquinamento in Emilia-Romagna saranno adottate già la prossima settimana, con un provvedimento della Giunta regionale che resterà in vigore fino alla fine del 2021. E a seguire, entro febbraio, sarà predisposto un piano straordinario triennale per definire le nuove, ulteriori misure, accompagnate e sostenute con l’assegnazione di nuove risorse a favore di cittadini, imprese e Comuni.

Restano intanto in vigore fino al 31 dicembre 2021 le limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti, mentre si sospende il blocco dei diesel Euro4 che sarebbe scattato lunedì prossimo, 11 gennaio. È quanto dispone l’ordinanza oggi alla firma del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo il rinvio concordato con le Regioni del Bacino Padano a causa dell’emergenza sanitaria, approvato nelle ultime ore anche dal ministro all’Ambiente, Sergio Costa.

La valutazione delle Regioni e del Ministero è stata infatti che tale blocco non sia conciliabile, nell’emergenza pandemica, con le limitazioni di capienza imposte al trasporto pubblico locale. Per questa ragione si è ritenuto al momento di disporre un rinvio, con la contestuale adozione di misure compensative sul piano ambientale al fine di non arretrare sul fronte della lotta all’inquinamento e per la qualità dell’aria.

Le nuove misure che saranno adottate in tal senso dalla Giunta regionale la prossima settimana e le prime linee del piano triennale che sarà varato a febbraio sono state illustrate oggi alla stampa dall’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo nel corso di una video-conferenza.

“Insieme ai sindaci e agli amministratori di tutti i territori- afferma Priolo- vogliamo proporre nuovi interventi e ampliare quelli esistenti per migliorare la qualità dell’aria e tutelare così la salute dei cittadini, il bene più prezioso di una comunità, come ci ha insegnato tristemente la pandemia che stiamo affrontando da un anno. Con queste prime misure e altre che stiamo elaborando, saremo in grado di abbassare l’inquinamento nella nostra regione. Per farlo abbiamo bisogno del contributo di tutti: per questo, insieme al nuovo piano triennale, attiveremo una massiccia campagna di sensibilizzazione. Solo attraverso una consapevolezza collettiva e comportamenti coerenti e rispettosi, potremo garantire alle giovani generazioni una comunità più sicura in cui studiare, lavorare e vivere”.

Cosa prevedono le nuove misure della Regione

MOBILITA’ – In primo luogo, le misure strutturali ed emergenziali per la qualità dell’aria previste dal 1^ ottobre al 31 marzo saranno prolungate di un mese, fino al 30 aprile, in virtù del prolungamento della stagione termica.

Dall’11 gennaio, inoltre, entreranno a far parte delle misure di blocco strutturali anche i veicoli euro 2 Benzina e Gpl e CH4 Euro 1. Restano viceversa sospese le limitazioni per i veicoli diesel Euro4.

È previsto il raddoppio delle domeniche ecologiche, fino a quattro al mese, a partire dal 24 gennaio (ad esclusione della domenica di Pasqua e del 26 dicembre), nei Comuni aderenti al Pair2020, domeniche in cui scatterà anche il blocco per i veicoli diesel Euro 4.

E per favorire le politiche di mobilità dei cittadini, la Regione stanzierà 250mila euro destinati ai Comuni capoluogo per l’adozione, nelle domeniche ecologiche, del biglietto unico giornaliero del trasporto pubblico locale fino ad aprile. Altri fondi saranno invece utilizzati per la mobilità sostenibile con misure a sostegno dei percorsi casa lavoro (bike to work, bike sharing, car sharing), delle piste ciclabili (piste emergenziali, ricuciture urbane, collegamenti interni ed esterni per poli lavorativi), delle strade scolastiche, percorsi sicuri casa-scuola, per l’acquisto di bici e la sostituzione dei mezzi più inquinanti della pubblica amministrazione.

Per verificare il rispetto delle misure di limitazione della circolazione, verranno rafforzati i controlli, che saranno 1.500 all’anno per il Comune di Bologna con comunicazione alla Regione delle categorie controllate; 1.200 all’anno per i Comuni superiori ai 100mila abitanti; 900 per quelli tra i 50mila e 100mila abitanti e 300 per quelli inferiori ai 50mila abitanti, sempre con comunicazione delle categorie sottoposte a controllo.

Cambia, inoltre, il meccanismo che attiva le misure emergenziali. Si baserà sulla previsione di superamento dei valori giornalieri di PM10 per tre giorni a decorrere da quelli di controllo – che aumentano da due a tre, il lunedì, il mercoledì e il venerdì – e fino al giorno di controllo successivo.

RISCALDAMENTO– Per ridurre gli inquinanti dovuti agli impianti di riscaldamento, la Regione varerà un bando per incentivare la sostituzione delle stufe – maggiore agente inquinante -, definendo una misura integrativa rispetto al bonus 110.

AGRICOLTURA – Altro capitolo importante della manovra messa a punto dalla Regione. In primo luogo, in caso di attivazione delle misure emergenziali, sarà vietato dall’11 gennaio lo spandimento dei liquami zootecnici, misura che sarà estesa su tutto il territorio regionale con l’attivazione su base provinciale. Sono escluse le tecniche di spandimento con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo. Inoltre, sarà vietato anche l’abbruciamento dei residui vegetali nel periodo dal 1^ ottobre al 30 aprile, con eccezione dei trattamenti fitosanitari. In tutti i casi saranno potenziati i controlli per verificare il rispetto dei divieti.

Ancora, da ottobre 2022, diventerà obbligatoria la copertura delle vasche di stoccaggio degli effluenti zootecnici, misura che sarà affiancata da risorse e incentivi attraverso appositi fondi anche del Programma di sviluppo rurale.

Operatori e ospiti sono stati vaccinati alla Casa di Riposo “Dott. A. Capatti” di Serravalle

Da: Confcooperative Ferrara

Due giorni intensi.
Operatori e ospiti sono stati vaccinati alla Casa di Riposo “Dott. A. Capatti” di Serravalle.

Il Dott. Romagnoni dell’Asl che segue la struttura: “Il vaccino è un bene comune che ci permette di reagire come società e come persone responsabili. La protezione degli operatori è anche protezione per gli ospiti e quindi è un valore sociale”.

“Per la nostra Cooperativa sono stati due giorni intensi e importanti da segnare sul calendario perché è iniziata nella nostra struttura per anziani di Serravalle, la vaccinazione degli ospiti e degli operatori” così il presidente di Coop Serena, Claudio Dusi che ha acquisito la gestione della Casa di Riposo “Dott. Capatti” di Serravalle dalla Fondazione Braghini Rossetti lo scorso 1° dicembre.
110 posti letto, una equipe di 60 operatori: presenti alla vaccinazione contro il Covid19 anche il Dott. Romagnoni prima geriatra di questa CRA e ora referente per ASL e il sindaco di Riva del Po, Andrea Zamboni.
“Quando il Dott. Romagnoni dell’Asl ci ha comunicato il 4 gennaio che vi era questa disponibilità, ci siamo immediatamente attivati. Gli ospiti e ancora di più i loro familiari hanno testimoniato con la commozione, il privilegio di essere tra i primi beneficiari di una campagna vaccinale che stavamo attendendo con impazienza” conclude Dusi.
E’ stata somministrata una prima dose di vaccino Pfizer, nel muscolo superiore del braccio e, ad una distanza di almeno 21 giorni come da protocolli, sarà somministrata la seconda. La protezione al covid19 è dimostrata dopo una settimana dalla seconda dose. Questo vaccino non utilizza virus attivi, ma solo una componente genetica che porta nell’organismo di chi si vaccina l’informazione per produrre anticorpi specifici. Non sono coinvolti virus interi o vivi, perciò il vaccino non può causare malattie.
“La vigilia dell’Epifania abbiamo immediatamente coinvolto gli operatori, per confrontarci su questa grande occasione, che è non soltanto un diritto, ma anche un dovere per chi lavora a stretto contatto con le persone fragili. Dal confronto è emersa piena consapevolezza dell’opportunità offerta e una adesione alla campagna vaccinale del 98%” aggiunge la vice presidente di Coop Serena, Chiara Bertolasi, referente anche di Federsolidarietà Confcooperative Ferrara.
Il sindaco del Comune di Riva del Po, di cui fa parte Serravalle, Andrea Zamboni “in fondo al tunnel vediamo la luce. Giornate storiche”.

Tanti nuovi libri nella biblioteca “G.Bassani”, grazie al contributo di 10mila euro del MIBACT

Da: Katia Romagnoli, Comune di Codigoro

Dopo la pausa natalizia, la Biblioteca comunale Giorgio Bassani ha riaperto i battenti ed è pronta ad accogliere i lettori con una valanga di nuovi titoli. Grazie al contributo da 10mila euro stanziato dal Fondo Emergenze per imprese ed istituzioni culturali (Decreto 34/2020) e riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, sono disponibili in biblioteca OLTRE 600 tra romanzi, saggi, ma anche fiabe e letture per ragazzi. Il Comune di Codigoro, lo scorso autunno, ha partecipato ad un bando finalizzato al sostegno della filiera dell’editoria libraria e alla promozione della lettura, acquistando libri in almeno tre librerie del territorio, come previsto dalle clausole dello stesso. Le librerie che hanno aderito all’appello del Comune di Codigoro sono state le seguenti: “la Feltrinelli” e Libraccio di Ferrara, Giunti e Cartolibreria Mari di Comacchio. “La Biblioteca comunale Giorgio Bassani resta un punto di riferimento fondamentale in un periodo così difficile non solo da punto di vista sanitario – spiega il Sindaco Sabina Alice Zanardi -, ma anche dal punto di vista culturale, per via della chiusura di cinema, teatri, musei, luoghi di diffusione della cultura preziosi ed insostituibili. Sul sito comunale, ma anche attraverso i social network, sono state pubblicate le locandine relative ai nuovi libri disponibili al prestito. Come amava dire Gianni Rodari, tra i protagonisti della recente rassegna di letture online #OGGILEGGOIO, vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perchè nessuno sia più schiavo.”
La Biblioteca Giorgio Bassani è aperta al pubblico dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle ore 13 e il martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 15 alle ore 18. La prenotazione dei libri può essere effettuata anche telefonicamente al numero 0533-729585 o all’indirizzo di posta elettronica: biblioteca@comune.codigoro.fe.it o attraverso il portale del Polo bibliotecario ferrarese (per i lettori già iscritti).

Saletti e Lodi rispondono ai previsti aumenti nella bolletta di Clara

Da: Simone Saletti, Sindaco di Bondeno

SALETTI E LODI RISPONDONO AI PREVISTI AUMENTI NELLA BOLLETTA DI CLARA: «SE VOGLIONO MIGLIORARSI, PIÙ CHE ALLE TASCHE DEI CITTADINI DEVONO GUARDARE ALLE POLITICHE GESTIONALI INTERNE»

Le parole dei due primi cittadini di Bondeno e di Terre del Reno: «Dopo tre anni, non c’è stato alcun cambio di passo, i miglioramenti che si sono visti sono insufficienti. Non condividiamo, e non abbiamo mai condiviso, questa gestione. Noi sindaci porteremo sul tavolo, con fermissima decisione, un’alternativa a costi sostenibili per i cittadini»

Delle due l’una: o Clara cambia in modo sostanziale le proprie politiche gestionali, oppure qualcos’altro cambierà. Questa è, sostanzialmente, la posizione espressa congiuntamente dai sindaci Simone Saletti di Bondeno e Roberto Lodi di Terre del Reno, sentitisi per discutere del previsto aumento medio del 20% delle tariffe che la concessionaria del servizio rifiuti intende imporre alle famiglie entro il 2023. In particolare, sarebbe il territorio dell’Alto ferrarese ad essere il più colpito da questo sensibile aumento. «La questione che ci sorprende di più – espongono i due sindaci – è che con Clara, sin dal suo insediamento nel 2017, non è mai mancato il dialogo. Il problema è che questo dialogo è sempre stato univoco: noi parlavamo, Clara non dava disponibilità ad ascoltare». Ma le problematiche non finiscono qui, dal momento che all’assenza di dialogo si sommano i problemi tecnici, come la prevista chiusura del centro di raccolta di Mirabello, e i problemi di bilancio: «Pare strano che l’azienda voglia guardare all’ottimizzazione del bilancio quando in realtà le uniche conseguenze delle sue strategie sono state dei tagli ai servizi – spiegano ancora Saletti e Lodi -. Per noi, gli utenti vengono sempre prima dell’azienda, ed è evidente che fino ad oggi il loro interesse non è stato perseguito». L’unica soluzione, quindi, resta quella del cambiamento radicale delle politiche gestionali: «La forbice della qualità dei servizi erogati tra Alto e Basso ferrarese è impietosa: invece che allinearsi, il servizio nell’Alto ferrarese sta diventando sempre più precario. Il paradosso – sentenziano infine i due primi cittadini – è che le aziende con il fatturato di Clara hanno solitamente molti meno dipendenti, e viceversa le società con tali numeri di dipendenti fatturano esponenzialmente di più». Insomma, concludono Saletti e Lodi, «quello che è mancato è stato il cambio di passo, la miglioria dei servizi. Il problema non risiede nella quantità del personale, ma nell’aspetto gestionale, che grava sul bilancio. Se la soluzione di Clara è quella di aumentare le tariffe, noi rispondiamo con un secco: no».

Il club vecchie ruote dona una consistente quota di materiale alla casa protetta di Gavello

Da: Simone Saletti, Sindaco di Bondeno

IL CLUB VECCHIE RUOTE DONA UNA QUOTA CONSISTENTE DI MATERIALE ALLA CASA PROTETTA DI GAVELLO

Il sindaco di Bondeno, Simone Saletti: «Ringrazio il presidente Cornacchini e tutti gli aderenti al Club per il loro duraturo e indefesso impegno verso le categorie sociali più sensibili»

Lo storico Club Vecchie Ruote di Bondeno prosegue la tradizionale vicinanza alle persone e alle realtà più sensibili del territorio. Questa settimana, infatti, ha deciso di donare una consistente quota di pannoloni alla casa protetta di Gavello Madonna Pellegrina. Il sindaco Simone Saletti ha molto gradito e apprezzato l’iniziativa: «Voglio ringraziare personalmente il presidente Silvano Cornacchini e tutti i membri del Club per la prossimità che da sempre dimostrano nei confronti delle persone più sensibili, e in particolare verso gli anziani e i giovani». Il sindaco di Bondeno ha infatti deciso di recarsi personalmente a Gavello durante la consegna, adottando la precauzionale e necessaria misura di rimanere all’esterno della struttura, interagendo con gli ospiti stando esclusivamente al di fuori delle vetrate.

lunedì 11 gennaio 2021 – ore 12 – Certosa di Ferrara – Incontro per la ricorrenza del 90° anno dalla morte di Giovanni Boldini

Da: Leonardo Rosa, Comune di Ferrara

Lunedì 11 gennaio 2021, ore 12.00 – Incontro con la Stampa presso la Certosa di Ferrara per la ricorrenza del novantesimo anno dalla morte di Giovanni Boldini

La città di Ferrara e l’Italia celebrano quest’anno il novantesimo anno dalla morte di Giovanni Boldini, che si spense l’11 gennaio del 1931 a Parigi.

Per sottolineare questa ricorrenza la Fondazione Ferrara Arte, in accordo con il Comune di Ferrara, ha costituito un Comitato di studio – presieduto da Vittorio Sgarbi e diretto da Tiziano Panconi – per promuovere una serie di iniziative dedicate al pittore e ha instaurato una collaborazione con il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, dove è stata allestita la grande mostra monografica Giovanni Boldini. Il Piacere, con ben sessantasei lavori (tra dipinti, disegni e incisioni) provenienti dal Museo Giovanni Boldini, la più importante raccolta pubblica di opere del grande maestro ferrarese.

Contestualmente a Ferrara – dove l’artista nacque il 31 dicembre 1842 in via Voltapaletto 1941 – sarà inaugurata sabato 30 gennaio nella Sala dei Comuni del Castello Estense una piccola ma preziosa esposizione dedicata al tema della genesi del ritratto femminile intitolata Boldini. Dal disegno al dipinto. Attorno alla contessa Berthier de Leusse. Il percorso è costruito attorno al dipinto – depositato da un collezionista presso le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara – che ritrae La contessa de Lesse seduta, realizzato nel 1889 circa, quando Boldini risiedeva stabilmente nella capitale francese, dove, già da alcuni anni, si era affermato come ritrattista mondano, ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale. Accanto a questo “ospite” illustre si presenteranno in mostra sedici disegni della raccolta del Museo ferrarese, alcuni mai esposti sinora, raffiguranti studi di donne a figura intera e di singoli volti femminili, due dipinti degli anni maturi (Il nudino scattante; La contessa Saffo Zuccoli), un autoritratto all’acquerello, due notevoli incisioni e lo straordinario ritratto dell’artista in bronzo eseguito da Vincenzo Gemito.

Nella giornata di lunedì 11 gennaio 2021 alle ore 12 è programmata invece una visita alla Certosa di Ferrara, dove si trovano sia il Monumento a Giovanni Boldini progettato, su volontà della vedova Emilia Cardona, dagli ingegneri Costantin Kogevin e Carlo Savonuzzi, primo mausoleo del pittore che volle espressamente essere tumulato a Ferrara, sia la tomba realizzata dallo studio Del Monaco e Zigola inaugurata nel 1983 per accogliere le spoglie dell’artista traslate dal primitivo monumento.

Comitato di studio per le celebrazioni
del novantesimo anno dalla morte di Giovanni Boldini:

Vittorio Sgarbi Presidente
Tiziano Panconi Direttore
Loredana Angiolino
Beatrice Avanzi
Maria Teresa Benedetti
Almerinda Di Benedetto
Pietro Di Natale
Elena Di Raddo
Leo Lecci
Marina Mattei
Gioia Mori
Lucio Scardino

Ufficio Stampa Fondazione Ferrara Arte

Il trasporto pubblico locare è veicolo di contagio

Da: Emilia Romagna, USB Trasporto Pubblico Locale

IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE È VEICOLO DI CONTAGIO

USB: MOBILITARSI PER LA MESSA IN SICUREZZA E IL POTENZIAMENTO

Si continua a evitare di mettere mano in modo serio alla penosa e pericolosa situazione dei mezzi pubblici che, puntualmente, tornano a rappresentare il principale nodo di trasmissione della pandemia.

Gli studenti e gli addetti alle attività scolastiche di ogni ordine e grado sono i primi a farne le spese, costretti alla didattica a distanza, a turnazioni disordinate, a provvedimenti inconcludenti e inefficaci; il tutto perché non si vuole ammettere che la mobilità cittadina non è in grado di garantire il necessario livello di sicurezza.

Se infatti sul mezzo c’è un “positivo” che non indossa o indossa male la mascherina, il virus sarà comodamente trasportato nelle case, nelle scuole, nelle fabbriche e negli uffici. Davanti alla banalità dei fatti, dalla ministra dei trasporti De Micheli fino ad arrivare all’assessore regionale Corsini si preferisce però perdersi tra le carte all’affannosa ricerca di studi scientifici a sostegno della sua colpevole inerzia.

Arrivando ad affermare che “il rischio di infettarsi sui mezzi pubblici non è ancora stato studiato a fondo”. Si decide perciò di introdurre il limite al 50% della capienza dei mezzi; poco importa se non siano previste né figure di controllo, né sanzioni. Si arriva a promettere la presenza della Protezione civile alle fermate dei bus per contingentare l’accesso e/o provvedere a far arrivare un mezzo aggiuntivo “entro 4 minuti”.

Ci domandiamo che tipo di rapporto abbiano con la realtà, perché è evidente che stanno annaspando per sfuggire a gravi responsabilità per un servizio pubblico essenziale abbandonato a sé stesso, per giunta divoratore di denaro pubblico, che garantisce profumati profitti a una miriade di aziende private, appaltatrici e/o sub appaltatrici intenzionate solo a fare cassa.

Non possiamo più permettere che le annose carenze di un sistema incapace di tutelare i lavoratori e la collettività siano sanate a colpi di provvedimenti emergenziali, rimandando alle calende greche la soluzione dei problemi.

Non possiamo più sottostare alle puerili imposizioni delle associazioni datoriali, dotate di grandi capacità quando si tratta di intercettare i finanziamenti pubblici ma di scarse o nulle competenze nella gestione e nella garanzia dei servizi essenziali.

È necessario tornare a mobilitarsi per un piano di messa in sicurezza e potenziamento dei servizi pubblici essenziali, quelli che servono a tutti, quelli che devono diventare il cuore della gestione di questa drammatica fase oggi, e del suo superamento domani.

Scuola e covid 19: Emilia Romagna prima in Italia per affollamento delle classi

Da: Angelo Vitale

SCUOLA E COVID 19: EMILIA ROMAGNA PRIMA IN ITALIA PER AFFOLLAMENTO DELLE CLASSI

DAS Italia (gruppo Generali) ha condotto un’analisi a fronte della crescente responsabilità e dei rischi legali per dirigenti scolastici, docenti, allievi e famiglie in questo periodo di emergenza sanitaria. Le meno affollate sono le classi di Calabria, Basilicata, Molise.

A fronte di una media nazionale di 20,34 alunni per classe[1], l’Emilia-Romagna è la regione con la più alta densità di alunni (21,86) seguita da Lombardia (21,44) e Toscana (21,24). Le classi meno “affollate” si trovano in Molise (17,73), Basilicata (18,06) e Calabria (18,13). E’ quanto emerge da un’analisi condotta da DAS (gruppo Generali), compagnia specializzata nella tutela legale che sta registrando in questo periodo una crescita di richieste per Difesa Scuola, copertura rivolta a dirigenti scolastici, personale docente e non docente ma anche ad allievi e genitori che svolgono il ruolo di membri di diritto degli organi collegiali.

In Emilia Romagna soltanto nella scuola dell’infanzia si registra un minore affollamento delle classi: 49.317 alunni sono distribuiti in 2.219 sezioni che collocano la regione al quarto posto in Italia con una media di 22,22 bambini per classe. In tutti gli altri ordini scolastici, invece, la densità di studenti è la più alta d’Italia. Nella scuola primaria della regione gli iscritti sono 181.622 per un totale di 8.925 classi e 20,35 alunni in media. La densità aumenta progressivamente dalla scuola media (22,44 alunni per classe) a quella superiore (22,99). Nel primo caso in 5.331 classi sono suddivisi 119.612 studenti, nel secondo 196.636 alunni stanno in 8.554 classi.

“In tempo di Covid – afferma Roberto Grasso, director & general manager di DAS – la necessità di rispettare le distanze di sicurezza nelle scuole per contenere i contagi, ha aumentato notevolmente le responsabilità e i rischi per i dirigenti scolastici e per tutte le figure professionali che sono la colonna portante del sistema educativo e che devono poter svolgere la propria attività con serenità garantendo lo svolgimento delle lezioni in sicurezza. Da sempre – prosegue Grasso – siamo molto vicini al mondo della scuola e alle dinamiche che lo riguardano. Oggi più che mai offrire una tutela ai dirigenti e non solo, è un presupposto essenziale per garantire un buon funzionamento delle attività scolastiche e un sano percorso formativo alle nuove generazioni”.

In un contesto come quello attuale, condizionato dalla pandemia, Difesa Scuola di DAS tutela dal punto di vista legale dirigenti scolastici, personale docente e non docente, allievi e genitori, sia in casi di procedimento penale, sia per far valere le proprie ragioni in caso di danni subiti per fatto illecito di terze parti, o ancora per presentare ricorso contro una sanzione amministrativa ritenuta ingiusta. Sia all’interno, sia all’esterno degli istituti scolastici, è richiesto, per tutti, di agire nel pieno rispetto di quanto disposto dai Dpcm relativamente alla sanificazione e igienizzazione degli ambienti, all’uso dei dispositivi di protezione, alla misurazione della temperatura, al distanziamento durante l’ingresso negli edifici, sugli scuolabus, e in aula.

In ambito civile, le garanzie previste da Difesa Scuola sono attive anche per quanto riguarda la circolazione stradale, in caso di vertenze scaturite nel tragitto da casa a scuola e viceversa e nei trasferimenti in gruppo, in occasione di viaggi di istruzione e di visite e uscite didattiche in genere, seppur attualmente sospese dall’ultimo decreto emanato.

Difesa Scuola garantisce anche un servizio di consulenza telefonica, tramite numero verde, per avere il parere immediato ed esperto di avvocati specializzati in caso di dubbi di natura legale.

Missione Pianeta Futuro! Sabato 9 gennaio il quinto appuntamento online di ‘Aspettando Unijunior – Bella Scienza!’

Da: Ufficio Stampa Università di Ferrara

Missione Pianeta Futuro!

Sabato 9 gennaio il quinto appuntamento online di

“Aspettando Unijunior – Bella Scienza!” per giovani dagli 8 ai 14 anni

Sentiamo parlare ogni giorno di emergenza climatica, disastri ambientali, scioglimento dei ghiacci, barriere coralline morenti… ma siamo consapevoli che anche i nostri singoli comportamenti individuali possono contribuire a salvare il nostro pianeta?

Con una serie di esperimenti scientifici impareremo a prenderci cura del nostro amato Pianeta Terra nel quinto appuntamento di “Aspettando Unijunior – Bella Scienza!”, programma invernale di incontri gratuiti online in diretta per giovani allieve e allievi di Unijunior, che si terrà sabato 9 gennaio in doppia diretta alle ore 14:30 (6-9 anni) e alle ore 16:00 (10-14 anni).

“Crediamo fortemente che la cultura non si debba fermare e che soprattutto in questo momento sia necessario promuovere opportunità formative che siano stimolanti, interattive e divertenti per i più giovani – affermano gli organizzatori Riccardo Guidetti dell’Associazione Leo Scienza e per l’Ateneo di Ferrara Maria Grazia Campantico – Per questo il progetto Aspettando Unijunior – Bella Scienza! farà leva sulla nostra decennale esperienza di educatori e divulgatori scientifici in scuole, festival ed eventi, con il supporto di docenti universitari amici di Unijunior”.

Tutti gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom, che permetterà di vedere lo “scienziato pazzo” in diretta, fare domande attraverso la chat e il microfono, attivare la videocamera.

Per partecipare basta un click per ricevere via mail il link attraverso il quale accedere alla diretta. Tutte le istruzioni sul sito www.unijunior.it

Prossimo appuntamento il 23 gennaio con “A spasso nella storia!”.

Per informazioni: info@unijunor.it, tel. 051 685000

Riconosciuta la calamità per le gelate della scorsa primavera

Da: Leonora Guerrini, Confagricoltura

CONFAGRICOLTURA: RICONOSCIUTA LA CALAMITA’ PER LE GELATE DELLA SCORSA PRIMAVERA

Confagricoltura Ferrara informa che il Ministero ha riconosciuto il requisito dell’eccezionalità per le gelate che dal 24 marzo 2020 al 3 aprile 2020 hanno interessato la provincia di Ferrara. Ciò apre la strada per l’attivazione delle misure di sostegno (erogazione del fondo perduto, sospensione delle rate di credito agrario, esonero contributivo) previste dalla legge 102/2004.
Possono presentare le previste domande le aziende che hanno subito un danno pari o superiore al 30% della PLV complessiva aziendale (computando quindi tutte le produzioni presenti nella passata annata agraria). L’intero territorio provinciale risulta essere delimitato, anche se le colture danneggiate (e quindi utili a determinare un danno) sono solo quelle frutticole (pere, mele, pesche, nettarine, albicocche susine, ciliegie e kiwi) e comunque a condizione che non siano state assicurate (indipendentemente dal riconoscimento di un risarcimento) contro l’avversità gelo.
In ragione dei breve periodo a disposizione per la presentazione della domanda, si invitano le aziende che ritengono di aver subito danni nella misura prevista in conseguenza delle gelate, a prendere contatto con gli uffici di Confagricoltura Ferrara nel più breve tempo possibile, comunque non oltre il prossimo 25 gennaio. Per la redazione della domanda occorre fornire per ciascuna coltura presente nel piano colturale 2019/2020 (compresi quindi i seminativi) le quantità prodotte (q.li complessivi) e l’entità di quanto incassato (euro). In caso di produzioni ancora non fatturate, occorrerà indicare un presumibile prezzo di realizzo, in modo da poter determinare la Produzione Lorda Vendibile conseguita nel 2020.
Si ricorda che è in corso di riconoscimento anche la delimitazione, limitata alle sole pere, per i danni arrecati dalla diffusione della maculatura bruna.

CONTRO VERSO
La mamma che non c’è

Chi parla di “istinto materno” deve mettere in conto un’ampia varietà di eccezioni. Ad esempio questa signora, che aveva lasciato la figlia piccolissima a una vicina di casa per “andare a prendere le sigarette” ed era sparita per settimane, poi per mesi…

La mamma che non c’è

Mi sono allontanata
e ho fatto una frittata.
Ho detto “Adesso torno”
ed è da più di un anno

che non vedo mia figlia…
Chissà se mi somiglia?
Forse non è normale
ma io non ci sto male.

Lavoro quando posso,
son cuoca e ballerina
e per tenermi il posto
trascuro la bambina.

Ancora non invecchio.
Per vergogna o disgusto
rifuggo dallo specchio
e cerco l’uomo giusto.

Mi cerco un fidanzato
che si voglia accollare
i debiti, il passato
e una bimba da cullare.

Tanto è nel seggiolone
non sembra intelligente,
se manca un genitore
non si accorge di niente.

Tanto non ha importanza,
tanto non ha memoria.
Sto fuori dalla stanza
e dalla nostra storia.

Questa mamma riduceva il senso di colpa per avere abbandonato la bambina dicendo a se stessa che una neonata “non capisce niente”. Purché qualcuno la nutra e la cambi, tutto va bene. A me pareva un trucco della signora per nascondere la propria incapacità a stare nella relazione con la figlia. Poi sì, la bimba cresceva con altri adulti premurosi e attenti alle sue necessità, ma il vuoto di una mamma che se ne va non si colma tanto in fretta.

CONTRO VERSO, la rubrica di Elena Buccoliero con le filastrocche all’incontrario, le rime bambine destinate agli adulti, torna su Ferraraitalia  il venerdì. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]