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Giorno: 3 Marzo 2021

planimetria del paradiso

 

Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo, o più semplicemente Luis Borges, ha creato molti mondi fantastici, la biblioteca di Babele è uno dei più conosciuti. Là aveva immaginato trovassero posto (la planimetria della biblioteca era sconfinata quanto la fantasia creativa del suo autore) non solo tutti i libri editi in tutte le epoche in ogni angolo di mondo, ma anche (e soprattutto) tutti i libri possibili o semplicemente immaginabili. Così, ad esempio, a Babele non c’era una sola Commedia di Dante, ma enne copie della Commedia, ognuna differente dalle altre per una sola lettera di una sola pagina.
Dante, dal suo canto, è stato l’inventore più grande, supremo architetto di una planimetria, complessa e minuziosa, dell’Altro Mondo. Dopo averlo pensato, anzi, mentre lo pensava, Dante e Virgilio si sono messi in viaggio, percorrendolo tutto quel vasto universo, dal basso verso l’alto, fino alle ultime stelle. Fino in paradiso, appunto.
Prima e dopo Dante, gli uomini – assai più prolifici di Dio – hanno creato innumerevoli paradisi. L’Olimpo greco, Il Walhalla vichingo, lo Janna mussulmano, lo Svarga induista (letteralmente “luce del cielo”) situato (narrant) sulla cima del monte Meru. E naturalmente Il comunismo, per credenti e non credenti, ora purtroppo un po’ in disgrazia. Poi i mille paradisi, perduti o ritrovati, dei poeti e narratori.
Personalmente il paradiso che più mi attira è quello di Borges: la sua infinità non mi spaventa. Dall’altra parte ci sarà tempo per leggere TUTTO. Spero solo in una comoda poltroncina.

”Ho sempre immaginato il paradiso come una specie di biblioteca”
Luis Borges

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia Romagna, 3 marzo 2021

 

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su quasi 41mila tamponi effettuati, 2.456 nuovi positivi, di cui 1.026 asintomatici. 1.525 i guariti. Vaccinazioni: oltre 417 mila dosi somministrate

Il 94% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 41anni. 40 i decessi. Al personale scolastico, persone disabili e forze dell’ordine somministrate ad oggi oltre 8mila dosi AstraZeneca

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 267.630 casi di positività, 2.456 in più rispetto a ieri, su un totale di 40.815 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su; proseguono le prenotazioni per quelle dagli 80 agli 84 anni, iniziate il 1^ marzo.

Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 417.260 dosi; sul totale, 143.384 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Delle 77mila dosi di AstraZeneca, 50 mila sono state consegnate ai medici di base per la vaccinazione del personale scolastico. Nel frattempo, le Ausl hanno iniziato a somministrare il vaccino AstraZeneca nei Centri diurni per persone con disabilità e alle forze dell’ordine. Seguiranno le altre categorie, come popolazione universitaria e persone con patologie lievi. 8.459 le somministrazioni a oggi con AstraZeneca, suddivise tra quelle al personale scolastico, forze dell’ordine e disabili.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.026 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 494 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 794 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41 anni.

Sui 1.026 asintomatici500 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing68 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 27 con gli screening sierologici14 tramite i test pre-ricovero. Per 417 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 746 nuovi casi e Reggio Emilia (293); poi Ravenna (268), Rimini (241), Modena (224), Cesena (181), Ferrara (134)Parma (118). Seguono le province di Forlì (115), Imola (72) e Piacenza (64).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 22.646 tamponi molecolari, per un totale di 3.456.816. A questi si aggiungono anche 1.167 test sierologici e 18.169 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 1.525 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 210.282.

casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 46. 698 (+891 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 43.919 (+822), il 94 % del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 40 nuovi decessi: 2 a Parma (due uomini: di 80 e 88 anni);3 nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 73 anni e due uomini di 69 e 73 anni); 6 nella provincia di Modena (una donna di 81 e cinque uomini: di 47, 80, 81, 83 e 93 anni); 19 nella provincia di Bologna (8 donne: quattro di 85 anni, una di 90, due di 92 e una di 94 anni; e 11 uomini- uno di 73, uno di 77, uno di 82, due di 83, uno di 86, uno di 89, uno di 92- e tre nell’imolese: un uomo di 69 anni e due di 89 anni); 2 nel ferrarese (una donna di 86 e un uomo di 81 anni); 3 in provincia di Ravenna (due donne di 73 e 79 anni, e un uomo di 81 anni); 5 in provincia di Forlì-Cesena (due donne di 89 e 92 anni; tre uomini di 76, 77 e 97 anni. Nessun decesso nelle province di Piacenza e Rimini.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.650.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 251 (+12 rispetto a ieri), 2.528 quelli negli altri reparti Covid (+57).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 14 a Parma (+2), 20 a Reggio Emilia (+2), 53 a Modena (+2), 68 a Bologna (+1), 23 a Imola (+3),24 a Ferrara (invariato), 7 a Ravenna (-3), 5 a Forlì (+1), 7 a Cesena (+1) e 20 a Rimini (+3).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.178 a Piacenza (+64 rispetto a ieri, di cui 28 sintomatici), 18.244 a Parma (+118, di cui 72 sintomatici), 33.964 a Reggio Emilia (+293, di cui 178 sintomatici), 46.559 a Modena (+224, di cui 153 sintomatici), 55.384 a Bologna (+746, di cui 427 sintomatici), 9.497 casi a Imola (+72, di cui 41 sintomatici), 15.411 a Ferrara (+134, di cui 38 sintomatici), 20.386 a Ravenna (+268, di cui 171 sintomatici),10.163 a Forlì (+115, di cui 96 sintomatici), 12.467 a Cesena (+181, di cui 122 sintomatici) e 25.377 a Rimini (+241, di cui 104 sintomatici).

Un padre, una figlia, un bosco, l’ex Jugoslavia
Federica Manzon presenta il suo ultimo romanzo: 3 marzo ore 18.00

Le voci della natura che parla nel suo silenzio e le parole della guerra, combattuta poco più in là. Il bosco del confine, Aboca edizioni, di Federica Manzon è un libro che fa dialogare un padre e una figlia su cosa voglia dire andare oltre un confine e trovare qualcosa di diverso, ma anche uguale: altri uomini con cui potere legare, nonostante il confine, nonostante la guerra, che poi scoppierà, nella ex Jugoslavia.
È il 1979, padre e figlia camminano nel bosco, luogo senza appartenenza dove passeggiare senza bussola significa perdersi tra le macchie di colore e i profumi, ma è anche intravedere, dal binocolo, uomini con un altro passo, un’altra direzione, un’altra storia. Il bosco è un luogo dell’infanzia, libero, ispiratore di “un’intimità pratica” fra un padre pacifista che non risponde mai alle domande in modo diretto e non racconta di sé e una ragazzina che sarà libera di pensare e valicare tutti i confini del passato, della terra, del pensiero. È nel bosco che il padre porta la figlia Shatzi perché lei sappia che esistono posti in cui non è lecito dire questo è mio e dove il controllo degli altri non si può esercitare. Il bosco è il luogo della “riflessione astratta”, del passo che si accorda con il respiro. Non ci si sente minacciati nel bosco, mai, ci si scambia il sorriso con altri camminatori sconosciuti.
“Questi confini sono una sciocchezza (…), basta andare nel bosco per capirlo”, dice il padre, e Schatzi lo capirà, qualche anno dopo, quando potrà assistere alle olimpiadi di Sarajevo e conoscerà Luka da cui potrà prendere racconti “come una trasfusione, sangue altrui che diventa cosa mia”, un’amicizia che non si spegnerà negli anni, ma resterà viva grazie alle parole che i due si scriveranno.
Quel bosco, per Schatzi, sentiero di esplorazione e formazione dell’infanzia per mano del padre, rimane luogo da attraversare anche da adulta, assieme ad altri compagni, di cui è diventato semplice fidarsi.
Federica Manzon presenta Il bosco del confine mercoledì 3 marzo alle 18 per la rassegna in streaming Autori a corte. Dialoga con l’autrice Riccarda Dalbuoni.