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Giorno: 4 Marzo 2021

Il bilancio 2020 della Polizia provinciale di Ferrara.

 

“Un rendiconto dell’attività svolta dalla Polizia provinciale, rilevante per valore quantitativo e qualitativo”.

Sono le parole del vicepresidente della Provincia, Nicola Minarelli, con le quali ha introdotto la conferenza stampa di presentazione del bilancio 2020 della Polizia provinciale, con attività di controllo a tutto tondo, fra caccia, pesca, tutela dell’ambiente, presidi anticovid e pattugliamenti stradali.
Un corpo, quello degli uomini in divisa della Provincia, composto di 16 unità: il comandante, Claudio Castagnoli, un commissario superiore, 2 ispettori capo, 5 assistenti scelti, 2 assistenti, 2 agenti scelti e 3 agenti.
Con le slides si parte dalle sanzioni sulle strade: 24.040 quelle elevate nel 2020, in flessione rispetto alle oltre 26 mila dell’anno precedente. Conseguentemente in calo anche gli introiti da verbali nella comparazione dell’ultimo biennio: 2,5 milioni nel 2020 rispetto agli oltre 2,7 dell’anno prima.

Una flessione dovuta essenzialmente alla diminuzione dei volumi di traffico lungo le strade, conseguenza delle misure di limitazione per contrastare il contagio da Covid.

La velocità massima rilevata durante i controlli se l’è aggiudicata un veicolo sfrecciato ai 170 chilometri orari lungo la Sp15.

Più in generale i comportamenti fuori codice della strada si sono tradotti in 92 veicoli sequestrati, 284 sospesi dalla circolazione e 14 patenti ritirate, per un totale di oltre 15 mila punti patente decurtati.

Sempre in tema sicurezza stradale, la Provincia è in attesa di attivare nel corso 2021 un tutor lungo la Sp 25 Poggio Renatico-Santa Maria Codifiume, per un tratto di poco oltre sei chilometri in territorio ferrarese.

In dotazione a donne e uomini diretti da Claudio Castagnoli c’è anche il Targa System, tecnologia che abbina telecamera e tablet, per controlare se i veicoli sono in regola con copertura assicurativa e revisione. Un utilizzo che è valso nel 2020 il controllo su oltre 97 mila veicoli, dei quali 92 senza assicurazione e 284 non in regola con la revisione.

In tema Covid la Polizia provinciale ha controllato l’anno appena concluso 2.137 autocertificazioni, con l’impiego di 446 unità. Numero che, da solo, dice l’impegno svolto per un corpo composto di 16 unità.

Sono in buona parte attribuibili a questo ambito le circa 8 mila telefonate alle quali ha risposto nel corso del 2020 la Polizia provinciale.

Passando ai settori caccia e pesca, gli appostamenti in netta maggioranza notturni in valle e lungo le sponde dei corsi d’acqua, hanno contrastato il fenomeno del bracconaggio.

Per la caccia, 7 sono state notizie di reato, altrettante le persone indagate, stesso numero i fucili sequestrati, oltre a 5 richiami acustici e 19 esemplari di fauna selvatica impiegati e catturati illegalmente.

Per la pesca, le sanzioni sono state 157, cento le ore notturne di appostamenti, 37 le canne da pesca sequestrate, oltre a 150 metri di tramagli e 27 cogolli.

“Ringrazio le 43 guardie volontarie delle 4 associazioni che hanno collaborato con noi – ha voluto ricordare Castagnoli – in questo impegno di contrasto al fenomeno del bracconaggio, veri e propri predatori del nostro ambiente”.

Ambiente che è stato al centro di iniziative di forte partecipazione, fra cui la tradizionale “Un mare di Legalità”, la pulizia della Sacca di Bellocchio, la terza Giornata del Creato a Lido di Volano, l’attività di protezione della nidificazione del Fratino o in difesa delle tartarughe marine e “Per un pugno di mozziconi”, che ha visto la partecipazione di 150 persone e l’adesione di 15 Comuni.

Un anno, dunque il 2020, che si chiude complessivamente con 24.329 sanzioni comminate per un valore economico di oltre 2,5 milioni.

 

 

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia Romagna, 4 marzo 2021

 

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su oltre 38mila tamponi effettuati, 2.545 nuovi positivi, di cui 1.101 asintomatici. 1.070 i guariti. Vaccinazioni: oltre 432mila dosi somministrate

Il 94% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 42 anni. 25 i decessi

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 270.155 casi di positività, 2.545 in più rispetto a ieri, su un totale di 38.231 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6,7%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su; proseguono le prenotazioni per quelle dagli 80 agli 84 anni, iniziate il 1^ marzo.

Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 432.404 dosi; sul totale, 146.244 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 1.101 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 621 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 839 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,7 anni.

Sui 1.101 asintomatici, 614 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 53 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 67 con gli screening sierologici, 13 tramite i test pre-ricovero. Per 354 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 562 nuovi casi e Modena con 442; poi Ravenna (249), Reggio Emilia (246), Rimini (219), Cesena (208), Parma (169) e Ferrara (152). Seguono il territorio di Forlì (126), il circondario di Imola (111) e la provincia di Piacenza (61).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 20.833 tamponi molecolari, per un totale di 3.477.649. A questi si aggiungono anche 894 test sierologici e 17.398 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.070 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 211.352.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 48.128 (+1.450 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 45.269 (+1.367), il 94% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 25 nuovi decessi: 6 in provincia di Forlì-Cesena (2 donne di 87 e 93 anni e 4 uomini di 60, 80, 82 e 87 anni), 4 in provincia di Ferrara (2 donne di 75 e 91 anni e 2 uomini di 84 e 87 anni), 4 in provincia di Modena (1 donna di 90 anni e 3 uomini di 66, 75 e 80 anni), 4 in provincia di Rimini (1 donna di 99 anni e 3 uomini di 83, 92 e 94 anni), 3 in provincia di Reggio-Emilia (3 uomini di cui uno di 84 anni e due di 86), 2 in provincia di Bologna (1 donna di 99 anni e un uomo di 72 anni), 1 in provincia di Piacenza (un uomo di 93 anni) e 1 in provincia di Parma (1 donna di 90 anni). Non si registrano decessi di persone residenti in provincia di Ravenna.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.675.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 259 (+8 rispetto a ieri), 2.600 quelli negli altri reparti Covid (+75).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 15 a Parma(+1), 22 a Reggio Emilia (+2), 51 a Modena (-2), 72 a Bologna (+4), 24 a Imola (+1), 25 a Ferrara (+1), 8 a Ravenna(+1), 6 a Forlì (+1), 7 a Cesena (invariato) e 20 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.239 a Piacenza (+61 rispetto a ieri, di cui 47 sintomatici), 18.413 a Parma(+169, di cui 76 sintomatici), 34.210 a Reggio Emilia (+246, di cui 142 sintomatici), 47.001 a Modena (+442, di cui 248 sintomatici), 55.927 a Bologna (+562, di cui 311 sintomatici), 9.608 casi a Imola (+111, di cui 61 sintomatici), 15.563 a Ferrara (+152, di cui 46 sintomatici), 20.635 a Ravenna (+249, di cui 147 sintomatici), 10.289 a Forlì (+126, di cui 102 sintomatici), 12.674 a Cesena (+208, di cui 134 sintomatici) e 25.596 a Rimini (+219, di cui 130 sintomatici).

DIARIO IN PUBBLICO
Incontri poetici

 

Nella primavera del Covid decidiamo di andare in piazza a far spese. Il taxi ci porta in centro attraversando strade un tempo fervide di commerci e gente. Ora solo pochi ‘umarel’ discutono animatamente davanti alla Cattedrale, ma sotto il sole tiepido la città, come in una celebre canzone, appare vuota. Imbocchiamo la via famosa per i negozi e di fronte a quelli frequentati da una vita veniamo respinti se tentiamo l’ingresso simultaneamente, con gentilezza ma fermamente, perché, come ci insegna Figaro, “Uno alla volta, per carità! per carità! per carità!”

Infine, troviamo rifugio in un magazzino che vende cosmetici e prodotti per la cura della pelle. Ci lasciano entrare in coppia e cominciamo a vagare tra gli scaffali ancora sconosciuti per reperire ciò di cui abbiamo bisogno. Tra le poche persone che s’aggirano comprando ci imbattiamo in una giovane signora dai lunghi capelli neri che spinge una carrozzina da dove ci sorride una splendida creatura vestita di rosa che ci protende le manine in segno di saluto. Ogni tipo di difesa svanisce e di fronte alla cassa cominciano i vezzi e le moine. Mi congratulo con la madre dai penetranti occhi neri e chiedo di sapere il nome della bimba. “Clizia” mi risponde. A sentirlo il cuore comincia a mandarmi segnali d’amore e rispondo “ un nome montaliano?”. Gli occhi della signora s’illuminano. “Ma allora lei conosce la poesia?” – “Certo!” E dentro di me riecheggia il volo di Irma-Clizia tra le nebulose: “Ti libero la fronte dai ghiaccioli/che raccogliesti traversando l’alte/nebulose; hai le penne lacerate/dai cicloni, ti desti a soprassalti”. E nel caos del ricordo ecco che rivedo Eusebio/Montale all’Alpe mare del Forte dei Marmi e nella sua casa milanese. La signora spalanca gli occhi e mi chiede il nome. A mia volta la invito a venirmi a trovare al Centro studi bassaniani quando aprirà, essendone io co-curatore. La signora lancia un piccolo urlo e dichiara che non ci può credere. Ma perché?. E lei con un grande sospiro dichiara che la sua prima bambina, ora di cinque anni, si chiama….. Micòl in onore di Bassani.

Non è leggenda. È la coerenza dell’impossibile.

E, celando una curiosità malsana, la sera stessa sbircio la prima serata di Sanremo. Mai dico mai avrei potuto toccare con mano l’immensa distanza che separa un vecchietto, ancora culturalmente in forma, con gli orrori che ho visto. Strana gente che viene chiamata ‘cantante’ apre la bocca, da cui escono suoni incoerenti e maldestri. Un giocatore di calcio, che sembra la copia esatta del presentatore, dice e fa cose di una banalità disarmante. E le acconciature e i vestiti…. Da brivido. Una semi-famosa cantante ha i capelli infilati dentro un tubo di metallo e le unghie!!! Altro che Crudelia Demon. L’orrore puro è testimoniato da una anziana cantante L.B. oscenamente scosciata e con i capelli azzurri.

Mi congratulo con me stesso allora di essere un attardato radical chic e, di fronte al rimprovero dei miei assennati amici frequentatori di critica alta e di pensieri accademici, rispondo che stare in questo mondo è anche rendersi conto di dove e come viviamo. Per cui alla sera, lasciando l’ultimo ponderoso volume di critica dantesca, mi diletto a gareggiare con i concorrenti dell’Eredità, perdendo regolarmente visto il mio deficit culturale sullo sport, sulle canzonette, sulla cucina.

In lontananza brancolano negli scompensi del ricordo brani di vita vissuta in Versilia, a Lipari, a Firenze, a Bassano, in fuga da ‘Ferara, stazione di Ferara’. E tutto si confonde, si appiattisce, sembra non avere alcun senso.

Poi con la tromba del giudizio s’affaccia la prossima prova che mi restituisce al mondo: sarò vaccinato il 5 marzo e con la seconda dose al 26 dello stesso mese.

E il tempo si rinquadra nella dimensione che conosco.

LyondellBasell forma i futuri ricercatori in Europa

 

da: Ufficio stampa LyondellBasell

La formazione di nuovi ricercatori europei passa per Ferrara

Ferrara, 4 marzo 2021 – LyondellBasell, azienda leader nel settore della chimica, dei materiali plastici e della raffinazione, ha partecipato alla formazione di circa 50 giovani ricercatori  – provenienti da tutta Europa, in qualità di studenti delle Università di Torino (Italia), Cardiff (Regno Unito), Anversa (Belgio), Saragozza (Spagna)  e Lipsia (Germania) – dieci dei quali rientrano nel programma PARACAT, un programma di Dottorato di Ricerca internazionale finanziato dalla Commissione Europea al fine di formare i miglior talenti e futuri ricercatori nel campo della catalisi.

Il progetto PARACAT nasce con l’obiettivo di formare una nuova generazione di ricercatori in grado di combinare le diverse competenze scientifiche nel campo della catalisi, attraverso l’esperienza consolidata di scienziati e professionisti che operano in ambito accademico e industriale.  

“La chimica ha contribuito a forgiare la società moderna e svolgerà un ruolo chiave nell’affrontare molte delle attuali sfide a livello globale, dalla questione ambientale alla ricerca di fonti di energia alternative alle soluzioni nel campo medico. In questo contesto dobbiamo avere la piena consapevolezza dell’importanza di sviluppare sinergie tra ricerca di base e sviluppo industriale nel nostro paese” ha dichiarato Mario Chiesa, Professore di Chimica Inorganica presso l’Università di Torino e Coordinatore del progetto. “Il progetto PARACAT nasce proprio con l’obiettivo di offrire una formazione interdisciplinare e per questo sono stati identificati partner di eccellenza, leader nei settori di appartenenza”.

LyondellBasell è stata selezionata come partner industriale per la sua competenza in materia di  tecniche analitiche e catalisi, oltre alla conoscenza nell’area della polimerizzazione e dello sviluppo di tecnologie di cui è leader a livello mondiale. Ricercatori, chimici e ingegneri altamente qualificati provenienti dai centri ricerche europei di Lyondellbasell (Ferrara e Francoforte) hanno condiviso le best practise con i futuri ricercatori nelle rispettive aree di competenza.

“E’ stata un’esperienza davvero unica” dichiara Ugo Visentini, Responsabile del laboratorio di polimerizzazione di Lyondellbasell e Coordinatore aziendale del progetto. “La barriera fisica è stata facilmente superata dai contenuti delle presentazioni e gli studenti hanno mostrato un grande interesse per le attività di ricerca e sviluppo che svolge la nostra azienda. In particolare gli aspetti legati alla Sostenibilità e al nostro nuovo impianto pilota con tecnologia MoReTec avviato a Ferrara la scorsa estate hanno stimolato un grande interesse per la risposta concreta che la tecnologia molecolare è in grado di offrire al problema di quei rifiuti di plastica che non si possono utilizzare nel riciclo meccanico.”

Il ciclo di seminari on line è stato tenuto da ricercatori e ingegneri altamente qualificati e hanno permesso agli studenti di confrontarsi direttamente con il management della Ricerca di LyondellBasell sui temi del programma: dai catalizzatori alle tecnologie, alle tecniche analitiche, ai prodotti per arrivare fino a progetti innovativi di sostenibilità e riciclo chimico e meccanico, oltre ai temi di sicurezza e il trattamento della proprietà intellettuale.L’azienda – unica per il settore della chimica –  da sempre crede nella rete di relazioni con le università italiane, europee e mondiali, e grazie a questo progetto può espandere il suo network e rafforzare i suoi progetti di collaborazione per il futuro.

Per maggiori informazioni sul progetto PARACAT: www.paracat.eu

LyondellBasell
LyondellBasell (NYSE: LYB) è una delle più grandi aziende al mondo nel campo dei materiali plastici, dei prodotti chimici e della raffinazione. Grazie ai suoi dipendenti presenti in tutto il mondo, LyondellBasell produce materiali plastici e prodotti che sono la chiave per trovare soluzioni alle moderne sfide come il miglioramento della sicurezza degli alimenti grazie a imballaggi leggeri e flessibili, la purezza dell’acqua grazie a tubature sempre più resistenti e versatili, il miglioramento della sicurezza, del comfort e dell’efficienza del combustibile di molti veicoli e autocarri sulle strade, la garanzia di un funzionamento sicuro ed efficace degli elettrodomestici e dei dispostivi elettronici. LyondellBasell vende i suoi prodotti in oltre 100 paesi ed è il più grande produttore al mondo di compound di polipropilene, nonché il più importante licenziatario di tecnologie per poliolefine. Nel 2020 LyondellBasell è stata nominata, per il quarto anno consecutivo, una delle società più ammirate nel mondo, the World’s Most Admired Companies da Fortune Magazine. Per maggior informazioni su LyondellBasell: www.lyondellbasell.com

Il sito di Ferrara
Il sito e il Centro Ricerche di LyondellBasell di Ferrara fanno parte in un complesso multi-societario. Il sito ha una lunga e gloriosa storia nell’industria delle poliolefine e continua a focalizzarsi sulla sua tradizione di innovazione grazie alla sinergia tra le attività del Centro Ricerche Giulio Natta, con impianti pilota e laboratori, e la produzione di polipropilene e di catalizzatori. Il polipropilene prodotto a Ferrara viene utilizzato in una vasta gamma di applicazioni che spaziano dall’imballaggio alimentare ai prodotti medicali e ai componenti per il settore automobilistico, per citarne alcune.

Parole a capo
Pier Luigi Guerrini: “Sconcerto d’inverno” e altre poesie

La casa della poesia non avrà mai porte.”
(Alda Merini)


L’odore dietro casa

Canti canti
cantilena
cantastorie.

Ruvido percorso di passanti
a solitaria andatura.
coro muto senza voglie.

Prolisse e smerigliate
passano le giornate
quando il vento
è pensieroso a punta delta.

Fitto fitto
s’inoltra
il fatto.

Fatti di carne.

(1979)

 

La vita

la vita è perder
persone;
amiamo ricordi
e speriamo
d’essere amati nel ricordo;
scompaiono verso sabbie
ricamate con un sorriso
e chissà se ritrovano
la strada.

(1982)

 

Imprevisto

Scendono le ore in silenzio
tradendo l’attesa con passatempi
rimediati.
Non avevo previsto la situazione
non avevo pronta la sostituzione
mi sentivo agnello (sacrificale)
e non leone,
alla ricerca disperata di una
soluzione: basica,
alcalina,
matematica,
meccanica
o, comunque, problematica.

(2013)

 

Sconcerto d’inverno
(per i profughi d’ogni tempo)

battono i denti nel freddo
battono i vetri dal vento
battono gli occhi ogni tanto
battono le ore del tempo
urlano le onde tra voci senza fiato
nelle discariche del silenzio
passano a caso pensieri di senso.
All’improvviso, s’apre uno squarcio di sole
tra il filo spinato.
Corrono impaurite note in dissenso
passano frontiere in pieno tormento.
Sguardi, domande mute, lamenti
battono i sassi tra ghiaccio e sangue
battono i tasti ma la musica langue
battono i pugni nell’indifferenza
battono il petto ma non è penitenza.

(inedito)

Pier Luigi Guerrini (1954, Ferrara). Ha fondato, con Roberto Guerra e Lamberto. Donegà, la rivista Poeticamente (1980). Ha pubblicato Il fenomeno scomposto, Reggio Emilia, 1984 e l’e-book In prosa per la foto, ISNC Edizioni, 2014. Ha pubblicato in numerose antologie, riviste in cartaceo e online.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

Democrazia

 

di Riccardo Francaviglia

I protagonisti delle vignette sono sgargianti individui che non sembrano appartenere al nostro mondo, forse vivono in un mondo variopinto o più probabilmente i loro colori accesi spiccano in un mondo all-white; un avatar del nostro contesto quotidiano, dove ciascuno di loro assomiglia a tutti e non assomiglia a nessuno. In fondo diverte l’idea di identificarsi con sagome fluo col naso a pera, ma voglio credere che anche questo può contribuire a guardarsi “da fuori” per sorridere e riflettere su ciò che siamo e ciò che stiamo diventando.

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