Skip to main content

Giorno: 25 Marzo 2021

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia Romagna: 25 marzo 2021.

 

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su quasi 35mila tamponi effettuati, 2.070 nuovi positivi, di cui 868 asintomatici. 2.020 i guariti, calano i ricoveri nei reparti Covid (-54). Vaccinazioni: 747mila dosi somministrate.

Il 94,5% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 44 anni. 58 decessi.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 324.394 casi di positività, 2.070 in più rispetto a ieri, su un totale di 34.925 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,9%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 80 in su; proseguono prenotazioni e vaccinazioni anche per il personale scolastico e universitario e le forze dell’ordine. Riprese anche le prenotazioni e le somministrazioni vaccinali per le persone dai 75 ai 79 anni, dopo il via libera dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) sul vaccino AstraZeneca e l’autorizzazione di Aifa.

Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 746.666 dosi; sul totale, 261.094 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 868 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 803 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 866 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,9 anni.

Sui 868 asintomatici, 564 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 52 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 12 con gli screening sierologici, 28 tramite i test pre-ricovero. Per 212 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna (351) e Modena (309); poi Ferrara (275), Rimini (259), Ravenna (203), Reggio Emilia (189), Forlì (143) e Parma (137); seguono Cesena (98), il Circondario imolese (62) e Piacenza (44).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 21.102 tamponi molecolari, per un totale di 3.900.448. A questi si aggiungono anche 149 test sierologici e 13.823 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.020in più rispetto a ieri e raggiungono quota 240.932.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 71.835 (-8 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 67.876 (+41), il 95,5% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 58 nuovi decessi: 7 nel parmense (tre donne di 72, 83 e 87 anni e 4 uomini, di 80, 87 anni e due di 90 anni); 6 nella provincia di Reggio Emilia (tre donne di 83, 87 e 94 anni e tre uomini di 75, 84 e 85 anni); 6 nella provincia di Modena (una donna di 84 anni e 5 uomini, rispettivamente di 60, 61, 67, 75 e 91 anni);15 in provincia di Bologna (cinque donne di 68, 78, 85, 88 e 92 anni, e dieci uomini: di 71, 74, 79, 82, 86, 88 anni, due di 93 anni, due di 96 anni ); 4 nel ferrarese (una donna di 85 anni e tre uomini, rispettivamente di 60, 80 e 92 anni); 2 in provincia di Ravenna (una donna di 78 anni e un uomo di 87 anni); 3 in provincia di Forlì-Cesena (tre uomini di 61, 83 e 89 anni); 15 nel riminese (cinque donne di 85, 86, 90, 91 e 94 anni, e 10 uomini: di 71, 74, 76, 79, tre di 84, 85, 86 e 94 anni). Nessun decesso nella provincia di Piacenza.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.627.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 402 (+5 rispetto a ieri), 3.557 quelli negli altri reparti Covid (-54).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Piacenza (-1), 26 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 32 a Reggio Emilia (-1),77 a Modena (+1), 127 a Bologna (+5), 28 a Imola (invariato), 36 a Ferrara (invariato), 19 a Ravenna (invariato), 10 a Forlì (-1), 9 a Cesena (+1) e 31 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 21.476 a Piacenza (+44 rispetto a ieri, di cui 30 sintomatici), 22.055 a Parma(+137, di cui 75 sintomatici), 39.440 a Reggio Emilia (+189, di cui 119 sintomatici), 55.678 a Modena (+309, di cui 173 sintomatici),70.000 a Bologna (+351, di cui 254 sintomatici), 11.326 casi a Imola (+62, di cui 30 sintomatici), 19.143 a Ferrara (+275, di cui 67 sintomatici), 25.268 a Ravenna (+203, di cui 132 sintomatici), 13.022 a Forlì (+143, di cui 113 sintomatici), 16.047 a Cesena (+98, di cui 57 sintomatici) e 30.939 a Rimini (+259, di cui 152 sintomatici).

Montagna: Dalla Regione 1,3 milioni di euro per i boschi danneggiati da calamità naturali, effetto anche del cambiamento climatico.

 

Montagna. Dalla Regione 1,3 milioni di euro per i boschi danneggiati da calamità naturali, effetto anche del cambiamento climatico. Lori: “La salvaguardia del patrimonio forestale strategica per il futuro dell’ambiente e di chi lo vive”

Tredici gli interventi finanziati nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ravenna. Si va dai rimboschimenti con specie autoctone al consolidamento di frane e versanti boscati. Inizio lavori entro il 31 ottobre 2021. Gli esiti del bando 2020 del Programma regionale di sviluppo rurale per il miglioramento e la manutenzione del patrimonio boschivo.

Bologna – Boschi danneggiati da incendi, gravi eventi meteoclimatici, fitopatie, anche come conseguenza dei cambiamenti climatici in atto. Fenomeni purtroppo sempre più frequenti e con effetti spesso molto pesanti a livello ambientale.La Regione dunque interviene e stanzia 1,3 milioni di euro per finanziare 13 interventi di ripristino e manutenzione da parte di Comuni e Unioni di Comuni, Enti parco, Consorzi forestali.

“Si tratta di un’operazione che conferma quanto il tema della salvaguardia del nostro patrimonio forestale sia da sempre strategico e al centro dell’impegno e delle priorità della Regione, perché agire sul presente significa rispettare il futuro dell’ambiente e di chi lo vive – sottolinea l’assessora alla Montagna, parchi, forestazione, aree interne e programmazione territoriale Barbara Lori -.  Abbiamo lavorato sodo in questi mesi e abbiamo prorogato i termini del bando proprio per concedere la massima partecipazione da parte di enti e istituzioni affinché si realizzi il ripristino delle aree boscate danneggiate da calamità naturali com’è stato, ad esempio, dopo il devastante caso delle Pinete di Cervia”.

Gli interventi previsti:

Rimboschimenti con specie autoctone, in seguito a gravi eventi meteoclimatici; diradamenti ed altri interventi selvicolturali per favorire la ripresa vegetativa; consolidamento di frane e versanti boscati.

Queste alcune delle azioni che saranno realizzate grazie al  bando 2020 del Programma regionale di sviluppo rurale e che interessano prevalentemente il territorio montano. I lavori dovranno essere iniziati entro il 31 ottobre di quest’anno e ultimati entro 31 ottobre del 2022. Il finanziamento regionale copre il 100% del costo dei lavori con l’esclusione delle spese IVA.

Le province interessate:

Dei 13 progetti 5 sono in provincia di Reggio Emilia per un importo di 535.841 euro; 4 in provincia di Ravenna per un importo di 415.246 euro; 2 nel Piacentino e altrettanti nel Parmense per un importo  – rispettivamente – di  131.240 e  226.324 euro. /PF

 

Scuola Vancini e CPA collaborano con Michele Placido.

 

CPA E SCUOLA VANCINI – TRA RECITAZIONE E BACKSTAGE. 

In questi giorni Michele Placido e Moni Ovadia sono al lavoro per la realizzazione di Passio Christi, il nuovo progetto tra teatro e cinema prodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara

Tra gli artisti che stanno collaborando all’opera, anche due giovani attori e due giovani registi, nello specifico: un’allieva del Centro Preformazione Attoriale di Ferrara e tre allievi della Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini. 

Amira Ech Cherrate, di 15 anni, allieva del secondo anno del CPA di Ferrara, è stata scelta da Michele Placido per interpretare una delle palestinesi presente durante la crocifissione.  

Gianluca Ferroni, allievo del secondo anno di recitazione della Scuola Vancini, nonché diplomato al CPA, è stato scelto sempre per interpretare uno dei palestinesi presenti durante la passione di Cristo. Durante le riprese di ieri, erano presenti anche due allievi di regia del secondo anno della scuola Vancini, Filippo Romanelli e Marco Sansoni, i quali hanno realizzato il backstage della giornata, avendo anche la straordinaria possibilità di intervistare Michele Placido e Moni Ovadia. 

“Queste esperienze – afferma orgoglioso Stefano Muroni, Presidente del CPA e della Scuola Vancini, realtà formative facenti parte della filiera creativa Ferrara La Città del Cinema – sono importantissime per i nostri allievi. Sapere che a Ferrara c’è la possibilità di collaborare, già in età adolescenziale, con maestri del calibro di Placido e Ovadia, alza di tantissimo il livello della qualità. Inoltre i giovani ragazzi che studiano teatro e cinema a Ferrara nelle nostre scuole vedono concretamente il legame fra formazione e primi passi nel mondo del lavoro. Ringrazio di cuore la Fondazione Teatro e l’amministrazione Comunale per queste opportunità rare da trovare in qualsiasi parte d’Italia.” 

Christi sarà diffuso gratuitamente sul canale Youtube del Teatro Comunale di Ferrara venerdì 2 aprile alle 21 (e non sabato 3 aprile, come in precedenza anticipato), in occasione delle festività pasquali.

 

Credit Foto: Marco Caselli Nirmal / archivio fotografico Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.

 

Economia e sicurezza, il prefetto di Ferrara a confronto con la console generale USA a Firenze.

 

Comunicato Stampa Prefettura di Ferrara

Incontro stamane in videocall fra Michele Campanaro e Ragini Gupta.

Il Prefetto Michele Campanaro ha incontrato questa mattina, in videoconferenza, la Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, Ragini Gupta.

La Signora Gupta, che ha assunto l’incarico a Firenze nel luglio del 2020, è stata Consigliere per gli Affari Pubblici presso l’Ambasciata degli Stati Uniti ad Amman, in Giordania, ed ha svolto incarichi consolari, economici e di affari pubblici anche in Messico, Pakistan e India. La Console Generale, che prima di intraprendere la carriera diplomatica ha svolto la professione di avvocato in alcuni dei più importanti studi legali di New York, ha anche ricoperto l’incarico di Senior Advisor a Washington D.C. nell’attuazione della più grande riorganizzazione nel Dipartimento di Stato USA degli ultimi 20 anni, che ha portato alla creazione dell’Ufficio degli Affari Pubblici Globali.

Nel corso del cordiale colloquio tra Prefetto e Console Generale, sono stati affrontati temi di comune interesse sotto il profilo della sicurezza, dell’economia e del sociale. Un focus specifico è stato dedicato all’impatto della pandemia sul tessuto economico e sociale del ferrarese e ai progetti di monitoraggio e sostegno in corso, anche al fine di consolidare gli ottimi rapporti commerciali che legano la provincia estense con gli Sati Uniti, quale principale partner per l’export locale oltreoceano, con un una percentuale sul volume totale delle esportazioni che, nel 2020, si è attestato su  215milioni di €, pari all’11% del valore complessivo delle esportazioni.

Il Prefetto Campanaro e la Console Generale Gupta hanno, quindi, condiviso l’auspicio che, con l’accelerazione del piano vaccinale ed il progressivo contenimento del virus, possano essere allentate le restrizioni all’interscambio commerciale tra i due Paesi, in modo da riprendere velocemente i flussi import-export prepandemia.

Il Rappresentante del Governo ha, inoltre, illustrato le iniziative adottate per preservare l’economia legale dai rischi di interferenze criminali in un contesto reso più vulnerabile proprio dalle difficoltà economiche conseguenti all’emergenza sanitaria, soffermandosi sui lavori portati avanti all’interno del Osservatorio provinciale sul credito, da un lato, e del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dall’altro.

“Con la Console Generale – ha sottolineato il Prefetto Campanaro – abbiamo riaffermato il profondo rapporto che lega questa provincia agli Stati Uniti, con una numerosa comunità statunitense qui residente, incluso il personale militare che presta servizio nel DACCC di Poggio Renatico, struttura strategica della NATO operante all’interno della base militare del Comando Operazioni Aereospaziali (COA) dell’Aeronautica Militare Italiana”. La Console Generale ha, in conclusione, espresso il desiderio di poter presto visitare la base militare COA di Poggio Renatico e la Città di Ferrara per ammirarne l’importante patrimonio storico-artistico e culturale, in vista della ripresa e della intensificazione dei flussi turistici di cittadini statunitensi nella provincia estense, una volta superata la fase di emergenza sanitaria.

 

 

Distretto Centro-Nord: Marco Sandri, è il nuovo direttore.

 

Monica Calamai, direttrice Generale dell’azienda USL di Ferrara, ha presentato alla stampa locale il nuovo direttore del distretto Centro Nord  Marco Sandri, nomina che effettiva dal primo di aprile 2021. Intervenuti alla presentazione Cristina Coletti, Assessore del Comune di Ferrara, Anna Gualandi, direttore Amministrativo ed Emanuele Ciotti direttore sanitario dell’Azienda.

“La conferenza ci sembrava importante per dare un segno di solidità e stabilità che si vuole dare a al distretto Centro Nord. Un distretto di tutto rispetto per dimensioni e complessità”, così Monica Calamai, direttore generale dell’Azienda USL, ha aperto la conferenza stampa presentando il dott. Sandri. “Una persona conosciuta e stimata per l’attività professionale svolta in questi anni nella sanità ferrarese. Ora per tutti e tre i distretti si sono completate le nomine e siamo contenti che le persone individuate siano tutti della provincia; è infatti una condizione a mio parere importante perché conoscono il territorio locale e le istituzioni. È questo un valore aggiunto che ha fatto parte delle tante valutazioni fatte per la scelta oltre alle importanti competenze. Per un direttore di distretto è fondamentale la sinergia e la collaborazione con le istituzioni”.

Così si è espresso Marco Sandri, neo direttore del distretto Centro Nord: “innanzitutto desidero ringraziare la Direttrice Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Ferrara, Monica Calamai, per avermi assegnato questo importante incarico, che mi appresto ad intraprendere con grande entusiasmo e che arriva  dopo oltre trent’anni trascorsi in ambito ospedaliero e più precisamente nella Direzione Sanitaria dell’Arcispedale S. Anna Di Ferrara. Nel corso di questa lunga esperienza lavorativa, iniziata nella seconda metà degli anni ’80 nella Direzione Sanitaria dell’allora Servizio Assistenza Ospedaliera U.S.L. 31.  Nel corso della  mia esperienza lavorativa ho potuto sempre più constatare ed apprezzare l’importanza della necessità di tendere ad un sempre più accentuato livello di collaborazione tra realtà ospedaliera e realtà territoriale per il raggiungimento di un obiettivo sempre più importante  che consiste di garantire ai cittadini, durante la fase acuta della  malattia, l’assistenza necessaria ovviamente  in ambito ospedaliero per poi garantire la necessaria assistenza nella fase post acuta in setting assistenziali extra ospedalieri e, correlativamente, attuare   tutte le azioni necessarie ad una realizzazione sempre più puntuale e tempestiva di quanto a ciò attiene  ovviamente con la collaborazione di tutte le parti interessate. Desidero, inoltre, rivolgere un saluto ed un ringraziamento alla Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara, ai miei colleghi della Direzione Medica ed  a tutti i  Professionisti con cui ho collaborato per tanti anni”.

Per Cristina Coletti, Assessore del Comune di Ferrara “è innegabile che la figura del direttore del distretto è fondamentale per il nostro territorio. Per questo motivo quando abbiamo avuto la proposta da parte della direzione dell’azienda USL è stata accolta favorevolmente e,  allo stesso modo, è stata accolta favorevolmente anche da parte dei Sindaci dei Comuni che fanno di questo distretto. Il dott. Sandri sarà di grande supporto per le progettualità che saranno messe in campo per il nostro territorio.  Voglio rimarcare l’attenzione dell’azienda USL per aver sempre scelto persone con grande professionalità per il distretto come il dott. Cardelli, poi la dott.ssa Ferraresi e adesso il dott. Sandri.

CURRICULUM FORMATIVO PROFESSIONALE Dott. Marco Sandri:

Laurea in Medicina e Chirurgia e successiva abilitazione professionale conseguite presso l’Università degli Studi di  Ferrara.Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva.

Attività Professionale in ambito generale:

Inizialmente    Medico di Igiene ed Organizzazione dei Servizi Ospedalieri presso la Direzione Sanitaria del Servizio Assistenza Ospedaliera dell’USL n.31 di Ferrara. Successivamente Dirigente Medico di Direzione Medica di Presidio presso l’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Ferrara ricoprendo vari incarichi  sia in ambito organizzativo sia in  ambito formativo oltre alla partecipazione a numerose Commissioni e Gruppi di Lavoro Aziendali ed Interaziendali tra questi  Il Gruppo di lavoro Interaziendale correlato alla realizzazione della Città della Salute “Cittadella S. Rocco”  Di Ferrara.

Attività di Formazione Aggiornamento Professionale: Autore di varie pubblicazioni inerenti la disciplina e l’ambito lavorativo. Partecipazione a numerosi Corsi di Aggiornamento, Convegni, Congressi, Master, tra questi si evidenzia la Partecipazione al Master M.I.M.S.: Master Annuale In Management Sanitario c/o S.D.A. Bocconi di Milano. Autore di comunicazioni a congressi  pubblicate su atti di Convegni/ Congressi.

Attività di Docenza: Attività di insegnamento nella Scuola di Specializzazione in Igiene e   Medicina Preventiva della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Ferrara.

 

L’eredità di Carmen, che ha scelto di lasciare valore e bellezza al mondo.

 

Comunicato Stampa Testamento Solidale.

ECCO COME TUTTI POSSIAMO REALIZZARE UN’OPERA D’ARTE DI UMANITÀ:

Ogni lascito testamentario consegna agli eredi non solo un supporto materiale ma anche una visione del mondo e del futuro: come ha fatto la signora Carmen Sánchez García, alla quale oggi il Museo del Prado dedica una mostra. Ma per scegliere di fare un lascito solidale non è necessario disporre di patrimoni ingenti: come ricorda il Comitato Testamento Solidale, si tratta di un gesto alla portata di tutti che, anche con poco, può innescare cambiamenti virtuosi nella vita di chi resta.

Aggiungere bellezza e portare conoscenza: un lascito solidale può nascere anche da questa volontà. Una storia esemplare giunge dal Museo del Prado di Madrid, che ha appena inaugurato una mostra di nuove opere d’arte acquistate o restaurate grazie al sostanzioso lascito, 800 mila euro, di un’anziana maestra, Carmen Sánchez García, che in mancanza di eredi diretti aveva nominato la celebre istituzione museale come erede universale. Quando si parla di eredità, si evocano immediatamente concetti legati ai beni materiali, al patrimonio che, alla morte di una persona, passa nelle mani di chi viene dopo. Di rado si pensa che, legato a quel patrimonio materiale – piccolo o grande che sia – ce n’è sempre anche uno morale: un bagaglio di idee, valori, cultura che ogni persona vorrebbe poter trasmettere ai propri eredi.

I responsabili del Prado raccontano che diversi dipinti, stampe, sculture e oggetti d’arte decorativa appartenenti a Carmen Sanchez, e che facevano parte dei beni mobili del patrimonio, sono stati integrati nei fondali artistici del Museo, dopo la sua morte. Una nota racconta poi che Carmen, nata il 4 dicembre 1929 a Madrid, dal 2003 aveva aderito alla Fondazione Amici del Museo del Prado, partecipando a diversi corsi e attività didattiche. Nel suo testamento l’anziana insegnante aveva così stabilito che tutti i suoi beni, in mancanza di eredi, fossero destinati “all’acquisto e al restauro di quadri”. Da questa sua generosa volontà è stata così appena inaugurata la mostra intitolata “El legado de Carmen Sánchez. La última lección”.

 

L’ARTE DI VIVERE ANCHE OLTRE LA MORTE:
In effetti, come ricorda Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro, “ogni lascito testamentario è, a suo modo, un’opera d’arte perché racconta la sensibilità di chi lo fa. Decidere a chi donare, in tutto o in parte, il proprio patrimonio, scegliere a quale progetto o fine destinarlo, trasmette un’idea del mondo, una visione del futuro dopo di noi”.

Nel libro “Il lascito d’artista. Un manuale per artisti, esecutori ed eredi” Loretta Würtenberger, fondatrice dell’Institute for Artists’ Estates – società di consulenza per eredi e gestori di lasciti d’artista – spiega che per mantenere viva un’eredità artistica occorre soppesare con scrupolo l’autenticità delle opere, la loro conservazione, la gestione del patrimonio creativo e documentale dell’artista.  Si tratta, accanto agli interessi economici, di preservare anche quelli morali e spirituali. Allo stesso modo, ogni lascito solidale va affidato a chi possa dare le migliori garanzie su come esso sarà gestito, nel rispetto delle ultime volontà di chi lo ha fatto e con la massima considerazione per il suo mondo valoriale.

 

LA CAMPAGNA “COSA VUOI FARE DA GRANDE”:
Ecco perché è nata la Campagna informativa “Cosa vuoi fare da grande?” di Comitato Testamento Solidale, con lo scopo di diffondere la cultura dei lasciti solidali in Italia e rispondere a quanti vogliono avere maggiori informazioni sul lavoro condotto dalle 23 organizzazioni del Comitato.

La cultura del lascito solidale in Italia ha ancora molta strada da fare. – dichiara Bartoli – Abbiamo ancora un gap culturale da colmare rispetto agli altri Paesi europei dove la pratica del testamento solidale è più diffusa. La nostra Campagna vuole promuovere fiducia verso questo nobile istituto, ma ciò è possibile solo lavorando alla diffusione di informazioni chiare e trasparenti, dando solide garanzie su come le organizzazioni rispetteranno fedelmente la volontà del testatore, non solo quella materiale ma anche ideale”. “Ogni lascito – conclude Bartoli – è un’opera d’arte di umanità, una prova di grandezza d’animo che va tutelata e tramandata con il massimo scrupolo e competenza”.

La Campagna “Cosa vuoi fare da grande?” è promossa dal Comitato Testamento Solidale con le 23 organizzazioni non profit aderenti: ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, Apurimac onlus, Associazione Luca Coscioni,  CBM, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Mission Bambini, Progetto Arca, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas.

 

UN GESTO ALLA PORTATA DI TUTTI:
Ma la verità è che il lascito solidale non è solo “roba da ricchi”. Tutti possiamo decidere di destinare una parte dei nostri beni a cause sociali in cui crediamo. Come racconta il signor Carmine, nonno di una bimba colpita da una malattia genetica rara, la sclerosi tuberosa, che ha deciso di donare una parte della sua eredità alla ricerca sulle malattie rare, perché, ha spiegato, “voglio prendermi cura di lei anche quando non ci sarò più”. Questo non comporta l’esclusione dei propri cari dall’eredità, perché si può scegliere di destinare a progetti benefici anche solo una piccola parte dei propri beni. E soprattutto, significa che non si è mai troppo piccoli per fare la differenza: un lascito, piccolo o grande che sia, è sempre un motore di cambiamento, in grado di creare possibilità prima precluse.

Sul sito www.testamentosolidale.org, oltre alle informazioni sulle organizzazioni e sui loro progetti, è possibile scaricare la Guida ai lasciti solidali, ricca di indicazioni dettagliate.

 

 

L’Emilia-Romagna estende i contributi per una connessione internet e l’acquisto di un pc o un tablet a tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna.

 

Digitale. La Regione estende i contributi per una connessione internet e l’acquisto di un pc o un tablet a tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna. L’assessore Salomoni: “La diffusione di strumenti per la connettività alla base della nostra Agenda digitale”.

Dopo una prima fase di erogazione prioritaria dei voucher nelle zone di montagna per favorirne lo sviluppo dei servizi, ancora a disposizione quasi 4 milioni di euro: potranno agevolare l’accesso al web di oltre 7.800 famiglie in difficoltà economica.

Bologna – Dopo una prima finestra temporale in cui le aree di montagna hanno avuto la priorità, la Regione è pronta a estendere a tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna i voucher per permettere ai cittadini in difficoltà economichel’accesso a internet, tramite la stipula di un contratto di connessione e l’acquisto di un tablet o un pc. Grazie a una delibera di Giunta approvata in settimana, tutti i cittadini emiliano-romagnoli con un reddito Isee inferiore ai 20.000 euro potranno infatti richiedere i contributi per beneficiare degli strumenti necessari per essere online.

Dallo stanziamento iniziale restano ancora 3.938.223 euro: una cifra che permetterà l’erogazione di almeno 7.800 voucher per la connettività. Si tratta di fondi che la Regione mette a disposizione dei cittadini meno abbienti nell’ambito del Piano nazionale voucher, lanciato in tutta Italia dal Comitato banda ultra larga (Cobul).

“Tra i punti chiave dell’Agenda digitale ‘Data Valley bene comune’ che abbiamo approvato il mese scorso con obiettivi fino al 2025 c’è sicuramente la diffusione di strumenti per la connettività in tutte le fasce della popolazione a partire da quella più svantaggiata- spiega l’assessore all’Agenda digitale Paola Salomoni-, e questa misura va fortemente nella direzione che ci siamo prefissati. Per una regione iperconnessa, dove tutti i servizi sono disponibili via web, la diffusione generalizzata delle competenze ma anche dei mezzi tecnologici è un prerequisito fondamentale”.

La fase riservata ai 119 Comuni di montagna ha visto in Emilia-Romagna in totale l’erogazione di 399 voucher, per un valore complessivo di 199.500 euro, di poco superiore al 5% della disponibilità iniziale. Il risultato raggiunto si inserisce in un quadro nazionale di impatto contenuto: alla data del 23 marzo la media nazionale di attivazione o prenotazione del contributo non raggiunge il 35%, quasi un terzo delle Regioni non arriva al 10% e solo in tre Regioni si è superata la soglia del 50%.

 

Le modalità di accesso al voucher:
Per ottenere i voucher i cittadini – se in possesso rei requisiti economici richiesti – dovranno rivolgersi agli operatori di telecomunicazioni che hanno deciso di aderire all’iniziativa, il cui elenco costantemente aggiornato è disponibile sui siti https://bandaultralarga.italia.it/  e www.infratelitalia.it, e attivare una utenza di connettività Internet. Così facendo si avrà diritto a un contributo di 500 euro da utilizzare per la fornitura della connessione e per l’acquisto di un pc o di un tablet.

Negli stessi siti è pubblicata anche una serie di chiarimenti per le famiglie e per gli operatori, assieme alla documentazione tecnica che questi ultimi dovranno consultare e utilizzare per aderire.

 

Una Call per le imprese che cercano talenti Internazionali.

 

-Al via il progetto della Regione per attrarre figure con alte competenze professionali;
-Aperte le candidature per le organizzazioni alla ricerca di software developer;
-Un’attività all’interno della strategia di attraction e retention dell’Emilia-Romagna;
-L’assessore Colla: Saranno sempre più competenze e saperi a fare la differenza.

Bologna, 25 marzo 2021 – “it-ER Careers” è un progetto pilota nell’ambito del più ampio programma it-ER International Talents Emilia-Romagna per l’attrazione di talenti internazionali, inclusi gli emiliano-romagnoli che vivono all’estero.

Promosso dalla Regione Emilia-Romagna e gestito da ART-ER, ha l’obiettivo di promuovere l’Emilia-Romagna come destinazione professionale e attrarre talenti internazionali che possiedono le competenze più ricercate dalle imprese, ma più difficili da individuare a livello locale.

Nei giorni scorsi è stato aperta una call per la selezione di imprese e soggetti accreditati ai servizi per il lavoro alla ricerca di software developer.

L’esigenza di ricerca di questo specifico profilo professionale è emersa dal tavolo regionale multistakeholder dedicato al tema dell’attrazione e del retention dei talenti internazionali, anch’esso coordinato da ART-ER, in cui i partecipanti hanno espresso il bisogno di rafforzare i servizi a supporto della ricerca di competenze qualificate e al contempo di aiutare le Pmi a rafforzare la propria capacità attrattiva internazionale.

it-ER Careers prevede una serie di azioni, tra cui una campagna internazionale di recruitment che vedrà la collaborazione di imprese, startup e soggetti accreditati ai servizi per il lavoro, con il supporto di Future Place Leadership, società di consulenza svedese specializzata in strategie e servizi per attrarre talenti internazionali.

Un ruolo importante sarà affidato ai cosiddetti Ambassador: studenti, dottorandi, ricercatori,  professionisti stranieri che risiedono in Emilia-Romagna o emiliano-romagnoli rientrati  dopo un periodo di permanenza all’estero,  diventeranno i testimonial presso le rispettive community di appartenenza e reti di relazione.

I talenti interessati all’Emilia-Romagna saranno supportati con servizi e attività dedicate per facilitare la loro candidatura e la possibilità di trasferirsi concretamente.

Il progetto it-ER Careers fa parte di una strategia complessiva avviata dalla Regione sull’attrazione dei talenti. Da circa un anno, infatti, è attivo il sito it-ER, International Talents in Emilia-Romagna, uno strumento per facilitare l’individuazione dei servizi e delle opportunità per studenti, ricercatori o lavoratori internazionali con alte competenze, interessati a trasferirsi o a tornare in Emilia-Romagna. Tra questi anche la Guida ai servizi it-ER, nata dalla collaborazione dai principali stakeholder del territorio.

“L’attrazione e il rientro di competenze e profili professionali dall’estero rappresenta un tassello importante delle strategie di sviluppo della Regione Emilia-Romagna, complementare al piano per l’attrattività di imprese e investimenti – dichiara Vincenzo Colla,  assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione della Regione Emilia-Romagna – Sempre di più, infatti, oltre alla finanza saranno le competenze e i saperi a fare la differenza nella sfida globale e nella competizione internazionale, anche e soprattutto di fronte alla grande velocità che i cambiamenti tecnologici impongono all’economia e alla società. L’Emilia-Romagna è un territorio noto e già da tempo attrattivo a livello globale. È ora che il nostro ecosistema, fatto di filiere d’eccellenza del Made in Italy, di imprese capaci di relazionarsi con il mondo, di città e servizi a misura d’uomo, di centri culturali di riconosciuto valore, di primarie università, centri di ricerca e tecnopoli d’eccellenza, si qualifichi anche per attirare e trattenere i giovani talenti, evitando di consegnare le migliori competenze e abilità ad altri Paesi.” 

Rientra in questa strategia anche l’iniziativa ON THE MOVE: L’ECOSISTEMA IN MOVIMENTO che ha l’obiettivo di mettere in connessione studenti, ricercatori o lavoratori emiliano-romagnoli residenti all’estero, con l’ecosistema dell’innovazione dell’Emilia-Romagna per promuovere collaborazioni e far conoscere le opportunità della nostra regione. Un’iniziativa che ha contribuito a creare una community virtuale dei talenti internazionali, gestita da ART-ER e finanziata dalla Regione Emilia-Romagna con il Fondo Sociale Europeo. La community è presente sulla piattaforma EROI – Emilia-Romagna Open Innovation.

 

Un’impresa ferrarese su 3 pronta ad utilizzare le risorse UE ma chiede semplificazione, linguaggio semplice e assistenza.

 

Ufficio Stampa Camera di Commercio di Ferrara.

Govoni: “Il Recovery Fund è un’occasione storica ma occorre ambizione, inserendo e programmato solo ciò che da qui al 2026 trasformerà l’Italia in un Paese diverso, profondamente cambiato nelle sue capacità di crescita, di tenuta sociale e di opportunità per le nuove generazioni”.

Tra le criticità indicate dagli imprenditori: bandi non sempre attinenti alle attività dell’impresa, dimensioni imprenditoriali troppo limitate, difficoltà legate all’obbligo di presentare garanzie e/o fidejussioni e mancanza di una documentazione amministrativa standard

Una impresa ferrarese su tre ha intenzione di utilizzare i finanziamenti europei e i fondi comunitari. Ma per avvalersi di queste risorse chiede soprattutto una netta semplificazione delle procedure amministrative, l’utilizzo di un linguaggio semplice nei bandi e nella modulistica e assistenza tecnica. A dirlo è una elaborazione dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio sui dati dell’indagine effettuata da SiCamera e InfoCamere su oltre 32mila imprese nell’ambito del progetto Sisprint (Sistema integrato di supporto alla progettazione degli interventi territoriali), condotto da Unioncamere e dall’Agenzia per la Coesione territoriale e finanziato dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020.

La pandemia e la discussione intorno alle nuove risorse europee potrebbe essere all’origine della rinnovata attenzione delle imprese, anche della nostra provincia, all’utilizzo dei finanziamenti europei. Ma per affrontare la scrittura e la presentazione delle domande, una impresa su due lamenta la difficoltà di adempiere alle richieste, oltre un quarto sottolinea l’eccessiva distanza di tempo tra richieste ed assistenza e la modesta rispondenza degli strumenti alle esigenze delle imprese. Quote minori di imprese indicano tra le criticità soprattutto il fatto che i settori dei bandi non siano sempre attinenti alle attività dell’impresa, le dimensioni imprenditoriali troppo limitate, le difficoltà legate all’obbligo di presentare garanzie e/o fidejussioni e la mancanza di una documentazione amministrativa standard.

“Il Recovery Fundha sottolineato Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercioè un’occasione storica ma occorre ambizione, inserendo e programmato solo ciò che da qui al 2026 trasformerà l’Italia in un Paese diverso, profondamente cambiato nelle sue capacità di crescita, di tenuta sociale e di opportunità per le nuove generazioni, e risolvendo una volta per tutte quei problemi atavici e strutturali che frenano il nostro sviluppo da decenni. Solo investimenti che aumentino il Pilha concluso Govoni – potranno rendere sostenibile il nostro debito pubblico”.

Le priorità per le imprese:
 La salute e il benessere sono considerati dalle imprese, a prescindere dalla crisi epidemiologica, i settori fondamentali sui quali concentrare le risorse comunitarie, in quanto precondizioni essenziali dello sviluppo. Tra gli altri ambiti di intervento segnalati dagli imprenditori figurano le politiche del lavoro, l’istruzione di qualità, il maggior utilizzo delle fonti rinnovabili, la dotazione infrastrutturale del territorio, la ricerca e l’innovazione tecnologica, la riduzione dei tempi della giustizia, una maggiore sicurezza e legalità ed il tema della mobilità e dei trasporti.

 

 

Sanità Emilia Romagna: Al via la mobilitazione nelle aziende del SSR contro il calo del salario per i dipendenti.

 

Sanità Emilia Romagna. Al via la mobilitazione nelle aziende del SSR contro il calo del salario per i dipendenti e per chiedere alla Regione l’apertura di un confronto.

Una raccolta firme, a partire da oggi, che interesserà  circa 60.000 dipendenti del SSR, per informare e sensibilizzare le Istituzioni Locali e la Regione sulla priorità di contrastare riduzioni di stipendio già avanzato da alcune aziende sanitarie e presidi il 9 aprile, davanti a tutti i principali Ospedali.

È questa la decisione presa al termine dell’attivo di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL che si è svolto ieri pomeriggio alla presenza di oltre 200 delegati RSU eletti nelle Aziende del Sistema Sanitario Regionale. Al centro della discussione, la questione della contrattazione integrativa e delle risorse necessarie per poterla rendere realmente esigibile.

Infatti, la gestione dell’emergenza, le necessità legate alla crescita di voci di spesa quali ad esempio straordinario o indennità di turno, unitamente all’imprescindibile aumento delle assunzioni stanno paradossalmente provocando una diminuzione dello stipendio delle dipendenti e dei dipendenti del S.S.R. Una diminuzione causata dai vincoli e dai limiti imposti dalle leggi e fortemente voluti negli anni scorsi dal Ministero dell’Economia e della Finanza.

In sostanza, essendo bloccate le risorse e aumentate le esigenze (sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo), nel momento di maggior pressione dell’emergenza Coronavirus, certe aziende hanno proposto di calare alcuni istituti della contrattazione aziendale (ad esempio la quota di produttività), ed in termini più generali risulta in ogni caso impossibile dare il via a percorsi di valorizzazione economica e professionale che oggi vanno riconosciuti senza se e senza ma a tutti coloro che hanno dimostrato essere il vero valore aggiunto del nostro sistema sanitario.

Riteniamo improponibile qualsiasi ipotesi di calo dello stipendio e vogliamo, con questo percorso di coinvolgimento di tutti i delegati Aziendali, costruire una rivendicazione che interessi la politica e le direzioni generali del nostro sistema sanitario fino ad arrivare alla Regione, in funzione del suo ruolo di governo della sanità emiliano romagnola. Attraverso una raccolta firme nelle aziende, consegneremo un documento ai presidenti delle Conferenze Territoriali Socio Sanitarie e ai Direttori Generali. Le firme saranno infine consegnate all’Assessore alla Sanità per rivendicare l’apertura di un confronto che renda la contrattazione integrativa lo strumento per gestire l’organizzazione del lavoro oltre che elemento centrale per la valorizzazione dell’impegno degli operatori della nostra sanità e della qualità del Servizio Sanitario Regionale.

 

Covid: In Emilia-Romagna via libera all’assunzione dei medici specializzandi, fin dal primo anno di corso, per la campagna vaccinale.

 

Covid. In Emilia-Romagna via libera all’assunzione dei medici specializzandi, fin dal primo anno di corso, per la campagna vaccinale. Il presidente della Regione firma il decreto. Bonaccini-Donini: “Risorse e organizzazione per essere pronti a ogni accelerazione”.

Per i giovani medici contratti di un mese, eventualmente prorogabili, e massimo 12 ore settimanali di impiego, per non compromettere la loro formazione. Sarà il Fondo sanitario regionale a farsi carico degli oneri.

Bologna – In Emilia-Romagna anche i medici specializzandi, a partire da quelli del primo anno di corso, potranno fare la loro parte per combattere il Coronavirus, impegnandosi in prima persona per la vaccinazione dei cittadini.

A metterlo nero su bianco, un decreto del presidente della Regione, Stefano Bonaccini,firmato nel tardo pomeriggio di ieri, dopo che nei giorni scorsi le Aziende sanitarie da Piacenza a Rimini hanno pubblicato avvisi per acquisire la disponibilità degli studenti in formazione specialistica a contribuire alla campagna vaccinale.

Ai giovani medici saranno attivati contratti di lavoro autonomo o di collaborazione continuativa dalla durata massima di un mese, eventualmente prorogabili in base alle necessità della campagna. L’impegno non dovrà superare le 12 ore a settimana, così da non compromettere il regolare svolgimento delle attività formative teoriche e pratiche degli specializzandi: una richiesta arrivata direttamente dell’Osservatorio regionale formazione medica specialistica e recepita appunto nell’ordinanza. Gli specializzandi saranno operativi in ogni fase dell’iter vaccinale: dalla raccolta e valutazione dell’anamnesi clinica al supporto per il consenso informato, dalla supervisione medica alla preparazione e somministrazione del vaccino, fino alla supervisione dei soggetti vaccinati e la registrazione della somministrazione nel sistema informativo nazionale. Modalità previste dal Protocollo nazionalesottoscritto lo scorso 6 marzo dai ministri della Salute, Università e Ricerca e dal presidente della Conferenza Stato-Regioni con le Organizzazioni rappresentative dei medici in formazione specialistica.

Tutti gli oneri dell’arruolamento degli specializzandi saranno a carico del Fondo sanitario regionale, a meno che non intervengano specifici finanziamenti nazionali; in ogni caso non ricadranno sulle singole Aziende sanitarie.

“Aumentare in ogni modo il numero di somministrazioni giornaliere di vaccini è la migliore strategia per sconfiggere il virus- dichiarano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Confidiamo che le aziende produttrici onorino gli impegni che si sono assunte, noi intanto destiniamo risorse e predisponiamo al meglio la macchina regionale per accelerare ancora la campagna. Tutto il sistema sanitario è impegnato in questa battaglia, e siamo contenti di avere al nostro fianco anche giovani medici, che saranno gli specialisti di domani; crediamo che sarà anche una importante occasione di crescita professionale per loro, quella di lavorare in maniera decisamente operativa, fianco a fianco con i colleghi più esperti, nelle equipe vaccinali”.

Quasi 1.500 contratti di formazione specialistica finanziati:

Grazie anche all’impegno della Regione, che a novembre scorso ha investito ulteriori fondi vicini ai 2 milioni di euro, in Emilia-Romagna sono arrivati a quota 1.464 i contratti di formazione specialistica sul territorio, con un aumento che supera il 57% rispetto ai 931 dello scorso anno. Un numero tale da coprire potenzialmente tutti i posti necessari previsti dalle procedure selettive promosse nei mesi scorsi dal Commissario nazionale per l’emergenza Covid-19, che a pieno regime avrebbero dovuto garantire al Servizio sanitario regionale oltre 1.100 operatori. /JF

Ferrara: Stagione irrigua anticipata per andare incontro alle esigenze degli agricoltori.

 

Comunicato Stampa Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

Il comitato amministrativo del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ha deciso di dare il via ai prelievi per l’irrigazione il 6 aprile anziché il 21 come previsto dal regolamento consortile.

FERRARA, 25 marzo 2021 – Il primo trimestre del 2021 ha registrato valori pluviometrici decisamente inferiori rispetto alla media degli ultimi 25 anni che si attesta sui 133 mm. È andata persino peggio anche dell’anno scorso: 53 millimetri caduti da gennaio a marzo nel 2020 contro i 48 mm di quest’anno. Dati che hanno convinto il Comitato amministrativo del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ad anticipare l’inizio della stagione irrigua che prenderà il via il 6 aprile anziché il 21, come originariamente previsto dall’apposito regolamento consortile. Una disponibilità idrica necessaria alle aziende agricole, che si trovano ad affrontare un clima caratterizzato da periodi di siccità prolungati, magari seguiti da fenomeni di piovosità intensa, come spiega il presidente del Consorzio, Stefano Calderoni.

“Uno dei principali obiettivi del Consorzio è quello di garantire la risorsa idrica quando è necessario, e in maniera costante durante l’anno. L’anticipo della stagione irrigua di due settimane rispetto alla data prevista va esattamente nella direzione di dare acqua quando i produttori agricoli ne hanno più bisogno. Credo che il ruolo dell’Ente sia, dunque, quello di cogliere e valutare le esigenze in maniera tempestiva e intervenire altrettanto velocemente per sostenere la nostra economia agricola. Da un lato dobbiamo, infatti, adeguarci a un clima diventato imprevedibile anche per i modelli previsionali più accurati e sostenere le aziende agricole in fasi emergenziali che richiedono un surplus d’acqua. Dall’altro c’è un bisogno “strutturale” di risorsa idrica legato alle nuove e innovative modalità produttive, quindi in periodi diversi rispetto al passato. Penso, ad esempio, alle colture maggiormente idro-esigenti come la barbabietola da seme, per la quale siamo leader produttivi a livello europeo e rappresenta una fonte di reddito imprescindibile per le aziende. In questo contesto il Consorzio di Bonifica svolge un ruolo essenziale per lo sviluppo del settore agricolo. In questo contesto il Consorzio di Bonifica svolge un ruolo essenziale per lo sviluppo del settore agricolo e per tutto il suo indotto. Le più ampie necessità irrigue – conclude Stefano Calderoni – devono rientrare comunque in un’attenta gestione di una risorsa preziosa ma, purtroppo, limitata come l’acqua. Presto presenteremo i progetti contenuti nel nostro Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici per mitigare gli effetti del clima sulla disponibilità della risorsa idrica, con lo scopo di garantirne un uso virtuoso ed assicurare una costante capacità di approvvigionamento sia per scopi civili che produttivi”.

 

 

Sottosegretario Pucciarelli: complimenti all’incursore Lorenzo Turacchi, Medaglia d’argento al valor di Marina.

“Dopo aver subito un attentato causato dall’esplosione di un ordigno che provocava il ferimento grave di militari italiani e curdi, il nostro incursore, Capo di 2^ Classe Lorenzo Turacchi, benché ferito, reagiva prontamente, concorrendo attivamente ad organizzare la difesa dell’area dell’esplosione e la protezione dei militari colpiti. Anche nei momenti più difficili, come quello che hanno vissuto in Iraq nel 2019, i nostri incursori dimostrano di essere dei validi professionisti, ben addestrati, animati da elevato senso del dovere e spirito di sacrificio. Complimenti al nostro incursore!” – rende noto il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli.

La Medaglia d’argento al valor di Marina conferita lo scorso 16 marzo dal Presidente della Repubblica a Lorenzo Turacchi riconosce pienamente il valore di questo Sottufficiale della Marina Militare che ha dato lustro alla Forza Armata ed al Paese in un contesto internazionale e al quale va l’apprezzamento di tutti gli italiani” – conclude Pucciarelli.

Parole a capo
Francesco Loche: “Piccolo ragno” e altre poesie

 

“Fin da piccoli ci hanno insegnato che siamo tutti poeti in virtù del fatto di essere umani. La nostra capacità di scrivere poesie è quindi, in un certo senso, la misura della nostra umanità”
(Ben Lerner)

Un piccolo fato

Un piccolo fato
lì dove non sei nemmeno
e il vuoto ti prende
a fluttuare
in un nulla spaventato.

E forse sono angeli
o farfalle
quelle ombre colorate
che ti accarezzano
e piano
piano piano
ti portano indietro.


Solo l’attesa

Solo l’attesa
del sorriso
acqua vivifica
che purifica
questo tempo ignobile.
E’ solo l’attesa del sorriso
che apre
i nuovi giorni
di piccole speranze.

 

Piccolo ragno

Piccolo ragno
sorpreso alle prime luci
intento
al lavoro obbligato.

Ignaro
della immensità attorno
disconosci
il dito
che può annientarti
senza cognizione
senza consapevolezza.

Ma nel mondo
resta
il piccolo
ineluttabile
miracoloso sogno
di una rorida ragnatela.


Non sono ora

Non sono
ora
in questo corpo
che non mi riconosce –

Non so gli spazi
non so i tempi

Solo pochi pensieri
umani
sopravvivono
nobili
nel sogno
delle tue mani.

Francesco Loche  E’ nato, vive e sogna nella provincia ferrarese ad Ostellato. Scrive di sé: “Sono un essere senza curriculum, così come spesso vorrei essere senza storia. Ho sempre operato nel settore del commercio, rivestendo cariche sindacali del settore a livello provinciale. Per sopravvivere a tutto questo e ai casi della vita, spinto forse da lontani studi in psicologia, ho cercato rifugio e senso esistenziale nel gioco delle parole, nel loro significato vero e profondo, nella semantica del cuore…la poesia.”

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

Dantedì

di Riccardo Francaviglia

I protagonisti delle vignette sono sgargianti individui che non sembrano appartenere al nostro mondo, forse vivono in un mondo variopinto o più probabilmente i loro colori accesi spiccano in un mondo all-white; un avatar del nostro contesto quotidiano, dove ciascuno di loro assomiglia a tutti e non assomiglia a nessuno. In fondo diverte l’idea di identificarsi con sagome fluo col naso a pera, ma voglio credere che anche questo può contribuire a guardarsi “da fuori” per sorridere e riflettere su ciò che siamo e ciò che stiamo diventando.

Per visitare Il sito dell’autore clicca [Qui] 

Per vedere su Ferraraitalia tutte le vignette dei giorni precedenti clicca [Qui]