Skip to main content

Giorno: 10 Maggio 2021

Coldiretti Ferrara, entro il 15 maggio le domande di prestito con Agrifidi.

Comunicato stampa Coldiretti Ferrara.
COLDIRETTI FERRARA: ENTRO IL 15 MAGGIO LE DOMANDE DI PRESTITO A BREVE E MEDIO TERMINE CON AGRIFIDI E CONTRIBUTO REGIONALE “DE MINIMIS”.

Ci sono ancora alcuni giorni per le aziende agricole interessate ad ottenere prestiti a breve termine (fino a 12 mesi) o a medio termine (fino a 60 mesi), assistiti dalle garanzie dei Confidi agricoli e con la possibilità di ottenere il contributo regionale in regime “de minimis” per l’anno 2021.

Il bando della Regione Emilia-Romagna ha fissato la scadenza della presentazione al 15 maggio, dettando anche una serie di priorità nella assegnazione delle risorse destinate ad abbattere i costi dei tassi effettivi di interesse sui prestiti stessi, dal 2% sui prestiti a breve termine, al 2,5% per i prestiti a medio termine (in questo caso l’intervento regionale è calcolato solo sui primi 36 mesi).

Le priorità sono orientate sulle imprese condotte da giovani fino a 40 anni, alle aziende con colture frutticole danneggiate dalle gelate dello scorso anno, alle aziende situate nelle aree definite svantaggiate ai sensi della normativa comunitaria e regionale, che recentemente ha allargato i comuni della nostra provincia che ricadono in tale delimitazione.

Gli Uffici di Coldiretti in tutto il territorio provinciale sono a disposizione per informazioni e presentazione delle domande ad Agrifidi.

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia Romagna 10 maggio.

 

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: 471 nuovi positivi, 2.434 i guariti. Calano i casi attivi (-1.972). Vaccinazioni: 1 milione e 945mila dosi somministrate.

11.029 tamponi effettuati. Il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 37 anni. 9 i decessi.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 376.486 casi di positività, 471 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.029 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,3%: un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dai 60 anni in su, mentre da oggi sono aperte le prenotazioni anche per i 55-59enni, con le prime vaccinazioni effettuate già oggi, e da giovedì 13 maggio per i 50-54enni.

Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna vaccinale: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 1.945.833 dosi; sul totale, 660.009 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 193 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 207 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 266 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37 anni.

Sui 193 asintomatici140 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing17 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 con gli screening sierologicitramite i test pre-ricovero. Per 25 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 94 nuovi casi e Bologna (78); poi Ravenna (50), Rimini (49), Reggio Emilia (45), Parma (43), Forlì (38) e Cesena (37); quindi Imola (18), Ferrara (11) e Piacenza (8).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 7.199 tamponi molecolari, per un totale di 4.536.286. A questi si aggiungono anche 3.830 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 2.434 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 332.088.

casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 31.379 (-1.972 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 29.835 (-1.994), il 95% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano ancora 9 nuovi decessi: 3 a Bologna (2 uomini di 56 e 82 anni e 1 donna di 94 anni), 2 a Ferrara (2 uomini di 80 e 87 anni), 1 a Parma (1 uomo di 78 anni), 1 a Reggio Emilia (1 donna di 95 anni), 1 a Modena (1 uomo di 77 anni), 1 in provincia di Forlì-Cesena (1 uomo di 79 anni). Non si registrano decessi a Piacenza, Ravenna e Rimini.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.019.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 187 (invariati rispetto a ieri), 1.357 quelli negli altri reparti Covid (+22).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 14 a Parma (invariato), 24 a Reggio Emilia (invariato), 26 a Modena (-2), 52 a Bologna (+1), 8 a Imola (invariato), 18 a Ferrara (+1), 12 a Ravenna (invariato), 6 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (+1) e 12 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.236 a Piacenza (+8 rispetto a ieri, di cui 6 sintomatici), 27.019 a Parma (+43, di cui 17 sintomatici), 45.765 a Reggio Emilia (+45, di cui 22 sintomatici), 64.105 a Modena (+94, di cui 59 sintomatici), 80.409 a Bologna (+78, di cui 54 sintomatici), 12.434 casi a Imola (+18, di cui 15 sintomatici), 22.859 a Ferrara (+11, di cui 1 sintomatico), 29.788 a Ravenna (+50 di cui 29 sintomatici), 16.465 a Forlì (+38, di cui 24 sintomatici), 18.999 a Cesena (+37, di cui 24 sintomatici) e 35.407 a Rimini (+49, di cui 27 sintomatici).

Rispetto a quanto comunicato nei giorni precedenti, sono stati eliminati 3 casi, positivi a test antigenico ma non confermati da tampone molecolare.

 

Covid, Fials a Speranza: Dignità per operatori in prima linea, riconosca loro area sociosanitaria.

Ufficio stampa FIALS.
Covid, Fials a Speranza: Dignità per le professioni sociosanitarie in prima linea contro la pandemia, oltre 90mila operatori attendono un giusto inquadramento contrattuale.
10 mag. – “Non possiamo più assistere alla bocciatura di emendamenti che vengono prima approvati dalle commissioni, onde poi essere cassati dalla presidente del Senato: parliamo del riconoscimento dell’area sociosanitaria a oltre 90mila oss, assistenti sociali e sociologi. Una proposta di modifica al Dl Sostegni che delude aspettative più che legittime”. Così Giuseppe Carbone, segretario generale della Fials, che ha scritto un lettera sulla questione al ministro della Salute, Roberto Speranza, affinché intervenga con una modifica del DPR 761/79 per dare agli operatori una corretta collocazione e la dignità che ne deriva.
Sono circa 86mila gli operatori sociosanitari attivi in Italia sia nel pubblico che nel privato accreditato, con rispettivamente 48mila e 38mila unità, a seguire 5.700 assistenti sociali e 600 sociologi: un piccolo grande esercito di lavoratori che ha saputo fare la differenza durante questa interminabile pandemia dimostrando elevato senso del sacrificio e notevole abnegazione verso la collettività, ma senza aver ricevuto mai alcun riconoscimento del suo giusto inquadramento contrattuale. Si tratta di una figura nodale del SSN da più di venti anni che attende risposte che non arrivano né dalla politica, né dalle istituzioni. Per questo la Fials sollecita il ministro della Salute, Roberto Speranza, ad intervenire al più presto.
“Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Anche gli operatori sociosanitari, di cui nessuno parla se non per pretestuosi attacchi a una figura di essenziale importanza per la tenuta del nostro SSN – spiega Carbone – hanno dato prova di grande valore, contando tra le loro fila decine di vittime del dovere e migliaia di infortuni da contagio. Da tempo attendono risposte e il loro malcontento grida vendetta”. “Chiediamo al ministro di introdurre nel prossimo decreto legge – incalza il segretario generale Fials – un articolo specifico che istituisca il ruolo sociosanitario nello stato giuridico del personale del SSN, collocandovi da subito i dipendenti con i profili professionali di operatori sociosanitari, assistenti sociali e sociologi, quale dovuto ristoro morale ma anche quale corretta collocazione in vista del prossimo rinnovo contrattuale del comparto sanità 2019-2021”.
Nella lettera il sindacato richiede, altresì, al presidente della conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, al neo coordinatore della Commissione Salute delle Regioni Raffaele Donini, e al presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità Davide Carlo Caparini, “un intervento diretto e specifico sul ministro della Salute per la modifica dell’art. 1 del DPR 761/79, prima dell’emanazione, da parte dello stesso Comitato di Settore Regioni-Sanità, dell’Atto di indirizzo all’Aran per l’avvio del negoziato sul rinnovo contrattuale 2019-2021”.
Ma facciamo un passo indietro, ricordiamo che la Fials, illo tempore, aveva salutato con soddisfazione l’approvazione della legge 3/18 che novellava, tra l’altro, l’area delle professioni sociosanitarie, già prevista ma mai attuata nel d.lgs. 502/92.“Tale norma avrebbe dato da subito cittadinanza ai profili di assistente sociale, operatore sociosanitario, sociologo e educatore professionale – interviene Carbone – al fine di rafforzare la tutela della salute, intesa come stato di benessere fisico, psichico e sociale, secondo la definizione sancita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”. “Ma a tale importante innovazione non è mai stato dato seguito – conclude il segretario generale – e ora la Fials pretende dignità per le professioni sociosanitarie in prima linea contro la pandemia, oltre 90mila operatori attendono il giusto e doveroso inquadramento contrattuale”.

15 Maggio giornata internazionale della famiglia 2021.

 

Comunicato stampa CNDDU.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani vuole ricordare che il prossimo 15 maggio si celebra la Giornata internazionale delle famiglie, istituita nel 1994 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per riconoscere questo importante nucleo fondante della società e creare intorno ad essa una maggiore consapevolezza circa i processi sociali, economici e culturali che coinvolgono le famiglie nel mondo.

Molti paesi nelle proprie leggi fondamentali, mettono al centro della società la famiglia dedicandole alcuni articoli molto importanti e densi di grandi obiettivi morali e sostanziali ma tuttavia in un gran numero di essi le famiglie si trovano spesso abbandonate a se stesse in pessime condizioni economiche, culturali, sanitarie, lavorative e sotto molti altri aspetti.

Ad esempio l’art. 16 della Carta dei diritti universali dell’uomo sancisce che gli uomini e donne, in età adatta, hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento.

Sfortunatamente tutt’oggi molti sono i paesi nei quali sono forti le discriminazioni razziali e religiose per cui questi principi diventano fonte di scontri interiori per chi si trova in queste situazioni, e proprio la situazione pandemica che stiamo vivendo rimarca pesantemente queste diversità.

I riti religiosi o le varianti del Covid possono essere motivo di fratture fra le famiglie, fra gli individui, fra gli Stati, pertanto ancora una volta la scuola si trova nella situazione di dover educare le nuove generazioni a dotarsi di strumenti critici per leggere e contrastare queste nuove discriminazioni.

A più di un anno dallo scoppio della pandemia mondiale le famiglie ed in particolare i bambini ed i ragazzi sono quelli che hanno pagato di più gli effetti sociali ed economici, pertanto, chiediamo una particolare attenzione da parte del governo alle famiglie nella fase di allocazione delle risorse derivanti dal Recovery plan. Accogliamo con favore l’intenzione del governo di dare ai giovani l’opportunità di recuperare gli apprendimenti, ma soprattutto la socialità durante il periodo estivo con l’apertura straordinaria delle scuole.

Purtroppo i disagi che i giovani hanno subito non si saneranno in questi tre mesi ma comunque queste misure aiuteranno i ragazzi, soprattutto quelli con disabilità, a non restare soli ancora.

Il CNDDU in preparazione del prossimo 15 maggio, in linea con il tema proposto dall’ONU “Gli impatti delle nuove tecnologie sul benessere delle famiglie”, suggerisce come attività didattica, da svolgere con gli insegnanti di lettere o di educazione civica, il dibattito sui desideri, sulle opportunità, sui timori e le paure del ritorno alla vita normale post Covid e di come le nuove tecnologie hanno modificato la vita e le abitudini dei giovani. Al termine del dibattito gli studenti potrebbero scrivere una frase o una parola da condividere con tutta la comunità scolastica sul sito web della propria scuola. #happyfamilytogether

“In questo tempo di pandemia, tra tanti disagi di ordine psicologico, oltre che economico e sanitario “i legami familiari” sono stati e sono ancora duramente provati, ma rimangono nello stesso tempo il punto di riferimento più saldo, il sostegno più forte, il presidio insostituibile per la tenuta dell’intera comunità umana e sociale” (Papa Francesco)

Comune di Copparo: Coccanile, lo scavo porta alla luce una sepolutura del XV secolo.

 

Comunicato stampa Comune di Copparo.

Si tratta del corpo di un bambino o una bambina di una decina di anni, deposto senza corredo funebre:

A poco meno di due settimane dal loro inizio, i nuovi scavi archeologici in via Ariosto a Coccanile hanno portato alla luce la sepoltura di un bambino di età rinascimentale.
L’indagine, che si propone di individuare l’estensione totale dell’antica pieve rinvenuta nel 2019 nel Canale Naviglio, aveva fin dal primo giorno promesso importanti sorprese, con il primo rinvenimento di un manufatto stradale lavorato a mano e uno strato composto da elementi di recupero di età romana.

Ora la campagna, sostenuta dall’Amministrazione comunale di Copparo e affidata all’archeologa Flavia Amato, affiancata dai volontari del Gruppo Archeologico Ferrarese, ha registrato il ritrovamento dello scheletro di un individuo di una decina di anni: difficile dire se fosse un maschio o una femmina.

Il corpo è stato sepolto orientato ad est, non ha elementi di corredo e le connessioni strette delle ossa fanno pensare che fosse avvolto in un sudario, adagiato a terra, senza cassa: la manina destra sotto il bacino e quella sinistra sul femore. Non si conosce la causa della morte.

Dopo la ‘pulizia’ dello scheletro, sono iniziati i rilievi fotografici e antroponometrici, poi saranno prelevate per distretti le ossa, ad eccezione del cranio, la cui delicatezza suggerisce una rimozione con la sezione di terra: saranno studiate dall’Università di Ferrara, che ha indagato anche le sepolture del 2019.

Ci si attende di trovare altre inumazioni negli strati successivi, più bassi: sono evidenti già alcuni elementi in tal senso. Le più antiche, nel corso del primo scavo, avevano consentito di datare la pieve nell’alveo del canale Naviglio al V – VII secolo, individuandola come una delle più antiche della Provincia di Ferrara.

 

Cultura e Paesaggio Emilia Romagna: Tornano le Giornate FAI di primavera.

 

Cultura e Paesaggio. Tornano le Giornate FAI di primavera. Per la XXIX edizione, sono aperti 46 beni in 25 località dell’Emilia-Romagna. Felicori: “Un programma esaltante all’insegna della bellezza e della natura”.

Palazzi storici, luoghi di culto, giardini, castelli, borghi e luoghi insoliti da Piacenza alla Romagna: sabato 15 e domenica 16 maggio torna l’appuntamento con le meraviglie “nascoste” della regione. In tutta Italia 600 aperture in 300 città, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.

Bologna – Dalle sale dei palazzi alla street art, con circa il 50% di luoghi all’aria aperta da visitare.  Tornano, nel weekend del 15 e 16 maggio, le Giornate FAI di primavera anche in Emilia-Romagna: 46 aperture gratuite in 25 luoghi diffusi in tutta la regione, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.

A Bologna si apriranno le porte delle splendide sale di rappresentanza di Palazzo Caprara, oggi sede della Prefettura e normalmente non accessibili al pubblico e chi visiterà l’Hotel Majestic, già Baglioni, potrà percorrere duemila anni di storia partendo dai resti di una strada romana, passando alla prima opera nota dei fratelli Carracci per arrivare all’Art déco del Cafè Marinetti.
A Ferrara, Palazzo Naselli Crispi, che ospita il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, è il primo esempio di architettura civile del Cinquecento in città, queste giornate permetteranno di scoprire un edificio poco conosciuto ma di grandissimo valore.
Il gruppo Fai Giovani di Modena accompagnerà il pubblico in una passeggiata all’insegna della street art; a Reggio Emilia, invece, un esempio di rigenerazione urbana, l’ex seminario trasformato in polo universitario.
A Piacenza sarà possibile visitare gli spazi dell’ex monastero di S. Agostino e dei suoi chiostri rinascimentali che diventeranno la sede dell’Archivio di Stato. Sette le aperture organizzate a Parma, tra queste, le visite a palazzi storici, ad un’antica farmacia e al complesso dell’Ospedale vecchio, oggi in fase di restauro, importante testimonianza tra l’ente assistenziale, la cittadinanza e l’economia urbana.
Per chi vuole immergersi nella natura, nella provincia di Ravenna sono in programma iniziative imperdibili: dalla visita ad un roseto didattico a quella di un’oasi naturalistica fino alla scoperta dell’habitat di un bosco. Continuando l’esplorazione del paesaggio naturalistico, a Rimini si seguirà il percorso di un fiume, il Rio Melo, un piccolo corso d’acqua con una grande storia per il territorio.
A Dante, nell’anno del 700°anniversario dalla sua morte, è dedicato l’itinerario attraverso Galeata, in provincia di Forlì-Cesena, dove si narra che il sommo poeta fece sosta nel suo viaggio verso Arezzo.

“Anche quest’anno siamo di fronte ad un programma esaltante e pieno di novità – ha affermato alla presentazione in Regione l’Assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori-, con un’ampia presenza di luoghi naturali, per aumentare il piacere delle visite in sicurezza. Il FAI da sempre svolge un’opera formidabile di educazione dei cittadini alla conoscenza e al rispetto del patrimonio culturale, e al contempo svolge un ruolo prezioso di conservazione, con azioni di salvataggio di molti beni, con risvolti anche economici per il territorio”.

“Nella mia idea di politiche culturali non ci sono solo le istituzioni – ha aggiunto l’assessore – ma sempre più importanti devono essere le realtà di base. In base al principio di sussidiarietà, di cui sono un sostenitore, le istituzioni non devono fare ciò che fanno le associazioni, tra l’altro molto bene e con ulteriori possibilità di intervento per il futuro. Grazie ad associazioni come il FAI e a nuovi strumenti come il cinque per mille, l’Art Bonus e il crowdfunding, i cittadini sono sempre più chiamati e agevolati a partecipare alla rinascita dei beni culturali”.

“E’ un programma con tanta attenzione alla natura come bene culturale. Sottolineo che forse per la prima volta troviamo nel programma un’attenzione al tema delle bonifiche – ha concluso Felicori – che felicemente si lega alla decisione del Ministero della Cultura che ha inserito il Delta del Po nel Piano nazionale di rinascita”.

“Dalle città d’arte alle passeggiate nei percorsi naturali meno frequentati, dai palazzi ai conventi, dall’ Appenino alla pianura, dai fiumi al mare, i volontari delle delegazioni e dei gruppi FAI dell’Emilia-Romagna accompagneranno i visitatori alla scoperta di una Regione straordinariamente varia sotto il profilo geologico-naturale e ricca di tanta storia stratificata- ha commentato Carla Di Francesco, presidente regionale FAI-. Vi aspettano con l’entusiasmo di chi sa che cultura, paesaggio, ambiente saranno parte sostanziale della rinascita del nostro paese nella post-pandemia, e con l’orgoglio di poter offrire il proprio contributo. Un grazie sincero a loro, e ai proprietari dei siti, Enti, Istituzioni, privati, che hanno aderito alle giornate FAI di primavera consentendo le aperture”.

Anche quest’anno i mediatori culturali del progetto FAI Ponte tra culture contribuiranno alla diffusione, presso le loro comunità, della conoscenza dei beni di Giornate FAI in lingua straniera.

Il FAI in Emilia-Romagna è rappresentato dalla Presidente Regionale, dalla Referente Regionale e da 10 Delegazioni, 10 Gruppi FAI, più di 14.000 aderenti e 9 Gruppi FAI Giovani con oltre 1500 aderenti. Nelle sule attività il Fai si avvale della collaborazione di Protezione civile, Carabinieri e Croce Rossa italiana.

Per le visite è necessario prenotare entro mezzanotte della sera precedente.

Vaccinazioni anti Covid. Via con la fascia d’età 55-59 anni, alle ore 11 in Emilia-Romagna effettuate oltre 61mila prenotazioni.

 

Vaccinazioni anti Covid. Via con la fascia d’età 55-59 anni, alle ore 11 in Emilia-Romagna effettuate oltre 61mila prenotazioni: un quinto del target totale, senza contare chi ha già ricevuto il vaccino perché rientrante in un’altra categoria. Al via già oggi le prime somministrazioni a Imola, Ravenna, Forlì e Cesena. Donini: “Confermata anche questa volta l’ottima partenza, a poche ore dall’avvio delle richieste”

Da giovedì 13 maggio sarà la volta dei 50-54enni, che potranno prenotarsi dal proprio medico di base.

Bologna – Al via questa mattina in Emilia-Romagnale prenotazioni vaccinali anche per i cittadini tra i 55 e i 59 anni, quindi i nati dal 1962 al 1966 compresi: alle ore 11, erano già 61.217 le persone che, utilizzando i diversi canali disponibili, hanno fissato luogo, data e ora dell’appuntamento per la somministrazione del vaccino contro il Covid-19.

In poche ore, dunque, il 20% del target complessivo – che è di 310mila cittadini, senza contare chi ha già ricevuto il vaccino perché rientrante in un’altra categoria – ha già prenotato, nella stessa percentuale con cui, sempre alle ore 11, erano state effettuate le prenotazioni il 6 maggio per la fascia 60-64 anni. E a Imola, Ravenna, Forlì e Cesena le prime somministrazioni sono partite oggi stesso, in tutte le altre Aziende sanitarie nei prossimi giorni.

Analizzando i diversi ambiti territoriali, delle 61.217 prenotazioni complessive, 3.800 sono avvenute a Piacenza, 4.300 a Parma, 5.951 a Reggio Emilia, 8.810 a Modena, 17.980 a Bologna, 2.265 a Imola, 4.718 a Ferrara e 13.393 nelle province di competenza dell’Ausl della Romagna, cioè Forlì-CesenaRavenna e Rimini (Forlì 2.834; Cesena 2.352; Ravenna 4.343; Rimini 3.864).

Anche in questo caso, come nelle prime giornate di apertura delle agende per le fasce d’età più avanzata, il sistema per riservare il vaccino sinora ha risposto positivamente all’importante quantità di richieste: al momento non sono state rilevate particolari criticità.

“Anche in questo caso è confermata la buona risposta da parte dei cittadini, come dimostrano le prenotazioni già avvenute nell’arco di poche ore- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Procediamo dunque speditamente, con la ‘macchina regionale’ perfettamente allineata con le richieste della struttura commissariale nazionale: fasce d’età e categorie più fragili. Già giovedì apriamo le prenotazioni al target dei 50-54enni, mettendo in campo la fondamentale collaborazione dei medici di medicina generale, mentre procedono secondo la tabella di marcia prevista quelle per le persone di età maggiore. Non mi stancherò, comunque, mai di invitare tutti alla massima prudenza- conclude l’assessore-: non possiamo permetterci di abbassare la guardia, proprio ora che la campagna vaccinale procede spedita e, in presenza della giusta quantità di vaccini, entro l’estate tutti i cittadini potranno essere immunizzati”.

Giovedì 13 maggio, dunque, sarà la volta dei 50-54enni (nati dal 1967 al 1971), che potranno prenotarsi dal loro medico di famiglia, con le vaccinazioni al via dal 31 del mese. Il target in questo caso è di 320mila persone, al netto di chi ha già iniziato o concluso il percorso vaccinale per altre motivazioni professionali o di rischio.

55-59enni: come prenotare:

Per prenotare è possibile utilizzare i consueti canali disponibili: recarsi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), o nelle farmacie che effettuano prenotazioni Cup; online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb (www.cupweb.it); oppure telefonando ai numeri previsti nella Usl di appartenenza per la prenotazione telefonica. Al momento della prenotazione, al cittadino vengono comunicati data, ora, luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie. Per prenotarsi non serve la prescrizione medica: bastano i dati anagrafici (nome, cognome, data e comune di nascita) o, in alternativa, il codice fiscale.

Università accessibili per gli studenti rifugiati: al via la sperimentazione di un nuovo modello di accoglienza.

 

Ufficio stampa Er.Go Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori.

Protocollo interateneo per la sperimentazione di un modello di accoglienza e accompagnamento integrato rivolto agli studenti in protezione internazionale e complementare.

Bologna, 10 maggio 2021 – E’ stato siglato lo scorso 29 aprile un Protocollo d’intesa fra le Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e Parma ed Er.Go, Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori della Regione Emilia-Romagna.
L’accordo riguarda la sperimentazione di un modello di servizio di accoglienza e accompagnamento in favore di studenti in protezione internazionale e complementare.

Attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico congiunto, dall’a.a. 2021/2022 sarà infatti progettato, coordinato e sperimentato un sistema integrato di interventi (orientamento in entrata, tutorato, servizi abitativi, ecc), con strumenti e risorse specifici per questo particolare target di studenti.
Il Protocollo prevede la garanzia di servizi e standard di qualità omogenei dando concretezza alle azioni di inclusione, non discriminazione e valorizzazione delle differenzeche si ispirano ai principi del Manifesto per l’Università inclusiva.

Questo protocollo è un altro segmento della più ampia collaborazione tra gli Atenei ed Er.Go, che già negli ultimi anni, attraverso singole Convenzioni, aveva reso possibile realizzare servizi specifici per gli studenti in protezione internazionale e complementare e la nascita della prima edizione di UNI-CO-RE (University Corridors for Refugees).

25 APRILE A METÀ
radici del razzismo e scheletri negli armadi:
aerei, bombe, iprite e record (VI Parte)

 giulio douhetBombardamenti aerei, armi chimiche, gas nervini, iprite, terra bruciata, terrorismo, sterminio, genocidio: gli orribili record dell’oppressione italiana in Libia. L’impiego operativo dell’aereo come fattore preponderante di superiorità nei conflitti fu teorizzato dall’italiano Giulio Douhet [Vedi qui] nel 1909 e nel 1911 gli italiani in Libia utilizzarono per primi la nuova arma come mezzo di ricognizione e di offesa durante la Guerra italo-turca della Campagna di Libia. Per la prima volta nel mondo, 4 aerostati, 2 dirigibili e 28 aerei furono impiegati a scopo bellico diurno e notturno. BIl 23 ottobre il capitano Carlo Maria Piazza fu l’autore della prima ricognizione tattica, mentre il 1º novembre il sottotenente Giulio Gavotti eseguì da un velivolo in volo il primo bombardamento aereo della storia, volando a bassa quota su un accampamento turco ad Ain Zara e lanciando tre bombe a mano.

aviazione italiana in africa
Attacco aereo italiano in Libia

Gli aerei erano piccoli, potevano caricare modeste quantità di bombe e gli attacchi contro le linee degli arabi o dei turchi sembravano efficaci a livello psicologico più che materiale. I primi anni della Guerra italo-turca, ricordata come ‘Campagna di Libia’, furono per l’arma dell’aeronautica una specie di rodaggio. Un rodaggio che valeva sia per le macchine che per gli uomini e che avrebbe lasciato spazio e tempo allo sviluppo di armi sempre più micidiali e a tecniche di bombardamento sempre più precise. Le vicende della guerra libica fecero sì che cinque o sei anni dopo il suo inizio entrarono in servizio nuovi aerei, più grandi e tecnicamente più capaci di svolgere il ruolo bellico al quale erano stati predisposti e le azioni militari assunsero aspetti diversi.
bombardamenti italiani in africaTra il maggio e l’agosto del 1917 furono eseguite in Tripolitania un centinaio di azioni offensive con il lancio di bombe incendiarie sui campi di cereali dei ribelli, con mitragliamenti nelle oasi di Zanzur, Sidi ben Adem, Fonduc ben Gascir, Fonduc Scrif, Gedida, Agelat, Sormen, Punta Tagiura, Zavia, Azizia.
I campi dei ribelli a Zanzur e a Zavia erano stati bombardati anche nel mese di aprile con 1.270 chilogrammi di liquido incendiario oltre a 3.600 chili di alto esplosivo.La politica italiana nei confronti dei ribelli era già da allora quella della terra bruciata: distruggendo i campi di cereali si costringevano i ribelli, armati e non, ad abbandonare la lotta e a disperdersi verso zone dove sarebbe risultato più facile indebolirli e sottometterli.

Dal 1924 al 1926 gli aerei avevano l’ordine di alzarsi in volo per bombardare tutto ciò che si muoveva nelle oasi non controllate dalle truppe italiane. Non si trattava di azioni militari contro altre forze armate, regolari o ribelli che fossero, bensì di bombardamenti indiscriminati della popolazione civile per fiaccarla e tentare di dividerla dagli uomini in armi.

aviazione italiana la stampa 1932
La prima pagina de La Stampa di Torino celebra i bombardamenti italiani

La politica della terra bruciata e del terrorismo, aveva spinto migliaia di uomini, donne e bambini a lasciare la Libia, chi verso la Tunisia e l’Algeria, chi in direzione del Ciad o dell’Egitto. I morti e i feriti non si potevano contare. E i bombardamenti diventarono più violenti, più scientifici e sperimentali.
Così come il bombardamento terrorista di Guernica nel 1937 fu sperimentale per l’aviazione nazista, l’Arma Aerea Italiana si servì della guerra di Libia per prepararsi alla successiva conquista dell’Etiopia.

L’uso del gas non costituì un episodio isolato, faceva invece parte di un piano preciso e sistematico. I risultati delle incursioni aeree furono attentamente studiati per conoscere non solo il numero delle vittime che immediatamente provocavano come morte chimica, ma anche per conoscere gli effetti ritardati su coloro che risultavano avvelenati dai gas.
E’ un particolare, questo, quasi sconosciuto della guerra di repressione – meglio dire di sterminio – attuata da Rodolfo Graziani [Vedi qui] per conto del governo fascista di Roma contro la popolazione della Tripolitania, del Fezzan e della Cirenaica.
Dal novembre 1929 alle ultime azioni del maggio 1930 l’aviazione in Cirenaica eseguì secondo fonti ufficiali ben 1.605 ore di volo bellico lanciando 43.500 tonnellate di bombe e sparando diecimila colpi di mitragliatrice.

Le fonti, però, non precisano quante tonnellate di bombe erano cariche di iprite.

In Cirenaica pacificata, uno dei volumi con i quali il generale Graziani volle giustificare la sua azione repressiva e rispondere alle accuse di genocidio della popolazione libica che già all’epoca gli vennero rivolte, c’è un breve capitolo sul bombardamento di Taizerbo avvenuto il 31 luglio 1930, sei mesi dopo l’esortazione di Pietro Badoglio all’uso dell’iprite.
Nella lingua dei Tebu, una delle numerose etnie autoctone seminomadi nordafricane, Taizerbo indica ‘sede principale’. Oggi i Tebu vivono più a sud, nelle montagne del Tibesti ubicate parte in Libia, parte in Ciad, ma una volta essi avevano a Taizerbo la sede del loro sultanato: situata duecentocinquanta chilometri a nord‑ovest di Cufra, l’oasi è lunga venticinque‑trenta chilometri, larga dieci ed è solcata nel mezzo da un avvallamento che contiene stagni salmastri e saline. All’epoca dell’intervento italiano vi si trovavano gruppi di palme, tamerici, acacie, giunchi e vi sorgevano una decina di nuclei abitati. Per la conquista di Cufra, sede della Senussia, centro spirituale della resistenza anti italiana e roccaforte dell’imam Omar el Mukhtar, Taizerbo era considerata un’oasi di grande importanza strategica.

Scriveva Graziani: “Per rappresaglia, ed in considerazione che Taizerbo era diventata la vera base di partenza dei nuclei razziatori il comando di aviazione fu incaricato di riconoscere l’oasi e – se del caso – bombardarla. Dopo un tentativo effettuato il giorno 30 – non riuscito, per quanto gli aeroplani fossero già in vista di Taizerbo, a causa di irregolare funzionamento del motore di un apparecchio – la ricognizione venne eseguita il giorno successivo e brillantemente portata a termine. Quattro apparecchi Ro, al comando del ten.col. Lordi, partirono da Giacolo alle ore 4.30 rientrando alla base alle ore 10.00 dopo aver raggiunto l’obiettivo e constatato la presenza di molte persone nonché un agglomerato di tende. Fu effettuato il bombardamento con circa una tonnellata di esplosivo e vennero eseguite fotografie della zona. Un indigeno, facente parte di un nucleo di razziatori, catturato pochi giorni dopo il bombardamento, asserì che le perdite subite dalla popolazione erano state sensibili, e più grande ancora il panico”.

Vincenzo Lioy, autore di un libro sul ruolo dell’aviazione in Libia (Gloria senza allori, Associazione Culturale Aeronautica), ha ripreso senza modificarla di una virgola la versione riferita da Graziani nel suo libro.
Ma Graziani aveva tralasciato l’importante particolare dell’uso di grandi quantità di iprite ed aveva omesso una relazione agghiacciante che gli era pervenuta qualche mese dopo sugli effetti del bombardamento. Questa relazione, regolarmente archiviata, era a disposizione di Lioy quando fece la sua ricerca. Da un rapporto firmato dal tenente colonnello dell’Aeronautica, Roberto Lordi, comandante dell’aviazione della Cirenaica (rapporto che Graziani inviò al Ministero delle colonie il 17 agosto) si apprende che i quattro aerei Ro erano armati con 24 bombe da 21 chili ad iprite, da 12 bombe da 12 chili e da 320 bombe da 2 chili. Stralciando dalla relazione la parte che si riferisce all’avvicinamento, si può leggere “(…) in una specie di vasta conca s’incontra il gruppo delle oasi di Taizerbo. Le palme, che non sono molto numerose, sono sparpagliate su una vasta zona cespugliosa. Dove le palme sono più fitte si trovano poche casette. In prossimità di queste, piccoli giardini verdi, che in tutta la zona sono abbastanza numerosi; il che fa supporre che le oasi siano abitate da numerosa gente. Fra i vari piccoli agglomerati di case vengono avvistate una decina di tende molto più grandi delle normali e in prossimità di queste numerose persone. Poco bestiame in tutta la conca. II bombardamento venne eseguito in fila indiana passando sull’oasi di Giululat e di el Uadi e poscia sulle tende, con risultato visibilmente efficace.

II primo dicembre dello stesso anno il tenente colonnello Lordi inviò a Roma copia delle notizie sugli effetti del bombardamento a gas effettuato quel 31 luglio sulle oasi di Taizerbo “ottenute da interrogatorio di un indigeno ribelle proveniente da Cufra e catturato giorni or sono”.
E’ una testimonianza raccapricciante raccolta materialmente dal comandante della Tenenza dei carabinieri reali di el Agheila: “Come da incarico avuto dal signor comandante l’aviazione della Cirenaica, ieri ho interrogato il ribelle Mohammed abu Alì Zueia, di Cufra, circa gli effetti prodotti dal bombardamento a gas effettuato a Taizerbo. II predetto, proveniente da Cufra, arrivò a Taizerbo parecchi giorni dopo il bombardamento, seppe che quali conseguenze immediate vi sono quattro morti. Moltissimi infermi invece vide colpiti dai gas. Egli ne vide diversi che presentavano il loro corpo ricoperto di piaghe come provocate da forti bruciature. Riesce a specificare che in un primo tempo il corpo dei colpiti veniva ricoperto da vasti gonfiori, che dopo qualche giorno si rompevano con fuoruscita di liquido incolore. Rimaneva così la carne viva priva di pelle, piagata. Riferisce ancora che un indigeno subì la stessa sorte per aver toccato, parecchi giorni dopo il bombardamento, una bomba inesplosa, e rimasero così piagate non solo le sue mani, ma tutte le altre parti del corpo ove le mani infette si posavano”.

carico di armi chimiche per la Siria
2 luglio 2014: la nave cargo danese “Ark Futura” si prepara al trasbordo di armi chimiche dirette in Siria nel porto di Gioia Tauro, (Autore: LaPresse / AP / ADRIANA SAPONE | Ringraziamenti: LaPresse Copyright: LaPresse – licenza Flickr)

Secondo l’Enciclopedia Americana l’iprite può provocare malattie ereditarie ed i suoi effetti si potrebbero riscontrare, perciò, non solo nelle persone direttamente colpite dai bombardamenti ma anche nei loro discendenti. La Treccani afferma che questo aggressivo chimico, chiamato anche ‘gas mostarda’, venne usato dall’esercito tedesco nel settore di Ypres, Belgio, nel corso della prima guerra mondiale e attacca tutte le cellule con le quali viene in contatto, distruggendole completamente. Con la respirazione i vapori d’iprite entrano nel circolo sanguigno, distruggono i globuli rossi, producendo rapidamente la morte.
Non c’è dubbio che l’effetto dei gas sulla popolazione libica, priva peraltro di qualsivoglia possibilità di ricorrere a moderne cure mediche, dovesse risultare micidiale. L’uso dell’iprite, che doveva diventare un preciso sistema di massacro della popolazione civile in Etiopia qualche anno più tardi, fu certamente una scelta sia militare che politica così come i bombardamenti della popolazione civile in Libia doveva corrispondere a scelte di colonizzazione ben precise e sistematiche.

Leggi la Prima Parte [Qui]la Seconda [Qui],la Terza [Qui], la Quarta [Qui], La Quinta [Qui]

Franco Ferioli, l’inviato di Ferraraitalia nel tempo e nello spazio, è il curatore della rubrica Controinformazione. C’è un’altra storia e un’altra geografia, i fatti e misfatti dell’Occidente che i media preferiscono tacere, che non conosciamo o che preferiamo dimenticare. CONTROINFORMAZIONE ci racconta senza censure l’altra faccia della luna,

Turismo: In Emilia-Romagna sette spiagge premiate con la Bandiera Blu 2021.

 

Turismo. In Emilia-Romagna sette spiagge premiate con la Bandiera Blu 2021, Corsini: “Una conferma dell’eccellenza della nostra Costa, della qualità del mare e dei servizi offerti. Pronti ad accogliere in sicurezza i turisti italiani e stranieri, nel pieno rispetto delle regole”.

L’assessore: “Prenotate qui le vostre vacanze, troverete ospitalità e tanta bellezza”. Bandiere Blu per le spiagge dei Comuni di Comacchio (Ferrara), Ravenna e Cervia (Ravenna), Cesenatico (Forlì-Cesena), Bellaria-Igea Marina, Misano Adriatico e Cattolica (Rimini).

Bologna – “Una nuova conferma dell’eccellenza delle nostre spiagge, del mare e dei servizi offerti. Anche per il 2021 l’Emilia-Romagna ottiene sette bandiere blu dalla Foundation for Environmental Education (Fee) che ogni anno decreta quali siano le spiagge più belle nel mondo in base a 32 criteri che vanno dalla qualità delle acque alla raccolta differenziata. Un riconoscimento che sottolinea in modo concreto l’impegno dell’industria turistica regionale e delle amministrazioni territoriali a salvaguardia del patrimonio naturale e nel segno dell’ospitalità”.

Così l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, commenta la riconferma delle Bandiere Blu 2021 per le spiagge dei Comuni di Comacchio (Ferrara), Ravenna e Cervia (Ravenna), Cesenatico (Forlì-Cesena), Bellaria-Igea Marina, Misano Adriatico e Cattolica (Rimini).

“Siamo pronti ad accogliere in sicurezza turisti italiani ed esteri, nel pieno rispetto delle regole, sulla Costa e in Appennino, nelle Città d’arte e nei tanti itinerari che caratterizzano l’Emilia-Romagna- prosegue Corsini-. Prenotate in tranquillità perché qui troverete accoglienza e strutture ricettive sempre rinnovate, offerte adatte ad ogni tipo di esigenza e tanta bellezza”.

A Ferrara Coop Alleanza 3.0 e Librerie.Coop donano oggi alle scuole i libri raccolti con l’iniziativa “Libri per non dimenticare”.

 

Ufficio Stampa Coop Alleanza 3.0.

I volumi raccolti lo scorso anno agli ipercoop Il Castello e le Mura consegnati oggi alle classi dell’Istituto Comprensivo C. Govoni.

Quasi 150 libri complessivamente raccolti da Coop Alleanza 3.0 e Librerie.coop che andranno a formare costruire piccole “biblioteche della memoria” nelle scuole. È il significativo risultato dell’iniziativa “Libri per non dimenticare” con cui Coop Alleanza 3.0 in collaborazione con Librerie.coop ha rievocato la “Giornata della memoria” che riconosce e ricorda l’Olocausto.

I volumi raccolti agli Ipercoop Le Mura e Il Castello sono stati consegnati oggi nel cortile della scuola Poledrelli di Ferrara, alle classi dell’Istituto Comprensivo Govoni coorganizzatore dell’iniziativa.

L’iniziativa si è svolta in ricordo del funesto 10 maggio 1933 quando, a Berlino e in altre città tedesche, ebbero luogo le Bücherverbrennungen, i roghi dei libri. I roghi furono perpetrati dall’Associazione Nazionalsocialista degli Studenti Tedeschi e dal ministro della Propaganda Joseph Goebbels.

All’appuntamento hanno partecipato la professoressa Anna Bazzanini, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo C.Govoni, Patrizia Luciani e Ombretta Ghiraldi, delle Zone soci Coop Ferrara e Marco Sgarbi e Giulio Costa, di Teatro Off hanno eseguito letture sul tema della memoria.

I volumi donati sono dedicati all’Olocausto ma anche ad eventi la cui memoria è da salvare e preservare, scegliendo i propri autori e generi preferiti, dai grandi classici della letteratura ai romanzi che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha letto interamente o a brani. Attraverso la scrittura, infatti, spesso riusciamo a spiegare, raccontare, testimoniare ed esprimere ciò che altrimenti non avrebbe parola, a dare voce con forza e talvolta tenerezza alle storie di persone che hanno attraversato l’orrore.

 

 

Ammagamma e Gruppo Hera: innovazione digitale al servizio della sostenibilità.

 

Comunicato stampa Gruppo Hera.

Matematica evoluta per lo sviluppo sostenibile: la partnership che da tempo lega le due aziende ha dato vita a un nuovo progetto per la manutenzione predittiva delle reti gas.

10 maggio 2021Ammagamma, società di data science che offre soluzioni di Intelligenza Artificiale alle aziende, e il Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane, annunciano la loro collaborazione su un progetto innovativo che riguarda la manutenzione predittiva delle reti gas.

Sviluppato con l’obiettivo di prevedere il maggior numero possibile di guasti nelle reti, il progetto consente di rendere più efficace e tempestiva la pianificazione delle squadre di intervento della multiutility. Per ottenere questo risultato, Ammagamma ha sviluppato con il Gruppo Hera un modello che analizza i dati della rete gas, individua i tubi maggiormente a rischio e suggerisce all’operatore quando e dove intervenire, suggerendo i tragitti ideali per raggiungere tutti i punti da ispezionare nel corso della singola sessione di lavoro.

Grazie a questa soluzione, che è già stata adottata dal Gruppo Hera in via sperimentale sul territorio dell’Emilia-Romagna, sono stati ottenuti i primi risultati importanti: una riduzione del 30% delle dispersioni di gas segnalate da terzi e un incremento del 20% dei chilometri monitorati, a parità di squadre impiegate, grazie all’aumento di accuratezza della previsione di fughe e all’ottimizzazione dei percorsi di ispezione. Un progetto che continua a evolvere nel tempo grazie al contributo degli stessi operatori che, dopo una prima fase di adattamento alle nuove logiche e ai nuovi flussi di lavoro, stanno portando nuovi stimoli e proposte per future implementazioni.

 Questo progetto si inserisce nel solco di una partnership proficua e consolidata. Sei anni fa, infatti, il Gruppo Hera e Ammagamma hanno avviato un percorso di collaborazione che mira a raggiungere molteplici obiettivi: favorire e promuovere lo scambio di esperienze, sviluppare nuove competenze attraverso iniziative formative, realizzare progetti per l’uso di big data, di modelli di machine learning e di intelligenza artificiale applicati ai diversi settori in cui opera la multiutility: idrico, ambientale ed energetico.

L’innovazione, d’altronde, è una delle dimensioni cardine alla base del Piano Industriale al 2024 del Gruppo Hera, che punta su evoluzione tecnologica, digitalizzazione, intelligenza artificiale e analisi dei dati, per incrementare ulteriormente l’efficienza e la qualità dei servizi offerti.

A tal proposito Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera, sottolinea che “Hera da sempre gestisce tutte le proprie attività con un approccio sostenibile e integrato nelle strategie di business. Pertanto, puntiamo a promuovere un ulteriore sviluppo, con progetti dedicati all’economia circolare e alla carbon neutrality, e l’innovazione tecnologica è fondamentale per vincere queste sfide. L’innovazione è un concetto ampio e ormai trasversale a tutte le nostre attività e la collaborazione di lunga data con Ammagamma ci ha supportati in un percorso culturale, oltre che di crescita verso nuove soluzioni tecnologiche.

La storia di Hera racconta come il Gruppo abbia sempre attribuito un grandissimo valore alla relazione umana” – commenta David Bevilacqua, Amministratore Delegato di Ammagamma. “Abbiamo trovato in Hera un’organizzazione aperta, che ha compreso che Ammagamma non è un erogatore di soluzioni preconfezionate, ma un partner che sviluppa passo dopo passo ciò che è necessario per raggiungere un determinato obiettivo. Per ottenere questo risultato è stato necessario un intenso scambio di competenze, in un processo di educazione reciproca che ci permette di continuare a generare valore”.

 

Altri progetti in corso:

Negli anni, la lunga collaborazione che lega Ammagamma e Gruppo Hera ha dato vita anche ad altri progetti ad alto impatto innovativo, come, per esempio, l’impiego di modelli di intelligenza artificiale per l’ottimizzazione degli impianti di termovalorizzazione e un progetto di “Depurazione 4.0”, che ha consentito di migliorare la qualità delle acque in uscita dal depuratore delle acque reflue urbane di Modena, riducendo ulteriormente – rispetto a quanto fatto con le soluzioni tradizionali – il consumo di energia e l’impatto sull’ambiente.

Un percorso, quello delle due aziende, che è orientato all’innovazione tecnologica, ma anche e soprattutto alla ricerca di una forte sinergia lavorativa tra gli esperti di Ammagamma e il personale di Gruppo Hera, rivolta alla continua contaminazione reciproca.

Come spiega Venier, infatti: “Abbiamo imparato che, nello sviluppo di soluzioni tecnologiche che si basano sull’intelligenza artificiale, non esistono vittorie facili. Si tratta di un percorso da costruire passo dopo passo, che richiede costanza e determinazione, per poter trovare le migliori soluzioni e permettere alle persone di comprendere i risultati, consentendo al nostro partner – Ammagamma – di entrare nel cuore del processo e di adottare la prospettiva di chi lo deve gestire”.

Il digitale non può essere calato dall’alto, ma si deve propagare in modo orizzontale”, conclude Bevilacqua. “La cultura aziendale deve essere aperta alla contaminazione e alla multidisciplinarietà ed Hera, in questo, è un esempio emblematico. I progetti che abbiamo realizzato finora ci insegnano che l’elemento di successo è sempre la creatività e la capacità di guardare le cose con una prospettiva diversa. La matematica è lo strumento scientifico attraverso il quale ciò è possibile.”.

Qui (https://youtu.be/z4x6b9dO9ag) la video intervista completa sul caso studio, con Stefano Venier (AD Gruppo Hera), David Bevilacqua (AD Ammagamma), Federico Barone (Responsabile Presidio Sistemi operativi – Inrete Distribuzione Energia S.p.A.) e Cosimo Fiorini (Head of Data science Ammagamma).

 

Gruppo Hera:

Il Gruppo Hera è una delle maggiori multiutility italiane e opera e opera nei settori ambiente, energia e idrico, con più di 9.000 dipendenti, impegnati ogni giorno nel rispondere ai molteplici bisogni di oltre 4,4 milioni di cittadini localizzati prevalentemente in Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Toscana e Abruzzo. Quotata dal 2003, è entrata a far parte del FTSE MIB il 18 marzo 2019 e, il 23 novembre 2020, è stata inclusa nel Dow Jones Sustainability Index, World e Europe, che raggruppa le aziende nel mondo con le migliori performance di sostenibilità.

 

Ammagamma – Artificial intelligence solutions:

Ammagamma è una società di data science che offre soluzioni matematiche alle aziende per orientarle verso nuove visioni sociali e produttive sostenibili. Fondata nel 2013 a Modena con il nome Energy Way, Ammagamma è formata da un team multidisciplinare e negli anni ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra i quali: Premio Innovatori Responsabili della Regione Emilia-Romagna nel 2018, Premio Open Innovative PMI 2018 per la categoria “Young Players”, indetto da Bernoni Grant Thornton e rivolto alle PMI Innovative italiane. Nel 2020 l’azienda è diventata partner ufficiale della Stanford University e membro del Focus Group on AI della European Digital SME Alliance.

Emilia-Romagna: dalla produzione al consumo, la sfida dell’agroalimentare di qualità verso la transizione.

 

Ufficio stampa Omnicom Public Relations Group – Ufficio Stampa McDonald’s.

Dalla produzione al consumo, la sfida dell’agroalimentare verso la transizione ecologica:
Nuovi consumatori e filiera a confronto su modelli di produzione, distribuzione e consumo sostenibili: il caso dell’Emilia-Romagna.

Fondazione Qualivita, Origin Italia in collaborazione con McDonald’s organizzano un appuntamento in Emilia-Romagna con focus su giovani imprese, nuovi stili di consumo, transizione green, consorzi di tutela, digitale, distribuzione e istituzioni.

Oggi l’agroalimentare è al centro di un grande progetto di innovazione e transizione ecologica, che coinvolge tutta la filiera: le imprese e i rappresentanti del settore, i consumatori e i cittadini chiamati a modelli di consumo sostenibile e, non da ultimo, la ristorazione, punto di contatto tra la produzione e il consumo, luogo in cui i cittadini sono chiamati a concretizzare le proprie scelte. In Emilia-Romagna i prodotti di qualità territoriale DOP IGP ricoprono un ruolo fondamentale: un paniere di 74 prodotti di eccellenza che vale oltre 3,5 miliardi di euro e coinvolge più di 16mila operatori, con filiere simbolo del made in Italy come il Parmigiano Reggiano DOP, il Prosciutto di Parma DOP, l’Aceto Balsamico di Modena IGP, ma anche i Salumi Piacentini DOP, il Prosciutto di Modena DOP, la Piadina Romagnola IGP,  la Patata di Bologna DOP e molti altri.

Un settore, perciò, che ricopre un ruolo prioritario anche nell’educare a un nuovo paradigma di produzione, distribuzione e consumo: per farlo, è fondamentale promuovere il confronto tra tutti gli anelli della filiera e in particolare con i giovani – nuovi cittadini e futuri consumatori – che saranno i veri interpreti del nuovo sistema di valori.

“L’Emilia-Romagna è la regione d’Europa che vanta il numero più alto di prodotti a marchio DOP e IGP, un valore agroalimentare unico grazie a questi 44 prodotti di eccellenza che esportiamo in tutto il mondo. Il valore di queste importanti produzioni di qualità nasce dalle tecniche di produzione e trasformazione che sanno raccontare l’intera storia di un territorio e delle sue comunità, dalla tradizione fino ai processi più innovativi e sostenibili. Il cibo per noi emiliano-romagnoli è un fatto culturale e sociale: una ricchezza unica e inimitabile. Stiamo lavorando per far conoscere il significato delle denominazioni, vere e proprie certificazioni di qualità e trasparenza verso i consumatori. Dietro ad una produzione certificata c’è un intero sistema che sostiene tutto il territorio dal punto di vista sociale, culturale ed economico.” Dichiara Alessio Mammi, Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca.

Programma dell’incontro: giovedì 13 maggio 2021 ore 11.00;

È possibile registrarsi e seguire l’evento al seguente link

 

Introduzione:

Mauro Rosati – Fondazione Qualivita

Cosimo Finzi – AstraRicerche

 

Filiera Melone Mantovano IGP:

Francesca Nadalini – Produttrice

 

Filiera Aglio di Voghiera DOP:

Stefano Silvi – Trasformatore

 

Filiera Ciliegia di Vignola IGP:

Monica Grandi – Produttrice

 

Filiera Prosciutto di Parma DOP;

Luca Galloni – Produttore

 

Alma – Scuola internazionale di Cucina italiana:

Davide Mondin – Professore

 

Filiera Parmigiano Reggiano:

Nicola Bertinelli – Consorzio di tutela

Massimiliano Zocca – Produttore

Maurizio Moscatelli – Azienda di Produzione

 

Filiera Aceto Balsamico di Modena IGP:

Mariangela Grosoli – Consorzio di Tutela

Stefano Imperatori – IPZS

 

Conclusioni:

Cesare Mazzetti – Fondazione Qualivita

Cesare Baldrighi – Origin Italia

Tommaso Valle – McDonald’s Italia

Alessio Mammi – Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca.

Filippo Gallinella – Presidente Commissione Agricoltura Camera dei deputati

 

A Unife una tavola rotonda online sulla sentenza internazionale sul caso dei Marò.

 

Comunicato stampa Università degli studi di Ferrara.

L’esecuzione della sentenza arbitrale internazionale sul caso dei Marò è il tema al centro della tavola rotonda online in programma il 13 maggio dalle ore 9 alle ore 12.30, organizzata dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara.

L’iniziativa, in forma virtuale, si tiene nell’ambito del corso “Diritti umani e diritto internazionale umanitario nei conflitti armati”, tenuto dal Prof. Francesco Salerno in cooperazione con il Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico, rivolto a studentesse e studenti universitari e al personale militare e civile del Ministero della Difesa, grazie alla convenzione in atto con Unife.

Obiettivo dell’evento è riflettere sull’attuazione della sentenza pronunciata il 21 maggio 2020 dal Tribunale arbitrale internazionale nella controversia tra Italia ed India relativa all’incidente che ha coinvolto la nave “Enrica Lexie” cui è seguito l’arresto da parte della polizia indiana di due fucilieri di marina italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, con l’accusa di aver ucciso due pescatori imbarcati su un peschereccio indiano. La sentenza arbitrale ha riconosciuto la competenza dell’Italia a giudicare i due militari e nel contempo obbligato l’Italia a riparare alle conseguenze dell’illecito a essa attribuito.

La tavola rotonda sarà presentata dal Prof. Daniele Negri, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara e presieduta dal Prof. Natalino Ronzitti, tra i maggiori esperti europei di diritto dei conflitti armati. A introdurre sarà il Prof. Francesco Francioni, membro del Tribunale arbitrale internazionale che ha pronunciato la sentenza. Successivamente interverranno il Gen. Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore della difesa, l’Avv. Fabio Anselmo del Foro di Ferrara e difensore di Latorre, il Prof. Mauro Politi dell’Università di Trento ed ex giudice della Corte penale internazionale e il Prof. Andrea Cannone dell’Università di Bari. Infine, le conclusioni saranno affidate al Prof. Francesco Salerno.

Per ulteriori informazioni e per il link di partecipazione www.giuri.unife.it

Ravenna,Forli-Cesena e Rimini: Con il servizio connect di satispay i ticket sanitari pagopa si pagano in farmacia.

Comunicato stampa Satispay.

CON IL SERVIZIO CONNECT I TICKET SANITARI PAGOPA PER PRESTAZIONI SPECIALISTICHE E AMBULATORIALI SI PAGANO IN FARMACIA:

Grazie alla collaborazione tra Satispay e CGM, il servizio Connect è già attivo in oltre 200 farmacie nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
#doitsmart

10 maggio 2021 – A fronte di un modello di farmacia sempre più orientato ai servizi, capace di agevolare il percorso del paziente e alleggerire il carico delle altre strutture, Satispay, con l’obiettivo di offrire servizi a valore aggiunto al settore, ha sviluppato per questo specifico canale Connect, il servizio che consente alle farmacie di accettare i pagamenti di ticket sanitari per prestazioni specialistiche e ambulatoriali del circuito pagoPA.

Nel 2020 in Italia sono stati pagati più di 61.000.000 di ticket sanitari che, come stabilito dal Decreto Legge “Semplificazione e innovazione digitale”, dal 1° marzo 2021 possono essere regolati solo attraverso lo standard pagoPA. Per questa ragione Satispay, prima soluzione innovativa di pagamento a integrarsi con il sistema unico della Pubblica Amministrazione portando anche il servizio direttamente in-app, mette a disposizione di farmacie e parafarmacie il suo know-how con Connect, la nuova soluzione B2B sviluppata per farmacia e GDO, contribuendo così ad aumentare la fruizione dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione da parte dei cittadini.

Connect è un’interfaccia tecnologica disponibile per le farmacie e parafarmacie che nello specifico permette di accettare il pagamento di ticket sanitari per prestazioni specialistiche e ambulatoriali, offrendo una migliore e facilitata esperienza di pagamento ai clienti, che potranno così evitare code presso ambulatori o strutture ospedaliere per il saldo delle prestazioni.

Nelle farmacie aderenti al servizio, sarà infatti possibile saldare insieme alle medicine anche i ticket sanitari utilizzando qualsiasi strumento di pagamento (contanti, carte di credito o di debito, bancomat e strumenti di pagamento digitali come Satispay).

Con Connect, l’accettazione del pagamento avviene in maniera rapida e semplice, facendo scansionare il QR Code dell’avviso pagoPA al farmacista, così come accade per i normali prodotti in vendita. L’importo della transazione verrà incluso nella ricevuta del cliente rilasciata alla fine della spesa, su cui saranno riportati tutti i dettagli dell’operazione e avrà così valore di quietanza dell’avvenuto pagamento.

Grazie alla partnership con CompuGroupMedical (CGM) leader a livello mondiale nelle soluzioni eHealth, Connect, utilizzabile tramite l’app oppure con l’integrazione diretta tramite gestionale senza la necessità di un POS dedicato o aggiuntivo, è già attiva in oltre 200 farmacie nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

Attraverso la collaborazione tra CGM e Satispay, è stata realizzata una soluzione altamente tecnologica, che consentirà ad ogni singola Farmacia di continuare ad essere, anche in questo ambito, il punto di riferimento naturale del territorio per i cittadini che avranno necessità di pagare le prestazioni sanitarie di visite mediche e analisi specialistiche con la nuova modalità PagoPA, senza fare più code presso gli sportelli ambulatoriali o ai CUP. Tutto questo mantenendo i propri POS e accettando tutte le modalità di pagamento” spiega Marco Agosto Senior Business Development Manager di CGM.

Dario Brignone, co-founder e CTO di Satispay, ha commentato: Punto di riferimento nell’ultimo anno di pandemia, le farmacie confermano sempre più la propria spiccata propensione all’innovazione. Poter integrare Connect, già collaudato nel settore della GDO, anche nelle farmacie, ci permette di contribuire a dare ulteriore slancio alla digitalizzazione del Paese amplificando le modalità di pagamento verso la PA e questo è per noi motivo di orgoglio, oltre a rappresentare una nuova leva di crescita per la nostra società. Riteniamo che Connect possa offrire opportunità reali sia alle farmacie che aderiranno sia al cliente finale che potrà contare su un risparmio di tempo evitando le attese per il pagamento presso le strutture sanitarie”.

 

Satispay:

Satispay è un’innovativa piattaforma di mobile payment basata su un network alternativo alle carte di credito o debito. Indipendente, efficiente, estremamente conveniente e sicura, Satispay permette agli utenti di pagare nei negozi fisici e online e scambiarsi denaro tra amici, oltre a offrire una serie di altri servizi come ricariche telefoniche, pagamento di bollettini, pagoPA e bollo auto e moto, donazioni, buste regalo e risparmi. È questo forte focus sui servizi, destinati a crescere, che rendono Satispay una super app, ossia il punto di riferimento a cui accedere per gestire con immediatezza qualsiasi tipo di pagamento o attività legata alla gestione del denaro. Oggi oltre 1,7 milioni di utenti e più di 150 mila esercenti utilizzano Satispay, tra cui piccoli negozi ma anche grandi brand come Esselunga, Benetton, Carrefour, Boggi, Trenord, Eataly, Tigotà, Autogrill e molti altri ancora. Satispay offre a tutti un’esperienza di pagamento semplice, immediata e sicura, e agli esercenti un modello di pricing trasparente e vantaggioso, senza costi di attivazione o canoni mensili, che prevede soltanto con una commissione fissa di 20 centesimi per i pagamenti superiori ai 10€. Con headquarters a Milano e uffici in Lussemburgo e Berlino, l’azienda oggi conta oltre 140 collaboratori e punta a diventare il nuovo network di pagamento di riferimento a livello europeo.

CompuGroup Medical Italia Group:

CompuGroup Medical Italia Group (CGM Italia Group) è parte di CompuGroup Medical SE & Co. KGaA, multinazionale di sanità elettronica, leader a livello mondiale, con un fatturato di 837 milioni di euro nel 2020, 8.000 dipendenti e prodotti in 56 differenti Paesi nel mondo. In Italia conta 550 dipendenti e 30.000 clienti tra medici, farmacie, dentisti, amministrazioni pubbliche, industrie farma, ospedali/asl e pazienti, utilizzatori delle sue varie soluzioni software gestionali e dei servizi connessi. Si occupa anche di sanità domiciliare, monitoraggio e raccolta di parametri vitali dei pazienti con avanzate soluzioni di Telemedicina e Compliance. Confeziona inoltre servizi e progetti di comunicazione digitale specifici in ambito sanitario. Con una molteplice e variegata offerta, CGM è la più grande azienda in Italia che si concentra esclusivamente sulla e-Health.

 

Ferrara in Movimento:
“Appello alla città per la difesa delle biblioteche”
Firma anche tu…

Il quotidiano online Ferraraitalia ha firmato all’appello per la difesa e il rilancio delle biblioteche di pubblica lettura e invita tutti i suoi lettori ad aderire.
(La redazione)

Appello alla cittadinanza
Vogliamo che le biblioteche tornino a dar vita al territorio

Le biblioteche comunali costituiscono una realtà importante per la costruzione e la diffusione della cultura nel territorio. Almeno per chi, come noi, pensa alla cultura non semplicemente come “fattore produttivo” o elemento di attrazione per il turismo, ma come ricchezza collettiva che fa crescere l’insieme della comunità, aiuta a costruire un pensiero informato e critico, crea legami sociali e di
cittadinanza tra le persone.
Da molti anni ormai non si investe sul sistema bibliotecario, che è stato lasciato a se stesso e che è andato verso un progressivo restringimento, ulteriormente aggravato dalle chiusure dovute alla pandemia. La voce dei cittadini e dei bibliotecari per invertire questa tendenza non è mancata. Solo per riprendere le iniziative messe in campo ultimamente, alla fine del 2019 9 è stata promossa, da
parte dell’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori, con il sostegno dei sindacati di categoria CGIL CISL UIL, una petizione rivolta all’Amministrazione comunale sottoscritta da 2000 cittadini per rilanciare il sistema bibliotecario pubblico e tra settembre e ottobre del 2020, si sono svolti presidi davanti alle biblioteche Rodari, Porotto, S.Giorgio e Bassani per sottolineare la grave situazione in cui si trovano e le mancate risposte sui problemi aperti.

Il gruppo Cittadine e cittadini a difesa delle biblioteche che ha animato queste iniziative si rivolge alla cittadinanza, all’associazionismo, ai sindacati, alle forze sociali e politiche perché riteniamo che adesso serve una svolta nelle politiche culturali e nel ruolo delle biblioteche
pubbliche della città. In specifico, pensiamo che occorre mettere a punto un progetto complessivo per il rilancio del sistema bibliotecario pubblico, fondato sui seguenti punti:
– riapertura di tutte le biblioteche comunali con orari e modalità di fruizione analoghe a quelle esistenti prima della pandemia, ovviamente misurandoci con la situazione esistente e con la sua evoluzione;

– assunzione di un numero congruo di bibliotecari/e comunali, tramite concorsi pubblici che lo stesso governo dice di voler velocizzare, per risolvere il loro sottodimensionamento causato dai numerosi pensionamenti verificatisi negli ultimi anni e della mancata sostituzione degli stessi;

– elaborazione di un piano di potenziamento dell’offerta bibliotecaria pubblica, comprensiva dell’apertura di una nuova biblioteca nell’area Sud della città, che va comunque discussa nella sua dislocazione, nel suo rapporto con l’attuale biblioteca Rodari e nelle sue caratteristiche, dando vita ad un Tavolo partecipativo con tutti i soggetti interessati;

– conferma della gestione pubblica del sistema bibliotecario cittadino, non prevedendo quindi ipotesi di esternalizzazioni delle biblioteche decentrate Luppi, Tebaldi e Rodari. Al massimo, in via transitoria, tale scelta potrebbe realizzarsi per un periodo di tempo limitato, per consentire il rilancio del sistema bibliotecario pubblico, definendo quindi una data ravvicinata per la reinternalizzazione del servizio. In ogni caso, va comunque garantita la parità di diritti e di salario alle lavoratrici/ori coinvolti nell’eventuale esternalizzazione;

– promozione di un modello di gestione delle biblioteche che non si limiti alla sola distribuzione dei libri, di per sé elemento prioritario, ma, sia luogo di incontro con tutti i soggetti interessati alla promozione culturale, costruendo collaborazioni con tutte le scuole di ogni ordine e grado dei quartieri, interventi di guida alla lettura, animazione teatrale e culturale di riferimento anche per giovani e anziani.

Gruppo cittadine e cittadini a difesa delle biblioteche

Nel giro di 4 giorni sono state raccolte, 570 firme di cittadine e cittadini ferraresi e l’adesione di 26 tra Associazioni, forze sociali (le firme sono in calce). La raccolta firme continuerà anche nei prossimi giorni.
Per contatti:
Ridolfi Silvia   328.3912012
Pasti Ilaria      347.9532282
Oddi Corrado 342.9218650

Adesioni di Associazioni e forze sociali e politiche

ANPI
Associazione CIRCI
Associazione Cohousing Solidaria Ferrara
Associazione Orto Condiviso Ferrara
Associazione Piazza Verdi
Associazione Viale K
Azione Civica
Biblioteca popolare Giardino
Biblioteca UDI
Città in bici, l’informazione ciclabile
Cittadini del Mondo
Comitato delle famiglie di Ferrara
FerraraItalia quotidiano online
FP CGIL
Gruppo informale Parcolibro S. Bartolomeo in Bosco
Gruppo MCE Ferrara
Il Battito della Città
Intercultura Onlus, Centro Locale di Ferrara
Korakoinè APS
Priorità alla scuola Ferrara
Rifondazione comunista
Sardine Ferrara
Sinistra Italiana
Sinistra per Ferrara
Sonarte APS
UILFPL

Adesioni individuali all’appello
1) Bondanelli Elisabetta
2) Testoni Gloria
3) Venturoli Ombretta
4) Bondi Loredana
5) Chendi Arianna
6) Mezzetti Corinna
7) Cavalieri Gabriella
8) Ferrari Teresa
9) Cuoghi Tito
10) Giuliana Castellari
11) Galdi Elena Mariolina
12) Andreotti Elisa
13) Rasetti Luigi
14) Ridolfi Silvia
15) Grata Caterina
16) Pasti Ilaria
17) Tamari Giuliana
18) Marsili Marzia
19) Maccapani Matilde
20) Maccapani Gino
21) Cappozzo Lorella
22) La Torre Lidia
23) Scaramuzza Maria Teresa
24) Bannò in Galliani Laura
25) Schiavi Rita
26) Biolcati Fabio
27) Cirelli Zelima
28) Collini Silvana
29) Borsetti Silvia
30) Bersanetti Graziana
31) Rinaldi Raffaele
32) Oddi Corrado
33) Faccini Annamaria
34) Giovannoni Beatrice
35) Aldighieri Valerio
36) Pirani Claudia
37) Andreatti Giuliana
38) Pusinanti Cinzia
39) Kiwan Kiwan
40) Crepaldi Giampaolo
41) Bressan Lucia
42) Bottoni Stefano
43) Baraldi Alma Maria
44) Ravani Paolo
45) Messina Stella
46) Bonfà Silvia
47) Gabrielli Rita
48) Bottoni Edgarda
49) Lucina Letizia
50) Catani Oscar
51) Catani Irene
52) Venturoli Carlo
53) Belsito Andres
54) Fazzari Giuseppe
55) Melloni Federica
56) Calmistro Marco
57) Fergnani Patrizio
58) Satta Grazia
59) Contarini Marina
60) Gambi Silvano
61) Franz Gianfranco
62) Gabrielli Paolo
63) Pirani Cinzia
64) Poggi Tosca
65) Meliga Raffaele
66) Travagli Alessia
67) Pedriali Luca
68) Pisante Roberta
69) Grimaldi Lucia
70) Capozzolo Michele
71) Bovinelli Anna Maria
72) Lombardelli Annalisa
73) Ferraresi Marco
74) Pagani Roberta
75) Monteleone Federica
76)Monteleone Iolando
77) Pinnavaia Giangaetano
78) Andreotti Leonardo
79) Bertelli Stefano
80) Paparella Daniele
81) Bordini Maria
82) Bertoni Laura
83) Cavallini Stefano
84) Monini Francesco
85) Ghezzo Luisa
86) Ferraresi Caterina
87) Bonini Roberta
88) Travagli Simonetta
89) Rossi Eleonora
90)Bazzi Adriana
91) Capponi Anna
92) Famà Samantha
93) Zecchi Paola
94) Simonetta Fabian
95) Vita Finzi Rita
96) Marzola Sara
97) Balbo Rita
98) Azzi Massimiliano
99) Paliotto Elisabetta
100) Danieli Paola
101) Pagagnoni Fabrizio
102) Lombardi Paola
103) Galliani Vittorio
104) Galliani Tommaso
105) Galliani Gregorio
106) Galliani Rebecca
107) Galliani Virginia
108) Galliani Ginevra
109) Galliani Giuseppe
110) Braglia Maria Pia
111) Deledda Anna
112) Ferranti Marco
113) Cassoli Roberto
114) Lodi Bracciano
115) Mambriani Paola
116) Veronesi Elisa
117) Giorgi Dario
118) Tommasini Oriano
119) Antibo Rosaria
120) Giovanna Foddis
121) Tinazzo Anna
122) Rinaldi Rosalino
123) Mosso Angela
124) Frigeri Martina
125) Buzzoni Denise
126) Mariotto Tiziana
127) Casari Francesca
128) Bandinelli Roberta
129) Rauli Simona
130) Pellizzari Davide
131) Spanò Laura
132) Rubini Luca
133) Parmeggiani Elisabetta
134) Pinotti Erika
135) Mihaela Andrei
136) Mori Antonella
137) Gessi Sergio
138) Turchi Marco
139) Baratelli Fiorenzo
140) Baratella Luciana
141) Parmeggiani Daniela
142) Dalloca Sergio
143) Micai Sandra
144) Grossi Alessandra
145) Castagnotto Paola
146) Ronchi Alberto
147) Stefanati Gianni
148) Guarnieri Antonella
149) Zanoli Gustavo
150) MarchiMarzia
151) Morganti Antonella
152) Pieragostini Stefano
153) Blerina Feshti
154) Klodian Omuri
155) Tasselli Chiara
156) Simani Andrea
157) Menegatti Riccardo
158) Martulli Monnalisa
159) Pasquali Massimo
160) Kushnir Nataliya
161) Grotti Emanuela
162) Dario De Vivo
163) Gjini Mondi
164) Gjini Klodjana
165) Beltrami Maria Cristina
166) Tromba Cristiano
167) Porretta Chiara
168) Golinelli Sergio
169) Diolaiti Barbara
170) Guerrini Pierluigi
171) Guerzoni Paola
172) Ronchi Stefanati Michele
173) Bianchi Matteo
174) Barbujani Chara
175) Casanova Davide
176) Marzocchi Alessandra
177) Malaguti Maria
178) Rinaldi Roberto
179) Tabacchi Luigi
180) Celeghini Marcello
181) Zerbini Annamaria
182) Stefanini Milena
183) Pasetti Ombretta
184) Gregori Fabiana
185) Lepri Patrizia
186) Cornero Ettore
187) Rossi Gabriella
188) Zabini Matteo
189) Zabini Michele
190) Borini Anna
191) Marzi Davide
192) Bregoli Maria
193) Paganelli Maria
194) Piva Ida
195) Fusari Roberta
196) Barillari Antonio
197) Ferrigato Cristina
198) Padovani Stefano
199) Righetti Elena
200) Gioberti Sofia
201) Di Mella Patrizia
202) Bassi Paolo
203) Fioranelli Cinzia
204) Fregola Teresa
205) Manfredini Mauro
206) Felloni Daniela
207) Gallinelli Franco
208) Mondini Maria Grazia
209) Peca Debora
210) Sandri Massimo
211) Sandri Gianluca
212) Galeotti Gioia
213) Mori Roberta
214) De Michele Girolamo
215) Sacchi Luciano
216) Degasperi Sabrina
217) Bonino Barbara
218) Angeloni Patrizia
219) Goberti Alessandra
220) Mastella Maria Luisa
221) Roncatti Edoardo
222) Schmid Sandro
223) Ceramelli Jacopo
224) Cesarini Giada
225) Bonora Francesca
226) Collini Silvana
227) Forlani Chiara
228) Ferro Daniele
229) Finchi Giovanni
230) Preti Elisabetta
231) Zaniboni Gloria
232) Orioli Sara
233) Malacarne Andrea
234) Monini Tullio
235) Atti Raffaele
236) Martinelli Riccardo
237) Rossetti Sandra
238) Rostellato Marta
239) Dedè Cristina
240) Rongioletti Damiano
241) Ravagli Vittoria
242) Calabrese Maria
243) Utili Antonio
244) Cardinali Sandro
245) Frilli Maria Grazia
246) Di Pietro Adriana
247) Chiappini Anna
248) Trentini Diego
249) Bertaglia Nadia
250) Pazzi Paolo
251) Paparella Daniele
252) Trevisan Rossella
253) Peccenini Raffaele
254) Montezemolo Antonella
255) Bellistrazzi Giorgina
256) Pesci Elisa
257) Tassinari Cardin Marisa
258) Spettoli Elisa
259) Magrini Anna
260) Binelli Riccardo
261) Ferraresi Anna
262) Maregatti Lorenzo
263) Schiavi Daniela
264) Gavioli Morena
265) Sacchi Rita
266) Ricci Linda
267) Grillo Ludovica
268) Carion Alessandra
269) Scalabrino Sasso Giorgio
270) Soria Laura
271) Marzocchi Simone
272) Marabese Cristina
273) Soavi Gloria
274) Zucchini Emanuela
275) Galdi Maria Rosaria
276) Bonfante Tiziana
277) Graziani Marina
278) Tacchini Giorgio
279) Cogo Marcella
280) De Vivo Andrea
281) Sgarzi Dario
282) Baraldi Valeriana
283) Cogo Sergio
284) Ferretti Francesca
285) Ariatti Sara
286) Longhini Fiorella
287) Bajo Gena
288) Cataldo Daniela
289) Cenacchi Lorenza
290) Toschi Giulia
291) Nadalini Armanda
292) Galdi Elena Mariolina
293) Marzola Giuseppina
294) Ferretti Patrizia
295) Grata Giovanna
296) Mancino Rita
297) Sateriale Isabella
298) Zecchi Lucia
299) Sandri Cristiana
300) Pintus Federica
301) Cigala Francesca
302) Bergonzoni Luigi
303) Zanotti Claudia
304) Francesconi Ornella
305) Felisatti Morena
306) Merchiori Sebastiano
307) Burini Antonella
308) Savaglio Patrizia
309( Raisi Barbara
310) Sacchetto Elena
311) Ghiglione Lucia
312) Ciciliati Silvia
313) Peretto Silvia
314) Pocaterra Patrizia
315) Magnani Lara
316) Balboni Paolo
317) Mozzetti Lucilla
318) Piccini Filippo
319) Flachi Amedeo
320) Scida Alessandra
321) Magnani Renato
322) Fogli Leonardo
323) Nespolo Sonia
324) Cimino Federica
325) Stocchi Stefania
326) Bertacchini Giorgio
327) Gulinelli Daniele
328) Boschi Giuseppina
329) Palmisano Elisabetta
330) Ramaziotti Patrizia
331) Palmisano Serena
332) Rossi Davide
333) Massari Maria Caterina
334) Rossi Fabiana
335) Conoscenti Gianfranco
336) Talachian Matie
337) Soriani Margherita
338) Poli Davide
339) Soriani Angela
340) Vicentini Maria Teresa
341) Battaglioli Andrea
342) Battaglioli Nikolas
343) D’Olio Carla
344) Roboni Marco
345) Ferrari Loredano
346) Papandrea Donatella
347) Ghinato Rina
348) Semenza Pietro
349) Pedrinazzi Cristina
350) Moretti Graziella
351) Vaianella Sara
352) Morelli Maria Michela
353) Glanas Monika
354) Akhoundzadeh Yousefi Saba
355) Marzocchi Orazio
356) Di Pietro Adriana
357) Fontana Letizia
358) Bonfiglioli Maria
359) Ferioli Sara
360) De Giorgio Cecilia
361) Rossi Francesca
362) Rizzuti Olivia
363) Bianchini Sabrina
364) Ghelfi Ilaria
365) Balboni Maria Chiara
366) Del Favero Laura
367) Bortot Valentina
368) Bersanelli Sonia
369) Tonioli Annarita
370) Mavrikou Evangelia
371) Fattoumi Rihan
372) Pasqualini Roberto
373) Festa Lorena
374) Argento Angelo
375) Geusa Maurizio
376) Cervellati Anna
377) Sarto Davide
378) Munerati Massimo
379) Sulsenti Cristina
380) Martucci Nicola
381) Haro Tatiana
382) Leone Lorena
383) Baglioni Daria
384) Fratti Lara
385) Luciano Daniela
386) Mafodda Antonino
387) Salerno Pietro
388) Faggioli Ilaria
389) Savytska Oksana
390) Pavani Alice
391) Ruscigno Cecilia
392) Piazzi francesco
393) Aleotti Jessica
394) Forini Maria Elena
395) Masini Irene
396) Protomastro Antonia
397) Ferioli Paolo
398) Boarini Claudia
399) Zanella Lara
400) Pareschi Antonia
401) Caraffa Sandra
402) Flachi Giuditta
403) Boccafogli Anna
404) Zerbini Antonella
405) Calvi Claudia
406) Ceci Milena
407) Andreotti Claudia
408) Massellani Francesca
409) Bonati Elena
410) Game Malvina
411) Fabbri Cristina
412) Guerzoni Linda
413) Longhini franca
414) Accorsi Tiziano
415) Gamberoni Roberto
416) Fiorini Giuliano
417) Gaspa Paola
418) Bussolari Alessandra
419) Salmi Arianna
420) Bottoni Andrea
421) Galvani Irene
422) Finetti Daniela
423) Bellinazzi Susanna
424) Dieni francesco
425) Givanni Isabella
426) Orlandi Claudio
427) Biolcati Maurizio
428) Roncagli Laura
429) Rossi Eleonora
430) Gallio Rissana
431) Disarò Antonietta
432) Fergnani Maria Graziana
433) Slujitoru Valentina
434) Cavallari Serena
435) Natale Giovanna
436) Masetti Sara
437) Aragrande Gaia
438) Orlandi Annalisa
439) D’Amore Cristiana
440) Casadei Marta
441) Piazzati Luisa
442) Bolognesi Elisabetta
443) Bovi Vittorio
444) Chiappini Alessandra
445) Dominici Paola
446) Di Vece Francesca
447) Marchetti Elena
448) Zappaterra Manuela
449) Cappelli Anita
450) Zaccaria Silvia
451) Mattioli Luciana
452) Bianchi Giancarlo
453) Bonati Mario
454) Barbagallo Santina
456) Perrone Maria Sole
457) Rizzati Anna Rita
458) Scalambra Tonina
459) Fioravanti Anna Maria
460) Tassoni Costanza
461) Furini Damiano
462) Bononi Ilaria
463) Padovani Anna
464) Mori Simone
465) Previati Cristiana
466) Ferraresi Chiara
467) Poggipollini Paola
468) Marzola Luca
469) Pesci Antonella
470) Rona Tiziana
471) Michelazzo Cristina
472) Varani Vanna
473) Bellani Rolando
474) Cantoni Arianna
475) Ferioli Secondo
476) Mellone Francesca
477) Rossi Valentina
478) Bregola Daniele
479) Ferraresi Giovanni
480) Varani Vannia
481) Ciulla Maria Grazia
482) Ferrari Lucia
483) Morgagni Patrizia
484) Tromboni Delfina
485) Borgatti Paola
486) Gennari Franco
487) Cazzola Gabriele
488) Borgatti Maria Pia
489) Papi Paolo
490) Romagnoli Renza
491) Romanini Mauro
492) Comparato Laura
493) Rossi Valentina
494) Poltronieri ilaria
495) Bonsi Beatrice
496) Taddia Simona
497) Roncarati Paola
498) Finetti Gabriella
499) Borgogni Antonella
500) Orlandi Camilla
501) Cardinali Mariela
502) Neri Maria Cristina
503) Lioi Maria
504) Zuari Isabella
505) Lanzoni Monica
506) Bacilieri Claudia
507) Marchetti Sabina
508) Amarandi Giuliana
509) Pedroni Marino
510) Simoni Roberta
511) Sandri Federica
512) Stagni Carla
513) Randi Franca
514) Leonardi Barbara
515) Scialpi Tiziana
516) Faccini Beatrice
517) Cappagli Daniela
518) Giglioli Rodolfo
519) Stefani Piero
520) Sitta Davide
521) Borghesani Gianna
522) Golfieri Marco
523) Ammirati Angela
524) Furlan Simone
525) Venturi Gianni
526) Migliardi Giulia
527) Rondanin Fabrizia
528) Ferrari Massimo
529) Domanico Rosa
530) Iannaccone Anna
531) Nannini Milvia
532) Bonora Andrea
533) Borghi Valeria
534) Castellazzi Silvia
535) Baraldi Maria Lisa
536) Grillo Ludovica
537) Martinelli Annapia
538) Sandri Donata
539) Scaglianti Davide
540) Lazzari Andrea
541) Forini Giorgio
542) Corà Michela
543) Natati Claudio
544) Zucchini Nicoletta
545) Barbieri Piera
546) Grechi Rodolfo
547) Leo Grazia
548) Benini Eleonora
549) Gardin Myriam
550) Rizzioli Alessandra
551) Bettini Lorenza
552) Rosatti Eleonora
553) Mazzanti Stefania
554) Iodice Assunta
555) Bertoncello Barbara
556) Bagno Maria
557) Bellettini Annarita
558) Stefanini Patrizia
559) Cella Silvia
560) Canfora Ida
561) Manganello Grazia
562) Cosi Maria Donata
563) Rondini Enza
564) Guidetti Federico
565) Quercioli Manuela
566) Bandiera Andrea
567) Martelli Cinzia
568) Buzzoni Massimo
569) Bandiera Sofia
570) Verri Roberta

Al via domani a Bologna la tournée de “La Mappa del Cuore di Lea Melandri in VR” di Ateliersi.

 

Ufficio stampa MEC&Partners.

VIAGGIO IN VIRTUAL REALITY NELLE INQUIETUDINI ADOLESCENZIALI DEGLI ANNI OTTANTA:
AL VIA DOMANI A BOLOGNA LA TOURNÈE DE “LA MAPPA DEL CUORE DI LEA MELANDRI IN VR”.

Dall’11 al 14 maggio il DAMSLab ospiterà le postazioni nelle quali immergersi nella visione della nuova produzione di Ateliersi: le paure, i desideri e i dubbi delle ragazze e dei ragazzi degli anni Ottanta e di oggi, con una formula innovativa che sperimenta le potenzialità della tecnologia applicata al teatro.

Bologna, 10 maggio 2021- Al centro della stanza una poltrona girevole bianca: una performer accoglie lo spettatore, lo aiuta a sistemare il visore Oculus Quest 2 e lo accompagna all’interno dello spazio virtuale in cui si accende la magia del teatro. Inizia così “La Mappa del Cuore di Lea Melandri in VR”, il nuovo progetto della compagnia Ateliersi di Bologna diretta da Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, che dello spettacolo sono ideatori, registi e interpreti. Appuntamento da martedì 11 a venerdì 14 maggio dalle ore 12 alle 19 al DAMSLab (Piazzetta Pasolini 5/b), spazio di produzione e fruizione culturale del Dipartimento di Arti dell’Università di Bologna: lo spettacolo, della durata di un’ora e per singolo spettatore, è accessibile gratuitamente tramite prenotazione obbligatoria (prenotazioni@ateliersi.it o telefonando al 3297788938 dal lunedì al venerdì).

Protagoniste de “La Mappa del Cuore di Lea Melandri in VR” sono le parole degli adolescenti degli anni ‘80 indirizzate a Ragazza In, settimanale che, con scelta inconsueta rispetto alla propria anima pop, decise di affidare la rubrica della posta del cuore a Lea Melandri, figura centrale del femminismo italiano, che decise di dare una forma a quei pensieri, nelle sue risposte, trasformandoli in spunti di riflessione più ampi, indagando i sentimenti di una generazione, aprendo al confronto con stimoli di carattere psicanalitico, poetico, letterario.

Lettere accatastate a centinaia sui tavoli in scena, zeppe di paure e desideri, segreti inconfessabili, disagi familiari, piccole e grandi delusioni d’amore, firmate a volte con gli pseudonimi degli idoli musicali dell’epoca, come Simon Le Bon: Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi conducono un viaggio emotivo attraverso quelle lettere intrecciando le urgenze adolescenziali di allora e le risonanze presenti, mentre le vibrazioni musicali e poetiche di quegli anni rivivono nelle musiche di Mauro Sommavilla e Vincenzo Scorza e nella voce e nella presenza scenica potente ed evocativa della cantautrice bolognese Cristallo.

Lo spettacolo sarà preceduto, nella mattina di martedì 11 maggio alle 10 sempre negli spazi del DAMSLab, dalla tavola rotonda “Drammaturgie intermediali. Le inquietudini degli anni ‘80 nel lavoro di Ateliersi, dalla scena alla realtà virtuale”: Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi dialogheranno con Roberta Paltrinieri, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi di Unibo e responsabile scientifico del DAMSLab, Lucio Spaziante, ricercatore nel campo dei media, del linguaggio audiovisivo, della musica e delle culture giovanili ed Enrico Pitozzi, docente di Forme della scena multimediale presso l’Ateneo bolognese.

Il tour proseguirà poi da martedì 18 a domenica 23 maggio alle Collezioni Comunali d’Arte, per poi spostarsi in musei, biblioteche e spazi culturali, dalla Biblioteca Salaborsa Ragazzi al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, dal Cassero LGBTI+ Center alle Serre dei Giardini Margherita.

Il progetto, sostenuto dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, si realizza in collaborazione con Istituzione Bologna Musei, DAMSLab, Biblioteca Salaborsa, Cassero LGBTI+ Center, Kilowatt, nell’ambito di Patto per la lettura e nel cartellone di Bologna Estate. Grazie al sostegno dei partner – tra cui il Ministero della Cultura, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna – la partecipazione degli spettatori e l’accesso alle collezioni saranno gratuiti. La mappa del cuore di Lea Melandri in VR è stato sviluppato in collaborazione con Touchlabs e Gravital, software house specializzate in realtà virtuale e realtà aumentata.

Nel mese di maggio è in programma la ristampa, a cura di Enciclopedia delle Donne, del libro di Lea Melandri La mappa del cuore, andato esaurito durante la tournée dello spettacolo dal vivo nel 2019. È in costruzione una tournée nazionale, che partirà da Milano per proseguire in festival e rassegne, tra le prime Rocca in scena. Festival delle arti contemporanee e performative a Senigallia (AN) e Matta in scena a cura di Artisti per il Matta a Pescara (PE).

 

ATELIERSI:

Ateliersi è un collettivo di produzione artistica che opera nell’ambito delle arti performative e teatrali. Si occupa di produzione artistica (spettacoli, performance, scritture, progetti editoriali, formazione) e della cura della programmazione culturale dell’Atelier Sì.
La creazione di Ateliersi si compone di opere teatrali e interventi artistici in cui il gesto performativo entra in dialogo organico con l’antropologia, la letteratura, la produzione musicale e le arti visive, per favorire una comunicazione del pensiero capace di intercettare inquietudini e prospettive che coagulano senso intorno ai sovvertimenti che si manifestano nel mondo.

Un approccio antropologico all’arte caratterizzato da un’attrazione per l’alterità, dalla predilezione per l’evoluzione culturale come oggetto di studio, dallo sviluppo della dimensione contestuale e dalla sperimentazione di pratiche interdisciplinari. Il suo spettacolo In Your Face ha ricevuto la nomination ai Premi UBU 2018 come miglior progetto sonoro.

12 Maggio sciopero nazionale del trasporto locale.

 

Comunicato stampa USB Emilia Romagna.

PER UN SERVIZIO PUBBLICO SICURO E LA QUALITÀ DEL LAVORO:

Indetto per mercoledì 12 maggio lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, per il sindacato USB è necessario rimettere al centro la qualità della mobilità cittadina e la qualità del lavoro; rendere possibile un servizio pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore.

L’ultimo anno di emergenza pandemica ha dimostrato e evidenziato che bisogna invertire la logica, assurda, per la quale si vogliono affrontare le complesse problematiche del Trasporto Pubblico Locale agendo esclusivamente sui costi e su quanto si possa risparmiare attraverso i tagli al servizio, aumentando sempre di più i carichi di lavoro senza porsi in modo costruttivo nei confronti delle reali esigenze del territorio né, tanto meno, delle condizioni di lavoro imposte.

Per USB bisogna intervenire e modificare quell’ossessionante e vizioso criterio che, pur inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato (quando pagato) garantendosi però profumati profitti.

Lo sciopero di quattro ore si articolerà a seconda dei territori:

Bologna e Ferrara dalle 11.00 alle 15.00; Piacenza dalle 17.00 alle 21.00 per l’extraurbano e dalle 17.30 alle 21.30 per servizio urbano, Reggio Emilia dalle 18.00 alle 22.00; Modena dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 8.30 alle 12.30 per l’extraurbano; Parma dalle 17.30 alle 21.30; per Ravenna, Rimini, Forlì Cesena, dalle 17.30 alle 21.30.

De Palma: «Infermiere brutalmente aggredito nell’ospedale di Locri. L’ennesimo caso di violenza perpetrata ai danni di un professionista della sanità».

 

Comunicato stampa Nursing Up.

Sanità, Nursing Up De Palma: «Infermiere brutalmente aggredito nell’ospedale di Locri. L’ennesimo caso di violenza perpetrata ai danni di un professionista della sanità».

«In tante, troppe realtà delle nostre Regioni, manca come in questo caso un presidio fisso di polizia. Che la politica si svegli, qui servono servizi dedicati e presenti sul posto per infrangere sul nascere queste azioni vili e vergognose».

10 MAG 2021 – «Picchiato brutalmente solo per aver cercato di far rispettare le regole. Quasi strangolato e poi gettato in terra, aggredito con graffi, calci e pugni, solo perchè cercava di far capire ai parenti di quella anziana paziente, ormai giunta in fin di vita dopo il trasporto in ambulanza, che non era possibile avere accesso nella sala interna per le tassative restrizioni anti-covid.  

Un infermiere di Locri è così finito nelle “grinfie” di uno dei parenti di una anziana signora, che di fronte all’ ennesimo diniego è esploso in un raptus di follia. Solo l’arrivo dei carabinieri di Locri, avvertiti prontamente dai colleghi dell’infermiere, hanno permesso che non si arrivasse a conseguenze più gravi. Nell’ospedale in provincia di Reggio Calabria, come noto, così come in molte realtà della Regione, manca totalmente un presidio di polizia fisso. E non sono bastate le telecamere installate 24 ore su 24 per fare da deterrente alla rabbia dell’uomo. Siamo di fronte all’ennesimo vergognoso episodio di violenza consumato ai danni di un infermiere: la nostra indagine-ricerca effettuata nel 2019 sotto l’ombrello dell’Oms evidenziò come un infermiere su 10 nel corso della sua carriera ha subito almeno un atto di aggressione fisica sul luogo di lavoro».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«I tanto decantati Osservatori Nazionali a cosa mai hanno portato? Quali effetti positivi hanno concretamente generato per evitare sul nascere le brutalità che avvengono ogni giorno nelle realtà ospedaliere? E non possiamo certo dimenticare i rischi che corrono quegli infermieri operatori del 118 che si recano a casa dei pazienti, a rischio di diventare soggetto di violenza da parte di chi oltre tutto si sente ancora più forte e intoccabile all’interno delle proprie mura domestiche.

E cosa ne è stato fin ora di quella legge approvata nel settembre scorso per inasprire le pene, accolta con tripudio e squilli di trombe anche dalla nostra stessa Federazione? Qualcuno pensava davvero che agire unicamente inasprendo le pene verso chi commette questo odioso reato di violenza contro il personale sanitario potesse fare da deterrente? Nei mesi precedenti all’approvazione della legge abbiamo urlato in ogni dove tutta la nostra disapprovazione e lo facciamo ancora adesso, sulla stessa lunghezza d’onda di allora, perchè nulla è cambiato. Servono la competenza e la forza di presidi di polizia in ogni ospedale, serve maggiore dispiegamento di uomini che devono difendere i nostri infermieri ed i medici, quelli che sono più esposti di altri, e che non possono e non devono pagare sulla propria pelle la rabbia degli incivili. 

Non è possibile prevedere previamente cosa accadrà in casi come quello che vi abbiamo raccontato, e nel quale addirittura non sono bastate nemmeno le telecamere, nulla ha potuto frenare la rabbia dell’aggressore, anche se saranno proprio quelle ad inchiodarlo ” purtroppo ex post” alle sue responsabilità solo una volta commesso il fatto. Non c’era nemmeno un poliziotto nel momento in cui è esplosa la violenza, e la vittima ha dovuto attendere l’arrivo dei Carabinieri della locale stazione per veder bloccato il suo aggressore: perchè in questi ospedali, come in quelli di troppe altre città italiane, gli infermieri ed i medici in prima linea sono abbandonati a se stessi»

Eurozona:
Gli squilibri della bilancia commerciale

La Banca Centrale Europea ha pubblicato i dati sulla bilancia dei pagamenti dell’Eurozona chiusi a febbraio del 2021 e da questi risulta un saldo attivo di 259 miliardi, che rappresenta il 2,3% del Pil. Il valore è in lieve calo rispetto a Febbraio dell’anno precedente ma rimane sotto stretta osservazione da parte della Commissione europea che l’ha giudicata una delle principali fonti di squilibrio per i paesi che utilizzano la moneta unica.
Questi i saldi:

L’infografica di seguito ci dice verso chi vantiamo questi crediti.

Come si nota, gli Stati Uniti sono il partner privilegiato per volume di interscambio e con loro abbiamo un saldo attivo di 79 miliardi mentre la Cina si trova in territorio negativo, cioè l’eurozona compra dai cinesi più di quello che loro comprano da noi.
Il Regno Unito è stato invece il Paese che ci ha dato più soddisfazioni. Anche in questo caso l’interscambio è molto alto, il che è sintomo di ottimi rapporti commerciali, ma è anche chiaro che i britannici comprano dall’Eurozona molto di più di quello che vendono ed infatti vantiamo nei loro confronti un surplus di 151 miliardi di euro. Elemento che dovrebbe essere tenuto in debita considerazione quando si discute di accordi politici post brexit.
All’inizio si è parlato di squilibri, ma perché un surplus sarebbe pericoloso almeno quanto un deficit?
Nell’eurozona abbiamo una sola moneta per 19 paesi ma non abbiamo una sola bilancia commerciale e di conseguenza il surplus non è distribuito equamente, come si vede dai dati Oecd.

Il deficit di un paese nei confronti dell’estero può essere percepito dai mercati come un elemento di rischio, questo perché quel paese potrebbe ritenere che per ristabilire la propria competitività con il resto del mondo sarebbe conveniente uscire dall’euro in modo da abbassare il proprio rapporto di cambio, cioè per poter svalutare in modo da rendere le proprie merci più convenienti.
I paesi in surplus commerciale consistente avrebbero pochi vantaggi a lasciare una moneta che tiene basso il loro cambio e che quindi rende competitive le loro merci, ma poiché il rapporto con l’estero di tutta l’Eurozona è determinata da un unico tasso di cambio, il surplus di alcuni paesi implica il deficit di altri paesi dell’area euro.
Ciò che bisognerebbe incentivare, secondo la Commissione europea, è un aumento della domanda interna in quei paesi che riescono ad accumulare maggiore risorse finanziarie dall’estero. L’invito ad incrementare le politiche fiscali, a seconda del portafoglio, era arrivato anche da Draghi quando era presidente della Bce.
Buoni risultati si potrebbero ottenere con una diminuzione della tassazione diretta oppure con aumenti salariali, cioè lasciando o dando più soldi ai cittadini, in particolare sarebbero chiamati a farlo Germania e Olanda. Paese quest’ultimo che a fronte di una popolazione di poco più di 17 milioni di abitanti ha un surplus maggiore di quello dell’Italia.
Oltre allo squilibrio interno ne esiste comunque anche uno esterno e relativo proprio al cambio nei confronti del dollaro, che sta continuando pericolosamente ad apprezzarsi con il rischio di ulteriori tensioni. Un aumento dell’inflazione dovuto ad un aumento della spesa interna porterebbe dei benefici, farebbe da calmiere e porterebbe a un deprezzamento del rapporto di cambio. L’euro, bisogna ricordare, non può contare su aiuti diretti in tal senso dalla Bce, a cui è vietato per statuto, e quindi se l’eurozona non imparerà a risolvere i suoi squilibri in nome di una migliore convivenza, l’equilibrio sarà sempre di più demandato al mercato, cioè alla forza e non alla solidarietà, oppure alla volontà degli stati più forti, che dovrebbero decidere di pensare un po’ di più agli altri e un po’ meno a se stessi.

Camminare è virtù

Questa notte ho sognato nuovamente Napoleone, Biancaneve e Fedez.
Nel sogno mi aggiravo per il centro di Bologna, avevo bevuto delle birre per strada come si poteva fare un tempo, nei bei giorni in cui eravamo tutti liberi e felici prima dell’arrivo di questo germe che ci ha condannati ad un mondo illiberale (cit.).
Comprensibilmente, dopo tutte quelle 66 – sempre nel sogno – ebbi da urinare.
Urinai così per strada.
Lo so che fa schifo però a volte succede.
I bambini piccoli spesso lo fanno e sembrano sempre così pucciosi e carini anche mentre compiono questi atti da bestie.
Ma vabbè, io rispetto molto le bestie in genere, persino i miei simili tendenzialmente.
Poco dopo questo gesto di cui non vado fiero – anche se compiuto in sogno – il tutto si fa confuso.
Mi ricordo solo che mi sono svegliato poco dopo la visione di me stesso a tavola in una casa di persone che non conoscevo.
Ero in questa cucina con tutte le moderne comodità tipo il bollitore, la cocumella (cit.), il lavabo e anche il pappagallo: uno in gabbia che scandiva il segnale orario tipo Alexa® e uno sotto al tavolo usato però come sputacchiera.
Poi: perché usare un pappagallo a mo’ di sputacchiera qualcuno me lo dovrebbe spiegare ma vabbè.
C’erano anche svariati posacenere, un wok e persino un Bimby®.
Incuriosito quindi da questo attrezzo da cucina relativamente poco diffuso mi sono alzato da una sedia con la seduta in paglia per andare ad osservarlo e niente, l’ho scoperchiato e ciò che ho visto dentro al recipiente del Bimby® non lo scorderò mai: ebbene sì, era letteralmente un frullato composto da Napoleone, Biancaneve e Fedez.
Comprensibilmente mi sono svegliato urlando, tot. secondi buoni, quasi tipo l’inizio di “Tv Eye” ma ovviamente meno charmant.
Poi mi sono alzato e sono andato in bagno per defecare e adesso per fortuna è passato tutto.
La confusione è enorme, virtualmente illimitata ma la nebbia è fatta in fondo per dissolversi quindi io sono fiducioso.
Ma vabbè, buona settimana.

Pissing in a river (Patti Smith Group, 1976)

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia Romagna 9 maggio:
650 nuovi positivi. Quasi 5mila guariti, calano nettamente i casi attivi (-4.328), giù i ricoveri (-32). Tre i decessi. Vaccinazioni: 1 milione e 914mila dosi somministrate

17.114 tamponi effettuati. Il 95,4% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 35,3 anni

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 376.018 casi di positività, 650 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.114 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,8%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dai 60 anni in su, mentre da lunedì sono aperte le prenotazioni anche per i 55-59enni e da giovedì per i 50-54enni.

Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.

Tutte le informazioni sulla campagna vaccinale: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.

Alle ore 13 sono state somministrate complessivamente 1.914.081 dosi; sul totale, 651.158 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 270 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 273 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 392 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 35,3 anni.

Sui 270 asintomatici201 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing14 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 17 con gli screening sierologicitramite i test pre-ricovero. Per 37 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 150 nuovi casi e Reggio Emilia (101); poi Modena (98) e Parma (86), quindi Forlì (45), Cesena e Ravenna (39 ciascuno),  Rimini (31) Ferrara (29) e infine Piacenza, con 21 nuovi casi e il Circondario Imolese (11).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 9.929 tamponi molecolari, per un totale di 4.529.087. A questi si aggiungono anche 7.185 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 4.975 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 329.654.

casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 33.354 (-4.328 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 31.832 (-4.296), il 95,4% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano ancora 3 nuovi decessi: 1 a Parma (un uomo di 69 anni) e 2 in provincia di Modena (due uomini di 58 e 79 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.010.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 187 (-2 rispetto a ieri), 1.335 quelli negli altri reparti Covid (-30).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri rispetto a ieri), 14 a Parma (invariato), 24 a Reggio Emilia (+1), 28 a Modena (invariato), 51 a Bologna (invariato), 8 a Imola (-11), 17 a Ferrara (invariato), 12 a Ravenna (-1), 6 a Forlì (invariato), 5 a Cesena (invariato) e 11 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.228 a Piacenza (+21 rispetto a ieri, di cui 9 sintomatici), 26.976 a Parma (+86, di cui 44 sintomatici), 45.720 a Reggio Emilia (+101, di cui 44 sintomatici), 64.011 a Modena (+98, di cui 59 sintomatici), 80.334 a Bologna (+150, di cui 103 sintomatici), 12.416 casi a Imola (+11, di cui 7 sintomatici), 22.848 a Ferrara (+29, di cui 5 sintomatici), 29.738 a Ravenna (+39 di cui 30 sintomatici), 16.427 a Forlì (+45, di cui 32 sintomatici), 18.962 a Cesena (+39, di cui 30 sintomatici) e 35.358 a Rimini (+31, di cui 17 sintomatici)

Paola Peruffo: “Dissento dalle parole di Tajani: una donna può sentirsi realizzata in tanti modi”

da Ufficio Stampa Forza Italia Ferrara

Per come conosco Tajani, persona a cui non manca né l’esperienza politica e tantomeno la sensibilità sociale, rimango stupita dalle sue recenti dichiarazioni in merito alle donne.
Appartenere a Forza Italia (nel mio caso sin dalla sua fondazione nda) non significa non poter dissentire da affermazioni che non rispettano i principi di eguaglianza e libertà, oltre che di rispetto.

Delle parole del vicepresidente azzurro salvo però una frase: “essere madre è un modo per realizzarsi”. Già, “un modo”, il che non esclude che ce ne siano tanti altri per tutte coloro che si desiderano impegnarsi nel mondo del lavoro, del volontariato, così come pure, semplicemente, nella scelta di vivere senza procreare. E lo dico in un girno che è giusto celebrare a dovere come la “Festa della Mamma”.

Poi, per carità, le donne – anche se in questo caso sarebbe meglio usare il termine coppie – che desiderano essere genitori vanno aiutate in tutti i modi, sia dal lato sanitario che da quello degli strumenti economici e di flessibilità legati al lavori.

E su questo, in Italia, vanno fatti numerosi passi avanti a fronte di indici sulla (de)crescita demografica che sono sempre più preoccupanti, specie in certe zone d’Italia come la nostra provincia.

Paola Peruffo
Presidente Commissione Pari Opportunità – Capogruppo Forza Italia – Comune di Ferrara