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Giorno: 4 Giugno 2021

Torna la saga delle piratesse di Stefania Magnano: Iris’ Faith e il diamante in libreria dal 12 giugno

da: BookTribu

Con un’ambientazione all’epoca dei corsari, ma tutta al femminile, esce il 12 giugno Iris’ Faith e il diamante, edizioni BookTribu, di Stefania Magnano.

Nel mar dei Caraibi, un equipaggio di piratesse sfida pericoli, ma anche difende diritti. Nelle pieghe del romanzo ambientato nel 1717, si trovano temi di stretta attualità come l’uguaglianza di diritti fra uomo e donna e la tenace ostinazione nel proteggerli. Con Iris’ Faith e il diamante continua la storia della ciurma di piratesse che aveva già conquistato il pubblico di lettori con il loro sogno di liberare le donne oppresse dagli uomini e punire quegli stessi uomini. In questa nuova avventura, vengono illuminati alcuni retroscena della vita dei personaggi e della missione dell’equipaggio, attraverso gli occhi, che ancora non riescono a spiegarsi fino in fondo la violenza del mondo pirata, del mite protagonista, il dottor Blake. Libertà e violenza, luci e ombre, dolore e piacere si alterneranno per tutta la lettura, non priva di colpi di scena.

Stefania Magnano ha l’abilità di concepire una trama avvincente e originale, portando alla luce le sofferenze e il desiderio di riscatto di donne che scelgono la pirateria come via di affermazione, vittime divenute carnefici, per poi rischiare di non trovare via di uscita dalla violenza che hanno subito e che ora, per scelta, alimentano. Stefania Magnano, tuttavia, non perde mai i punti di riferimento della giustizia per cui il lettore si immerge in una storia sapendo che l’autrice veglia su di lui e sulle proprie protagoniste: in alcun modo si corre il pericolo che venga confusa la netta distinzione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e sul tema universale del rispetto dell’altro. E sarà proprio il rispetto a riportare l’amore anche nel cuore più duro che mai avrebbe scommesso sul suo ritorno.

“A tutti piacciono le storie di pirati – chiosa l’autrice – non c’è niente di meglio che evadere dalla realtà per stare un po’ sul ‘mondo di legno’, andare all’avventura e vivere seguendo soltanto le proprie regole e i propri desideri, ma se nella storia i pirati fossero tutte donne, sarebbe altrettanto bella?”

Stefania Magnano, avvocato per professione e scrittrice per passione, vive e lavora a Siracusa. Iris’ Faith e il diamante fa seguito al romanzo Una donna a bordo porta male vincitore del premio romanzo d’avventura nell’ambito del quarto concorso letterario nazionale per opere inedite di BookTribu.

Presentazioni di libri e visite guidate, il calendario di giugno del Microfestival

da: organizzazione Microfestival

Il candidato al premio Flaiano Giosuè Calaciura sarà tra gli ospiti del Microfestival delle storie. La programmazione di giugno, ancora con appuntamenti online, comprende autori come, appunto, Calaciura e altri due libri di autrici di fama nazionale come Sarah Savioli e Paola Peretti, quest’ultima in uscita a fine mese per Rizzoli. Il primo libro in calendario sarà Il testimone chiave, Feltrinelli, di Sarah Savioli in libreria dal 27 maggio, intervistata da Consuelo Pavani lunedì 14 giugno alle 21; seguirà il 18 giugno, alle 21, Io sono Gesù, Sellerio, di Giosuè Calaciura, intervistato da Riccarda Dalbuoni. Il 24 giugno, sempre alle 21, Paola Peretti, dopo il caso editoriale La distanza tra me e il ciliegio, presenterà il suo ultimo romanzo in uscita a fine mese per Rizzoli La brigata delle cinque sorelle. Paola Peretti dialogherà con Riccarda Dalbuoni.

Nel calendario del Microfestival anche un appuntamento a cura dell’associazione Teradamar: domenica 20 giugno alle 9.30 visita guidata ‘verde tesoro’ fra le essenze botaniche del territorio, con Fabrizio Barbieri che ha raccolto i saperi sulle erbe autoctone nel libro Andare per erbe nel Polesine e nel Delta del Po, che sarà presentato in sala Agostiniani in occasione della visita.

Le presentazioni dei libri saranno trasmesse in diretta sulle pagine facebook del Microfestival delle storie e di Ferraraitalia.

CONTRO VERSO
Per la giustizia “minore”

 

Per la giustizia “minore”

Ogni tanto mi capitava di distaccarmi da questa o quella storia per concentrarmi sull’insieme, o proprio sulla cornice, sul funzionamento della giustizia minorile. Immagino sia simile a ciò che si vive in un servizio territoriale, e non solo quelli rivolti all’infanzia. Sporgersi oltre il bordo è uno sport estremo che mette a confronto con se stessi attraverso le vite degli altri.

Benvenuto in tribunale:
qui inizia il tuo viaggio
che non si può fermare.
Procedi con coraggio.

Che tu abbia o no la toga
urge cintura di sicurezza.
Ti travolgerà la foga
e crudeltà e bellezza

della vita che t’inonda,
esce fuori dalle carte,
potente ti circonda
e non arriva e non parte

Ma poi dovrai difenderla
da innumerevoli agguati,
cercare di proteggerla
per tutti i nuovi nati.

Il giudice ha certezza
di tenere la briglia:
ci sia amore e sicurezza
con o senza famiglia.

A volte tutto rotola,
non ti ci raccapezzi
la vita scorre a rivoli
e ha mille ed altri mezzi

però ci sono i giorni
che qualcosa hai realizzato
e subito ritorni
al perché hai incominciato.

Il senso del cammino
è tessere la rete
che accoglie un bambino.
Milioni di comete

su case e grotte e ville
a destar la meraviglia
con milioni di scintille,
ed è la vita che brilla.

Ti dice l’esperienza
e il cervello e il cuore
che questa è un po’ l’essenza
della giustizia “minore”.

Si sa poco o niente della giustizia minorile italiana. Quando se ne parla in tv o sui giornali, quasi sempre si dicono strafalcioni, inesattezze più o meno dolose, generalizzazioni che hanno il solo effetto di approfondire il solco tra le aule giudiziarie e le famiglie. La giustizia minorile italiana non è esente da errori ma è molto diversa da come viene rappresentata di solito. Sarebbe bello che un giorno o l’altro si trovasse il modo per offrirne un’immagine aderente alla realtà.

CONTRO VERSO, la rubrica di Elena Buccoliero con le filastrocche all’incontrario, le rime bambine destinate agli adulti, torna su Ferraraitalia  il venerdì. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

Da domenica 6 giugno aumenta l’offerta dei treni lungo i 46 chilometri del percorso realizzato sull’ex ferrovia Bologna-Verona.

 

Ciclovia del Sole. Da domenica 6 giugno aumenta l’offerta dei treni (con posti bici) lungo i 46 chilometri del percorso realizzato sull’ex ferrovia Bologna-Verona. Corsini: “Sosteniamo il turismo verde e slow nella nostra regione”.

Otto treni aggiuntivi per raggiungere le località del bolognese e del modenese attraversate dalla Ciclovia. In tutto 29 corse a disposizione le domeniche e i festivi. Offerta concordata da Regione e Trenitalia Tper.

Bologna – In bici e in treno, in Emilia-Romagna vince la mobilità dolce. Il tratto della Ciclovia del Sole, inaugurato lo scorso 13 aprile, si arricchisce infatti di nuovi servizi ferroviari fra Osteria Nuova (Bo) e Mirandola (Mo) proprio per permettere, a chi sceglierà di muoversi lungo i 46 chilometri del percorso realizzato sull’ex ferrovia Bologna-Verona, di muoversi in modo sostenibile.

Sono otto i treni aggiuntivi per 144 posti bici in più che a partire da domenica 6 giugno saranno a disposizione di tutti gli amanti delle due ruote, ma non solo, la domenica e nei giorni festivi.

In tutto 29 corse, i cui orari sono già consultabili sui canali di vendita di Trenitalia Tper e di Trenitalia, che saranno effettuate su moderni convogli ETR 350, dotati ciascuno di 18 posti per la bicicletta al seguito.

“Abbiamo deciso di sostenere con convinzione la nuova Ciclovia- afferma l’assessore regionale alla Mobilità, Andrea Corsini– aumentando l’offerta dei treni con posti dedicati alle biciclette. Un modo per rendere più semplice muoversi lungo il nuovo tratto che collega le località del bolognese e del modenese interessate dall’infrastruttura. Anche in questo modo, con nuovi servizi sostenibili, promuoviamo il turismo ‘verde’ e ‘slow’ nella nostra regione”.

Regione Emilia-Romagna e Trenitalia Tper hanno introdotto i nuovi collegamenti a fronte dei numeri in crescita di coloro che, la domenica, scelgono il treno per raggiungere le località attraversate dalla ciclovia – Osteria Nuova, San Giovanni in Persiceto, Crevalcore, San Felice sul Panaro e Mirandola – da dove iniziare o terminare il proprio percorso in bici.

I nuovi treni si aggiungono all’offerta già in programma che, la domenica e nei giorni festivi prevede complessivamente 29 corse e fino a 380 posti bici.

Per viaggiare con la bicicletta – la cui lunghezza non deve superare i due metri – è necessario acquistare oltre al proprio biglietto un supplemento bici valido per l’intera giornata del costo di 3.50 euro.

Viaggiano invece gratuitamente le biciclette pieghevoli, purché chiuse e le cui dimensioni non superino i cm 80x110x45.

 

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia Romagna 4 giugno.

 

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: su quasi 19.500 tamponi eseguiti, 150 nuovi positivi (0,7%). Oltre 1.000 i guariti, calano ancora casi attivi (-973), pazienti in isolamento domiciliare (-938) e ricoveri (-35). Vaccinazioni: oltre 2 milioni e 783mila dosi somministrate.

Il 95,7% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 37,3 anni. Cinque i decessi: 1 a Parma, 3 Bologna e 1 a Ferrara.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 384.514 casi di positività, 150 in più rispetto a ieri, su un totale di 19.498 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,7%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid. Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.

Per tutte le informazioni sulla campagna: https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 2.783.145 dosi; sul totale, 1.023.010 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 41 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 62 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 86 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,3 anni.

Sui 41 asintomatici, 33 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 3 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 2 con gli screening sierologici, 1 tramite i test pre-ricovero. Per 2 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 40 nuovi casi e Modena con 36; poi Forlì (15), Reggio Emilia (12), Rimini (11), Ravenna e Cesena (entrambe 10); seguono Parma e Ferrara (entrambe 5), quindiPiacenza (3) e, sempre con 3 nuovi casi, il Circondario Imolese.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 9.620 tamponi molecolari, per un totale di 4.803.703A questi si aggiungono anche 9.878 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 1.118 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 359.102.

casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 12.214 (-973 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 11.688 (-938), il 95,7% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano cinque nuovi decessi: 1 a Parma (un uomo di 90 anni), 3 a Bologna (una donna di 87 anni, il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Imola, e altre due donne di 89 e 96 anni), 1 a Ferrara (un uomo di 59 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.198.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 78 (-10 rispetto a ieri), 448 quelli negli altri reparti Covid (-25).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 6 a Parma (-1), 9 a Reggio Emilia (invariato), 16 a Modena (-1), 26 a Bologna (-6), 3 a Imola (invariato), 4 a Ferrara (-1), 1 a Ravenna (invariato), 1 a Forlì (invariato), 3 a Cesena (invariato) e 5 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.539 a Piacenza (+3 rispetto a ieri, tutti sintomatici), 28.189 a Parma (+5, di cui 4 sintomatici), 46.772 a Reggio Emilia (+12, di cui 11 sintomatici), 65.398 a Modena (+36, di cui 29 sintomatici), 82.037 a Bologna (+40, di cui 32 sintomatici), 12.588 casi a Imola (+3, di cui 1 sintomatico), 23.102 a Ferrara (+5, di cui 2 sintomatici), 30.358 a Ravenna (+10, di cui 7 sintomatici), 16.949 a Forlì (+15, di cui 11 sintomatici), 19.465 a Cesena (+10, di cui 7 sintomatici) e 36.117  a Rimini (+11, di cui 2 sintomatici).

UN ALTRO INCONTRO
(un racconto)

 

Quasi tutti i posti a sedere della sala grande della libreria Nannini a Milano erano oramai occupati.
Mancava infatti molto poco alla presentazione dell’ultimo romanzo di Edoardo Casati , autore molto amato in città, affermatosi per quel suo raccontar storie ricche di emozioni intense, mai banali.
La conclusione dell’intervento di Edoardo fu accolto da un applauso caloroso da parte di un pubblico molto attento.

La firma delle copie del suo libro aspettava adesso l’autore.
Già si era formata una discreta fila di persone che si sviluppava per tutta la lunghezza della libreria
-A Elena e Daria. Grazie!-
A sentire queste parole Edoardo smise di scrivere la dedica,
alzò gli occhi quasi a volersi sincerare bene della provenienza di quella voce che gli suonava particolarmente familiare.
-Elena! – esclamò sorpreso- ma allora non mi sono sbagliato, sei proprio tu!-
Elena sorrise
– Dai scrivi i nomi che ti ho detto ma, dopo, non scappare!
Ti aspetto qui a pochi passi, mi trovi al Continental, ci prendiamo un caffè insieme-

Edoardo spinse la porta girevole del bar con una certa decisione mentre con uno sguardo veloce passava in rassegna tutte le persone sedute ai tavoli della distesa all’aperto del Continental , ma Elena non c ‘era . In quel momento si sentì chiamare:
– Edoardo, sono qui.. finalmente sei arrivato! Ho trovato due posti nella saletta rossa, di sopra…dai vieni con me-
Elena gli era venuta incontro e insieme si diressero verso la stretta scala a chiocciola di legno che portava ad una piccola sala tappezzata di velluto rosso da dove si godeva una splendida vista sulla piazza principale.
– Qui stiamo più tranquilli. Cosa aspetti a baciarmi?-
Edoardo la guardò sorridendo mentre il viso di Elena si avvicinava al suo.
-Ma come hai saputo?-
-Sei famoso adesso. Te lo avevo detto che le tue cose sarebbero piaciute molto qui.
Ho letto l’articolo sul Corriere di giovedì ed eccomi ,se aspettavo che mi chiamassi tu…-
– Ma sai quante volte ho fatto il tuo numero e poi …-
– Non cambierai mai!- disse Elena con un velo di tenerezza-.ma adesso non mi importa. Piuttosto dimmi: come stai ?-
In quel preciso istante entrò il cameriere
– I signori hanno deciso? Vogliono ordinare.- disse entrando nella saletta .
-Ma siete voi!Che piacere signor Edoardo e signora Elena! quanto tempo è passato…
allora so già cosa portarvi :il solito! Vero?
-No…per me solo un caffè , Mario, doppio però!-
-…per me invece il solito…grazie- disse con un sorriso Elena

– Ma cosa vuoi che ti dica…Sono sceso dal mio rifugio in collina per questa presentazione…sai oggi si fa così…-
– Lo so…questo lo so- lo interruppe Elena- ma intendevo tu come stai?-
– Non sono più abituato a questo genere di domande- rispose Edoardo
– Come sto? Non ci penso. da quando sono rimasto solo passo le giornate a lavorare e faccio anche un po’ di volontariato, ho aperto una specie di doposcuola .Abito adesso in un piccolo borgo e là non c’è nessuno , i ragazzi delle scuole medie cioè non hanno nessuno che li possa aiutare… nulla Do loro una mano coi compiti.
In cambio alcuni mi fanno da guida in montagna, ma ogni anno che passa il percorso diventa sempre più corto e non sono più un ragazzino…
Invece tu ? Fatti guardare…sei sempre molto bella Elena-
– Non vale, tu sei di parte!- disse Elena abbassando lo sguardo- Quindi insomma sei… un orso!
Quello che poi sei sempre stato solo che, almeno fino a quando sei rimasto in città con me, qualche cena, un cinema, il tuo pallosissimo teatro-
– Elena!-
– Oh sì… scusami.- disse con un sorrisetto Elena
– Ma raccontami di te! Perché quella volta non sei venuta? E poi non ti sei più fatta trovare-
disse Edoardo riponendo la tazzina che teneva ancora in mano sul tavolino.
Non fece in tempo ad aggiunger nulla che Elena gli prese la mano adesso libera stringendogliela forte quasi a volerlo rassicurare e disse:
– Lo so che avevamo deciso diversamente…ecco, come al solito adesso piango…uffa!-
Elena accettò con aria rassegnata il fazzoletto offertole da Edoardo
– Adesso ce la faccio….
Dicevo…sono andata a casa a prendere le mie cose, ma una volta là, ricordi? Ti ho telefonato…-
– Ma si… si…ti ho chiesto se potevo venire a prenderti ,ma tu…-
– Ti prego non mi interromper, è già difficile così, molto difficile
Insomma ho voluto sentire la tua voce quasi per trovare la forza .E ti ricordi cosa mi hai detto?-
– Si…anzi no!-
– Mi hai detto che mi amavi e che volevi sposarmi….”basta aspettare!”…solo queste parole-
-Allora ho cambiato idea, non ero più sicura, ero spaventata-
-Ma perché…-
– Non ce la fai proprio a stare zitto vero..
Non volevo il matrimonio, la famigliola felice .Siamo stati insieme tanto tempo e siamo stati bene…liberi…tu avevi i tuoi sogni …non volevo costringerti a cambiarli per me…tu troppo giovane e io avrei solo complicato la tua vita, il tuo avvenire-
-Potevi almeno chiedermelo…-
– Per sentirmi dire cosa? Che saresti stato un marito e un padre premuroso e attento? Che avresti abbandonato i tuoi progetti e cercato un lavoro qualunque subito, che avresti rinunciato a tutto per me? No grazie, non me la sono sentita-

Edoardo stette alcuni secondi in silenzio
-Hai trovato quello che cercavi?-
– Ho trovato Daria mia figlia…-
-Ti sei sposata?-
-Si…-
-Sei felice?-
-Si…-

Elena non aveva ancora staccato la sua mano da quella di Edoardo fino a quel momento.
Quasi istintivamente a quell’ultima domanda la lasciò.
Prese la sua borsetta e tirò fuori un pacchetto.
-Tieni questo è per te-
Edoardo ancora tutto concentrato sulle parole appena dette, senza dir nulla prese il regalo e aprì il pacchetto.
Era un album.
Un album di fotografie, immagini del tempo passato insieme.
Elena si alzò e si sedette in silenzio vicino a lui.

– Mi dispiace disturbarvi..- disse il cameriere entrando nella saletta – ma siamo proprio in chiusura…
– Ma certo Mario, adesso andiamo via subito-
Uscirono lasciando su quel tavolino non solo uno scontrino pagato.

-Deve aver piovuto…-
disse Elena allacciandosi anche gli ultimi bottoni del soprabito per tener lontana un’ aria fredda che adesso le pungeva il viso.
-Dai, cosa dici se facciamo ancora due passi…non è tardi-
-Volentieri…anche perché ti devo ancora chiedere un piacere-
-Cosa mi devi chiedere…dimmi tutto-
– Beh…non è semplice…-
– Se è una domanda di matrimonio me la hai già fatta quaranta anni fa!-disse Elena sorridendo
– E ti ho fatta scappare! No, ho bisogno di te qui adesso…di un accompagnatore per essere precisi-
-Un accompagnatore… un viaggio? Magnifico…e dove ? Montagna come al solito?-
Edoardo la guardò.
Il suo viso assunse una espressione che Elena non riconobbe come una delle solite di Edoardo
-Cosa c’è…non capisco-
– Non posso andarci da solo.È necessario che mi accompagni qualcuno…È tanto che ci penso e
adesso ho deciso. La vita non mi interessa più…da alcuni anni lotto con una malattia mi sta divorando…giorno dopo giorno.. mi sono rivolto ad una clinica oltre confine…-
Edoardo continuò ancora a parlare, ma la mente di Elena si rifiutava di accogliere le sue parole, le respingeva …la testa adesso le girava..
Purtroppo aveva capito bene.
Implacabili le parole di Edoardo continuarono a colpirla
– Devo essere là lunedì prossimo all’ora di pranzo…
Non ho neppure la macchina!-

Edoardo alla fine tacque.
Elena voleva chiedergli tutto e non disse nulla.

Per la strada non passava nessuno.
Elena cercava qualsiasi cosa che le permettesse di scappare, ma tutto intorno a loro era come se si fosse fermato.
Si sedettero lì vicino, su una panchina di legno ancora un po’ bagnata di fronte ad un parco .
– Se non fosse tutto così assurdo ci sarebbe da …-
-Cosa vuoi dire Elena?
-Voglio dire che io ero venuta per chiedere a te… io a te …-
-Cosa volevi chiedermi?
– Ma adesso non riesco…sono sconvolta…-
-Dimmi di cosa hai bisogno, ti serve del danaro…io non ho problemi…lo sai…adesso me lo posso permettere-
-Macche’ danaro…assurdo…non ci vediamo da una vita e tu la prima volta che ci incontriamo cosa mi chiedi? Di….-
Elena non trattenne più il suo pianto
– E io invece che vorrei vivere…che mi sveglio di notte angosciata con l ‘incubo di non vedere più mia figlia…che respiro ogni giorno questa aria come se fosse l’ultima…-
– Ma cosa hai? – chiese Edoardo prendendole una mano
– Tieni leggi tu stesso-
Elena prese dalla borsetta una lettera di dimissioni del San Camillo.
Edoardo la aprì nervosamente e lesse tutto di un fiato la descrizione dell’ evoluzione di un sospetto melanoma e la richiesta di una operazione chirurgica immediata.
– Ero venuta per averti vicino…ai miei non ho detto nulla…aspetto prima l’ esito dell’intervento e dell’esame istologico…inutile allarmarli prima, ma ho paura…tanta Edoardo…anzi sono decisamente terrorizzata…
Tu sei l’unico che può starmi accanto adesso, sei sempre stato con me anche quando eri lontano…poi però dall’anno scorso più nulla. Adesso ho capito…allora ti sono venuta a cercare
Ma io non sapevo …scusami.. però non riesco ad accompagnarti…e poi cosa mi fai dire! Non voglio farlo, non lo farei mai!-

Mentre Elena parlava Edoardo non era riuscito a guardarla negli occhi.La ascoltava facendo ben attenzione a non incrociarne lo sguardo.
La vita ancora una volta aveva rovesciato i suoi progetti.
Dall’addio di Elena era nato il suo successo come scrittore e adesso dalla sua richiesta, una domanda di aiuto di Elena
Mentre rifletteva sull’assurdità della situazione che si era venuta a creare si sentì come portato fuori da quel suo bisogno ossessivo di porre una fine a tutto ciò che lo aveva perseguitato negli ultimi tempi fino a fargli perdere ogni interesse per la vita.
– Non c ‘è tempo da perdere Elena…- alla fine disse Edoardo- lasciami due giorni…devo sistemare tutto ancora una volta…ancora una volta mi cambi la vita… mi servono due giorni ..solo questo-

Quindi si avvicinò ad Elena e, come aveva sempre fatto con lei, le passò dolcemente una mano aperta sulla fronte diverse volte come per mandarle via i pensieri e le preoccupazioni.

Elena a quel gesto dimenticato ma così familiare alzò il suo viso e gli sorrise.

– Non scappo più…rimango qui con te…come ho sempre fatto…faremo questa cosa insieme…non sei sola Elena e, anche se me lo ero dimenticato, non lo sono neppure io

Giornate Europee dell’Archeologia 2021 a Comacchio.

 

Comunicato stampa Comune di Comacchio.

Una tre giorni archeologica a Comacchio dal 18 al 20 giugno:

Dal 2009 il Ministero della Cultura francese, con la collaborazione dell’Istituto nazionale di ricerca archeologica preventiva, ha istituito le Giornate Nazionali per l’Archeologia, poi divenute dal 2019 Les Journées Européennes de l’Archéologie(JEA), grazie all’adesione di altri 27 paesi.

Scopo di questa manifestazione, che si tiene ogni anno il terzo weekend di giugno, è svelare al pubblico il patrimonio archeologico e i retroscena di questo settore, mediante l’organizzazione di attività destinate ai non addetti ai lavori.

Anche per il 2021 il Ministero della Cultura ha aderito alle Giornate Europee dell’Archeologia (GEA), invitando quanti operano in ambito archeologico a impegnarsi per la diffusione dell’archeologia e la conoscenza delle realtà antiche – tutte le iniziative 2021 potranno esser realizzate sia in presenza che in streaming e seguite sulla piattaforma #archeorama – .

Il Comune di Comacchio, Assessorato alla cultura – Direzione Museo Delta Antico ha deciso di rispondere all’invito, organizzando una tre giorni archeologica” (18- 20 giugno 2021), che si svolgerà tra la Sala Polivalente San Pietro, il pronao del Museo Delta Antico e nel Parco Archeologico Open Ait di Stazione Foce nelle Valli di Comacchio.

La mission è quella di rendere edotto il grande pubblico sulle ultime scoperte archeologiche avvenute nel territorio comacchiese, aggiornarlo sulle pubblicazioni più recenti e coinvolgerlo nella scoperta dell’archeologia sperimentale con la ricostruzione delle abitazioni di Spina.

La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara sarà partner dell’iniziativa, cui collaborerà anche la Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia Patria.

PROGRAMMA:

18 giugno, ore 16, Sala Polivalente San Pietro, via Agatopisto 7

Dialoghi con il territorio.

Lo scavo dell’edificio ellenistico di Strada Fiume, presentazione dei dati preliminari.

Interverranno:

Sara Campagnari, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, Claudio Negrelli, Roberto Rizzo e Marco Palmieri di Phoenix Archeologia S.r.l.

Partecipazione su prenotazione (MAX 100 posti).

19 giugno, ore 17.30, Pronao dell’Ospedale degli Infermi, sede del Museo Delta Antico

Presentazione del volume Ambiente e società antica. Temi e problemi di geografia storica padano- adriatica , Atti della Giornata di Studi in ricordo di Nereo Alfieri, Ferrara, 10 dicembre 2015, Atti e Memorie della Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia Patria, s. IV, vol. XXV (2020).

Saranno presenti Franco Cazzola, Presidente della Deputazione, e Alberto Andreoli, curatore del volume.

20 giugno, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19,Valli di Comacchio, Stazione Foce – Parco Archeologico Open Air

Visite guidate al cantiere del Parco Archeologico Open Air con la ricostruzione delle abitazioni dell’anticaCittà di Spina.

A cura di Marco Bruni, archeologo del Comune di Comacchio.

 

Fiumi, montagna e costa: dall’Emilia oltre 38milioni di euro nei prossimi tre anni per la manutenzione del territorio.

 

Difesa del suolo. Fiumi, montagna e costa: dalla Regione oltre 38milioni di euro nei prossimi tre anni per la manutenzione del territorio. Priolo: “Dalla cura del territorio dipende buona parte della prevenzione dei rischi, obiettivo al centro della strategia regionale di difesa del suolo e della costa”.

Nel 2021 investimenti per circa 20 milioni di euro, tra risorse fresche per 149 interventi e cantieri già programmati. Risorse aumentate di oltre 6 milioni rispetto al triennio precedente. Il dettaglio per provincia del Programma regionale 2021-2023.

Bologna – Dalla montagna al litorale, senza dimenticare i corsi d’acqua. La Regione mette in campo un nuovo pacchetto di opere per consolidare i versanti a tutela dei centri abitati e delle persone, rinforzare le difese di fiumi e torrenti anche attraverso tecniche di ingegneria naturalistica, intervenire contro l’erosione delle spiagge per proteggere la costa dell’Emilia-Romagna.

Sono le priorità al centro del Programma di prevenzione del dissesto idrogeologico e di difesa del suolo e della costa, approvato dalla Giunta regionale e finanziato con 38 milioni e 500mila euro per il triennio 2021/2023.

“La manutenzione è cura del territorio- l’assessore regionale Ambiente e Protezione civile, Irene Priolo-. Da qui passa buona parte della prevenzione dei rischi, che è l’obiettivo al centro della strategia regionale di difesa del suolo e della costa. Per questo nel 2021 si è raggiunto l’importante obiettivo di aumentare di oltre 6 milioni e mezzo i fondi a disposizione rispetto al triennio precedente: un chiaro segnale della svolta impressa dalla Regione in un settore chiave per la crescita delle comunità e la sostenibilità ambientale”.

Solo per il 2021 ammontano, infatti, a quasi 20 milioni le risorse a disposizione per la manutenzione del territorio: si tratta di 11 milioni di euro (10.983.600) stanziati con il bilancio regionale annuale che finanziano un pacchetto di 149 interventi, a cui si affiancano circa 9 milioni di euro (8.778.484) per cantieri già programmati negli ultimi anni e che troveranno realizzazione concreta nel 2021. Il Piano è realizzato dalla Regione tramite l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.

In particolare, 5 milioni 507 mila euro verranno impiegati per la sistemazione dei corsi d’acqua con opere di difesa delle sponde, attività di controllo delle tane degli animali fossori e tagli alla vegetazione. Un altro milione e 200 milaeuro servirà per interventi di pulizia delle aree demaniali e degli argini per garantire il passaggio a persone e mezzi di controllo. Un milione e 850mila euro, la seconda voce di spesa, sarà impiegato per interventi di ripascimento e difesa della costa. Un milione e 642.500 euro sarà impiegato per rinforzare e consolidare i versanti con opere di sostegno e drenaggi. Infine, circa 782mila euro sosterranno l’esecuzione di rilievi topografici e indagini per ottimizzare gli interventi, oltre alla manutenzione di impianti e natanti per la navigazione interna.

Per quest’anno i finanziamenti alle province emiliano-romagnole sono così ripartiti: agli interventi in provincia di Bologna sono destinati 2 milioni e 97mila euro; 1 milione e 17mila euro andranno alla provincia di Ferrara mentre quella di Forlì-Cesena avrà risorse pari a 1 milione e 510 mila euro.

Ai lavori in provincia di Modena vanno finanziamenti per 1 milione e 12mila euro; in provincia di Parma sono destinati finanziamenti per 987.500 euro e in quella di Piacenza andranno circa 1 milione e112 mila euro. Infine, a Ravenna sono assegnati fondi per 1 milione e 52 mila euro; Reggio Emilia potrà contare su circa 1milione e 12 mila euro mentre Rimini avrà risorse pari a circa 1 milione e 181 mila euro.

Mobilità: Lavori sulla superstrada Ferrara-Lidi.

 

Mobilità. Lavori sulla superstrada Ferrara-Lidi, Corsini: “Abbiamo ottenuto da Anas l’accelerazione del cantiere e poi stop manutenzioni fino a settembre. Decisione imprescindibile per la ripartenza della stagione estiva e del turismo”.

L’assessore: “Gli interventi di manutenzione vanno garantiti per la sicurezza dei viaggiatori, ma i lavori vanno programmati tenendo conto dell’impatto sul tessuto economico e produttivo che comportano. Abbiamo sostenuto le richieste degli amministratori e delle imprese ferraresi. I lavori saranno svolti anche di notte”.

Bologna – “Abbiamo chiesto e ottenuto da Anas l’accelerazione del cantiere, con lavori anche notturni, e poi lo stop ad altri lavori programmabili fino a settembre. Non era infatti accettabile che ancora una volta la Società programmasse opere di manutenzione sulla Superstrada che da Ferrara porta al mare all’inizio della stagione estiva. Un fatto che, se era discutibile gli anni scorsi, quest’anno era ancora più improponibile perché andava a ostacolare la ripartenza proprio nel momento in cui, grazie alla campagna vaccinale, stiamo iniziando a vedere la luce e stiamo intensificando gli sforzi per accogliere i turisti sulle nostre spiagge. Le strade ovviamente vanno rese sicure, le manutenzioni devono essere fatte, ma i lavori devono essere programmati tenendo conto dell’impatto sul tessuto economico e produttivo che comportano. E ora non possiamo davvero giocarci in questo modo la carta dell’ospitalità”.

Così l’assessore regionale a Infrastrutture e Turismo, Andrea Corsini, interviene sulla programmazione dei lavori di manutenzione straordinaria da parte di Anas che stanno provocando non poche difficoltà alla mobilità sulla Superstrada ferrarese con code chilometriche nei week end.

“Ho chiesto ai vertici di Anas di risolvere il più velocemente possibile la situazione- prosegue Corsini– e ho avuto rassicurazione sulla chiusura a breve del cantiere che sta provocando disagi soprattutto nei fine settimana quando tante famiglie si spostano per raggiungere la Costa. Abbiamo sostenuto le giuste richieste degli amministratori e delle imprese ferraresi. Nessun ostacolo può, in questo momento, frapporsi al bisogno di ripartire che ha la nostra regione”.

 

Infrastrutture: Ricostruzione del ponte Leonardo da Vinci di Sasso Marconi (Bo) e viabilità.

 

Infrastrutture. Ricostruzione del ponte Leonardo da Vinci di Sasso Marconi (Bo) e viabilità, Corsini: “Programmato un incontro urgente in Prefettura con Anas, Città metropolitana di Bologna e Comune di Sasso Marconi per fare il punto della situazione. Già chiesto il commissariamento dell’opera al ministero delle Infrastrutture per accelerare i tempi di rifacimento del ponte”.

Martedì 8 giugno l’incontro voluto dalla Regione per portare sul tavolo i problemi legati alla sicurezza e alla mobilità dell’area. La richiesta di commissariamento dei lavori sul ponte per accelerare il cronoprogramma comunicato da Anas che, ad oggi, prevede l’affidamento per l’intervento definitivo nella primavera 2022 e la conclusione dell’opera nella primavera 2024.

Bologna – “La situazione della Porrettana non può aspettare ancora. Per questo, d’accordo con il sindaco Merola, abbiamo deciso di convocare martedì prossimo Anas, insieme al Comune di Sasso Marconi, in un incontro in Prefettura. È necessario fare il punto sulla sicurezza e sui problemi mobilità di una zona importante, dal punto di vista economico e turistico, del bolognese. E intanto resta il nostro pressing sul ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili perché inserisca la ricostruzione del ponte da Vinci tra le opere commissariate: tre anni di lavoro per quell’arteria sono improponibili”.

Così l’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini annuncia l’incontro in Prefettura che l’8 giugno vedrà riuniti Regione, Città metropolitana di Bologna, Comune di Sasso Marconi (Bo) e Anas per fare il punto della situazione sui tempi dei lavori allo scavalco sul Reno -chiuso dallo scorso febbraio a causa delle precarie condizioni del cemento che ne sostiene l’arcata – e sui problemi al traffico per chi viaggia sulla strada statale Porrettana vecchia e nuova, compresi i collegamenti stradali e autostradali dell’area.

Nel frattempo, per accelerare i tempi di ricostruzione del Ponte da Vinci rispetto al cronoprogramma ordinario dei lavori comunicato da Anas e che, ad oggi, prevede l’affidamento per l’intervento definitivo nella primavera del 2022 e la conclusione dell’opera nella primavera del 2024, la Regione ha già chiesto il commissariamento dell’infrastruttura alministro Giovannini.

“Certamente, e come già ribadito più volte, la ricostruzione del Ponte da Vinci è un intervento di vitale importanza per ripristinare la sicurezza e i flussi di traffico del sistema viario di Sasso Marconi- continua Corsini-. Serve quindi agire in fretta per velocizzare i tempi dei lavori e, nel frattempo, valutare insieme le soluzioni più efficienti ed efficaci per ridurre il più possibile i disagi che i viaggiatori stanno riscontrando ormai da mesi”.

Ripresa: Mano tesa alle oltre mille startup innovative dell’Emilia-Romagna per crescere e rafforzarsi.

 

Ripresa. Mano tesa alle oltre mille startup innovative dell’Emilia-Romagna per crescere e rafforzarsi: nuovo bando della Regione da 2,5 milioni di euro per progetti su transizione digitale, ecologica e salute. Un terzo delle risorse per l’industria culturale e creativa. Bonaccini-Colla: “Sosteniamo giovani che puntano su ricerca e innovazione per creare buona occupazione e dare all’Emilia-Romagna maggiore vitalità e attrattività”.

In Italia una startup innovativa su 8 è emiliano-romagnola. Contributi a fondo perduto fino a un massimo di 150mila euro. Le domande, online, dal 22 giugno al 29 luglio 2021.

Bologna – Un ulteriore investimento sulle startup per sostenere la nascita di nuove imprese innovative e tecnologiche, o rafforzare quelle già esistenti, compreso il settore culturale della creatività. Questo con progetti che dovranno dimostrare un concreto impatto sui temi della transizione digitale, energetica o ecologica, salute, creatività, rispondendo, al contempo, alle nuove sfide che l’economia post pandemia si trova ad affrontare.

Sono questi gli obiettivi del nuovo bando approvato nel corso dell’ultima seduta dalla Giunta regionale che stanzia 2,5 milioni di euro, con risorse europee Por-Fesr 2014-2020, per favorire l’insediamento e il consolidamento di giovani imprese in grado di offrire al mercato prodotti, servizi e sistemi di produzione ad elevato contenuto innovativo. Delle risorse messe a disposizione, 700mila euro sono riservati alle imprese appartenenti in via esclusiva al settore dell’industria culturale e creativa e ad alta intensità di conoscenza.

I soggetti che potranno presentare domanda sono le oltre mille startup dell’Emilia-Romagna (1.043 su un totale di 13 mila in Italia): si tratta di imprese con meno di 5 anni di vita, che non distribuiscono utili e che investono quote importanti del fatturato in ricerca e sviluppo, impiegando laureati e depositando brevetti. Le domande vanno presentate esclusivamente sul portale informatico Sfinge della Regione dal 22 giugno al 29 luglio 2021: le iniziative progettuali dovranno concludersi entro il 31 ottobre 2022.

“Continuiamo a rivolgere molta attenzione ai giovani che creano lavoro, realizzando nuovi prodotti, servizi e sistemi di produzione a elevato contenuto innovativo, guardando al futuro- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Per questo puntiamo a sostenere concretamente quelle iniziative imprenditoriali frutto di creatività, innovazione, fattività di ricerca. La nascita di imprese innovative è una condizione fondamentale per creare nuova e buona occupazione e per dare al sistema produttivo dell’Emilia-Romagna maggiore vitalità e attrattività”.

Inoltre, aggiunge l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, “l’obiettivo è quello di sostenere lo sviluppo e il consolidamento nel territorio regionale di startup in linea con le traiettorie della Strategia di specializzazione intelligente che contribuiscano al posizionamento competitivo dell’Emilia-Romagna e delle sue filiere industriali e produttive in ambito internazionale. Startup in grado di generare nuove opportunità occupazionali anche attraverso la valorizzazione delle conoscenze e delle competenze tecnologiche e imprenditoriali generate nelle Università e nelle organizzazioni di ricerca presenti in regione”.

Una delle novità dell’edizione 2021 del Bando regionale, riguarda il coinvolgimento degli incubatori e acceleratori di start up. Tali soggetti, fondamentali per sostenere la nascita e lo sviluppo di queste imprese, potranno accompagnare la presentazione dei progetti con una relazione che attesti il loro percorso e aumenti la loro credibilità.

Il bando:

Si potranno ottenere contributi fino ad un massimo di 150.000 euro per progetti che prevedono lo sviluppo produttivo dei risultati di ricerca, oppure per l’adattamento dei nuovi prodotti/servizi alle esigenze dei committenti, o ancora per l’attuazione di piani industriali in grado di far crescere l’impresa anche attraverso il posizionamento nei mercati esteri. L’investimento complessivo per la realizzazione dei progetti proposti dovrà avere una dimensione finanziaria non inferiore a 100mila euro ridotta a 50mila per le industrie culturali e creative e di innovazione nei servizi. Il contributo, a fondo perduto, partirà dal 60% delle spese ammissibili e potrà salire sino al 75% in presenza di premialità quali l’incremento occupazionale, la prevalenza giovanile o femminile, oppure la localizzazione nelle aree montane della Regione.

Per informazioni relative ai contenuti e alle prescrizioni previste dal bando, nonché chiarimenti e comunicazioni, sono a disposizione il portale http://fesr.regione.emilia-romagna.it/, nella sezione dedicata al bando oppure lo Sportello Imprese (dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13, tel. 848800258)e-mail: infoporfesr@regione.emilia-romagna.it .

I risultati precedenti:

Nel quinquennio 2016-2020 sono stati stanziati 15 milioni di euro di Fondi europei-Por Fesr per sostenere startup innovative in Emilia-Romagna. Sono 123 le giovani imprese sostenute. L’Emilia-Romagna è tra le regioni con le politiche più avanzate in termini di startup innovative. Qui si trova una startup innovativa su otto tra tutte quelle italiane iscritte al Registro delle Camere di Commercio (complessivamente le startup sono 1.043 in Emilia-Romagna su un totale in Italia di 13.172).

L’Emilia-Romagna è inoltre dotata di una rete strutture di supporto alle start up composta da oltre 90 soggetti attivi sul territorio, il tutto raccordato da www.emiliaromagnastartup.it, portale che offre servizi on e off line alle giovani imprese emiliano-romagnole.

Covid, Fials: Troppi 66mila sanitari precari per emergenza, contratti degni segnale di civiltà.

 

Comunicato stampa FIALS.

Covid, Fials: Troppi 66mila sanitari precari per emergenza, contratti degni a operatori è segnale di civiltà.
4 giu. – “Stanno traghettando l’Italia fuori dall’emergenza con un’opera incessante da oltre 15 mesi: prima hanno allestito reparti in tempi record per i malati Covid, battendosi contro il virus anche senza protezioni adeguate, sotto organico e dimostrando un coraggio da leoni, poi si sono arruolati nella campagna vaccinale, alcuni persino volontari nei giorni di riposo pur di partecipare all’impresa di immunizzare la popolazione. Sono i nostri operatori sanitari, che qualche giorno fa abbiamo visto premiati con onorificenze al merito dal Capo dello Stato. Ma rimane vergognosamente basso il trattamento stipendiale riservato loro: con 1.400 euro al mese, gli infermieri faticano da anni ad affrontare il quotidiano, in più ora c’è un esercito di oltre 66mila precari, certificati dalla Corte dei conti, che ha calcolato solo 17.151 tempi indeterminati assegnati a medici, infermieri e altre professioni sanitarie su un totale di 83.180 assunti per l’emergenza. Una cosa inaccettabile”. Così Giuseppe Carbone, segretario generale della Fials.
Nel dettaglio, su 31.990 unità di personale infermieristico assunto, 8.757 sono a tempo indeterminato, e su 21.414 medici solo 1.350. Stessa scena per quanto riguarda le altre professioni sanitarie, che vedono 7.044 assunzioni vere a fronte dei 29.776 reclutamenti per la pandemia.
“Dall’elaborazione dei dati recentemente pubblicati – prosegue Carbone – emergono scelte miopi e prive di avvedutezza politica da parte delle varie aree geografiche coinvolte. In particolare le isole svettano per colpevole penuria di contratti stabili con 2.550 infermieri reclutati, di cui solo 5 assunti a tempo indeterminato. Mentre per le altre professioni sanitarie si registra l’indecenza di 2 assunzioni definitive su 4.013 reclutamenti”. Anche “il Sud si attesta su numeri davvero spaventosi con 690 contrattualizzati a tempo indeterminato a fronte di 8.085 reclutamenti”.
“Inutile lamentarci – osserva il segretario generale Fials – che i nostri giovani se ne vadano all’estero e che nel Paese cresca la denatalità: è chiaro che tutti i proclami e le dichiarazioni d’intenti cui abbiamo assistito negli scorsi mesi non hanno portato nessun reale cambiamento”.
Ma per dovere di cronaca vediamo come si sono comportate anche le altre aree del paese. Secondo la Corte dei conti: nel Nord Ovest su 7.032 infermieri reclutati per la pandemia, abbiamo 1.144 tempi indeterminati; il Nord Est ha assunto in modo definitivo 3.370 infermieri su 7.567; mentre il centro Italia ha reclutato 6.756 di cui 3.548 tempi indeterminati. Anche i dati delle altre professioni sanitarie seguono un andamento similare e non incoraggiano affatto: nel Nord Ovest il rapporto tra assunti a tempo e stabilizzati è di 7.666 a 405, nel Nord Est di 5.381 a 2.119, e nelle regioni centrali di 5.403 a 1.953.
“Sono stati creati posti di lavoro senza futuro – rimarca Carbone – ma non possiamo permetterci di perdere il patrimonio di esperienza e professionalità costituito da decine di migliaia di precari tra infermieri, oss, tecnici, professionisti, ostetriche, personale amministrativo e di assistenza, indispensabile per mandare avanti i servizi alla salute e realizzare l’ambizioso disegno del Pnrr. Soprattutto trovo inappropriato che si vedano negata qualunque certezza dopo oltre un anno di trincea”. “Vengano completate le ricognizioni non ancora effettuate dei necessari fabbisogni di personale nelle aziende ospedaliere e sanitarie – conclude – anche tenendo conto dei pensionamenti che si prevedono per l’anno in corso. Occorrono stime con il più davanti per rafforzare il SSN e rispondere alla domanda di sicurezza dei cittadini che tutti consideriamo ineludibile”.

 

Giornata Mondiale dell’Ambiente: il Gruppo Hera sceglie 24 giovani menti per costruire insieme la città del futuro.

 

Comunicato stampa Gruppo Hera.

La multiutility festeggia la ricorrenza di domani, che ci ricorda l’importanza dell’impegno quotidiano per costruire già oggi il nostro futuro sostenibile, alleandosi con le nuove generazioni. La maratona di idee HERAthon ha decretato infatti i membri del team creativo GenHERAtion On Board che saranno guidati dall’architetto Mario Cucinella.

La ripetitività di alcuni appuntamenti sul calendario ha un preciso significato: consente e talvolta impone di ritagliarsi del tempo per riflettere sul significato di gesti e impegni quotidiani. E soprattutto sul loro scopo. È così anche e soprattutto per la Giornata Mondiale dell’Ambiente, che ricorre domani 5 giugno, e che dirotta l’attenzione di tutto il mondo sui temi ambientali, a partire da sostenibilità ambientale, transizione energetica e resilienza. Tutti concetti e impegni centrali, che hanno però bisogno di gambe per camminare. Le Nazioni Unite, infatti, dedicheranno questa giornata alla riflessione sulla centralità delle nuove generazioni per la restaurazione di un equilibrio climatico, l’unica strada per un domani sostenibile.

Con la medesima convinzione il Gruppo Hera, da sempre impegnato per la tutela del Pianeta e dei territori in cui opera, ha deciso quest’anno di fare qualcosa in più, per dimostrare la volontà di coinvolgere le comunità locali servite. Si è svolta infatti ieri in diretta streaming dalle 9 alle 21 la maratona HERAthon, durante la quale ragazzi tra i 20 e 28 anni si sono sfidati a colpi di idee per risolvere i problemi più disparati e complessi con altrettante proposte innovative. Grazie a questo appuntamento, la multiutility ha selezionato 24 giovani emiliano-romagnoli, il team creativo GenHERAtion On Board, che – guidati dall’architetto Mario Cucinella – avranno il compito di progettare soluzioni sostenibili per la città del futuro. Un appuntamento che ha confermato la validità e la creatività dei giovani sui temi ambientali, tanto da spingere la multiutility a premiare un team in più del previsto: sette in totale.

Il Gruppo Hera, con questo progetto e in questa ricorrenza, conferma ancora una volta la volontà e l’impegno per la tutela del Pianeta, che si è strutturato nel tempo su tre direttrici: perseguimento della neutralità di carbonio, rigenerazione delle risorse ed economia circolare, abilitazione alla resilienza e innovazione. Tutto, tenendo saldi tre principi guida, riassumibili in 3P: Pianeta, Prosperità e Persone. Queste ultime non solo come fruitrici di servizi e soluzioni, ma soprattutto come vere protagoniste del domani, da coinvolgere, informare e sensibilizzare.

Nella stessa ottica si inserisce l’impegno dell’azienda per dialogare con i territori, puntando a offrire contenuti autorevoli e ingaggiando interlocutori di alto profilo. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, continua infatti la collaborazione con il meteorologo Luca Mercalli, il volto principale della campagna RigenerAzioni del Gruppo Hera.

 

Politiche per le Pari Opportunità: Con il Progetto Inclusiv@ Unife si aggiudica il Premio GED della Regione Emilia-Romagna

 

Comunicato stampa Università degli studi di Ferrara.

L’Università di Ferrara si contraddistingue ancora in merito alle politiche per le pari opportunità e per le disabilità, aggiudicandosi il Premio GED – Gender Equality and Diversity Label con il progetto “Inclusiv@”serie di seminari per riflettere sui temi dell’uguaglianza e dell’inclusione, in spazi fisici non universitari e in forma digitale per essere più vicini alla cittadinanza e comprendere un pubblico più ampio.

Il Premio, promosso dall’Assemblea legislativa regionale tramite la Commissione per la parità e per i diritti delle persone, è conferito ai migliori progetti riferiti ad azioni per le pari opportunità e per il contrasto a ogni discriminazione e alle diverse forme di violenza.

Il riconoscimento rientra nell’ambito del  Premio “ER.RSI Innovatori Responsabili 2020”, istituito dalla Regione Emilia-Romagna per la responsabilità sociale d’impresa e l’innovazione sociale. Giunto quest’anno alla VI edizione e finalizzato alla promozione di iniziative coerenti con gli obiettivi di sostenibilità indicati dall’ONU con l’Agenda 2030, il Premio Innovatori Responsabili è rivolto alle imprese di ogni settore e dimensione, agli enti locali, alle associazioni d’imprese senza scopo di lucro e, da quest’anno, anche a professionistiScuole superiori e Università.

38 i progetti premiati, scelti tra 141 progetti candidati per otto categorie da tutta l’Emilia-Romagna, tra cui quello di Unife, che ha focalizzato l’attenzione sulle persone che incontrano maggiori barriere nel godere di una cittadinanza “in senso pieno”, a causa di molteplici forme di esclusione e discriminazione: bambine/i, persone con disabilità, migranti, persone LGBT+, donne.

Rifiuti elettronici, cinque azioni per aiutare il pianeta.

 

Comunicato stampa Ecolight: Eo Ipso.

Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE, ricorda come, dove e perché è importante conferire correttamente televisori, smartphone, frullatori e lampadine che non funzionano più.

Contribuire al ripristino dell’ecosistema significa anche assicurarsi che i propri rifiuti seguano una corretta  strada di raccolta, recupero e smaltimento evitando così che possano essere dispersi. In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, che si celebra il 5 giugno fin dal 1972 e che si prefigge non solamente di richiamare l’attenzione pubblica sulle questioni ambientali, ma di indicare delle azioni concrete che possano contribuire al miglioramento dell’ambiente stesso, il consorzio Ecolight pone l’accento sui rifiuti elettronici. Una tipologia di scarti che sta crescendo a ritmi sostenuti e che rappresenta una vera sfida ambientale per le potenzialità di recupero che ha. «Solamente il 20% dei RAEE segue un iter corretto. Il resto finisce nella raccolta indifferenziata oppure, nel peggiore dei casi, viene esportato illegalmente», osserva Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti. «Conoscere il valore ambientale di questi rifiuti, ma soprattutto assicurarsi che questi siano conferiti correttamente è un impegno che ci deve vedere tutti coinvolti se vogliano contribuire in modo fattivo alla tutela del nostro pianeta».

Nel rispetto delle indicazioni della Giornata mondiale dell’Ambiente, Ecolight ricorda le azioni concrete che possono dare una mano al miglioramento dell’ambiente. In cinque punti, le indicazioni su come gestire frigoriferi, frullatori, smartphone e lampadine a risparmio energetico non più funzionanti:

1. innanzitutto, i RAEE possono essere portati direttamente alla piazzola ecologica del proprio comune. Qui ci saranno cinque contenitori dove conferire rispettivamente: frigoriferi e congelatori, forni e lavatrici, schermi e televisori, piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo e lampadine a risparmio energetico e a fluorescenza;
2. è bene ricordarsi che, al momento dell’acquisto di una nuova apparecchiatura, è possibile consegnare gratuitamente al rivenditore (negozio o portale e-commerce) l’apparecchiatura vecchia non più funzionante secondo il principio dell’Uno contro uno;
3. i RAEE di piccole dimensioni, ovvero fino a 25 cm, possono essere consegnati in negozio anche senza alcun obbligo di acquisto (principio dell’Uno contro zero). Questo vale per i negozi con una superficie di vendita di apparecchiature elettroniche superiore ai 400 mq;
4. le lampadine a incandescenza e quelle alogene non sono RAEE, devono quindi essere messe nel sacco della raccolta indifferenziata;
5. è bene togliere le pile da ogni apparecchiatura elettrica prima di buttarla. Le pile esauste devono essere conferite negli appositi contenitori che si trovano nelle ecoisole comunali oppure in prossimità di alcuni esercizi commerciali.

«Un corretto conferimento dei RAEE è un primo passo per voler bene all’ambiente, conclude Dezio. «I rifiuti elettronici sono composti per oltre il 90% del loro peso da materiali che possono essere recuperati e riciclati permettendo così dei risparmi in termini di reperimento delle materie e di limitare le emissioni di Co2 in atmosfera».

 

Ecolight – Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei RAEE, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight raccoglie oltre 1.900 aziende ed opera in una logica di contenimento dei costi e rispetto per l’ambiente. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di RAEE.

 

Difesa: Sottosegretario Pucciarelli, auguri al Corpo Sanitario dell’Esercito.

 

Comunicato stampa Ministero della difesa.

“Rivolgo a tutto il personale del Corpo Sanitario dell’Esercito i miei sinceri auguri per il loro 188° anniversario ed un ringraziamento per lo straordinario sostegno fornito al Paese, soprattutto nel corso di questa emergenza sanitaria.” – rende noto il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli, in occasione di questa ricorrenza.

“Da 188 anni il personale del Corpo Sanitario dell’Esercito rappresenta una risorsa preziosa che ha dimostrato tutta la sua professionalità non solo in campo militare ma, come avvenuto nel corso di questa pandemia, anche nel più ampio contesto del Servizio Sanitario nazionale.

I nostri medici, infermieri e aiutanti di sanità con le stellette esprimono ogni giorno la loro elevata professionalità sia in Patria sia nell’ambito di numerose missioni internazionali, riscuotendo l’apprezzamento della collettività. Un consenso unanime che gli italiani hanno espresso alla Sanità Militare impegnata fin dal primo giorno di questa emergenza sanitaria a supporto del Paese.

L’allestimento in tempi record di alcuni Ospedali da Campo, lo straordinario lavoro del personale del Centro Ospedaliero Militare di Milano e del Policlinico Militare del Celio, così come il fondamentale supporto dei medici militari a favore dei colleghi del Servizio Sanitario Nazionale, sono solo alcuni esempi che descrivono la professionalità e la dedizione del personale sanitario dell’Esercito, a cui va la gratitudine di tutti gli italiani.”- conclude il Sottosegretario Pucciarelli.

 

Alberi monumentali: La regione rafforza il proprio impegno per la tutela dei ‘giganti della natura’ dell’Emilia-Romagna.

 

Territorio. Alberi monumentali, la Regione rafforza il proprio impegno per la tutela dei ‘giganti della natura’ dell’Emilia-Romagna: 300 mila euro nel 2021, via ai primi 7 interventi. Lori: “Ambiente, storia e cultura, un patrimonio straordinario ma fragile e delicato che va salvaguardato per le nostre comunità e per tramandarlo alle generazioni future”.

Al lavoro su quattro alberi nel comune di Cesena, uno in quello di Forlì, uno a Cervia (Ra) e uno a Zola Predosa (Bo). Subito 100mila euro, le ulteriori risorse garantiranno lo scorrimento della graduatoria del bando riservato alle amministrazioni comunali. In Emilia-Romagna tutelati oltre 530 esemplari in 147 comuni. Un elenco destinato a crescere.

Bologna – Testimoni solitari di epoche lontane nel tempo, sopravvissuti a cambiamenti che ne certificano il valore biologico eccezionale. Giganti della natura, in cui il valore naturalistico si salda con quello storico e culturale.

La Regione rafforza il proprio impegno per la tutela degli alberi monumentali. Nel 2021 saranno disponibili risorse per oltre 300mila euro.  Di queste, gli attuali 100mila euro permetteranno di realizzare sette interventi, su altrettanti esemplari individuati attraverso un bando rivolto ai Comuni. E a breve verranno stanziate ulteriori risorse che garantiranno lo scorrimento dell’intera graduatoria.

“L’elenco regionale degli alberi monumentali conta per ben 530 esemplari, un patrimonio unico, ma anche fragile e delicato che è nostro dovere salvaguardare. Per questo, nel 2021, abbiamo previsto uno stanziamento straordinario di 100 mila euro che a breve incrementeremo ulteriormente per poter rispondere celermente alla totalità delle richieste. E nuove risorse sono previste per il prossimo anno – spiega l’assessora regionale alla Montagna e Aree protette, Barbara Lori-. Si tratta di scelte frutto dalla consapevolezza del grande valore ambientale di questi alberi che a loro volta ospitano tra le loro chiome veri e propri microcosmi di flora e fauna. Ma che nasce anche dalla volontà di salvaguardare il valore paesaggistico e culturale che questi esemplari rappresentano per le nostre comunità e di tramandarlo alle generazioni future”.

Gli interventi finanziati: quali sono e dove sono gli alberi:

Gli interventi cui ha dato il via libera la Giunta regionale riguardano un Pioppo bianco (Populus Alba) a Cervia in località Pisignano (Ra), un filare di Farnie (Quercus Robur) in via delle Scuderie a Zola Predosa (Bo) e cinque esemplari in provincia di Forlì-Cesena.

Di questi uno nelcomune di Forlì relativo a un Platano orientale (Platanus orientalis) in via Cervese località Carpinello e quattro nel comune di Cesena. Nel dettaglio: un Gelso bianco (Morus alba) in via Melona 393, località San Giorgio; un Cedro del Libano (Cedrus libani) in via San Vittore 2208, località San Vittore; una Roverella(Quercus pubescens) in via Casalecchio 199 località Lizzano; ancora una Roverella in via Montegranello 137, località San Carlo.

In Emilia-Romagna gli alberi monumentali tutelati e inscritti nell’elenco regionale sono 530 distribuiti in 147 comuni.Un numero in corso di aggiornamento con l’inserimento di altri esemplari.

Possono essere singoli, in gruppo o in filare e trovarsi sia in ambito urbano che in ambito rurale o in bosco.

Tra le caratteristiche che li contraddistinguono la circonferenza del tronco, l’altezza, lo sviluppo dei rami e della chioma. Ma anche altri valori, come l’età presunta o accertata, il portamento particolare, la rarità botanica, la posizione dominante nel paesaggio, qualche volta il legame con gli avvenimenti storici e culturali.

Gli interventi conservativi e di salvaguardia sono coordinati in ogni fase da figure professionali specifiche e da tecnici di comprovata esperienza in questo particolare settore e servono al mantenimento delle condizioni di salute dell’albero, al miglioramento della funzionalità fisiologica, alla salvaguardia della zona di protezione, alla tutela della pubblica incolumità.

Raccolta alimentare Lions Club Ferrara Estense.

 

Comunicato stampa Lions Club Ferrara Estense.

I LIONS CONTRO LA FAME:

Dopo il successo della raccolta alimentare di Dicembre, prosegue l’impegno del Lions Club Ferrara Estense nel service contro la fame e le nuove povertà.

Dal 7 al 26 di giugno, tutti i giorni (sabato e domenica compresi) dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00, si potranno consegnare generi alimentari e di prima necessità in Via Compagnoni, 95 (campanello “Tralli”) che il Lions Club Ferrara Estense porterà poi all’Emporio Solidale Il Mantello, associazione che da anni opera nel sociale per aiutare le famiglie ferraresi in dificoltà.

Sono richiesti soprattutto pasta, passata di pomodoro, sale, olio, cafè, pesce in scatola, panetteria secca, biscotti, legumi, the e tisane, prodotti senza glutine, prodotti per l’igiene della casa.

Anche il Circolo Gad del PD collabora con la raccolta alimentare mettendo a disposizione la propria sede per la consegna tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19, segnale che la solidarietà e la beneficenza non hanno colori ma bensì volontà di cittadini di far del bene per il prossimo.

De Palma: «La strada della sanità del futuro passa attraverso infermieri sempre più specializzati e pronti ad affrontare il peso di nuove sfide».

 

Comunicato stampa Nursing Up.

Sanità, Nursing Up De Palma: «La strada della sanità del futuro passa attraverso infermieri sempre più specializzati e pronti ad affrontare il peso di nuove sfide. L’Oms, nella recente Assemblea Mondiale della Sanità, ha tracciato il percorso da seguire».

4 GIUGNO 2021 – «La nefasta esperienza della pandemia, che ci stiamo lasciando gradualmente alle spalle, rimarrà “tatuata” per sempre sulla pelle di noi infermieri.

Ma mentre i professionisti della sanità, nel mettere nuovamente alla prova se stessi, in questi mesi hanno dimostrato, ancora una volta, di poter essere “la certezza” su cui fare affidamento, anche a occhi chiusi, in frangenti così difficili e inattesi, e soprattutto di rappresentare la solida base di competenza ed umanità su cui costruire l’immediato futuro, un dubbio atroce ci assale e non ci lascia dormire sonni tranquilli.

L’interrogativo da porsi in questo senso richiede riflessioni doverose. Il nostro Governo, le nostre Regioni, avranno davvero “imparato la lezione” e compreso la gravità degli errori commessi? E soprattutto saranno in grado di erigere le mura di progetti solidi e duraturi dove oggi esistono solo le polveri di cantieri mai conclusi?».

Così Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up, commenta i contenuti della recente Assemblea Mondiale della Sanità, nel corso della quale l’Oms ha “dettato i tempi” rigorosi del nuovo programma di rilancio della realtà infermieristica dei cinque Continenti.

«Assunzioni capillari e una formazione del personale sempre più specialistica, pronta ad affrontare le nuove sfide della sanità. Il nostro sindacato, in linea con quello che è da sempre il leit motiv dell’Oms, invoca da tempo, per l’Italia, la costruzione di un modello infermieristico incentrato su figure sempre più all’avanguardia.

L’indispensabile processo di valorizzazione della nostra categoria, da un lato, impone alla nostra politica il rispondere positivamente in tempi brevi alle nostre istanze, qualificando la nostra professione al pari di quelle europee, con un salto di qualità contrattuale degno di tal nome, per smettere di essere finalmente la Cenerentola del vecchio Continente. E ci riferiamo alla media base del nostro stipendio, che va rivisto nettamente al rialzo. Questo vorrà dire, in termini di crescita, lavorando di pari passo su formazione, aggiornamento costante delle nuove leve, partendo dalla solidità del nostro percorso di laurea, che arriveremo a consolidare figure professionali sempre più qualificate, pronte a rispondere ai bisogni sanitari che il paese proporrà tempo per tempo.

Dall’altro l’Oms parla chiaro: servono sei milioni di nuovi infermieri nel mondo alla luce della recente pandemia.

Se da un lato le nuove possibili emergenze sanitarie richiedono una maggiore forza d’urto di uomini e donne impegnati sul campo, dall’altra, paesi come l’Italia hanno pagato in questo senso più di altri lo scotto di carenze di organico già allarmanti.

E così assumono più che mai un senso i nostri report, quelli che mettono in evidenza le carenze “reali” di infermieri: parliamo di cifre ben più alte di quelle che si leggono in giro negli ultimi giorni.

Il peso dei ricoveri, e lo slittamento delle attività ordinarie delle quali i cittadini non hanno potuto beneficiare durante la fase “clou” dell’emergenza Covid, proprio a causa delle chiusure di reparti e delle attività temporaneamente sospese, ha trasformato in voragine quello che era un buco già profondo, portando a 80-85 mila il numero di infermieri mancanti all’appello in Italia.

La strada da seguire è bella che tracciata. Il Governo, le Regioni e le Aziende sanitarie ora non hanno più alibi: il futuro della sanità italiana passa attraverso quel massiccio investimento sulle risorse umane che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato in modo chiaro a tutti, nessuno escluso».

Al cantón fraréś
Italo Verri: “Gli aventur ad Pinochio”

 

Nell’estate del 1881 Collodi iniziava a pubblicare a puntate “La storia di un burattino” diventata poi, in unico volume, Le avventure di Pinocchio. Da 140 anni tradotto, illustrato, adattato per il cinema e il teatro in tutto il mondo. Innumerevoli gli adattamenti dialettali nel nostro paese: triestino, milanese, bergamasco, veneziano, perugino, romanesco, napoletano, cosentino, siciliano, sardo e via discorrendo. Pure in occitano, latino, esperanto. Presentiamo il primo capitolo nella versione “tradotta” in ferrarese da Italo Verri, il quale rivolgendosi ai cultori del dialetto precisa:
“… Non me ne vogliano se il ‘mio’ ferrarese non corrisponde e non ubbidisce sempre ai canoni ortografici, lessicali e grammaticali ortodossi codificati… ho usato il dialetto della comunità che mi ha nutrito nei primi anni della mia vita e ciò ho fatto con umiltà e dedizione.”
(Ciarìn)

Gli aventur ad Pinochio – Storia d’un buratìn
Indóv ch’as conta come Màstar Zréśa, falegnam ad mastiér, al tróva un pèz ad légn ch’al pianźéva e al rideva com un putìn.

Agh jéra na volta…
– Un re! – i dirà sùbit i mié pìcul lètùr.
– Eh no, ragazìt, avì sbaglià. Agh jéra na volta un pèz ad légn.
Al n’jéra briśa un légn ad lusso, al jéra sól un zòch ad quéi che d’invèran is mét int la stua o su l’aròla pr’impizàr al fógh o scaldàr ill càmar.
An sò briśa com l’è andàda, al fat l’è che un bèl dì stal zòch al va a finir int la butéga d’un vèć falegnam che ad nóm al faśeva mastr’Antoni, sol che tuti j’al ciamàva màstar Zréśa par via ch’al gh’éva al naś sémpar lùstar e pavunàz come na zréśa madùra.
Non apéna che màstar Zréśa al véd cal pèz ad légn, al’s dà na sfargadìna al man da la cuntantéza, burbutànd a mèźa voś:
– Stal zòch l’è pròpia capità a faśòl: al vói dupràr par far na gamba ad taulìn.
Dit e fat, al tòl sùbit al manarìn guzà da frésch e al taca a scurtgàral e a sbuzàral, ma quand l’è dré mulàragh la prima smanarà, al vanza là còl braz suspéś a mez’aria, parché al sent na vuśìna sutìla sutìla ch’la s’arcmànda:
– Briśa piciàrm acsì fòrt!
Av las imaginàr la faza ‘d cal bón vèć ad màstar Zréśa.
Tut cunfùs, al źira j’òć in za e ‘n là par la càmara par védar d’indóv la putéva gnir cla vuśìna, ma an véd nisùn; al guarda sot’al banch, nisùn; al guarda int l’armàri, ch’al jéra sémpar sarà, nisùn; po’ al guarda int al zastìn di rizó e dla śgantìna, nisùn; al vèrź l’us dla butéga par dar n’ucià anch su la strada, ancora nisùn, e alóra?…
– A jo capì – al diś ridénd e gratàndas al paruchìn: – as véd che cla vuśìna am la són figuràda mi. Dài, métat mò a lauràr.
Al branca da nóv al manarìn e al dà na gran smanarà al pèz ad légn.
– Ahi, ta m’ha fat mal! – la ziga, lamentàndas, la solita vuśìna.
Stavolta al pòvar vèć al vanza ‘d stuch, con j’òcc fóra da la testa da la paura, la bóca avèrta e la léngua ch’l’agh rivàva fin sul barbùz, come chi mascarùn ch’i’ss tróva sul funtànn.
Dòp aver ritruvà la parola, tarmànd e bacuclànd tut spavantì, al taca a dir:
– Ma d’indù pòlla gnir fóra cla vuśìna ch’l’ha dit ahi!? … Epùr chi ‘n gh’è anima viva. Ch’al sia par caś stal zòch ch’l’ava imparà a piànźar e a lamentàras cóm un putìn? A mi l’am par impusìbil. Ècal chi cal pèz ad légn: l’è un zòch da fuglàr, come tut chi àltar: al bastarév par cuóśar na pgnata ‘d fasó. E alora? Ch’agh sia lugà déntar qualchdùn? S’al’gh duvés èsar, pèź par lu. Adès al sistèm mi!
Dit e fat, al branca con tuti dó ‘ll man cal pòvar pèz ad légn e zó pach senza remissión contra i mur dla butéga. Po’ al’s mét in urciùn par santìr s’agh fus incóra qualch vuśìna ch’l’as lamentàs. Al ‘spèta du minùt, gnént; zinch minùt, gnént; diéś minùt, gnént.
– A jò capì, – al diś, sfurzàndas ad rìdar e sparnaciàndas al paruchìn: – as véd che cla vuśìna ch’la zigàva am la són figuràda mi. Dài, mitémas a lauràr!
Sicóm ch’agh jéra saltà adòs un gran scagabórd, al’s mét a cantàr par fàras curàģ.
Intànt, mis da na part al manarìn, al tòl in man la piòla par piulìr e tiràr a pulimént al pèz ad légn, ma intànt ch’al la piulìva avanti e ‘ndré, al sént la solita vuśìna ch‘l’agh diś, ridénd:
– Ció, smétla bén che t’am fa ill gatùzal da par tut!
Stavolta al pòvar màstar Zréśa al casch’indré cópa come fulminà! Quand al vèrź j’ò ć, al’s tróva santà par téra.
Al gh’éva la faza stravolta e parfìn la punta dal naś, da pavunàza com la jéra quasi sémpar, la jéra dvantàda turchina dal gran spavént.

Le avventure di Pinocchio
Come andò che Maestro Ciliegia, falegname, trovò un pezzo di legno, che piangeva e rideva come un bambino.
– C’era una volta…
– Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori.
– No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno.
Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.
Non so come andasse, ma il fatto gli è che un bel giorno questo pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname, il quale aveva nome Mastr’Antonio, se non che tutti lo chiamavano maestro Ciliegia, per via della punta del suo naso, che era sempre lustra e paonazza, come una ciliegia matura.
Appena maestro Ciliegia ebbe visto quel pezzo di legno, si rallegrò tutto; e dandosi una fregatina di mani per la contentezza, borbottò a mezza voce:
– Questo legno è capitato a tempo; voglio servirmene per fare una gamba di tavolino.
Detto fatto, prese subito l’ascia arrotata per cominciare a levargli la scorza e a digrossarlo; ma quando fu lì per lasciare andare la prima asciata, rimase col braccio sospeso in aria, perché sentì una vocina sottile sottile, che disse raccomandandosi:
– Non mi picchiar tanto forte!
Figuratevi come rimase quel buon vecchio di maestro Ciliegia!
Girò gli occhi smarriti intorno alla stanza per vedere di dove mai poteva essere uscita quella vocina, e non vide nessuno! Guardò sotto il banco, e nessuno; guardò dentro un armadio che stava sempre chiuso, e nessuno; guardò nel corbello dei trucioli e della segatura, e nessuno; aprì l’uscio di bottega per dare un’occhiata anche sulla strada, e nessuno. O dunque?…
– Ho capito; – disse allora ridendo e grattandosi la parrucca – si vede che quella vocina me la sono figurata io. Rimettiamoci a lavorare.
E ripresa l’ascia in mano, tirò giù un solenissimo colpo sul pezzo di legno.
– Ohi! tu m’hai fatto male! – gridò rammaricandosi la solita vocina.
Questa volta maestro Ciliegia restò di stucco, cogli occhi fuori del capo per la paura, colla bocca spalancata e colla lingua giù ciondoloni fino al mento, come un mascherone da fontana.
Appena riebbe l’uso della parola, cominciò a dire tremando e balbettando dallo spavento:
– Ma di dove sarà uscita questa vocina che ha detto ohi?… Eppure qui non c’è anima viva. Che sia per caso questo pezzo di legno che abbia imparato a piangere e a lamentarsi come un bambino? Io non lo posso credere. Questo legno eccolo qui; è un pezzo di legno da caminetto, come tutti gli altri, e a buttarlo sul fuoco, c’è da far bollire una pentola di fagioli… O dunque? Che ci sia nascosto dentro qualcuno? Se c’è nascosto qualcuno, tanto peggio per lui. Ora l’accomodo io!
E così dicendo, agguantò con tutte e due le mani quel povero pezzo di legno, e si pose a sbatacchiarlo senza carità contro le pareti della stanza.
Poi si messe in ascolto, per sentire se c’era qualche vocina che si lamentasse. Aspettò due minuti, e nulla; cinque minuti, e nulla; dieci minuti, e nulla!
– Ho capito; – disse allora sforzandosi di ridere e arruffandosi la parrucca – si vede che quella vocina che ha detto ohi, me la son figurata io! Rimettiamoci a lavorare.
E perché gli era entrata addosso una gran paura, si provò a canterellare per farsi un po’ di coraggio.
Intanto, posata da una parte l’ascia, prese in mano la pialla, per piallare e tirare a pulimento il pezzo di legno; ma nel mentre che lo piallava in su e in giù, sentì la solita vocina che gli disse ridendo:
– Smetti! tu mi fai il pizzicorino sul corpo!
Questa volta il povero maestro Ciliegia cadde giù come fulminato. Quando riaprì gli occhi, si trovò seduto per terra.
Il suo viso pareva trasfugurito, e perfino la punta del naso, di paonazza come era quasi sempre, gli era diventata turchina dalla gran paura.

Pinochio VerriTratto da:
Gli aventur ad Pinochio, Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, voltate in dialetto ferrarese da Italo Verri,
Ferrara, Comune di Ferrara, 2011.

Italo Verri (Pilastri-Fe 1933)
Professore di lingua e letteratura inglese, ha insegnato in varie scuole di ogni ordine e grado. Ha pubblicato Fin’amor : cinquanta sonetti amorosi (1997). Ha tradotto dall’inglese il radiodramma ambientato nella Ferrara rinascimentale Il miracolo del duca di Allen Curnow (stampa 1993). Ha scritto e musicato tre canzoni, di cui due nel suo dialetto. A tempo perso compone poesie ed epigrammi.

 Al cantóη fraréś: testi di ieri e di oggi in dialetto ferrarese, la rubrica curata da Ciarin per Ferraraitalia, esce ogni 15 giorni al venerdì mattina. Per leggere le puntate precedenti clicca (Qui)

In copertina:  Avventure – foto di Marco Chiarini, 2021