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Giorno: 4 Luglio 2021

La Rete per le Fragilità al Comune di Ferrara:
serve una politica più incisiva per il contrasto alla povertà

 

Alla cortese attenzione del Direttore
Gentilissimo,
a seguito del faticoso percorso intrapreso dal movimento che è stato messo in essere dal centro di ascolto Borgovado,
il gruppo Rete per le fragilità chiede ospitalità sul suo giornale.
A gennaio scorso è stata convocata la IV Commissione Consiliare presieduta dal prof Tommaso Mantovani per dibattere la questione Emergenza freddo e povertà, cui abbiamo partecipato insieme agli enti e assessorato preposti.
Alcuni importanti obiettivi sono stati raggiunti, ma altre questioni molto determinanti risultano ancora poco chiare sulla modalità di intervento .
E’ perciò che richiediamo un secondo appuntamento in Commissione Consiliare per capire e cercare soluzioni reali e concrete nei confronti di coloro che per vari motivi si trovano in condizioni critiche e che devono essere aiutati, senza distinzione, semplicemente perché sono esseri umani.
A seguito le firme di cittadini che in vario modo e impegno si occupano di questa vasta problematica e appoggiano le nostre richieste.
Ringraziamo per l’ospitalità e salutiamo cordialmente
Patrizia Di Mella e Cristiana D’Amore per il gruppo ‘Rete per le fragilità’
(Viale K, Filippo Franceschi, Emergency Ferrara, Migrantes e Centro di Ascolto Borgovado) 

e inoltre:
Nadia Nardini
Biagia Cobianchi
Dario Poppi
Bruna Grasso
Tiziano Tagliani
Paola Cristofori
Eleonora Tartarini
Mattia Montanari
Asia Capozza
Andrea Bonora
Giorgio Miotto
Edoardo Giberti
Maria Rosaria Galdi
Vincenzo De Simone
Elisabetta Venturi
Guglielmina Barlati
Giacomo Ferraresi
Maria Teresa Lucci
Leonardo Badia
Gloria Borghi
Emanuele Pecorari
Bernardetta Forini
Giorgio Forini
Lucia Albanese
Roberto Cassoli
Secondo Ferioli
Anna Missanelli
Laura Chiappini
Elisabetta Bolognesi
Davide Nanni
Luigi Perfetti
Beatrice Virgili
Livia Bonfà
Giovanni Ferraresi
Anna Maria Faccini
Ornella Catozzi
Nicola Martucci
Giuliano Campana
Cristina Zanella
Luigi Rasetti
Maria Calabrese
Nora Lhomy
Alessandro Tagliati
M.Patrizia Pareschi
Laura Roncagli
Roberta Verri
Chiara Ferraresi
Alessandra Muntoni
Lucia Castelli
Luciana Mattioli
Mauro Presini
Corinna Mezzetti
Paola Cocchi
Arianna Chendi
Corrado Oddi
Beatrice Faccini
Alessandra Chiappini
Elisabetta Bondanelli
Greta Giberti
Alessandra Mambelli
Anna Maria Fioravanti
Maria Cristina Squarzoni
Luca Marzola
Alessandra Scida
Guia Coceancig
Nicoletta Mastrantonio
Claudio Orlandi
Ilaria Ferioli
Chiara Alberani
Monica Borghi
Federico Malfaccini
Marco Ferraresi
Lia Ronconi
Vittorio Lazzerini
Damiano Furini
Gaia Aragrande
Giulia Tessarolo
Serena Cavallari
Mattia Vallieri
Francesco Raimondo
Rita Conato
Chiara Chiappini
Daniela Salvi
Mario Manca
Massimo Faggioli
Mario Bonati
Alda Caranti
Tito Cuoghi
Silvia Sansonetti
Nadia Migliari
Claudia Zanotti
Caterina Selvatici
Michele Rizzoni
Paolo Santarelli
Nadia Benazzi
Mara Salvi
Donatella Verna
Roberta Rizzati
Roberto Pavani
Cecilia Bolzani
Grazia Satta
Francesco Monini
Emanuela Cavicchi
Michele Capozza
Roberto Liguori
Giorgio Forini
Elena Molinari Tosatti
Raffaella Lucci
Donatella Palchetti
Stefania Santi
Mario Manca
Lucia Forini
Gaetano Zanghirati
Emmaus
M.Claudia Canella
Michele Rizzoni
Silvia Mastrangelo
Giovannella Borgatti
Giuliana Andreatta
Luisa Lampronti
Chiara Tassinari
Giuliana Castellari
Mariasole Perrone
Francesca Di Vece
Cesira Ghinatti
Meris Cavazzini
Diana Alberghini
Albertina Margutti
Marinella Bonazza
Silvano Graffeo
Roberto Cassoli
Valerio Taribello
Patrizia Lucchini
Dino Mazzon
Zanetti Valeria
Carla Occhiali
Francesca Pedrazzi
Manuela Fantoni
Maria Rosa Parenti
Aida Ferri
Odilia Gavioli
Antonella Zambonati
Claretta Schiavina
Ottavia Gallerani
Daniela Bonazza
Giovanna Marchianò
Laura Gulinati
Ornella Farinelli
Nevio Zagatti

Al Presidente della IV Commissione Consiliare
prof. Tommaso Mantovani
e ai gruppi consiliari
Come rappresentanti della ‘Rete per le fragilità’ impegnati con famiglie che versano in gravi difficoltà sociali siamo a richiedere un secondo incontro della quarta commissione consiliare su questo tema.
Riteniamo opportuna la convocazione della commissione consiliare per allargare il confronto e l’approfondimento a tutte le rappresentanze dei gruppi politici della città per sensibilizzare e proporre un metodo comune e condiviso di agire, perchè siamo tutti
convinti che questa sia una questione trasversale che riguardi la cittadinanza intera.
Dopo l’incontro online con l’assessora Coletti del 27 maggio scorso in cui sono stati trattati il tema della seconda accoglienza, già affrontato nella prima riunione della quarta commissione del 14 gennaio, e la nuova questione pratica legata alla residenza dei senza fissa dimora, non ci è chiaro se e come questa amministrazione voglia rispondere ai bisogni delle persone ospiti dei dormitori.
Circa la seconda accoglienza, chiediamo che ci venga fornita documentazione sugli immobili di via dei Baluardi n 27, di proprietà demaniale e ristrutturati dalla prefettura, che ci risultano abitabili ma non utilizzati. E di altri immobili che potrebbero essere messi a disposizione da parte del Comune per allargare i posti di seconda accoglienza.
Vorremmo infatti capire meglio come sono utilizzate le risorse indicate nel corso della precedente riunione quantificate dall’Assessora Coletti in 700.000 euro per la povertà e conoscere se vi sono ulteriori risorse (anche da parte dello Stato o della Regione) per poter affrontare nuove situazioni di povertà.
L’utilizzo di ulteriori appartamenti/strutture permetterebbe di liberare in parte i dormitori attualmente sovraffollati ed avviare percorsi di autonomia anche attraverso tirocini formativi per il reinserimento sociale ed economico delle persone.
Preme inoltre capire come possiamo interpretare (anche se il bilancio non risulta ancora approvato dall’assemblea dei soci) la riduzione di 412.000 euro rispetto al preventivo del Progetto povertà sul bilancio di ASP (riportato dalla Nuova Ferrara del 9/5/2021) per interventi non avviati e posticipati: quali?
Alcune delle problematiche emerse dal primo incontro della commissione sono state risolte (tamponi e accoglienza covid, oltre che l’aggiunta di nuovi posti letto) ma l’intervento deve proseguire ed essere tempestivo per non arrivare ad una ulteriore emergenza sociale.
Anche la buona prassi della residenza fittizia concessa alle persone in accoglienza chiediamo venga proseguita per consentire alle persone di godere concretamente dei propri diritti.
La pandemia ha creato un’importante crisi economica che può degenerare in una bomba sociale. Invitiamo l’amministrazione comunale a strutturare, entro breve tempo, delle strategie per rispondere ai bisogni primari degli strati più deboli della popolazione per evitare che la disperazione cresca ed esploda con conseguenze gravi che si ripercuoterebbero sull’intera collettività.
In attesa che ci venga comunicata la data dell’incontro porgiamo saluti cordiali.
Patrizia Di Mella e Cristiana D’Amore per Rete per le fragilità

L’incredibile e un po’ ignobile vicenda del taccuino Ghedini.
Alcune osservazioni alla risposta dell’assessore Gulinelli

Di cosa Parliamo:

Il pittore Giuseppe Ghedini lascia, alla sua morte nel 1791, alla Biblioteca, oggi Ariostea, un taccuino contenente 31 disegni eseguiti per l’edizione veneziana del Ricciardetto. Il taccuino scompare e riappare nel 2020 sul mercato antiquario.

taccuino giuseppe ghedini_1
Un disegno del taccuino Ghedini

Alcune associazioni culturali cittadine chiedono alla Amministrazione di farsi carico del suo recupero. L’Assessore alla Cultura, geometra Marco Gulinelli, dichiara il proprio impegno, ma intanto segnala la presenza dei disegni alla Fondazione Cavallini Sgarbi che li acquista.

In data 19 maggio 2021 le consigliere comunali Ilaria Baraldi (dem) e Roberta Fusari (Azione Civica) depositano una interrogazione nella quale chiedono perché l’Assessore ha favorito una Fondazione privata invece di operare perché il taccuino ritorni nella sede destinata.

Per regolamento la risposta è pubblica, merita di essere conosciuta (ci scusiamo per la lettura difficoltosa del pdf ndr,)

 

Alcune osservazioni alla risposta dell’Assessore Gulinelli:

Già la Consigliera Comunale Ilaria Baraldi ha puntualmente ricordato alcune delle carenze della risposta dell’Assessore Gulinelli.

La Consigliera osserva che l’Assessore non spiega perché non ha immediatamente avvertito gli organi della tutela affinché un bene pubblico, illecitamente trafugato, fosse restituito all’ente proprietario. Gulinelli mente alle interpellanti parlando di un autonomo interesse della Fondazione Cavallini Sgarbi. Il Presidente della Fondazione, Vittorio Sgarbi, ha pubblicamente dichiarato che è stato l’Assessore a chiedergli di intervenire: “Gulinelli mi ha fatto una richiesta”.

La Baraldi nota infine: “Che un bene pubblico (lo era, doveva tornare a esserlo) finisca ad arricchire una collezione privata anziché tornare al suo legittimo proprietario (il Comune e la Biblioteca Ariostea) proprio grazie all’azione di un assessore non credo sia solo sconveniente”. Opinione che implicitamente ipotizza la necessità di verificare anche responsabilità più gravi.

Vorrei aggiungere che la Fondazione Cavallini Sgarbi non raccoglie solo opere per volontà di collezione ma ne fa anche mercato. Lecitamente perché autorizzata dall’art. 3 comma i del proprio statuto. Sorprende che l’Assessore neghi la possibilità di acquisire in antiquariato, dimenticando che l’Amministrazione lo ha fatto in passato, e favorisca chi a quel mercato partecipa.

L’Assessore dimentica di avere scritto che la Fondazione avrebbe “donato” il taccuino alla Biblioteca. Lo smentisce il Presidente della Fondazione il quale, del tutto legittimamente, dichiara che i disegni seguiranno le sorti della raccolta; non saranno donati ma potranno essere esposti al pubblico, temporaneamente, nella sede di Palazzo Schifanoia.

Visto che non vi è alcun rapporto con il palazzo e le sue raccolte è lecito chiedersi cosa ne pensa la direzione di quel museo; come, formalmente, si giustifica l’intervento di una istituzione esterna alla amministrazione.

L’assessore parla della necessità di rivolgersi a esperti ‘terzi’ per una valutazione. Evidentemente non ha fiducia nelle competenze presenti negli uffici municipali; evidentemente ignora che gli uffici di Soprintendenza svolgono anche questo compito.

L’assessore non conosce o vuole ignorare la legislazione afferente, in particolare quanto prescrive il Codice dei Beni Culturali. L’assessore ignora, o finge di ignorare, il tema del rapporto pubblico-privato: non sa come costruirlo, o non vuole.

Molto altro si potrebbe aggiungere. Resta che la risposta dell’Assessore testimonia la volontà di elusione del problema o la sua incapacità ad affrontarlo. Tutta la gestione della vicenda toglie credibilità e affidabilità ad ogni azione che l’Assessore porrà in essere.