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Giorno: 9 Luglio 2021

PD Emilia Romagna: favorevoli a rivedere le regole del coprifuoco

 

Zappaterra (Capogruppo Pd): “Il Governo valuti la possibilità di rivedere le regole sul coprifuoco, tenendo conto dell’andamento del quadro epidemiologico”

 Il Gruppo Pd in Regione Emilia-Romagna chiede al Governo di valutare la revisione delle regole sul coprifuoco. Questa la dichiarazione della Capogruppo del Partito Democratico in Assemblea Legislativa, Marcella Zappaterra: “L’andamento dei ricoveri ospedalieri è migliorato e con l’avvicinarsi della stagione estiva auspichiamo che il Governo valuti la revisione del coprifuoco, attualmente fissato tra le 22 e le 5 del mattino. Il motivo è duplice. Innanzitutto, sarebbero numerose le attività economiche e con esse lavoratori e lavoratrici, a giovarne. Dopo lunghi mesi di regole che hanno penalizzato molti settori, reputiamo saggio andare incontro alle legittime aspettative di numerose categorie. Secondariamente, non possiamo sottovalutare come, a distanza di quasi un anno e mezzo, il peso delle rigide regole che la pandemia ci ha imposto, inizi a farsi sentire sul piano psicologico e sociale. Rivedere i limiti del coprifuoco, con realismo e responsabilità, pensiamo sia una strada da provare a percorrere”.

Finalmente, la perfida Albione

Finalmente, la perfida Albione. Avremo la finale degli Europei di calcio più suggestiva, la più auspicata da storici, tifosi, sponsor e bookmakers. I mangiaspaghetti a tradimento contro i supponenti isolazionisti. Ad aggiungere sugo al piatto, si gioca direttamente nel salotto dei supponenti, Wembley. Ero tentato di evidenziare la frase più tagliente sugli italiani attribuita a Sir Winston Churchill: “bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti…”. Poi ho cominciato a scorrere le centinaia di frasi taglienti sugli inglesi, tipo questa dello scrittore (peraltro inglese) William Hazlitt: “La differenza tra la vanità di un francese e quella di un inglese sembra essere questa: uno pensa che sia giusto tutto ciò che è francese, l’altro pensa che sia sbagliato tutto ciò che non è inglese.” Ma ce ne sono di feroci, come: “Anche quando un inglese gode, ha l’aspetto di uno che prende olio di fegato di merluzzo” di David Frost. Oppure “se gli inglesi possono sopravvivere alla loro cucina, possono sopravvivere a tutto” di George Bernard Shaw.
Alla fine ho virato su una frase pienamente on topic, se consideriamo il tema d’attualità, attribuita sempre al grande statista inglese. Nella frase, gli italiani mangiaspaghetti perdono sempre. Nell’immagine, i supponenti inglesi fanno la figura dei coglioni. Comunque vada a finire, non sarà la fine della storia.

“Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.”

Winston Churchill

 

FERRARA. BIBLIOTECHE PUBBLICHE:
dall’assessore Gulinelli una risposta insufficiente

 

Nella mattina di ieri si è tenuto l’incontro richiesto dal Gruppo cittadine e cittadini a difesa delle biblioteche pubbliche con l’assessore alla cultura Gulinelli, presenti anche i dirigenti Guidi, Andreotti e Mirna Bonazza del servizio Biblioteche e Archivi.
In apertura, da parte nostra, c’è stata la presentazione delle proposte da noi elaborate per il rilancio del sistema bibliotecario comunale, a partire dalla necessità di costruire un reale percorso partecipato per svolgere tale discussione, dal fatto di costruire un nuovo modello del sistema bibliotecario e dell’offerta culturale in città, che non si manifesta solo con la politica dei grandi eventi, ma che deve anche basarsi sul potenziamento delle strutture bibliotecarie, sull’assunzione di un congruo numero di bibliotecari comunali, sulla costruzione di un rapporto positivo tra gestione pubblica e altri soggetti operanti nel settore.

Le risposte che sono arrivate sono state decisamente insoddisfacenti. Infatti, se, da una parte l’assessore Gulinelli ha confermato l’intenzione di dar vita ad un percorso partecipato a partire dal mese di settembre, dall’altra, è stato ribadito che non ci sono spazi per ulteriori assunzioni di bibliotecari comunali e che si intende procedere, sempre a partire da settembre, con l’esternalizzazione delle biblioteche Rodari, Porotto, S. Giorgio e Vigor, sia pure con un appalto per ora limitato ad un anno. E’ evidente la contraddizione tra affermare la disponibilità ad un confronto partecipato e, contemporaneamente, decidere di procedere comunque all’esternalizzazione di diverse strutture bibliotecarie. Un reale percorso partecipato implica che le decisioni vengano prese al termine di tale percorso e non prima dell’inizio dello stesso – vedasi la inderogabile decisione della Amministrazione di esternalizzare -, vanificando così buona parte della discussione che si dovrebbe tenere.
In realtà, non ci pare di cogliere una reale volontà da parte dell’Amministrazione comunale di sviluppare un confronto serio con i vari soggetti interessati sul futuro del sistema bibliotecario e, invece, si continua a voler procedere sulla base delle proprie decisioni.
A ulteriore riprova di ciò, sta il fatto che, a fronte della nostra richiesta di svolgere un confronto pubblico con l’assessore e il sindaco sulle proposte da noi avanzate, ci è stato risposto da parte dell’assessore che si riserva di decidere in proposito e ci comunicherà prossimamente la sua decisione.
Da parte nostra, continuerà, nelle forme adeguate, la nostra iniziativa, sia per poter arrivare ad un reale confronto preventivo alle decisioni da prendere sia per spingere l’Amministrazione a compiere scelte effettivamente utili a costruire un vero progetto di rilancio del sistema bibliotecario cittadino.

GRUPPO CITTADINE E CITTADINI A DIFESA DELLE BIBLIOTECHE

L’Album di fotografie

 

-Apri la porta al nonno; dai sbrigati è già qui ,ed è un po’ di tempo che sta aspettando!- disse mia mamma. Corsi velocemente al portone e, appena aperto, buttai le braccia al collo del mio nonno.
-Piano ,piano, attento sono ormai un vecchietto, così mi butti per terra…dai fammi entrare che qui fa freddo!- disse sorridendo .
E io con un occhio rivolto al suo viso e con l’altro al borsone di pelle scura, cercavo di indovinare già il contenuto del mio regalo!
-Dai andiamo su al caldo, lo so che hai una fretta indiavola di vedere cosa ti ho portato-continuò a dire sempre sorridendo il nonno.
-Ooh, finalmente, dai siediti qui …vedi? Ho già gli occhi chiusi-, dissi protendendo le mie braccia in avanti per accogliere il dono tanto atteso. -Dai non ce la faccio più!-
Il nonno estrasse dal borsone un grosso pacco di forma quadrata legato con un fiocco rosso e lo appoggiò sulle mie gambe.
-Non sarà mica un libro!- dissi fingendo un certo disappunto.
-No ,no, tranquillo; anche per quest’anno rimarrai il solito somarello-
-Ma se a scuola ho tutti otto e nove!- protestai
-Se lo dici tu… apri il pacchetto adesso-
Le mie manine da bimbo lottarono col nastro rosso finché intervenne il nonno per dare lo strappo definitivo e immediatamente la carta regalo cedette lasciando intravvedere…
-Ma cosa è?-,sussurrai sorpreso
Sembrava una specie di libro, ma molto più grande e con pagine molto più spesse.
-Dai sfoglialo – mi incoraggiò il nonno.
Girai la copertina in cuoio marrone scuro e allora capì che si trattava di un album; sì proprio un album di fotografie. Ero abituato ai regali insoliti del nonno; erano regali che non si capivano subito è vero, insomma non erano i soliti giochi, ma questa volta proprio non mi capacitavo :un album di foto come regalo di compleanno per un bambino?
Il nonno questa volta non aspettò neppure un attimo, prese l’album, lo mise sulle sue ginocchia e cominciò a raccontare.
“Mancavano a pochi giorni al Natale; ero molto più giovane di adesso, diciamo circa l’età di tuo papà ,e stavo facendo la mia solita lunga camminata ad un ritmo abbastanza sostenuto come del resto facevo tutti i giorni. Ero completamente immerso nei miei pensieri quando, ad un certo punto, mi sentii investire alle spalle da non so bene che cosa. Fatto sta che mi trovai col sedere per terra. Mi girai di scatto per vedere cosa mi aveva colpito e vidi un ragazzone grande e grosso vicino a me anche lui disteso per terra come un salame.
Prima di poter aprire bocca sentii una voce dietro di me che diceva:
“Signore, signore, mi scusi, si è fatto male? Oh, mi dica che non si è fatto nulla, la prego! Rimanga fermo sto arrivando ad aiutarla!”
E immediatamente un distinto individuo di una certa età si chinò verso di me e mi allungò una mano per aiutarmi a rialzarmi.
-Mi scusi ancora, ma si è fatto male? E tu Ale come stai?- disse rivolgendosi al ragazzo che intanto si era messo comodo, seduto sul terreno umido.
-E’ mio nipote ed è un testardo, vuole fare tutto da solo, io sono vecchio e non riesco più a stargli dietro; lui all’inizio mi sta vicino, ma poi si stanca di andare piano e …parte lui! Crede di poter andare dappertutto con quei suoi bastoncini, ma vai a farglielo capire che può essere pericoloso, niente un mulo non vuol sentire ragione!-
-Sa- riprese abbassando improvvisamente il tono della voce- non ci vede, non vede nulla dalla nascita…-
Allora compresi tutto.
Il ragazzo che mi era venuto addosso in quel momento si alzò e mi disse con voce gentile e ferma:
– Scusi signore, non l’ho vista, io non…-
-Ma certo, certo-, mi affrettai a rispondere ,- non è successo nulla Ale…ti chiami Ale vero? Sbaglio o sei anche tu un gran camminatore?-
Nacque da quell’incontro, anzi sarebbe meglio dire, da quello scontro, una bella amicizia. Io andavo quasi ogni giorno a prendere Ale a casa sua e insieme macinavamo diversi chilometri raccontandoci durante il tragitto di tutto.
Lui voleva sapere ogni cosa di me, che lavoro facevo, se ero sposato, come era la mia casa, e così via finchè un giorno dissi:
-Ale, domani passiamo da casa mia così ti faccio vedere dove abito…e tutto il resto-
Il giorno dopo quindi, come promesso, al termine della solita camminata ci fermammo in via del Corso, dove c’era la mia abitazione.
-Ecco io abito qui. Ti piace?-
-Non so- rispose- fammi vedere-
E allora Ale cominciò a toccare i mobili, a seguire le pareti con la mano, insomma esplorò piano piano tutta la casa senza alcun timore.
-Dal profumo questa deve essere la cucina! – esclamò soddisfatto Ale.
-Certamente, e sta attento poichè ho messo intanto a cuocere una torta di mele nel forno! –
– Ok ,ma qui non ci sono mobili!- disse Ale entrando in cucina.
-Eh già non ci sono i mobili, c’è solo il tavolo, il frigo e il forno-,
-E…come mai?- chiese stupito il ragazzo.
-Vieni andiamo in salotto che ti faccio vedere una cosa, sono convinto che capirai-.
Entrammo in salotto e Ale si accomodò sul piccolo divano e io vicino a lui.
Quindi appoggiai sulle sue ginocchia un gran librone.
-Cosa è? – chiese Ale incuriosito
-Aprilo-
-Ma è un album mi sembra, ma sì queste sono fotografie!- disse immediatamente-e di chi sono?-
-Sono fotografie di Ferrara, sono fotografie bellissime. grandi, in bianco e nero. Ritraggono i punti più belli della città; sono prese da angolazioni inconsuete, e con una luce che conferisce alle immagini una tonalità quasi magica, sicuramente fuori dal tempo…adesso te le faccio vedere una ad una-
E presi così a raccontare ogni ritratto: quello del duomo in una giornata di pioggia, quella del castello coperto di neve; quella del parco Massari attraversato da un uomo in bicicletta come si vede nel film Il giardino dei Finzi Contini …Insomma una dopo l’altra le sfogliai tutte mentre Ale mi stava ad ascoltare, osservando attraverso le mie parole ogni singolo particolare.
-Sono bellissime…grazie- ,disse .
-Vedi Ale mi hai chiesto prima perché nella cucina non ci sono i mobili –
-Sì mi è sembrato strano infatti, neppure un pensile…-
-Bene, stai ad ascoltare un altro minutino-dissi proseguendo con il racconto
– Dunque eravamo sposati da poco io e mia moglie, e stavamo proprio andando a Bologna a comprare la cucina in un negozio vicino alla basilica di Santo Stefano. Come ogni primo lunedì del mese quella mattina c’era il mercato delle pulci e decidemmo di darvi una occhiata . Ci divertivamo infatti a girar per mercatini alla ricerca di cose vecchie con cui arredare con poca spesa la nostra casa. Passammo così vicino ad un banco su cui notammo subito un album di fotografie molto particolare.
Chiedemmo di poterlo osservare più da vicino. Appena aperto uscì immediatamente da entrambi una esclamazione di meraviglia.
-Ma è bellissimo!- dissi e cominciai a sfogliarlo pagina dopo pagina. Ricordo molto bene come se fosse oggi che ero completamente rapito da quelle immagini.
Mia moglie mi osservava intanto con una espressione ricca di tenerezza. Si avvicinò al proprietario di quell’oggetto così unico, e chiese il prezzo per quell’album.
-Eh signora questo album costa molto…sono fotografie di Ferrara, uniche , sono state fatte con una macchina particolare…pensi le ha volute un regista per studiare bene l’ambientazione del film… del film …beh ora non ricordo il titolo…ma…-
-Bene, ma quanto chiedete?- tagliò corto mia moglie
-Guardi ,siete così giovani…posso farle novecentomila lire, non una lira di meno- disse il venditore.
Erano gli anni sessanta e per quel periodo quella era sicuramente una bella cifra, ma mia moglie non si scompose, aprì la sua borsetta e prese la busta con il denaro messo da parte per la cucina e la consegnò a quell’uomo.
Io mi precipitai verso di lei per fermarla e dissi subito:- Ma cosa stai facendo? e la cucina?-
-Abbiamo già il tavolo, due sedie, il frigo e i fornelli ..abbiamo tutto quello che ci serve…questo è il mio regalo di Natale- e mi diede un bacio sulla guancia.

A questo punto al posto del racconto la stanza si riempì di un silenzio commosso.
Allungai la mia mano per abbracciare il mio nonno, incontrando alcune lacrime scendere piano dal suo viso.
-Abbiamo vissuto insieme dieci anni- riprese il nonno- poi un incidente…io mi salvai… mia moglie no…I mobili della cucina non li abbiamo più comprati, ci bastava il piano dei fornelli con il forno a gas …ci piaceva così…di sera vicino al camino spesso parlavamo delle nostre cose guardando le fotografie di quell’album…-
Il nonno smise il suo racconto ,mi guardò con un sorriso , io strinsi la sua mano, e lui la mia.

-Papà… ma è pronto!- gridò la mamma a gran voce- è la terza volta che vi chiamo, -dai ..lavarsi le mani che i cappelletti sono già nel piatto, e poi… ma cosa avete sempre voi due da raccontarvi…-
-Sì, sì, veniamo subito- disse il nonno dandomi il mio regalo …un album di fotografie in bianco e nero.

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