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Giorno: 3 Ottobre 2021

PER MIMMO LUCANO, L’ACCOGLIENZA, LA SOLIDARIETÀ.
Tanti ferraresi (ameno 600) al flash mob di piazza Castello.
Una valanga di firme (244.000!) sulla petizione online.

Ferrara, mille giorni fa

Tre anni fa, alla notizia del rinvio a giudizio di Mimmo Lucano, allora ancora sindaco di Riace, la società civile ferrarese – una lunga fila di gruppi, associazioni, partiti – si era subito mobilitata per Mimmo Lucano. Per esprimere solidarietà e vicinanza all’uomo e per difendere il Modello Riace, un’esperienza riuscita di solidarietà verso i nuovi immigrati e insieme di rivitalizzazione dei borghi italiani spopolati dall’emigrazione interna.

In quei giorni, il grande ‘fronte popolare’, aveva chiesto con una lettera aperta al sindaco Tiziano Tagliani (governava allora il Centrosinistra) di conferire a Mimmo Lucano la cittadinanza onoraria di Ferrara, proprio per la suo decennale impegno per l’accoglienza e la convivenza multiculturale.
Tagliani apprezzò l’intenzione ma non se la sentì di compiere quel passo, ma si impegnò ad avviare subito la procedura per gemellare Ferrara con la città di Riace. [ Vedi ferraraitalia del 20.10.2018]

A quanto ne sappiamo se ne fece poco o nulla. Anche perché a Ferrara, di lì a pochi mesi, le elezioni segnarono la storica vittoria del Centrodestra. La lega, e quindi Alan Fabbri e Naomo Lodi, com’è noto, su immigrati, Riace e Mimmo Lucano sono di tutt’altro avviso.

Ferrara, 2 ottobre 2021

Nei mille giorni trascorsi, l’attenzione sulla vicenda giudiziaria di Mimmo Lucano era molto calata. La cosiddetta società civile e democratica di Mimmo Lucano si era un po’ dimenticata: così succede quando i riflettori dell’informazione si spengono per occuparsi di notizie più ‘fresche’. Intanto il processo andava avanti, fino alle conclusioni della pubblica accusa e del collegio di difesa. Ferraraitalia ne scriveva il 28 settembre scorso, con un articolo che mostrava un certo pessimismo: “Che cosa succede al processo contro Mimmo Lucano?” [leggi Qui]

E da un processo “contro” non poteva che sortire che una condanna punitiva, spropositata, carica di un preciso significato politico e ideologico. Si è capito, infatti, subito che non era una sentenza solo contro l’ex sindaco di Riace, ma contro gli immigrati tout court, contro l’accoglienza, contro la solidarietà.

Immediatamente le coscienze si sono risvegliate. In tutte le città d’Italia è scattata una mobilitazione spontanea. Per Mimmo Lucano e per quello che rappresenta.

A Ferrara, la storica associazione Cittadini del Mondo ha emesso un comunicato chiamando tutti a raccolta in nome della solidarietà [Qui]. Dopo appena ventiquattr’ore, centinaia di ferraresi (600, forse di più) manifestavano in piazza Castello la loro vicinanza all’ex sindaco di Riace.
Un flash mob perfettamente riuscito e molto combattivo. Come testimoniano questi scatti.

 

Una valanga di firme per Mimmo Lucano

La petizione è stata lanciata pochi giorni fa, appena è stata resa nota la condanna in primo grado di Mimmo Lucano a 13 anni e 2 mesi di reclusione. Nella prima ora le firme erano già 10.000, e da allora il fiume di firme non s’è più arrestato.
Fra qualche mese Mimmo affronterà il processo d’appello, il collegio di difesa ha già presentato ricorso. Non lasciamolo solo.

Ecco come inizia la petizione Mimmo Lucano: colpevole di… SOLIDARIETÀ:
“Una valanga umana faccia sentire subito la sua solidarietà a Mimmo Lucano, condannato a più di tredici anni per il “reato” di solidarietà […] ”
Leggi e firma la petizione nazionale Mimmo, siamo con te[Qui]

Il 6 ottobre, alle ore 10,30 la petizione di solidarietà ha già raccolto 244.032 adesioni

DIARIO IN PUBBLICO
La Bontà

 

Nell’epoca dei social è ancora possibile parlare di ‘Bontà’? Non quella che reclamizza la chiesa (cattolica o no), ma quella che sul campo agisce per aiutare il prossimo.

Conosco un gruppo di donne. Sono sorelle e non solo metaforicamente ma fisicamente, ognuna con il proprio lavoro e i propri interessi. Di una di esse – sono cinque – mi reputo amico fraterno. Tutte, con una parola che appare scontata, svolgono la loro attività in modo serio e responsabile.

Ma quelle donne, quelle amiche, nel momento del bisogno sono sempre presenti sia per portare medicine, che per confortare, che per aiutare con gioia e con leggerezza in situazioni pesanti. Molti le conoscono: taccio il nome perché probabilmente non vorrebbero che venisse divulgato, ma a loro da parte mia e della mia famiglia va un sentito grazie!

Non sono un bacchettone, ma certo la vicenda di Morisi mi ha lasciato a dir poco perplesso. Allora è vero che La Bestia agiva confondendo casi privati e pubblici? Vedo quel viso palliduccio che, con un sorriso imbarazzato, o almeno pare, sembra seguire la furia da lui provocata del suo ‘Capitano’, i cui gusti sessuali sono totalmente diversi da quelli del suo ex guru.

La noia ti afferra alla gola. Ecco Sarkozy, ecco lo zio di Salman, ecco i femminicidi, ecco gli incidenti sul lavoro. Perfino Greta ha perso smalto. Che resta allora? Ritrovare nella cosiddetta ‘cultura’ il senso profondo di una speranza che non tutto è e sarà perduto.

sukkahL’avvenimento, che più mi ha coinvolto nella settimana passata, è stato La festa del libro ebraico che si è svolto sul tema della casa dal 23 al 26 settembre. Una serie d’incontri quasi tutti svolti sotto la sukkah [Qui], la mitica tenda che ospitò gli ebrei in fuga.

Gli incontri e i relatori sono stati di primaria importanza: da Luciano Canfora [Qui], che ha parlato da par suo del suo ultimo libro, Il tesoro degli ebrei. Roma e Gerusalemme Laterza 2021, alla presentazione del libro Il merito dei padri Storia de La Petrolifera Italo Rumena 1920-2020, che racconta la storia di una famiglia, gli Ottolenghi e di una impresa. Guido Ottolenghi ha dialogato con Romano Prodi moderati dall’eccellente futuro rettore di Unife la professoressa Laura Ramaciotti.

La mia attenzione però si era naturalmente diretta alla presentazione del libro della carissima amica Edith Bruck [Qui], Il pane perduto, La nave di Teseo, 2021 vincitore del premio Viareggio e dello Strega giovani. Rivederla seppure in streaming mi ha commosso profondamente e per qualche minuto abbiamo parlato di un tempo irripetibile, gli anni Ottanta del secolo scorso, quando orgogliosamente portavo a pranzo o a cena le due donne più affascinanti di quel momento: Elsa Morante e Edith Bruck.  

Le giornate si sono concluse con la presentazione del volume di Eshkol Nevo [Qui], Tre piani, da cui è stato tratto il film di Nanni Moretti sicuramente non eccelso. Come al solito si è discusso sulla liceità o possibilità di tradurre in film un’opera letteraria con esempi famosissimi, di cui rimane nella memoria solo quella che a mio parere ha raggiunto la qualità del libro: Morte a Venezia di Thomas Mann ridotto in film da Luchino Visconti.

L’incontro con Nevo, presentato dal collega e amico Alessandro Piperno e moderato dalla straordinaria direttrice del Circolo dei lettori di Torino, Elena Loewenthal, mi ha permesso di ricordare il tema della predestinazione con il mancato incontro in quella Israele che ancora mi aspetta, proprio con Nevo, a casa di Massimo Acanfora e Simonetta della Seta. Una vicenda che ha a che fare con il mistero, che ancora non voglio svelare, se la mia ascendenza è siglata da un nonno naturale ebreo.

Del folto pubblico intelligentemente guidato dal presidente Dario Disegni e dal direttore del MEIS Amedeo Spagnoletto era perlomeno curiosa l’assenza di gran parte delle Associazioni culturali ferraresi, salvo la costante presenza della Direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea Anna Quarzi. 

Per leggere tutti gli altri interventi di Gianni Venturi nella sua rubrica Diario in pubblico clicca  [Qui]

UN’ONDA GIOVANE E IMPETUOSA TRAVOLGE MILANO:
“La Giustizia Climatica la vogliamo subito!”

 

2 ottobre 2021 : Anche oggi a Milano continua la  passerella di ministri e primi ministri all’incontro internazionale di preparazione della COP26 (qui) la Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite che si riunirà a Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre prossimi .

Fuori dal palazzo, in contemporanea, gli attivisti dei movimenti per la lotta al riscaldamento globale ci sono tutti per partecipare al contro-vertice: l’Eco-Social Forum, l’incontro delle associazioni e dei movimenti  (qui il programma degli eventi).
Decine di migliaia di manifestanti, soprattutto giovani e giovanissimi, chiedono a gran voce un reale cambiamento di rotta nella politica e nell’economia degli Stati/Nazioni. Uno STOP definitivo al consumo di fonti fossili per produrre energia, causa principale dell’aumento della temperatura atmosferica  e dei cambiamenti climatici.

L’obiettivo è chiaro ed è sempre lo stesso: bisogna limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi, Un obbiettivo che  purtroppo negli ultimi vertici tra gli Stati è già stato messo in discussione, tanto che ora si parla di non superare i 2 gradi.
Tra i due valori c’è un’enorme differenza rispetto all’impatto sugli ecosistemi e alla vita delle persone che vivono nelle zone più a rischio.

Non è più tempo di raccontare bugie e di fare discorsi inutili, ai quali nessuno crede più. Le connessioni causali esistenti tra quanto succede nel mondo per effetto dei cambiamenti climatici e le attività umane che generano i gas serra – tra cui l’anidride carbonica e il metano sono quantitativamente i più rappresentati –  sono conosciute da almeno 40 anni. E da tanto tempo climatologi e scienziati ne denunciano gli effetti devastanti per la vita umana e animale sul pianeta. Fino ad ora inutilmente.
Oggi non si può più aspettare, denunciano gli attivisti, si deve agire subito e in modo radicale! (leggi l’appello)

Da anni e, più intensamente, negli ultimi mesi, decine di organizzazioni grandi e piccole di ogni parte del mondo si sono preparate, studiando i problemi ambientali del proprio territorio, a questo momento di confronto per elaborare una piattaforma comune da portare alla COP26 di  Glasgow.

Cambiare rotta significa cambiare sistema sociale, economico e produttivo, perché il capitalismo (vecchio e nuovo) non ha prodotto solo gli enormi danni all’ambiente che tutti conosciamo, ma anche una forte ingiustizia climatica.

Ci sono Paesi del Sud del mondo – come Le Filippine, l’India e il Bangladesh, le isole del Pacifico, i Paesi dell’Africa sub-sahariana e dell’America del Sud –  nei quali gli effetti del riscaldamento climatico si fanno già sentire fortemente e gli attivisti denunciano come i Paesi più ricchi, dove vengono prodotte le maggiori quantità di gas climalteranti, sono rimasti completamente indifferenti  ai loro appelli e alle loro proteste, proseguendo colpevolmente nelle loro attività distruttive.

Gli attivisti per il clima di questi Paesi hanno rifiutato di riconoscersi come Sud del Mondo e la discriminazione basata su criteri produttivistici e si sono organizzati in una rete chiamata MAPA (Most Affected People and Areas) che significa: Popoli e Territori Maggiormente Colpiti, sottintendendo dai cambiamenti climatici.
Dalla loro protesta nasce il Movimento per la Giustizia Climatica (Climate Justice), rivendicata anche da molti gruppi europei quali Fridays for Future, Parents for FutureExtintion Rebellion, Ende Gelände, Giudizio Universale. Sono loro ad affermare chiarezza lo stretto legame tra diritti umani e diritto al clima come un unico diritto alla vita.

Milano, Friday for Future (su licenza Wikimedia Commons)
Milano, Friday for Future (su licenza Wikimedia Commons)

Il 29 settembre ha avuto luogo presso l’Università Statale di Milano l’evento Next generation: climate litigation, durante il quale è stata presentata la prima causa climatica contro lo Stato italiano che ha preso il via il 5 giugno scorso-
Più di 200 ricorrenti, tra cui 162 adulti, 17 minori (rappresentati in giudizio dai genitori) e 24 associazioni impegnate nella giustizia ambientale e nella difesa dei diritti umani hanno deciso di intraprendere un’azione legale (qui) contro lo Stato Italiano per inadempienza  climatica, ovvero per l’insufficiente impegno nella promozione di adeguate politiche di riduzione delle emissioni clima-alteranti, cui consegue la violazione di numerosi diritti fondamentali riconosciuti dalla nostra Costituzione.
L’azione legale, attraverso un atto di citazione davanti al Tribunale Civile di Roma, chiede la condanna dello Stato, imponendogli di realizzare un drastico abbattimento delle emissioni di gas serra entro il 2030, in modo da centrare l’obiettivo dell’Accordo di Parigi sul clima: il contenimento massimo del riscaldamento globale entro 1,5°C

In contemporanea, all’Eco Social Forum, sempre a Milano, si svolgono i lavori e gli eventi della Climate Justice Platform (qui il programma), aperti il 30 settembre e che proseguiranno fino a domenica 3 ottobre.

Che cosa caratterizza questa piattaforma? Due cose: l’analisi della relazione tra la  crisi ecologica/climatica e quella sociale e politica globale e l’età dei partecipanti, in prevalenza giovani e giovanissimi.
Sono loro le vittime predestinate del cambiamento climatico, pertanto i principali soggetti interessati a che la crisi globale venga affrontata dai governi in modo definitivo. Vogliono partecipare ai processi ed essere coinvolti nelle scelte. Vogliono farla finita con il paradigma della crescita infinita, costruita sul dominio esercitato sui territori e sui corpi, sullo sfruttamento e la speculazione sul lavoro.

Salvare il pianeta vuol anche dire mettersi dalla parte dei popoli indigeni, contro la supremazia colonialista che i Grandi del mondo esercitano sui Paesi meno avanzati. Qui a Milano, a difendere i diritti dei popoli nativi e delle società rurali, sono presenti organizzazioni come Survival International, il Movimento per la Decrescita Felice, A SUD onlus, Animal Save international.

Dopo lo sciopero globale per il clima di venerdì 24 settembre che ha visto scendere in piazza tantissimi giovani in 70 città italiane [Vedi qui], il 1 ottobre un fiume di 50,000 ragazze e ragazzi, anche giovanissimi, arrabbiati ma pieni di speranza, hanno sfilato per le strade di Milano per il Friday for Future.

In testa al corteo, due ragazze con le idee chiare, Greta Thunberg (svedese) e Vanessa Nakate (ugandese), per dire che dal Nord al Sud del mondo, i giovani lottano per il medesimo obiettivo: la giustizia climatica. E contro gli stessi nemici: l’indifferenza e le bugie dei politici e degli Stati, la non volontà dei governi a compiere azioni urgenti ed efficaci per ridurre le emissioni inquinanti e contenere il riscaldamento globale.

Infine Ieri, sabato 2 ottobre 2021 – a conclusione di una ‘settimana verdissima’ piena di seminari, incontri, scambi culturali e di lotte – la Global March for Climate Justice, organizzata da Climate Open Platform e Fridays for Future Milano. Un corteo di almeno 30.000 persone, cui hanno aderito decine di gruppi, associazioni e movimenti, nazionale e locali.

A Milano il pensiero e il variegato movimento antagonista ha mostrato tutta la sua forza. Vuole salvare la Terra (“E’ l’unica che abbiamo”) e vuole cambiare il mondo. Dopo Milano la lotta continua, fra meno di un mese c’è un appuntamento importantissimo.
In Scozia, dal 31 ottobre al 20 novembre 2021, si terrà la 26esima edizione della COP, il vertice tra le nazioni del mondo per fare il punto sui cambiamenti climatici. Potrebbe essere l’ultima occasione per trovare un accordo. Ma a Glasgow convergeranno anche tutti i movimenti e gli attivisti ambientalisti. La loro voce è sempre più forte. I governi sono avvertiti.

Cover: Fridays For Future, Berlin, 24.09.21 (licenza Wikimedia Commons)

PER CERTI VERSI
Boh, le acque della gioia

BOH, LE ACQUE DELLA GIOIA

Sono così rare
Le acque della gioia
Sono rare lacrime dolci
Il vento dell’amore
Ha tolto loro
Il sale
Diventano sorgenti
Per noi
E per le nuvole
Delle nostre comuni fantasie
Sorgenti
Dove lasciare
Le nostre poesie
Incuranti
Di chi passa
Di chi dice
Delle voci
Sono loro
I versi
A fare da spartiacque
Al vento
Delle parole sprovviste di luce
Più in là
Alla memoria
Dove si inabissano
I monti cerulei
Grigi
Lillà

Ogni domenica Ferraraitalia ospita ‘Per certi versi’, angolo di poesia che presenta le liriche del professor Roberto Dall’Olio.
Per leggere tutte le altre poesie dell’autore, clicca
[Qui]