Skip to main content

Giorno: 25 Ottobre 2021

la rivoluzione, la rivoluzione – un racconto

 

c’eravamo noi, una volta, tutti intenti ad aspettare la rivoluzione in senso allargato con la bandiera di quel gran figo del Che, che era il nostro simbolo di lotta contro i genitori, contro i prof, contro i padroni delle fabbriche, intenti a trovare la libertà dalla religione, dal sesso, dallo studio, dal progresso che ci costava la natura, ci avremmo guadagnato l’ecologia, tutte quelle cose che erano importanti, allora, ci autogestivamo quando ci riuscivamo e occupavamo, eravamo tutti contro la polizia, eravamo tutti intenti a cercare di cambiare il mondo che non ci andava, se quello che ci sparavamo in testa o in vena ci piaceva molto di più allora lo inseguivamo, non la pensione, non le case-famiglia, non gli ospizi o come li chiamiamo oggi case di riposo, questi ragazzi ora sono tutti fannulloni, non hanno ideologia, non hanno spina dorsale, tranne mio nipote, forse, dove sono i nostri tempi?

dove sono andati, piegati in valigie che trasporteremo con le rotelle fino in camera nostra, dove ci lasceranno questi infami rammolliti? perché mio nipote ha problemi, invece, lui non è così, eravamo lì a creare un futuro e ora sono qui a lamentarsi di non riuscire ad arrivare a fine mese, loro che hanno sempre avuto tutto, dove lo hanno messo, forse lo hanno venduto, hanno venduto le ‘madonne d’oro’ che gli abbiamo regalato al battesimo per pagare le cambiali, idioti, massa di fannulloni, andate ad arrabbiarvi in piazza come facevamo noi, perché non fate nulla? state a comprarvi il televisione a schermo piatto, e non riuscite a comprarvi il pane, eravamo lì noi a cambiare tutto, ora siamo chiusi negli ospizi a farci prendere a schiaffi dalle infermiere, e voi? non fate niente?

– sono stato uno sciocco ad andare giù in piazza oggi, a protestare contro la riforma della scuola e del lavoro, questa legge di stabilità fallita, sono instabile io, nelle riprese della tv non sono venuto poi molto bene, insieme agli altri, tutti ammassati, come potevamo uscir bene, avessero almeno ritoccato le immagini con Photoshop, e la rai, e mediaset, altro che televisioni nazionali, sono degli impostori, non sono capaci neppure a fare delle interviste decenti, che qui sono diventati tutti prossimi alla rivoluzione, prossimi a spaccare le vetrine dei negozi, a strappare le marche dalle merce, cazzo, per poco ho mancato la serie in tv, che sfiga, ci siamo persi il video di Caparezza, gli articoli che lo criticano, che poi non sono mai le stesse persone, allora bisogna difenderlo, è un grande Caparezza, andare su you tube a dire la propria, contro quelli di Amici, che ci hanno rotto, meglio Caparezza, la musica è rivoluzione

– sono stato un vero sciocco a venire qui, intanto la polizia che ci ha caricato ha goduto più di noi, e non c’erano quelli con i passamontagna a difenderci o a fare casino, o a spaccare i bancomat, io non li ho mai visti, non ho mai capito se ci fanno o ci sono, in tv dicono che sono dei criminali, facinorosi, spaccano tutto, ma sono di destra o di sinistra? quale destra, quale sinistra? sono stanco, vengo qui in mezzo ai cortei per protestare, mica per vedere gente che sfascia tutto, voglio protestare con ordine, voglio guardare le belle ragazze, prima di tutto il rispetto per gli altri, voglio spaccare le linee nemiche, però sono stato uno sciocco, la prossima volta lascio il video recorder accesso, magari mi registro la nuova puntata, senza spoiler, oppure chiedo al mio vicino, ehi, ascolta sai per caso se in streaming trovo la puntata di…

tu non sai di cosa parli, sei sempre lì ad aspettare che qualcuno ti dica cosa guardare, cosa mangiare, cosa pensare, lì di fronte al computer, ad aspettare di capire quale modello di i-phon val bene una notte, non capisci le mie esigenze ho bisogno di fare un figlio, che a breve non potrò più, mi va in cancrena quella parte del corpo che ancora sopravvive a stento, prima che sia troppo tardi, dobbiamo fare un figlio e tirarlo su come Puffy che è così amato, non lo vedi, spazzolo il suo pelo una volta al giorno e gli compro solo la pappa migliore, lo so, lo sento che tu non pensi ad altro, però un figlio, un figlio è diverso,

diamo vita a una generazione nuova di zecca, una generazione che si ripete, il nostro futuro che si manifesta, finalmente, non credi? questo presente che continua a non cambiare, ho il corpo che sta morendo di speranza, solo un paio d’anni e non avrò più l’occasione, è come uno sconto all’unieuro, dobbiamo battere forte adesso, questa rivoluzione della coppia, prima di stancarci di fare all’amore in maniera tradizionale, che poi ci viene di essere speciali, meglio speciali che morti, siamo ancora in tempo, sbrigati, non cominciamo con lo scambio di coppia, lo scambio d’amore, ce lo siamo venduto insieme all’emancipazione, lavoro io, ora fino a quando farò un figlio, poi solo calci dal capo, un figlio, un figlio è diverso, non credi?

– è stato trattato come un pupazzo, un burattino lui, assieme a loro, li abbiamo svenduti per bene, tremila euro per il tragitto, credeva che sarebbe arrivato con la sua famiglia in un paese migliore, non so cosa ci sia di migliore in Italia, credevano che avrebbero trovato un lavoro per sfamare i loro figli qui, invece sono arrivati per stare nelle baracche, per chiedere un sussidio che nessuno in tempo di crisi riceve, neppure gli italiani, figurati loro, figurati lui con la sua famiglia di ‘negri’, di poveracci, ma noi ci abbiamo guadagnato tremila euro a persona, e abbiamo buttato a mare gli zaini con l’insulina, e ora loro sono stati trattati da fantocci, lui è morto in fondo al mare assieme alla sua famiglia di ‘negri’, e non cercavano la rivoluzione, loro, non sapevano.

– ho letto un libro interessante, mica come quelli che stanno ore e ore su facebook, i libri non sono tutti uguali, quelli che leggo io sono molto meglio, dicono che ce ne sono altri di interessanti, li vendono sui siti specializzati con lo sconto del 15%, ma non sono di qualità, se li compri on-line, ci sono quelli di qualità che sono pochi, pochissimi, un 10% grandi case editrici e meno del 5% piccole case editrici, chiudessero tutte le collane, me lo auguro che finiscano tutte male, sprofondassero tutte in fondo al mare, insieme agli editori, ai commercianti, ai trasportatori, ai grafici, ai critici, a tutti quanti, solo così si potrà rivoluzionare il sistema cultura, facciamo come il sindaco di Venezia, buttiamo a mare certi tipi di libri che non fanno bene ai bambini, siamo tutti bambini, abbiamo bisogno di libri di qualità, ma io no,

io ho letto su questo libro che sono speciale, gli altri che non l’hanno fatto si freghino tutti, poi dicono che c’è la crisi, ovvio, avete visto che libri che circolano in giro? non dovrebbero, non sono ‘fascista’, sia bene inteso, lo dice il mio amico che di libri qualcosa ne capisce, e io lo ripeto, che la storia che mi ha raccontato mi ha convinto davvero, fino a domani almeno, poi ci vorrebbe solo una bella pulizia, che permetta di pubblicare solo libri di qualità, stipendiare gente che ne sappia davvero di libri, non quello che mi ha denigrato sul blog di letteratura, dice di essere il curatore di certe collane, ma è sbagliato, non lui, sarebbe meglio che cambiassero tutti i dirigenti, meglio che a decidere di libri di qualità ci fosse il mio amico, che lui davvero ne capisce o io al massimo.

– avere tutti difficoltà a concentrarsi, a rimanere in piedi nonostante si sia rinfrescato il clima, il caldo lo si sente dentro, il surriscaldamento di una notizia bomba che scoppia, che subito si è a catapulti in rete, per vedere se c’è qualcuno con cui parlare, c’è questa difficoltà a incontrarsi per strada e mi raccomando non toccarsi che si prende l’aviaria o forse la scabbia, sono arrivate con gli immigrati, mentre a esportare la paura di toccarsi ci siamo solo noi, voi siete quelli che ad avere la difficoltà di concentrarsi, poi prendete il supradyn mattina e sera, che mancano abbastanza sali minerali, e invece della banana troppo plebea, avete inventato il gatorade, con lo sviluppo, la ricerca,

l’invenzione rivoluzionaria, che cambierà il vostro modo di vivere, di mangiare di concentrarvi, sulle partite di pallone, sulle gare di temptation island, chi resiste di più a cornificare l’altro, è una ricerca di mercato, lo sapete come vanno certe cose, è uno sviluppo delle dinamiche di coppia, voi fate l’esperimento e non calcolate i risultati, lasciate lì le statistiche sociali, avete difficoltà a fare quattro + quattro senza il ginseng in pillole, sicuramente è più efficace quello di marca che quello in polvere da sciogliere, voi avete difficoltà a stare in piedi, morite dal sonno, nel sonno in cui vivete

– te ne sei sempre fregato di me, pensavi solo alla tua ‘fabbrichetta’ a quanti milioni ci potevi tirare su, a quanti operai avresti potuto fregare, mentre io sono diversa da te, da tutti i tuoi conti, dal tuo bilancio finito che a fine anno chiude sempre in positivo con il pronto intervento del commercialista, sono un’artista, cosa credi, scrivo per una rivista di moda, sono una fashion blogger, io creo e non voglio saperne dei tuoi miliardi, creo per un’intera sfilata di moda e poi la promuovo, solo così cambierò il mondo con il mio stile, è inconfondibile dice la testata giornalistica, te ne sei fregato anche della mamma, che le riusciva solo di farsi regalare gioielli al posto delle mutande che non le sfilavi, almeno non a lei, ora ho altri bisogni e necessità,

tu non puoi capire il mio mondo e io non capirò mai il tuo, uscirò con la macchina che mi hai regalato e andrò in discoteca, questo è il mio campo di confronto, non certo quel capannone con quell’enorme puzza di agenti chimici, sei tu che mi hai portato a questo punto, sei tu la mia droga, anche se quella buona me la faccio arrivare dal miglior laboratorio, amici fatti grazie alla moda, grazie all’arte e alla creatività, rivoluzioneremo lo stile, e tu cosa puoi capire, stai pure con le tue puttane, con i tuoi operai, ti sfilerò qualche centone nel sonno, sporchi soldi, ci sputo su, capitalista, sporco capitalista

– era al centro dell’attenzione, la notizia che predica le loro idee, affascinanti come allora, infatti lo sono adesso, che i giornalisti sono pronti a dirti tutta la verità di cui sono in possesso, tutto quello che ci è dato sapere, parzialmente compreso da te, parzialmente offerto da loro, che sembrano uscire come topi nella notte, a tirare su manifesti nuovi per ogni nuova protesta fantascientifica, l’imminente uragano, l’imminente presa di potere, l’imminente crisi, l’imminente guerra, e poi ti mettono in bocca le parole che ti sei faticosamente cercato su internet o in tv,

un’improvvisazione da predatori e la tua ricerca non va a buon fine, in cerca di novità, chi mai sarà quel nuovo conduttore, c’è chi presenta le notizie e lo hanno già notato per fare un film hard da scaricare su you porn, ah, che rivoluzione, la rivoluzione che non c’era o che c’è sempre stata, la circonvoluzione delle idee, di notizie troppo condivise, la rivoluzione è uno stile, un libro, un giornale, un padre, una madre, una manifestazione, la rivoluzione è nel passato o dentro uno ospizio futuro, nella mente di chi non ce l’ha fatta, nelle strade, sulle carrette del mare, ah, la rivoluzione, la rivoluzione è solo un giro intorno al sole, un cambiamento repentino di stagioni.

Ferrara, 29-31 ottobre, Festival del Ciclista Lento 2021

Festival del Ciclista Lento, quinta edizione. Da venerdì 29 a domenica 31 ottobre torna la pedalata meno competitiva del mondo, quella fatta all’insegna della rilassatezza e del piacere puro di stare in sella.

Tre giorni ricchi di eventi nella città delle biciclette, con un programma collaudato ma allo stesso tempo capace di rinnovarsi e di stupire. Un mix di cicloturismo, scoperte enogastronomiche, sport, musica, ambiente e cultura.

Come sempre ci saranno giornalisti, scrittori, atleti olimpici e paralimpici, scienziati e protagonisti della società civile a raccontare e raccontarsi nel clima disteso di un evento all’insegna del “beati gli ultimi che la vita sanno goder”.

In sintesi ecco la tre giorni:
Venerdì 29 ottobre
ore 21 – Sala Estense, verrà proiettato il film “L’ultima ruota”.
L’ingresso è gratuito, con Green Pass.

Sabato 30 ottobre
Ore 10 – La Pedalata più lenta del mondo per le vie di Ferrara, “5km in 5 ore“, con presentazioni di autori del ciclismo e degustazioni varie lungo il percorso.
Ore 16.30 – Due chiacchiere sulle due ruote: convegno/tavola rotonda da Factory Grisù con Antonio Dalla Venezia e Massimo Tocci.
A seguire il “Record dell’Ora alla Rovescia“, in gara il ciclista pro Davide Formolo e la ciclista elite Maria Vittoria Sperotto.

Domenica 31ottobre
Ore 9.30 – “Granfondo del Merendone”, con Antonio Dalla Venezia e il giornalista Marco Pastonesi a fare da accompagnatori speciali. Partenza da Factory Grisù con destinazione Bicihostel Destra Po, percorrendo la ciclabile del Burana e la Destra Po, con un giro ad anello che passerà da Bondeno… compreso nel ticket i ristori e il pranzo finale al Bicihostel Destra Po.

1 novembre, Bologna Jazz Festival: PAOLO FRESU “HEROES” Omaggio a David Bowie

 

PAOLO FRESU “HEROES” Omaggio a David Bowie 

Paolo Fresu, tromba, flicorno, elettronica; Petra Magoni, voce; Gianluca Petrella, trombone, elettronica; Francesco Diodati, chitarra; Francesco Ponticelli, contrabbasso, basso elettrico; Christian Meyer, batteria

In collaborazione con Gruppo Hera

“Heroes”, ovvero la tromba di Paolo Fresu alle prese con la musica di David Bowie, è il primo dei grandi live in teatro dell’edizione 2021 del Bologna Jazz Festival. Impressionante il cast artistico all stars convocato da Fresu per questo suo progetto, che andrà in scena lunedì 1 novembre alle ore 21:15 al Teatro Auditorium Manzoni: ci saranno Petra Magoni (voce), Gianluca Petrella (trombone, elettronica), Francesco Diodati (chitarra), Francesco Ponticelli (contrabbasso, basso elettrico) e Christian Meyer (batteria). Il concerto è realizzato in collaborazione con il Gruppo Hera.

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Bologna Città della Musica UNESCO, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione MAST, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Coop Alleanza 3.0, TPER, Città Metropolitana di Bologna, Peugeot, del main partner Gruppo Hera e con il sostegno del Ministero della Cultura.

Paolo Fresu interpreta David Bowie. E già questo sarebbe sufficiente a “fare notizia”. Lo fa in compagnia di un cast stellare con Petra Magoni, Gianluca Petrella, Francesco Diodati, Francesco Ponticelli, Christian Meyer: la notizia è da “prima pagina”.

“Appena mi è stato proposto questo progetto”, dichiara Paolo Fresu, “mi sono sentito onorato ed emozionato. Ho deciso di mettere insieme una band unica, creata appositamente, con grandi musicisti eclettici e provenienti da esperienze diverse, anche lontane dal jazz. Credo che questo sia un grande valore. Avvicinarsi alla musica di David Bowie è una grande emozione e anche una straordinaria opportunità per tutti noi”.

Fresu e soci hanno messo le mani su una trentina di pezzi, tra i quali Life on Mars, This Is Not America, Warszawa, When I Live My Dreams. Ogni membro della band ha dato il proprio contributo negli arrangiamenti, conferendo maggiore varietà e dinamicità al progetto.

Petra Magoni, in quanto vocalist, gode della maggiore libertà, ma il concerto punta comunque sul gioco di squadra. Tornando alle parole di Fresu: “Bowie è un autore immortale che è sempre stato vicino al jazz. Noi cercheremo di avere il massimo rispetto per la sua arte ma anche di essere propositivi, gettando uno sguardo nuovo su queste canzoni”.

Teatro Auditorium Manzoni, Via De’ Monari 1/2, Bologna

Informazioni: Associazione Bologna in Musica 
tel.: 334 7560434
e-mail: info@bolognajazzfestival.com
www.bolognajazzfestival.com

Cover: Paolo Fresu e Petra Magoni – heroes (di Giampaolo Solitro)

LA POESIA E L’EMOZIONE:
i ragazzi dell’Einaudi a l’Ultimo Rosso.

Un folto gruppo di ragazzi dell’Istituto Einaudi di Ferrara, accompagnati dai docenti Roberto Paltrinieri e Cecilia Bolzani, la mattina del 16 ottobre scorso, hanno partecipato all’incontro finale di poesia l’Ultimo Rosso tenutosi presso il giardino della Biblioteca Ariostea. Il progetto partito dalla lettura della poesia Possibilità del premio Nobel Wislawa Szymborska, ha stimolato la creazione poetica da parte degli studenti che, ispirandosi alla poesia, hanno elaborato i loro testi.
E’ stato un momento emozionante per tutti i partecipanti e per il pubblico, dimostratosi molto attento. La prova, ancora una volta, che la poesia è un linguaggio universale, la strada per esprimere quanto si muove dentro ognuno di noi.
(La redazione)

ULTIMO ROSSO 2021
Stiamo sviluppando un percorso volto ad imparare
ad apprezzare il testo poetico.
Ci siamo avvicinati alle figure retoriche,
abbiamo compreso che il linguaggio della poesia
è connotativo, polisemico, allegorico…
Ho chiesto ai miei studenti di leggere, analizzare,
parafrasare, scomporre e ricomporre frasi, parole,
campi semantici, schemi metrici…
Finché un giorno ci è stata proposta la lettura di
“Possibilità” di Wislawa Szymborska.
Il testo è stato per noi un trampolino di lancio
verso la creazione poetica.
Abbiamo accettato la provocazione
e così anche noi abbiamo vissuto l’emozione,
la discesa e la risalita
la pausa, il ritmo, la verità del testo poetico.
I miei studenti si sono scoperti poeti:
quelle che vi proponiamo sono alcune delle
loro creazioni.
Si sono guardati nel cuore,
si sono lasciati portare dalle immagini,
si sono fidati e ci hanno donato
qualche loro segreto.
Ma soprattutto, increduli, con l’entusiasmo
e la fiducia della loro giovane età,
hanno sperimentato un momento di
intensa poesia.
Cecilia Bolzani

Possibilità
Preferisco il cinema.

Preferisco i gatti.
Preferisco le querce sul fiume Warta.
Preferisco Dickens a Dostoevskij.
Preferisco me che vuol bene alla gente, a me che ama l’umanità.
Preferisco avere sottomano ago e filo.
Preferisco il colore verde.
Preferisco non affermare che l’intelletto ha la colpa di tutto.
Preferisco le eccezioni.
Preferisco uscire prima.
Preferisco parlar d’altro coi medici.
Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio.
Preferisco il ridicolo di scrivere poesie, al ridicolo di non scriverne.
Preferisco in amore gli anniversari non tondi, da festeggiare ogni giorno.
Preferisco i moralisti che non promettono nulla.
Preferisco una bontà avveduta a una credulona.
Preferisco la terra in borghese.
Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.
Preferisco avere delle riserve.
Preferisco l’inferno del caos all’inferno dell’ordine.
Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.
Preferisco foglie senza fiori che fiori senza foglie.
Preferisco i cani con la coda non tagliata.
Preferisco gli occhi chiari perché li ho scuri.
Preferisco i cassetti.
Preferisco molte cose che qui non ho menzionato
a molte pure qui non menzionate.
Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra.
Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.
Preferisco toccar ferro.
Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.
Preferisco considerare persino la possibilità
che l’essere abbia una sua ragione.
Wisława Szymborska

Preferisco il sole
Preferisco la sincerità anche da parte di chi mi odia
Preferisco lo stile libero
Preferisco i giorni produttivi, e quando ho modo di essere fiera di me
Preferisco gli abbracci di mia madre e i sorrisi di mia nonna
Preferivo quando c’era
Preferisco chi mangia e ha la forza di affrontarlo
Preferisco la libertà di opinione
Preferisco quando, per tutti, siamo tutti uguali
Preferisco quando vengo ascoltata
Preferisco quando non sono la solita persona orribile
Preferisco scrivere anziché leggere
Preferisco le cose essenziali ma significative
Preferisco il profumo delle rose
Preferisco quando non sono costretta a scusarmi
Preferisco il silenzio di prima mattina
Preferisco la musica quando le parole sembrano descrivermi
Preferisco la me di ora
Preferisco crescere ed il m e 55 al m e 52
Preferisco sorridere ed essere il motivo di un sorriso
Preferisco la pelle
Preferisco la cheesecake ai frutti di bosco
Preferisco il coraggio
Preferisco che le sigarette rimangano nel pacchetto
Preferisco che mi amino per ciò che sono
Preferisco l’odore dei libri
Preferisco la lettera “A”, prima dell’alfabeto e prima nel mio cuore
Marianna Volta 

 

Preferisco i gatti invece dei cani
Preferisco il rumore delle onde
Preferisco la musica senza parole
Preferisco stare in compagnia
Preferisco viaggiare invece di stare in casa
Preferisco suonare e creare canzoni
Preferisco disegnare un mondo senza problemi
Preferisco guardare il cielo notturno
Preferisco accendere fuochi
Preferisco dormire in tenda
Preferisco sentire l’odore dell’aria e dei fiori
Preferisco guardare il tramonto sentendo gli uccellini che vanno a dormire
Preferisco aiutare la gente
Preferisco incidere i nomi di persone importanti sul legno
Preferisco fare foto e scrivere frasi sul senso della vita
Preferisco la luce invece del buio
Preferisco essere uno scout per poter dare una mano.
Federico Barillari

 

PREFERISCO LEI
Preferisco soffrire che far soffrire
Preferisco un abbraccio del mio cane
Preferisco il suono delle campane a quello delle macchine
Preferisco parlare con le stelle
Preferisco sorridere
Preferisco salire su altre macchine
Preferisco vedere il buio
Preferisco guardare negli occhi
Preferisco il colore blu
Preferisco la libertà
Preferisco la campagna
Preferisco non chiedere aiuto
Preferisco non piangere
Preferisco la fantasia
Preferisco mio fratello
Preferisco uscire
Preferisco la pioggia
Preferisco il rumore del mare alla notte
Preferisco essere negativa
Preferisco la verità
Preferisco gli aquiloni senza fili
Preferisco il semifreddo alla nutella
Preferisco che il cancro sia solo un segno zodiacale
Preferisco guardare dall’alto verso il basso
Preferisco far emozionare
Preferisco vivere la vita
Preferisco LEI
Elena Badiale 

 

Preferisco chiudermi in me stessa che aprirmi
Preferisco non nascondermi
Preferisco non avere paura
Preferisco mangiare senza rimpianti
Preferisco sorridere con lui
Preferisco l’adrenalina
Preferivo parlare
Preferisco ascoltare
Preferisco stare sola con mia madre
Preferisco uscire la sera
Preferisco lottare
Preferisco il caldo
Preferisco la pianura
Preferisco dormire senza cuscino
Preferivo uscire che stare in casa
Preferivo gli amici
Preferisco i miei nonni
Preferisco mio zio
Preferirei la felicità
Preferivo cento
Preferivo la serenità
Preferirei non pensare
Preferisco sfogarmi a basket
Preferisco piangere in panchina
Preferirei non trovarmi in mezzo a due decisioni
Preferisco la campagna
Preferisco il fruscio dei ruscelli
Preferisco la musica a palla
Preferisco il 23
Preferisco scrivere su note
Preferisco i colori dell’autunno
Preferisco la serietà
Preferisco la sincerità
Preferisco non stare in ospedale
Preferisco la libertà
Preferisco la solitudine
Mia Esposito Marraffa

 

Preferisco stare bene
Preferisco rischiare
Preferisco fare ciò che non ho mai fatto
Preferisco correre
Preferisco stare con gli amici
Preferisco ascoltare che parlare
Preferisco divertirmi
Preferisco stare a casa
Preferisco la pizza che il sushi
Preferisco il verde
Preferisco la creatività
Preferisco la verità
Preferisco essere positivo
Matteo Minelli

 

Preferisco chi ricambia l’amore dato.
Preferisco l’educazione reciproca.
Preferisco i cani grandi.
Preferisco quando le persone ridono con me.
Preferisco le stagioni fredde.
Preferisco le felpe oversize.
Preferisco la sincerità.
Preferisco l’amore di un abbraccio nel letto d’inverno.
Preferisco chi non fuma sigarette.
Preferisco i film romantici con la persona che ami.
Preferisco la cucina italiana.
Preferisco la brezza della montagna che l’afa del mare.
Preferisco spesso la solitudine.
Preferisco la fedeltà.
Preferisco il freddo al caldo.
Preferisco chi ascolta.
Preferivo quando il mio cane mi riportava la pallina.
Preferisco il cappuccio.
Preferisco stare dietro su un telo nell’erba.
Preferisco chi mi appoggia e mi consola nei momenti bui.
Preferisco piangere davanti ad un film che trattenermi.
Preferisco chi c’è sempre per me.
Preferisco le ragazze basse.
Preferisco spesso il nero.
Preferisco divertirmi.
Fabio Vanini  

 

Preferisco viaggiare di notte in macchina con la musica.
Preferisco cucinare con mia nonna.
Preferisco l’odore di casa di mia nonna.
Preferisco i suoi abbracci strettissimi.
Preferisco passare il Natale in famiglia.
Preferisco vedere i miei sorridere.
Preferisco passare del tempo con i miei cugini.
Preferisco la Romania.
Preferisco il cammino acceso.
Preferisco addobbare la casa per Natale.
Preferisco aiutare mio papà a fare lavori in casa.
Preferisco la montagna al mare.
Preferisco sciare.
Preferisco le persone che dicono di essere fieri di me.
Preferisco i complimenti che mi fa la gente che non conosco.
Preferivo me stessa da bambina.
Preferisco l’estate.
Preferisco fare serata con gli amici.
Preferisco cantare a squarciagola.
Preferisco ridere senza un motivo.
Preferisco fare shopping.
Preferisco fare foto.
Preferisco gli animali.
Preferisco la pizza.
Preferisco quando il telefono non prende.
Preferisco ascoltare musica con le cuffiette.
Preferisco giocare a briscola.
Andrada Hojda

 

Preferisco i pesci.
Preferisco i boschi agli alberi sparsi.
Preferisco Gallo a Ferrara.
Preferisco le terre aride a quelle fertili.
Preferisco i piccoli gruppi alle grandi comunità.
Preferisco le casseforti.
Preferisco essere giudicato che giudicare.
Preferisco, a volte, scappare dalla realtà.
Preferisco essere sacrificato che sacrificare.
Preferisco I miei genitori.
Preferisco far fare agli altri ció che mi vergogno di fare.
Preferisco continuare a far finta che tutto sia a colori.
Manuel Turco 

 

Preferisco ballare
Preferisco parlare
Preferisco l’amore
Preferisco la fedeltà
Preferisco l’unità
Preferisco la calma
Preferisco il confronto al litigio
Preferisco le porte socchiuse
Preferisco un giorno senza lacrime piuttosto che un giorno senza sorriso
Preferisco non chiedere
Preferisco aspettare chiarimenti
Preferisco sistemare e non lasciare in sospeso
Preferisco soffrire e non far soffrire
Preferisco gli abbracci ai baci
Preferisco vedere che sentire
Preferisco un tatuaggio a un trucco
Preferisco le torte fatte in casa
Preferisco i pranzi in famiglia
Preferisco l’astratto al materiale
Preferisco vivere la storia piuttosto che raccontarla
Preferisco nascondere
Preferisco la me di undici anni fa dalla me di ora
Preferisco un mondo bianco a un mondo nero
Preferisco non dover scegliere
Preferisco vedere orgoglio e pregiudizio
Martina Lo Basso

 

Preferisco la felicità
Preferisco il colore azzurro
Preferisco la calma
Preferisco la spensieratezza
Preferisco il salato al dolce
Preferisco il freddo al caldo
Preferisco la quiete al caos
Preferisco la libertà di espressione alle regole
Preferisco soffrire che sentirmi vuoto
Preferisco il dolore fisico a quello psicologico
Preferisco amare che odiare
Preferisco essere me stesso che cambiare per gli altri
Preferisco emozionarmi che restare indifferente
Preferisco pensare a tutto ciò che di bello ho che a ciò che non ho
Preferisco pensare che il domani possa essere migliore.
Enrico DaCol

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]
Per seguire e partecipare alla pagina Facebook COLLETTIVO POETICO ULTIMO ROSSO clicca [Qui]