Skip to main content

Giorno: 27 Ottobre 2021

“Rileggiamo l’Articolo 34 della Costituzione”

Nella Sala Aldo Moro del Ministero dell’Istruzione, il 28 ottobre alle15, si terrà la premiazione dei vincitori e dei finalisti del Concorso “Rileggiamo l’Articolo 34 della Costituzione” con la partecipazione del Ministro Patrizio Bianchi e del professor Gustavo Zagrebelsky.
Promosso dal MI e dall’Associazione Articolo 21, in collaborazione con la Rai, la Fnsi e altre istituzioni il concorso ha visto la
partecipazione di 179 squadre di studenti di Istituti superiori di 62 province di 19 regioni: alcune migliaia di giovani che, lavorando
collegialmente, si sono interrogati sullo stato di salute della scuola italiana alla luce dei dati emersi dal rapporto Ocse 2019
sull’apprendimento dei giovani che hanno terminato la scuola dell’obbligo: un quadro preoccupante che ha messo in luce diseguaglianze tra Nord e Sud, ricchi e poveri, ragazzi e ragazze, ma anche una diffusa difficoltà nella scrittura e nella comprensione dei testi scritti. Nei loro elaborati gli studenti, assistiti dai docenti, si sono interrogati sulle criticità della scuola: modello organizzativo, metodi di insegnamento, spazi educativi e sul monotono alternarsi di lezioni-interrogazioni che penalizza il dialogo, il confronto e l’approfondimento.

Soprattutto si sono chiesti: è possibile un modo diverso di fare scuola e di vivere la scuola?
Nel rispondere a queste domande, hanno potuto giovarsi delle riflessioni e delle testimonianze di alcuni autorevoli membri della giuria con cui hanno dialogato nel corso di vivaci webinar. Tra questi, Lucio Russo, Gino Roncaglia, Roberto Zaccaria e Gustavo Zagrebelsky. Quest’ultimo, in particolare, ha tenuto un’indimenticabile lezione in videoconferenza (oltre 10.000 partecipanti) sul modo di fare lezione, introdotta da una citazione del pedagogo russo Pavel Florenskij: “La lezione non è un tram
ma una conversazione con gli amici” (visibile sul sito di Articolo 21 e del concorso).

Il merito di questo concorso sta nell’aver spinto gli studenti a riflettere sulla propria condizione nella consapevolezza che senza il
loro protagonismo non vi sarà mai una radicale riforma della didattica e dell’apprendimento, né una scuola che “provveda a che ogni individuo abbia la possibilità di sfuggire alle limitazioni del gruppo sociale nel quale è nato” (J. Dewey).
Gli studenti hanno raccolto le loro riflessioni in un breve elaborato. A seguito di una prima selezione, sono state indicate le 20 squadre che hanno avuto accesso alla finale del concorso. Tra queste, la giuria ha attribuito il maggior numero di consensi, a pari merito, a due scuole del Mezzogiorno: Il Liceo Scientifico Michele Guerrisi di Cittanova (RC) e l’Istituto Tecnico Carlo Gemmellaro di Catania.
Alle detenute Rom del Carcere Circondariale femminile di Rebibbia, la giuria ha assegnato una Menzione speciale per il valore che attribuiscono all’istruzione dei propri figli.
È possibile seguire la premiazione del concorso in diretta streaming su al seguente indirizzo: https://www.youtube.com/embed/IMj7d-eYK3M

https://www.youtube.com/watch?v=IMj7d-eYK3M&authuser=0

Affossamento ddl Zan, la dichiarazione della Capogruppo Pd in Emilia-Romagna Marcella Zappaterra

“Sono profondamente delusa dal triste epilogo in Senato del ddl Zan. Dispiace sapere che c’è chi, senza metterci la faccia e assumersene pubblicamente la responsabilità, ha votato contro un testo semplice e di civiltà. Dispiace ancora di più sapere che si tratta di senatori nelle fila del centrosinistra. I cori esultanti e le facce sorridenti di certi paladini del centrodestra che non hanno avuto il coraggio di smarcarsi da Forza Nuova sono un affronto a chi ha creduto davvero in un passo avanti per tutelare le vittime di discriminazioni e soprusi. Ancora una volta i giochetti della vecchia politica hanno prevalso sui diritti delle persone. E questa è una sconfitta per tutti oltre che un fatto grave, nel metodo e nel merito”.
Marcella Zappaterra, Capogruppo Pd in Regione Emilia-Romagna

I 75 anni di Ascom Confcommercio Ferrara.

 “Ruolo dei corpi intermedi e della rappresentanza”.
Al convegno interverrà Carlo Sangalli, Presidente nazionale di Confcommercio Imprese per l’Italia nella cornice del Ridotto al Teatro Comunale “Abbado” (a FERRARA) dalle ore 10 del 28 ottobre 2021
 
L’appuntamento intende sottolineare i 75 anni a fianco delle imprese del Commercio, Turismo, Servizi, Libere Professioni e Trasporti svolto da Ascom Confcommercio Ferrara a partire dal 1946. La mattinata di lavori prevede il saluto del Sindaco di Ferrara, Alan Fabbri. A seguire poi l’intervento del Presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli ed a conclusione la relazione del Presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara Giulio Felloni. Poi le premiazioni delle imprese del Terziario,  in città e provincia, che hanno 75 anni di storia (o più), coordinate dal Direttore generale di Ascom , Davide Urban. Un modo per sottolineare il ruolo insostituibile quanto prezioso svolto dalle aziende di vicinato nel tessuto economico e sociale: alle undici realtà storiche se ne aggiunge una dodicesima  giovanissima e che si è associata recentemente.
Ascom così intende evidenziare pubblicamente il coraggio, l’intraprendenza e la tenacia delle Donne e degli Uomini che lavorano nel Terziario.  L’evento – con il patrocinio del Comune di Ferrara, della Provincia di Ferrara e della Camera di Commercio –  sarà trasmesso su Facebook e sul canale YouTube di Ascom Confcommercio Ferrara.

 

In attesa delle gocce di benessere, accontentiamoci dei numeri

Il Global Wealth Report 2021 del Credit Suisse ha esaminato l’impatto della pandemia di COVID-19 sulla ricchezza globale nel 2020. Il report, molto interessante, mostra una continua crescita nonostante i lock down e la crisi conclamata, il che ci porta sin dall’inizio a due conclusioni: la crisi era stata sovrastimata e i governi sono intervenuti in maniera tanto tempestiva quanto stranamente eccessiva.

In effetti anche questo ulteriore Report, che si aggiunge ai dati del Fmi e dell’Ocse, dimostra che la crisi pandemica non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella del 2008 ma che qui si è intervenuto talmente massicciamente, con incredibili iniezioni di liquidità, che la spinta alla ripresa è stata in pratica immediata, in particolare in Cina e Stati Uniti già dallo stesso 2020.

A livello aggregato, nell’anno della pandemia c’è stato un iniziale crollo tra gennaio e marzo del 4,4%, poi una continua corsa al rialzo che ha dato come risultato un + 7,4%. Aggiungiamo che nei mercati finanziari c’è stato un vero boom, la borsa di Milano è passata dai circa 16.000 punti di marzo 2020 agli oltre 26.00 di oggi, Wall Street da circa 18.000 punti agli otre 35.000 di oggi. Sulla stessa scia tutti i principali indici mondiali.

Le grandi aziende, in particolare quelle Hi-Tech, hanno dato risultati stellari. L’indice di riferimento di Facebook, Amazon, Apple e Google a cui si aggiunge Netflix, (Us Fang) è passato da marzo 2020 ad oggi da 2.500 a 7.500 punti. Queste aziende raggiungono oramai da sole una capitalizzazione di oltre sette trilioni di dollari.

Ma ad incrementare i guadagni, e quindi a far salire la ricchezza globale, ci sono anche Microsoft, Tencent, Alibaba e l’azienda automobilistica Tesla del miliardario Elon Musk. Un’azione Exor Spa (holding finanziaria controllata dalla famiglia Agnelli) è passata dai 35 euro di marzo 2020 ai 66 di dicembre 2020 e oggi è a quasi 80 euro.

Alla fine del 2020 la crescita complessiva della ricchezza globale segnava un incremento sull’anno precedente del 7,4%, cioè siamo arrivati globalmente a 418,3 trilioni di dollari.

Il Credit Suisse, bontà sua, ci informa che durante l’anno nero per la sanità mondiale sono stati dunque aggiunti 7,4 trilioni di dollari alla “ricchezza delle famiglie globali” e che “la ricchezza per adulto” è aumentata del 6,0% raggiungendo un nuovo record di 79.952 dollari. Potenza e miracolo delle medie aritmetiche.

La realtà è un po’ meno rosea ovviamente. Ed infatti non è così che l’aumento della ricchezza si distribuisce realmente nel mondo delle persone. Intanto varia di molto già la distribuzione regionale ed infatti, sempre nel 2020, la ricchezza totale è aumentata di 12,4 trilioni di dollari in Nord America e di 9,2 trilioni di dollari in Europa. Queste due regioni hanno rappresentato la maggior parte dei guadagni di ricchezza, con la Cina che ha aggiunto al piatto altri 4,2 trilioni mentre la regione Asia-Pacifico (escluse Cina e India) altri 4,7 trilioni.

La ricchezza totale è invece diminuita in India di 594 miliardi, ovvero del 4,4%, mentre in America Latina si è avuta la prestazione peggiore, con un calo della ricchezza totale di 1,2 trilioni, ovvero dell’11,4%.

A questo è doveroso aggiungere che gli individui che posseggono più di 1 milione di dollari (secondo i criteri di disponibilità che usa Credit Suisse) costituiscono solo l’1,1% della popolazione mondiale e detengono il 45,8% della ricchezza globale, cioè 191,6 trilioni di dollari. Il 55% della popolazione possiede, al polo opposto, solo l’1,3% della ricchezza globale, cioè 5,5 trilioni di dollari.

Credit Suisse prevede che nel 2021 la ricchezza globale continuerà a crescere, quella dei PIL nazionali che aveva visto un calo nel 2020, e secondo il Fondo Monetario Internazionale, raggiungerà i 93 trilioni nel 2021 superando i 100 trilioni nel 2022.

Come sempre possiamo continuare a sperare nel Trickle Down, cioè in quel sistema economico iniziato negli Stati Uniti da Reagan (e continuato da Bush padre, Clinton, Bush figlio, Obama e Trump) che prevede che l’unico modo per far arrivare qualche goccia di benessere ai poveri sia quello di riempire i bicchieri dei ricchi, fino all’orlo.