Skip to main content

Giorno: 27 Dicembre 2021

Il Roiti lancia il Liceo Quadriennale delle scienze applicate. Giovannetti: “è un’opportunità che offriamo agli studenti del nostro territorio. In quattro anni riceveranno una preparazione completa, avanzata e al passo con tempi”.

“Oggi gli studenti di gran parte dei Paesi europei possono accedere all’Università a 18 anni. Per loro è un vantaggio competitivo: finiranno l’Università un anno prima e potranno cercare e trovare lavoro in anticipo rispetto ai nostri. Noi vogliamo dare questa possibilità anche agli studenti del nostro territorio: per questo abbiamo lanciato il progetto di un Liceo Quadriennale delle Scienze Applicate”.
Roberto Giovannetti, Dirigente del Liceo Roiti di Ferrara, illustra così la nuova sfida in cui lo Scientifico si sta cimentando; creare un corso di studi che dia agli studenti una preparazione scientifico-tecnologica completa, al passo con i tempi, attenta ai temi della sostenibilità ambientale e della transizione ecologica. “I ragazzi che sceglieranno il nostro Liceo Quadriennale – spiega – Riceveranno una formazione di alto livello, e non mancherà una particolare attenzione alla conoscenza dell’inglese: così si formano i giovani capaci di competere in Europa”.
Sperimentare un corso di studi quadriennale: il Ministero concederà questa possibilità, in via sperimentale, a mille scuole superiori in tutta Italia. Il corso quadriennale dovrà portare i propri studenti all’esame di Stato con le stesse competenze di coloro che frequentano i tradizionali corsi quinquennali. In che modo? “Con un orario settimanale più esteso – spiega Giovannetti – ma soprattutto sperimentando metodologie didattiche innovative”.
“Il corso quadriennale – spiega Rossella Mistroni, referente dell’indirizzo Scienze Applicate – prevede un potenziamento delle discipline scientifico- tecnologiche, unito a un maggior numero di ore di laboratorio. Ci sarà grande attenzione alle lingue straniere, al punto che nel secondo biennio una delle materie sarà insegnata direttamente in lingua inglese con la metodologia CLIL”.

Non mancherà un’attenzione specifica ai temi dell’ambiente: “alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile saranno dedicati specifici moduli didattici curricolari. – spiega Tullia Ravaioli, responsabile del dipartimento di Scienze del Roiti – Inoltre, verranno proposte lezioni in compresenza, che daranno agli studenti una visione di più ampio respiro e da più punti di vista dei temi trattati”.
Sarà il Ministero dell’istruzione a dare il via definitivo al nuovo Liceo Quadriennale delle Scienze Applicate. Nel frattempo, il liceo Roiti è pronto a fornire informazioni alle famiglie interessate.

Vaccinazione Anti Covid-19: al via la somministrazione della terza dose per la fascia 16-17 anni e per i fragili della fascia 12-15 anni

Anche a Ferrara da oggi, lunedì 27 dicembre, per le fasce di età 16-17 anni – che hanno già completato il ciclo primario di vaccinazione, nei tempi previsti dalle disposizioni – e per i soggetti più vulnerabili a forme gravi di Covid -19, che rientrano nella fascia compresa tra i 12 e 15 anni  è possibile prenotare la vaccinazione attraverso i consueti canali previsti anche per le altre fasce d’età, vale a dire:

  •   recandosi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup)
  • nelle farmacie che effettuano prenotazioni Cup
  •  online col Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb
  •  con prenotazione telefonica al NUMERO VERDE 800 532 000 da Lunedì a Venerdì ore 8-17;

Sabato ore 8-13
Anche per queste 2 ulteriori categorie è inoltre consentito l’accesso diretto.
Categorie fragili 12-15 anni https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/sites/default/files/2021- 3/Categoria_1_TABELLA.pdf Il vaccino previsto per la terza dose booster in queste categorie sarà Comirnaty di Pfizer Biontech. Sul territorio regionale sono circa 80 mila i giovanissimi nella fascia 16-17 anni interessati a questa vaccinazione, circa 5.332 quelli residenti in provincia di Ferrara, mentre i fragili 12-15 anni sono circa un’ottantina. Al momento della prenotazione saranno comunicati: data, orario, luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie. Il bambino deve essere accompagnato alla vaccinazione da uno o entrambi i genitori o da loro delegato.
Per la vaccinazione Al momento della vaccinazione, in caso il minore venga accompagnato da un genitore, serviranno due documenti:
-Il modulo di consenso firmato nella sezione ‘Autorizzo e consento’ dal genitore che scrive anche in stampatello il suo nome, cognome e se padre o madre
– L’autocertificazione che entrambi i genitori sono informati

In caso il minore venga invece accompagnato da una persona diversa dal genitore, l’accompagnatore delegato deve avere tre documenti:
-La delega firmata dal genitore, insieme alla carta d’identità originale o fotocopiata dello stesso e il documento d’identità del delegato
-Il modulo di consenso firmato nella sezione ‘Autorizzo e consento’ dal genitore che scrive anche in stampatello il suo nome, cognome e se padre o madre
-L’autocertificazione che entrambi i genitori sono informati.

Decreto Festività ora servono interventi urgenti a sostegno del Terziario – l’intervento Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Ferrara

“Continueremo a fare tutto il possibile, con la consueta determinazione e forza di volontà, ma la situazione è particolarmente complessa, ed acuita dal decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la sera della vigilia di Natale, che ha messo in pesante difficoltà la filiera del commerciale, dell’alberghiero, della ristorazione e dello spettacolo. L’annullamento dell’incendio del Castello rappresenta un altro serio ostacolo sulla strada verso la ripresa di una stabile normalità – spiega Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio – In particolare, dagli elementi raccolti attraverso le nostre federazioni di settore (Federalberghi e FIPE) ricaviamo un quadro ora dopo ora destinato a delinearsi con sempre maggiori criticità, in termini di disdette. Nel settore della ristorazione tutto dipende dalla conformazione dei locali con disdette elevate in particolare per quelle attività che avevano puntato tutto sui veglioni di fine anno. Nel comparto alberghiero, saremmo fortunati se mantenessimo un tasso di occupazione del 25% rispetto alla capacità complessiva. Questa peraltro sarebbe altissima stagione per una città come Ferrara, ed eravamo già solo al 40% circa dell’occupazione – e come presidente provinciale di Federazione Moda Ferrara, aggiunge Felloni – questi elementi potranno avere ricadute sul comparto del tessile abbigliamento che potrebbe risentire delle assenze di turisti e visitatori. È necessario e urgente, dunque, ristorare le attività di nuovo provate dalla situazione, dando supporto a tutta la filiera del commercio, del turismo e dei servizi, che subisce le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Consideriamo, inoltre, che oltre agli elementi critici sopraggiunti nelle ultime ore non vanno dimenticati gli effetti sensibili dell’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia, che incideranno sempre più su bilanci aziendali già provati. Confcommercio si muoverà a tutti i livelli per cercare di rimediare a questa situazione. Daremo comunque prova ancora una volta del nostro senso di responsabilità, collaborando con le Istituzioni come riteniamo si debba fare per il nostro ruolo di rappresentanza. Gli imprenditori cercheranno di rispondere alle avversità con un’ulteriore dose di fiducia, ma richiamiamo le Istituzioni a tutti i livelli – nazionali, regionali e locali – a sostenere veramente la tenacia e la capacità degli imprenditori con atti concreti e tempestivi” è l’auspicio del presidente Felloni.

Bando concorso letterario Parole Chiave

Un concorso letterario nazionale, patrocinato dal Comune di Polesella, per narrativa edita, inedita e saggistica storica, ideato e promosso dall’associazione culturale Soffitte in Piazza. Sarà pubblicato entro il mese di dicembre sul sito del Comune il bando rivolto sia a scrittori sia a ricercatori storici, autori di opere che saranno selezionate da una giuria di esperti e premiate a giugno 2022.
Il concorso si inserisce tra le iniziative culturali offerte dal Comune di Polesella e, in particolare, nell'ambito della rassegna letteraria Parole Chiave che da ottobre ha portato in paese scrittori di interesse nazionale come Paolo Roversi, Fausto Vitaliano e Gianluca Morozzi.
Il bando prevede che le opere dovranno essere inviate in formato digitale entro il 13 marzo, i testi letterari editi e inediti a tema libero saranno letti, in prima battuta, da un gruppo di lettori forti che potranno esprimersi sui manoscritti, mentre successivamente le opere saranno valutate da una giuria tecnica che decreterà il vincitore. Per gli editi, la giuria sarà presieduta da Gianluca Morozzi, per gli inediti dall’editore Emilio Alessandro Manzotti. I saggi storici, sul tema Società e conflitti nel novecento italiano, europeo e globale, invece, passeranno al vaglio di una giuria di esperti, tra i quali lo scrittore Massimo Carlotto, presieduti dal sindaco Leonardo Raito.
Per quanto riguarda i vincitori, l’opera inedita sarà premiata con la pubblicazione del romanzo da parte della casa editrice bolognese BookTribu. Agli autori di opere edite e di saggistica vincitori sarà consegnato un riconoscimento e sarà, inoltre, curata una promozione attraverso media e canali social.
“Da tempo, assieme al sindaco Raito, pensavamo di realizzare un evento di questo tipo a Polesella –
spiega il vicesindaco Consuelo Pavani – pertanto, è stata favorevolmente accolta la proposta di patrocinio al concorso da parte di Soffitte in Piazza, associazione che nel tempo ha consolidato un ruolo fondamentale nella promozione della storia e della cultura del nostro paese. Ritengo questo premio un primo traguardo lungo un percorso di eventi letterari che hanno avvicinato Polesella a numerose case editrici e ad autori, sia locali sia di fama nazionale e internazionale. Un sogno che si realizza e uno stimolo verso nuove sfide per il futuro.”
La premiazione delle opere selezionate avverrà in occasione di un evento organizzato per la rassegna Parole Chiave che, da gennaio, riprenderà gli incontri mensili con gli autori.

Link al bando:
https://comune.polesella.ro.it/eventi/666503/premio-storico-letterario-parole-chiave-
edizione

Salatura strade, falcio straordinario erba e sostituzione campane del vetro

Nell’ambito delle azioni di tutela del decoro urbano, è in corso sul territorio comunale la sostituzione delle campane di vetro ormai obsolete. “Sono state raccolte le segnalazioni dei cittadini, che riguardavano le situazioni di maggiore criticità -commenta l’assessore comunale Stefano Adami-; in accordo con il presidente di Clara, Annibale Cavallari, che ringrazio per la sensibilità mostrata, sono già state sostituite diverse campane di vetro in via Curiel e in altre vie del capoluogo, ma anche ad Italba e a Mezzogoro. Si proseguirà anche nelle altre frazioni.” Per garantire la sicurezza sulle strade di competenza comunale, a seguito di controllo quotidiano delle temperature, il Settore Tecnico dispone gli interventi di salatura delle strade stesse, mediante l’impiego dei mezzi spargi-sale. Infine, per la prima volta fuori stagione, il Comune di Codigoro sta procedendo a falci straordinari dell’erba. “Sono stati impiegati 22mila euro residui –  conclude l’assessore Stefano Adami -, frutto di un’economia di bilancio, per effettuare rifiniture tra cigli stradali e parchi. Anche questo è un segnale di attenzione speciale verso il decoro urbano. L’Ufficio Tecnico, inoltre, sta lavorando alla predisposizione del nuovo bando del verde pubblico, che avrà una durata quinquennale.” Interventi speciali, mediante lo spargimento di stabilizzato, sono in atto fra le strade bianche del territorio comunale. Le risorse a disposizione sono di importo pari a 33mila euro e sono destinate a migliorare la sicurezza e la viabilità fra i tratti viari non ancora asfaltati.

tracciamento scuole seconda parte

Proroghe dei contratti interinali del personale non docente delle scuole del Comune. Com’è andata a finire? Ovvero quando la toppa è peggio del buco. Dopo la segnalazione di FP CGIL e UILFPL, il 24 dicembre il Comune corre ai ripari e proroga i contratti del personale non docente assunto tramite agenzia interinale. Fin qui tutto bene. Anche se FP CGIL e UILFPL già dal 10 novembre avevano segnalato che i contratti a termine sarebbero scaduti il 23 dicembre e bisognava quindi trovare una soluzione per evitare che queste lavoratrici, di donne infatti si tratta, perdessero giorni di retribuzione.
Evidentemente 43 giorni di tempo non sono bastati.
Leggendo però i contratti di lavoro firmati la vigilia di Natale, si scopre che la proroga è fino al 31.12.2021 e non, come richiesto dalle sigle sindacali, fino al termine dell’Anno Educativo. La questione rimane quindi irrisolta, viene solo spostata in avanti di poco più di una settimana. Queste lavoratrici, infatti, dal 1 gennaio 2022 e per i successivi 8 giorni non avranno né stipendio né disoccupazione.
Questa creativa nuova soluzione adottata dal Comune, esattamente come quella precedente, grava solo sul personale. Evidentemente la Giunta è troppo presa da altro per dare una risposta a chi da settembre ha garantito e garantisce, assieme al personale assunto direttamente dal Comune, il normale svolgimento dell’Anno Educativo. Meglio concentrarsi su cose che non dipendono direttamente dal Sindaco, come l’autorizzazione ai festeggiamenti in piazza a seguito dell’incendio del Castello, piuttosto che agire fino in fondo il proprio ruolo di datore di lavoro. Piuttosto che assumersi delle responsabilità, è meglio scaricarle su altri.
Speriamo che fra i tanti doni portati da Babbo Natale a chi ci amministra, ci sia anche un poco di responsabilità politica.
Detto questo, buone feste.

Luca Greco – FP CGIL Leonardo Uba – UIL FPL

Il dott. Giuliano Beccati -medico di medicina generale- continuerà la sua convenzione sino a Lunedì 31 Gennaio 2022

L’azienda si scusa con gli assistiti e il dottor Beccati per il disagio creatosi

Ferrara, 27 dicembre 2021. La Direzione dello Sportello Unico dell’Azienda USL comunica che -a rettifica di quanto comunicato in precedenza-  il Dott. Giuliano Beccati, medico di famiglia, continuerà la convenzione in essere sino al 31.01.2022, quindi, per tutto il mese di Gennaio.
Nel scusarsi per il disguido, l’Azienda Usl di Ferrara informa che è in corso la diffusione di una comunicazione urgente personale a tutti gli assistiti del dott. Beccati a rettifica della precedente.

L’azienda rinnova le sue scuse con gli assistiti e il dottor Beccati per il disagio creato.

FONDAZIONE TITO BALESTRA LA POESIA DI TITO BALESTRA ARRIVA IN SUDAFRICA

Il lavoro di ricerca di diffusione dell’arte e di collaborazione hanno fatto si che alla Fondazione Tito Balestra arrivasse un bel regalo di Natale. Infatti una delle più importanti riviste sudafricane dedicata alla poesia, Stansaz Poetry Magazine, ha inserito nella sua ultima pubblicazione “In una morbida luce” la poesia di Tito Balestra pubblicata sul libro “Se hai una montagna di neve tienila all’ombra” Garzanti 1979 tradotta in inglese da Douglas Reid Skinner e da Marco Fazzini. Questo riconoscimento arriva grazie alla collaborazione tra la Fondazione Balestra e Marco Fazzini, ospite tra l’altro nel 2014 per la rassegna le Ali della Libellula”; docente presso l’Università di Ca’ Foscari, Venezia, nonché critico e traduttore freelance, redattore di contributi esteri per le riviste letterarie «Ali» e «Il Tolomeo», e redattore di collane per la casa editrice Edizioni del Bradipo. Ha pubblicato articoli e libri sulle letterature postcoloniali e ha tradotto alcuni dei maggiori poeti contemporanei di lingua inglese. Fazzini è in stretta relazione con Douglas Reid Skinner direttore della rivista Stanzas, insieme , sono stati insigniti del Primo Premio congiunto della British Comparative Literature Association 1995, Open Translation Prize per una selezione di traduzioni dall’opera del poeta italiano Valerio Magrelli.
Grande soddisfazione naturalmente da parte del Direttore della Fondazione Flaminio Balestra, che dichiara:”Un risultato frutto di tanto lavoro che spesso non viene percepito. Non è la prima volta che la poesia di Tito Balestra varca i confini nazionali; già nel 2000 con le traduzioni in spagnolo di Danilo Manera alcune poesie nell’edizione Prensa Alternativa giunsero alla Fiera Internazionale del Libro dell’Havana e ottennero ottime recensioni nel continente sudamericano. Lavoriamo ogni giorno affinche cultura, ricerca e divulgazione vadano a braccetto, seminiamo e instilliamo il seme della curiosità e della conoscenza, questo è il nostro lavoro.

Di seguito la poesia:
In una morbida luce
sei più bella, è più delicata
l’aria che respiriamo
in una morbida luce
la distanza che ci separa
è più breve:
potremmo guardarci
se tu mi guardassi.
(Tito Balestra)

Da domani martedì 28 dicembre la vendita dei biglietti per i concerti della seconda parte della stagione concertistica 2021/2022

Comincia domani martedì 28 dicembre, in biglietteria e sul sito www.ferraramusica.it, la vendita dei biglietti per tutti i concerti della seconda parte della stagione 2021/2022 di Ferrara Musica. Sarà tuttavia ancora possibile, in biglietteria, abbonarsi alle formule Large Fidelity, Large, Pianochamber e Piano3.
La seconda parte della stagione 2021/2022 di Ferrara Musica si caratterizza per la presenza di grandi orchestre e artisti di alto livello, con un cartellone di undici concerti.
L’inaugurazione sarà l’11 gennaio, con la Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniele Gatti e un programma interamente dedicato a Schumann.
Tra venerdì 25 e martedì 30 marzo è in programma la residenza primaverile dell’European Union Youth Orchestra, con tre concerti di cui uno dedicato all’educazione musicale. Durante la residenza l’orchestra collaborerà con i direttori Iván Fischer ed Elim Chan, nonché con le soliste Kreeta-Julia Heikkilä e Sol Gabetta.
Per la prima volta nella storia di Ferrara Musica, il 28 aprile salirà sul palco del Teatro “Abbado” l’Orchestre de Paris, diretta da Esa-Pekka Salonen per eseguire musiche di Ravel, Bartók e Berlioz.
La programmazione comprende anche sei concerti cameristici con giovani musicisti di talento tra cui Giuseppe Gibboni, vincitore del Premio Paganini 2021, Alexander Gadjiev, secondo premio assoluto e premio speciale della giuria all’ultimo Concorso Chopin, Jae Hong Park, vincitore del Concorso Busoni
2021, e Alessandro Taverna, tra i più affermati pianisti italiani.
Per il quinto anno consecutivo verrà ospitato anche il Progetto Lauter, con iniziative musicali innovative
e la residenza di musicisti di altissimo profilo internazionale.
Per concludere, c’è uno spazio dedicato anche ai bambini, un appuntamento con il pianista Antonio Ballista e il narratore Alberto Batisti, che trasformeranno il Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara in una “stanza dei giochi” musicale.

Il cammino (laico) di Santiago del Chile e di Gabriel Boric

 

Un sintetico ma efficace pezzo di Camilla Desideri, editor di Internazionale per l’America Latina (Qui), illustra la clamorosa e, per molti versi, inaspettata svolta a sinistra nel governo del Cile, con l’elezione di Gabriel Boric.

Il Cile è una terra di grandi contraddizioni sociali, che ha fatto i conti solo a metà con il tragico periodo della dittatura militare del generale Augusto Pinochet (1973-1990), considerato da molte istituzioni internazionali un genocida. Ricordiamo che la presa di potere della giunta militare, che rovesciò con la violenza il governo legittimo guidato dal socialista Salvador Allende, fu “sollecitata” da una parte del Parlamento, che prese a pretesto per la svolta autoritaria la pesante crisi economica del paese (altro esempio della storia che dimostra quanto possano essere labili i confini tra “democrazia” e “dittatura”, tanto da risolvere spesso l’una dentro l’altra). La risoluzione che mirava a destituire Allende fu adottata dalla maggioranza del Parlamento, ma non raggiunse i due terzi richiesti per essere valida. Ciononostante questa risoluzione bastò a fare da copertura al golpe militare dell’11 settembre 1973, con l’assalto delle Forze Armate al palazzo presidenziale e la cattura di Allende, che secondo la versione più accreditata (confermata anche dalla figlia) si suicidò per non finire nelle mani dei golpisti.

Allende tentò un esperimento socialista molto spinto in campo economico-sociale, in senso più radicale rispetto al suo predecessore Frei Montalva. Completò la nazionalizzazione dell’industria del rame, che era in mano alle imprese statunitensi, ma non le indennizzò per l’ avvenuta espropriazione. Idem per la riforma agraria, che gli mise contro la potente classe dei latifondisti locali. Il primo grande problema della sua gestione fu l’inflazione (causata dall’enorme emissione di cartamoneta), che si mangiò completamente l’aumento dei salari e generò contemporaneamente la scomparsa dagli scaffali dei generi di prima necessità e la loro ricomparsa al mercato nero, nel quale la valuta locale non venne più accettata in pagamento in quanto considerata carta straccia. Il secondo fu il crollo del prezzo internazionale del rame, che era di gran lunga la principale fonte di esportazione. Il terzo fu la nazionalizzazione di ogni attività privata, comprese le banche, che spinse alla fuga gli investitori. La fine dell’esperienza di Allende fu preannunciata dalla rivolta dei ceti popolari (in primis i minatori delle miniere di rame nazionalizzate), che a causa dell’aumento giornaliero dei prezzi non riuscivano più a pagarsi da mangiare nonostante i salari aumentati “per legge”.

Il quarto problema fu che il Cile non poteva diventare un’altra Cuba, un’altra minaccia comunista vicino al cortile di casa statunitense. Il prezzo più caro dell’embargo lo pagano sempre i più deboli, e in Cile era più difficile resistere al boicottaggio economico rispetto a Cuba, perché l’esperimento socialista era inscritto all’interno di un sistema istituzionale di democrazia parlamentare. Verrebbe da dire che Allende rimase in mezzo al guado: per realizzare un sistema economicamente socialista avrebbe dovuto riuscire nell’impresa (tutt’altro che semplice, ammesso che la volesse) di rendere autoritaria la struttura politica e di propaganda – come fece Castro. Non facendolo, avrebbe dovuto essere più prudente nel mettere mano all’economia del paese, perché la forza interna ed esterna del capitale non poteva essere sottovalutata. Ma soprattutto, avrebbe dovuto comprendere che la spirale dei prezzi avrebbe affamato proprio quelle masse che dovevano sostenerlo. E quando il tuo popolo sta peggio di prima, e mi riferisco alla parte di popolo che avrebbe dovuto emanciparsi grazie a te, non c’è ideologia o speranza nell’avvenire che tenga.

Dopo ci furono anni di dittatura sanguinaria e, nel contempo, di liberismo assoluto in campo economico, ispirato alla Scuola di Chicago di Milton Friedman. Il tragico snodo cileno, con il fallimento della “terza via” sudamericana al socialismo, fu uno degli eventi che nel 1973 convinsero Berlinguer, a capo del più forte partito comunista d’Occidente, a riposizionarsi teorizzando il “compromesso storico” con la principale forza d’ispirazione cattolica. (esattamente quello che Allende non fece, pur non avendo la maggioranza assoluta in Parlamento, e con un’economia dipendente in maniera decisiva dalle importazioni dagli USA). Enorme era il rischio, che Berlinguer scorgeva, di una deriva “cilena” nella radicalizzazione dello scontro sociale in Italia; Italia che già da quattro anni era stretta nella morsa delle stragi neofasciste, chiaramente volte a stabilizzare il quadro politico ed economico in senso conservatore, e quindi in quel frangente reazionario verso l’ascesa sociale dei ceti più popolari, che molti traducevano nel “pericolo comunista”.

Se allora le coordinate ideologiche di riferimento del socialismo realizzato erano fruste, ma non defunte, adesso, a distanza di cinquant’anni, di quell’armamentario ideale è rimasta in piedi, in termini di autorevolezza, la pars destruens, cioè la critica marxiana ai meccanismi di creazione del plusvalore in un sistema capitalista. La pars construens, cioè la parte propositiva mirante all’ edificazione di un sistema economico alternativo, ha conosciuto fallimenti insuperabili. Di sicuro non sono spariti lo sfruttamento, la disuguaglianza, la povertà. Contro questi promette di combattere il nuovo Presidente del Cile, Gabriel Boric, un ragazzo trentacinquenne affermatosi come leader delle lotte studentesche ed ora eletto al ballottaggio con una maggioranza composita che gli ha permesso di ribaltare il risultato del primo turno e di battere il candidato di destra Antonio Kast.

Le idee di Boric sono figlie della sua generazione, oltre che della recente storia iperliberista del suo paese: ambientalismo, parità di genere, scuola gratuita, rilancio della sanità pubblica contro lo strapotere classista delle assicurazioni private, pensioni pubbliche contro lo strapotere dei fondi privati. Potrebbero essere proclami generici, che alla prova della realtà potrebbero mostrare i limiti della loro genericità. Però Boric e il suo entourage non hanno solo l’incoscienza e l’inesperienza della giovane età. Avessero solo queste, avrebbero perso il ballottaggio. Invece lo hanno vinto, contro i pronostici, convincendo della propria squadra e aggregando dietro al proprio nome uno schieramento variegato, dai comunisti al centro. Questo denota un pragmatismo che mi permetto di attribuire alle numerose giovani donne che Boric ha inserito in squadra: fra tutte, Izkia Siches, presidente del Collegio Nazionale dei medici cileni, assurta a ruolo di grande autorevolezza durante l’epidemia da Covid per avere consigliato al Governo di chiudere Santiago per evitare l’aggravarsi della situazione sanitaria.

Per intanto, questo gruppo di giovani ha portato a votare il maggior numero di persone nella storia elettorale del Cile. Per intanto, questo gruppo di giovani, forse anche per il fatto di non avere provato direttamente la vergogna collettiva di quel periodo nefasto, ha ridato entusiasmo e passione (guarda il video) ad un popolo violentato, piegato, stremato da una dittatura feroce e da una elaborazione dolorosa e interminabile di quel lungo, irredimibile lutto.

 

“Il popolo deve difendersi, ma non deve sacrificarsi. Il popolo non deve lasciarsi spazzar via né massacrare, però nemmeno può umiliarsi. Lavoratori della mia patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro nel quale il tradimento vuole imporsi. Sappiate che, quanto prima, si apriranno nuovamente grandi strade dove cammina l’uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori!

Queste sono le mie ultime parole, ma sono certo che il mio sacrificio non sarà vano, ho la certezza che, almeno, sarà una lezione morale che castigherà la slealtà, la codardia e il tradimento.”

Salvador Allende

 

IL VIAGGIO DI VALENTINA (8)
Emirati Arabi e Oman

 

27Ferraraitalia continua ad accompagnare Valentina Brunet nel suo lunghissimo e avventuroso viaggio in solitaria, in sella alla sua bicicletta. Meta di questa puntata: Emirati arabi e Oman.

Cosa è successo dopo aver viaggiato su quel traghetto dalle mille sorprese (anche imbarazzanti…) che ti portava verso gli Emirati arabi a Dubai?

Ho ritirato la mia bici e il bagaglio non senza attimi di suspance, quando non si trovava la borsa degli attrezzi. Ho cominciato a pedalare, era sera e c’erano poche persone in giro, stupite di vedermi. Sono arrivata nel centro di Dubai [Qui], palazzi altissimi, una luminaria sgargiante, presenza di una folla multietnica proveniente da ogni dove, macchine lussuose.

Quali incontri hai fatto?

Ho avuto la fortuna di fare incontri speciali. Prima di tutto Mohsin, un indiano che avevo già conosciuto in ostello a Samarcanda, il quale mi ha ospitata per qualche giorno, in attesa di partire per l’Oman, dove avrei ritirato il visto di rientro in Iran con meno procedure e complicazioni. Ho poi incontrato Giorgio, un mio compaesano, che oltre ad ospitarmi ha risolto abilmente il problema della mia carta di credito scaduta. Filippo, altro compaesano, incontro prezioso e provvidenziale, è stato uno dei miei “no problem man”, pronti a risolvermi la vita. Mi ha ospitata e lasciata cucinare ai fornelli, cosa che amo. Mi sono riposata, ho riordinato le mie cose e le mie foto. Poi ho conosciuto Fayez tramite un’amica viaggiatrice, elegantissimo nel suo abaya e la kūfyya, la tipica tunica e il copricapo arabo. Elegante anche nei modi.

Fayez ti avrà sicuramente fatto conoscere luoghi, tradizioni e aspetti della cultura araba.

Certamente. Mi ha portata con il suo macchinone tra le dune ad ammirare il tramonto. Spettacolare. Mi ha presentato lo sceicco Awad nella sua residenza invernale e questo incontro ha sfatato un po’ dei miei tabù nei confronti di queste figure, che potevano mettere in soggezione: ho scoperto una persona disponibile con la quale ho potuto conversare seduta tra le dune, raccontare la mia avventura dal Vietnam, molto ospitale e aperto. Anche lo sceicco è un viaggiatore, organizzatore del Travellers Festival di Dubai e Milano, e mi ha raccontato il suo giro del mondo con una carovana 4×4. In un attimo ho abbattuto l’imbarazzo iniziale provato quando Fayez mi spiegava che uno sceicco ha legami sanguinei con la casata reale. Sono seguiti altre cene attorno ai falò e incontri con gli amici del mio ospitante. L’incontro con questa nuova cultura e questo nuovo Paese ha il suo fascino ma a Dubai ho pensato che fosse troppo lussuoso e artificiale. Ho sentito malinconia pensando alle montagne del Tagikistan e la bellezza della solitudine di tutte le mie traversate.

Qualche altro episodio che lega i tuoi ricordi agli Emirati?

Lo sceicco era un turbinio di proposte e iniziative. Abbiamo visitato un enorme bazaar aperto con stands da tutto il mondo di specialità gastronomiche e artigianali. Abbiamo partecipato a un festival delle arti tradizionali, in cui i padri insegnavano ai figli a viaggiare a dorso del cammello, uccidere, scuoiare, macellare e cucinare le capre. Ho assistito a una gara internazionale di parapendio con i lanci da un’altissima duna di sabbia, invitata dallo stesso organizzatore dell’evento. Non mi sono fatta mancare nemmeno un volo in tandem e una grande emozione. Il giorno dopo, io e Fayez siamo ripartiti per l’Oman.

Parlaci del tuo arrivo in Oman, un Paese del quale si parla poco.

Il nostro arrivo là era segnato dal meteo, con un vento contrario costante molto forte che prosciuga le energie e dalle prime discrepanze col mio compagno di viaggio, con i nostri ritmi di pedalata molto diversi, le abitudini e i punti di vista contrastanti. Ci siamo separati a malincuore. Da là in poi ho vissuto i due volti contrastanti dell’Oman [Qui], un Paese radicale, pieno di contraddizioni, la cui cultura è rimasta ancorata saldamente e rigidamente a tutti gli aspetti della tradizione arcaica. Una terra ostile, con temperature troppo calde e umide, caratterizzato dalla presenza di wadis, valli naturali con qualche oasi verde spettacolare. Mascate è una delle capitali più particolari che abbia mai visto: strade sopraelevate con molte corsie di scorrimento accanto a stradine sterrate, a antichi bazar, quartieri sparpagliati sui rilievi. Strade percorse da gasdotti, up and down sulle dune e il color ocra desertico che contrasta con il blu del mare. L’Oman è un Pese ricco, con un tasso di criminalità molto basso e una valuta forte. Esiste un gap enorme tra ricchi e poveri: palazzi lussuosi e stuoli di servitori per gli uni, casette umili o dimesse con una decina di persone per stanza, per gli altri.

In un Paese così tradizionalista e chiuso, com’è stato il tuo rapporto con la gente, in particolare gli uomini?

Ho avuto problemi negli incontri maschili perché la donna è vista come sottomessa, sottoposta a ruoli rigidi in casa, nella quale domina l’uomo. Ho incontrato diversi uomini che mi hanno approcciata chiedendomi di condividere la notte insieme, con l’approvazione della moglie; uno ha chiesto incuriosito quanto costasse una moglie in Italia. Ho notato che questa tendenza – dettata sicuramente dalla loro cultura – è indifferenziata rispetto il ceto sociale di appartenenza. Un incontro curioso è stato quello con due giovani che mi avvicinano. Credevo di aver capito che desideravano un selfie con me, ma in realtà si sono fotografati loro, perché alle donne è proibito farsi ritrarre in foto. In Oman devo essere passata per sovversiva, in bici, scarmigliata, sola ad affrontare l’ignoto, di fronte alle loro bellissime donne obbedienti, eleganti nelle stoffe sgargianti, sorridenti. Ho conosciuto donne molto accoglienti, protettive, materne, pronte a sfamarti, darti riparo e ristoro accoccolate per terra su quei meravigliosi tappeti. Conservo il ricordo di quella sciarpina arancione regalatami, delle pappette di orzo e pollo, piatto nazionale, le sfoglie di pane cotto alla brace, i datteri.

Come si conclude la tua visita in Oman?

Sono rimasta molto delusa sotto l’aspetto della sicurezza e quello che si vanta uno dei posti più sicuri al mondo, purtroppo non lo è per una donna sola. Finisce in modo strano com’era cominciata. Per riattraversare il confine e rientrare negli Emirati ho dovuto fare un po’ di giri: da una parte non mi facevano uscire, perché riservata solo agli omaniti, dall’altra vietata l’uscita perché non possedevo la documentazione che avrei dovuto ritirare alla prima dogana. Un po’ di misunderstanding, risolti felicemente in presenza di un funzionario comprensivo. Negli Emirati mi attendeva il mio amico Filippo, prima di ripartire nuovamente alla volta dell’Iran perché avrei dovuto necessariamente ripercorrere un tratto di quel Paese per raggiungere i Balcani, dal momento che l’Arabia Sudita ha ancora i confini chiusi ai non musulmani. Il tempo di organizzarmi ed ero nuovamente imbarcata per l’Iran: ironia della sorte, stesso comandante dell’arrivo, stesso sguardo marpione e stesso invito nella cabina di comando, rifiutato naturalmente con sdegno.

Ferraraitalia pubblicherà prossimamente le interviste a Valentina Brunet, rilasciate durante l’intero percorso.