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Giorno: 30 Marzo 2022

Cos’è una Assemblea dei Cittadini?
incontro informativo con Rodolfo Lewanski – sabato 2 aprile ore 9 Factory Grisù

Incontro pubblico informativo con Rodolfo Lewanski
“L’ASSEMBLEA DEI CITTADINI”
Sabato 2 aprile.2022- ore 9 -13
Factory Grisù – Sala Macchine
via Poledrelli, 21- Ferrara

Quello delle Assemblee dei Cittadini è un argomento ancora poco conosciuto e anche la campagna di raccolte firme per la proposta di legge fatica a decollare. Per questo stiamo cercando di contattare con il passaparola le persone che potrebbero essere interessate a saperne di più.
  • Come promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche?
  • Che cos’è un’Assemblea dei Cittadini?
  • Come funziona, da chi è composta, come viene strutturata?
  • Come reagire alla pericolosa inerzia della politica di fronte al collasso ecoclimatico?
  • Perché  le Assemblee dei Cittadini potrebbero  essere lo strumento democratico necessario per affrontare la crisi climatica ed ecologica?
A queste e a altre domande risponderà Rodolfo Lewanski, professore  di Democrazia Partecipativa e di Analisi delle Politiche Pubbliche presso l’Università di Bologna.
L’incontro è promosso da Donne per la terra, Extinction Rebellion, Associazione Fe-nice, Movimento 5 Stelle, + Europa, Teachers For Future, referenti a Ferrara del Comitato Politici Per Caso promotore della proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione delle Assemblee dei Cittadini.

SUI CRINALI DEL MONDO
Contro gli ecomostri eolici che devastano il nostro Appennino

 

Il 19 marzo 2022 nel Comune di San Godenzo (Firenze) si è svolta un’importante iniziativa per affermare una volta ancora che i Crinali di Monte Giogo di Villore nel Mugello non sono luoghi idonei alla costruzione di un impianto industriale di pale eoliche alte 169 metri, con apertura di strade larghe dai quattro ai dieci metri, cantieri, basi di cemento grandi come campi di calcio.

I territori dei crinali sono contigui al prestigioso Parco Nazionale Foreste Casentinesi che ha ricevuto premio nella Green list dei tre luoghi meglio conservati in Italia, di conseguenza costituiscono corridoi ecologici per la fauna del Parco, rotte migratorie, aree a speciale conservazione, protezione, denominate Natura 2000 per la varietà di ecosistemi fragili e preziosi e per la ricchezza della biodiversità della flora e della fauna.

Un indicatore inconfutabile dell’ottima conservazione dell’habitat naturale di questi territori è dato dal ritorno dell’aquila reale veleggiatrice a rischio di estinzione che correrebbe gravi pericoli di vita in presenza degli aerogeneratori, come dimostra la letteratura scientifica in merito.

I Crinali sono interessati a un’ampia e famosa sentieristica appenninica che ha visto unirsi, nell’organizzazione della Camminata aperta a tutti sui luoghi dove si vorrebbe fare l’impianto, il CAI della Toscana e il CAI dell’Emilia Romagna. I camminatori hanno potuto ammirare l’unica e introvabile bellezza naturale e paesaggistica dei luoghi con i loro richiami culturali e poetici a Dino Campana e ai noti Canti danteschi della Divina Commedia, immergendosi in un santuario naturale e spirituale che verrebbe irrimediabilmente profanato e compromesso per le generazioni future.

Nel pomeriggio le realtà territoriali contadine, produttive e culturali della cittadinanza partecipata hanno organizzato banchi, merenda in compagnia, musica con gruppi locali e tanti interessanti interventi con esponenti di associazioni, amministratori ed esperti del territorio e dell’ambiente.

L’estrema fragilità dei luoghi, classificata P4 per il rischio idrogeologico e la criticità sismica trovano conferma nelle scosse di terremoto verificatesi nel pomeriggio del 23 marzo (alle ore 17.45, magnitudo 2.1), con epicentro nel Comune di San Godenzo a nove chilometri di profondità.

Dato il raro valore dei luoghi, la Sovrintendenza e il Parco si sono espressi in modo contrario all’intervento di impianto industriale eolico che inizierebbe con sette pale e poi proseguirebbe quasi certamente sui crinali dell’Appennino tosco-emiliano. Anche diverse Associazioni ambientaliste e Comitati di cittadini hanno deciso di ricorrere al TAR per proteggere e difendere questi luoghi unici e non reperibili altrove.

Per mettere a conoscenza la popolazione della situazione in atto verrà organizzata nel Comune di Dicomano, Firenze, una Tavola Rotonda il 2 aprile alle ore 15 al Teatro in via Mazzini 49 con la partecipazione di enti, associazioni, amministratori, esperti del territorio e personalità della cultura alla quale è invitata tutta la cittadinanza.

Sul tema degli impianti industriali eolici e  fotovoltaici vedi anche l’articolo di Marina Carli Energie rinnovabili: la grande illusione verde

Frammenti di un discorso odoroso … un racconto

 

Spesso, la pubblicità porta in primo piano l’odore o, meglio, gli odori. Il sugo sulla pasta, il profumo… malizioso e complice di un cosmetico, il bucato col suo odore di pulito che non può che essere inquadrato in un interno di casa medio borghese. Ricordo che, oltre quarant’anni fa, un famoso musicista italiano pubblicizzava una birra con un po’ di schiuma sul naso dicendo (più o meno) “Chi ha naso, beve…”.

L’odore, nel senso di profumo, fa parte della vita quotidiana di tante persone, ma i bambini fanno spesso eccezione. Si dimenticano di lavarsi la faccia alla mattina, prima di andare a scuola, anche i denti non sono molto gettonati e l’alito che ne consegue lo conferma… Anch’io, quand’ero piccolo, non mi lavavo molto o, meglio, avevo un approccio alla pulizia del corpo in sintonia con le stagioni più miti. La scelta era dettata anche dalla necessità, ma diciamo che, la difficoltà di predisporre gli strumenti del lavaggio (la mastella, l’acqua calda scaldata nel pentolone sulla stufa, la legna che non sempre c’era perché mancavano i soldi), favoriva la diserzione da odori più favorevoli alla socializzazione.

Ricordo che in terza elementare c’erano alcuni miei compagni di classe che non mi erano amici perché dicevano che puzzavo. Erano figli di famiglie altolocate, ma penso che fosse una coincidenza perché con altri compagni della stessa categoria giocavo, sudavo, puzzavo e (poco) mi lavavo come loro, con la differenza che in quelle case, c’era già una stanza predisposta per il bagno.

Il maestro Alceste, per cercare di porre fine a divisioni nella classe, che avevano portato alla formazione di piccole bande, pensò di affrontare il problema con una soluzione di tipo… sportivo.

Dato che il capo dei bambini che non mi accettava era un certo Biancalana, di carnagione chiara, sempre pulito e profumato come se vivesse tutto il giorno in una vasca piena di detersivo (una volta c’erano le pubblicità molto gettonate dei detersivi per il bucato a mano, Olà o Tide), Alceste chiese ad entrambi se eravamo disposti a fare una gara di corsa, sulla distanza di circa 100 metri, nel giardino interno della scuola.

Chi vinceva avrebbe dettato le condizioni: continuare la presa in giro o fare amicizia. Eravamo alla fine di ottobre e, fortunatamente, il tempo tenne. Un freddo sabato mattina, con un sole che ormai non sudava più, ci fu la sfida. Tra due piccole ali di bimbi, scattammo al via e, dopo un forsennato testa a testa, superai di un soffio il mio compagno sul filo di… Biancalana. Il maestro Alceste mi strizzò l’occhio e io, in cambio, mi lavai più spesso.

Un’altra immagine di forti odori è collegata ai periodi estivi oltre il Reno, dai nonni materni a Lavezzola. Nella stanza dove dormivo, o dove andavo a riposare al pomeriggio, c’erano due travi da cui scendevano sempre prosciutti, salami, palle di grasso… e il profumo intenso delle trasformazioni suine si mescolava al fresco di una stanza, costruita con muri che supplivano bene alle esagerazioni delle diverse stagioni.

VITE DI CARTA /
Come si diventa lettori

 

Come si diventa lettori? Al posto del punto fermo metto un punto di domanda e giro a voi che leggete il quesito su come avete preso in mano il primo libro e come poi avete continuato…

Come si diventa lettori: con i due punti mi do altresì la possibilità di elencare varie modalità di approccio ai libri, alcune le conosco per averle sperimentate e di altre ho avuto notizia da altre lettrici e lettori.

la sovrana lettriceComincerei da questa seconda opzione e vorrei esporre il caso che lo scrittore inglese Alan Bennett [Qui] ha raccontato nel suo romanzo breve La sovrana lettrice, uscito nel 2007 col titolo The Uncommon Reader e subito tradotto per Adelphi da Monica Pavani.

Ho appena finito di leggerlo e di gustarne l’ironia. La sovrana che diventa lettrice è come immaginate Elisabetta II d’Inghilterra e a condurla ai libri in età già matura è il caso.

O meglio, Bennett riporta che “fu tutta colpa dei cani” della famiglia reale: un bel giorno si misero ad abbaiare furiosamente in uno dei cortili del palazzo di Windsor e lì si fecero trovare dalla regina, esattamente davanti al furgone della “biblioteca circolante del distretto di Westminster” parcheggiato vicino ai bidoni della spazzatura presso le cucine.

Colpa dei cani e in più dello sguattero Norman, un giovane strambo trovato quel giorno sul furgone a richiedere un libro e presto promosso dalla regina a suo cameriere personale. Perché Norman, oltre a consigliarle le letture e a discuterne con lei, ha la dote rara di essere se stesso quando è al suo cospetto, di rimanere spontaneo.

La lettura invade gradatamente le giornate della sovrana, la quale ha sempre e solo letto per senso del dovere e ora comincia a provare piacere per le trame dei libri che legge, per l’umanità che vi trova rappresentata.

Conosce così gli autori classici della letteratura inglese e anche i più moderni, si avvicina alla saggistica e agli autori meno convenzionali che Norman predilige. Prende libri da tutte le biblioteche di sua proprietà e li divora in ogni momento libero.

Nel corso degli incontri con le più alte cariche dello Stato inglese e con i premier di altri paesi si informa sugli scrittori più famosi delle rispettive letterature e cita volumi che, a quanto pare, solo lei ha letto. Spargendo all’intorno anche un certo imbarazzo…

Oltre all’imbarazzo, i suoi collaboratori provano un vero e proprio disagio davanti al suo evidente cambiamento: la regina ha perso la sua proverbiale puntualità! Quante volte arriva agli appuntamenti ufficiali con alcuni minuti di ritardo e con l’aria di chi riemerge da un luogo lontano e misterioso.

In altre circostanze si mostra sognante e commossa, tanto che si sparge in fretta la voce che i suoi cedimenti emotivi siano dovuti a un principio di senilità. Anche le sue mises, pur impeccabili, non sempre sono esclusive, talvolta gli accessori sono abbinati agli abiti senza la cura abituale.

Bennett fa il giro di tutti coloro che frequentano la sovrana, familiari inclusi, fino a chiudere il cerchio del disdoro generale con i cani, da cui tutto era partito: “l’avversione per le letture della regina non era circoscritta al personale di corte;…seppur viziati e bisbetici, i cani non erano stupidi, perciò… se capitava che alla regina cadesse un libro sul tappeto, ecco che arrivava subito un cane ansioso di balzarci sopra, scrollarlo come un topo e portarlo in un remoto angolo del palazzo, dove si potesse felicemente farlo a pezzi”.

Dentro, tuttavia, bisogna chiedersi cosa provasse la sovrana, quali effetti avesse su di lei la lettura. E la risposta è presto detta: la lettura le stava arricchendo la vita. La vita interiore. La metteva in grado di scrutare più a fondo le vite degli altri e di assumerne il punto di vista.

Sdoppiava, anzi moltiplicava le prospettive di giudizio su uomini, stati, congiunture storiche del presente e del passato. Tanto da condurla a sentirsi sdoppiata, a provare un dualismo sempre più pesante da sopportare: “Adesso si sentiva troppo spesso scissa in due. Leggere non era agire, quello era il problema. Anche a ottant’anni, lei era una donna d’azione”.

Come uscirne? Col tempo la sovrana prende la piacevole abitudine di trascrivere le frasi importanti trovate nei libri: “quando scriveva qualcosa, anche se era solo un appunto, era felice come lo era stata leggendo”.

Nel romanzo di formazione in cui sta vigorosamente crescendo, la scrittura può forse diventare una forma di azione e un modo per realizzarsi compiutamente? Pensando che in realtà non arriverà mai a scrivere un intero libro e men che meno a pubblicarlo, persino il primo ministro la incoraggia in tal senso.

Al compimento del suo ottantesimo anno, sua maestà ha comunque preso una decisione. Davanti al Consiglio della Corona riunito per festeggiarla tiene un breve discorso e stupisce tutti comunicando che dopo la sua lunga vita di sovrana, peraltro ricchissima di esperienze, sente di “doverla riscattare con l’analisi e la riflessione”. Diventando sul serio una scrittrice. Ma non basta, c’è un’altra importantissima comunicazione che lascia basiti i presenti. Quale? Bisogna leggere esattamente l’ultima riga del romanzo per saperlo.

Ora vorrei passare a un secondo caso, quello di Chloe e Thomas, i miei nipoti di cinque e tre anni, che si stanno avvicinando alle storie in modo sistematico grazie alla iniziativa della loro scuola materna, La mongolfiera di Porotto.

Ogni lunedì portano a casa il libro della settimana, da riconsegnare il lunedì seguente, così si avvicinano alle storie per immagini di cui è fatta la biblioteca scolastica; ma qualche breve didascalia non manca e le parole scritte nero su bianco cominciano a entrare nel loro raggio d’azione, specie nella curiosità di Chloe, che sa già scrivere in stampatello un certo numero di parole.

La sera prima di dormire ascoltano insieme il papà che legge loro una fiaba, tuttavia leggere i libri della settimana ha una significato speciale: li rende titolari di una attività riconosciuta nella loro comunità scolastica e in più ognuno di loro ha in carico libri propri, non necessariamente di coppia. Che brave le maestre della Mongolfiera!

Avete avuto anche voi una maestra o un insegnante (con apostrofo o senza) che vi ha avviati al mondo della lettura? Cosa rispondereste alla prima domanda: come si diventa lettori?

Nel mio caso dovrei parlare di insegnanti al femminile, riferendomi alla meravigliosa docente di lettere, che alla scuola media mi ha spinta a leggere e a parlare con i libri, e a me stessa che per tutta la carriera ho cercato di condividere con gli studenti la stessa passione.

Rispetto a Elisabetta II ho seguito il percorso lessicale inverso: prima sono diventata una lettrice, poi la sovrana dei libri che ho letto e del regno che mi è cresciuto dentro.

Per leggere gli altri articoli e indizi letterari di Roberta Barbieri nella sua rubrica di Mercoledì, clicca [Qui]