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Giorno: 11 Maggio 2022

Smart working da remoto … remotissimo

 

Lezione dalla pandemia e dopo pandemia: lo smart working piace, è utile e salutare e fa bene all’ambiente, alle tasche oltre che al bilancio vita professionale-vita privata. Anche ibrido va bene. Basta che sia flessibile. Oggi è stato scelto già da migliaia di aziende e lavoratori nel mondo, si è rivelato, specialmente per la Generazione Z e i Millennial, una modalità di grande importanza e opportunità, come emerge da tutti i report e studi di questi ultimi mesi.

Un recente studio di Lenovo ha evidenziato come quattro persone su cinque tra i 18 e i 40 anni ritengono che lavorare da qualsiasi luogo sia vantaggioso per la società, le comunità, i datori di lavoro e i dipendenti, mentre il 61% (che sale al 68% della Gen Z e al 67% dei Millennials) dichiara che offrire qualcosa in cambio e avere un impatto positivo sulla comunità locale sia molto importante. Tra gli altri principali risultati della ricerca: Il 91% dei Millennial afferma che è molto importante incentivare l’economia locale in modalità “Work from Anywhere”; il 60% degli intervistati ritiene che la tecnologia attuale abbia permesso loro di lavorare in modo più flessibile, aumentare la produttività e raggiungere il pieno potenziale (salendo al 67% della Gen Z e al 66% dei Millennial). Tra gli intervistati italiani, in particolare: il 76% è entusiasta della nuova tecnologia emergente che renderà più semplice la modalità “Work from Anywhere” in modo efficace; oltre il 70% afferma che “lavorare da qualsiasi luogo” migliorerebbe le proprie relazioni personali; il 63% ha dichiarato di essere disponibile a lavorare da qualsiasi parte del mondo, e quasi i due terzi (65%) sono felici di lavorare più ore se ciò significa poterlo fare da una postazione remota. Sulla base di tale analisi, tempo allora di esperimenti sociali/sociologici e tecnologici.

In tale direzione, è di qualche giorno fa la notizia che sono stati selezionati (e sono in partenza) i volontari che parteciperanno al progetto Work For Humankind, lanciato, a dicembre scorso, proprio da Lenovo, insieme a Island Conservation e la comunità (di meno di mille abitanti) dell’Isola di Robinson Crusoe, la seconda più grande dell’arcipelago delle Isole Juan Fernández, a ovest di San Antonio, nella regione di Valparaiso, in Cile, nell’Oceano Pacifico meridionale. Uno dei luoghi ecologicamente più ricchi del pianeta. Si tratta di lavorare da un’isoletta sperduta e silenziosa, un esperimento di smart working da remoto, da remotissimo.

Il progetto ha ricevuto migliaia di candidature e i 9 fortunati selezionati – in base a una serie di competenze, background e specializzazioni – sono pronti. Fra di loro anche un italiano, Simone Canova, copywriter digitale. Gli altri partecipanti da tutto il mondo: Ligia Santos, analista settore sostenibilità (Brasile), Cynthia Mayer, product manager e communication specialist (Francia), Simon Wehner, strategist settore sostenibilità e future energy (Germania), Vivian Garcia, docente, esperto di benessere degli animali (Messico), Kay Bromley, IT specialist e solution architect (Regno Unito), Clinton Harmon, ricercatore scientifico e consulente comunicazione in ambito medico-sanitario (Stati Uniti). Durante il soggiorno su quella che il governo cileno ha ribattezzata come Isola di Robinson Crusoe, in riferimento alla sua eredità letteraria di ispirazione per il romanzo di Daniel Defoe, i volontari svolgono la propria attività lavorativa e proseguono gli studi grazie a uno spazio di lavoro dotato della tecnologia (presenti alcuni tra i migliori dispositivi e soluzioni dell’azienda, per l’intero portfolio Lenovo, PC, laptop, workstation portatili e server, un vero hub tecnologico).

Per il progetto viene impiegato il servizio CO2 Offset che consente a consumatori e aziende di compensare le emissioni di carbonio e aiutare l’ambiente sostenendo uno dei progetti parte della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change). Ciò significa che il programma, oltre a sostenere la comunità locale attraverso il volontariato e il supporto tecnologico, contiene un progetto ambientale dedicato a ridurre le emissioni di gas serra in altre parti del mondo. L’isola oggi affronta molte sfide: accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria, degradazione dell’habitat e l’impatto delle specie invasive. La comunità locale, Island Conservation e il governo cileno hanno avviato una serie di progetti nell’ultimo decennio, che spesso sono ostacolati da sfide presenti nel campo delle telecomunicazioni e della tecnologia. La comunità dell’isola è però impegnata nella protezione del proprio patrimonio naturale e culturale e intende raggiungere gli obiettivi di sostenibilità in modo indipendente, mantenendo la rotta sulla soddisfazione del proprio fabbisogno alimentare ed energetico e la conservazione del proprio patrimonio naturale e culturale. Infine, va detto, che lo spazio di lavoro messo a disposizione da Lenovo comprende la connessione Internet che è stata notevolmente migliorata, da 1 Mbps fino a 200 Mbps, la prima connessione Internet ad alta velocità sull’isola di Robinson Crusoe.

Operazione di marketing? Poco importa, vista la sfida e i risultati promessi. Perché il digitale resta centrale nella trasformazione e nella flessibilità lavorativa. Provare per credere.

VITE DI CARTA /
Gli incontri di carta tra i giovani giurati del Premio Strega 2022

 

Siamo una trentina fra studenti del triennio, con alcuni volontari tra i piccoli del secondo anno, e docenti di Lettere. Tra queste siamo due pensionate, accolte a condividere una occasione davvero speciale. In più c’è una ex studentessa, ora laureata in Giurisprudenza, che per passione verso la lettura e verso il nostro storico gruppo Galeotto dà una mano nell’analisi dei libri da leggere e conduce la discussione con i ragazzi di poco più giovani di lei.

Siamo in circolo nella Sala di lettura dell’Ariosto e fuori, appena ci sediamo, si scatena la pioggia. Forse è proprio il temporale a rafforzare l’idea che siamo dentro una nicchia e facciamo sul serio.

L’occasione speciale è questa: discutiamo sui dodici libri semifinalisti al Premio Strega 2022, perché un gruppo di dieci studenti del Liceo fa parte della Giuria Giovani alla LXXVI edizione del Premio.

Siamo di più perché le richieste di entrare nel gruppo hanno superato ogni previsione, perciò sono stati organizzati  quattro incontri a cui possono partecipare e contribuire con le loro riflessioni tutti i magnifici volontari di maggio.

Oggi siamo in cerchio a discutere dei primi tre titoli in semifinale; gli altri nove verranno affrontati nei tre successivi incontri già messi in calendario. In questo modo i dieci votanti effettivi si misurano con altri lettori loro coetanei (tra i sedici e i diciott’anni) e con noi. Alla fine potranno inviare il loro voto di preferenza su uno solo dei romanzi in gara.

Guardo all’intorno questi giovani resi impenetrabili dalla mascherina, che solo a discussione avviata assumono posizioni più rilassate sulla loro poltrona e chiedono di intervenire a raffica. Gli interventi sono mirati a individuare le caratteristiche portanti di ogni romanzo e a darne un giudizio chiaro.

Da vecchia insegnante provo subito la meravigliosa e ben nota sensazione di essere lettori insieme, alla pari. Vedo anche spuntare dagli zaini molte copie cartacee dei libri, che vengono aperti con la guida di segnalibri colorati e lasciano intravvedere lunghe note scritte a matita. Eccole le “sudate carte” dei giurati e dei loro sostenitori. Ecco un incontro di carta.

Faccio solo un breve intervento per commentare il libro che ho letto per oggi. Sono d’accordo con la collega che coordina il gruppo relativo a Nova di Fabio Bacà: lo spazio maggiore va lasciato ai ragazzi.

Il tempo della discussione è animato e conduce a mettere a fuoco i punti di forza e i punti deboli del romanzo. Tutto ciò mi sarà utile quando insieme a Maria Calabrese presenterò il libro presso la sala Agnelli della Biblioteca Ariostea. Nel suo intervento Maria ricorda la data e l’ora ai ragazzi, il 17 maggio alle 17;  insieme li invitiamo a partecipare all’incontro e a fare interventi.

 

Ascolto poi la disamina dei due romanzi successivi, Randagi di Marco Amerighi e Mordi e fuggi.Il romanzo delle BR di Alessandro Bertante [Qui].

Intanto registro una specie di classifica su chi ha potuto già leggere il maggior numero di testi; so che la scelta è libera, ognuno di loro in autonomia legge quanto e cosa può.

Mi colpisce che un buon numero di ragazzi ne abbia già letti tre o quattro.

Tenuto conto che maggio è un mese diabolico per il carico di lavoro scolastico, le verifiche finali, le ansie di chiudere i progetti integrativi del curricolo, i viaggi di istruzione. Devo avere dimenticato qualcosa, però ho reso l’idea di quanto siano impegnative le ultime settimane di ogni anno scolastico.

Trasecolo quando una collega dice di averne letti sette. Di più quando sento chiedere a una ragazza di quinta: “Tu a che punto sei? Tu che mi batti sempre, a quanti libri letti sei arrivata?” Lei risponde otto. Otto! Prima l’ho sentita intervenire in modo puntuale sui tre libri di oggi e ho apprezzato la chiarezza di idee. È fantastica questa ragazza, che ha anche l’esame di Stato da affrontare.

Sono fantastici tutti, anche i piccoli di seconda che non rientrano nel gruppo dei dieci giurati ma intanto leggono, partecipano, si candidano fin da ora a essere nella giuria del prossimo anno.

Uscendo qualcuno mi chiede se ho già recensito Nova. Rispondo che sì, l’ho letto alla fine dell’anno scorso e ne ho scritto su questo giornale in dicembre. Di recente ho letto anche il primo romanzo che Bacà ha pubblicato nel 2019, Benevolenza cosmica, e anche su questo ho scritto alcune osservazioni due settimane fa [Qui].

Mi fa piacere che qualcuno chieda della mia rubrica, è la reazione più ovvia da parte mia. Tuttavia sento che c’è un’altra soddisfazione più implicita, che devo far venire a galla.

Mentre guido per tornare a casa la rintraccio in mezzo alle belle sensazioni che il pomeriggio mi ha lasciato. E’ questa: nessuno si è meravigliato del fatto che io abbia voluto leggere di più sull’autore che incontrerò presto qui a Ferrara.

Perché è consuetudine del gruppo di lettura Galeotto fu il libro, di cui i giovani giurati sono una costola, andare a fondo il più possibile nella conoscenza di una scrittrice o di uno scrittore. Creando uno spazio attorno al libro da presentare, leggendo i libri pubblicati in precedenza e i libri apprezzati da ogni ospite.

Non credo di avere trovato, nella mia lunga carriera di insegnante, uno stimolo più potente alla lettura. Anche oggi mi porto a casa nuovi titoli e nuove indicazioni e commenti. Non credo di avere trovato un antidoto migliore contro la superficialità.

Indicazioni bibliografiche:

  • Marco Amerighi, Randagi, Bollati Boringhieri, 2021
  • Fabio Bacà, Nova, Adelphi, 2021
  • Alessandro Bertante, Mordi e fuggi.Il romanzodelle BR, Baldini + Castoldi, 2022

Per leggere gli altri articoli e indizi letterari di Roberta Barbieri nella sua rubrica Vite di cartaclicca [Qui]