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Da Cna Ferrara

L’Assemblea Quadriennale degli imprenditori dirigenti ha riconfermato inoltre Diego Benatti nell’incarico di Direttore provinciale

Ferrara – Davide Bellotti, 57 anni, noto imprenditore di Comacchio impegnato, da tempo, nel settore del turismo e della cultura, è il nuovo presidente provinciale della Cna. Lo ha eletto ieri sera l’Assemblea Quadriennale della Cna, convocata per il rinnovo degli organi dirigenti dell’Associazione dopo un lungo percorso di confronto democratico, che si è sviluppato nei mesi di marzo e aprile attraverso 20 assemblee nelle Aree territoriali, delle Unioni di mestiere e dei Raggruppamenti di interesse, al quale hanno partecipato complessivamente un migliaio di imprenditori associati con il proprio voto.
Al neo presidente Bellotti, eletto alla unanimità dopo un intenso dibattito sui principali temi riguardanti le politiche della Cna per i prossimi anni, l’Assemblea ha tributato un caloroso applauso, ringraziando sentitamente il presidente uscente Alberto Minarelli, che ha rinunciato a presentare la propria candidatura per il prossimo mandato. Ad entrambi, gli imprenditori, tutti i componenti l’Assemblea intervenuti giovedì sera hanno formulato i più sinceri auguri di buon lavoro.
Davide Bellotti vanta una lunga appartenenza alla Cna a partire dal 1995, fondatore e primo presidente nel 2000 di Cna Turismo ha, dal 2009 al 2014 ricoperto l’incarico di assessore provinciale al Turismo. A conclusione del suo mandato di amministratore, Bellotti ha ripreso il proprio impegno nell’Associazione, divenendo, nel 2016 presidente di Cna Cultura. Commosso per la fiducia accordatagli, il nuovo presidente provinciale della Cna di Ferrara, Associazione che conta attualmente circa 5 mila associati, ha ricordato le ragioni personali dell’impegno assunto per i prossimi quattro anni: “La delizia degli artigiani è sempre stata anche la loro croce – ha spiegato ai presenti – La conosco bene essendo cresciuto in una famiglia di artigiani. Gli artigiani lavorano dalla mattina alla notte, anche quando altri riposano, pensando sempre a due cose: migliorarsi e produrre. Queste qualità e questi valori hanno permesso all’Italia di vantarsi per la loro fantasia nel produrre e per l’estesa e sempre attiva diffusione delle competenze. E’ questo il patrimonio che tiene in piedi il nostro Paese, una realtà ancora poco valutata e considerata, soprattutto da chi detiene responsabilità di governo, alla quale dobbiamo contribuire a dare maggiore visibilità e peso nelle scelte che riguardano il futuro del Paese e del nostro territorio”.
Valori e molteplicità di esperienze e competenze, nei mestieri e nelle professioni, un forte radicamento nei territori, questo – a giudizio del neo presidente – il volto più ricco e autentico della Cna odierna che deve essere rappresentato nella sua interezza e complessità, sviluppando sempre più forti relazioni e reti tra gli imprenditori e rafforzando il dialogo e il confronto con le istituzioni locali.
“Gli imprenditori Cna non delocalizzano, non portano capitali all’estero, non fanno scatole cinesi con le loro aziende. Venite a vedere – l’invito di Bellotti agli interlocutori esterni all’Associazione – le nostre botteghe. Venite ad osservare cosa abbiamo creato: gli artigiani hanno mani e testa. Sono custodi di antiche tradizioni, ma capiscono anche quando occorre cambiare. Questa cultura, fatta di tante generazioni, fatta di padri che tramandano tradizioni e di figli che sanno che oggi è necessario anche conoscere il mondo ed interpretarlo, è la nostra chiave di lettura dello sviluppo. Noi siamo portatori di un modello che non può fallire perché basato su capacità e abnegazione”.
Al termine della riunione, l’Assemblea ha confermato alla unanimità la fiducia nel direttore provinciale Diego Benatti ed eletto i componenti la Presidenza provinciale, che risulta così composta: Davide Bellotti (presidente), vice presidenti Roberto Bonora (imprenditore settore produzione di Ferrara), Federica Bordin (imprenditrice Cooperativa sociale di Copparo), Matteo Fabbri (imprenditore azienda di servizi stampa tridimensionale di Ferrara), Claudio Marzola (imprenditore autotrasporto Copparo), Alberto Minarelli (titolare impresa dispositivi di protezione di Cento).

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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