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Da: Regione Emilia Romagna

Defr 2019. Via libera al Documento di economia e finanza regionale. Per l’assessora Petitti “si vara un atto strategico della Regione che permette di elaborare un’azione più efficace a beneficio della comunità dell’Emilia-Romagna”

L’Assemblea legislativa licenzia lo strumento che delinea il contesto economico, finanziario, istituzionale e territoriale della regione quindi individua i principali obiettivi su cui la Giunta regionale impegnerà la propria azione di governo, tra cui il rafforzamento del sistema di governance delle partecipazioni regionali

Bologna. Via libera al Documento di economia e finanza regionale: il Defr 2019 è stato approvato questa mattina dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Un documento di governo fondamentale per l’azione della Giunta regionale, che in questo atto illustra il contesto economico, finanziario, istituzionale e territoriale, quindi descrive gli obiettivi strategici organizzati per aree di intervento: istituzionale, economica, sanità e sociale, culturale, territoriale.
“E’ un momento importante per le politiche di questa Regione perché il Defr- ha commentato l’assessora al Bilancio, Emma Petitti- è un documento che delinea, con i suoi obiettivi, le strategie di questa Giunta e le sottopone, in modo trasparente, alla valutazione dei cittadini e dei portatori di interesse. Per ogni obiettivo si evidenziano i risultati conseguiti in termini di impatto sul territorio, sul tessuto economico e sociale. Tutto ciò ci permette di elaborare un’azione più efficace a beneficio della comunità dell’Emilia-Romagna”.
“Inoltre- aggiunge l’assessora- tra gli obiettivi strategici principali, c’è il rafforzamento del sistema di governance delle partecipazioni regionali. Insomma, si tratta di un documento che è anche elemento distintivo per la maggiore autonomia in relazione all’art. 116”.
Il Defr 2019
Una prima parte, descrive il contesto in cui si trova a operare la Regione: analizza gli scenari economico-finanziari internazionale, nazionale e regionale e dà inoltre conto del quadro finanziario delle risorse per le politiche di sviluppo della Unione europea. Quindi approfondisce il contesto istituzionale relativo all’organizzazione della Regione, dando rilievo alle azioni sul fronte occupazionale col Patto per il lavoro, della razionalizzazione delle partecipate e delle regole di finanza pubblica per il rilancio degli investimenti.
Nel Defr si sottolinea come l’economia emiliano-romagnola continui a realizzare performance macroeconomiche sistematicamente migliori di quelle nazionali, con l’export quale punto di forza.
Quindi il Defr illustra gli indicatori di benessere equo e sostenibile, offrendo informazioni sull’insieme degli aspetti che concorrono alla qualità della vita dei cittadini, gli indicatori di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi strategici di programmazione che sono distinti in 5 aree: istituzionale, economico, sanitario e sociale, culturale e territoriale.
Nel documento vengono presentati 91 obiettivi strategici, di cui 14 afferenti l’area istituzionale che comprendono fra gli altri, il rafforzamento di un sistema di governance delle partecipazioni regionali e l’impegno a continuare nell’azione di coordinamento della finanza regionale e locale che ha visto assegnare, senza ulteriori aggravi sulla finanza pubblica, oltre 1 miliardo di euro negli ultimi 6 anni semplicemente raccordando fabbisogni e disponibilità espresse da comuni e province ed assegnando disponibilità finanziarie laddove i processi di investimento erano attuabili.
Altri 25 obiettivi riguardano turismo, commercio, ricerca, innovazione e investimenti, lavoro, formazione, competitività, agricoltura ed energia.
Per l’area sanità e sociale sono previsti 22 obiettivi strategici con politiche a favore delle famiglie, dell’infanzia, dei giovani, per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, per l’integrazione e per il contrasto alle politiche di genere e alle pari opportunità oltre che per il governo del Servizio Sanitario regionale, delle sue eccellenze, per le politiche di prevenzione e promozione della salute, per la non autosufficienza ma anche per la continua ricerca di ottimizzazione della gestione finanziaria e della rete ospedaliera, per la riduzione dei tempi di attesa.
Otto obiettivi sono previsti nell’ambito dell’area culturale per il diritto allo studio, per la valorizzazione del sistema bibliotecario, dei musei, dello spettacolo della cultura cinematografica e per la promozione dello sport e dell’aggregazione giovanile.
Infine, 22 obiettivi sono sviluppati per la sicurezza delle città e la promozione della legalità, per la tutela delle foreste, della qualità dell’aria e delle acque, per la sicurezza del territorio, per il miglioramento della mobilità regionale e per l’agenda digitale.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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