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Da: La segreteria del Gruppo consiliare M5S Comune di Ferrara

Dopo la recente delibera regionale nr. 68 del 21 gennaio 2019, che annacqua la lotta contro il gioco d’azzardo e le ludopatie , si può senz’altro affermare che la lobby dell’azzardo ha segnato un punto a proprio favore, lasciando ai cittadini il problema dell’azzardopatia che continua a gettare nella miseria intere famiglie e a caricare di costi il nostro sistema sanitario regionale
Ma il M5S di Ferrara, che negli ultimi anni ha lottato strenuamente con richieste di accesso agli atti, interrogazioni, mozioni e Ordini del Giorno contro il diffondersi della ludopatia…non ci stà.
Infatti, un Ordine del giorno del consigliere Claudio Fochi sollecita il Sindaco e l’attuale Giunta a prendere posizione contro la delibera citata e fare marcia indietro, se non altro per tener fede ai propri obiettivi.
Come si spiega nell’atto che alleghiamo, infatti, la delibera sopra citata inserisce nella legge regionale delle limitazioni al contrasto della ludopatia, che viene depotenziata, quali un periodo di proroga di ulteriori sei mesi alla delocalizzazione di macchinette slot e vtl dai luoghi sensibili nonché una inattesa tolleranza anche nel caso di apertura di nuovi luoghi sensibili nelle vicinanze di sale giochi dopo la loro delocalizzazione per “salvaguardare gli investimenti effettuati e tutelare il legittimo affidamento degli operatori economici”, come scrive la Regione, stabilendo che la norma non ha effetto “per un periodo congruo a consentire l’ammortamento degli investimenti effettuati, comunque non eccedente la durata massima di dieci anni”.
Insomma, tutto ciò si può configurare come un bluff dello spegnimento delle slot e vlt all’interno di bar e tabaccherie che, per una bizzarra interpretazione della normativa nazionale, potranno restare accese in pratica fino al 2021, per non parlare del bluff sui ticket redemption (veri stimoli più che subliminali che istigano i minorenni e i bambini all’abitudine del gioco d’azzardo) per i quali l’Assemblea Legislativa aveva vietato di consentirne l’utilizzo ai minori mentre la Giunta regionale li ha poi salvati con una discutibile delibera attuativa che ha indebolito il divieto o meglio l’ha vanificato.
Si predica bene e si razzola male. Ma, soprattutto, si devia dagli obiettivi iniziali per favorire gli operatori commerciali che ospitano macchinette per il gioco d’azzardo.
Ecco quindi che il M5S esorta Giunta e maggioranza a tenere fede, con coerenza e fermezza, agli impegni precedentemente assunti nei confronti della cittadinanza in tema di contrasto alle ludopatie e al gioco d’azzardo patologico, attivandosi ai fini di attenersi a quanto stabilito nella delibera regionale prima della recente modifica o integrazione.
Su queste tematiche dal forte impatto sanitario non ci sembra opportuno fare dei passi indietro.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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