Skip to main content

da: ufficio Stampa Festa Libro Ebraico

Il lato oscuro della dieta kasher, le regole ereditate dai patriarchi, i rituali della tavola, i rapporti tormentati con il maiale.
Sono all’insegna del cibo, le battute conclusive della VI edizione della Festa del Libro Ebraico in Italia, che Martedì 28 saluterà la città di Ferrara con un’ultima giornata di lavori non meno densa delle precedenti di convegni, tra incontri con gli autori, itinerari nella città ebraica, musica, danze, degustazioni e soprattutto libri.
Alle 9.15, presso la Sala della Musica (Chiostro di San Paolo, Piazzetta Schiatti), avrà inizio la seconda giornata del convegno internazionale “I paradigmi della mobilità e delle relazioni. Gli ebrei in Italia”, curato dalla Sapienza Università di Roma e dal Comitato Scientifico della Fondazione MEIS in ricordo di Michele Luzzati, tra i più insigni studiosi di storia ebraica contemporanei. Esponenti di atenei, associazioni e Comunità Ebraiche da Gerusalemme a Torino, da Bologna a Londra, da Haifa a Firenze, saranno impegnati ad approfondire alleanze, strategie imprenditoriali e rapporti familiari nel network economico-mercantile delle comunità ebraiche, in un intreccio di capitali e litigi, gioiellieri e banchieri.
Il primo incontro con l’autore è fissato per le 11, al Chiostro di San Paolo, dove lo scrittore e saggista Amos Luzzatto, già Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, approfondirà la figura di “Dante Lattes: l’etica e la pratica”, insieme all’editore Mauro Bonanno e a Saul Meghnagi, Direttore della collana “Ebraismo e Modernità”, nonché membro del Comitato Scientifico della Fondazione MEIS.
Alle 12.30 il pubblico potrà gustare i sapori ebraico-ferraresi, sotto forma di buricche alla ferrarese, sarde in saor, cous cous, hummus, salmone e altre prelibatezze kasher.
Alle 15, sempre al Chiostro (Sala della Musica), la seconda parte del convegno internazionale, che si soffermerà sulle dinamiche del pregiudizio e dedicherà due focus a Michele Luzzati: il primo, a cura di Michele Sarfatti, rappresentante della Fondazione CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) e responsabile pro-tempore della direzione scientifica della Fondazione MEIS, si concentrerà sulla storiografia di Luzzati e la contemporaneità, mentre il contributo dello studioso al dibattito su emancipazione e integrazione sarà al centro dell’intervento dell’University College of London.
In contemporanea, al Chiostro si terrà l’incontro con Enrico Finzi che, insieme alla scrittrice Anna Vera Sullam, presenterà il proprio “La vita è piena di trucchi”, dove l’Italia dal secondo dopoguerra ai primi anni settanta è narrata attraverso i ricordi di un bambino che cresce in una famiglia di sinistra, ebrea e laica, colta e nevrotica.
Le regole alimentari ebraiche saranno l’argomento del laboratorio didattico rivolto agli studenti di scuola primaria e secondaria di I e II grado che, sempre alle 15 (in replica alle 16.45), Coopculture animerà presso la sede della Fondazione MEIS (Via Piangipane, 81).

Per chi desidera scoprire la Ferrara ebraica, dalle 15 alle 18, partenze dall’Infopoint del Chiostro di San Paolo, da dove prenderà avvio il percorso guidato da Coopculture, e approdo finale alla mostra “Torah fonte di vita”, allestita al MEIS.
Ancora l’alimentazione ebraica protagonista alle 16.30, questa volta al Chiostro di San Paolo, dove Rav Luciano Caro, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Ferrara, Jacqueline Fellus, Consigliere UCEI e responsabile del marchio Kosher.it, Giorgio Mortara, Presidente di AME (Associazione Medica Ebraica), e la chef di Gambero Rosso Channel, Laura Ravaioli, dialogheranno intorno a “La dieta Kasher. Storia, regole e benefici”.
Alle 17, il Museo Civico di Storia Naturale (Via Filippo De Pisis, 24) sarà teatro della conversazione tra Valentina Sereni, Delfina Piu, Massimo Pieri – autori del volume “Il maiale è il nostro maestro. Animali ed ebrei un rapporto lacerato” – ed Emanuela Cariani, del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara.
Un’ora più tardi, la Libreria Sognalibro (Via Saraceno, 43) e il Rav Luciano Caro accoglieranno il pubblico interessato all’argomento “A tavola con i patriarchi. Cibo e rito nella tradizione ebraica”, mentre alle 19, di nuovo al Chiostro, sarà imbandito l’ultimo aperitivo ebraico della Festa 2015.
Il sipario sulla edizione calerà alla fine del concerto “L’allegria della musica ebraica”, previsto per le 21 al Chiostro (in caso di maltempo, alla Sala Estense): le musiche del Progetto DAVKA di Roma (basso, voce, batteria, piano e clarinetto) accompagneranno le performance di danze ebraiche del gruppo ferrarese Danzinsieme.
La Festa del Libro Ebraico in Italia è patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Ferrara, dall’Università degli Studi di Ferrara, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità Ebraica di Ferrara.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it