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Da: Regione Emilia Romagna

A Bruxelles l’evento annuale dedicato alle iniziative maggiormente riuscite per la diffusione della banda larga realizzate da Regioni e Comuni. EmiliaRomagnaWiFi il solo progetto italiano selezionato. Già 5mila i punti di accesso installati nel territorio regionale: navigazione aperta tutti i giorni, 24 ore su 24, in moltissime piazze, edifici pubblici, biblioteche, ospedali da Piacenza a Rimini. Donini: “Continuiamo a lavorare per un vero e proprio diritto di cittadinanza digitale”

Bologna – L’accesso libero, gratuito e veloce a Internet in Emilia-Romagna sale sul podio d’Europa. EmiliaRomagnaWiFi, la rete dell’Emilia-Romagna che permette di navigare in Internet in moltissime piazze, ospedali e biblioteche da Piacenza a Rimini, 24 ore su 24 e senza bisogno di autenticarsi, è stato inserito fra i primi tre progetti premiati ieri a Bruxelles allo European Broadband Awards, l’evento annuale in cui la Commissione europea assegna i riconoscimenti alle iniziative maggiormente riuscite per la diffusione di infrastrutture a banda larga realizzate da Regioni e Comuni e, più in generale, enti locali e governi territoriali a livello continentale. E’ stato l’unico progetto italiano selezionato.

Gestito nell’ambito del programma Agenda digitale Emilia-Romagna (ADER) della Regione Emilia-Romagna, EmiliaRomagnaWiFi è stato ricompreso nei tre migliori progetti della categoria 4, quella, sulle cinque complessive, riservata alla valutazione dell’impatto socioeconomico e dell’accessibilità del progetto stesso.

L’obiettivo iniziale indicato dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini, l’installazione di un punto Wi-Fi ogni mille abitanti e di almeno 4mila hotspot entro il 2019, è già stato abbondantemente superato: a oggi, infatti, sono più di 5mila i punti di accesso alla Rete in aree pubbliche, la maggior parte dei quali attivati da Lepida. Un traguardo raggiunto grazie ai bandi pubblici del 2017 rivolti agli enti locali e grazie all’adesione a EmiliaRomagnaWiFi da parte di reti precedentemente sviluppate dagli enti stessi, in particolare del comparto sanità.

“Il riconoscimento in sede europea- afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture digitali, Raffaele Donini- è per noi conferma della bontà e del valore delle nostre azioni che puntano a riconoscere un vero e proprio diritto di cittadinanza digitale. Dal 2018 sono coperti con il segnale EmiliaRomagnaWiFi anche lo stadio Dall’Ara a Bologna, una prima spiaggia a Cesenatico, una piscina comunale a Lizzano in Belvedere, dimostrazione del fatto che il progetto prosegue oltre gli obiettivi fissati di un punto WiFi ogni mille abitanti. Andiamo avanti, quindi, lungo la strada tracciata con l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, per avere territori nei quali sia sempre più facile lavorare, studiare, fare impresa”.

Alla cerimonia di Bruxelles era presente il capo di gabinetto della Presidenza della Regione, Andrea Orlando. Un’occasione per la Regione di presentare il proprio progetto e confrontarsi con le altre eccellenze che hanno fatto la differenza nella diffusione della banda larga e del digitale.

EmiliaRomagnaWiFi nella terna dei migliori viene dopo Net4all, la banda ultralarga nelle aree industriali (tra i 5 vincitori nel 2016) e Coviolo Wireless per il Comune di Reggio Emilia (tra i 5 vincitori nel 2017). Si tratta dunque di un altro riconoscimento per il territorio emiliano-romagnolo come ‘anticipatore’ di iniziative e sperimentazioni e, più in generale, di soluzioni previste dall’Agenda Digitale Europea, che possano poi replicarsi e diffondersi in altri territori e tra le prime Regioni d’Italia per la diffusione di servizi infrastrutturali.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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