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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Versione rinnovata per il portale, con un’attenzione particolare a coloro che sono a rischio di esclusione digitale. Informazioni su tutti i corsi e le altre iniziative in programma, servizi interattivi e materiali formativi, anche per l’auto-apprendimento. L’assessore Donini: “Dalla Regione 1,2 mln sul progetto fino al 2020”.

Bologna – Sarà on line da domani la nuova versione del portale di “Pane e Internet”, il progetto dell’Agenda digitale regionale che, con la collaborazione degli enti locali e di altre realtà (biblioteche, scuole, associazioni, centri culturali e imprese), punta a diffondere le competenze digitali e avvicinare al mondo di Internet anche le persone che rischiano di rimanerne escluse: circa 900.000 nella sola Emilia-Romagna.
Progettato per essere fruibile in maniera ottimale con tutti i dispositivi digitali, compresi i tablet e gli smartphone, il portale vuole essere un luogo virtuale di incontro, apprendimento e confronto. Tutto questo attraverso la fornitura e la condivisione di informazioni, materiali formativi, servizi interattivi e strumenti di lavoro.
“Abbiamo un obiettivo preciso – ha sottolineato Raffaele Donini, assessore regionale all’Agenda digitale – , un’Emilia-Romagna digitale al 100% entro il 2025. Oltre a lavorare sull’infrastrutturazione del territorio, è fondamentale investire al tempo stesso sull’aumento di competenze digitali tra i cittadini: per questo come Regione investiremo 1,2 milioni sul progetto ‘Pane e internet’ fino al 2020”.

Il nuovo portale
Tra le novità a disposizione dei cittadini, due mappe interattive. Sulla prima è possibile visualizzare dove sono già attivi i Punti Pane e Internet (Punti PEI), le strutture territoriali gestite dai Comuni o dalle Unioni di Comuni che organizzano corsi di alfabetizzazione digitale e di secondo livello, servizi di assistenza all’uso di Internet nelle biblioteche e nei centri culturali (“facilitazione digitale”) ed eventi di cultura digitale. Dalla mappa è possibile accedere alle pagine dei singoli Punti PEI, concepite come veri e propri “sottositi”. Consultandole, si trovano informazioni sui servizi, sulle attività previste e le modalità per prendervi parte. Sono sempre le redazioni territoriali ad aggiornare anche la seconda mappa interattiva, quella delle attività di inclusione digitale. Con questo strumento, si può disporre di una panoramica puntuale e completa di tutti i corsi di alfabetizzazione digitale e di secondo livello, dei servizi di facilitazione digitale e degli eventi di cultura digitale in svolgimento nei territori.
I cittadini a rischio di esclusione digitale, ma anche gli operatori territoriali e i professionisti della formazione, possono fare riferimento al nuovo portale anche per approfondire e arricchire nel tempo le proprie conoscenze in materia di digitale e di Internet. Nel “catalogo delle risorse” sono disponibili (e fruibili liberamente) i materiali didattici realizzati dallo staff di Pane e Internet, nel rispetto del modello europeo DIGCOMP, e utilizzati in aula nei territori. In un’apposita sezione del nuovo portale si può fare richiesta di iscrizione alla newsletter bimestrale di progetto. A tutto questo si associa anche la fornita di una piattaforma informatica di lavoro per tutti gli operatori che nei territori, e in particolare nei Punti PEI, dovranno realizzare le attività di inclusione digitale.
“Pane e Internet”: i numeri
E’ un progetto della Regione Emilia-Romagna, finanziato all’interno dell’Agenda digitale regionale (ex Piano Telematico), finalizzato allo sviluppo delle competenze digitali dei cittadini e in particolare di coloro che rischiano di rimanere esclusi dalle opportunità e dai vantaggi derivanti dall’uso di Internet e delle nuove tecnologie. Il progetto è partito nel 2009 e nei primi 5 anni la Regione ha finanziato centinaia di corsi organizzati in tutte le province, con la collaborazione degli enti locali, cui hanno partecipato oltre 12.000 cittadine e cittadini. Per il triennio 2014-2017 il progetto prevede la istituzione dei Punti Pane e Internet (Punti PEI), strutture coordinate dai Comuni o dalle Unioni dei Comuni che – con la collaborazione di biblioteche, scuole, associazioni e centri culturali – siano in grado di garantire un’offerta stabile e continuativa. Dalla primavera del 2015 ad oggi sono già 7 i Punti PEI attivati, da parte delle Unioni dei Comuni della Pedemontana Parmense, del Frignano, dell’Alto Ferrarese e della Bassa Romagna, dell’Associazione Intercomunale Terre Estensi e dei Comuni di Modena e Rimini. Su iniziativa dei Punti PEI già attivi, nel 2015 sono stati organizzati circa 40 corsi di alfabetizzazione digitale di base, frequentati da più di 500 partecipanti, e 15 corsi avanzati di secondo livello, ai quali hanno preso parte poco meno di 200 persone, per un totale di circa 700 persone coinvolte nelle varie tipologie di corsi. I Punti PEI hanno organizzato anche 10 eventi di cultura digitale, che hanno visto la partecipazione di più di 600 cittadini, e attivato 21 punti di facilitazione digitale. Sempre nel 2015, fuori dai Punti PEI, tramite il supporto di “Pane e Internet”, sono stati organizzati altri 24 corsi di alfabetizzazione digitale, su iniziativa degli enti locali, con la partecipazione di circa 400 cittadini.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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