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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Agricoltura e sicurezza alimentare in Africa. Il ruolo della cooperazione decentrata

Il 2015 costituisce un anno fondamentale per l’elaborazione di una strategia efficace a favore di una nuova democrazia del cibo.
La comunità internazionale dovrà definire una nuova agenda per lo sviluppo sostenibile verso il 2030 e, a fronte di una popolazione mondiale che raggiungerà i 9 miliardi di persone nel 2050, elaborare nuovi modelli agroalimentari capaci di sfamare tutti in maniera sostenibile.
E’ all’interno di questo contesto che si colloca il dibattito pubblico “Diritto al cibo. Agricoltura e sicurezza alimentare in Africa.
Il ruolo della cooperazione decentrata”, che si terrà mercoledì 27 maggio, alle ore 17.00, nella Sala Alfonso del Castello Estense (Largo Castello, 1).
L’iniziativa, organizzata da ActionAid, Nexus e Regione Emilia Romagna, si inserisce all’interno del programma del Festival dei Diritti di Ferrara e mira ad approfondire il contributo specifico della cooperazione decentrata nel quadro delle politiche di sicurezza alimentare in Africa, con particolare attenzione al ruolo del settore privato.
L’evento è parte integrante del “Progetto di sviluppo rurale e rafforzamento dell’associazionismo di base per le comunità rurali più povere dell’Etiopia con un approccio di genere”, cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Regione Emilia Romagna, realizzato da Nexus Emilia Romagna in qualità di capofila e ActionAid come soggetto partner.
Il dibattito, moderato dal giornalista di Radio Città Fujiko Alessandro Canella, vedrà la partecipazione di Luca De Fraia, Segretario Generale Aggiunto di ActionAid Italia e Roberto Sensi, Responsabile del programma sul diritto al cibo di ActionAid Italia, che discuteranno del ruolo dell’Italia nella lotta alla povertà nel mondo e del modo per combattere la fame partendo dai diritti.
Una delegazione di ActionAid Etiopia, composta da Tinebab Berhane, Responsabile Programmi di Sviluppo e Abebe Wagaw, Capo delle operazioni sul campo, presenterà i progetti avviati dall’organizzazione internazionale con le cooperative locali per lo sviluppo rurale e la sicurezza alimentare in Etiopia.
Rita Tassoni, Coordinatrice dei programmi “Etiopia – Nexus Emilia Romagna” e Francesca Battista della CGIL Ferrara, parleranno di cooperazione decentrata e imprenditorialità femminile, attraverso l’illustrazione di una ricerca sul lavoro informale condotta in Etiopia.
Manuela Melandri di ISCOS Emilia Romagna, porterà il suo contributo sulle sfide della cooperazione decentrata nel settore dell’industria agro-alimentare ed in particolare su tematiche relative alla tutela dei diritti umani e del lavoro dignitoso.
Rosario Cultrera del Centro per la Cooperazione allo Sviluppo dell’Università di Ferrara parlerà del ruolo del mondo accademico nella cooperazione.
Le conclusioni saranno affidate a Rossana Preus del Servizio Politiche europee e Relazioni internazionali della Regione Emilia Romagna.
L’incontro del pomeriggio sarà preceduto da un laboratorio per studenti delle scuole medie superiori, organizzato da ActionAid e Nexus Emlia Romagna, con l’obiettivo di creare un campagna di sensibilizzazione sul diritto al cibo in Africa.

(in foto: Rosario Cultrera)

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UNIVERSITA’ DI FERRARA

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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