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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

L’assessore Patrizio Bianchi: “Risultato ottenuto anche grazie al contributo degli atenei”

Bologna – La Regione Emilia-Romagna conferma anche per quest’anno accademico il proprio impegno sul diritto allo studio universitario, concedendo un beneficio a tutti gli studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi risultati idonei.
“Nonostante la riduzione di 4 milioni di euro della quota di fondo nazionale per il diritto allo studio universitario e l’incremento degli idonei del 2 per cento rispetto all’anno accademico precedente, siamo riusciti a confermare il raggiungimento dell’obiettivo per tutti gli studenti idonei alle borse di studio universitarie – spiega l’assessore regionale all’Università e alla Ricerca Patrizio Bianchi – Un risultato importante, ottenuto grazie al mantenimento dell’impegno finanziario regionale, alla politica di razionalizzazione di spese attuata dall’Azienda regionale per il diritto allo studio Er.Go e alla concreta collaborazione degli atenei della regione che si sono resi disponibili a contribuire per garantire uniformità di trattamento su tutto il territorio regionale”.

La Regione ha coinvolto quest’anno le università per raggiungere la totale copertura degli studenti idonei. Con le risorse regionali e nazionali si è assegnata la borsa di studio ad una percentuale molto elevata di studenti, il 94,42%, ma grazie al contributo degli atenei tutti i 18.381 studenti in possesso dei requisiti di reddito e di merito hanno ricevuto un beneficio. Sono assegnatari di borsa di studio regionale 17.399 studenti, mentre i restanti sono assegnatari di una borsa smart che mette a disposizione servizio abitativo gratuito e servizio ristorativo o un contributo economico più il servizio ristorativo.
La spesa complessiva in denaro e servizi è di 70.722.617 euro, di cui 69.831.617 messi a disposizione da Regione Emilia-Romagna, Er.Go e fondi statali e 891.000 euro degli atenei, anche attraverso l’utilizzo delle somme ricevute attraverso il 5 per mille.

“Questi risultati – aggiunge l’assessore Patrizio Bianchi – sono stati raggiunti grazie a un efficace sistema di integrazione tra le azioni della Regione e quelle degli Atenei che connotano un sistema universitario regionale con un elevato indice di attrattività. Ma la riduzione progressiva e costante del fondo nazionale non è più sostenibile, ci auguriamo un forte impegno da parte del nuovo Governo anche sul diritto allo studio”.

Per accompagnare e supportare nel percorso universitario gli oltre 155 mila studenti presenti nel nostro territorio, la Regione attraverso Er.Go offre benefici e servizi di accoglienza, di orientamento, abitativo e ristorativo, a cui si affiancano quelli di competenza degli atenei, quali ad esempio esoneri dalle tasse e riduzioni contributive, premi, assegni di tutorato, collaborazioni a tempo parziale, servizi bibliotecari, di consulenza e counseling durante il percorso di studi.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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