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Da: Regione Emilia Romagna

Entro Natale la prima rata a tutti gli assegnatari. L’assessore Patrizio Bianchi: “Sostenere i giovani, e in particolare ragazzi e ragazze capaci, meritevoli e in difficili situazioni economiche è un nostro impegno”. Dal 2015 ad oggi gli studenti iscritti nelle università dell’Emilia-Romagna sono passati da 144.565 a 164.583, con un aumento di oltre 20mila

Bologna – L’Emilia-Romagna continua a mettere al centro il diritto allo studio universitario, e per l’anno accademico 2018/2019 stanzia 89 milioni e 423mila euro per erogare le borse di studio e per dare servizi al 100% degli studenti idonei, che quest’anno sono 22.945, di cui oltre il 51% fuori sede.
Rispetto all’anno precedente, aumenta dunque del 9,93% la spesa complessiva necessaria, che già lo scorso anno aveva raggiunto 81 milioni e 334 mila euro.
Per sostenerla e garantire a tutti gli idonei borse e servizi, la Regione ha integrato le risorse nazionali provenienti dal Fis (Fondo integrativo statale) – 28 milioni di euro, la quota più alta a livello nazionale, che cresce dell’8,9% rispetto al 2017 (era 25,8 milioni di euro) – investendo ulteriori 39 milioni del bilancio regionale e del bilancio Ergo, di cui quasi 7 milioni del Programma operativo Fse 2014/2020. Risorse, queste ultime, che la Regione investe in diritto allo studio universitario, dopo aver chiesto e ottenuto dalla Commissione europea una modifica alla programmazione del fondo europeo destinato alle persone. A tali risorse si sommano, infine, i 22 milioni di euro di tassa regionale per il diritto allo studio universitario. I dati sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa dall’assessore regionale all’Università e Ricerca, Patrizio Bianchi, alla presenza del direttore dell’Azienda regionale per il diritto allo studio, Patrizia Mondin, dei rappresentanti degli atenei emiliano romagnoli, Elena Trombini (Unibo), Alessandro Capra (Unimore), Cinzia Bisi (Unife) e del presidente della Consulta degli studenti, Andrea Berselli.
Gli studenti idonei aumentano dell’8,5% rispetto allo scorso anno, quando erano 21.135. Ma se si va indietro nel tempo e si confrontano i numeri di oggi con l’anno accademico 2009/2010, ci si accorge che gli idonei sono aumentati del 48% (erano 15.482) e la spesa è salita del 48,66% (era di 60.150.530 euro). Rispetto all’anno accademico 2014/15, gli studenti idonei sono aumentati del 19% (erano 19.265) e la spesa è salita del 21,5% (era di 73,5 milioni di euro).
“Investiamo anche risorse del Fondo sociale europeo, sostenendo complessivamente la spesa in denaro e servizi più alta mai stanziata da questa Regione, per garantire un diritto, quello di accedere ai più alti gradi dell’istruzione, e per innalzare la percentuale di laureati incrementando occupazione, attrattività e competitività del territorio regionale- spiega l’assessore Patrizio Bianchi-. Sostenere i giovani, e in particolare ragazzi e ragazze capaci, meritevoli e in difficili situazioni economiche, è un impegno che abbiamo assunto con massima determinazione il 12 novembre, firmando il Patto Giovani Più. L’eccellenza del nostro sistema universitario, la garanzia di poter accedere a servizi per il diritto allo studio, non scontata se si guarda al resto del Paese, e la qualità della vita che il nostro territorio offre anche ai più giovani sta aumentando in modo esponenziale gli iscritti ai nostri Atenei- aggiunge l’assessore-. Dal 2015 ad oggi gli studenti iscritti nelle università dell’Emilia-Romagna sono passati da 144.565 a 164.583, con un aumento di oltre 20mila: è come se questa regione avesse un ateneo in più. Ne siamo orgogliosi- chiude Bianchi- e siamo pronti a mettere in campo tutto ciò che serve per proseguire in questa direzione e difendere questo primato, che è il risultato di una scelta ben precisa e condivisa: guardare sempre avanti, garantendo a tutti il diritto alla conoscenza”.

Borse di studio, servizi e alloggi
Le soglie economiche Isee e Ispe per accedere ai benefici sono rispettivamente di 23mila e 50mila euro. Le borse di studio hanno un valore che varia da un minimo di 1.097 ad un massimo di 5.192 euro annui, sulla base delle condizioni economiche dello studente e della condizione di studente pendolare, fuori sede o in sede.
Per gli studenti che frequentano corsi che rilasciano titoli doppi o multipli che trascorrono all’estero presso l’Ateneo partner un periodo pari o superiore a sei mesi, è prevista una borsa di studio internazionale di importo fino ad un massimo di 5.495 euro.
Alle borse di studio si affiancano altri interventi, quali gli assegni formativi compresi tra 2mila e 4mila euro per favorire l’accesso e la frequenza a Master, corsi di alta formazione e specializzazione all’estero; gli interventi straordinari, del valore massimo di 2mila euro per studenti in situazione di particolare difficoltà; i contributi per la partecipazione a programmi di mobilità internazionale di importo commisurato al periodo di soggiorno all’estero che vanno a sostegno delle spese di vitto e alloggio; i contributi e servizi per la partecipazione a percorsi di tirocinio formativo post lauream rivolti a studenti fuori sede borsisti nelle residenze Er.GO.
Sono quasi 3.500 gli alloggi disponibili nelle Residenze universitarie di Bologna, Cesena, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Reggio Emilia, Rimini e Piacenza. Sono prioritariamente riservati agli studenti in graduatoria, quindi in possesso dei requisiti economici e di merito previsti dai bandi di concorso.

Edilizia universitaria
Per sostenere tassi di crescita, in particolare di studenti fuori sede, che non hanno eguali a livello nazionale, la Giunta regionale ha reso disponibili oltre 12 milioni di euro per cofinanziare progetti di edilizia universitaria candidati da Comuni e Università al bando Miur; bando che finanzia interventi in base alla legge 338 del 2000 “Disposizioni in materia di alloggi e residenze per studenti universitari” e al decreto 937 del 2016. Si è in attesa degli esiti del bando.
Gli interventi proposti sul territorio regionale dovrebbero rendere disponibili 697 posti alloggio, di cui 419 a Bologna, 87 a Parma, 75 a Reggio Emilia, 51 a Imola e 65 a Rimini.
Sta proseguendo, inoltre, l’intervento nell’area Bertalia-Lazzaretto a Bologna (382 nuovi posti letto), con un cofinanziamento Regione Ergo di 7,1 milioni di euro.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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