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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Difesa del suolo – Altri 5 milioni di euro all’Emilia-Romagna per realizzare interventi urgenti a Parma e Cesenatico. Il presidente Bonaccini: “Risorse che si aggiungono ai 19 milioni già destinati ad interventi urgenti per le emergenze”. L’assessore Gazzolo: “Un primo passo importante nella road map contro il dissesto idrogeologico che abbiamo definito con i ministeri. Alla nostra regione va quasi il 10% delle prime risorse stanziate a livello nazionale”. I fondi arrivano dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

5 milioni e 400 mila euro all’Emilia-Romagna per realizzare interventi urgenti contro il dissesto idrogeologico: i primi fondi per il Piano regionale di messa in sicurezza del territorio arrivano dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha approvato un programma nazionale di opere pubbliche che vale 50 milioni.
“Si tratta di un primo, importante passo nella road map contro il dissesto idrogeologico che abbiamo definito con i ministeri – afferma l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -. Questi fondi costituiscono un’anticipazione del piano complessivo di messa in sicurezza del nostro territorio, più volte colpito da ondate di maltempo eccezionali, e permettono di realizzare quattro interventi urgenti nelle province di Parma e Forlì-Cesena. Si tratta di risorse consistenti, perché quasi il 10% della cifra stanziata a livello nazionale è stata destinata alla nostra regione, ma è solo il primo tassello”.
“Oltre 5 milioni  che si aggiungono ai 19 già destinati ad interventi urgenti per le emergenze e serviranno a realizzare progetti definitivi – aggiunge il presidente della Regione Stefano Bonaccini -. A breve firmerò l’intesa con il ministro Galletti per le nuove risorse del Piano nazionale sul dissesto”.
Le risorse assegnate all’Emilia-Romagna riguardano quattro interventi nelle province di Parma e Forlì Cesena. A Parma è destinato 1 milione e 400 mila euro per il rifacimento del ponte della Navetta, crollato in seguito all’evento di piena del 12,13 e 14 ottobre 2014. Per la provincia di Forlì-Cesena i lavori riguardano il potenziamento delle strutture arginali dei canali Venone e Vena Madonnina (1 milione 900 mila euro); la costruzione della cassa di laminazione arginata ed annesse opere idrauliche di regolazione a servizio del canale Madonnina (1 milione 500 mila euro); lavori urgenti di manutenzione straordinaria del canale di bonifica Madonnina a difesa delle abitazioni limitrofe (600 mila euro).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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