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Da: Organizzatori
I tecnici della Provincia hanno svolto un sopralluogo all’Istituto Einaudi di via Savonarola a Ferrara, a seguito di una segnalazione partita dalla scuola.
È stato, infatti, segnalato un problema di fessurazioni nel pavimento di un’aula al secondo piano dell’edificio, con significativo distacco delle mattonelle.
Dalla prima verifica è emerso che il danno rilevato è stato causato, con tutta probabilità, da una dilatazione termica provocata dalle tubazioni dell’impianto di riscaldamento che scorrono sotto il pavimento, senza tuttavia interessare le strutture portanti dell’immobile.
È stato perciò disposto il ripristino della fruibilità di tutti i locali nella scuola ad eccezione dell’aula in cui si è verificato il distacco delle piastrelle.
I lavori di ripristino della pavimentazione, per i quali è in corso una stima economica, si svolgeranno in concomitanza con il cantiere già programmato a fine maggio e concordato con la dirigenza scolastica dell’istituto, per non ostacolare il normale svolgimento delle attività didattiche. Cantiere che è l’esito delle procedure di gara per lavori di riparazione danni e rafforzamento locali dell’edificio, finanziati con fondi per la ricostruzione post-sisma del 2012, per poco oltre 260mila euro e anch’essi gestiti dalla Provincia.
Nel concreto, gli interventi interesseranno la riparazione di lesioni murarie, danni alle coperture e la realizzazione di un giunto sismico tra la parte storica dell’edificio, corrispondente all’antico convento, e l’ala adiacente realizzata negli anni ‘60.
“Siamo intervenuti prontamente appena informati del problema – dice la presidente della Provincia, Barbara Paron – per garantire innanzitutto la sicurezza agli studenti e al personale della scuola, oltre che per garantire il normale svolgimento delle attività scolastiche”.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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