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Da Comune di Copparo

In partenza la dodicesima edizione dei corsi di formazione teatrale 2018 diretti da Davide Pedriali e promossi dal Teatro Comunale De Micheli.
Il consueto appuntamento settimanale raddoppia e, oltre il mercoledì in teatro (sede stabile del corso dalla prima edizione) verrà attivata un’ulteriore serata di laboratorio il giovedì, negli spazi della casa museo Dante Bighi, il nuovo spazio designato per il corso di livello avanzato in partenza dal 14 Febbraio.
Le iscrizioni sono aperte per chi volesse sperimentare per la prima volta la recitazione e il palcoscenico o soltanto capire, provandoli, quelli che sono i passaggi fondamentali per portare in scena un testo, recitandolo o semplicemente apprendendo le tecniche necessarie per poter recitare in pubblico con tranquillità e controllo. Due percorsi trasversali adatti non soltanto ad aspiranti attori ma anche a persone semplicemente curiose di calibrare se stesse in un contesto diverso da quello quotidiano; per migliorare la comunicazione, anche in ambito lavorativo.
Il prossimo appuntamento aperto e di prova, per accedere ai corsi di teatro, avrà luogo mercoledì 7 febbraio ore 21 al Teatro Comunale De Micheli di Copparo (P.zza del Popolo 11/A). Per partecipare agli incontri è necessario segnalare la propria disponibilità inviando un sms, con none e cognome, al 3389906713, oppure contattando direttamente (allo stesso numero) il curatore del corso: Davide Pedriali. Non è necessaria nessuna esperienza pregressa.

Laureato in Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università degli Studi di Ferrara è già vincitore del premio nazionale “Maria Rosa Calendoli” per la miglior tesi sul teatro Rinascimentale e Barocco, Davide Pedriali collabora attivamente con il Teatro Comunale De Micheli di Copparo dal 2006, anno in cui attiva il progetto di formazione teatrale “Arthemisia” e successivamente “Neroconcetto”, giunti nel 2018 alla dodicesima edizione.
Sono numerosi gli allievi che si sono avvicendati, susseguendosi negli anni, nei diversi percorsi di formazione attivati; una proposta laboratoriale diversificata e composta principalmente da corsi di teatro e recitazione per adulti e, secondariamente, da corsi di comunicazione (Parlare in Pubblico) e di educazione corporea per adolescenti.

Sono dodici le produzioni in forma di spettacolo create e realizzate da Pedriali nel teatro ospitante e presentate al pubblico con cadenza annuale, oltre venti i testi elaborati e adattati per la scena, creazioni eclettiche e diversificate per genere, elaborazioni e adattamenti sia di testi classici che moderni e contemporanei: da Shakespeare (Sogno di una notte di mezza estate) al libanese Khalil Gibran (Gesù figlio dell’uomo), dall’inglese Sarah Kane (Piscosi delle 4.48) al francese Michel Tremblay (Le Cognate), senza tralasciare la drammaturgia e la letteratura italiana, fra gli altri: Concita De Gregorio (Malamore) e Stefano Benni (Le Beatrici). Lo spettacolo “Le Beatrici”, libero adattamento dall’omonimo libro dell’autore bolognese, sarà di nuovo in scena a maggio 2018 dopo il successo di pubblico ottenuto nell’ ottobre scorso, quando venne presentato all’ inizio della stagione teatrale.

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Riceviamo e pubblichiamo


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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