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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Pane e Pasticcio di Maccheroni di Ferrara, Aglio Dop di Voghiera, il Bagigino (cioè l’acciuga) di Valle Campo, la Piadina di Comacchio ed infine il Tartufo dell’Alto Ferrarese (Bondeno e Sant’Agostino): sono loro gli “ambasciatori gustosi” del territorio della provincia di Ferrara e che saranno domani (29 ottobre) a mezzogiorno protagonisti a Milano all’Expo nella sala Confcommercio all’interno del prestigioso Padiglione Italia.

L’appuntamento è stato organizzato e promosso da Ascom Confcommercio, da Ferrara Incoming e vede il supporto dell’Associazione camerale dell’Innovazione e di Carisbo. Spiega Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Ferrara che presenta l’iniziativa: “Pubblico e Privato debbono coordinarsi e lavorare a stretto contatto nessuno può fare da solo. Il turismo enogastronomico sull’onda dell’Expo dedicato all’alimentazione, può essere un motore trainante dei flussi turistici. Un lavoro che come Ascom vede un nostro impegno e concreto di valorizzazione del nostro territorio provinciale come un unico sistema che integra arte, cultura, paesaggi, commercio. Insomma saperi e sapori”. La delegazione, guidata da Davide Urban, direttore generale di Ascom Ferrara vedrà tra gli altri il segretario generale dell’Unione regionale di Confcommercio E-R Andrea Babbi, il presidente di Ascom Bondeno Cento e Sant’Agostino Marco Amelio oltre alle presenze istituzionali del primo cittadino di Sant’Agostino Fabrizio Toselli, dal vicesindaco di Bondeno Simone Saletti. Entrambi saranno accompagnati da due tartufini (Salvatore Salvi e Filippo Menghini quest’ultimo dell’associazione Al Ramiol), che illusteranno la loro esperienza sulle tracce del profumato tubero nelle aree golenali e nel bosco della Panfilia. Sempre in tema di profumi non potrà mancare l’Aglio di Voghiera il cui percorso sarà raccontato da Neda Barbieri presidente del Consorzio Aglio di Voghiera Dop. A completare il quadro le esperienze di Alessandro Farinelli con la Piadina Ciliegia di Comacchio che bene si accompagna all’acciuga di Valle Campo protagonista dell’innovativa realtà imprenditoriale della famiglia Nordi , curata nei suoi aspetti di marketing proprio da Ascom Ferrara. Il tutto sotto gli occhi vigili di due veterani dell’enogastronomia ferrarese il pane ed pasticcio di maccheroni.
Una promozione che sposa nel piatto il pubblico e il privato, associazione di categoria e mondo dei volontariato, operatori del settore e consorzi di tutela con un unico obiettivo promuovere il territorio di Ferrara e della provincia, un tesoro di arte, cultura e sapori.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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