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Da Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Clandestino D’Autore
Giovedì 10 maggio, ore 21.30
Con la consulenza artistica di Carlo Bollani
Giacomo Toni Live
Giacomo Toni, voce e piano
Roberto Villa, basso
Marco Frattini, batteria

Giovedì 10 maggio il Clandestino di via Ragno è “D’Autore” con Giacomo Toni. L’acuto paroliere si esibirà al piano e voce accompagnato da Roberto Villa al basso e Marco Frattini alla batteria per presentare “Nafta”, suo ultimo lavoro.

Ai lunedì firmati Downtown Tower si alternano i giovedì di Clandestino D’autore che vedono la consulenza artistica di Carlo Bollani. Protagonista dell’appuntamento di domani, giovedì 10 maggio (inizio ore 21.30), è Giacomo Toni (piano e voce) che si esibirà in trio accompagnato da Roberto Villa al basso e Marco Frattini alla batteria per presentare il suo ultimo lavoro dal titolo “Nafta”.
Toni viaggia nel campo della migliore musica d’autore italiana. Il suo è jazz ricercato capace di unire ritmi blues e incursioni swing. Toni è un “canta-autore”, letteralmente. I suoi testi sono ironici e pungenti, malinconici ma sinceri, di un cinismo che a volte sconfina nell’euforia, e rimandano al genio di Gaber, Iannacci, Conte e Capossela; sono fotografie, sono storie, parole che saltano qua e là sui tasti del pianoforte e scivolano lentamente, sigarette spente sull’asfalto alle 5 del mattino, bicchieri di vino bevuti in solitudine al bancone di un bar. A un primo ascolto Toni può far pensare a Enzo Jannacci, Piero Ciampi…ma ascoltandolo attentamente ci si renderà conto che Giacomo Toni è solo Giacomo Toni. Ogni canzone è un tornado di riferimenti musicali disparati, dalla scuola genovese al jazz sperimentale, e allo stesso tempo un racconto o un momento lirico chiuso in se stesso, forte, irriducibile, senza un verso o una frase musicale fuori posto.
I prossimi appuntamenti da segnare in agenda sono con il Iarin Munari Quintet (14/5) e Le Scat Noir (17/5). Infoline 0532 767101.

INFORMAZIONI
Infoline: 0532 767101

DOVE
Clandestino, via Ragno 50 – Ferrara

COSTI E ORARI
Ingresso libero

Concerto 21.30

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com, press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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