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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Direttamente dai fornelli di MasterChef a piazza della Repubblica, a Ferrara: sarà Simone Finetti l’ospite d’onore dello show cooking con il quale domenica 22 marzo Ferrara Store il negozio di enogastronomia tipica ferrararese festeggerà – a partire dalle ore 11 – i due anni esatti di inizio attività in pratica all’ombra del Castello Estense. Finetti, classe 1989 nativo di Argenta o meglio di Consandolo (come tiene lui stesso con orgoglio a precisare), in tasca un diploma di perito elettrotecnico ma nel cuore una grande passione per la cucina sarà il protagonista dell’appuntamento pubblico che proporrà in una piazza – che ha voglia di rinascere – la sua simpatia ed il suo amore per i fornelli come dimostrato dall’esperienza televisiva del febbraio scorso a MasterChef: “Per me è un piacere essere a Ferrara – spiega Finetti – e dare con la mia presenza un contributo perchè questa zona di Ferrara, peraltro in pieno centro, possa pienamente essere valorizzata e conosciuta da tutti, in una giornata che sono certo sarà all’insegna della serenità e della buona cucina ferrarese”. E Ferrara Store, che aprì i battenti esattamente il 22 marzo di due anni fa ha fatto della proposta del prodotto tipico – dalla coppia di pane, alla salama passsando alla torta tenerina – un vero e proprio imperativo e festeggerà questo compleanno con un grande appuntamento enogastronomico che proporrà riso del Delta, salumi caratteristici e dolci tradizionali al modico prezzo a menù completo di 10 euro – in un appuntamento – con il patrocino di Ascom ed il supporto logistico della cooperativa sociale Acli le Coccinelle – destinato ad affollare per l’intera giornata la piazza della Repubblica: “Il leit motiv è sempre quello come andiamo a sostenere anche grazie all’intervento di Ascom Confcommercio – aggiunge Umberto Paltrineri, titolare di Ferrara Store – cioè rivitalizzare questo angolo di Ferrara e farne un bel biglietto di visita per i ferraresi e per i turisti”. Un lavoro di promozione e valorizzazione che ha visto l’Associazione di categoria in prima linea da tempo come spiega Matteo Musacci presidente provinciale di Fipe: “E’ una bella festa che serve non soltanto a valorizzare il lavoro di un associato ma sopratutto a promuovere il tessuto urbano del centro storico nella sua interezza, prevenendo così ogni forma di degrado ed abbandono: Ferrara ed il suo territorio devono essere conosciuti ed apprezzati ed in questo Ascom e Fipe faranno la loro parte”

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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