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Sanità. Domenica 30 maggio si celebra la Giornata nazionale del sollievo, l’impegno dell’Emilia-Romagna tra rete della terapia del dolore e delle cure palliative, formazione e informazione. Donini: “Nonostante la pandemia sono aumentate le consulenze e le cure domiciliari, grazie a chi, dai medici ai volontari, ci ha permesso di non lasciare nessuno indietro”.

Regione precorritrice, oltre 25 anni fa, con la legge sull’assistenza a domicilio dei malati terminali, sul territorio oggi oltre 300 posti letto in 23 strutture riservati alle cure palliative. Distribuzione di materiale informativo, pubblicazione di video, open day, attivazione di linee telefoniche dedicate: tutte le iniziative del servizio sanitario regionale in programma sui territori. L’assessore, nel ruolo di coordinatore commissione Salute della Conferenza delle Regioni, oggi ospite a un convegno con il ministro Speranza per le celebrazioni nazionali.

Bologna – Non soltanto un dovere etico, ma l’esempio di una buona pratica clinica, perché oggi è noto che il dolore severo costituisce una vera e propria malattia nella malattia che influisce pesantemente sulla vita delle persone con effetti negativi sulla sfera psicologica ed emotiva, tanto quella del paziente quanto quella di chi gli è caro.

Da più di 25 anni fa, quando fu precorritrice a livello normativo con la legge regionale sull’assistenza a domicilio dei malati terminali, fino a oggi, con una offerta residenziale per le cure palliative tra le prime tre in Italia con oltre 300 posti letto in 23 differenti strutture, la Regione Emilia-Romagna ha sempre riconosciuto un ruolo centrale all’interno del proprio sistema di cura alla terapia del dolore, che domenica 30 maggio viene celebrata in tutto il Paese con la “Giornata nazionale del sollievo”.

Un evento di fondamentale importanza, perché a oltre dieci anni dall’approvazione della legge nazionale in materia la maggior parte dei cittadini ignora ancora questa possibilità: secondo gli ultimi dati disponibili dell’Osservatorio per il monitoraggio della terapia del dolore e delle cure palliative, in Italia solo il 45% delle persone conosce la normativa, oltre il 65% non è consapevole che le strutture sanitarie sono obbligate a misurare e riportare il dolore e il 40% non è a conoscenza delle cure attuabili, anche se la quasi totalità delle sindromi dolorose sono trattabili.

“In Emilia-Romagna abbiamo da sempre dedicato il massimo impegno alla terapia del dolore, da quando nel 1994 per primi in Italia abbiamo dedicato una legge alle cure palliative, perché il nostro sistema sanitario si occupa di persone, e non di pazienti- dichiara l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Questa attenzione di lunga data ci ha portato oggi ad essere tra i territori in Italia con più strutture e posti letto dedicati alle cure palliative, un primato che ha ancora più valore nell’ultimo anno segnato dalla pandemia: nonostante il massimo impegno a contrastare il Covid, il personale della nostra sanità, con il fondamentale supporto del terzo settore, non ha lasciato indietro nessuno. Anzi- continua Donini-, sono aumentate le consulenze palliative sia negli ospedali che nelle Cra, anche in favore di pazienti affetti da Coronavirus, le cure domiciliari sono incrementate e sono state anche introdotte nuove modalità di monitoraggio giornaliero grazie alla tecnologia. Voglio ringraziare di cuore- conclude l’assessore- tutti coloro che, dai medici agli infermieri passando per i volontari, permettono a chi soffre e ai loro cari di vivere le malattie, anche le più gravi, con la massima dignità e la migliore assistenza”.

Informazione e formazione: le iniziative per la Giornata del Sollievo in Emilia-Romagna:

Ecco quindi perché nelle Aziende sanitarie e ospedaliere dell’Emilia-Romagna questo fine settimana, e non solo, è dedicato a iniziative di informazione sulle cure palliative e le terapie antalgiche: si va dalla distribuzione di materiale informativo sul dolore e le conseguenti terapie a una presentazione, a Codigoro in provincia di Ferrara, sul giardino terapeutico, cioè un ambiente favorevole al riposo mentale, alla riduzione dello stress, al recupero emozionale e al potenziamento di energia mentale e fisica; da veri e propri open day del reparto di terapia antalgica dedicati al dolore cronico (succede sia a Ravenna che a Bologna) alla realizzazione e pubblicazione di video, realizzati dall’Istituto di riabilitazione di Montecatone e dal Policlinico Sant’Orsola di Bologna, su quei comportamenti quotidiani che possono essere efficaci per migliorare la qualità della vita, fino all’attivazione, a cura sia dell’Ausl della Romagna che dell’Aosp di Bologna, di una linea telefonica specifica a cui chiedere informazioni sul dolore cronico e sulle terapie possibili.

A Parma, l’iniziativa congiunta di Azienda sanitaria e Ospedaliera prevede la distribuzione di cartoline informative a pazienti, caregiver e dipendenti, sia nei reparti, sia negli Hospice territoriali. Anche a Meldola (Fc), l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” Irst Irccs in questi giorni sta consegnando opuscoli informativi sulle cure palliative e contro il dolore ai pazienti ricoverati, spiegando il servizio e come attivarlo in caso di necessità, e volantini esplicativi sulla rete provinciale di cure palliative saranno diffusi domenica nel punto vaccinale di Modena, per iniziativa dell’Ausl. In campo anche l’Aosp di Ferrara, con varie iniziative informative studiate su specifici target, come ad esempio le donne in gravidanza per le quali saranno a disposizione gli anestesisti dedicati al percorso della partoanalgesia dell’ospedale S. Anna.

Maggiori dettagli su queste e altre iniziative in calendario sono disponibili sui siti delle Aziende sanitarie e ospedaliere.

La Regione sarà poi protagonista anche delle celebrazioni a livello nazionale: l’assessore Donini, nel suo ruolo di coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, parteciperà infatti oggi stesso al convegno ufficiale per la Giornata del sollievo promosso dal ministero della Salute, insieme al ministro Roberto Speranza e ai più qualificati esponenti in materia, sia dal mondo della medicina che del Terzo settore.

A queste giornate di sensibilizzazione, il Sistema sanitario regionale affianca durante tutto l’anno una costante attività di formazione del personale: dai corsi per specialisti all’interno dei master per le cure palliative a quelli per i medici di medicina generale nei loro percorsi di formazione fino ai seminari specifici per gli studenti di medicina. In Emilia-Romagna, infatti, la cura del dolore è un impegno di tutti i servizi sanitari e sociosanitari e specifiche terapie palliative vengono assicurate in ospedale, in case di cura, in assistenza domiciliare, in strutture residenziali. I prossimi corsi a partire saranno quelli on-line organizzati dal Policlinico Sant’Orsola di Bologna, già nel mese di giugno.

I numeri della terapia del dolore e delle cure palliative in Emilia-Romagna:

Nel 2019 sono stati 1.149 in totale i ricoveri con terapia antalgica effettuati nelle strutture pubbliche dell’Emilia-Romagna, con 989 pazienti coinvolti. Il maggior numero di ricoveri si sono registrati nell’Azienda sanitaria di Imola (254 comprensiva dell’attività di Montecatone Rehabilitation Institute), a seguire l’Azienda ospedaliera di Parma (227) e quella di Modena (155, e nel territorio si devono aggiungere anche i 26 ricoveri dell’Asl).

Da Piacenza a Rimini sono state 29.084 le persone a ricevere una visita antalgica: ne sono state effettuate in totale 48.053, di cui 28.329 prime visite e 19.724 di controllo.

Il numero maggiore di visite è stato effettuato dall’Asl della Romagna (13.388), poi a Bologna (8.611 tra Asl, Aosp e Istituto ortopedico Rizzoli) e Parma (8.170 tra Asl e Aosp).

L’attività interventistica erogata nella disciplina anestesiologica ha raggiunto quota 34.763 prestazioni per 12.337 pazienti. Nelle strutture dell’Asl Romagna sono state 10.441, 6.301 a Piacenza e 5.480 a Bologna (sempre considerando Asl, Aosp e Ior).

Nel 2020, un anno inevitabilmente segnato dalla pandemia, in Emilia-Romagna i pazienti oncologici e non oncologici presi in carico dalla rete di cure palliative e assistiti al domicilio sono stati 16.843, mentre i ricoveri in hospice sono stati 5.418 e in regime ambulatoriale sono state fatte oltre 6600 visite.

 

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