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da: ufficio stampa Ibs Libraccio Eventi Ferrara

Domenica 6 marzo ore 10:30

Presso la libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Musica in libreria
a cura di
Piffany Piano Room

La casa dei suoni (Babalibri)

Il teatro è la casa della musica per eccellenza ed il teatro “Claudio Abbado” della nostra città, porta il nome del direttore d’orchestra che ha scritto il libro che viene presentato nel prossimo appuntamento di musica in libreria.
Andiamo a scoprire insieme chi era e quali sono state le sue esperienze da bambino!
Domenica 6 marzo alle 10:30 presso la libreria IBS+Libraccio ci sarà una sorpresa musicale per tutti!!!

Una veste inusuale per Claudio Abbado: raccontare ai ragazzi della sua passione per la musica e spiegare loro con semplicità e chiarezza quali sono gli strumenti che compongono un’orchestra, a quali famiglie appartengono. Poi la scrittura musicale, un linguaggio preciso che si articola in cameristica, sinfonica e lirica. E questo complesso meccanismo fatto di molteplici ingranaggi è un mosaico di tessere che deve essere composto da un direttore dei lavori: per l’appunto il direttore d’orchestra, che legge e ascolta la musica, la interpreta, la sublima. contiene un cd che accompagna ed esplica le parole del maestro Abbado.

Elisa Piffanelli e’ musicista e didatta. Diplomata in pianoforte, si è perfezionata con maestri appartenenti alle scuole di rilievo per la tecnica pianistica: in particolare della scuola russa e italiana, seguendo il filone della fenomenologia della tecnica pianistica. Ha conseguito il diploma alla Associated Board of the Royal schools di Londra.
Da diversi anni propone concerti in collaborazione con musicisti ed artisti appartenenti a linguaggi quali la danza, il teatro, la poesia, la pittura.

E’ ideatrice di un metodo di insegnamento attraverso il gesto, la musica, la creatività: un approccio all’educazione musicale e al pianoforte dalla parte del bambino a partire dai 4 anni.
Con il patrocinio del comune di Ferrara cura progetti musicali a carattere sociale per manifastazioni e cerimonie ed in relazione al rispetto dell’ambiente.

E’ autrice di proprie musiche al pianoforte: “Portrait” i ritratti musicali.

Dal 2011 ha aperto un proprio spazio musicale Piffany Piano Room che si interessa della buona diffusione della musica…al servizio della persona!

Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria.

Durata dell’incontro 1 ora circa.

Per informazioni e prenotazioni: 0532241604; eventife@libraccio.it

Età consigliata: dai 5 anni.

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IBS.IT BOOKSHOP


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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